USS HOPE
presenta
Notrutun by night
Missione 17
Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS HOPE,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM
Starfleet Italy
Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS HOPE, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.
Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.
Anno pubblicazione 2023
www.starfleetitaly.it | USS HOPE
Equipaggio
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Tenente Ferris Bueller Capitano
| Tenente JG Lon Basta Capo Sicurezza
| Tenente JG Caytlin Consigliere
| Tenente JG Rest figlio di Retok Ufficiale Tattico Capo
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Autori
Capitano Ferris Bueller Franco Carretti
| Capo Sicurezza Lon Basta Silvia Brunati
| Consigliere Caytlin Vanessa Marchetti
| Ufficiale Tattico Capo Rest figlio di Retok Ilenia De Battisti
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Sommario
Sinossi
17.00 - Leoni di notte... ma poi...
17.01 - Quando le ipotesi si trasformano in realtà
17.02 - I soliti sospetti
17.03 - Scelte, scelte...
17.04 - Ossi duri
17.05 - Riuniti
17.06 - Evasioni
17.07 - Notturno
17.08 - I pezzi sulla scacchiera
17.09 - L'importante è tornare a casa
Sinossi
Per seguire i capricci del figlio dell'ambasciatore, l'equipaggio della Hope si trova invischiato in un complotto ai danni della Federazione.
17.00 - Leoni di notte... ma poi...
Autore: Tenente JG Caytlin
USS Hope - Plancia
06 agosto 2401 - ore 01:02
"Cosa significa esattamente, signor Rest, che non abbiamo più contatti con l'away team?"
Il tono di Strauss era un mix variopinto di sensazioni: dall'incredulità alla rabbia, passando per la sospettosità e la paranoia. Sapeva perfettamente che, prima di mandarlo a chiamare, il Vulcaniano aveva già fatto tutti i controlli del caso e che aveva messo in atto alcune presunzioni logiche su come procedere, ma restava indubbio che, perfino Rest, sembrava incerto, per quanto fosse quasi assurdo, su come avessero perso improvvisamente ogni contatto con gli uomini che erano scesi su Notrutun.
Avevano ricevuto l'incarico di accompagnare l'ambasciatore federale Garner ad un piccolo planetoide in procinto di iniziare tutto l'iter di ingresso alla Federazione Unita dei Pianeti.
Per poter essere membro, era necessario che venisse concesso alla Flotta Stellare di procedere all'installazione di un ente consolare in loco, al fine di coordinare i vari team di esperti chiamati a verificare che i requisiti richiesti fossero rispettati o che venissero attuate riforme in grado di rendere il pianeta richiedente idoneo a diventare parte della Federazione.
Era un incarico noioso, pedante ed evidentemente inutile: inviare una classe Intrepid come la USS Hope era un dispendio superfluo di capacità tattica e potenza bellica... solitamente per quelle missioni, del tutto pacifiche, venivano utilizzate vecchie unità in attesa di refit o prossime ad una riconversione o alla dismissione.
Strauss ne aveva ampiamente discusso con il Contrammiraglio Lennox, ma la Betazoide era stata irremovibile ed estremamente seccata dalle rimostranze ricevute non solo da Nicholaus, ma anche da Bueller e Xyr.
Tutti avevano intenzione di seguire le indagini che avevano visto il rapimento e la clonazione di Bueller e Doohan, con la prigionia del primo e la crudele tortura del secondo.
La Lennox era stata ferrea e durissima, per qualche istante Strauss si era addirittura posto mentalmente nello status di accettare un suo demasionamento per insubordinazione e lo smantellamento del progetto Hope.
Tra le righe delle esternazioni dell'amica, aveva però compreso che l'ordine non piaceva nemmeno alla Betazoide, ma occorreva che il suo equipaggio fosse impegnato altrove per far calmare le acque e permettere indagini interne informali prima di procedere a passo di carica.
Strauss aveva, quindi, dovuto ricorrere a tutta la sua ars oratoria per persuadere Bueller e soci a mollare letteralmente l'osso che già pregustavano, bava alla bocca, e a dedicarsi ad altro di decisamente più tranquillo.
O così sembrava...
Avevano ricevuto l'invito a partecipare ad un gran galà in onore della Federazione che sarebbe iniziato verso le ore 19 terrestri e gli era appena sparito l'away team.
L'ecletticità di Rodriguez era stata motivo di scelta in modo che il capo operazioni, con i suoi più che discutibili metodi, potesse avere un'idea di massima della situazione che avrebbero incontrato il giorno seguente.
Caitlyn era stata costretta a rincorrere Bueller per elencarli, nuovamente, per filo e per segno, tutte le caratteristiche del popolo in questione. Ferris era del tutto disinteressato e ciò gli impediva di memorizzare correttamente le informazioni che, abitualmente, invece, avrebbero fatto presa alla prima esposizione.
Luna, suo malgrado, era stata gentilmente invitata ad utilizzare il suo Akesh direttamente dall'Ambasciatore Garner per fare un piacere al figlio Alan, che lo accompagnava, estremamente desideroso di fare un giro informale sul pianeta, uscendo dalla rigida impostazione militare vigente a bordo delle navi della Flotta Stellare ed elettrizzato dalla visione della navetta della Klingon.
Con quattro ufficiali superiori in missione, fu chiamato alla partita anche Basta come responsabile della sicurezza assieme a tre dei suoi uomini: Billings, Wenneck e Price.
In totale nove membri del suo equipaggio letteralmente spariti nel nulla: Rest aveva mostrato a Strauss la mappatura dei sensori e non vi era traccia alcuna né dei comunicatori né della loro presenza sul pianeta.
"Allarme giallo" ordinò Strauss lasciando ugualmente al Vulcaniano la scomoda poltrona di Facente Funzione di Capitano
Notrutun - Località sconosciuta, Suite 1108
06 agosto 2401 - ore 07:02
L'allarme sveglia aveva ripreso a suonare...
Nella vasca idromassaggio, un'enorme nuvola di bollicine profumate circondava completamente una quanto mai disorientata Caitlyn.
Sul bordo della medesima, spiccava un bicchiere a calice pieno a metà di qualcosa vagamente somigliante allo champagne terrestre e, in bella vista, una serie di sette tappi di simil sughero.
Dalla sua postazione, la Risiana poteva osservare la devastazione della suite ove si trovava... era abbastanza certa che quella fosse una camera di albergo o di qualche resort ricettivo... aveva vaghi ricordi di aver prenotato una serie di camere comunicanti sullo stesso piano.
Lei e Luna ne avevano presa una in comune, ma non si ricordava fosse quella... il mal di testa era assordante, ma sicuramente quel tipo di colore stravaccato sul divano non assomigliava minimamente a Luna... ed anche il resto della camera, sebbene devastata, non le era per niente familiare.
Notrutun - Località sconosciuta, Suite 1109
06 agosto 2401 - contemporaneamente
Bueller aveva tirato la prima cosa che gli era capitata alle mani verso la fonte di quel fastidioso rumore rilasciato dalla sveglia mattutina.
Trascorsi i primi attimi di profonda soddisfazione per l'eroico gesto compiuto totalmente inebetito dal sonno, Ferris aveva iniziato a percepire un peso sullo stomaco... non riusciva a capire cosa fosse, probabilmente un residuo della sbornia della notte appena trascorsa?
Non ricordava nulla, se non di aver brindato con l'intero away team alla salute del giovane Alan Garner che tanto si era prodigato nelle loro lodi per averlo sottratto, sebbene per poche ore, dalla rigida impostazione paterna.
Da quel momento, Ferris non aveva più memoria di nulla: non sapeva dove si trovasse e cosa facesse... si trovò a sbattere le palpebre più volte per scacciare il buio e le ombre dal suo sguardo.
Si guardò intorno e la stanza in cui si trovava sembrava essere stata investita da un uragano... Bueller tentò di alzarsi maldestramente un paio di volte, prima di accorgersi che il peso che sentiva non era conseguenza di una sbornia, ma era una gamba del giovane Garner che giaceva seminudo, avvolto solo da un lenzuolo ad altezza ventre, su di lui.
Ferris scattò in piedi come una molla, giusto per poi trovarsi a barcollare crollando all'indietro...
Da terra, si diede un'ulteriore occhiata intorno, mentre il terrore di essere stato amante per una notte del figlio dell'Ambasciatore iniziava a farsi strada nei suoi pensieri... eppure quel letto non sembrava essere stato teatro di un appuntamento sessuale... il problema è che non ricordava nulla...
Notrutun - Località sconosciuta, Suite 1110
06 agosto 2401 - contemporaneamente
Al suono della sveglia, i tre membri della sicurezza, Price, Billings e Wenneck iniziarono a svegliarsi completamente frastornati: la loro suite appariva del tutto demolita: letti in piedi, tavolo ribaltato, sedie spezzate... vetri in frantumi...
Price sentì del sangue in bocca e si accorse che gli mancavano un paio di denti e che aveva una mascella maledettamente dolorante.
Billings, che solitamente vantava un'enorme chioma riccioluta, era completamente rasato e vestito con abiti non suoi.
Wenneck, infine, si alzò barcollando, in stato di evidente alterazione mentale, mentre reggeva in braccio accarezzandolo uno strano animale che emetteva gemiti starnazzanti.
Notrutun - Località sconosciuta, Suite 1111
06 agosto 2401 - contemporaneamente
Lo spazio era letteralmente angusto, come una sorta di cassapanca di legno pesante... da un nodo del legno caduto dall'usura, filtrava un rivolo di aria fresca...
Rivolo che, senza dubbio, aveva permesso a Basta di sopravvivere... l'aria era poca, ma i sensi del Betazoide, per quanto confusi dall'alcool o da altre sostanze, erano già all'opera e funzionanti...
Scalciò la cassapanca senza esito, risultava chiusa in qualche modo e di ottima resistenza... era evidentemente su una veranda e quella che sentiva in lontananza era la sveglia... Lon si ricordava di aver impostato tutte le sveglie per le 07:00 del mattino...
Non sarebbe mai riuscito ad andare a spegnerla se non si liberava da quella trappola, ma come ci era finito dentro? E soprattutto come potevano ora rintracciare Rodriguez?
Tentò di azionare il comunicatore, senza esito... urlare sapeva che era controproducente, avrebbe solamente consumato aria inutilmente... doveva rimanere calmo in attesa che qualcuno fosse andato a rifare la stanza... se solo ci fosse stata Melanne a somministragli qualcosa contro quel dannato mal di testa.
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17.01 - Quando le ipotesi si trasformano in realtà
Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok
***Flashback***
USS Hope - Ufficio del Capitano
05 agosto 2401 - ore 15:30
Rest aveva raggiunto l'ufficio di Ferris da pochi minuti e già aveva la netta sensazione che l'umano non impazzisse all'idea di doverlo stare ad ascoltare. Dopo la questione di Doohan ed il richiamo che Bueller aveva richiesto per il suo comportamento, il rapporto professionale fra i due era tornato come ai vecchi tempi. I due ufficiali lavoravano bene assieme ma restavano persone profondamente diverse.
"Si, lo so Rest, lo so... non comprendi la necessità di questa visita sul pianeta"
"Mi limito a constatarne la totale inutilità, oltre che alla sua potenziale pericolosità" la voce del tattico era priva di alcuna emozione, eppure finiva spesso per essere percepita come sarcastica "Siamo arrivati nei pressi di un pianeta di cui sappiamo molto poco. Ha le caratteristiche per un primo contatto, dato che la popolazione ha già scoperto la velocità a curvatura ed il loro pianeta non sembra instabile politicamente parlando..."
"Bene!" intervenne Bueller "Quindi il pianeta è sicuro"
"Capitano, sappiamo bene entrambi che avere le caratteristiche per un primo contatto ed essere un pianeta sicuro non sono la stessa cosa. Non conosciamo ancora bene molti fattori da tenere in considerazione prima di considerare Notrutun al pari di Risa"
"Io non sto considerando Notrutun al pari di Risa..." Bueller si fermò per un attimo accigliandosi "Rest, non guardarmi in quel modo. Te lo ripeto, si tratta solo di accompagnare il figlio dell'ambasciatore sul pianeta per svagarsi un po'... ti garantisco che molti membri della nave ne avrebbero un gran bisogno"
"Per quanto possa comprendere gli effetti benefici di una breve licenza, devo comunque far presente le mie opposizioni alla vostra idea di portare il figlio dell'ambasciatore sul pianeta. Tatticamente parlando la situazione non è delle più congeniali" Rest osservò ancora Bueller, nessuno dei due aveva intenzione di tornare sulle proprie posizioni "Il pianeta al momento non ha alcun vero rapporto con la Federazione Unita dei Pianeti, se ci dovessero imporre di andarcene fra un'ora non avremmo ragioni per rifiutare. La loro legislazione è a noi quasi del tutto sconosciuta e non abbiamo nostri rappresentanti sul pianeta, dato che il nostro compito è proprio quello di discutere con loro per poter installare una prima ambasciata"
"Rest, maledizione, si tratta solo di alcune ore! Saremo di ritorno domani, dopo cena! Non ti sembra di esagerare?"
"No"
Ferris si strinse il naso con due dita per non rispondere di getto al vulcaniano "Se siamo qui è proprio per poter sbarcare, fra pochi giorni dovrebbe scendere l'ambasciatore... ha dei dubbi anche sul resto della missione?"
"Si tratta di qualcosa di completamente diverso. Lo sbarco dell'ambasciatore per concordare la zone di edificazione è parte della missione diplomatica intrapresa non è priva di rischi, ma essi sono compensati dall'effettiva necessità di procedere con le trattative"
"Mentre una piccola e innocua licenza, secondo lei, è solo un pericolo da evitare. Corretto?"
"Esatto" Rest si irrigidì un po' sul posto "Capitano, per lei questo è una prima volta ma per me si tratta di qualcosa di già vissuto e sperimentato. Sono per sempre figlio di un ambasciatore della Federazione..." Rest continuava ad essere restio di parlare del padre, ma cercò di non darlo a vedere "So che in questi frangenti basta una piccola scintilla, un qualcosa di davvero insignificante e settimane di trattative finiscono per essere completamente spazzate via. La esorto a riconsiderare la sua decisione"
"E cosa dovrei dire al figlio dell'ambasciatore? Che il nostro tattico è restio a lasciarlo divertire? Che non potrà volare sull'Akesh di Luna perché non conosciamo il pianeta?"
"Se l'interesse del signor Alan è solo quello di fare un volo di prova del veicolo del tenente Jones, sono certo che non abbia alcuna importanza la meta... ma solo l'esperienza di volo"
"No, Rest! La decisione è già stata presa. Farò annotare la sua opposizione nei registri della nave, in libertà!"
***Flashback***
USS Hope - Plancia
06 agosto 2401 - ore 00:50
Rest stava conversando con Doohan sull'efficienza dei sensori della nave. Il turno di notte, per la sua tranquillità, dava modo agli ufficiali di permettersi qualche piccola disattenzione senza rischiare di compromettere la sicurezza della nave.
"Il problema è quel dannato pianeta" sentenziò Doohan "Neppure Tucci ha trovato una soluzione alla questione, ma non riusciamo a scandagliare in modo accurato la superficie. Sappiamo come è composta la morfologia della superficie, sappiamo dove si trovano le città più abitate e rileviamo i punti di maggior concentrazione di persone... ma se dovessimo tentare di trovare dove si trovi uno dei nostri..."
"Sarebbe impossibile" concluse laconicamente Rest "Per questo abbiamo modificato i loro comunicatori per renderli rintracciabili"
"Non mi sembra comunque soddisfatto, tenente" James guardò il collega "La conosco abbastanza bene per accorgermi di quando la situazione non le piace"
"Questa sorta di licenza è inutile e potenzialmente pericolosa"
"Non starà esagerando?"
"Signore, tracce di teletrasporto... qualcosa si sta per materializzare in plancia, qualcosa di piccolo e...."
Silenzio. Improvvisamente nessuno aveva più voglia di scherzare l'attenzione era attratta da una serie di nove comunicatori della Flotta Stellare.
Rest osservò per un ultimo istante Doohan prima di alzarsi "Trovate i nostri uomini, adesso!"
"No, non funzionerà mai" Doohan scosse il capo "Tenente, è impossibile, la conformazione della superficie ci impedisce di procedere con analisi specifiche come quelle genetiche..."
"Verificate il punto di partenza del teletrasporto, non dovranno essere troppo distanti da lì!"
"Non siamo riusciti a rilevare con esattezza il punto di partenza del segnale del teletrasporto..."
Mentre l'addetto alla consolle scientifica parlava, Doohan si era già portato ad una consolle libera "Ha ragione Rest, sembrerebbe arrivare da qualche punto non meglio precisata della metropoli di Beyhan. Ci sono indicativamente un milione e seicento segni vitali in quella zona, senza la possibilità di procedere con un'analisi genetica..."
