Il clone che volle esser capitano










USS HOPE

presenta


USS HOPE

Il clone che volle esser capitano

Missione 16






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS HOPE,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS HOPE, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2021



www.starfleetitaly.it | USS HOPE








Equipaggio

Capitano Tenente Ferris Bueller

Capo Sicurezza Tenente JG Lon Basta

Consigliere Tenente JG Caytlin

Timoniere Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa

Ufficiale Tattico Capo Tenente JG Rest figlio di Retok

Tenente
Ferris Bueller
Capitano

Tenente JG
Lon Basta
Capo Sicurezza

Tenente JG
Caytlin
Consigliere

Tenente JG
Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa
Timoniere

Tenente JG
Rest figlio di Retok
Ufficiale Tattico Capo


USS HOPE

Autori

Capitano
Ferris Bueller
Franco Carretti

Capo Sicurezza
Lon Basta
Silvia Brunati

Consigliere
Caytlin
Vanessa Marchetti

Timoniere
Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa
Silvia Bianchini

Ufficiale Tattico Capo
Rest figlio di Retok
Ilenia De Battisti






Sommario


Sinossi
16.00 - L'urlo
16.01 - Anche l'improbabile può essere la realtà
16.02 - Una questione di 'intimo'
16.03 - Risorse nascoste
16.04 - Poche informazioni, tanti dubbi
16.05 - Le grand Tour
16.06 - Le esche
16.07 - Oasi di dolore
16.08 - Un passo avanti, un passo indietro
16.09 - Le mie scuse

Sinossi

Ferris Bueller, Capitano della USS Hope, muore in uno stupido incidente e tutti i membri dell'equipaggio piangono la sua dipartita, ma il Capitano Strauss si accorge che qualcosa non va.



16.00 - L'urlo

Autore: Tenente Ferris Bueller

USS Hope - Corridoi ponte 7
26/01/2401, ore 22:00


Ferris Bueller stava correndo lungo i corridoi della nave con un sorriso che gli illuminava il volto.
Avrebbe potuto correre in palestra o in sala ologrammi, ma c'erano due motivi per farlo lì: il primo era che chiuso in una palestra, non poteva salutare tutte le giovani che per motivi di servizio o in libertà, si aggiravano per quei luoghi come se stessero passeggiando in una piazza cittadina.

Era da almeno un mese che stazionavano ai confini della Nebulosa Aracnide a circa 40 anni luce dalla Terra... dopo un mese di franchigia sulla Terra sperava in qualcosa di più elettrizzante.
Non era ben chiaro perché la Flotta li avesse mandati lì, secondo Strauss i servizi d'intelligence avevano combinato un qualche casino nel sistema di New France, alcune voci lasciavano ad intendere che l'intera colonia fosse in mano a fazioni criminali, ma le notizie erano vecchie di almeno un anno... conoscendo Strauss si era immaginato tutto.
Comunque loro dovevano rimanere in quell'area di spazio solo poche settimane, in attesa della USS Yellowstone che avrebbe pattugliato la nebulosa approfittando anche per esplorarla, ma la nave che doveva arrivare aveva avuto ritardi a causa di un guasto, a quanto pareva abbastanza grave da farli attendere per tutto quel tempo.
Fortunatamente l'agonia di quella missione sarebbe finita fra pochi giorni, poi avrebbero pensato alla nuova destinazione!

Ah, il secondo motivo per cui correre nei corridoi era piacevole, era perché avrebbe fatto incavolare Xyr... ed era il motivo più divertente.



USS Hope - Bar di prora
26/01/2401, ore 22:05


"Ultimamente non lo riconosco" disse Basta sorseggiando il suo liquore dopo un'ottima cena. La missione era talmente tranquilla da permettergli di allentare un po' il suo autocontrollo.
"A me sembra sempre il solito Bueller." rispose sorridendo Melanne, splendida in un abito da sera che metteva in risalto le sue forme e che aveva fatto sudare Basta alla prima occhiata.
"Ferris ha sempre punzecchiato Xyr, ma ultimamente lo fa quasi di continuo... il bello è che lei non risponde nemmeno a tono." Lon scosse il capo incredulo "Ecco forse è lei che non riconosco più a dire il vero."
"Ah..." gli occhi della giovane dottoressa si illuminarono e lei sorrise.
"Che vorrebbe dire quel ah! Tu sai qualcosa che io non so?" disse lui curioso.
"Diciamo che Luna ha qualche sospetto, non confermato certo, però..." lei lasciò la frase in sospeso.
"Però?" chiese il capo della sicurezza confuso.
"Ah sei proprio un testone! Non capisco come abbia fatto ad innamorarmi di te!" disse lei quasi con noncuranza, ma cercando di nascondere il rossore che dirlo ad alta voce le provocava.
"Per il mio fascino tenebroso e la mia indole malinconica?" rispose Basta cercando di nascondere il brivido lungo la schiena che le parole di lei gli avevano provocato.

Ormai erano passati quattro mesi da quando si erano finalmente concessi l'uno all'altra. Ancora entrambi si muovevano a tentoni, cercando di trovare quell'equilibrio necessario a quasiasi coppia e che per loro, entrambi ufficiali sulla stessa nave, era ancora più indispensabile. Basta stava godendosi molto quel periodo fatto di piccole cose e incontri quasi clandestini, cosa inutile perché la notizia della loro relazione aveva fatto il giro della nave a velocità di curvatura. Molti avevano sospirato sentendo quella notizia e molte avevano fatto altrettanto, ma tutti sembravano contenti per loro e di colpo le battute su loro due erano diventate off limits per rispettare la loro privacy.

Melanne dal canto suo aveva stemperato il suo carattere dopo alcuni incontri con Caytlin. Pensava di non aver bisogno di una consulenza psicologica finché la giovane risiana non le aveva fatto una lista di tutti i guai che aveva combinato. Quella sera avevano riso un sacco, ma in seguito le sedute avevano acquistato serietà e lei si era resa conto degli strascichi che alcune missioni o situazioni avevano lasciato nella sua personalità.
Aveva capito che i suoi sentimenti per Lon erano lì a sobbollire da molto, era una delle cause scatenanti dell'esuberanza che le aveva fatto combinare sciocchezze che alcuni anni prima non avrebbe commesso. Lui era sempre stato nei suoi pensieri, si voleva convincere che era solo un amico ma una parte di lei non voleva accettare una semplice amicizia, l'altra parte di lei non voleva accettare che fosse più di un amico. Risultato? Il caos nella sua testa.
Ora era rilassata. Aveva accettato la situazione e aveva deciso che quello che sarebbe accaduto in futuro avrebbe riguardato solo il futuro. Per ora si godeva la sua storia.



USS Hope - Mensa Ufficiali
26/01/2401, ore 22:15


"Vuoi un dolce?" chiese Rodriguez a Xyr, ma lei scosse il capo "E tu?" guardò Rest dall'altra parte del tavolo e questi parve pensarci un po'.
"Prenderò un lokum bajoriano." disse il vulcaniano quasi con titubanza.
"L'armageddon è alle porte!" esclamò Paulo scuotendo il capo mentre andava al replicatore per ritirare l'ordinazione.

Xyr sorrise, uno dei suoi rari e pallidi sorrisi che arrivavano solo ed esclusivamente fuori dall'orario di servizio.
"Stai cambiando..." disse l'andoriana all'amico
"In male o in bene?" chiese lui, stranamente non disse qualcosa di vulcaniano, ma si adeguò intenzionalmente alla conversazione emozionale. Anche lui si era accorto che qualcosa era cambiato dentro di lui, si sentiva più in pace, le sue meditazioni erano molto soddisfacenti da un po' di tempo a questa parte. Non aveva bisogno di Caytlin per sapere che il suo scontro con il padre e lo scoprire che la madre non era così priva di emozioni come credeva, avevano liberato qualcosa di pesante che giaceva sulla sua anima.

L'andoriana scosse il capo "Che importa? Bene o male le cose cambiano sempre. L'importante è che la cosa sia soddisfacente per te."
Rest non rispose ma iniziò a riflettere sulla logica di quelle parole e pensò che era soddisfacente.
"Un lokum bajoriano per il Signor Rest come ordinato!" esclamò Rodriguez tornando al tavolo "Spero che questa sia l'ultima volta che sostituiamo quelli del turno beta! Detesto lavorare a quest'ora."
"È illogico, nello spazio notte o giorno non hanno nessuna importanza." rispose Rest mantenendo un tono neutro ma non freddo.
"Abitudine, mi incasina il ciclo circadiano." rispose l'umano in modoo vago.
"E ti incasina gli orari di connessione con i tuoi tanti ricettatori." aggiunse meno divertita Xyr
"Queste sono sporche illazioni alle quali non voglio rispondere se non in presenza di numerosi avvocati e di almeno quattro vie di fuga." rispose il Capo Operazioni indicando Xyr con la forchetta imbrattata di cioccolata fondente. "Ah! Stare qui fermo mi sta uccidendo!"
"Ma non siamo fermi, abbiamo iniziato le scansioni per conto della Yellowstone." dissentì Xyr
"Vabbeh avete capito quello che intendevo, una cosa così diverte solo Tucci!" borbottò lui addentando il suo tartufo.
"Viste tutte le cose che sono successe nell'anno precedente credo che annoiarsi un po' non sia così male" affermò convinta l'andoriana "Per il momento Bueller non ha combinato grossi guai e quindi posso rilassarmi un po' anch'io"

Rodriguez le lanciò un'occhiata divertita ma non fece commenti.



USS Hope - Laboratorio scientifico 1
26/01/2401, ore 22:16


"Guarda questa scansione." esclamò Tucci elettrizzato
=^=Cosa sto guardando?=^= chiese obbediente Hope focalizzando la sua attenzione sui dati che l'umano gli stava mostrando.
"Non ne ho idea! È quello il bello!" rispose lo scienziato sorridendo.

Per Tucci la presenza di Hope era stato un toccasana. Sembrava che il suo essere non organica aiutasse il giovane ad instaurare un dialogo.
Alcuni membri dello staff di Caytlin erano scettici sulla possibilità che questa collaborazione fra i due fosse un bene per Edison, ma la giovane risiana era convinta che la cosa poteva essere utile al collega.
Per giorni Caytlin aveva 'addestrato' Hope su come comportarsi, ma sembrava che l'entità che possedeva la nave fosse in grado di cavarsela da sola e, a dirla tutta, il suo comportarsi in maniera diversa con ogni membro dell'equipaggio era strabiliante.
Quando scoprirono che un alieno era dentro di loro, molti ne erano rimasti spaventati. Quando si erano liberati dell'invasore, molti avevano storto il naso a sapere che adesso quella ad essere posseduta era la loro nave... eppure adesso tutti avevano accettato l'entità come un qualsiasi altro membro dell'equipaggio e Hope dal canto suo aveva fatto di tutto per integrarsi... essere stata dentro di loro le aveva permesso di conoscerli ad un livello che nemmeno loro credevano possibile.

=^=Edison forse è il momento di smettere e andare a letto.=^= ribattè Hope cercando di non farsi influenzare dall'entusiamo dell'altro.
"Rilancio il tuo andare a dormire con una partita a scacchi tridimensionali in sala ologrammi."
=^=Possiamo giocare anche in camera tua.=^=
"Ma in sala ologrammi non c'è un proiettore che può riprodurre un corpo solido per te." disse quasi con noncuranza Edison
=^=L'hai terminato?!=^= Adesso era Hope che sembrava non stare più nella pelle o la versione equivalente per una forma di vita fatta di energia.
"Diciamo di si... ma ho avuto l'idea di non definire i tuoi parametri. Dovrai essere tu a scegliere: Uomo? Donna? Età? Razza?"
=^=Credo che sarà una lunga notte Edison...=^= la voce di Hope sembrava elettrizzata.
"Oh si! Rispose lui"



USS Hope - Sala ologrammi
26/01/2401, ore 22:20


Luna si muoveva con circospezione all'interno dell'edificio diroccato e replicato tanto fedelmente che si poteva sentire chiaramente l'odore di umidità e della sporcizia.
Ad occhio e croce si trovava in qualche zona di guerra sulla Terra in un epoca antecedente le guerre eugenetiche, vedeva pezzi di tecnologia che non conosceva e la stessa spazzatura aveva una cura nei dettagli da lasciare sbalorditi.
Ma non era per il realismo che si trovava lì e neppure per la sfida di una simulazione di guerra. Lei era lì per affrontare la sua nemesi.

Tenente JG Hitomi Tsukishiro, sezione sicurezza, prima classificata ai campionati di tiro dell'Accademia, esperta di sopravvivenza e tecniche di guerriglia. Erano pochi che potevano battere Luna in corpo a corpo e comunque la loro vittoria sarebbe stata conquistata a caro prezzo, ma nessuno riusciva ad arrivare minimamente alla pari con quella ragazza di origini giapponesi quando si trattava di scenari di combattimento.
Hitomi in quelle simulazioni sembrava un fantasma. Compariva e spariva senza lasciare traccia... ogni volta che pensava di averla intrappolata si trovava con un pugno di mosche. Ai tempi dell'Accademia era incappata in lei quasi per caso durante una simulazione di addestramento, se si tralasciava l'aspetto fisico mozzafiato non le aveva fatto molta impressione. Riservata e silenziosa aveva dato l'idea di essere una tipa un po' troppo noiosa ed invece si era dimostrata una vera sfida in tutti i sensi.
Come sempre aveva provato a portarsela a letto, come se fosse l'ennesima conquista, ma Hitomi aveva fin da subito dimostrato che se la voleva conquistare avrebbe dovuto sudare le proverbiali sette camice... se non addirittura otto.

Quella sera era in corso la sfida numero cinquecento... per l'esattezza cinquecento sconfitte per Luna. Il premio della sfida: una notte nella sua cabina.
Questa volta ce l'avrebbe fatta, dopo sette anni era sicura di vincere, aveva studiato il territorio e aveva persino chiesto consigli a Lon per creare una tattica vincente, questa volta Hitomi sarebbe capitolata. Aveva l'acquolina in bocca.

Luna era stata impegnata per un po' a piazzare trappole all'esterno dell'edificio, l'aveva scelto perché aveva solo due vie di accesso al piano terra, una nel retro adesso piena di esplosivi e una sul davanti che lei teneva sotto controllo con il phaser puntato. L'unica scala che portava ai piani superiori era stata manomessa, chiunque fosse sceso avrebbe provocato un lievissimo rumore, ma bastava quello per metterla in allarme.
Era tutto perfetto... tranne...