"La probabilità di trovarli è di circa una su 177.777,78" Rest sospirò pesantemente "Chiamatemi il Capitano Strauss, ditegli che le ipotesi sono appena divenute realtà"
***Flashback***
USS Hope - Ufficio del Capitano
06 agosto 2401 - ore 07:00
Strauss stava cercando di mantenere la calma ma ogni minuto in più che passava in comunicazione con il distretto di polizia generale della città di Beyhan lo avvicinava pericolosamente al punto di non ritorno. Su idea di Xyr e Rest, si era trovato, la mattina seguente, a dover gestire da solo la denuncia di scomparsa dell'away team.
"Quarantotto ore..." il tono svogliato del poliziotto la diceva lunga sulle sue intenzioni riguardo la ricerca del gruppo "Sono passate quarantotto ore?"
"Ho già risposto a questa domanda!" Strauss iniziava ad essere veramente stanco "No! Sono spariti indicativamente nel bel mezzo di questa notte, saranno passate circa cinque ore!"
"In questo caso, buona giornata..."
"Buona giornata?!" il Capitano sgranò gli occhi "Sta scherzando?! I miei uomini sono sul vostro pianeta e lei mi dice buona giornata?"
"Staranno ancora dormendo, non appena si sveglieranno la contatteranno"
"Impossibile, i loro comunicatori sono sulla mia nave e..."
"Sono adulti, immagino. Sapranno cosa fare per contattarvi e comunque non sono ancora passate..."
"Quarantotto ore!" lo interruppe Strauss con una certa frustrazione
Il poliziotto fissò con espressione sarcastica l'umano "Precisamente, lieto che lo abbia capito"
Strauss inspirò profondamente ma, prima che potesse rispondere per le rime, ricevette una chiamata dell'interfono.
=^=Xyr a Capitano Strauss. Chiamata in entrata dal dipartimento generale di giustizia, chiedono di parlare direttamente con l'ufficiale in comando=^=
Strauss chiuse senza cerimonie la comunicazione in corso per poi sbuffare prima di rispondere ai ragazzi "Xyr è lei al comando, in assenza di Bueller... faccia il suo lavoro!"
=^=Signore, io ed il tenente Rest le chiediamo gentilmente di volersene occupare lei=^=
"Mi prendete in giro?!" Strauss non si sentiva molto diplomatico in quel momento "Xyr è una sua responsabilità!"
=^=Sì signore, ma potrebbe essere necessario che per il momento non vi sia un nostro coinvolgimento diretto=^=
"Va bene, ma appena chiuderò la chiamata vi voglio a rapporto per spiegarmi cosa diavolo avete in mente! Ora passatemi la chiamata!"
Sullo schermo del terminale apparve il volto di un notrutuniano che, almeno in apparenza, sembrava avere circa la sua età. Strauss rimase per un po' ad osservarlo con espressione severa in volto, soffermandosi ad osservarne l'aspetto austero e dimesso.
=^=Buongiorno Capitano, sono il preposto Sajit. Non girerò attorno alla questione. Voglio sapere dove sono gli uomini del suo equipaggio scesi ieri su Notrutun=^=
"Si, lo vorrei tanto sapere anche io! Sono spariti da questa notte!"
=^=Sappiamo che non sono risaliti sulla nave, non abbiamo rilevato teletrasporti verso la vostra nave dopo il fatto, ma mi aspetto da voi piena collaborazione. Quindi, si sono messi in contatto con voi?=^=
"No, ovviamente no, altrimenti non ne avremmo denunciato la scomparsa" Strauss digrignò i denti, la situazione che si stava venendo a delineare non gli piaceva per nulla "Posso sapere a quale fatto vi state riferendo?"
=^=I vostri uomini sono ricercati per gli avvenimenti occorsi la scorsa notte al locale a luci rosse Mouton, dove sono stati visti per l'ultima volta=^=
"Fatto... avvenimenti..." Strauss fece una piccola smorfia "Andiamo al punto, di cosa sono accusati?"
=^=Quadruplo omicidio=^= rispose in modo impassibile il preposto =^=Abbiamo già provveduto a trarre in arresto i tenenti Catalunya Jones e Paulo Rodriguez, oltre che a sequestrare il velivolo con cui sono giunti sul pianeta=^=
"Sono certo che ci sia una spiegazione, i miei uomini sono scesi sul vostro pianeta per una piccola licenza, non avevano alcuna motivazione di uccidere dei perfetti sconosciuti!"
=^=Questo ce lo potranno dire le indagini, per il momento la vostra presenza nel nostro territorio non è più ben accetto=^=
"Cosa vorrebbe dire con questo?!"
=^=Esattamente quanto detto. La vostra presenza qui potrebbe consentire ai sette ricercati di trovare asilo a bordo, non consentiremo che possano scappare prima che si siano concluse le indagini. Prendiamo molto seriamente i reati su Notrutun. Avete mezz'ora per andarvene=^=
"Un'ultima domanda..." Strauss guardò il volto del prefetto "Nel caso in cui fossero ritenuti colpevoli, quale sarebbe la condanna a cui andrebbero incontro?"
=^=La decapitazione=^=
Notrutun - Località sconosciuta
06 agosto 2401 - ore 07:10
C'era voluta circa una decina di minuti perché il gruppetto riuscisse a ritrovarsi nuovamente riunito nel bel mezzo di un fatiscente e putrido corridoio di motel. Caytlin, fra tutti, era quella che aveva l'aspetto più radioso, grazie al bagno rinvigorente che sembrava essersi concessa: non aveva idea di chi fosse il tizio disteso sul divano e aveva preferito lasciarlo lì senza avvicinarsi a lui per andarsene il prima possibile e cercare il resto del gruppo. Basta aveva una spalla dolorante, per liberarsi aveva dovuto usare tutta la sua forza per scardinare quella maledetta cassa che lo imprigionava, ma non era quello con l'umore più nero.
Bueller sembrava non aver avuto uno dei suoi migliori risvegli lo stesso dicasi di Alan che, per qualche strano motivo, sembrava voler mantenere una certa distanza da Ferris. Infine, i tre uomini della sicurezza, apparivano ancora doloranti dopo la serata precedente.
Il mal di testa e la preoccupazione per i due ufficiali scomparsi erano gli unici comun denominatori fra tutti i restanti membri dell'away team, ma i problemi non erano ancora finiti.
"Capitano, la situazione è grave... non abbiamo più i nostri comunicatori" Caytlin osservò Bueller "Ci hanno portato via tutto, anche i tricorder e le nostre uniformi!"
"Ce li hanno portati via... o li abbiamo persi noi? Non so voi, ma io non mi ricordo niente di ieri notte" rispose Bueller portandosi le mani alla testa
"Esatto" Basta annuì "Neppure io non ricordo nulla e la cosa non mi piace per niente... è successo qualcosa e ho come l'impressione che non ci piacerà scoprire cosa"
"Se non altro hanno avuto la decenza di lasciarci questi stracci per rivestirci..." grugnì Price osservando gli abiti logori che era stato costretto ad utilizzare
"Forse non desideravano vederci girare come mamma ci ha fatti nel bel mezzo della loro città" si intromise Alan prima di guardare il gruppo "Beh, dobbiamo trovare un modo per contattare la nave, no!?"
Bueller e Basta si guardarono in volto per alcuni istanti prima di scuotere la testa. Alla fine fu Ferris a prendere la parola "Qualcosa non va, posso capire che potremmo aver alzato un po' il gomito ma... andiamo? Sino al punto da avere un totale blackout?!"
"Al punto da perdere tutti i comunicatori? L'unico sistema per essere individuati dalla nostra nave? Il nostro unico mezzo di comunicazione in caso di problemi!?" Basta scosse il capo "No, questa storia non ha senso. Oltretutto abbiamo perso due del nostro gruppo, direi che non è proprio il caso di agire impulsivamente"
"Quindi, se non ho capito male, non intendete contattare le autorità governative per richiedere loro di mettervi in contatto con la Hope. Giusto?" chiese Alan incrociando le braccia al petto
"Per il momento no" intervenne Bueller
"Ad ogni modo credo che sia il caso di muoversi" li esortò Caytlin "Se le vostre ipotesi sono corrette e potremmo essere in pericolo, stare troppo fermi in un posto potrebbe essere controproducente"
Bueller si limitò ad annuire per poi dirigersi con gli altri fuori dal motel, approfittando di un'uscita d'emergenza laterale.
USS Hope - Sala tattica
06 agosto 2401 - ore 08:00
Strauss osservava i suoi uomini con un misto di rabbia ed irritazione. Aveva cercato di opporsi alla partenza della Hope dalla posizione geostazionaria che occupava ma era stato del tutto inutile. Non solo dal Comando aveva ricevuto l'ordine di allontanarsi dal pianeta sino a portarsi al limite del loro sistema stellare, ma Xyr e Rest non avevano detto nulla: di fronte al suo sguardo sorpreso si erano limitati semplicemente ad una ridicola obiezione per poi accettare le decisioni dell'ammiraglio Lennox.
"Situazione dell'ambasciatore?"
Melanne osservò Strauss facendo spallucce "Stabili. Ha avuto un malore quando ha saputo che il figlio era disperso sul pianeta ed accusato di omicidio... il suo cuore non ha sopportato bene lo stress, quindi al momento preferisco tenerlo sotto sedativi. Credo abbia bisogno di qualche altra ora per riprendersi"
Strauss annuì alla dottoressa per poi tornare con lo sguardo su Xyr e Rest "Ora posso sapere perché avete deciso di lasciare tutto il comando a me?" scosse il capo "Davvero non vi capisco, pensavo avreste fatto l'inferno per poter restare su Notrutun..."
"Abbiamo solo deciso di optare per un'altra soluzione..." intervenne Rest
"...ed il fatto che la Hope si trovi lontana dal pianeta gioca solo a nostro vantaggio" concluse Xyr
Strauss fece una breve smorfia "Avete la mia attenzione..."
Melanne si drizzò un po' sulla schiena per poi accendere lo schermo-visore della sala e far apparire un'immagine "Questo è un abitante di Notrutun. Come potrà notare il loro aspetto non è uguale a nessuna delle razze da noi sino ad ora incontrate ma... ha molte similitudini con le razze federali"
Strauss annuì "Sì, l'ho notato... hanno due coppie di antenne che sono simili a quelle andoriane, gli occhi neri dei betazoidi e le orecchie a punta dei vulcaniani. A parte la loro pigmentazione violetta, sembrano un patchwork di tante razze. Dove volete andare a parare?"
La Graahn osservò il Capitano "Non avrei alcun problema a camuffarci per assomigliare a quella razza. Nessuno noterebbe le antenne di Xyr o le orecchie di Rest, dato che sono tratti genetici della loro razza"
"Quindi il vostro piano è tornare sul pianeta fingendovi dei locali?"
"Esatto" Xyr si voltò "Questo era il motivo per cui sia io che il tenente Rest abbiamo preferito non essere visti durante le conversazioni con il pianeta... per quanto il camuffamento potesse essere ben fatto, c'era sempre il rischio che qualcuno si ricordasse anche solo vagamente di noi"
"Al momento il governo sa che abbiamo lasciato il loro sistema stellare, quindi abbasseranno le difese. Ho studiato molto attentamente i sistemi di sicurezza installati in tutto il sistema planetario e ho studiato una rotta che con il 98,56% di probabilità ci porterà a raggiungere Notrutun senza essere individuati"
"Non sarai un po' troppo ottimista Rest?"
Rest si irrigidì inarcando un sopracciglio" I vulcaniani non credono nell'ottimismo o nel pessimismo, ma solo nella logica"
Tucci, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, prese la parola "I sistemi di rilevazione si trovano sull'ottavo ed sul quarto pianeta. L'ottavo pianeta non può rivelarci perché il sole del sistema gli copre la visuale, il quarto pianeta può essere evitato sfruttando il punto cieco offerto dalla sua seconda luna e dalla fascia di asteroidi poco distante... e per finire i sistemi di rilevazione di Notrutun non sono dei migliori, possiamo ingannarli facilmente se la nave non è troppo grande"
"Come una navetta... molto bene, e immagino intendete andare tutti" Strauss posò lo sguardo in ordine su Xyr, Rest, Doohan, Tucci e Graahn vedendoli annuire "Molto bene, portate con voi degli addetti alla sicurezza. Quanto vi ci vorrà per essere sul posto?"
"A me serve circa un'ora per modificare i tratti somatici della squadra..."
"Calcolando i tempi di predisposizione della missione e di viaggio, saremo su Notrutun indicativamente per le ore 15"
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17.02 - I soliti sospetti
Autore: Tenente Ferris Bueller
Notrutun - Beyhan
06 agosto 2401 - ore 08:53
"Cerchiamo di spostarci verso la periferia, qui diamo troppo nell'occhio." suggerì Basta lanciando occhiate inquisitorie mentre i suoi uomini si erano già disposti attorno agli ufficiali.
"Chi lo sente Rest quando torniamo..." borbottò Ferris digrignando i denti per poi continuare "I vulcaniani avranno l'abitudine di dire: 'te l'avevo detto'?"
"Probabilmente Rest avrà iniziato da tempo questa tradizione terrestre, credo ritenga il rinfacciarti i tuoi errori una questione di logica." Caytlin sorrise divertita.
"Signore guardi là" esclamò Price indicando un edificio su cui campeggiava un enorme schermo video usato normalmente per le pubblicità e il passaggio di notizie.
Sullo schermo c'erano i loro volti e c'era anche una taglia su chiunque avrebbe fornito delle informazioni che avessero facilitato la loro cattura.
"Omicidio? Di cosa stanno parlando?" esclamò oltraggiato il figlio dell'ambasciatore.
"Non ne ho idea, ma sicuramente niente di buono. Leviamoci dalla strada!" ordinò il Capitano della Hope infilandosi in un vicolo maleodorante.
Notrutun - Beyhan
Prefettura, sala interrogatori
06 agosto 2401 - ore 09:20
"La vuoi piantare?" borbottò Luna tenendosi la testa per evitare che si spaccasse a metà per il rumore dei passi che Paulo faceva.
Erano chiusi in quella stanza da ore, senza che nessuno fosse arrivato ad accusarli di qualcosa. Rodriguez aveva iniziato a camminare avanti e indietro come una belva in gabbia.
"Detesto essere chiuso in galera."
"Non sarà la prima volta..." scherzò Luna nonostante l'atroce emicrania
"Per questo lo detesto. Ti ricordi niente di ieri sera?"
"Solo fino alla cena... e tu?" la giovane alzò la testa cercando conferma.
"Anch'io arrivo fino alla cena. Indubbiamente siamo stati drogati."
"È quello che penso anch'io, per mandare me al tappeto con l'alcol dovevano distillare l'intero pianeta."
"Perché sei mezza klingon?"
"No perché sono Cubana... anche se la parte klingon sicuramente aiuta molto."
La porta si aprì con uno scatto elettronico. Due agenti di polizia entrarono con dei manganelli in mano e fecero segno a Paulo di sedersi, solo allora un uomo di mezz'età con abiti sguanciti dopo una notte passata a visionare prove, entrò per sedersi di fronte ai due federali.
"Ragazzi siete nei guai..." la voce metallica del traduttore universale sovrastò le parole simili al trillo di un usignolo della lingua madre dell'uomo.
Notrutun - Beyhan
Prefettura, sala interrogatori
06 agosto 2401 - ore 10:20
"Ancora non ci ha detto di cosa siamo accusati." chiese Paulo cercando di infilarsi fra le continue domande del detective.
"Quadruplo omicidio." rispose infine il notruniano che rispondeva al nome di Deved
"Assurdo!" esclamò immediatamente Luna alzandosi tanto velocemente che i due poliziotti di guardia si attivarono immediatamente
Il detective non rispose e li guardò intensamente.
"Lo sa anche lui..." Rodriguez parve risvegliarsi da un incubo, finalmente qualcosa su cui lavorare.
"Sei perspicace ragazzo, ma questo non vi aiuta."
"Invece sì, scommetto che i vostri scanner hanno trovato tracce di droga nei nostri corpi."
"Confermo... e i quattro morti nel locale a luci rosse erano tutti criminali."
"Eravamo insieme al figlio dell'ambasciatore sicuramente era lui il bersaglio del rapimento... forse non lo conoscevano e ci hanno rapiti tutti, in qualche modo ci siamo liberati o almeno gli altri... noi eravamo nella stanza di Luna quando ci avete arrestati."
"Confermo di nuovo, eravate entrambi sul letto, forse vi siete allontanati dal gruppo per un incontro passionale..."
"Ne dubito molto!" esclamò Luna lanciando un'occhiataccia a Paulo che alzò le mani sulla difensiva.
"Per quanto mi piacerebbe, è più plausibile che abbia accompagnato Luna nel suo alloggio e lì siamo svenuti. Però a questo punto perché noi siamo qui? Se i fatti sono accaduti nel locale e noi siamo stati arrestati nell'albergo, mi pare evidente che siamo innocenti!" esclamò Paulo.
"Non così in fretta giovanotto. Anche se la tua esposizione dei fatti è molto convincente, non ci sono ancora prove. Anche se non siete stati direttamente responsabili degli omicidi siete comunque colleghi di quelli che potrebbero essere stati gli assassini e non possiamo lasciarvi andare via tranquillamente." rispose il detective
"Ha perfettamente ragione, ma non credo che tali sospetti ci impediscano di metterci in comunicazione con il nostro capitano sulla Hope. Oltretutto per risolvere la questione più velocemente vi saranno utili i codici identificativi dei nostri badge, così da trovare velocemente i nostri amici e risolvere la faccenda."
"Che diavolo stai dicendo Paulo!?" ma il Capo Operazioni della Hope bloccò le proteste dell'amica stringendogli con fermezza il polso.
Il detective guardò il giovane con un misto di rispetto e sospetto ma alla fine fece un gesto di assenso "Però dovrò essere presente durante la chiamata."
"Nessun problema Capo." acconsentì Paulo con un ghigno.
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - ore 10:45
C'era voluto parecchio tempo per raggiungere un luogo che Basta riteneva sicuro. I palazzi in quella zona erano fatiscenti, ma almeno la gente pareva farsi i fatti suoi.
Via via che si allontanavano dal centro, le pattuglie della polizia si erano diradate fino a scomparire del tutto, sebbene pendesse su di loro un'accusa di omicidio, sembrava che le forze dell'ordine non si impegnassero più di tanto nella loro cattura.
Billings era tornato dalla sua esplorazione con pessime notizie, da uno dei notiziari aveva capito, anche se non ne era sicuro dato che i traduttori universali contenuti nei badge erano ormai solo un lontano ricordo, che erano accusati di un quadruplo omicidio avvenuto all'interno di un locale a luci rosse, o almeno così pareva dalle immagini del servizio. Chi erano i deceduti non era dato sapere.
"Luci rosse... non ricordo nessun locale del genere." borbottò Wenneck, l'altro uomo della sicurezza, sentendo il rapporto.
"Io nemmeno." Confermò Price accanto a lui.
"Facciamo mente locale: cosa ricordate di ieri?" chiese Bueller massaggiandosi la testa ancora dolorante.
"Siamo scesi con l'Akesh sul pianeta, abbiamo visitato le cascate di Ojsa e sorvolato la catena montuosa di Sjek" iniziò titubante il figlio dell'Ambasciatore "Infine siamo atterrati allo spazioporto della Capitale."
"Poi ci siamo diretti verso l'albergo che ci era stato fornito dal governo notruniano. Dovevamo solo cenare e poi tornare a bordo prima dello sbarco di oggi." confermò Caytlin
"Paulo aveva fatto preparare per noi le varie prelibatezze del pianeta e poi... niente mi fermo alla cena." constatò Basta scuotendo la testa dolorante.
"Anch'io." confermarono tutti i presenti.
"È evidente che siamo stati drogati. O qualcosa nel cibo non era adatto alla nostra specie e abbiamo perso i sensi." aggiunse uno degli uomini della sicurezza.
"L'ultima ipotesi è possibile ma difficile. Non apparteniamo tutti alla stessa razza, avremmo avuto sintomi differenti, la possibilità che siamo stati drogati è altamente plausibile... ma perché?" domandò Ferris a nessuno in particolare "E dove sono finiti i nostri badge?"
"Supponendo di essere stati drogati, il bersaglio non poteva essere che lui." Lon indicò il figlio dell'Ambasciatore che diventò bianco come un lenzuolo.
"Pensi a qualche gruppo estremista che non apprezza l'entrata del pianeta nella Federazione?" quella di Bueller non era una vera e propria domanda e infatti l'altro si limitò ad annuire.
"Ok, non è certo ma prendiamo l'ipotesi per buona: qualcuno ha cercato di rapire Alan e visto le condizioni di voi tre - disse Ferris indicando i tre uomini della sicurezza - dovete averci combattuto duramente contro. Fuggiamo dall'albergo in stato confusionale e ci nascondiamo in quel locale a luci rosse dove ci raggiungono, lottiamo di nuovo ed eliminiamo i nostri assalitori per poi fuggire di nuovo per trovare un posto dove nasconderci."
"Ci siamo nascosti dentro quel motel per smaltire i postumi delle droghe, probabilmente qualcosa che che oltre a stordire ci impedisce di ricordare, abbiamo preso varie stanze ma qualcosa deve essere successo, forse ci hanno trovati." continuò Basta
"Le nostre camere erano distrutte, e c'era un uomo nella mia stanza ma non mi sono avvicinata abbastanza per capire le sue condizioni, probabile che fosse uno degli assalitori." terminò Caytlin
"Questa volta la vedo dura..." il Capitano della Hope sospirò
USS Hope
Ufficio del Capitano
06 agosto 2401 - ore 12:07
=^=Capitano, una chiamata dal pianeta... è il tenente Rodriguez.=^=
"Me lo passi immediatamente! Paulo, che sta succedendo?"
=^=Salve Capitano Strauss, è bello sentirla.=^=
"La pianti, ho degli uomini dispersi accusati di omicidio e il governo fa di tutto per tenerci all'oscuro di quello che sta succedendo... sospetto che ci sia un complotto ai vertici per non permettere l'unione alla federazione! Chi è l'uomo vicino a lei? E dove sono gli altri?"
=^=Calma Capitano, questo è il detective Deved della polizia in quanto agli altri non so dove siano. Quello che posso dirle al momento è che siamo stati tutti o in parte drogati, probabilmente l'intenzione dei rapitori era prendere il figlio dell'Ambasciatore proprio per evitare che Notrutun si unisse alla Federazione. Però, anche se non è da escludere il coinvolgimento di qualche partito politico poco lungimirante, io sospetterei molto di più della criminalità... se Notrutun entra a far parte della Federazione i loro traffici avranno vita breve, oltretutto i quattro cadaveri trovati nel locale erano tutti ricercati, quindi l'opzione criminalità sembra la più accettabile.=^=
"Capisco... può fare nulla Signor Rodriguez?"
Dall'altra parte dello schermo il detective Deved li guardò sospettoso. Paulo tossicchiò imbarazzato prima di parlare =^=Beh signore... forse conosco qualcuno che conosce qualcuno..."
"Mi pare accettabile. Adesso mi passi il detective Deved, io e lui dobbiamo parlare."
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - ore 13:20
"Signore c'è dello strano movimento in strada..."
Ferris e Basta si avvicinarono a Pierce appostato alla finestra
"Dubito che quella sia la polizia, ad occhio sembra che la criminalità ci sia alle costole oppure sono cacciatori di taglie." sospirò Basta
"Potrebbero essere stati loro a drogarci... la criminalità del pianeta subirebbe un gran colpo se la Federazione iniziasse a passare al governo i nostri sistemi di sorveglianza." suppose Caytlin.
"Mi sembra plausibile, quindi ora conosciamo il nemico... che tristezza, solo dieci uomini. Ragazzi andate ad accogliere i nostri ospiti." ordinò Ferris e i quattro uomini della sicurezza uscirono dalla stanza silenziosi come gatti.
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17.03 - Scelte, scelte...
Autore: Tenente JG Lon Basta
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - ore 13:25
"Quando hai detto '...che tristezza, solo dieci uomini', esattamente cosa intendevi?"
Bueller non rispose a Caytlin perché era più occupato a cercare di capire dove stava andando, che dare retta ad una consigliera saccente, seppur bellissima.
Per non parlare del fatto che con una mano stringeva il braccio del figlio dell'ambasciatore che, a giudicare dall'espressione terrorizzata, sembrava palesemente bisognoso di qualcuno che lo guidasse con fermezza.
Alle loro spalle, gli uomini della sicurezza, capitanati da Basta, cercavano di far guadagnare loro il tempo necessario a scappare. Nessuno di loro aveva capito le dimensioni di quel tentativo di cattura e, quando Basta si era accorto che i dieci uomini erano una specie di avanguardia, aveva gridato loro di scappare.
"Non è colpa mia se fra tutti i posti che potevano scegliere per nascondersi, siamo finiti proprio nella roccaforte di chi ci vuole catturare." Ribatté appiattendosi contro un muro e costringendo Alan a fare altrettanto. Dal lato opposto Caytlin si nascose dietro quello che sembrava un vecchio mobile gettato a marcire. "Stai fermo qui e non muoverti," ordinò al figlio dell'ambasciatore per poi guardare Caytlin, "a quel che ho visto," bisbigliò, "i cinque che hanno cercato di coglierci di sorpresa sono fra noi e il gruppo di Lon."
La risiana annuì mostrandogli un pezzo legno che stringeva nella mano destra. "Non servirà a molto se sono armati, ma se li cogliamo di sorpresa a nostra volta...."
Bueller socchiuse gli occhi poi guardò Alan. "Quanto sei bravo a sembrare terrorizzato?"
Lo sguardo del figlio dell'ambasciatore lo spinse ad annuire con un sogghigno. "Perfetto."
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - contemporaneamente
C'erano poche cose in grado di spaventare Lon Basta, essere rinchiuso dentro un baule era una di quelle. E la paura portava sempre alla rabbia e questa alla furia. Se Caytlin fosse stata una betazoide avrebbe capito immediatamente che cosa gli passava per la mente, ma dato che non lo era, nessuno aveva capito dal suo tono calmo e controllato che dentro di lui si agitava una tempesta.
Lo zio Kenash, sapendo benissimo cosa passava per la testa del nipote, aveva provato a spezzare quella gelida freddezza, in cambio di rabbia, ma Lon non gli aveva mai dato quella soddisfazione. E l'essere rinchiuso aveva fatto riaffiorare ricordi e sentimenti che era convinto di aver superato.
Non era fuori controllo, anzi non era mai stato così lucido. Era solo furibondo e l'aver avuto via libera da Bueller di occuparsi degli uomini che si stavano avvicinando, gli permetteva di sfogare quella rabbia sulle persone giuste, anziché tenersela dentro fino a quando non fosse scoppiata.
Per questo, quando il suo sguardo incrociò quello di Billings mentre questi stendeva uno dei loro avversari, il suo viso non tradiva alcuna emozione. Poco più in là Wenneck era riuscito a rubare l'arma ad un notrutiniano e ne aveva approfittato per sparare ad altri due, mentre Pierce si occupava di stordire quello disarmato.
Quattro in meno, ne restavano solo sei.
Alle loro spalle qualcuno gridò qualcosa e con la coda dell'occhio Lon vide delle figure puntare dove si nascondevano il capitano, Caytlin e Alan. Billings gli lanciò uno sguardo interrogativo mentre stringeva con il braccio il collo di uno degli uomini che aveva cercato di colpire Lon da dietro. Il betazoide però scosse la testa, doveva fidarsi di Bueller e Caytlin così come si fidava dei propri uomini, non potevano abbandonare lo scontro qui per correre dietro al nuovo gruppetto.
Si piegò per schivare un pugno e abbracciò il torso dell'avversario spingendolo con forza con il muro. L'uffff di risposta gli strappò un sorriso, si raddrizzò di scatto dandogli un colpo con la nuca sotto il mento.
Ora ne mancavano solo quattro.
Due, si corresse vedendo che anche Billings e Wenneck erano armati.
Uno, aggiornò nuovamente il conteggio quando saltò addosso ad un altro colpendolo con forza sul viso. Tirandosi su mentre gli prendeva l'arma, si guardò attorno.
Dov'era finito l'ultimo?
"Temo sia scappato signore," Billings si portò al suo fianco scuotendo la testa. Lon guardò nella direzione cui indicava poi in quella cui avevano lasciato gli altri. Strinse le labbra seccato poi si mosse massaggiandosi la testa. "Non c'è tempo per inseguirlo, andiamo ad aiutare il capitano!"
I quattro uomini della sicurezza si misero a correre.
Notrutun - Beyhan
Fuori dal locale a luci rosse
06 agosto 2401 - ore 15:45
Rest, Grahan e Xyr erano seduti di fronte al locale dove erano avvenuti gli omicidi. Non attiravano l'attenzione su di loro perché l'universo è pieno di curiosi e i cittadini di Beyhan non costituivano eccezione. Il piccolo locale che avevano scelto era affollato e le persone accanto a loro non lesinavano in commenti.
"Hai sentito? Pare che gli ufficiali della flotta stellare abbiano aperto il fuoco su tutti i presenti!"
"Ma che dici! Io so per certo che il capitano della Hope avesse bevuto troppo e che ha iniziato a fare a botte per via di una donna!"
"Secondo me li hanno incastrati, si sa che il locale appartiene a Bojack."
"Ma ti pare che non lo sapessero? Gli ufficiali della flotta stellare non sono così fessi, se sono andati lì, sono andati perché volevano combinare guai. Te lo dico io, parlo per esperienza."
"L'unica esperienza che hai avuto è stato con il monitor che hai fissato per anni regolando il traffico dello spazioporto."
Le risate si alternarono ad altri commenti e teorie.
"Ci manca poco che inizino a scommettere," commentò a bassa voce la dottoressa.
"Rodriguez avrebbe già iniziato a raccogliere i soldi. Cosa sappiamo di questo Bojack?" Chies Xyr a Rest agitando piano le antenne. Alternava lo sguardo fra i clienti del locale e il viavai dei poliziotti fuori e dentro il locale.
"Criminale locale, pesce piccolo. Escluderei che sia lui ad aver architettato tutto, più probabile abbia messo 'volontariamente' a disposizione il suo locale."
"Perfetto," commentò ironicamente Grahan, "ora dobbiamo solo capire chi è che tira i suoi fili." Si accorse dei loro sguardi perplessi. "Come un burattino," specificò, "è un detto della Terra. Quando manipoli qualcuno, ne tiri i fili..."
"Terrestri." Commentò Xyr tornando a guardare il locale.
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17.04 - Ossi duri
Autore: Tenente JG Caytlin
FLASHBACK
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - ore 14:42
Alan, il figlio dell'ambasciatore, era ancora pallido come un cencio, ma, nel nuovo rifugio, sembrava star iniziando lentamente a riprendere un briciolo di autocontrollo dopo aver strillato con voce acuta per diversi minuti durante tutto lo scontro a fuoco.
Mentre Lon ed i colleghi della sicurezza erano alle prese con una decina di malviventi, infatti, Bueller e Caytlin avevano cercato di porsi in salvo dall'agguato messo in atto da altri cinque o sei brutti ceffi.
Armati alla meglio con pezzi di legno, ricavati da un mobile marcio e malandato, erano riusciti, anche grazie alle abilità urlatrici di Alan, a prendere alla sprovvista uno degli assalitori sottraendogli l'arma.
Prima che Ferris potesse chiedere alla Risiana di consegnargliela e di portare in salvo il figlio dell'ambasciatore, la rossa aveva istintivamente aperto il fuoco freddando al primo colpo uno degli aggressori che era sbucato dal nulla alle loro spalle.
Caitlyn si scambiò uno sguardo con il Capitano della Hope con un'espressione candida sul viso come a dire: "È stato culo!"
Scrollando il capo, fra il perplesso e lo stupito, Bueller si era trascinato dietro Alan confidando sul fatto che più volte Luna gli aveva confidato che la Consigliera di bordo si era dimostrata fin troppo abile con i phaser per trattarsi sempre e soltanto di fortuna...
La scarsa conoscenza del dedalo di viuzze, però, li aveva portati a rifugiarsi in una specie di scantinato da cui si era rivelato poi impossibile uscire.
Tre degli assalitori erano subito scesi per porre fine allo scontro, mentre il quarto era rimasto a fare da palo all'esterno.
Contro tre individui pesantemente armati, Ferris e Caityln non erano in una posizione sostenibile a lungo, ma, fortunatamente, l'arrivo di Lon Basta e degli altri tre uomini della sicurezza aveva ristabilito la situazione... ponendola, però, in stallo.
Eliminato il vigilante, gli altri tre malviventi, che sembravano conoscere a menadito quello scantinato, erano in gradi di mantenersi in una posizione di vantaggio sia rispetto agli assediati, ossia Caitlyn e Ferris, sia agli assedianti...
Dopo qualche tentativo infruttuoso di forzare il blocco, Basta aveva inviato Billings e Wenneck a trovare un altro punto di accesso o una postazione di tiro più favorevole.
I minuti passavano, però, interminabili con il serio rischio che arrivassero in loco o poliziotti zelanti o complici dei malviventi...
Consapevole di ciò e del fatto che Caitlyn non poteva disporre di un infinito munizionamento, Basta aveva dato ordine a Price di limitare gli attacchi a rapidi scambi a fuoco quando i loro avversari tentavano di uscire allo scoperto per agguantare Bueller ed il figlio dell'Ambasciatore...
Quello stallo durò fino a quando un vetro rotto alle spalle del Capitano della Hope fece urlare Alan come un folle.