Hitomi sbucò dal nulla alle sue spalle, i capelli corvini legati in una stretta coda e un coltello tenuto nella mano destra. Scese dal soffitto a testa in giù appesa ad una fune come un ragno e appoggiò la lama alla gola della sfidante.
"Morta..." sussurrò all'orecchio di Luna.
"Grave errore ragazzina!" ringhiò la mezza klingon. Prima ancora che la giapponese potesse mettere veramente in pratica l'uccisione, Luna le aveva già afferrato il braccio facendola volare sopra di lei. Il tonfo del corpo di Hitomi non fu soddisfacente come avrebbe dovuto essere... la ragazza invece di cadere di schiena si era girata su sè stessa come un gatto per poi scattare verso il corridoio che dava sul retro. Come un segugio Luna si lanciò all'inseguimento con il sangue klingon e l'eccitazione che le ruggivano nelle orecchie.

Troppo tardi si rese conto di essere finita in mezzo alle sue stesse trappole. Hitomi aveva solo finto di andare sul retro, ma aveva invece sfruttato un buco nel soffitto per scomparire dal campo visivo dell'avversaria.
Intorno a Luna tutto esplose e lei si ritrovò a terra ansante per gli effetti delle collisioni con i campi di forza che simulavano i danni da esplosioni.
La giovane giapponese salì a cavalcioni sopra il corpo della mezza klingon tenendole ferme le braccia con le sue gambe e le puntò il phaser alla testa. "Morta..." ripetè di nuovo.

"Ok basta, hai vinto di nuovo. Direi che non potrò mai batterti e quindi è meglio farla finita qui!" ammetterlo era doloroso, ma doveva riconoscere la supremazia dell'avversaria in quel campo.
"Quindi hai perso ogni speranza? Non hai più intenzione di portarmi a letto?" chiese l'altra con tono sorpreso.
"C'ho provato e riprovato ma sei troppo tosta. Possiamo cambiare le modalità di sfida. Che ne dici di una corsa su gli hoverboard oppure un combattimento corpo a corpo?" chiese il timoniere della Hope speranzoso.
"Sei stata tu a sfidarmi e io ho potuto scegliere il tipo di sfida... ma dato che hai deciso di arrenderti definitivamente."

Il bacio di Hitomi fu pieno di passione e di promesse ancora più calde. Fu tanto intenso da lasciare Luna senza fiato e per una volta fu lei ad arrossire, cosa che di solito facevano le sue conquiste.
"No aspetta un attimo..." disse la mezza klingon con un po' di affanno "forse arrendermi definitivamente non è esattamente il termine giusto." aprì gli occhi per guardare il volto dell'altra ma Hitomi era già sparita nel nulla.

"Martedì prossimo stessa ora... magari se ci metti impegno posso darti ulteriori incentivi." disse la sua avversaria da qualche punto imprecisato. Poco dopo la sala ologrammi fu disattivata lasciando Luna con un pugno di mosche.

"Dei, quella ragazza mi farà impazzire..." borbottò Luna leccandosi le labbra dove Hitomi l'aveva baciata "Martedì la sconfiggerò di sicuro."



USS Hope - Cabina del Consigliere
26/01/2401, ore 22:25


"Rilassati James, siamo solo io e te. Sei stato tu a decidere di voler cambiare, hai già fatto un ottimo lavoro da solo ma..." la voce di Caytlin era suadente e tranquilla.
"Ma?" chiese lui interessato osservando con interesse una nuda paratia di duranio della stanza.
"Ma non devi fermarti qui... ti stai chiudendo al mondo. Ogni volta che una donna ti si avvicina, se prima sembravi spaventato, adesso sembri furioso."
"E questo è un male immagino..." borbottò lui sospirando
"Almeno quanto scappare... cavolo James non possiamo trovare una via di mezzo?"
"Hai ragione... ma tutto questo non spiega perché diavolo sei nuda!" una nota di panico si era stabilita nella voce di Doohan
"James, siamo amici, sono il tuo consigliere e per giunta sono risiana. A me la nudità non crea affatto imbarazzo." rispose Caytlin
"Ma qual'è lo scopo di questa nudità." chiese lui guardando il soffitto.
"Guardami James, non mordo. I tuoi sguardi non mi uccideranno e il mio corpo nudo non ucciderà te..."

James finalmente lanciò un'occhiata in direzione della collega e deglutì

"Non sono sicuro che non mi uccida sai? Sicuramente stanotte non riuscirò a dormire..." borbottò con un sospiro.
"Oh James, farò di te un gigolò di prima categoria!" disse lei abbracciandolo d'impulso

"No! Ferma! Che fai!? Spetta spetta!" ma la piccola risiana aveva molta più forza di quanto il povero James si aspettasse.




USS Hope - Bar di prora
26/01/2401, ore 22:30


=^=Emergenza medica, Dottoressa Graahn si tenga pronta ad un teletrasporto d'urgenza!=^= La voce del medico in servizio, resa tagliente dal panico, strappò Melanne dalla piacevole serata e dire che si preannunciava anche una nottata favolosa... Lon non era mai stato così romantico come questa volta.

Il Capo della Sicurezza non fece nemmeno in tempo a dire niente, la luce si portò via la sua compagna con il volto ancora congelato in una espressione sorpresa.
Non era mai successa una cosa simile. Melanne non era l'unico medico capace a bordo della Hope. Un brivido di paura lo spinse a lanciarsi verso l'uscita del bar in direzione dell'infermeria.
Mentre passava davanti al bancone del locale, vide Strauss rispondere ad una chiamata, la sua aurea di colpo ebbe un mutamento trasformandosi in un nero assoluto fatto di dolore e sconforto.

La preoccupazione di Lon aumentava ad ogni falcata mentre schivava i membri dell'equpaggio che trovava sulla sua strada. Giunto davanti all'infermeria, tre ponti sotto, era senza fiato.
La porta si aprì diligente al suo avvicinamento e dall'altra parte lo accolse il caos.
Un guardiamarina con gli abiti affumicati e il volto sporco se ne stava con sguardo inebetito su una delle poltroncine della sala d'attesa, mentre un infermiera cercava di togliergli la divisa e cercava di calmarlo.

"Cos'è successo?" l'infermiera si voltò verso di lui, anche la ragazza aveva gli occhi spiritati e sembrava respirare a stento.

Preso sempre più dall'urgenza si fece largo verso la sala operatoria dalla quale provenivano voci concitate e i suoni della strumentazione. La porta si aprì, nonostante lui non fosse autorizzato a varcarla, segno evidente che era stata chiusa in fretta e furia senza essere sigillata.

Ferris Bueller era sul letto diagnostico. Metà del suo corpo era ridotto ad una massa fumante carbonizzata e dal torace spuntava un frammento di metallo di trenta centimetri. Il giovane sputò sangue mentre i segnalatori acustici lanciavano trilli di allarme sempre più urgenti.
Nessuno cacciò Lon dalla sala operatoria, erano tutti troppo impegnati. Melanne non aveva nemmeno avuto tempo di cambiarsi data l'urgenza dell'intervento... uscì con il cuore che era sprofondato in qualche oscuro anfratto del suo essere.

"Cos'è successo?" chiese Basta tornando dall'infermiera e dal guardiamarina, ma il giovane fissava il vuoto e l'infermiera riuscì solo a scuotere la testa per dire che non ne sapeva niente.
"Guardiamarina De Soto! Le ordino di dirmi cos'è successo!" l'ordine glaciale di Xyr sembrò fare miracoli, il giovane scattò in piedi come una molla mettendosi sugli attenti.
"Mi... mi... dispiace, io ho fatto più in fretta che potevo, ma... oddio... stava bruciando tutto..." il ragazzo si guardò le mani piagate dal calore in modo orribile.
"Guardiamarina mi guardi, è stato bravo, ma adesso devo sapere cos'è successo." La voce di Xyr era più tranquilla e gentile.
"Ero sul ponte sette in compagnia di alcuni colleghi, stavamo ammirando la nebulosa dagli oblò paronamici centrali mentre ci raccontavamo le novità accadute durante la franchigia. Il Capitano..." ebbe un attimo di affanno ma parve stringere i denti "Il Capitano era al suo terzo giro, stava facendo jogging, io lo stavo guardando passare quando all'improvviso un condotto di plasma è esploso colpendolo in pieno. C'erano fiamme dappertutto... quando sono riuscito ad avvicinarmi sembrava non riuscire più a respirare... l'ho afferrato e ho chiesto un teletrasporto di emergenza." il guardiamarina cadde di nuovo seduto e si portò le mani al volto, la giovane infermiera vicino a lui fece altrettanto.

Sembra che tutti si fossero riuniti lì. Le ultime ad arrivare erano state Caytlin e Luna, mancavano solo Tucci e Doohan.

"Hope, dove si trova adesso Edison?" chiese la risiana premendo sul comunicatore.
=^=È con me in sala ologrammi... Caytlin non so come dirglielo...=^= era evidente che Hope sapeva già tutto.
"Vengo io, tu tienilo li dentro, non voglia che lo venga a sapere da un membro dell'equipaggio" terminò lei con il cuore stretto in una morsa.

"Dov'è James?" chiese Rodriguez
"È andato a verificare la situazione sul ponte sette, vai da lui e dagli una mano per favore." rispose Caytlin prima di uscire

Basta guardò il Capo Operazioni uscire e poi lanciò un'occhiata verso Xyr che sembrava distrutta.
"Rest..." Lon indicò Xyr al vulcaniano mentre lui si dirigeva verso Luna che pareva guardarsi attorno con sguardo confuso.



USS Hope - Infermeria
26/01/2401, ore 24:00


Doohan e Rodriguez rientrarono in infermeria con sguardo cupo. L'ingegnere teneva in mano un pezzo di tubo, probabilmente parte del condotto di plasma esploso.
"Novità?" chiese Paulo guardando in direzione della sala operatoria.
"Niente... voi cosa avete scoperto?" chiese Xyr
"È stato un incidente, uno stramaledetto incidente!" sibilò Doohan gettando a terra il pezzo di tubo.

Basta lo raccolse e osservò il materiale. Era chiaramente visibile un buco nell'oggetto. "Non è un po' troppo perfetto questo buco per essere un incidente? A me pare più il foro di un trapano laser."
"Magari, almeno avrei qualcuno da andare a cercare per sfogarmi... è stato provocato da un micro buco nero." rispose Doohan.
"Un cosa?" chiese Basta sorpreso
"Non esistono solo i buchi neri enormi, ci sono anche quelli microscopici, fino a 0,1 millimetri di grandezza. Di solito evaporano tramite un processo che viene chiamato radiazione di Hawking durante il quale vengono emesse particelle elementari come fotoni, elettroni, quark, gluoni, ecc. Tanto più piccolo è il buco nero e tanto più velocemente evapora... ma non è un processo istantaneo. Uno di questi buchi neri ha bucato la paratia esterna e un attimo prima di evaporare ha incrinato il tubo del condotto al plasma che non ha retto alla pressione."

"Mai sentita una cosa simile... Rest che possibilità ci sono che un evento del genere capiti?" chiese Rodriguez senza però volerlo sapere realmente.
"Non è possibile calcolarlo..." rispose il vulcaniano con voce fioca

La porta della sala operatoria si aprì e Melanne uscì. Tutti schizzarono in piedi... lei si appoggiò alla parete e piano piano scivolò a terra scossa dai singhiozzi.
Basta corse da lei mentre le ondate di dolore, sia sue che quelle degli altri suoi compagni, si abbattevano su di lui come frustate.

"Non ci sono riuscita Lon... Ferris è morto."

Luna alzò il volto al cielo e urlò tutto il suo dolore.


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16.01 - Anche l'improbabile può essere la realtà

Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok

USS Hope - Infermeria
27/01/2401, ore 00:15


Erano ancora seduti entrambi a terra, guardavano di fronte a sé la paratia opposta rimanendo immobili. Era passato un quarto d'ora dal momento in cui era stata dichiarata la morte del tenente Ferris Bueller, eppure accettarlo sembrava del tutto impossibile.

Erano rimasti soli, gli altri avevano abbandonato la sala ad uno ad uno.

Basta fissava il vuoto con espressione spenta. Fisicamente era in quella stanza ma con la mente aveva fatto ciò che aveva imparato a fare dopo che i suoi genitori furono uccisi, durante la guerra con il Dominio, e si era ritrovato a trasferirsi dallo zio assieme al fratello: era entrato in quella zona di comfort mentale in cui niente e nessuno poteva fargli del male. *Quello che non vedi non esiste, quello che non senti non ti può far male. Tutto è vuoto, non c'è nulla dentro e fuori di te*... quante volte se lo era ripetuto quando era solo un bambino in fuga da tutte quelle brutture che lo circondavano a causa di suo zio? Quante volte era stato costretto a sfuggire alla realtà per andare avanti? Ma aveva sempre funzionato, alla fine era sempre riuscito a sopravvivere a tutto il dolore provato fin dalla più tenera età.

Al suo fianco, Melanne si guardò le mani, aveva ancora addosso il sangue di Ferris. Sapeva di aver fatto tutto ciò che era umanamente possibile per salvarlo, non si era arresa sino all'ultimo istante ma non c'era più nulla da fare. I danni ai tessuti erano talmente vasti che nulla avrebbe potuto salvarlo, eppure c'era una piccola parte di lei che ancora non si dava pace: anni e anni a studiare medicina non le servivano proprio a nulla? Possibile che, dopo secoli di sviluppo della scienza medica, si potesse ancora morire per la rottura accidentale di un condotto del plasma? Inaccettabile! Impossibile! Assurdo!

Lentamente lo sguardo della dottoressa si spostò sul bellissimo vestito che indossava, o per lo meno ciò che ne restava. Schizzi di sangue lo avevano imbrattato in maniera indegna, facendola apparire come la protagonista di un olo-romanzo horror: era stato Bueller, glielo aveva tossito addosso. Ripensò per un attimo alla magnifica serata che stava vivendo assieme a Lon, era tutto così magnificamente perfetto ed all'improvviso era lì, sul pavimento dell'infermeria, a cercare di riordinare le idee: era stato il caso, il destino beffardo li aveva colpiti nel modo più duro... avevano perso un caro amico per un semplice incidente. Gli occhi le si riempirono di lacrime e, senza volerlo, si ritrovò a singhiozzare nuovamente in maniera incontrollata.

Fu in quel momento che qualcosa iniziò a cambiare in Lon, perché il pianto incontrollato di Melanne lo strappò dalla sua zona di comfort. Fino ad allora era sempre stato un betazoide del tutto atipico, molto più introverso rispetto agli altri della sua razza: la sua risposta ai grandi shock era sempre stata quella di chiudersi in se stesso per restare da solo. Ma ora non era più da solo, erano in due ad affrontare tutto quel dolore... erano una coppia.