Questo creò un involontario diversivo che distrasse gli assalitori permettendo una sortita a Basta e Price...
Contando sulla copertura offerta dagli spari incrociati di Caitlyn e Price, Lon si lanciò in avanti scivolando sul sedere riuscendo a centrare due malviventi da dietro il loro nascondiglio.
Un tentativo fortunato ed estremamente rischioso, cosa che Melanne non avrebbe affatto gradito, ma Lon aveva valutato che non avessero altra scelta.
Quello che non aveva previsto è che si inceppasse l'arma di Price: il capo della sicurezza era allo scoperto senza alcuna protezione.
Fu allora che accadde l'inimmaginabile: anticipato da un melanconico "Oh... ma al diavolo!" Bueller lanciò con grande precisione l'unica arma che aveva a sua disposizione, ossia il pezzo di legno marcio ricavato dal vecchio mobile del precedente rifugio, contro il braccio proteso del criminale superstite che fu costretto ad indietreggiare, perdendo il riparo dietro cui si era nascosto.
Fu abbastanza per prendersi un colpo alla spalla da Caitlyn ed un placcaggio in pieno stile rugbistico da parte di Basta: chiunque fosse, l'away team della USS Hope avevano bisogno che parlasse con loro per tentare di comprendere in che guaio si erano cacciati...
FLASHBACK
Notrutun - Beyhan
Luogo sconosciuto
06 agosto 2401 - ore 15:19
Un veicolo a sospensione con i vetri oscurati marciava lento fra le viuzze di quella parte malfamata di città... sembrava non avere una meta precisa, percorrendo anche più volte lo stesso tratto di strada, mentre zigzagava qua e là.
Alla fine, come un animale che aveva appena finito di scandagliare il proprio territorio alla ricerca di minacce, si infilò in uno stretto vicolo senza uscita.
Arrivò sino al muro finale e lì, alla sinistra del vicolo, si apriva un piccolo cortile del tutto invisibile dalla strada principale.
Uno dei finestrini posteriori del mezzo si abbassò, fino all'incirca a metà, lasciando intravedere a malapena il suo occupante "Sì può sapere cosa diavolo vi è saltato in mente?" domandò la figura mascherata la cui voce contraffatta sembrava un rantolo emesso con forza esanime
Il lezzo di quel vicolo era quasi insopportabile e si dovette coprire il volto con un foulard ricamato per combattere il ribrezzo che saliva come un pugno dalle sue narici.
"Abbiamo troppi interessi per permettere che venga cambiato lo status quo..." ribatté un tozzo individuo agghindato con abiti sgargianti e vagamente somiglianti a qualcosa di elegante...
"O certamente... su questo siamo d'accordo e ne convengo: sono io la prima persona a beneficiare delle vostre attività... e per voi è la stessa cosa... anzi... a dirla tutta... sono io a permettervi di poter svolgere tranquillamente i traffici... senza di me sareste un'anonima famigliola dedita a piccoli furtarelli..."
"Perché siamo qua?" domandò irruente una terza persona, una pallida imitazione giovanile del tozzo individuo... probabilmente il figlio... meno basso e tondo del genitore, ma con lo stesso quoziente intellettivo...
"Perché avete fatto un casino infinito voi e quel buono a nulla di Bojack!" esclamò esasperata la figura misteriosa come se fosse del tutto ovvio il motivo di quella convocazione
"Abbiamo svolto l'incarico assegnato... peccato non fosse stato adeguatamente preparato e le prede siano sfuggite alla trappole... abbiamo perso validi membri della nostra banda e non per colpa nostra!" ribatté il giovane boss
"Ah no? Voi dite?? Vi abbiamo messo a conoscenza dell'itinerario dell'equipe federale... vi abbiamo indicato l'hotel in cui sarebbero alloggiati, abbiamo infiltrato una persona nel selezionatissimo personale di cucina del ristorante... abbiamo drogato i loro alimenti e voi dovevate semplicemente attendere l'effetto delle sostanze... ossia aspettare che fossero stati tutti fuori combattimento e rapire il marmocchio inutile di quel rimbambito dell'ambasciatore! E non ci siete riusciti!"
"Evidentemente la dose di stupefacenti che avete introdotto negli alimenti non era sufficiente... ha ragione mio figlio... sono rimasti troppo tempo svegli ed attivi, per quanto intontiti... avevamo mandato una quindicina dei nostri migliori ragazzi all'hotel... non sono bastati!"
"Cinque giovani maschi, una ragazza ed un marmocchio, coi sensi rallentati da alcol e droghe, sono riusciti a battere i vostri sgherri? Forse vi circondate di gente incapace, se quelli erano i migliori..."
"Cazzate! I federali sono estremamente addestrati a quanto sembra... in tre di loro hanno fermato i nostri, dandocene di santa ragione, fino a quando l'altro quartetto non è riuscito a trovar il modo di evadere dall'hotel... ma non sono scappati lontano!!"
"O ma certo... e qua entra in gioco l'altro genio del crimine ossia Bojack... lui e le sue paranoie di far girare i suoi buttafuori armati... come se quel buco di locale a luci rosse che gestisce fosse una preda ambita da qualcuno!"
"Bojack non è affar nostro!"
"Lo è visto che dovevate fare un lavoro pulito all'hotel... e lo è a maggior ragione perché vi siete fatti ammazzare in quattro in uno scontro a fuoco..."
"Molti dei nostri ragazzi non erano armati e non avevamo preventivato che i federali potessero aprire il fuoco... sapevamo fossero del tutto disarmati... la cosa poi ha attirato quel poliziotto fuori servizio e sono arrivate frotte di sbirri da tutte le parti!"
"Con la polizia abbiamo il tacito accordo che i bassifondi non sono affar loro... ma non potete sperare di scatenare uno scontro a fuoco e che loro non accorrano in massa a sedare i disordini... comunque... potreste aver ragione... Bojack pensava di poter riscuotere qualcosa da noi ed invece ha peggiorato le cose... quindi lasciamo perdere il locale a luci rosse...! MA... non contenti della figuraccia fatta, ve li siete persi completamente fino a quando quel gestore del motel non vi ha avvisati dei suoi preziosi ospiti non appena ha visto i primi notiziari..."
"È corretto... ma quando siamo arrivati, abbiamo trovato un altro cadavere in una delle stanze, che erano in condizioni pietose come se fossero state investite da un uragano, i federali erano scomparsi ed il gestore del motel blaterava di cose assurde... e la cosa non è migliorata nemmeno dopo un attento pestaggio..."
"Il perdere tempo a picchiare una persona che vi ha informati come la definite? Io direi un'idiozia..."
"Non proprio... doveva sembrare credibile che fossero stati i federali... ed il gestore del motel non parlerà più di sicuro..." obiettò il tizio opulento
"Bah... io so solo che oltre ai quattro tipi del locale a luci rosse... ora abbiamo una quindicina di persone uccise a mani nude o con un buco al posto del cuore... mi spiegate come la motiviamo?"
"Che i federali sono persone altamente pericolose... che non contenti di aver aperto il fuoco al locale di Bojack, a seguito di una rissa per futili motivi seguita all'apprezzamento di una donna, in preda a sostanze stanno facendo tabula rasa di tutti quelli che incontrano... seminando cadaveri e facendosi beffe della polizia?" propose il figlio del boss
"E perché non proponiamo pure che gli animali volano? Non diciamo scemenze..."
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17.05 - Riuniti
Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok
Notrutun - Beyhan
Luogo non precisato
06 agosto 2401 - ore 16:49
Xyr aveva portato la sua piccola squadra nei luoghi in cui erano avvenute le maggiori colluttazioni attribuite ai federali ed ora stavano percorrendo alcuni vicoli della cittadina.
Passo dopo passo si erano ritrovati a seguire i passi di Bueller e, sebbene di fondo c'era una certa logica nel loro peregrinare, comunque qualcosa non gli tornava del tutto.
"Non dico che avrei certamente preso scelte più sensate ma..." la voce di Xyr era tanto da bassa da sembrare solo un sussurro
"...ma certamente avrebbe preso decisioni migliori" intervenne Melanne osservandosi attorno "Mi sembra che non fossero molto lucidi i nostri colleghi"
"E probabilmente è esattamente così che sono andare le cose" Rest osservò i colleghi "Molto probabilmente sono stati drogati con il cibo o con le bevande"
"Andiamo... vuoi davvero che non abbiano seguito le più basilari norme di sicurezza per i viaggi in pianeti non conosciuti e non abbiano analizzato minuziosamente quello che stavano per ingerire?" la domanda della Grahan ottenne come risposta solo un'occhiata allusiva da parte di Xyr e di Rest "Ok, capito... come non detto!"
Il primo ufficiale prese la parola "Piuttosto, a questo punto direi che non troveremo nulla in giro... o non ci sono prove o sono stati davvero bravi a ripulire ogni singola scena! Non ci resta altro che trovarli e vedere cosa scopriremo da loro"
"E il tutto possibilmente entro le prossime quattro ore, in modo che siano con noi quando il Capitano Strauss tenterà di mettersi in contatto con noi!" rincarò la dose la Grahan.
Le due donne si voltarono verso Rest che le osservava con espressione impassibile "Molto bene. andiamo allora..."
Melanne notò quanto fosse sicuro il vulcaniano e rimase interedetta "Lei conosce la posizione dei nostri colleghi"
"No, molto meglio..." Rest iniziò a muoversi per poi aggiungere "Conosco Bueller"
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - ore 18:03
Trovare un posto sicuro che fosse anche facile da abbandonare in caso di inseguimenti era divenuta una priorità, soprattutto a causa della necessità di doversi portare dietro il figlio dell'ambasciatore: Alan era un giovane abbastanza alto e sembrava pure abbastanza forte, ma aveva lo stesso coraggio di un coniglietto di fronte al lupo cattivo. Bueller aveva tentato a più riprese nel farlo calmare ma alla fine si era arreso, quell'espressione di puro terrore non sembrava mai abbandonare il suo viso.
La squadra stava per svoltare in un vicolo quando all'improvviso Ferris si ritrovò sbattuto al muro, la sua squadra stava già scattando per difenderlo quando, nonostante il perfetto camuffamento, non si accorsero di conoscere bene l'aggressore del loro capitano.
"Xyr?!" la voce di Bueller sembrò sorpresa "Sei tu?!"
"Le era stato oltremodo spiegato che questa sua fantomatica gitarella di piacere non era indicata, ma lei non solo ha bellamente ignorato tutte le giuste perplessità del suo ufficiale tattico..." Xyr lo fissava furente tenendogli un braccio sul collo "Ma ha voluto fare di testa sua, si è fatto probabilmente drogare ed ora si ritrova accusato di omicidio plurimo assieme a tutta la sua squadra! Dimentico nulla?"
Ferris alzò gli occhi al cielo "Si, è davvero Xyr" sospirò prima di spostare il braccio del primo ufficiale e scrocchiare il collo "Allora, come ci avete trovati così in fretta?"
Rest osservò il Capitano inarcando un sopracciglio prima di parlare "Potrei farle una lunga dissertazione su come tendenzialmente gli umani siano portati a seguire degli schemi di comportamento legati alla loro personalità, ma dato che so perfettamente che la cosa non le interessa..." fece un paio di passi avanti osservando Melanne "Mi limiterò a prendere in prestito le parole della dottoressa e, usando uno dei vostri astrusi modi di dire, sappia che conosco il nostro pollo"
La squadra scoppiò a ridere osservando lo sguardo perplesso di Bueller "Mi ha appena dato del pollo?!"
"Preferiva fagiano?" chiese Rest con il suo solito modo di fare privo di ogni emozione
"Preferirei non essere paragonati ad un volatile, ma sorvoliamo... se non altro ha evitato di dirmi che mi aveva avvertito dell'errore che stavo commettendo..."
"Pensavo che la cosa fosse ovvia dalle parole del tenente Xyr" rispose nuovamente Rest
"Bene, ora che abbiamo appurato che, tanto per cambiare, è tutta colpa mia... direi che sia il caso di levarci dalla strada per andare..."
"Nell'edificio che si trova a cinquanta metri di fronte a noi" Basta stava guardando il tricorder che gli aveva allungato Rest e stava analizzando con lui l'area
"Convengo con il mio collega" Rest confermò le sue parole prima di proseguire "Si tratta di un edificio abbandonato, non particolarmente appariscente ed offre più di un'uscita sicura... potremmo fermarci lì almeno sino al collegamento con la Hope, in modo da avere gli aggiornamenti sulla situazione"
USS Hope - Ufficio del Capitano
contemporaneamente
Strauss era seduto sulla poltrona dell'ufficio e fissava l'uomo che stava seduto di fronte a lui. Avrebbe di gran lunga essere in qualsiasi altro posto tranne che lì, in attesa di poter contattare i suoi uomini e nel mentre intento a calmare l'ambasciatore.
Ora dopo ora il diplomatico era passato dall'essere un uomo calmo e lungimirante ad un pazzo furioso, costantemente in ansia, che sbraitava a destra e a manca come un invasato. Aveva tentato di spiegargli che stava facendo tutto il possibile per trovare una soluzione al problema ma nulla sembrava calmare l'ambasciatore: l'aver scoperto che probabilmente tutto questo era avvenuto proprio per rapire il suo amato Alan non aveva reso le cose più semplici.
"Voglio andare da mio figlio sul pianeta!!"
Il Capitano trattenne a fatica uno sbuffo mentre fissava l'ambasciatore come fosse un bambino a cui erano state negate le caramelle "Ambasciatore, cerchi di essere comprensivo! Non posso mandarla sul pianeta, è troppo pericoloso!"
"Non mi interessa! Voglio scendere ora! Ora!"
"Ambasciatore, ammesso e non concesso che il pianeta le permetta di atterrare... dove pensa di andare una volta sulla superficie? Non abbiamo idea di dove sia suo figlio e non lo sanno neppure le forze di sicurezza notruniane!"
"Allora trovatelo e riportatelo su!"
Strauss fece appello a tutta la sua diplomazia per poi guardare con espressione comprensiva l'uomo "Stiamo facendo del nostro meglio per trovare vostro figlio e metterlo al sicuro, una nostra squadra è sulle loro tracce... ci dia il tempo di fare il nostro lavoro!
"Le do un ultimo giorno, poi scenderò sul pianeta!" senza aspettare risposte, l'ambasciatore se ne andò.
Strauss alzò lo sguardo al cielo e finalmente poté esprimere la sua frustrazione con un forte sbuffo "Sono ad un passo da sedare quel pallone gonfiato e legarlo al letto!" guardò l'ora e si rimise in attesa poche ore dopo avrebbe potuto tentare di contattare Xyr.
Notrutun - Beyhan
Luogo non precisato
contemporaneamente
Una figura mascherata, la cui voce veniva contraffatta da qualche apparecchiatura che portava addosso, stava seduto su una poltroncina, nella penombra di una stanza d'hotel. Di fronte a lui altre tre persone mascherate se ne restavano in piedi come se attendessero qualcosa.
"Ci ho pensato molto..." il primo uomo prese la parola "Se non possiamo convincere il nostro governo a cacciare la nave federale, forse possiamo convincere la Federazione ad abbandonare queste insulse trattative"
"Cosa vuole che facciamo?"
L'uomo sulla poltrona non si scompose più di tanto "Abbiamo ancora nostri uomini all'interno delle forze di polizia?"
"Ovviamente, sono ancora sul nostro libro paga"
"Molto bene" l'uomo sulla poltroncina incrociò le braccia al petto "I due federali arrestati... fateli fuori".
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17.06 - Evasioni
Autore: Tenente Ferris Bueller
Notrutun - Beyhan
Prefettura, scrivania del detective Deved
06 agosto 2401 - ore 22:00
"Niente, più passa il tempo e più credo a quei ragazzi..." borbottò il poliziotto guardando il suo assistente.
"Indubbiamente le poche prove contro di loro sembrano essere create appositamente... e anche in maniera molto dilettantesca. Ma non possiamo essere sicuri..." rispose lui guardando il suo superiore "Direi che è il caso di andare a farsi una bella dormita e riparlarne a mente fredda."
"Buona idea, una notte di sonno è quella che ci vuole, domattina chiamerò il procuratore distrettuale e cerchiamo di capire cosa dobbiamo fare. Specialmente con quei due in cella... non possiamo tenerli lì senza un'accusa formale." replicò il vecchio detective alzandosi e infilando la porta.
Il tenente Lorz, aggiustò alcuni fascicoli sulla scrivania, spense il computer e sistemò le sedie... una serie di azioni molto semplici ma che furono eseguite con estrema lentezza, dopo un po' l'uomo parve guardarsi attorno e prese dalla tasca il suo smartphone.
"Sono io..." borbottò dopo aver ricevuto la risposto alla sua chiamata "Si, è tutto organizzato. Dovrebbero agire proprio in questo momento."
Notrutun - Beyhan
Prefettura, celle di detenzione
06 agosto 2401 - contemporaneamente
"Fatevi da parte!" ordinò la guardia all'indirizzo dei federali che, come al solito, stavano discutendo e pungolando come avevano fatto per tutta la giornata.
La cella fu aperta e i due secondini fecero entrare nella stessa cella quattro individui dall'aspetto poco raccomandabile. Luna lanciò un'occhiata alle altre celle tutte vuote... strinse gli occhi focalizzando la sua attenzione sui nuovi arrivati.
"Abbiamo ospiti a quanto pare... scusate ragazzi ma staremo un po' stretti, il nostro arredatore aveva previsto che fosse una cella per due ma a quanto pare si sbagliava!" esclamò Paulo con tono derisorio
"Poche ciance detenuto!" borbottò la guardia "Non voglio sentirvi fiatare fino a domattina."
"Non è questo appunto lo scopo della presenza dei nostri nuovi coinquilini?" chiese sarcastico il capo operazioni.
Notrutun - Beyhan
Abitazione del detective Deved
06 agosto 2401 - ore 22:30
C'era qualcosa che rimbalzava nella testa di Deved quella notte. Il letto sembrava più scomodo del solito e Sodja, il suo ailurus, un'animale da compagnia simile ad un gatto ma con le ali, era particolarmente fastidioso, continuava a trillare dal suo trespolo in camera.
Il tempo passava senza che il sonno arrivasse, un piccolo tarlo scavava un solco nella sua mente tenendola sveglia e attiva.
"Sodja che ne pensi?" l'animale piegò la testa di lato più simile ad un canarino che ad un felino. "Le prove ci sono, sono indubbiamente state falsificate, ma non non possiamo esserne certi.. hanno lasciato talmente tanti indizzi sulla loro colpevolezza che ha quasi del ridicolo. Purtroppo le uniche cose certe sono le riprese delle videocamere, seppur di bassa qualità, che hanno registrato lo scontro nel locale e indubbiamente la lotta c'è stata."
Sodja cinguettò in risposta.
"Il fatto è che nessuna delle immagini dimostra che i ragazzi abbiano dato il colpo finale... anzi sembra che se ne siano andati in tutta fretta... Ma nessun altro si è avvicinato ai corpi fino all'arrivo della polizia, e quando siamo arrivati quei tipi erano morti."
Di nuovo l'ailurus cinguettò.
"Già, non ha senso... mmmh computer?"
=^=In attesa di ordini.=^=
"Apri il caso 83k99... a che ora risale l'ultimo fotogramma della presenza dei sospettati nella prova 02A?"
=^=Ore 1:15 del 6/8/2401=^=
"E a che ora è arrivata la volante sul posto?" chiese il detective aggiustandosi il cuscino dietro la testa.
=^=Esattamente alle ore 01:45 del 6/8/2401=^=
Sodja trillò rispondendo alla voce meccanica del computer
"Mezz'ora... potrebbe succedere di tutto in mezz'ora, ma io ho visto tutto il filmato, dall'uscita dei ragazzi all'arrivo della volante... nessuno si è avvicinato ai corpi in quel lasso di tempo. Bah!" ringhiò disgustato Dever prendendo a pugni il cuiscino che si ostinava a non prendere una forma adatta a facilitargli il sonno.
Mezz'ora... mezz'ora... quella parola gli rimbalzava in testa scacciando ogni tentativo del cervello di mettere a tacere la sua voce interiore... *L'ho già visto quel video, non succede nulla in mezz'ora* si ripeteva ossessivamente *L'ho visto anche a pranzo mentre guardavo il telegiornale...*
Deven balzò a sedere sul letto "Il telegiornale a pranzo dura solo quindici minuti! Come ho fatto a vedere un video di mezz'ora in quindici minuti?"
Sodja trillò felice, come se avesse tentato fino a quel momento di far notare la cosa al padrone... ma era più probabile che fosse un tentativo di attirare la sua attenzione sulla ciotola del mangime quasi vuota.
"Computer calcola il tempo trascorso sul video fra l'uscita dei sospettati dal locale e l'entrata dei poliziotti."
=^=Calcolato, il tempo è esattamente 14 minuti, 22secondi e 32 decimi=^=
"Ma tu guarda, manca un pezzo! Qualcuno deve aver manomesso il filmato... però questo non fa che discolpare ancora di più i sospettati... alla procura non saranno affatto contenti... computer chi ha raccolto il video dal locale?"
=^=Tenente Lotz, reparto investigativo della polizia.=^=
"Magari lui saprà capire se il video era così fin dall'inizio o se è stato manomesso, magari le telecamere hanno semplicemente un blocco della registrazione se non vedono movimenti. Computer stilami una lista di tutti i poliziotti che hanno raccolto le prove, li voglio a rapporto domattina."
=^=Il Tenente Lotz sarà avvertito dell'incontro.=^=
"Bene... aspetta! Solo lui?"
=^=Tutte le prove sono state raccolte dal Tenente Lotz=^= rispose il computer credendo che fosse una domanda.
"Lascia stare l'incontro di domattina!" Deved si alzò dal letto iniziando a rivestirsi velocemente. Sodja trillò sbattendo le ali. "Aveva ragione Lotz, qualcuno ha messo delle prove false... e lui le ha raccolte tutte!"
=^=Non comprendo...=^=
"Zitto tu! Spengiti! Maledetto bastardo" borbottò il notrutiano mentre si allacciava le scarpe "le prove dell'omicidio sono tutte false, qualcuno vuole mettere zizzania per impedire l'entrata del nostro pianeta nella Federazione. Nessuno riesce a trovare i sospettati, ma ci sono quei due ragazzi nelle nostre prigioni... se vogliono attaccarli lo faranno stanotte... se non l'hanno già fatto!"
Deved si precipitò fuori di casa sbattendo la porta d'ingresso, doveva fare in fretta, forse c'era ancora una possibilità.
Sodja trillò senza ricevere una risposta e dette un colpetto alla ciotola del cibo per poi sospirare sconsolato.
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - ore 23:00
"Qual'è il piano?" chiese Caytlin e tutti si voltarono verso Rest che sollevò un sopracciglio.
"Indubbiamente le prove a vostro carico sono state create appositamente per interferire sul processo di annessione di Notrutun alla Federazione e pur essendo certi che il braccio esecutivo di questa messa in scena sia di matrice criminale, ho il sospetto che nella cospirazione ci sia anche una fazione politica che non vuole questa unione."
"E fin lì siamo tutti d'accordo" commentò Basta "Ma se vogliamo provare che non siamo stati noi non vedo altra scelta che consegnarci alle autorità."
"Non possiamo fidarci, Rodriguez e Jones sono stati arrestati e sembra che non sia possibile liberarli." si intromise Xyr
"Quindi non rimane che risolvere la questione da soli... come sempre." commentò Ferris con un ghigno.
Xyr sospirò sollevando lo sguardo al cielo "Cosa hai in mente di fare?" chiese pur sapendo che quasiasi fosse il piano sarebbe stato avventato e molto probabilmente pericoloso.
"Malavita e politica, molto probabilmente Paulo affermerebbe che sono la stessa cosa in molti casi." iniziò Ferris giocherellando con una pietra raccolta in quella casa semi diroccata che li ospitava abusivamente. "Prima di tutto dobbiamo scoprire chi c'è dietro gli uomini che ci stanno inseguendo. Vista la loro incompetenza direi che sono dei criminali di bassa lega."
"Siamo anche noi di quest'idea." confermò Lon facendo un gesto anche verso Rest.
"Non sappiamo però se il vertice della piramide è un criminale o un politico, ma sono certo che scoprire chi ha mandato i cacciatori sulle nostre tracce è un criminale... credo che la cosa migliore sia risalire la catena di comando fino al vertice e vedere dove ci porta." continuò il Capitano della Hope.
"In che modo dovremmo scalare questa fantomatica piramide?" chiese Xyr anche se iniziava ad avere dei sospetti.
"Praticamente come hanno fatto loro a metterci nei guai. Iniziamo dai nostri inseguitori, ne catturiamo un paio e ci facciamo spiegare gentilmente chi li ha mandati... sono sicuro che la rossa qui sarà in grado di farsi dire qualsiasi cosa" Ferris sorrise a Caytlin che gli fece un occhiolino di rimando "Se poi Caytlin non ha successo sono certo che Lon o Rest avranno degli argomenti altrettanto convincenti".
Tutti si guardarono soppesando l'idea ma nessuno ebbe da ridire.
Visto che non c'erano lamentele Ferris continuò "Price, Billings e Wenneck ho qualcosa anche per voi... e non sarà una cosa semplice." I tre si fecero attenti. "Dopo che avremo preso i più vicini inseguitori, voi dovrete fare in modo che i restanti non ci disturbino... portateli via da qui, fatevi inseguire, qualsiasi cosa vi venga in mente per depistarli sarà perfetto. Meglio ancora se vi stabilite in una zona molto lontana da qui e attirate l'attenzione per poi spostarvi di nuovo. Insomma devono pensare che siamo tutti insieme e che ci stiamo spostando per la città in cerca di una via di fuga."
"Porterete con voi il mio comunicatore" si intromise Xyr "Se le cose si fanno troppo rischiose richiedete un teletrasporto e andatevene dal pianeta."
"Si signore!" risposero all'unisono i tre membri della sicurezza. Sembravano elettrizzati dall'idea di potersi scatenare per la città.
"Bene, andiamo a prendere un paio di ospiti!" esclamò Bueller alzandosi in piedi seguito subito dagli altri.
Notrutun - Beyhan
Prefettura, celle di detenzione
06 agosto 2401 - contemporaneamente
"Presto aprite quella porta!" ordino Deved entrando trafelato nella zona di detenzione. Davanti a lui la porta metallica era l'unica cosa che poteva separarlo da due giovani corpi ormai freddi.
"Ma signore..." le due guardie della guardiola d'ingresso si guardarono preoccupati.
"Vi do tre secondi, se al due non è aperta, all'uno vi sparo... e inizio dall'uno..." il detective tirò fuori la pistola e tolse, in modo plateale, la modalità stordimento dell'arma.
La porta fece uno scatto quando l'agente corrotto premette il pulsante di apertura e il detective fece segno ai due di entrare prima di lui.
All'interno della sala regnava il silenzio, Deved temette il peggio.
"Buonasera detective Deved, come mai ancora sveglio?" la voce di Rodriguez era tranquilla. Il giovane era sdraiato sulla sua branda e si stava pulendo le unghie con quello che pareva un coltello di fortuna ricavato da un cucchiaio. I quattro criminali messi nella stessa cella giacevano svenuti e ammassati uno sull'altro, sulla seconda branda.
"Mi rimane il segno secondo te?" Luna era piegata su Rodriguez e gli stava mostrando un labbro appena un po' gonfio.
"Ma nooo! È stato solo un buffetto." rispose lui buttando il coltello nella cella accanto attraverso le sbarre d'acciaio.
"È stato quello grosso e non era un buffetto." ribattè Luna tastandosi il labbro che aveva un piccolo taglio dal quale era uscita tutt'al più una singola goccia di sangue.
"Ma se quello grosso è stato il primo ad andare giù! È stato lo smilzo, quanta forza può aver avuto quel criceto?"
"Se mi davi una mano mi sarei fatta anche meno di così!"
"Non iniziare! Mi hai detto di non immischiarmi che dovevi smaltire lo stress!"
"Ma tu dovevi ignorarmi e aiutare una signora!"
"Te sei una signora solo quando ti fa comodo! Dieci minuti fa sembravi più uno scaricatore di porto ferengi!"
I due continuavano a litigare come se niente fosse mentre Deved e le due guardie li osservavano confusi... fu il detective il primo a scuotersi.
"Voi due aprite la cella e niente scherzi" disse spingendo i due poliziotti verso la cella.
"Stiamo evadendo?" domandò Paulo entusiasta
"Non sono mai evasa! Che devo fare?" replicò Luna saltellando da un piede all'altro
"Rimani tranquilla e fai quello che faccio io, ho una certa esperienza." rispose il capo operazioni con sufficienza
La cella si aprì e i due poliziotti furono gettati dentro senza tante cerimonie e i due federali uscirono. Nel momento stesso in cui Deved chiudeva la cella, Paulo fece apparire chissà da dove un altro pugnale e lo mise sotto la gola del detective.
"Lei ci deve qualche spiegazione..." mormorò minaccioso. Tutta l'allegria dei due uomini della Hope era sparita come se non fosse mai esistita.
"Calma ragazzo, sono qui per aiutare. Vi spiegherò tutto, ma dovete fidarvi di me." si affrettò a dire il notrutuniano.
"Fidarsi? Avete fatto entrare quattro elementi per farci fuori, perché dovremmo fidarci?" chiese Luna afferrandolo per il bavero.
"Perché non vi ho sparato attraverso le sbarre?" chiese il detective preoccupato
"Ottimo punto..." il coltello di Paulo scomparve dalla sua gola. "Allora che facciamo?"
"Voi avete bisogno di protezione..." iniziò lui ma poi video il sopracciglio sollevato di luna "Intendevo che dovreste sparire da qui."
"Beh può sempre rimandarci sulla nostra nave." rispose Luna con un sorriso
"Negativo, voi starete con me finché non risolviamo la faccenda!" provò a dire Deved
"Poco male, avevamo già intenzione di portarla con noi..." sogghignò Paulo mostrando il badge che aveva sgraffignato dalla tasca del detective "Hope! Tre da far risalire!"
"Come hai fatto a..." le lamentele del poliziotto furono troncate dal teletrasporto.
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - ore 23:35
"Hai colpito troppo forte!" borbottò Lon
"Abbi pazienza, era la mia prima rissa... mmmh la seconda... terza?" rispose Melanne contando sulle dita
"Si credo la terza..." le venne in aiuto Caytlin
"Non è questo il punto... sei un medico!" provò di nuovo il capo della sicurezza
"E il tuo invece?"
"Ti aveva afferrata..."
"Che dolci che siete..." li prese in giro Ferris
"Signori un po' di professionalità per favore!" esclamò Xyr dando una sonora sberla ad uno dei prigionieri che spalancò gli occhi di scatto.
"Brutti bastardi..." borbottò il notruniano scuotendo la testa.
"Caytlin è tutto tuo..." sorrise Xyr mentre si faceva da parte.
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17.07 - Notturno
Autore: Tenente JG Lon Basta
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - ore 23:40
Tre uomini si spostavano di vicolo in vicolo cercando riparo dove potevano, nascondendosi nei pertugi che trovavano, mentre i loro inseguitori stavano dietro loro con una determinazione che faceva paura. C'era la promessa di dolore nell'ostinazione degli inseguitori e di morte.
Nello scappare per i bassifondi, i fuggitivi non sapevano esattamente dove stessero andando, si affidavano a quel poco che sapevano della città. Uno di loro, però, era cresciuto su un pianeta simile a Notrutun, dove la povertà regnava nelle case e la violenza era l'unico modo per sopravvivere. E aveva preso il comando seguendo il suo istinto e guidandoli attraverso strade diverse, ma molto simili al suo pianeta natale. Perché si sa che per quanto una città si faccia bella, c'è sempre della polvere sotto il tappeto che è la stessa in ogni posto.
Era stato naturale per Price e Wennech dare a Billings il comando, serate al bar della Hope a raccontarsi le loro storie e simulazioni sul ponte ologrammi aveva unito i tre uomini più di quanto i turni di lavoro e le missioni avessero fatto. C'era fiducia fra loro e sicurezza in quello che facevano.
Il capitano aveva chiesto loro di fare da esca e nessuno dei tre aveva messo in dubbio quell'ordine. Erano entrati nella flotta perché credevano nei valori della Federazione ed avevano scoperto una famiglia sulla Hope. Avrebbero attirato gli inseguitori il più lontano possibile da dove si trovavano i loro compagni e l'avrebbero fatto sorridendo perché, come diceva sempre il tenente Basta, "il nostro ruolo è proteggere i nostri compagni, anche contro la loro volontà."
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - contemporaneamente
Caytlin si accovacciò davanti al notrutuniano e piegò la testa leggermente di lato. I lunghi capelli rossi le scendevano sulle spalle in morbide curve ed il sorriso che le curvava le labbra le illuminava il viso. Non era fatta per stare in quel posto sporco dove la violenza era di casa. Il suo posto era là dove il sole baciava la terra e i fiori rigogliosi ornavano il terreno.
Lo sguardo del notrutuniano, che fino a qualche minuto prima era pieno di odio, si era fatto velato, stordito dalla bellezza della risiana davanti a lui. Se la sarebbe tenuta, una volta che li avessero catturati tutti. L'avrebbe chiesta a Dogak come compenso per tutta la fatica che avevano fatto per catturare quei maledetti federali.