Lon si voltò lentamente, passando il braccio destro dietro la schiena di lei e se la tirò a sè, facendo appoggiare la dottoressa sul suo petto prima di abbracciarla teneramente. Allungò il collo per dargli un paio di baci sul volto "Lo so... fa male, fa tanto male"

Restarono così per qualche altro minuto, il betazoide attese che la compagna fosse un po' più tranquilla prima di tornare a parlare "È ora di andare, non abbiamo più niente da fare qui..."

Melanne dischiuse le labbra, come a voler rispondere, ma non riuscì a produrre alcun suono. Lon non vi si soffermò, ma si alzò in piedi prendendola dolcemente in braccio "Dormi da me stanotte, non voglio lasciarti sola"



USS Hope - Infermeria
27/01/2401, ore 00:25


Di fronte alla morte di Bueller, Luna aveva agito come la sua parte klingon le diceva di fare. Aveva alzato la testa verso l'alto e, con il suo potente e terribile ululato, aveva avvertito tutti i morti dell'arrivo di un valoroso guerriero nello sto'vo'kor. Aveva agito d'istinto, ed il suo grande attaccamento ai valori klingon ed alla sua casata avevano fatto il resto.

Luna non era mai stata una di quelle donnine delicate e costantemente pronte a mettersi a piangere, ma perdere un caro amico era stato un duro colpo anche per lei. Il suo lato klingon, la parte più forte e selvaggia di lei, le diceva che quello era l'epilogo di ogni grande guerriero, ma la sua parte umana sentiva di avere il bisogno di fare qualcosa di più.

Bueller era stato quasi come un fratello, meritava di più nel momento della sua morte: meritava il rito del Ak'voh.

Questa convinzione l'aveva spinta ad indossare nuovamente la sua uniforme klingon, gentile regalo di suo cugino dopo gli avvenimenti su Maius IV, brandire la sua bat'leth e tornare in infermeria. In quel momento la sala era deserta, le luci erano state spente ed il silenzio regnava sovrano.

Nella sua mente la timoniera sapeva esattamente cosa doveva fare e nulla le avrebbe fatto cambiare idea: avrebbe vegliato sul corpo dell'amico, come la tradizione richiedeva, senza mangiare o bere, per tenere lontani i predatori e permettere allo spirito di lasciare il corpo quando era pronto per il lungo viaggio verso sto'vo'kor.

Raggiunse il corpo di Ferris e lo osservò per qualche attimo, aveva ancora gli occhi aperti anche se le iridi erano oramai vitree. Era una buona cosa, doveva avere gli occhi ben aperti per completare il viaggio che aveva intrapreso.

Per qualche attimo si soffermò a guardarlo. Quante pazzie avevano fatto assieme ai tempi dell'accademia? Quante bevute, quante risse... e poi era arrivato il progetto Hope... Quante volte avevano rischiato di morire assieme? Quante volte si erano ritrovati a mettere in piedi piani a dir poco folli per portare a termine la missione assegnata? Immagini di una vita le scorsero davanti agli occhi mentre ripensava a quanti anni della propria esistenza aveva condiviso con tutti i membri della Hope, ma non era il momento di distrarsi.

Luna si voltò tenendo la bat'leth stretta fra le mani, in posizione di difesa, e da quella posizione iniziò ad intonare una sorta di canto funebre, dapprima in lingua klingon "neH taH Kronos. Hegh bat'lhqu Hoch nej maH. neH taH Kronos. yay je bat'lh manob Heg" poi, quasi a voler sincerarsi che lo spirito di Bueller potesse capire le sue parole, intonò il medesimo canto in lingua terrestre "Solo Kronos resiste. Tutto quello che possiamo sperare è una morte gloriosa. Solo Kronos resiste. Nella morte c'è vittoria e onore"



USS Hope - Ponte 9 - Stiva di carico
27/01/2401, 00:43


James Doohan II seguì in silenzio Paulo Rodriguez all'interno della stiva di carico, e qui si spostò tra le varie casse sino a raggiungere la paratia identificata dalla sigla "9 alfa 246". Entrambi i giovani erano piuttosto provati ma Doohan sembrava anche confuso dal fare del collega Paulo lo aveva incoraggiato a seguirlo ed ora lo stava osservando mentre smontava la paratia.

"Paulo, cosa ci facciamo qui?" l'ingegnere capo non sembrava nella serata giusta per i giochetti del capo ops

"Non lo vedi? Smontiamo una paratia..."

"Molto interessante, e pensi davvero che smontare una paratia ci farà sentire meglio?"

"La paratia no..." Paulo poggiò a terra la lastra metallica afferrando una piccola cassetta di legno che era nascosta in un'intercapedine "...quello che vi sta dietro sì"

"Che accidenti avevi nascosto lì?"

"Una bottiglia del miglior whisky che potrai mai bere in tutta la tua vita, mi è costata un mezzo capitale e devo dire che è stato davvero difficile riuscire a imbarcarla senza che vi ficcassero il naso Lon e Rest... stranamente quei due sembrano controllare minuziosamente solo quello che porto io sulla nave"

"Già... chissà perchè..." rispose con tono sarcastico Doohan

"Bah, mal fidenza e pregiudizi... una montagna di pregiudizi" aprì la piccola cassetta estraendo una bottiglia rettangolare e due bicchierini "Normalmente una bellezza come questa me la rivenderei per ottenere altre merci o informazioni ma... questa sera ci serve qualcosa di forte" Paulo stappò la bottiglia annusando per qualche istante l'odore inebriante del liquore

"E immagino che quello non sia sint-alcool"

"Decisamente no" Paulo riempì i due bicchierini per poi porgerne uno al collega "Ma questa notte credo che anche Rest e Lon sarebbero disposti a chiudere un occhio di fronte a questa nostra piccola trasgressione"

Doohan mandò giù tutto d'un fiato il suo bicchierino, l'alcool gli bruciò in gola lasciandolo per qualche istante senza fiato "Certo che..." riprese a parlare con la voce un po' rauca "...accidenti che scarogna. Un attimo prima stava correndo in un corridoio e l'attimo dopo era morto, senza un perché"

"Già, un vero schifo" Paulo bevve il suo bicchierino "Siamo solo di passaggio, a volte riusciamo quasi a dimenticarcelo ma poi ci pensa la vita a costringerci a fare i conti con la realtà dei fatti..."

Doohan iniziò a pensare per poi pronunciare a mezza voce "Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera"

Paulo fece una smorfia "A te l'alcool fa male"

"È una poesia, la lessi tempo addietro ed era talmente corta che la imparai a memoria" il capo ingegnere scosse il capo "Non so perchè mi sia venuta in mente proprio ora"

Paulo riempì nuovamente i bicchierini per poi alzare il suo "A Ferris, sarà stato uno scavezzacollo ma ci mancherà quella faccia di bronzo"

Doohan guardò per un attimo il bicchierino, poi lo sollevò come il collega "A Ferris..." quindi trangugiò il liquore ambrato tutto d'un fiato.



USS Hope - Laboratorio scientifico
27/01/2401, ore 01:26


Caytlin stava per raggiungere Tucci, ancora una volta. Poche ore prima lo aveva avvertito della situazione mentre era intento a creare un corpo olografico per Hope.

Per quanto fosse brava e dotata di un'incredibile capacità empatica, anche per Caytlin era stato difficile affrontare l'argomento con Edison: la consigliera era consapevole che lo scienziato soffrisse di una forma latente della sindrome di Asperger, quindi aveva affrontato la questione con il giusto tatto.

Purtroppo questo non era stato sufficiente. Nonostante le sue difficoltà di socializzazione, Tucci era riuscito a poco a poco ad instaurare dei rapporti personali con tutti gli ufficiali superiori della nave, persino con Rest. Quei ragazzi, per lui, erano diventati con il tempo molto più di amici, ma membri della sua famiglia, e sapere di averne perso uno per una sorta di macabro scherzo del destino era stato devastante.

Ore prima, su insistenza della consigliera e di Hope, Edison aveva accettato di tornare in alloggio a riposarsi e tentare, per quanto possibile, di dormire qualche ora. Ma era una pia illusione, così poco dopo Hope aveva avvertito Caytlin che non solo Tucci era in laboratorio, ma sembrava essere sprofondato talmente in profondità nel suo isolamento da non rispondere più ad alcuno stimolo esterno l'unica cosa che lo scienziato era riuscito a dire era stato "Nessun problema è senza soluzioni. La scienza ha tutte le risposte, sta a noi trovarle".

Caytlin non aveva alcun dubbio su cosa stesse succedendo. Una delle prime nozioni che vengono insegnate al corso di psicologia è proprio riconoscere le fasi del dolore: negazione, rabbia, elaborazione, depressione e accettazione. Si trattava di un percorso lungo e doloroso che permetteva al paziente di giungere all'elaborazione del lutto.

La consigliera si fermò a guardare Tucci poggiata alla paratia del laboratorio: Edison si era isolato nel suo piccolo mondo fatto di formule e logaritmi. La sua mente sembrava così ardentemente voler negare la realtà, negare che Bueller se ne era andato, da spingere compulsivamente lo scienziato a cercare una soluzione. La consigliera si prese qualche minuto: quella era una fase delicata, in cui Tucci avrebbe rielaborato tutti i dati in suo possesso per poi giungere alla conclusione che non ci sarà mai una soluzione alla morte nella sua crudezza tutto ciò era,nonostante tutto, positivo.

"Edison, che cosa fai qui in laboratorio adesso?"

Nessuna risposta, Tucci era totalmente preso dai suoi calcoli.

Caytlin entrò nel laboratorio facendo alcuni passi verso il giovane "Edison, perchè ti sei chiuso qui dentro? Hai bisogno di riposare..."

Ancora nessuna risposta, Tucci era ancora chino sull'ennesimo d-padd.

Caytlin si avvicinò sfiorandogli dapprima la spalla e poi poggiò la mano sul d-pad "Edison, fermati e ascoltami"

"Non posso... non voglio..." Tucci si era fermato dal suo lavoro, ma appariva ancora piuttosto provato "Questa è la prima volta che la scienza mi delude, eppure dovrebbe avere tutte le risposte..."

"Edison, non è in quei calcoli che ritroverai Ferris. Manca a tutti noi, ma sappiamo entrambi che questa non è la soluzione. Su, torna nel tuo alloggio"

Caytlin rimase ad osservare con espressione comprensiva l'amico che lasciava il laboratorio e sospirò pesantemente.

=^=Veglierò anche io su di lui, non preoccuparti=^= la voce calda e tranquilla di Hope ebbe un effetto tranquillizzante sulla consigliera

"Ti ringrazio Hope, Edison ha davvero bisogno di un amico... adesso più che mai"

=^=Sono qui per tutti voi, anche per te=^=

"Anche per me?" la risiana ripetè per un attimo le ultime parole di Hope "Hope, di solito è compito del consigliere, e quindi mio, rassicurare gli altri membri dell'equipaggio. Mi sembra sempre un po' strano rivolgermi a te"

=^=Lo so, ma tu sei così abituata ad ascoltare i problemi altrui che non sempre riesci a dare il giusto peso ai tuoi. Sei un membro molto importante in questa nave, anche se non sembra hai un carattere forte e la tua spiccata capacità empatica ti rende il perfetto collante fra tutti i membri dell'equipaggio... hai aiutato Melanne a trovare la tranquillità, sei riuscita a migliorare i rapporti di Doohan con le donne, aiuti Tucci nelle sue difficoltà di socializzazione e sei riuscita addirittura ad insegnare a Rest l'importanza dell'emotività dei suoi colleghi. Tutto ciò è sicuramente un tuo pregio, ma oltre a tutti loro ci sei anche tu. Caytlin, anche tu hai perso un caro amico, non c'è nulla di male se ti aprissi con qualcuno... del resto, anche ai consiglieri può essere utile un consiglio=^=

"Si, forse hai ragione ma al momento tutta la sezione è così presa dalle richieste del personale che nemmeno io ho ancora avuto modo di fermarmi a pensare e..."

=^=Guardiamarina Akinori a Tenente Caytlin: mi scusi se la disturbo ma stanno arrivando molti altri ufficiali al suo studio. Cosa desidera che faccia?=^=

Caytlin sfiorò il comunicatore "Dica loro di attendere, sto arrivando" la risiana accennò un lieve sorriso mentre si rivolgeva nuovamente ad Hope "Mi dispiace, ma il lavoro chiama"

=^=Non si preoccupi consigliere, sono sempre a vostra disposizione=^=



USS Hope - Alloggio tenente Rest
27/01/2401, ore 02:51


Fallito il tentativo di dormire, Rest si era seduto a terra a gambe incrociate per tentare di risolvere il problema con le tecniche di meditazione vulcaniana. Era immobile ed osservava la piccola fiamma della candela appoggiata sul tavolino che gli stava di fronte. Più cercava di raggiungere lo stato di perfetta armonia interiore e più di fronte agli occhi gli appariva il corpo di Bueller riverso sul biolettino.

Rest chiuse gli occhi, iniziando ad immaginare la consueta immagine di un mare in tempesta e per un attimo gli sembrò di trovarsi realmente lì, in balia del vento impetuoso mentre veniva sballottato a destra e a manca da quelle imponenti onde.

*Il mare è in tempesta...*

Mentalmente Rest cercò di prendere il controllo della situazione, si sforzò a riportare quel mare burrascoso alla tranquillità. Si trattava di un esercizio mentale comune per i vulcaniani, ma in quel momento gli sembrava dannatamente difficile.

*Io sono la tempesta... io ho il controllo*

Il mare era ancora sconvolto dalle onde, in balia a quel vento che pareva inarrestabile. Rest si concentrò ulteriormente, raddrizzando la schiena e sforzandosi di riguadagnare il pieno controllo delle proprie emozioni.

*Io sono la tempesta... io ho il controllo di me stesso grazie alla logica*

Fu solo allora che nella sua mente smise di vedere il mare per osservare il volto inespressivo ed imperturbabile di suo padre. I rapporti con lui si erano del tutto congelati, tanto che Retok non lo salutò nemmeno quando se ne andò da Maius IV. Tuttavia l'ambasciatore non aveva mancato di apostrofare il figlio con una delle sue perle di saggezza, che come al solito erano delle velate accuse per le innumerevoli mancanze di Rest: "Una persona che si basa solamente sulla logica dovrebbe essere in grado di vedere ogni cosa esattamente com'è. La sottovalutazione dei meriti altrui, sempre se reale, costituisce una deviazione dalla verità quanto l'esagerazione delle proprie capacità. Ti nascondi nella tattica, nella vana convinzione di essere in grado di anticipare sempre gli eventi. Sei convinto di poter essere pronto ad ogni evenienza grazie alla tua capacità di ipotizzare ogni possibile scenario. Questo non ti rende logico, ma illuso. Nessuna preparazione tattica ti permetterà mai di prevedere l'imprevedibile, è per questo che, prima o poi, sarai destinato a fallire".