Anval non aveva alcun dubbio che presto la sorte sarebbe cambiata. Erano federali, non sapevano cosa volesse dire vivere a Beyhan. Vivevano sulle loro belle astronavi, nelle loro pulitissime città, dove nulla accadeva. Non avevano idea con qui avevano che fare. Anval avrebbe raccontato loro quello che voleva, avrebbe detto loro balle sufficienti a farli sentire sicuri e li avrebbe condotti dritti nelle braccia di Dogak. E poi avrebbe preteso la roscia come ricompensa.
Si sarebbero divertiti parecchio loro due. Davvero.
U.S.S. Hope,
Ufficio del capitano
06 agosto 2401 - ore 00:00
Il capitano Strauss fissava i suoi uomini ed il detective Deved, il cui viso finalmente aveva ripreso colore, tamburellando ritmicamente sulla scrivania. La situazione era piena di tranelli da tutte le parti e nulla gli diceva che Deved fosse veramente chi diceva di essere o, quanto meno, fosse onesto come diceva di essere.
"Detective, innanzitutto mi scuso per il modo in cui è stato portato a bordo. Rapire un cittadino di un pianeta amico non è certo un'azione che facilita i rapporti fra la Federazione e Notrutun."
"Se mi permette capitano, non è stato tecnicamente un rapimento..." intervenne Rodriguez.
"Chiamerò quanto prima i rappresentanti del suo governo per scusarmi per il modo in cui è stato portato a bordo," proseguì Strauss ignorando l'interruzione del capo operazioni.
"Il detective ha detto che dovevamo stare con lui e trovare un posto sicuro! Quale posto migliore della Hope? Dopo tutto guardi cosa mi hanno fatto i suoi compatrioti?!" Protestò Luna indicandosi il labbro.
Lo sguardo di Strauss fece abbassare il dito a Luna di scatto.
"Dicevo, detective, contatterò il suo governo per dire che lei è salito a bordo della Hope per fare ulteriori indagini e che io mi sono rifiutato di darle il permesso se non fosse venuto con il signor Rodriguez e il tenente Catalunya Jones della Casata di Klaa. Dirò che nonostante la procedura sia decisamente contro i regolamenti, i miei uomini hanno rischiato la vita nelle celle di Beyahn e che la Federazione non prende bene le minacce ai propri membri." Notando soddisfatto che il capo operazioni e il tenente finalmente avevano smesso di interromperlo, Strauss sorrise al detective Deved, "ora mi dica cosa ha scoperto che le ha fatto cambiare idea su quanto successo".
Notrutun - Beyhan
Bassifondi della Capitale
06 agosto 2401 - ore 01:30
La dottoressa Melanne Graahan sedeva accanto al capo della sicurezza Lon Basta fissando la piccola finestra dell'appartamento che erano riusciti ad occupare. La sua espressione era un misto fra lo sbalordito e spaventato, la sua mano stringeva quella del betazoide a cercare rassicurazione.
"Adesso capisci perché non ho mai saltato un colloquio con lei?" commentò Lon a voce bassa.
"Non avevo mai visto un uomo adulto piangere. Non il quel modo almeno..." Lon le strinse la mano e si girò a guardarla. "Secondo te ha mentito?" Melanne si interruppe notando lo sguardo del suo compagno. "Oh giusto."
"Ci ha provato, all'inizio," rispose Lon con un sorriso divertito che poi svanì quando il suo sguardo si puntò sul Caytlin, seduta poco distante, "poi lei ha detto quella cosa sul fatto che aveva una scelta da fare e sul futuro nel quale voleva vivere, ed è crollato."
"Quindi adesso andiamo da questo Dogak?" chiese Melanne aggiustando la posizione in modo da sopportare il peso di Lon sulla sua spalla.
"Le prove sono nel suo ufficio." Mormorò Lon. Il suo viso era segnato dalla stanchezza e gli occhi stentavano a restare aperti. "Ci introdurremo di nascosto per rubarle."
"E una volta risolta questa faccenda andremo a casa." Mormorò Melanne passandogli le dita fra i capelli.
"Si, casa." Fu la risposta del betazoide mentre scivolava nel sonno.
La dottoressa Graahan sorrise.
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17.08 - I pezzi sulla scacchiera
Autore: Tenente JG Caytlin
Notrutun - Beyhan
Palazzo del Governo
06 agosto 2401 - ore 10:41
La discussione era accesa da ore: la convocazione per quella riunione di emergenza era stata fissata alle sei del mattino.
I vari esponenti del governo, a loro volta rappresentanti delle diverse anime che lo sostenevano, avevano dipinte sui volti espressioni delle più molteplici sfumature.
Coloro che, pur sostenendo il Primo Ministro, erano contrari a questo avvicinamento alla Federazione Uniti dei Pianeti erano sul piede di guerra, spruzzando rabbia da ogni poro.
Millantavano ricostruzioni anche fantasiose di quanto accaduto, facevano dichiarazioni su ogni fonte di informazione per far trapelare il proprio malcontento e cavalcare l'onda di indignazione che serpeggiava su Notrutun.
L'equipaggio della USS Hope era accusato di molteplici crimini, numerosi omicidi in giro per la Capitale, nonché protagonista di un'evasione che aveva causato due vittime tra le guardie di sorveglianza e quattro detenuti.
L'opposizione sbraitava allo scandalo, offriva nemmeno tanto velatamente delle taglie sulle teste dei responsabili, volevano in manette tutti coloro che erano coinvolti in quella macabra scia di sangue e, soprattutto, volevano fossero attivate le difese planetarie contro qualsivoglia tentativo di azione da parte della USS Hope.
Tutto ciò fomentava gli animi tra la popolazione erodendo consenso al Primo Ministro che era ben conscio che anche i suoi due vice, ognuno esponente dei due maggiori partiti a suo sostegno, erano pronti a fargli le scarpe se la situazione non fosse migliorata.
Non che lui amasse particolarmente unirsi alla Federazione Unita dei Pianeti, ma era l'occasione principe per richiedere una serie di riforme fondamentali con la motivazione di doversi uniformare alle aspettative che erano attese da un pianeta in procinto di candidarsi.
Avrebbe potuto sfruttare quel bonus di poteri concessi in via eccezionale per raggiungere quegli obiettivi, al fine di rafforzare il proprio potere, stringere nuove alleanze ed eliminare i suoi principali rivali.
In primis, il preposto Sajit: personalità arrogante e sprezzante, ma sufficientemente attenta e cauta in ogni circostanza. Era noto che non amasse quel tentativo di affiliazione alla Federazione, più per motivazioni personalistiche che di reale funzionalità. Avrebbe perso quella peculiare collocazione di persona in grado di sapere molto, vedere parecchio ed in grado di svolgere bene i propri affari ed intrallazzi.
Sajit non aveva perso tempo ad ordinare la caccia all'uomo dell'equipaggio federale che era disceso assieme al figlio dell'Ambasciatore: poco importava se sapesse perfettamente che molte cose non quadravano. Il loro arresto sarebbe stato un ottimo espediente per accumulare potere e mettere in cattiva luce il Governo.
Sajit poteva contare su un supporto trasversale in varie forze politiche, non sufficiente per destabilizzare il Primo Ministro, ma abbastanza per costringerlo ad assumere certe decisioni.
Sajit, per via della sua funzione, controllava anche buona parte delle forze dell'ordine, sebbene queste ultime fossero notoriamente divise in più fazioni.
C'era un nocciolo duro, durissimo, di vecchi investigatori che controllavano ruoli chiave: non avevano responsabilità di comando, ma la loro carriera forniva loro rispetto ed ammirazioni.
Fra loro, indubbiamente c'era il Detective Deved, autentica leggenda nel risolvere omicidi al dì là del proprio aspetto trasandato, con sempre addosso un impermeabile beige sgualcito, un sigaro mai acceso fra le dita e tutte le battute ad allusioni al suo animale da compagnia ed alla sua defunta moglie.
Il suo lavoro era certosino e di continuo logorio delle proprie controparti, sempre pronto a trovare la verità ovunque fosse nascosta.
Personalità come Deved non erano controllabili o gestibili: più si cercava di mettere loro bastoni fra le ruote e più ne uscivano più forti.
Sajit lo sapeva ed aveva provato ad isolare i detective della vecchia guardia, affiancando loro ufficiali più giovani, inesperti e possibilmente a libro paga.
A Deved era toccato il Tenente Lorz o Lotz, il Primo Ministro non ricordava pienamente il nome, ma era abbastanza sicuro che non lavorasse più nemmeno per Sajit e facesse il triplo gioco, ovvero si fosse venduto a qualche miglior offerente, pur mantenendo i piedi in più scarpe.
E lì si arrivava alle note dolenti: per quanto si fingesse di non vedere, Notrutun era dominata per buona parte da bande criminali: non intese propriamente come gang con armi in pugno, ma declinate in un variopinto crogiolo di forme di malaffare diverse.
Si passava dai locali a luci rosse, dai piccoli e dediti al ricatto facile, come quelli di Bojack, a quelli estesi che si nutrivano di escort di lusso pronte a soddisfare chiunque e comunque pur di ottenere informazioni per i loro capi.
C'erano poi coloro che amavano avere i propri territori posseduti con pugno di ferro come i Putein, padre e figlio: una palla di lardo con un briciolo di intelletto il primo, un aitante dotato di intelligenza pragmatica e stupida il secondo.
A loro si potevano imputare omicidi ed azioni brutali: era nel loro stile e, dai primi report di cui era entrato in possesso il Primo Ministro, molte delle uccisioni di quelle ultime ore non erano imputabili ai Federali quanto proprio agli accoliti dei Putein.
Infine, c'erano coloro che erano briganti in guanti bianchi: pronti ad addentare attività rivali,, privarle di ogni utile e poi abbandonare la baracca al proprio destino. Erano influenti, esperti a rimanere sempre al limite della legalità, pronti a sporcarsi le mani, sapendo benissimo di avere qualche cavillo da utilizzare ed una giustizia incapace di essere efficace nel breve periodo.
Loro erano guidati da Dogak, plurindagato per reati fiscali e di appropriazione indebita e sempre scagionato dopo anni di procedimenti penali.
Dogak controllava sia l'opposizione sia buona parte delle forze politiche che sostenevano il governo del Primo Ministro: non per dedizione alla causa, ma perché ne conosceva gli scheletri negli armadi, le debolezze, le ambizioni e sapeva come sfruttarle.
Dogak era stato anche Primo Ministro per circa vent'anni, sebbene non consecutivamente ed aveva ancora numerosi agganci ovunque poggiasse lo sguardo.
Era indubbio che Dogak non volesse i Federali, ma era abbastanza furbo da voler prima capire cosa potesse offrire dal punto di vista dei propri affari, un'eventuale adesione alla Federazione Unita dei Pianeti.
Che fosse coinvolto nella caccia all'uomo, era pressoché sicuro, ma con obiettivi ancora non del tutto chiari: era probabile che fossero suoi i sicari che erano intervenuti al motel terrorizzando il gestore.
Ciò che il Primo Ministro ignorava, però, era che la sua più stretta collaboratrice, colei che gestiva la sua agenda, che fungeva da filtro con chiunque, compresa la famiglia, che sì tanto amava i foulard da averne una collezione di centinaia, avesse deciso di giocare anche lei le sue carte: ambiva al potere e non poteva arrivarci se non giocando una difficile partita a scacchi con chiunque l'aveva per anni sottovalutata.
Era lei che aveva fornito ai Putein tutte le indicazioni per far scattare la trappola alla squadra di Bueller e sarebbe stata lei l'unica a rimanere in piedi, man mano che la Flotta Stellare avrebbe seguito le molliche di pane lasciate in giro ovunque per stroncare ogni avversario politico del Primo Ministro.
Alla fine, sarebbe rimasta sola ed avrebbe fatto scacco matto al Re.
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17.09 - L'importante è tornare a casa
Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok
Notrutun - quartiere di Tizuatania
Luogo sconosciuto
06 agosto 2401 - ore 21:56
C'era voluto un po' di tempo per riuscire a depistare tutti gli inseguitori e potersi finalmente riunire tutti assieme in una casa abbandonata piuttosto sicura. Le corse folli per i vicoli della metropoli aliena iniziavano a stancare anche il fisico dei federali, per non parlare del figlio dell'ambasciatore. Alan era a dir poco stravolto e la sola cosa che desiderava fare era tornarsene sulla nave e poi a casa.
Per la verità tutti avrebbero voluto tornarsene sulla nave ma erano consapevoli che i problemi di fondo non erano ancora stati risolti: l'away team sceso con Bueller aveva ancora addosso l'infamante accusa di omicidio volontario plurimo Paulo e Luna erano ancora alla caserma della polizia e se ne ignorava lo stato di salute. Se volevano tornare sulla nave non avevano altra soluzione, dovevano necessariamente recuperare le prove della loro innocenza.
"Una cosa è certa, una squadra troppo numerosa come la nostra non passerà mai inosservata" le parole di Basta fecero annuire tutto il gruppo.
In effetti l'away team era formato in prima battuta da nove persone: il Capitano Bueller, la consigliera Caytlin, il capo della sicurezza Lon Basta, il Capo OPS Paulo Rodriguez, il timoniere Catalunya Jones, il figlio dell'ambasciatore e tre addetti della sicurezza. Anche togliendo Paulo e Luna restavano comunque sette persone.
Ad esse erano da aggiungere i membri del secondo team sceso sul pianeta sotto il comando di Xyr, formato da altri cinque ufficiali: il primo ufficiale Xyr, l'ufficiale tattico capo Rest, il capo ingegnere James Doohan, l'ufficiale scientifico capo Edison Ray Tucci e l'ufficiale medico capo Melanne Graahn.
Rest osservò il variegato gruppo che si trovava di fronte "La soluzione migliore sarebbe dividerci in gruppi più piccoli con diverse funzioni, ossia tenere al sicuro il figlio dell'ambasciatore, creare un diversivo per il resto della squadra e recuperare le prove"
"Molto bene" Bueller osservò il gruppo "Io guiderò il gruppo che si infiltrerà nella villa, Xyr capitanerà la squadra che creerà un diversivo e Rest chi resterà indietro con Alan"
"No Capitano" la risposta simultanea di Rest e Xyr fece ridacchiare Melanne sotto lo sguardo attonito di Ferris.
"Come sarebbe a dire no?!"
"Ferris ragiona! Se dovessero esserci delle telecamere nella villa, cosa molto probabile, come giustificherà il Comando di Flotta la presenza di un gruppo di federali in quel luogo!" Xyr si voltò assottigliando lo sguardo verso Bueller "Inoltre quanto valore potranno avere delle prove che dei criminali ricercati di omicidio hanno personalmente rubato?! La popolazione vi accuserebbe di aver alterato le prove per apparire innocenti!"
"Capitano, se mi permette" Rest prese la parola per fermare l'invettiva dell'andoriana, che evidentemente non aveva ancora perdonato a Bueller la scelta di sbarcare sul pianeta "Il primo ufficiale ha ragione. Dovremo sfruttare la situazione a nostro vantaggio se vorremo recuperare quelle prove con il minimo rischio possibile. La squadra del tenente Xyr è la più indicata ad infiltrarsi perché siamo uguali a loro e nessuno sa che vi sono altri cinque federali sul pianeta sotto copertura.. è più probabile che abbassino la guardia di fronte a noi"
"E noi siamo dei ricercati, quindi se c'è qualcuno che può attirare l'attenzione siamo proprio noi!" concluse Basta con un tono di voce gelido "Non mi piace ma Xyr e Rest hanno perfettamente ragione"
Bueller chiuse per un attimo gli occhi, è sempre stato un ufficiale impulsivo con uno stile di comando molto più vicino a quello di Kirk piuttosto che di Picard, ma si fidava abbastanza dei suoi uomini per ascoltare le loro parole "Quindi la vostra idea quale sarebbe?"
Rest riprese la parola prima di osservare il gruppo "Le suggerirei di lasciare a Xyr il compito di recuperare le prove con la sua squadra e di dividere la sua in modo da occuparsi sia del creare un diversivo sia della protezione del signor Alan" fece una piccola pausa "Le ricordo che, nonostante tutto ciò che è capitato, non possiamo escludere che in origine i piani fossero molto diversi da quelli che al momento ci portano a fare questa incursione"
"Pensate che volessero rapire Alan?" Caytlin pose la sua frase come fosse una domanda ma dal suo volto era palese che ne fosse certa
"Corretto consigliera" intervenne di nuovo Rest "Il fatto è che con buone probabilità voi, nonostante la situazione, siate riusciti a difenderlo uccidendo i vostri aggressori. A quel punto hanno dovuto improvvisare accusandovi di omicidio e cercando di farvi decapitare"
"Decapitare?!" chiese Bueller
"Già, è quella la pena per omicidio qui su Nutrutum" intervenne Melanne "E' stato comunicato al capitano dal prefetto Saijt"
"E perché non ne sapevo nulla?!"