Rest aprì gli occhi, decisamente non era quello l'epilogo auspicato per la sua sessione di meditazione. Si alzò in piedi guardando l'ora: scartò immediatamente l'idea di andare da Caytlin per non presentarsi nel cuore della notte nell'alloggio della consigliera, oltretutto era possibile che stesse consolando decine di altri ufficiali. Una strana idea gli ballonzolava in testa, raggiungere T'Fan nel suo alloggio o, forse ancor meglio, chiederle di venire nel suo: era sconveniente, inappropriato e soprattutto illogico, ma solo la sua promessa sposa avrebbe potuto dargli quella tranquillità che gli avrebbe permesso di recuperare a pieno il controllo. Era ancora indeciso se chiamarla o meno quanto sentì il sensore della porta.

"Avanti" Rest spense la candela e si alzò

Di fronte all'entrata Xyr lo osservava con espressione spenta, era evidente che aveva pianto a lungo prima di arrivare lì "Posso entrare?"

Rest rimase per un attimo in silenzio per poi annuire "Sì, preferirei che non restassi sul corridoio"

Xyr si fece pensierosa, mentre entrava nell'alloggio "Ti infastidisce che mi vedano?"

Il vulcaniano si limitò ad annuire "I vulcaniani non amano essere protagonisti delle storielle di corridoio. Credo di aver animato fin troppo i gossip della nave, preferirei non generare nuovamente un tale interesse"

"È l'inconveniente di viaggiare su una nave come la Hope" l'andoriana si guardò attorno interdetta "Rest, questo non sembra nemmeno il tuo alloggio, è così..."

"...arredato?"

Xyr annuì osservando uno dei quadri appesi "Avevi sempre detto che modificare l'aspetto di un alloggio era uno spreco di tempo, utile solo a chi necessita di creare un attaccamento emotivo con il proprio ambiente"

"È vero" Rest si osservò attorno "Ma Caytlin riteneva che fosse un utile esercizio per comprendere il lato emozionale che caratterizza la maggior parte dei membri di questo equipaggio. Devo ammettere che, in fondo, apprezzo molto di più questo luogo ora che è... più mio"

"Passi molto tempo con Caytlin, siete diventati buoni amici"

"Sì, è vero. Passo molto tempo anche con T'Fan, mi è utile per ricordarmi che non devo necessariamente assomigliare all'ambasciatore Retok per potermi dire vulcaniano" Rest si fermò nuovamente osservando Xyr "Non credo che tu sia venuta qui solo per discutere dell'arredamento della mia stanza"

"Io..." Xyr abbassò la testa, il peso dell'argomento che voleva affrontare con lui era un macigno che gli pesava dentro "Sono venuta qui perché non credo di potercela fare. Ferris se ne è andato, dovrei essere in grado di prenderne il posto... dovrei essere il facente funzione di capitano ed è ciò che avrei sempre voluto ma... ma non così!"

"Capisco..." Rest portò le mani a congiungersi dietro alla schiena "Nessun membro dell'equipaggio voleva quanto è successo, così come nessuno avrebbe potuto impedirlo. Non sempre c'è un motivo per quanto avviene attorno a noi... a volte le cose semplicemente accadono e la sola cosa che ci rimane da fare è andare avanti"

"Ho bisogno di un aiuto Rest, come ai tempi dell'Accademia..." Xyr fissò in volto Rest "Ho bisogno di ritrovare la lucidità dopo quello che è accaduto. Come fate voi vulcaniani a non provare nulla?"

Rest aveva la sua solita espressione imperturbabile ma sembrava prendersi qualche secondo prima di rispondere a Xyr, come se ponderasse a fondo ogni parola che utilizzava "I vulcaniani non mancano affatto di emotività, ma riescono a tenerla sotto controllo. La logica dona alla mia razza una serenità che raramente le specie emotive provano fino in fondo. Abbiamo le emozioni, ma le dominiamo e non permettiamo loro di padroneggiarci"

"Ti dobbiamo apparire come degli sciocchi a disperarci per... per..." Xyr non riuscì a terminare la frase, era troppo dura per lei "Beh, lo sai"

"Come ad ogni vulcaniano, fin dalla più tenera età, ci viene insegnato dai nostri genitori che le manifestazioni di dolore non possono cambiare gli eventi. Se si fosse in grado di capire questo, tutti si eviterebbero molte inutili sofferenze" Rest fece un passo verso il finestrone del suo alloggio "Ma l'esperienza mi ha portato a sviluppare idee del tutto diverse da quelle dell'ambasciatore Retok. La capacità di vedere oltre la logica pura per lui è una debolezza. Io, invece, con il tempo ho imparato a considerarla la fonte di una forza straordinaria... è a quella forza che dovrai attingere. Xyr non sarai mai priva di emozioni e non sarai mai un vulcaniano, non ti serve essere simile a me per poter subentrare a Ferris"

Xyr non si sarebbe mai aspettata delle simili parole da Rest "Sei davvero cambiato Rest..." poi sospirò stringendosi nelle spalle "Non sono certa di riuscire ad essere come lui"

"Non devi essere nemmeno come lui. Devi essere te stessa, hai sostenuto il ruolo del primo ufficiale sino ad ora. Le tue doti di comando non sono state mai messe in dubbio da nessun membro della nave" Rest rimase impassibile "La consigliera sarebbe più avvezza a trattare questi argomenti. Per quanto posso dirti io, la forza di Ferris nel comando era data dal fatto che non era mai realmente da solo a sostenere il peso della nave, aveva un gruppo di ufficiali capaci a cui poteva affidarsi... così come potrai fare tu. Non sarà facile all'inizio, ma poi tutto diverrà più normale"

Xyr rimase silente alle parole di Rest per poi cambiare argomento "È difficile ammetterlo ma mi mancherà. Mi ha fatto impazzire per anni! Era un provocatore nato, continuava imperterrito a correre dietro ad ogni guardiamarina senza un briciolo di ritegno, non aveva un briciolo di rispetto per i regolamenti ed era così maledettamente impulsivo! Ho riempito memorie intere di d-padd con tutti i rapporti che gli ho fatto ma... il pensiero che non lo vedrò mai più... fa male" Xyr scosse il capo depressa "Darei i miei gradi per poterlo avere di nuovo qui con noi..."

"Si, mancherà a tutti noi" Rest osservò ancora Xyr per poi indicargli il tavolino "Vieni, forse le tecniche di meditazione potranno aiutarti"



USS Hope - Ufficio del Capitano
27/01/2401, ore 08:46


La parte più dura e sgradevole dell'essere un Capitano era dover avvertire le famiglie che, purtroppo, un loro caro li aveva lasciati. Era un compito ingrato, che costringe ogni comandante a fare i conti con la triste realtà dei fatti: aveva fallito, non era stato in grado di preservare l'incolumità dei suoi uomini.

Tutto questo Strauss lo sapeva bene, non era la prima volta che gli succedeva, ma Bueller era così dannatamente giovane. Era ancora un ragazzo, stava ancora imparando cosa volesse dire detenere il comando di una nave. Ferris avrebbe potuto fare grandi cose con il tempo, ed invece la sua storia era terminata così.

Il Capitano sospirò e si preparò a contattare i genitori di Bueller da solo. Per qualche attimo aveva preso in considerazione di sfruttare la situazione come banco di prova per Xyr, darle un assaggio del ruolo che volente o nolente stava per andare ad assumere, ma poi aveva desistito. Sarebbe stato troppo straziante, per la giovane andoriana, vedere la reazione di dolore dei famigliari di Ferris sarebbe stato un peso troppo eccessivo da sopportare.

Strauss si aggiustò il colletto e si preparò mentalmente uno dei discorsi più doloros di tutta la sua carriera "Hope, chiamami la famiglia Bueller"



USS Hope - Infermeria
27/01/2401, ore 09:57


La conversazione piuttosto lunga tenuta con la madre di Ferris aveva toccato il Capitano in un modo che non avrebbe pensato. Al posto di deprimerlo, aveva acceso qualcosa dentro di lui.

Era sempre stato un fervente sostenitore delle teorie dei complotti. La verità, ai suoi occhi, veniva costantemente distorta, giorno dopo giorno, allo scopo di non permettere mai a nessuno di interpretare la realtà in modo corretto. E se fosse quello il caso? Se quanto erano certi fosse accaduto in verità non fosse ciò che credevano? Se la verità si nascondesse sotto una strana ed irreale macchinazione?

Strauss non aveva nessuna prova, solo un barlume di speranza, al quale si stava aggrappando con le unghie e con i denti per non dover ammettere a sé stesso che era veramente tutto finito. Poteva essere solo un'illusione, ma se così non fosse stato non poteva più fidarsi di nessuno. Avrebbe dovuto controllare di persona, non c'era altra scelta.

Entrò in infermeria scansando incurante i presenti e dirigendosi nella stanzetta in cui era stato deposto il corpo di Bueller. All'entrata si trovò di fronte Luna, ancora dritta in piedi con in mano la bat'leth, ma superò anche lei lasciandola un po' perplessa e si diresse verso il biolettino.

"Hope, sai quello che devi fare..."

Il biolettino si accese, fasci di luce azzurrognola passarono sul corpo del giovane mentre una serie di dati iniziarono a scorrere sul terminale del biolettino. Strauss non era un medico, ma Hope aveva filtrato le informazioni per lui in modo da rendergli il tutto comprensibile.

"No, non di nuovo... non un'altra volta..." Nicholaus sgranò gli occhi assestando un pugno alla paratia accanto a sé, sempre sotto lo sguardo perplesso di Luna, poi sfiorò il comunicatore "Capitano Strauss a tutti gli ufficiali superiori, vi ordino di recarvi immediatamente in infermeria e sottoporvi ad una visita medica di controllo. Strauss chiudo"

Luna era ancora in posizione di difesa, brandendo la bat'leth, ma guardava Strauss senza capire cosa stesse succedendo, fu il Capitano a rompere gli indugi "Tenente, vada a farsi visitare..."

"Devo restare qui, per il rito dell'Ak'voh. Non posso allontanarmi da Ferris sino a che..."

"Adesso tenente! È un ordine!" Strauss si accorse troppo tardi di aver usato un tono molto più duro e freddo di quanto avesse voluto, quindi aggiunse dirigendosi all'uscita "Fra pochi minuti capirà il perchè... lo capirete tutti"



USS Hope - Sala tattica
27/01/2401, ore 10:36


Gli ufficiali superiori erano tutti un po' frastornati.

Dopo la pessima nottata si erano visti costretti a sottoporsi ad una visita medica condotta direttamente da Hope, sotto ordine del Capitano, senza che Melanne potesse intervenire. Il medico capo aveva subito fatto notare che tutto ciò era illogico, in quanto ufficiale superiore era suo dovere eseguire quei controlli, se necessari, ma Strauss era stato irremovibile.

Ad uno ad uno erano stati scansionati e inviati in sala tattica con l'ordine di attendere, senza ricevere alcuna spiegazione da nessuno, nemmeno da Hope. Tutta la situazione era piuttosto irritante ma se non altro l'attesa non fu troppo lunga il Capitano li raggiunse circa una decina di minuti dopo alzando una mano per interrompere qualsivoglia obiezione da parte di Xyr.

"Lo so, volete delle spiegazioni e sono qui per darvele" Strauss si fermò a guardare tutti i giovani ufficiali che aveva di fronte prima di proseguire "Signor Rest, faccio appello alla sua ottima memoria. Si ricorda cosa successe il 24 luglio 2396?"

Tutti si voltarono nella direzione del tattico, mentre questi, preso in contropiede, cercò di far mente locale su quanto era accaduto più di quattro anni e mezzo prima "Beh, Sì Signore. Quel giorno siamo scesi su Nuwe Berria, una piccola colonia che pensavamo innocua, dopo essere accorsi alla richiesta d'aiuto che ci era pervenuta da un piccolo cargo, il Muizeval" Rest rimase impassibile anche se non sembrava aver ancora compreso dove il capitano volesse andare a parare "Fummo tutti anestetizzati all'arrivo. Successivamente, ai tenenti Bueller, Xyr, Caytlin, Graahn, Tucci, Doohan, Rodriguez e Jones furono innestati dei nuovi ricordi per convincerli di essere nativi di quella colonia. Viceversa, il tenente Basta ed il sottoscritto non eravamo compatibili con la riprogrammazione e venimmo imprigionati in attesa di potenziare le apparecchiature, ma fummo in grado di resistere e fuggire. E' tutto all'interno dei nostri rapporti"

Ad uno ad uno gli ufficiali annuirono ma fu Xyr a prendere la parola "Si, me lo ricordo. Ma non credo di aver afferrato il punto... perchè siamo tutti qui?"

Strauss osservò per un attimo Xyr e poi proseguì "Vi ricordate perchè la Hope ci mise svariato tempo per aiutarvi?"

"Perchè vi eravate allontanati dal pianeta" intervenne Basta "Tutto era dovuto al fatto che, sebbene noi fossimo bloccati nella colonia, sulla nave erano risaliti i nos..."

Come se a tutti fosse balenata la stessa idea, gli ufficiali si guardarono in volto esclamando in coro "I cloni?" le espressioni dipinte sui volti di quasi tutti i giovani esprimevano tutto il loro sbigottimento faceva eccezione solo Rest, che per sua natura non esprimeva mai alcuna emozione con la sua mimica facciale.

"Esatto, voi non eravate sulla nave, ovviamente, e potete avere una conoscenza solo indiretta di quanto accaduto mentre eravate bloccati su Nuwe Berria. Il fatto è che i vostri cloni erano estremamente simili a voi ed erano convinti di essere voi, anche i betazoidi non avevano sospettato nulla" Strauss iniziò a camminare per la stanza con la mani dietro alla schiena "Il fatto è che, sebbene fisicamente fossero uguali a voi, mentalmente non erano le vostre esatte repliche. Quegli ufficiali avevano in mente il manuale del perfetto ufficiale superiore e vi si attenevano in tutto e per tutto. I nuovi tenenti Xyr e Ferris andavano d'amore e d'accordo... nessuna provocazione, nessuna lite, nessun rapporto per le mancanze del capitano... nulla, ed anzi si complimentavano fra loro per l'eccellente operato. I tenenti Rest e Basta cooperavano in maniera precisa e coesa, tanto che le sezioni tattica e sicurezza si muovevano come un'unica grande sezione con alla testa due capi..." Strauss di fermò a guardare i due interessati "Si, ora andate d'accordo... ma, a quei tempi, ogni tanto vi avrei volentieri sbattuti entrambi fuori dalla nave, sorvoliamo..." Strauss riprese "Nessuna bega neppure fra i tenenti Basta ed il tenente Graahn, il tenente Tucci aveva una capacità comunicativa e sociale superiore alla media, il tenente Doohan non aveva al..."

"Mi scusi signore..." Tucci interruppe Strauss mentre rifletteva "Quindi lei si era accorto che non eravamo noi perchè i nostri cloni erano meglio degli originali?"

Nella stanza scese il silenzio, tutti fissavano Strauss.

"Beh, non è il momento di perdersi in queste quisquiglie... andiamo al punto" Strauss attivò il terminale "Quando abbiamo analizzato i vostri cloni trovammo che tutti i valori erano nella norma, tutto era nella norma, eccezion fatta per qualche livello fuori scala per le vostre razze e soprattutto di quella che appariva essere una sorta di piccola croce alla base del cranio, coperta dai capelli" sullo schermo apparvero i dati di cui Strauss parlava "Tutti gli ufficiali superiori avevano una compatibilità genetica con voi al 99%, eccezion fatta per i tenenti Basta e Rest, che avevano una corrispondenza di analisi pari circa al 74,99%. La differenza stava proprio nella conformazione dei loro cervelli che non permetteva loro di avere alcuna capacità telepatica" Strauss scosse il capo "Avrei dovuto notarlo, siamo fermi qui in attesa che arrivi un'altra nave in ritardo di settimane e Ferris si limita a fare jogging per i corridoi? No, avrebbe buttato giù dal letto l'ammiraglio perfino alle tre di notte per potersene andare da qui! La monotonia dell'attesa lo avrebbe fatto impazzire, lui odia restare con le mani in mano! Il Ferris dell'ultimo periodo era troppo tranquillo, troppo riflessivo e, a parte la mania di correre dietro alle guardiamarina, era un ufficiale perfetto. Il nostro Ferris è... beh, è Ferris!"

Le implicazioni di quel discorso erano chiare a tutti ma fu Caytlin la prima a riuscire ad esprimerle "Quindi ci sta dicendo che quello che è morto era il clone di Ferris?"

"Si..." Strauss mostrò le ultime analisi fatte al corpo "Compatibilità genetica al 99% e cicatrice a forma di croce sul cuoio capelluto... questo non è il Ferris originale"

"E noi?" chiese Luna "Siamo tutti veramente... noi?"

"Si, voi non avete cicatrici ed il vostro dna è perfettamente sovrapponibile ai dati che sono nel computer. Siete tutti veramente voi, l'unico che è stato scambiato è Ferris"

Nella stanza, dopo tanto sconforto e disorientamento, finalmente si stava accendendo un fievole barlume di speranza: qualcuno era morto la notte prima, ma quello non era il loro Ferris Bueller.

"Si, ma questo non esclude che il vero Ferris sia già stato ucciso..." intervenne Paulo, stroncando un po' l'entusiasmo che la notizia stava suscitando nei presenti "...ovviamente spero di no ma, siamo realisti, è una possibilità che non possiamo escludere"

"Il tenente Rodriguez ha ragione. Chi ha organizzato lo scambio potrebbe non avere interesse a tenere in vita un soggetto che tenterebbe quasi certamente di fuggire e rivelare l'inganno. È improbabile che sia ancora in vita..." Rest osservò i colleghi, in quel frangente aveva deciso di non esprimersi come al suo solito enunciando un elenco di percentuali ma di parlare in modo più schietto "...tuttavia, anche l'improbabile può essere la realtà"

"Sino a che non avremo la certezza che Ferris è morto deve essere considerato disperso. Per quello che ne so potrebbe essere stato rapito ed abbiamo il dovere, sia a livello professionale che morale, di andarlo a cercare!" la voce di Xyr aveva acquistato un vigore ed una energia degna di un ufficiale in comando, rendendo Strauss fiero di lei "Mi aspetto da voi il massimo impegno e.... Capitano, dove va?"

"Al mio posto, al bar" la risposta serafica del Capitano lasciò tutti bloccati "Sapete cosa fare" sorrise ai giovani per poi andarsene con la consapevolezza che erano pronti ad affrontare anche quella situazione

Xyr rimase a guardare Strauss uscire per poi concentrarsi sui suoi uomini "Va bene signori, ragioniamo. Non è così semplice arrivare su una nave, prendersi una persona e portarsela via..."

"Non avevano alcun bisogno di venire a prenderselo qui sulla nave" intervenne Basta "Ferris ha avuto un mese di franchigia sulla Terra"

Caytlin annuì mentre rifletteva "Forse l'idea era di sostituirci tutti, ad uno ad uno, sfruttando i periodi di franchigia che passavamo sui nostri rispettivi pianeti, del resto le nostre franchigie sono scaglionate per evitare che più di un ufficiale superiore manchi dalla nave per un lungo periodo. Il primo è stato Ferris, la prossima sarebbe stata lei Xyr..."

Rest annuì alle parole della consigliera "Sì, è possibile. Ma questo comunque richiede una grande preparazione, un piano molto articolato che parte dall'avere qualche aggancio all'interno della Flotta Stellare. Del resto, come avrebbero potuto sapere quando ognuno di noi si sarebbe trovato lontano dalla nave?"

"Senza contare che siamo pur sempre ufficiali addestrati, rapire uno di noi non è così semplice..." Basta osservò i colleghi "...o quanto meno è difficile rapire uno di noi senza allertare qualcuno"

"Sono tutte ottime osservazioni" intervenne infine Xyr "Ma in questo momento le nostre sole certezze sono legate a Sol III, deve essere successo qualcosa durante quella vacanza ed io intendo scoprire cosa. Voglio che parliate con i membri dell'equipaggio, che cerchiate informazioni dagli amici di Bueller... insomma, voglio sapere tutto ciò che è possibile su quanto Ferris ha fatto o aveva intenzione di fare durante la sua sosta su Sol III. Fino a che non tornerà... perchè io voglio credere che tornerà fra noi... assumerò io il comando della nave, quale facente funzione di Capitano"

Gli ufficiali presenti si limitarono ad annuire, tutti la ritennero la scelta più ovvia.

"Signor Rod..." Xyr si bloccò osservando il piccolo segno di diniego che Paulo gli fece con la mano, sospirò appena e riprese "Signor Rest, in quanto ufficiale tattico capo, la nomino temporaneamente primo ufficiale. Potete andare!"

Tutti si alzarono uscendo dalla sala, solo Basta si attardò un po' guardando Paulo in faccia "Perchè hai lasciato l'incarico a Rest?"

"Perchè se voglio avere tutte le informazioni dovrò parlare con molti amici di amici dei miei amici... ai quali dovrò fare altrettanti favori, non posso occuparmi della burocrazia della nave in questo momento. Credimi, vi servo molto di più con le mani libere e fuori dal controllo di Xyr"



Pianeta imprecisato - Luogo imprecisato
27/01/2401, orario imprecisato


Ferris faceva tintinnare la tazza metallica che teneva in mano sbattendola contro le grate della cella che lo imprigionava da svariati giorni "Inizio ad avere fame! E sete! E voglia di andarmene..."

Contando le varie croci che aveva disegnato sul pavimento di pietra, era abbastanza sicuro che fosse il 27 gennaio, ma non del tutto certo. I giorni si ripetevano con così tanta lentezza e monotonia che iniziava a dubitare di averli segnati tutti.

Si alzò in piedi toccandosi la barba che stava via via crescendogli sul volto e si ritrovò a sorridere stava diventando la versione più giovane e snella dell'ammiraglio Darion. Provò per un attimo una fitta al cuore al pensiero di tutti coloro che avevano fatto parte della sua vita, ma nonostante tutto era fiducioso.

*Verranno a prendermi, ne sono certo... presto o tardi il mio equipaggio verrà a prendermi* pensò fra sè e sè, prima di tornare a sedersi sull'unica squallida branda della sua cella.


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16.02 - Una questione di 'intimo'

Autore: Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa

USS Hope - Plancia
27/01/2401, ore 10:41


"Comandante imposto la rotta per Sol III?" disse Luna già pronta alla sua postazione scrocchiandosi le dita.

"Non ancora Tenente Jones. Dobbiamo ancora aspettare"

"Ma la Yellowstone non arriverà prima di altre due settimane. Bueller potrebbe non avere così tanto tempo!" disse la mezzo klingon girando la poltroncina

"Lo so infatti non aspettiamo la Yellowstone, ma se cambiassimo i nostri piani in via ufficiale chiunque abbia preso in ostaggio il nostro Bueller si renderebbe conto che abbiamo scoperto l'inganno. Meglio in questo momento non scoprire le nostre carte. L'unica cosa che possiamo fare è forzare un po' la mano e anticipare la mia licenza" disse Xyr seduta sulla poltroncina di comando

"Sta valutando l'idea di Caitlyn?" domandò Rodriguez "è una teoria interessante anche se al momento non abbiamo abbastanza dati per stabilire quanto sia valida. In assenza di altre ipotesi, però, ammetto che l'approccio classico dell'esclusione è il migliore. Come intende, però, anticipare la sua licenza? Anche quello, senza una valida ragione, potrebbe allarmare chiunque interessato."
"Concordo... sono convinto che qualcuno al comando di Flotta debba essere connivente, altrimenti la probabilità di riuscire a rapire e sostituire il Tenente Bueller sarebbero state inferiori al 2%" intervenne Rest.

"Penso di avere un modo, ma devo organizzare la cosa con l'appoggio dell'ammiraglio Bates. A lei la plancia Rest. Signor Rodriguez predisponga un canale criptato con l'Ammiraglio dall'ufficio del Capitano" disse l'andoriana alzandosi

"Si signora"

Xyr entrò nell'ufficio del Capitano con passo deciso, ma appena le porte si chiusero abbassò leggermente la testa chiudendo gli occhi un secondo

*Dove sei finito Bueller! Non ti permetterò di lasciarmi sola due volte!* pensò con rabbia e frustrazione

Strinse i pugni e si andò a sedere alla poltroncina



USS Hope - Alloggio del Facente Funzioni di Capitano Ferris Bueller
27/01/2401, ore 10:55


Basta e Caytlin stavano esaminando la stanza di Ferris minuziosamente alla ricerca di indizi. Difficile trovarne, ma entrambi avevano stabilito che se dovevano capire le differenze di comportamento del clone rispetto all'originale era il posto giusto da cui cominciare.

"Questo è davvero strano" disse Basta al computer mentre stava scorrendo il giornale personale "Ferris non mai stato ordinato nelle sue registrazioni del giornale personale, ma ha sempre fatto almeno una registrazione giornaliera, anche se breve. Invece mancano due giorni di registrazioni, il 18 e il 19 dicembre 2400. Quelle dopo, inoltre, non solo sembrano più sistematiche, sia per durata che per orario di registrazione, ma anche più riferite al lavoro. In effetti, abbiamo visto tutti quanta attenzione alle routine di bordo stesse dando in questi giorni rispetto al solito. Supponevo avesse cambiato approccio per avvicinarsi più spesso alle bellezze della nave ed a dare sui nervi a Xyr... "

"Si è strano... come è strano il contenuto questo piccolo cassetto" disse Caytlin richiudendo un cassetto pieno zeppo di mutandine femminili "in effetti negli ultimi tempi sembrava veramente intenzionato a far saltare i nervi a Xyr. Strano che non ce ne sia traccia nel giornale personale" Caytlin riaprì il cassetto contenente le mutandine

"Forse ho una teoria, ma vorrei parlare con le ultime conquistate"

"Se non sbaglio, la Guardiamarina Cress di astrometria e il marinaio di prima classe Suzanne Lemmon di ingegneria" disse Basta

"Che fai tieni d'occhio tutte le liason di bordo?" disse Caytlin con un sorriso

"Non si sa mai quando possono essere utili come informazioni"

"Chissà cosa sai di me allora" disse Caytlin civettuola

"Solo il necessario. Comunque perché volevi saperlo?

"Sentiamo cosa dicono, ma se ho ragione io le loro mutandine sono finite in questo cassetto"



USS Hope - Astrometria
27/01/2401, ore 11:15


"Buongiorno Guardiamarina Cress" la voce di Caytlin fece sobbalzare l'orioniana che stava controllando su un monitor i rilevamenti dalla nebulosa

"Oh! salve Tenente Caytlin e Tenente Basta, posso aiutarvi?"

"Stiamo svolgendo una investigazione sulla morte del Tenente Bueller, sappiamo che siete stati insieme ultimamente"

"Ah capisco... beh la discrezione su questa nave non è possibile. Comunque si siamo stati insieme venerdì"

"Ha notato qualche comportamento strano? Qualcosa di inusuale?"

Cress ci pensò per qualche momento "non direi, a dire la verità non ero molto concentrata sul resto. Sembrava molto più passionale e focoso del solito. Ma non definirei inusuale la cosa"

"Aveva avuto altri incontri con il Tenente Bueller?"

"Non che siano affari pubblici, ma si. Bueller era il mio incontro bisettimanale del venerdì. Mi dispiace davvero tanto che sia morto. Era uno dei migliori"

Basta e Caytlin si guardarono un secondo "mi creda guardiamarina, non le chiederemmo queste cose se non fosse importante"

"Si si non importa, una cosa inusuale c'è stata. Alla fine mi ha chiesto se poteva tenersi le mie mutandine, diceva per fare poi uno scherzo al Tenente Xyr. L'ho trovato strano, ma magari stava solo scherzando dopo la soddisfazione sessuale. Comunque gliele ho lasciate"

"La ringrazio è stata molto utile, buon lavoro guardiamarina" disse Basta andando verso la porta subito raggiunto da Caytlin

"Mutandine per uno scherzo a Xyr? Ma che diamine..."

"Ragionaci, il clone precedente è stato scoperto perché era troppo ligio alle regole, troppo d'accordo con Xyr. Questo deve essere stato programmato meglio, inserendo una rivalità goliardica. Se ci ripensi nelle ultime due settimane cercava in ogni modo di farle saltare i nervi" disse Basta

"Hai ragione! Ora però mi fai sospettare di Xyr. Siamo sicuri che non sia un clone. Non ha risposto a nessuna provocazione" disse scherzosamente Caytlin

"Beh se Strauss lo esclude, ma più affidabile, se Hope lo esclude allora c'è da fidarsi" ribattè serio Lon

"Stavo scherzando" disse la rossa alzando gli occhi al cielo

"Meno male che ti è tornata la voglia di scherzare" disse Basta entrando nella sezione di ingegneria

"Posso aiutarvi?" disse Dohaan senza alzare lo sguardo da sotto un pannello

"Stiamo cercando il marinaio Lemmon. Puoi dirci dove possiamo trovarla?"