"Forse perché sei sceso su un pianeta quasi del tutto sconosciuto nonostante l'ufficiale tattico capo ti avesse fatto notare che non ne conoscevamo neppure le leggi?!" rispose Xyr lanciando un'occhiataccia a Bueller che sbuffò prima di annuire.
"Va bene, va bene.. tutta colpa mia, pensavo che la cosa fosse già stata appurata ore fa!"
"Con tutto il rispetto, consiglierei di lasciare a Caytlin il comando della squadra che si occuperà della difesa di Alan per via delle sue abilità di tiratore"
Caytlin spalanco gli occhi per poi scuotere il capo "Non ho queste grandi abilità! Ho solo molta fortuna!"
Rest arcuò un sopracciglio prima di riformulare la sua frase "Sebbene noi vulcaniani non crediamo nella buona sorte, consiglierei di lasciare comunque Caytlin al comando della squadra che si occuperà della difesa di Alan per la sua fortuna costante nell'utilizzo delle armi"
"In più il giovane potrebbe aver bisogno di parlare con qualcuno.. mi sembra piuttosto terrorizzato al momento" intervenne Doohan guardando il giovane.
Bueller non era affatto felice della soluzione proposta ma alla fine decide di dare fiducia ai suoi uomini "Signor Rest, sembra che abbia già in mente il piano. Siamo tutt'orecchi.. ehm, volevo dire, la ascoltiamo!"
Notrutun - quartiere di Emenerth
Villa dell'ex primo ministro Dogak
06 agosto 2401 - ore 22:38
Un altro giorno era venuto al termine. Dogak se ne stava seduto alla veranda pregustando l'interessante serata che gli era stata organizzata come di consueto dal suo braccio destro e amico Fumel. Sebbene Dogak non si fosse mai sposato, non disdegnava la compagnia femminile, soprattutto se questa appariva ben felice di soddisfare tutte le sue perversioni e Fumel era davvero un portento nel trovargli proprio ciò che più desiderava.
"Come si chiama quella di stasera?" chiese in maniera svogliata
"Ti interessa davvero?" la voce di Fumel suono altrettanto indifferente
"No, ma se ti ricordi il loro nome aprono le gambe molto più velocemente e stasera non ho davvero voglia di perdermi in preliminari"
"Nuzil" rispose Fumel prima di scrollare le spalle "Ma è una professionista, sono certo che non le dispiacerà andare subito al sodo"
Dogak annuì compiaciuto, quando si ha a che fare con delle professioniste è tutto più semplice e veloce "Tra quanto dovrebbe arrivare?"
"Circa mezz'ora o poco meno"
"Molto bene, in questo caso ho tutto il tempo di..."
"Dogak!!" la voce di un uomo interruppe il discorso dell'ex primo ministro costringendolo a voltarsi verso l'entrata della villa "Dogak!! Non crederai mai a quello che è appena successo!"
"Thron, potresti parlare e basta? Non intendo tentare di scoprire cosa hai visto!"
Thron non sembra prestare attenzione alle parole del suo capo e riprese a parlare con un ampio sorriso disegnato in faccia "Si tratta dei federali, i tizi alieni accusati di omicidio!"
"Sono stati catturati, eh? Beh.. era più che ovvio che alla fine li prendessero, sono stupito che abbiano retto fino ad ora!"
"No! La stanno contattando ora, proprio in questo momento!"
Dogak saltò in piedi guardando Thron come se fosse impazzito "Che significa che mi stanno contattando?!"
"Sì! Anche io non ci credevo quando l'ho visto!" Thron sorrise molto divertito "Sono riusciti ad entrare nella rete di telecomunicazioni del pianeta e hanno deciso di contattare lei!"
"E perché hanno contattato proprio me?!"
Thron scosse il capo "Non l'hanno detto, parleranno solo con lei!"
Dogak lanciò uno sguardo criptico a Fumel prima di rientrare in casa e raggiungere il proprio ufficio. Il sistema di telecomunicazioni era già attivo e l'ex primo ministro rimase per un attimo sorpreso ad osservare lo sguardo del facente funzione di Capitano: era a conoscenza della sua giovane età ma vederlo in quello schermo, con i capelli arruffati e un accenno di occhiaie, gli diede l'impressione di avere a che fare con un marmocchio appena tornato da una nottata di baldorie.
"Sono l'ex primo ministro Dogak, perché mi ha contattato?"
Sul volto di Bueller sembrò passare per pochi istanti un lampo di terrore anche se il federale tentò di nasconderlo immediatamente, Dogak lo notò e ne fu parecchio compiaciuto.
=^=Sono il facente funzione di Capitano Ferr..=^=
"Lo so chi siete, non serve che si presenti! Arriviamo direttamente al punto, per quale motivo ha pensato che fosse una buona idea contattare proprio me?! Sapete di essere ricercati di omicidio?!"
Lo sguardo di Bueller gli apparve ancora più teso di prima e Dogak faticò a nascondere il ghigno malefico che rischiava di spuntargli sul volto. Quel ragazzino poteva anche indossare un'uniforme da militare alieno ma restava un ragazzino che si sarebbe volentieri nascosto dietro alle sottane di sua madre.
"Ma quanti anni hai?!"
La domanda di Fumel sembrò indispettire per un attimo l'alieno ma prima che potesse rispondere Dogak riprese la parola "Non ha importanza quanti anni ha, se sarà ritenuto responsabile lui e tutti i suoi amici verranno decapitati!"
=^=Decapitati?!=^= Bueller deglutì osservando ad occhi spalancati Dogak =^=Ma noi non abbiamo fatto niente! O meglio.. non sappiamo cosa abbiamo fatto, non ricordiamo nulla! Noi.. noi non sappiamo cosa fare!=^=
"Questo non è un mio problema, ragazzo!" Dogak fissò con espressione indifferente Ferris prima di proseguire "Non so per quale motivo abbia deciso di chiamarmi. Se era alla ricerca di un consiglio, si consegni alle autorità assieme al resto della squadra. Altro non posso fare per lei, sono fuori dalla politica da vari anni ormai"
=^=Non ci fidiamo del Primo ministro!=^= rispose con un accenno di nervosismo Bueller =^=Per questo ho chiamato lei! Molta gente pensa che se ci fosse stato lei ancora al governo di questo pianeta tutto ciò non sarebbe successo, dicono che fosse un uomo migliore dell'attuale primo ministro!=^=
Dogak sghignazzò divertito anche lui era convinto che l'attuale Primo Ministro non fosse neppure degno di baciare la suola delle sue scarpe, ma sapere che anche la popolazione la pensasse allo stesso modo lo fece avvampare di orgoglio.
=^=Abbiamo bisogno di parlare con una persona giusta e lei è l'unico che possiamo contattare. Siamo innocenti, ne sono certo! Siamo membri della Flotta Stellare, nessuno di noi avrebbe mai ucciso qualcuno solo per il gusto di farlo e poi.. perché non ricordiamo nulla?!=^=
Lo sguardo angosciato di Ferris andò solo a confermare le parole del giovane, quel marmocchio non aveva la più pallida idea di cosa fare. Fu piuttosto divertente constatare come un'organizzazione come la grande e potente Flotta Stellare forse composta da pivellini ancora sporchi di latte.
"Bene, avete la mia attenzione"
=^=Grazie! Queste sono le coordinate di un luogo abbastanza isolato.. lì troverete le indicazioni per raggiungerci=^=
"Starai scherzando?! Ragazzo, non intendo scorrazzare per tutta la dannata città prima di trovarvi. Siete voi che avete bisogno di me, non il contrario!"
=^=Ed io non posso rischiare di vedermi arrivare qui la polizia prima di aver parlato con lei! Sto mettendo a rischio la mia vita e quella degli altri, devo andare sul sicuro=^=
"Va bene, cercherò di venirvi incontro ma la avverto, la mia pazienza non è infinita!"
=^=Sì signore=^=
La comunicazione si chiuse improvvisamente e solo ora Dogak si permise di ridere per la strana situazione in cui si è improvvisamente ritrovato "Chiedere aiuto proprio alla persona che detiene le prove che potrebbero assolverli!"
Fumel, che era rimasto in disparte, si avvicinò al suo capo osservandolo in volto "Vuoi davvero presentarti a quell'appuntamento?"
"Ovviamente sì, essere colui che ha risolto la caccia ai federali è proprio quella spinta che mi permetterà di tornare alla carica di Primo Ministro!"
"Capisco, ma dobbiamo organizzarci al meglio" Fumel si sistemò su una sedia mentre rifletteva a voce alta "Quel marmocchio spaventato è pur sempre riuscito ad uccidere più criminali e ad impedire il rapimento del figlio dell'ambasciatore"
"Ovviamente, ma quel marmocchio ha detto solo di non voler vedere la polizia.. non ha mai escluso che io portassi con me le mie guardie del corpo!" Dogak ridacchiò nuovamente "Sapevo che fossero giovani ma non li pensavo così idioti! Come abbiano fatto quegli incompetenti a farsi fregare da questa manica di marmocchi non lo capirò mai!"
"Quindi cosa facciamo, partiamo?!" Thorn non vedeva l'ora di trovarsi di fronte i federali
"Sì, raduna i nostri uomini, voglio essere fuori di qui al massimo entro dieci minuti!"
"E per quanto riguarda Nuzil?" Fumel guardò il suo capo "Le dico che le fisserò un'altra serata con lei fra qualche settimana?"
"No, non ce n'è bisogno.. sono convinto che risolveremo questa situazione molto rapidamente".
Notrutun - quartiere di Emenerth
Villa dell'ex primo ministro Dogak
06 agosto 2401 - ore 23:02
Tutto nel piano di Rest stava andando nei migliori dei modi: i costanti intrallazzi dell'ex primo ministro con donne di "facili costumi" non erano passati inosservati su Nutrutum e sarebbe stato facile approfittare della cosa per infiltrare qualcuno nella villa, bastava solo intercettarla prima che entrasse. La scelta di Rest fu quella di sistemare a poca distanza dall'entrata Doohan e Tucci che, grazie ai travestimenti, sarebbero apparsi gente del posto, e poi aspettare, tenendo controllata la villa per non incappare nelle vere guardie di Dogak.
Come volevasi dimostrare anche questa sera l'ex primo ministro non aveva intenzione di "dormire" da solo. La coppia di federali notò subito quella giovane notruturiana che camminava sul marciapiede dirigendosi con passo spedito verso i cancelli della villa di Dogak. Dal suo aspetto era piuttosto giovane, con lunghe ciglia ed un seno fin troppo prosperoso per essere il dono di madre natura. Arrivata ai pressi dell'entrata si fermò a guardare i due federali che sembravano schierati a difesa dell'abitazione.
"Sono attesa dall'ex Primo Ministro, fatemi passare!"
"Nome?" la voce di Doohan era del tutto inespressiva, anche se manteneva lo sguardo in basso senza guardarla negli occhi
La giovane rispose prontamente "Nuzil"
Doohan riprese il suo discorso, sapeva di doverla mandare via il prima possibile "Sì, eravate attesa per stasera ma purtroppo mi rincresce informarla che il signore ha ricevuto una chiamata urgente e ha lasciato la villa. Sono certo che sarà lieto di fissarle un nuovo appuntamento in futuro"
La giovane spalancò gli occhi quasi inorridendo alle parole del capo ingegnere sotto copertura "State scherzando?! E ora io dovrei andarmene così?! Non è questo il modo di comportarsi"
La donna non aspettò risposte e, inviperita fino all'inverosimile, si voltò andandosene picchiettando con furia i tacchi sul suolo.
Solo quando fu fuori dalla vista di tutti gli altri della squadra federale tornarono a palesarsi "Bella la trovata di farsi passare per una squillo Rest, in questo modo qualcuno potrà entrare dalla porta principale e attirare l'attenzione.. ma non ho capito perché debba farlo io!" rispose Melanne fissando Rest.
"Le donne presenti in questa squadra sono due, non posso coordinare il gruppo se fungo da diversivo" intervenne Xyr rispondendo rapidamente
"Inoltre lei ha sempre con sé un hypospray, sono certo che non avrà problema a liberarsi di eventuali accompagnatori e raggiungerci quanto prima" Rest rispose un po' rigidamente "In caso contrario non dovrà far altro che chiamarci"
"Non avremo molto tempo per cercare quello di cui abbiamo bisogno" Tucci sembrava pensieroso "Siamo sicuri che saremo in grado di trovare le nostre prove e andarcene?"
"No, un uomo come l'ex primo ministro ha probabilmente informazioni raccolte in decine e decine d'anni di osservazione e studio dei principali esponenti sociali del pianeta. Sarebbe impossibile pensare di analizzare tutti i suoi file e trovare i nostri" rispose rapidamente Rest
"E quindi cosa facciamo?"
Xyr spostò con noncuranza lo sguardo su Tucci "Ci porteremo via tutto.. alle ricerche certosine ci concentreremo una volta tornati sulla Hope"
"Va bene, allora iniziamo.. vi do cinque minuti per raggiungere il lato est della recinzione, poi suonerò il campanello per farmi aprire!" Melanne sembrò entrare molto rapidamente nel suo ruolo ed il resto della squadra si allontanò da lei.
Non passarono più di un minuto che la dottoressa si ritrovò di fronte due uomini che la fissavano aspettando una spiegazione per la sua presenza in quel posto.
Melanne cercò di imitare meglio che poteva la voce di quella ragazzina "Sono attesa dall'ex Primo Ministro, fatemi passare!"
"E cosa facevi fuori dal cancello senza suonare?!" chiese una delle due guardie "Non hai nulla con te?!"
Melanne avrebbe voluto dare un po' più di tempo ai colleghi per spostarsi dall'entrata prima di attirare l'attenzione su di sè ma soprattutto non aveva pensato al fatto di non avere una borsetta con sé. Quale donna uscirebbe senza portare con sé nulla? La domanda di quella guardia era piuttosto ovvia, ma evidentemente Rest non ci aveva pensato. I vulcaniani non sembrano essere particolarmente ferrati in moda femminile! Melanne si ritrovò costretta a giocarsi il tutto per tutto in modo da eliminare ogni possibile dubbio e decise di improvvisare.
Pensò per un attimo a quella nutrutuniana che se ne era appena andata e, imitando il suo modo di agire, gonfiò il petto e si preparò ad attaccare a male parole le due guardie "Oh, sentite! La serata è già stata davvero orribile e non intendo farmi offendere anche da voi! Mi hanno rubato la borsetta, ho perso tutte le mie cose e voi avete pure il coraggio di chiedermi perché non mi sono sbrigata a suonare?! Avevo bisogno di un minuto per riprendermi!"
Le due guardie restarono per un attimo sbigottite e Melanne capì che doveva rincarare la dose "Allora?! Intendete aprirmi o no?! Anzi, sapete che vi dico? Io sarete voi a dover spiegare al vostro capo che questa sera se ne starà da solo!" la dottoressa si girò ancheggiando ad ogni passo.
"Aspetti!" la prima guardia tornò a parlare "Le apro.. non sia così permalosa!"
"Siete fortunati che sia attesa dal vostro capo o credetemi, me ne sarei già andata!"
Le due guardie aprirono il cancello e scortarono Melanne all'interno della stanza, attraversando una serie di corridoi vuoti per raggiungere la stanza padronale.
"Ma non c'è nessuno in questa villa?"
"Sono tutti fuori per una commissione, torneranno molto presto"
Melanne scoccò uno sguardo infastidito alle guardie "E il vostro capo dov'è? Mi aspetta in camera?"
"No, è andato a fare personalmente quella commissione ma tornerà qui entro poco tempo"
"Mm.. va bene" Melanne entrò nella camera da letto osservandosi attorno "Nel mentre attendo mi darò una rinfrescata. Dove posso trovare il bagno?"
La seconda guardia, che finora era rimasta un po' indietro, fece un paio di passi avanti indicando la porta a destra dell'armadio "Se vuoi posso darti una mano.. sono molto bravo in certe cose.."
Melanne sorrise in maniera provocatoria iniziando ad ancheggiare mentre avanzava verso il bagno "Ma certo.. adoro quando un giovane aitante è pronto ad aiutare una giovane ed indifesa fanciulla come me.."
Sul volto della guardia apparve un sorriso ebete mentre scortava con gioia la donna nel bagno mentre il collega sembrava maledirsi mentalmente di non essere stato lui ad avanzare quella proposta. Melanne non poteva sperare in qualcosa di meglio: le due guardie si erano divisi rendendole molto più semplice la sua contromossa.
Arrivati nell'ampio bagno, non appena la guardia chiuse la porta alle sue spalle, Melanne gli buttò rapidamente le braccia al collo sorridendogli con fare ammiccante. La guardia era così eccitata, pregustando il seguito, da non accorgersi che la dottoressa nella mano destra nascondeva un piccolo hypospray caricato ad axonon. Ci vollero pochi istanti e la guardia finì direttamente disteso a terra privo di sensi.