"L'ho mandata a sistemare dei relè. Sezione 59"

"Grazie James" disse Caytlin con voce civettuola

L'ingegnere capo della Hope venne percorso da un brivido che lo fece scuotere e alzandosi di scatto diede una testata contro la strumentazione

"Figurati... ehm per così poco"

"Perché lo hai fatto?" disse Basta appena si furono allontanati

"Lo sto allenando"



USS Hope - Ponte 10 Sezione 59
27/01/2401, ore 11:30


Il marinaio Lemmons scattò sull'attenti appena i due ufficiali superiori entrarono nell'angusto spazio a disposizione. L'intera sezione conteneva infatti il grosso della strumentazione del deflettore di navigazione ed era un dedalo di snodi di energia e reti bioneurali

"Riposo marinaio" disse Basta "siamo qui per una questione delicata. Stiamo svolgendo una inchiesta sulla morte del Tenente Bueller"

Con loro sorpresa la giovane scoppiò a piangere

"Su non faccia cosi, sappiamo che è stato un duro colpo" disse Caytlin sorreggendola

"Mi scusi signore" disse lei cercando di ricomporsi "sono ancora molto scossa. sa... noi eravamo... ehm intimi"

"È proprio per questo che siamo qui"

"Lo so, lui non cercava storie serie, ma io... gli volevo bene"

"Suzanne... posso chiamarti Suzanne?" disse Caytlin "hai notato qualcosa di diverso in lui? Cose che non aveva mai fatto?"

La giovane arrossì violentemente nascondendo il viso tra le mani

"Non c'è da imbarazzarsi, siamo tutti adulti e queste domande anche se intime sono molto importanti. Ti prego, ha fatto qualcosa di strano?"

"Si... nel nostro ultimo incontro è stato molto più... fantasioso e mi ha anche chiesto di tenere... beh di tenere le mie mutandine"

"Gli hai chiesto il motivo?"

"No, stavo per farlo, ma poi ho dato un colpo alla lampada e l'ho spostata e lui si è arrabbiato moltissimo"

"Non è un comportamento da Bueller... arrabbiarsi per un incidente"

"L'ho pensato anche io infatti stavo per andarmene, ma poi mi ha chiesto scusa e beh ... sono rimasta ancora un po'"

"Grazie Suzanne sei stata molto utile"

"Prego Tenente."



USS Hope - Alloggio del Facente Funzioni di Capitano Ferris Bueller
27/01/2401, ore 12:00


"E così siamo di nuovo qui. Cosa cerchiamo di nuovo?"

"Il Bueller clone si è arrabbiato per una lampada spostata. Perché?"

"Forse ci teneva particolarmente" disse Basta

"Ma... perché?" Caytlin spostò la lampada e notò un piccolo taglio nella moquette "beh ... guarda guarda... credo che qui ci sia la risposta"

Infilò le dita nella fessura e andando a tastoni trovò una barretta nera

"E questa cos'è?"

"Sembra un chip di comunicazione..." disse Basta guardandolo un po'

"Portiamolo da Tucci. Meglio farlo analizzare"



USS Hope - Sala tattica
27/01/2401, ore 14:00


"Visto che Tucci sta ancora analizzando il chip che avete trovato direi di passare oltre" disse Xyr "a breve riceveremo un ordine dalla Flotta stellare di recarci sulla Terra per testimoniare sugli eventi della Colonia Tazhot. L'ammiraglio Bates sta manovrando per far si che il ricorso di mio cugino venga trattato il prima possibile. Con questa scusa potremo lasciare la nostra posizione senza far intuire nulla a nessuno. Vi ricordo il massimo riserbo. Nessuno a parte noi dovrà sapere che stiamo cercando il vero Bueller. Sarà dura con gli altri membri dell'equipaggio, ma fino a che non saremo arrivati sulla terra e/o avremo una pista seria meglio non dare false speranze e soprattutto meglio evitare che una notizia cosi si sappia in giro. Non sappiamo se ci sono altri cloni a bordo"

"Non potremmo fare dei controlli sul personale?" chiese Melanne preoccupata

"Rischieremmo di far insospettire chi ha organizzato tutto. Meglio aspettare" rispose Xyr per poi proseguire rivolta agli altri "in libertà. Tenente Jones, tracci una rotta. Appena avremo l'ordine voglio arrivare sulla Terra nel minor tempo possibile"

"Lo consideri fatto"


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16.03 - Risorse nascoste

Autore: Tenente JG Caytlin

SOL III - San Francisco, Comando di Flotta
27/01/2401, ore 20:27


=^=È confermato?=^= la voce dal comunicatore era del tutto atona ed irriconoscibile.

"Sì... la USS Hope arriverà sulla Terra fra poco meno di nove giorni..."

=^=Chi ha dato l'ordine di rientro?=^=

"Non la Lennox che sembra placidamente abituarsi all'idea di andare in pensione... pare che la richiesta sia direttamente pervenuta dal Capo del Dipartimento degli Affari Interni"

=^=Da quando l'Ammiraglio Santiago ha tanta fretta di occuparsi di un processo civile?=^=

"Si vocifera ci sia stato un certo interesse da parte della Intelligence... le mie fonti mi confermano che si sia mossa una certa Bates... non la conosco personalmente... so che è un Contrammiraglio e che fa parte dei nostri servizi... ma poco altro."

=^=Non aver notizie, non è mai cosa buona.=^=

"Lo so... concordo con te, ma dubito c'entri qualcosa con il nostro piano... l'interesse della Intelligence credo sia relativo a ciò che la Lennox può aver rivelato durante la prigionia... ed il fatto che uno degli imputati sia cugino di primo grado di un ufficiale che è, a tutti gli effetti, il terzo in comando di una classe Intrepid, con i tempi che corrono... beh... ci vorranno andare con i piedi di piombo."

=^=La C.U.R.A. è sempre un ottimo paravento... basta poco per poter usare loro come capri espiatori... novità dal nostro prigioniero?=^=

"Nessuna... nasconderlo in una vecchia prigione della Terra è stata una mossa geniale... lì dov'è è praticamente invisibile alla vista e, anche in caso di scansione approfondita, sarebbe come cercare un ago in un pagliaio..."

=^=Dici che sospettano qualcosa?=^=

"Hanno avvertito la famiglia della dipartita del loro caro, prassi abituale... così come hanno già nominato ad interim il Tenente Xyr come Primo Ufficiale..."

=^=Uhm... forse proprio per quello che hanno avuto l'ordine di rientro per il processo... Strauss non ci sta troppo con il cervello... sebbene ogni tanto in passato abbia collaborato con noi... è decisamente troppo complottista e paranoico...=^=

"Esatto... abbiamo appurato come in questi anni abbia sempre delegato a Bueller la maggior parte delle incombenze da Capitano... e non se l'è affatto cavata male... dobbiamo dirlo... per meriti propri o dell'alieno che li ha sempre mossi come marionette."

=^=Marionette che avrebbero continuato la loro missione inutile nel settore di New France... ciò ci avrebbe dato più tempo per ottenere i codici della Hope... non solo quelli ufficiali, ma quelli che hanno usato per legare il dna alieno alle gelatine bioneurali della nave...=^=

"Poco male, prima o poi Bueller parlerà..."

=^=Bah... certo che è stato un vero spreco... abbiamo impiegato risorse considerevoli per un clone pressoché perfetto e viene ucciso in uno stupido incidente nella missione assolutamente più sicura che potessero affrontare.=^=

"Un contrattempo che non ci voleva... ma... dopotutto... non è nemmeno un grosso problema... al rientro sulla Terra, ci occuperemo di uno qualsiasi degli altri ufficiali capi sezione... sia come strumento di minaccia nei confronti di Bueller... sia attivamente sostituendo gli originali... al momento opportuno ci prenderemo quella nave... sotto il loro naso... o meglio ancora con la loro volontaria collaborazione..."

=^=Dici che l'alieno sarà collaborativo?=^=

"Non potrà fare altrimenti... non con quello che abbiamo in mano... non sacrificherà mai due suoi simili, ancorché pressoché in miniatura, per rimanere aggrappato ai circuiti bioneurali di quella nave..."



USS Hope - Bar di Prora
27/01/2401, ore 21:03


"Mi stai dicendo che hai paura?" domandò Basta a Rodriguez "Sarebbe la prima volta..."

"Ehi! No... aspetta un momento... non sono io quello coraggioso e tutto di un pezzo su questa nave... io sono quello che offre soluzioni impensabili."

"No... non ti allargare... a questo ci pensa Rest, come quando abbiamo respinto i Romulani."

"Dettagli... quante volte avete usufruito dei miei servigi..."

"Sinceramente? Vuoi davvero che apriamo quel file?"

"Che file?"

"A tua scelta... le tue attività, per lo meno quelle note, sono attentamente schedate in almeno tre diari personali di servizio: il mio, quello di Rest e quello di Xyr."

"Ah... begli amici che siete... dopo tutto quello che faccio per voi..."

"Peccato che siano cose illegali."

"No... sì vabbè non tutte Lon... alcune... ma come posso esservi d'aiuto se non mi sporco le mani? Dai..."

"Ecco... appunto... avevi detto che rifiutavi il ruolo di facente funzione di Primo Ufficiale per avere le mani libere... ed ora ti tiri indietro? Dai su..." Basta sorrise nell'aver portato volontariamente Paulo allo scoperto.

"Non se ne parla proprio!" sbottò il Capo Operazioni.

"Com'è che dici di solito? Non hai nessun amico di conoscente di un altro amico che per caso è venuto a sapere qualcosa?"

"Tutti quelli utilizzabili li ho già messi in moto... e nessuno, per ora, sa nulla..."

"Tutti tutti non direi no? Non potresti farti aiutare? Diciamo da qualcuno più esperto?"

"Non so di chi parli e comunque no... non in questo caso... no!"

"Vabbé... com'è che si chiamava quel Vissiano che gestiva l'approvvigionamento dell'Accademia e del Comando di Flotta quando eravamo ancora cadetti?"

L'aura di Paulo sbiancò, sebbene esteriormente non avesse cambiato assolutamente espressione facciale.

"Uhm... vediamo" Lon finse di pensare per lunghi attimi "Shrennik! Ecco! Potrei chiedere a lui... prima che tu gli fregassi l'intera organizzazione, era un assoluto asso a procurare la qualunque a chiunque..."

"E tu come diavolo fai a saperlo?"

"So tante cose Paulo... tu sei il migliore sulla piazza... ma lui lo è stato per parecchi anni... hai implementato in maniera esponenziale ciò che lui faceva già molto bene..."

"Quindi a me non fai passare nulla, ma un tempo ti rifornivi dalla concorrenza? È un affronto!" esclamò Paulo con fare indignato.

"Ma non dire castronerie... ho usato l'organizzazione di Shrennik per comprendere come hai fatto dal nulla a mettere su la tua... gli hai fatto le scarpe... ed ora io voglio che tu faccia ammenda per me e per il bene di Bueller..."

"Un ricatto in pratica! Se non faccio ciò che vuoi, spifferi tutto ciò che pensi di sapere..."

"Che penso? Tu gestisci un bel traffico e lo sanno pure gli ammassi di pulviscolo spaziale... certo al Comando non sanno esattamente i dettagli... io potrei casualmente lasciarmi sfuggire qualcosa qua e là."

"Sei uno str...!" sbottò Paulo prima in interrompersi per un secondo "uno straordinario amico!" aggiunse facendo un occhiolino al Capo Sicurezza prima di allontanarsi.

Xyr si avvicinò noncurante al bancone, dove Strauss, improvvisamente apparso dal retro, le versò, con altrettanta indifferenza, un bicchiere di uno strano colorito verdognolo... il nome della bevanda era impronunciabile... peggio di uno scioglilingua per chiunque non fosse Andoriano.

Dopo un paio di minuti di assoluto silenzio, Xyr domandò a mezza voce: "Ci è cascato?"

"Con tutte le scarpe..." rispose sornione Basta.

"Molto bene... contento o no... Rodriguez deve mettere in movimento le sue conoscenze... anche quelle con cui ha debiti mai pagati... la priorità è trovare Bueller senza dare nell'occhio."

"Dici che sia possibile?"

"Noi sappiamo solo che qualcuno si è preso la briga di sostituire Bueller con un clone pressoché perfetto... magari fin troppo feticista ed ossessionato dalle belle donne... ma, in servizio, ufficiale assolutamente irreprensibile... l'obiettivo era non insospettire nessuno... e così è stato... dobbiamo capire perché." interloquì Strauss.

"Novità da Tucci?" domandò nuovamente Xyr dopo un attimo di silenzio.

"Nessuna... pur essendo ancora scosso dall'evento, si è aggrappato anima e corpo all'idea che Bueller possa essere ancora vivo... eppure non gli si è ancora accesa la lampadina per venire a capo di quel chip."

"Qual è il problema?"

"È un chip assolutamente perfetto... posso definirlo così? Non ha punti di accesso né dal lato hardware né software... è stato scansionato e clonato... il suo clone aperto smontato vivisezionato da Tucci, da Rest e da Doohan... ma nulla..."

"Possibile che non sia replicabile?"

"Sì è la conclusione più ovvia... c'è qualcosa che non è riproducibile nelle copie clonate da Hope... e, come ti dicevo, occorre che a Tucci si accenda la classica lampadina con il colpo di genio... al momento, brancoliamo nel buio"



USS Hope - Ingegneria
27/01/2401, ore 22:00


"Ho un compito per te, James" esordì Caitlyn vestendosi.

"Un altro?" domandò stralunato lui.

"Non hai fatto nulla, finora... a parte sudare freddo e continuare a parlare a vanvera..."

"Ma... me l'hai chiesto te!"

"Lo so... di solito ti blocchi di fronte alle ragazze... ci parli il minimo indispensabile... ci interagisci a malapena... è già molto rispetto agli inizi... ma non sei a tuo agio... diventi un blocco di granito... costringerti ad improvvisare in condizioni di palese turbamento è terapeutico..."

"Ehm... sì... ok... ma tu nuda fai effetto anche al granito... sappilo!"

"Oh... oh... senti un po'... un mezzo complimento... certo un po' sconcio... ma non me l'aspettavo, sai? Molto bene..."

"Mi vuoi far diventare come Bueller?"

"Mi fa un certo effetto parlare di Ferris senza sapere se sta bene... comunque no, James... niente occhi a cuoricino per ogni fanciulla carina che gli dà attenzioni... ma tu devi acquisire sicurezza nei tuoi mezzi o rischi di essere una preda facile..."

"E quindi?"

"Quindi per una volta... anzi due volte... dovrai applicare quanto ti ho insegnato..."

"Cioè?"

"Suzanne Lemmons già la conosci... è del tuo staff... e, a parer mio, si è buttata anima e corpo su Bueller solo perché tu non l'hai mai considerata... non ti sto dicendo ora di cambiare approccio... anche perché una relazione sentimentale all'interno dello stesso gruppo di lavoro non è facile da gestire... ma vorrei che smettessi di tagliare i ponti con lei... l'obiettivo è fartela amica e capire realmente il suo rapporto con Ferris... da quanto durava... se già da prima del clone oppure dopo... e se, inconsapevolmente, si sia mai accorta di qualche stranezza nelle ultime due settimane... anzi meglio ancora dal 20 dicembre in avanti."

"Pensavo peggio..."

"Ti piacerebbe vincere facile, vero James?"

"Che vuoi dire?"

"Suzanne è la parte semplice... avete già un rapporto di lavoro e potrebbe essere più facile che sei si confidi con te come suo amico e suo ufficiale di comando... il tuo vero test è la Guardiamarina Cress"

"Chi??"

"Giusto te non la conosci, James... è una splendida Orioniana della sezione scientifica..."

"E che ci dovrei fare?"

"Idealmente? Farle credere di subentrare a Bueller come incontro bisettimanale del venerdì... concretamente capire se è stata lei a circuire Ferris oppure se è stato lui ad approcciarsi a lei... e quando esattamente."

"Ma perché ti interessano tanto i gusti sessuali di queste due colleghe?"

"Non guardare il dito, ma la trave che si cela dietro... a me non interessa affatto quello che tu dici... pensaci..."

"Ehm... ok... non che sappia perché, ma ok..."

"Mettiamola così: la tua è un'indagine informale e non invasiva... cosa che né Basta né io possiamo condurre... se scopri qualcosa di utile, bene... se non c'è nulla da scoprire... affini ciò che ti ho insegnato: la bellezza non è un fardello da portare o un grimaldello con cui essere spogliati dei propri segreti... è una dote... e come tale va saputa usare..."



SOL III - Luogo imprecisato
27/01/2401, ore 22:46


"Vieni bello dai..." Ferris stava agitando un osso di pollo... il resto del suo misero pasto davanti alla grata della sua cella...

Oltre la stessa stava a bighellonare un cane, con al collo penzolante quella che, a tutti gli effetti, sembrava una vecchia chiave punzonata.

Perché gli avessero lasciato quella compagnia ed un insperata possibile via di fuga erano domande che avevano lambiccato il cervello di Bueller più d'una volta in quel lungo periodo di prigionia, ma, alla fine, aveva deciso di non approfondire troppo...

Probabilmente Rest si sarebbe soffermato ad una precisa ispezione di tutto l'ambiente ed avrebbe già escogitato non uno, ma svariati piani di fuga... ognuno con una ben precisa percentuale di riuscita.

Ma lui non era Rest...

Se lo fosse, avrebbe notato che c'erano minuscole telecamere ben nascoste in apparentemente vecchi rimasugli dell'antica prigione... ogni suo movimento, esclamazione, azione o inazione erano attentamente studiate ed esaminate da qualcuno che si celava nell'ombra.


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16.04 - Poche informazioni, tanti dubbi

Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok

USS Hope - Alloggio tenente Rodriguez
29/01/2401, ore 16:32


Mettersi in contatto con il suo mentore si era dimostrato più difficile di quanto Paulo avesse mai immaginato. Sapeva che certamente sarebbe stato imbarcato su qualche unità, ma non immaginava che fosse stato spedito in un'area così isolata e periferica.

Strinse le labbra sentendosi terribilmente in colpa quell'uomo era stato un po' come un mentore e fu un suo stupido sbaglio a far scoprire tutto il giro clandestino di informazione creato da Shrennik. Era stato spedito là per impedirgli di fare danni e di fatto quella era una sua colpa.

=^=Tenente, comunicazione dalla USS Poseidon. Il Comandante Shrennik chiede di Lei=^=

"Si, attendevo una chiamata" Paulo rimase in silenzio qualche istante "Passatemela pure nel mio alloggio, grazie"

Pochi istanti dopo il volto di Shrennik apparve sullo schermo. Nonostante avesse solo i gradi di comandante, il vissiano non era di certo un giovincello: i suoi capelli bianchi lasciano trasparire un passato lungo e movimentato all'interno della Flotta Stellare.

=^=Paulo... ammetto che mi hai sorpreso per la prima volta, non avrei mai immaginato che mi contattassi=^= il sorriso sul volto del vissiano era sincero =^=Noto con piacere che hai imparato a non metterti nei guai, o quantomeno a non rendere palese ciò che fai, e a mantenere il tuo incarico nella Flotta... me ne compiaccio=^=

"Beh, anche io sono felice di saperti di nuovo sul campo..." Paulo non era molto a suo agio in quella conversazione "Come ti trovi sulla Poseidon?"

=^=Mi dovresti conoscere, sono un tipo che sa trarre il meglio da ogni situazione=^= Shrennk sorrise divertito =^=Ogni tanto ho l'impressione che la consigliera della nave mi infilerebbe volentieri in uno dei tubi lanciasiluri... ha un approccio ai problemi decisamente diverso dal mio ma, come vedi, sono ancora qui=^=

Paulo ridacchiò divertito "Avete una consigliera klingon?"

=^=No, betazoide... ma ti garantisco che pure loro se provocati sanno farsi valere=^=

Il pensiero di Paulo andò per un attimo su Basta prima di annuire "Ah, non ne ho nessun dubbio"

=^=Sappiamo entrambi che questa non è solo una chiamata di cortesia ed il tempo a mia disposizione è limitato. Cosa ti serve?=^=

"Ho bisogno di avere accesso ai tuoi canali di informazione e..."

Shrennik scosse il capo =^=Impossibile, la mia rete è saltata proprio a causa tua=^=

"E di questo non mi scuserò mai abbastanza, ma sono certo che una persona come te non è semplicemente rimasto con le mani in mano per tutti questi anni"

Il vissiano sorrise divertito =^=E cosa ti fa pensare che io abbia ancora degli agganci importanti?=^=

"Il fatto che, dopo tutto quello che era stato scoperto sul tuo conto, tu non sia stato sbattuto fuori dalla Flotta Stellare... ti hanno nominato primo ufficiale di una nave, è evidente che qualche angelo custode in paradiso ce l'hai ancora"

=^=Perchè? Dammi un motivo valido per cui io dovrei farti avere degli agganci=^=

Paulo rimase per qualche attimo in silenzio, cercando di trovare una buona risposta alla domanda, quando gli venne in mente una frase dello stesso Shrennik "Perchè ci sono cose in questa vita che travalicano il semplice valore economico. Ci sono cose per cui vale la pena di rischiare il tutto per tutto, e fra questi vi sono gli amici sinceri"

Shrennik si limitò a sorridere =^=Siete diretti su Sol III, perché?=^=

"Siamo alla ricerca di qualcosa che ci è stato portato via"

=^=E ritenete che vi sia stato portato via su Sol III? Non mi stai dando molto su cui lavorare=^=

"Lo so, ma per ora preferisco non dire nulla. Necessitiamo di qualsiasi informazione interessante che abbia a che fare con la USS Hope ed il suo equipaggio"

=^=Beh, la discrezione è importante=^= Shrennik annuì brevemente =^=Vedrò se ottengo qualche informazione che possa avere riguardarvi ed in caso mi metterò in contatto con te. È stato bello rivederti Paulo=^=

"Anche per me Shrennik... e scusa ancora"

Il vissiano si limitò a sorridere per poi chiudere la comunicazione.



USS Hope - Sala tattica
04/02/2401, ore 09:18


Doohan stava facendo rapporto su quanto aveva scoperto grazie alle sue investigazioni, senza tuttavia impressionare i propri colleghi. Da quanto gli era stato raccontato, Bueller le aveva chiamate per salutarle durante la sua licenza e aveva raccontato loro del tempo passato con la sua famiglia o facendo il turista: aveva iniziato ad elencare una lista di luoghi in cui si era recato ma Rest e Basta lo avevano interrotto.

"Tenenti..." l'interruzione non era piaciuta a Xyr, tanto che squadrò i colleghi "È importante sapere dove Ferris si è recato sulla Terra, lo dovreste sapere!"

Rest inarcò un sopracciglio "Con tutto il rispetto, tenente, l'unica cosa che ci interessa di queste visite culturali è sapere quando sono iniziate"

"Esatto" Basta incrociò le braccia al petto "Ferris non è esattamente un intenditore di architettura, non me lo vedo mentre visita musei ed ammira quadri di sua spontanea volontà... è più un tipo da feste"

"E quindi in quei musei ci sarebbe andato il clone?" chiese sovrappensiero Xyr "In effetti avrebbe un senso"

"Inoltre, i luoghi sino ad ora indicati non possono essere quello che cerchiamo. Non è credibile che sia stato rapito mentre era con la sua famiglia o in un posto frequentato da centinaia di turisti, il rischio di essere visti sarebbe stato eccessivo" Rest osservò Doohan "Avremmo bisogno di sapere se, prima delle sue gite culturali, abbia visitato qualche posto meno frequentato"

"A questo credo di poter rispondere io" Luna osservò i colleghi "Prima di partire, ricordo che mi aveva parlato di una montagna. Voleva fare un'arrampicata sul picco di Coor"

Melanne rimase perplessa "Un'arrampicata in solitaria? È pazzo? E se si fosse sentito male?"

La timoniera scosse il capo "Mi ha detto che lo aveva già fatto altre volte, che la solitudine di tanto in tanto può essere bella e che, comunque, era equipaggiato per ogni evenienza"

"Questo è tipico di Ferris, credo che fosse proprio lui" Paulo scosse il capo "Ma non credo fosse equipaggiato per evitare il suo rapimento"

"Che altro abbiamo?" chiese Xyr osservando i colleghi

"Al momento non abbiamo altri dati a riguardo. Purtroppo non ci è possibile fare domande dirette a nessuno, dobbiamo cercare... per quanto possibile... di mantenere le apparenze" Basta scosse il capo "Per tutti gli altri Ferris Bueller è morto vicino a quella nebulosa"

"Ed è importante che nessuno venga a conoscenza delle nostre scoperte" Caytlin prese la parola "Al momento Ferris è probabilmente nelle loro mani, se dovessero ritenersi braccati potrebbero eliminarlo per non rischiare di essere presi"

Dentro ognuno dei presenti si delineò anche lo scenario peggiore, ossia che il tenente Bueller fosse stato ucciso durante lo scambio con il suo clone, ma nessuno ebbe il coraggio di dirlo. Il silenzio si fece quasi assordante dentro la sala tattica, fino a che un piccolo colpetto di tosse da parte di Doohan riportò l'attenzione del gruppo su di lui.

"Purtroppo le ragazze non mi hanno saputo dire nient'altro che possa essere interessante"

"Non è colpa tua, né di quelle ragazze" Caytlin si sistemò meglio sulla poltroncina "Non credo che Ferris sia un tipo programmatico... è possibile che non si fosse fatto dei reali piani su cosa fare durante la licenza, ma avesse intenzione di improvvisare giorno per giorno"

Xyr scosse il capo "Quindi non abbiamo nulla?!"

"Su Ferris Bueller no, ma possiamo fare delle valutazioni sul suo rapimento" Rest guardò Basta prima di proseguire "L'organizzazione di un rapimento non è una cosa così semplice. Oltre a dover scegliere quando e come agire per recuperare il soggetto, resta sempre il problema di doverlo mantenere segregato in un luogo che possa essere controllato ed al tempo stesso sia abbastanza isolato o insonorizzato da evitare il rischio che qualcuno lo scopra"

Basta prese la parola "Su Sol III esistono vari luoghi che potrebbero essere abbastanza isolati da potervi nascondere una persona e..."

"Un momento!" Xyr interruppe la spiegazione "Cosa vi fa pensare che sia ancora sulla Terra?"

"Ipotizzando che Bueller sia stato catturato in un luogo piuttosto isolato, possiamo ritenere che i rapitori abbiano optato per trasportarlo rapidamente in un luogo in cui non venisse individuato. Per fare ciò dubito abbiano usato un sistema di teletrasporto terra-nave... questo perché teletrasporti da aree isolate a navi di passaggio potrebbero finire per allertare il controllo volo"
"Soprattutto dopo quella storia dei denobulani che erano riusciti a piantare nel bel mezzo della foresta di Dvinsko-Pinezhsky quella piantagione di piante di Sobhraj..." Paulo sghignazzò divertito "Piano furbo farlo sotto il naso della Flotta, ma è durato solo per qualche mese ed ora i controlli sono stati intensificati"

"Esattamente" Basta annuì "I teletrasporti sulla superficie sono meno soggetti a controlli e quindi più sicuri... dobbiamo ritenere che si siano basati su quelli per poter riuscire a scappare dopo il rapimento. Questo significa che, nell'immediato, devono aver predisposto un luogo sicuro in cui nascondersi"

"Secondo i miei calcoli, questa ipotesi è considerabile corretta all'81,45%" intervenne Rest con espressione neutra "E per il principio del minor rischio, dato che avevano un luogo sicuro ben conosciuto ed isolato, le probabilità che abbiano già portato via Ferris dal pianeta sono solo del 17,67%... anche se sarò più accurato solo una volta che avrò modo di verificare la situazione su Sol III"

"Questo potrebbe significare che il capitano potrebbe essere ancora su Sol III, ma come lo dovremmo cercare?" Caytlin scosse il capo "Come ben sapete, molti luoghi su Sol III potrebbero essere adatti a nascondere qualcuno"

Rest portò la sua attenzione sulla consigliera "Riteniamo possa esserci dell'altro. Ipotizzo che stiano facendo uso di una telesorveglianza con una probabilità del 86,35%"

"Telesorveglianza?" Melanne osservò il tattico "Quindi lo controllano a distanza?"