*Fuori uno*
La dottoressa rifletté solo per un momento poi lanciò un urlo fingendosi spaventata a morte. L'altra guardia entrò di corsa trovandosi il collega svenuto per terra e fissò la donna senza capire che cosa stia succedendo.
"Dammi una mano, dobbiamo portarlo via di qui!"
"Ma mi spieghi che cavolo è successo?!"
"Beh, stavamo baciandoci, gli avevo promesso un certo lavoretto e lui.. non lo so.. credo si sia eccitato così tanto che è svenuto!" Melanne fece una smorfia infastidita "E dire che a vederlo sembrava così aitante e invece era solo parole! Avrei dovuto scegliere subito te anziché questo smidollato!"
La guardia gonfiò il petto orgoglioso per poi fissare il collega "E perché dovremmo portarlo fuori di qui? Possiamo lasciarlo a dormire nel bagno e noi potremmo trastullarci sul letto!"
Melanne sbuffò con disgusto prima di fissare la guardia "E come lo spiegherete al vostro capo di esservi divertiti con me?! Nel suo bagno e sul suo letto per giunta! Se vi va bene si limiterà a licenziarvi, ma davvero pensate di esser così tanto fortunati?!"
"No no.. hai ragione, e allora cosa facciamo?"
"Tu prendigli le gambe e trascinalo, io ti apro le porte! Portiamolo da qualche parte e nascondiamolo fino a che non si risveglia!"
La guardia non se lo fece ripetere due volte, abbassandosi a prendere le gambe del collega per trascinarlo via, ma non fece in tempo a fare neppure un passo. In pochi istanti una forte dose di axonon mise anche lui fuori gioco. Melanne osservò con orgoglio i due uomini privi di senso e poi uscì, iniziando a cercare lentamente l'ufficio di Dogak. Le ci vollero svariati minuti per arrivare nella stanza e quando vi entrò notò che i suoi colleghi avevano quasi terminato.
Avevano preso tutti i documenti dalla cassaforte e Doohan aveva smontato i sistemi di archiviazione dati dal terminale di quello che sembrava una sorta di computer.
"Certo che non scherzavate proprio.. ci portiamo via tutto?"
"Si dottoressa.. ci portiamo via tutto!" rispose convinta Xyr
Notrutun - quartiere di Tizuatania
Porto di Tizuatania - Magazzino 6
07 agosto 2401 - ore 00:26
Quella sorta di caccia al tesoro si stava protraendo fin troppo per i gusti di Dogak detestava essere costretto a spostarsi fra case abbandonate e magazzini luridi eppure continuò a seguire le briciole di pane lasciate in giro da quel marmocchio. Erano anni che si domandava in quale modo avrebbe potuto convincere l'opinione pubblica di poter assumere di nuovo l'incarico di Primo Ministro ed ora quello smidollato federale gli aveva offerto la soluzione su di un piatto d'argento.
"Quanto ancora continueremo a girare per la città?"
Fumel era piuttosto furente, non accettava un simile trattamento da un ragazzetto come quel Bueller. In verità la maggior parte della sua scorta stava dando segni di insofferenza.
"Facciamo così.. questo è l'ultimo posto. Se ci sono bene, altrimenti ce ne torniamo a casa" Dogak guardò Fumel che annuì al suo capo "Voglio un lavoro da professionisti. Io entrerò da solo, voi trovate le entrate secondarie e preparatevi a circondare quella manica di mocciosi"
"Ricordatevi che quei mocciosi sono comunque armati e pericolosi.." Fumel guardò i suoi uomini "Quindi occhi aperti e ricordate che la vita del signor Dogak è la nostra priorità!"
Gli uomini annuirono sotto lo sguardo di un Dogak particolarmente compiaciuto. Amava sentirsi ricordare che la sua vita avesse un valore maggiore rispetto a quella di chiunque altro. Era una cosa che sapeva bene ma era soddisfacente sapere che anche gli altri ne fossero convinti.
"Bene, muoviamoci.." Dogak uscì dalla sua vettura a levitazione magnetica per poi entrare con sicurezza nel magazzino. Camminò per pochi minuti sino a che non lo vide: il marmocchio che giocava a fare il capitano era proprio di fronte a lui.
"Il famigerato Ferris Bueller presumo.."
Dogak fece qualche altro passo verso il terrestre ma appena lo fece notò che qualcosa era cambiato. Il suo sguardo non appariva più quello di un ragazzino spaventato anche dalla sua stessa ombra. Aveva di fronte a sé una persona giovane ma del tutto padrona di sé stesso e questo iniziò a preoccuparlo.
"Il famoso ex primo ministro Dogak, sono lieto che sia venuto sino a qui"
"Posso sapere il motivo di tutta questa inutile perdita di tempo?! Mi avete fatto girare per la città per più di mezz'ora!"
"Volevo capire un paio di cose. In primis volevo scoprire se vi foste affidati alla polizia ma a questo punto lo escludo un po' mi dispiace, così mi ritrovo costretto a dar ragione a quel vulcaniano fastidioso"
Dogak fece una smorfia infastidita "E che altro?"
Bueller finse di non capire "In che senso?"
"Avete detto che volevate capire due cose e la prima era se mi fossi rivolto alla polizia. Qual è la seconda?"
Ferris sorrise in maniera sorniona "Volevo capire il modus operandi delle sue guardie del corpo.. ma, arrivati a questo punto, la cosa non è più un problema"
L'ex primo ministro sentì un brivido corrergli lungo la schiena "Che vorrebbe insinuare?!"
"Stanno tutti dormendo..." Basta apparve poco dietro all'ex primo ministro facendolo sussultare "Li abbiamo storditi tutti"
Dogak fece un passo avanti osservando Basta con rabbia "Pensate davvero che rapirmi migliorerà la vostra situazione?!"
"No, non lo penso affatto" Bueller intervenne riguadagnando l'attenzione di Dogak "Ed infatti non intendo trattenerla, ma nonostante tutto voglio approfittarne per sapere una cosa. Perché?"
"Perché?"
"Già.. cosa pensava di ottenere con tutta questa farsa? Le accuse a nostro nome sono fasulle, a questo punto si saprà già che eravamo stati drogati.. del resto un paio dei miei uomini sono ancora nelle vostre celle, per quanto ne so" Bueller si batté con il dito il mento un paio di volte fingendo di pensare "La Flotta non farebbe mai nulla per liberare un proprio uomo che si è macchiato di un delitto su un pianeta non federale, si rispetta a pieno la legislazione degli altri popoli.. e del resto questo non avrebbe fermato il processo di integrazione di Notrutun"
Dogak rimase in silenzio quindi Bueller riprese a parlare "Credo che la mia testa non servisse solo per allontanare da qui la Federazione, ma per qualche gioco di potere a livello politico.. mi sbaglio?"
"Non vi dirò nulla!" sputò Dogak furente. Quel moccioso stava parlando troppo e lui di certo non avrebbe mai svelato le sue carte e quelle di chiunque altro vi fosse stato più o meno direttamente coinvolto.
"Non importa, lo capirò da solo. Le auguro sogni d'oro ex primo ministro"
Dogak tentò di rispondere a Bueller ma prima di riuscirvi si ritrovò messo fuori gioco.
Bueller sfiorò il comunicatore ricevuto da Rest per mettersi in contatto con Xyr "Squadra due, risalite sulla nave. Il vostro teletrasporto non potrà più essere segnalato a Dogak, sta facendo un bel sonnellino"
=^= Ricevuto =^=
Bueller, soddisfatto, uscì con gli altri dal magazzino per prendere una boccata d'aria. Non era uno stupido ed era convinto che molte cose in quella faccenda non gli tornassero ma in fondo non era importate. La sua priorità era riportare tutti a bordo della nave, possibilmente senza un'accusa di omicidio sul groppone.
Fece un paio di passi voltandosi verso i suoi uomini quando avvertì la sensazione di metallo premuto sulla sua nuca. La squadra federale si voltò rapidamente ma quel maledetto nutruturiano stava usando Bueller come scudo.
"Sono il tenente Lorts, abbassate le armi o lui muore!"
La squadra temporeggiò solo un paio di istanti poi iniziò lentamente ad abbassare le armi ma non fecero in tempo che il rumore di teletrasporti li avvolse. Improvvisamente Lorts mollò la presa e quando Bueller si voltò notò che il suo aggressore era improvvisamente sotto tiro da un individuo della sua stessa razza.
"Lorts, sei in arresto bastardo!"
"Deved? Ma che diavolo dici?! Lasciami andare, sono loro i ricercati!"
"Non penso proprio, ho scoperto le falsificazioni alle prove e l'unica persona che le ha toccate prima di me sei stato tu. Non offendere la mia intelligenza cercando di discolparti!"
Lorts abbassò il capo e fu allora che Bueller si guardò un po' attorno. Assieme a Deve erano discesi anche Paulo, Luna e altri cinque uomini della sicurezza.
"Paulo, ordina alla nave di teletrasportarci nei pressi del punto in cui rilevano il comunicatore del tenente Tucci.. andiamo a riprenderci la terza squadra"
Notrutun - quartiere di Tizuatania
Luogo imprecisato
07 agosto 2401 - ore 00:58
Il silenzio in quell'area del paese sembrava quasi spettrale. La casa abbandonata che era stata scelta dalla squadra di Caytlin faceva quasi paura: tetra e completamente abbandonata alle intemperie, sembrava ad un passo dal poter crollare sotto il suo stesso peso.
Bueller camminò il più silenziosamente possibile dirigendosi verso la stanza centrale, l'unica dalla quale sembrava intravvedersi un po' di luce. Dentro di sé sentiva un po' il peso di cosa avrebbe potuto trovare: aveva fiducia in Caytlin, sapeva che era un ufficiale da non sottovalutare ma Rest sembrava ritenerla letteralmente invincibile. Era stato quel dannato vulcaniano a insistere nel lasciare che del giovane figlio dell'ambasciatore se ne occupasse lei ed un membro della sicurezza Bueller avrebbe voluto dargli più scorta ma per Rest era più che sufficiente.
*Se hanno anche solo torto un capello a Caytlin, giuro che Rest lo appendo per le orecchie!*
"Oh, vi siete decisi ad arrivare, mi stavo annoiando!"
La voce della consigliera fece voltare di scatto Ferris che ne fissò lo sguardo orgoglioso e battagliero, mentre una luce divertita si accendeva nei suoi occhi "Buonasera capitano, la stavamo tutti aspettando!"
"Tutti?" Ferris osservò stranito la consigliera
"Alan, Billings, la sottoscritta e i sette uomini che erano stati mandati qui!"
Bueller buttò un occhio dentro la stanza trovando Alan, del tutto incolume, seduto vicino a Billings ed un mucchio di persone stordite, che erano state buttate una sopra l'altra e legati peggio di salami. Ferris lanciò un'occhiata all'addetto della sicurezza che, facendo spallucce, si limitò a indicare Caytlin.
"Caytlin?!"
"Ah, si.. solo fortuna capitano!"
"Sì, e io sono un lillipuziano sotto copertura.. torniamo tutti sulla nave prima che ci sia più gente su questo pianeta che sulla Hope!"
USS Hope - in posizione geostazionaria attorno Nutrutum
Sala tattica
10 agosto 2401 - ore 08:00
Erano passati alcuni giorni da quando tutti gli ufficiali della Hope avevano lasciato il suolo del pianeta. Tutti i sistemi informativi dei pianeti non facevano altro che parlare del misterioso gruppetto di notruturiani che avevano compiuto il furto nella casa dell'ex primo ministro Dogak per poi consegnare le informazioni rubate alle reti telegiornalistiche del pianeta.
Non solo le prove dell'innocenza dei federali erano oramai di dominio pubblico, ma anche l'intima connessione mafia-politica non era più un segreto per nessuno. Le ripercussioni sul pianeta furono incommensurabili, ma del resto con l'apertura di quel vaso di Pandora non ci si poteva aspettare nulla di diverso. Restava da decidere il da farsi: continuare il processo di integrazione di un pianeta privo di guerre ma con un governo così palesemente corrotto o andarsene sperando che fra qualche decina d'anni le cose migliorino?
=^=La mia posizione non cambia. Ho analizzato le informazioni pervenute e ritengo sarebbe altamente illogico procedere con i negoziati=^=
Retok appariva sempre lo stesso sul monitor della sala, freddo e autoritario. Non aveva più contattato il figlio dal loro ultimo incontro e Bueller si ritrovò a sentirsi sollevato nel sapere che quella fosse una riunione a porte chiuse in cui a partecipare sarebbero stati solo lui, l'ambasciatore e Strauss. Il suo ufficiale tattico non lo avrebbe mai fatto vedere apertamente ma Ferris sapeva che la frattura con la sua famiglia fosse una ferita ancora fresca.
"Ma in questo modo la daremo vinta ai criminali che vivono su quel pianeta!" l'ambasciatore Garner non voleva mollare, del resto aveva lavorato molto a quel primo contatto e sperava che la sua riuscita rappresentasse il trampolino di lancio per la sua carriera "Se anche un gruppetto di criminali non ci vuole sul pianeta non è un problema nostro!"
=^=Errore. Non si tratta di un piccolo gruppo di criminali, ma di un substrato della popolazione ben più vasto=^= Retok era rigido sulle sue posizioni =^=Evidentemente lei non ha verificato tutte le informazioni emerse dal furto in casa del signor Dogak, perché altrimenti converrebbe con me. Su Nutrutum la politica e la criminalità sono così intimamente connesse che risulta possibile parlare dell'una senza considerare l'altra=^=
"Non per interrompere il vostro interessante dialogo.." Bueller intervenne, del resto ascoltare due pomposi ambasciatori per due ore e mezza era il massimo che la sua pazienza gli permettesse di tollerare "Vorrei sapere cosa dobbiamo fare"
=^=Sono qui proprio per questo motivo, tenente Bueller=^= Retok guardò in faccia i tre uomini dallo schermo visore della sala tattica =^=La Federazione Unita dei Pianeti ha deciso di avvalorare la mia posizione. L'annessione del pianeta Nutrutum è rimandata a data da destinarsi, potete riportare l'ambasciatore sulla Terra=^=
Gardner, furioso come non mai, scattò in piedi e lasciò la stanza senza aggiungere altro, guadagnandosi uno sguardo di sufficienza da parte di Retok =^=Non comprenderò mai il piacere che la vostra razza prova nello sguazzare in un mare di emozioni=^= il vulcaniano tornò a guardare Bueller e Strauss con la stessa espressione inespressiva ma era palese che non avesse alcun piacere di continuare quella comunicazione =^=Non vi trattengo oltre..=^=
"Suo figlio sta bene.." la frecciatina di Strauss non sortì apparentemente alcun effetto su Retok.
=^=Ne sono consapevole, sono il suo parente più prossimo e sarei stato informato dal Comando di Flotta nel caso in cui fosse morto. Non vedo la necessità di comunicare un'informazione così futile quanto non richiesta=^=
"Si trova su questa nave, casomai volesse salutarlo"
=^=Non mi aspetto che possiate capire le dinamiche familiari vulcaniane, quindi mi limiterò a dirvi che non sento la necessità di vedere il vostro ufficiale tattico capo. Lunga vita e prosperità=^=
La comunicazione si chiuse di botto lasciando per un attimo Bueller e Strauss in silenzio.
"Doveva proprio farlo?" Bueller si voltò verso Strauss "Per carità, non che me ne lamenti ma non credo che quel vecchio pomposo dalle orecchie a punta sia stato felice di sentir parlare del figlio"
"Lo so, per quello l'ho fatto! Rest è comunque suo figlio, prima o poi dovrà fare un passo verso di lui!" Strauss si alzò stiracchiandosi un po' prima di dirigersi verso l'uscita "Ah, dica a Xyr di predisporre un calendario per le prossime licenze, secondo l'ammiraglio l'equipaggio ha bisogno di riposare.. e vale anche per Rest! Scenderà da questa nave volente o nolente, chiaro?"
"Benissimo! Non vedevo l'ora di una bella vacanza e.."
"No, tu la tua licenza te la sei già goduta qui su Nutrutum assieme alla consigliera Caytlin, il capo della sicurezza Lon Basta, il capo ops Paulo Rodriguez, il timoniere Catalunya Jones ed ai tenenti Billings, Wenneck e Price"
Ferris spalancò gli occhi restando imbambolato per qualche istante "Sta scherzando? Le pare che ci siamo divertiti a farci drogare e correr dietro come a dei criminali?!"
"Ordini dell'ammiraglio Lennox, dice che in questo modo apprenderete che non è saggio scendere su un pianeta a divertirti fino a quando non lo si conosce a fondo!"
Bueller cercò di studiare il volto di Strauss ma non riuscì a capire se lo stesse prendendo in giro o meno "È uno scherzo?!"
"Forse sì, forse no.. lo scoprirà a tempo debito. Buona giornata, capitano Bueller!"
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FINE MISSIONE