"È la soluzione più pratica e sicura" Basta prese la parola facendo una smorfia "Se, come pensiamo, Bueller fosse in un luogo isolato, o meglio in qualche edificio abbandonato... dubito ne abbiano costruito uno appositamente... il continuo avanti e indietro di persone potrebbe essere notato. D'altra parte nessun uomo sano di mente lascerebbe incustodito un ufficiale della Flotta Stellare pensando davvero che quello non finisca per trovare un modo di evadere. È possibile che siano a distanza di teletrasporto ma non siano sempre lì presenti"

"Interessante..." Paulo sembrò aver capito dove i colleghi volessero andare a parare "Se hanno installato un sistema di telesorveglianza, questo certamente deve far uso di qualche forma di energia per alimentarsi... forme di energia che non dovrebbero essere rilevate in un posto inabitato. La vostra soluzione attualmente è cercare di individuare se vi sono consumi energetici anomali in zone che dovrebbero essere abbandonate"

"Invero, al momento quella è la nostra unica soluzione" Rest prese la parola "A questo si aggiunge la possibilità di visitare i parenti del tenente Bueller, oltre che le persone che ha incontrato durante la licenza, ma tenendo conto che le domande dovranno essere ben poste per non rischiare di destare sospetti, ma la possibilità che siano in grado di dare informazioni realmente essenziali è più bassa della possibilità di rintracciarlo mediante le analisi dalla nave. Del resto la sostituzione deve essere avvenuta lontano da occhi indiscreti"

"Speravo in qualcosa di meglio onestamente" la voce di Xyr era un po' più acuta del solito, evidentemente non era soddisfatta del lavoro dei colleghi ma non poteva nemmeno arrabbiarsi con loro "Appena giunti sul pianeta intendo personalmente guidare una squadra di sbarco e condurre le indagini, potete andare!"

Per qualche attimo tutti i presenti rimasero al loro posto, poi gli ufficiali si alzarono in silenzio lasciando la sala. Gli unici a rimanere indietro furono Rest, che sembrava più rigido del solito, e Caytlin la risiana sapeva che la sua presenza in quel momento era cruciale.

"Capitano, le chiedo qualche minuto del suo tempo" la voce di Rest era più autoritaria del solito, la sua postura rigida faceva intendere che qualcosa gli dava fastidio, anche se la sua mimica facciale era rimasta del tutto inespressiva

"Suggerirei l'ufficio del Capitano per questi colloqui..." la voce di Caytlin fece voltare sia Xyr che Rest di scatto "Siete il capitano ed il primo ufficiale della nave, certe conversazioni devono essere svolte a porte chiuse... ovviamente vorrei essere presente anche io, sono una buona mediatrice"

Xyr rimase per qualche attimo interdetta, poi si limitò ad annuire e si diresse con gli altri verso l'ufficio del Capitano.



USS Hope - Ufficio Capitano
04/01/2401, ore 10:36


Xyr entrò nell'ufficio quasi a passo di marcia, il peso del comando non gli era mai sembrato tanto opprimente quanto in quel momento. Dietro di lei, Rest e Caytlin tenevano il suo passo senza parlare. La consigliera era consapevole che prima o poi quella conversazione sarebbe arrivata, ma non aveva idea di quale sarebbe stato il suo esito.

"Bene, signori. Quale sarebbe l'urgente questione che andava trattata a porte chiuse?!" l'espressione di Xyr era piuttosto accigliata, ma si trasformò in puro stupore alle parole di Rest

"Devi fare un passo indietro Xyr!"

Non era da Rest uscire così apertamente dal suo ruolo di ufficiale superiore il vulcaniano non si era mai fatto troppi problemi a dire quello che riteneva fosse corretto, a prescindere che gli altri ci restassero male o meno, ma non aveva mai contraddetto Xyr. Non le aveva mai del tutto perdonato come lo avesse convinto a restare sulla nave, né tutto ciò che era avvenuto con Luna, ma sul piano professionale non le aveva mai fatto mancare il suo appoggio.

"Come hai detto?!" l'andoriana scattò d'un passo avanti, in direzione di Rest "Non credo di doverlo ricordare a nessuno, ma sono il Capitano di questa nave!"

"E come tale il tuo posto è qui sulla nave a coordinare la situazione, non scendere sul pianeta a fare il mio lavoro" la voce di Rest non lasciava trasparire emozioni, ma il peso delle sue parole fecero spalancare gli occhi a Xyr "E lo sai anche tu, conosci i regolamenti bene quanto me"

"Non mi sembra che tu ti sia mai opposto al fatto che Bueller agisse al di fuori del regolamento, perché con me..."

"Tu non sei Ferris Bueller, sei Xyr... torna in te"

Xyr prese piuttosto male le parole del vulcaniano "Io sono in me, ma non mi sembra che tu abbia capito quale sia il tuo ruolo!"

Caytlin rimase per i primi istanti a guardare quel botta e risposta fra i due ufficiali superiori, come inizio non era esattamente dei migliori "Signori... un momento, con calma" la consigliera prese la parola "Capitano, vorrei che prendesse in considerazione la posizione del suo primo ufficiale e riflettesse sulla situazione osservandola con un po' di distacco ed obiettività"

"Distacco ed obiettività? Ti ci metti anche te, Caytlin? Rest sta dicendo che non sono in grado di svolgere il mio lavoro!"

Rest cercò di riprendere la parola ma la risiana fu più rapida "No, quello che sta dicendo è che tu non sei Ferris. Hai dei grandissimi pregi Xyr, puoi essere un capitano anche migliore di lui ma solo se saprai sfruttare le tue potenzialità... Bueller è l'istintivo che si butta a capofitto, tu sei più una stratega. Studi le situazioni, analizzi le possibilità e poi scegli la tua prossima mossa..."

"E questo lo dovrei fare restando ferma sulla nave?! Pensi che non saprei scendere sul pianeta a fare il mio lavoro?!"

"Xyr, sii onesta con te stessa, lo sai anche tu di essere emotivamente coinvolta" Rest riprese la parola nonostante l'occhiataccia di Caytlin "Vuoi scendere perchè senti il bisogno di fare qualcosa, ma lo tattico della nave sono ancora io, sempre che tu non ritenga di essere più adatta di me a svolgere il mio lavoro"

"Rest... non sei d'aiuto" mormorò a bassa voce Caytlin verso il vulcaniano che, tuttavia, non sembrò volergli prestare attenzione

"E tu?! Pensi davvero di non essere emotivamente coinvolto Rest? Lo siamo tutti, chi più chi meno!"

"Corretto, ma io sono un vulcaniano. La mia intera vita è stata impostata sull'imparare a dominare le mie emozioni per non permettere loro di prendere il controllo sulla mia logica, puoi dire altrettanto?" Rest fece un passo avanti verso l'andoriana "Per un attimo, prova a vedere la cosa con un po' di distacco. Tralascia il regolamento e rispondi solo a questa domanda... ritieni davvero che scendere personalmente sul campo sia la migliore strategia?"

La stanza piombò nel silenzio per svariati istanti prima che Xyr tornasse a parlare "Scenderai tu sul pianeta, io coordinerò le squadre dalla plancia... è la scelta migliore"

Rest cennò con il capo "Grazie, inizierò a selezionare chi far sbarcare su Sol III. Entro stasera le invierò un rapporto dettagliato" poi se ne andò lasciando le due donne da sole.

"Ti va di parlarne?" chiese Caytlin appoggiando una mano sull'avambraccio dell'andoriana, Xyr si girò a guardare fuori dai finestroni scuotendo la testa ancora pensierosa. La consigliera sorrise alla donna avviandosi verso l'uscita dell'ufficio "Il mio ufficio è sempre aperto per te, ricordalo"



Sol III - Luogo sconosciuto
05/01/2401, ore 18:25


Abbandonato anche dal caro Fido, quel maledetto cane che lo aveva fissato per giorni prima di decidere di andarsene, Ferris era tornato nuovamente a starsene da solo dentro quella cella. Aveva tentato di studiare qualche altro piano di fuga, ma tutti si scontravano con il fatto che l'unica uscita praticabile era trovare un modo di scardinare le sbarre della cella... cosa che nella pratica si stava dimostrando impossibile.

"Sai, pensavo sarebbe stato più difficile tenere richiuso un ufficiale della Flotta..."

La voce di quell'uomo strappò Bueller dai suoi pensieri facendolo scattare in piedi dalla branda "Chi siete? Perchè sono qui?!"

"Sei qui perchè hai delle informazioni che per noi sono molto importanti... ci aspettiamo un po' di collaborazione da parte tua, ma al momento è ancora troppo presto"

L'uomo si avvicinò alle sbarre fissando Ferris con espressione fredda. Era un terrestre sulla cinquantina, con i capelli brizzolati ed un leggero accenno di barba sul viso i suoi occhi celeste chiaro non sembravano esprimere alcuna emozione

"Troppo presto? Mi tenete richiuso da più di un mese! Come può essere presto?!"

"Lo so come ragionano i ragazzi come te. Sei ancora convinto che presto o tardi da quella porta sbucheranno i tuoi uomini a liberarti... la speranza, per quanto vana ed immotivata, è ciò che ti impedisce di crollare... ma crollerai, non manca molto"

"Se non sei qui per interrogarmi, cosa sei venuto a fare? Solo a prenderti gioco di me?!"

L'uomo sorrise divertito "No, ho pensato che volessi vedere il funerale che si è tenuto oggi su Sol III" rimase in silenzio osservando lo sguardo di Bueller rabbuiarsi "Erano presenti tutti gli ufficiali della Hope... è stata una cerimonia quasi toccante per il collega caduto"

"Collega caduto? Chi è morto!? Parla!!"

"Non lo immagini?" l'uomo si avvicinò attivando uno schermo per poi sorridere "Tu... tu sei morto"



USS Hope - Alloggio Rest
05/01/2401, ore 22:43


T'Fan entrò nell'alloggio di Rest poco dopo il suo ritorno dall'escursione sul picco di Coor, ma dalla sua espressione capì subito che era stato un buco nell'acqua. Anche se restava molto probabile che il rapimento fosse avvenuto lì, i rapitori dovevano essere stati bravi a nascondere le loro tracce.

Rest guardò per qualche attimo il corridoio prima di chiudere la porta. Dopo l'incontro con il padre, molte cose erano cambiate sebbene facessero di tutto per non dare nell'occhio, Rest e T'Fan si erano molto avvicinati, tanto da aver iniziato a concedersi spesso dei momenti privati in cui fare delle sessioni di meditazione assieme. Non che il giovane vulcaniano vi avesse mai creduto, ma la meditazione unita alla stimolazione sensoriale di varie parti del corpo permetteva ad entrambi di rilassarsi molto meglio della semplice meditazione con le candele.

"I sensori scientifici hanno rilevato niente di anomalo?"

"Ancora no, ma Sol III è grande e le aree da controllare sono molte"

Il vulcaniano annuì per poi togliersi la casacca restando a torso nudo. Il suo fisico, addestrato e tonico, non aveva nulla da invidiare a quello dei colleghi sulla nave. I suoi muscoli scolpiti lo facevano apparire come un adone e, per quanto T'Fan fosse una vulcaniana e quindi non si lasciasse andare alle emozioni, non resistette a far passare un dito sui muscoli del giovane, quasi a disegnarne la forma perfetta.

Rest la lasciò fare osservandola "Abbasso le luci o accendo le candele?"

T'Fan scosse il capo prima di spogliarsi a sua volta "Indifferente"

Rest si limitò ad abbassare le luci della stanza, lasciandola nella penombra, voltandosi ad osservare T'Fan che lasciava la casacca accanto alla sua sulla sedia prima di dirigersi al letto del tenente, attendendolo. Solo allora si mosse per sedersi dietro alla giovane e, portate le sue mani all'altezza delle scapole di lei, iniziando a fare dei movimenti circolari con i pollici, andando a stimolarle i centri nervosi della schiena, in una sorta di massaggio al contempo deciso ma delicato. La giovane in pochi attimi si rilassò totalmente sotto il tocco di lui, lasciando cadere le spalle in avanti.

Rest era così concentrato sul corpo della compagna che fece un piccolo scattino indietro quando lei se ne uscì con una domanda.

"Credi che qualcuno lo sappia quello che facciamo?"

"No, la vita dei vulcaniani non è generalmente ritenuta abbastanza appetibile perchè l'equipaggio se ne interessi. Ad ogni modo la cosa non credo abbia importanza" Rest riprese a massaggiarle le spalle spostandole di lato i lunghi capelli corvini "Siamo su una nave in cui le relazioni fra i membri dell'equipaggio sono all'ordine del giorno ed al momento l'attenzione ruota attorno ai tenenti Basta e Grahan"

"Un tempo non avresti accettato il rischio di diventare un argomento di gossip"

Rest annuì anche se lei non avrebbe potuto vederlo "Esatto. Ma, nonostante mi sforzassi di non attirare l'attenzione su di me, ero comunque uno degli argomenti più ricorrenti... a questo punto preferisco disinteressarmene"

"Credo che abbiano ragione, sei cambiato"

"Siamo tutti in costante cambiamento, T'Fan. La cosa ti disturba?"

"No, non mi disturba affatto" la vulcaniana si voltò verso il suo compagno "Voltati, ora è il mio turno"



Sol III - Luogo sconosciuto
06/01/2401, ore 08:13


Bueller aveva passato svariate ore a guardare a loop le scene del suo funerale. Inizialmente si era sentito prendere dallo sconforto possibile che tutti lo credessero morto? E, se per tutti era passato a miglior vita, come poteva scappare se nessuno lo stava cercando?

Le prime ore furono le peggiori: dentro la sua mente vedeva tutti i suoi colleghi andare avanti, dimenticarsi di lui, e tornare alle loro vite come se nulla fosse successo. Nessuno avrebbe fatto irruzione in quel luogo per salvarlo... improvvisamente si sentì solo, in un modo che non aveva mai provato. Come sarebbe scappato da lì senza l'aiuto di nessuno? Era davvero finita?

Ma poi la sua mente iniziò a galoppare, osservando sempre le stesse scene: c'era una vocina in lui che si stava facendo spazio tra i suoi pensieri per urlargli in faccia che qualcosa non andava. Tornò a concentrarsi su quelle scene, guardandole più e più volte sino a che qualcosa attrasse la sua attenzione: come erano professionali i suoi colleghi. Sembravano tristi, ma fin troppo calmi per essere il funerale del loro capitano.

No, c'era senza dubbio qualcosa che non andava. Non poteva averne la certezza, ma dentro di lui quelle scene improvvisamente presero tutto un altro significato.

*Loro lo sanno, sanno che sono vivo e sono qui a cercarmi...* si osservò attorno con una nuova speranza negli occhi *Devo trovare il modo di fargli capire dove mi trovo*


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16.05 - Le grand Tour

Autore: Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa

USS Hope - Ufficio del Capitano
05/02/2401, ore 19:21


"Ormai le scelte sono fatte e sai anche il motivo. È inutile insistere" Xyr alzò lo sguardo verso Luna che la guardava dall'altro lato della scrivania "sei la migliore amica di Bueller da tanti anni ed è una cosa risaputa. Se ti mettessi sulle tracce di Ferris sul pianeta qualcuno ti noterebbe senza dubbi. Non puoi scendere a cercarlo" disse con un tono quasi sconfortato

Luna la guardò intensamente e facendo roteare la poltroncina si sedette col busto appoggiato allo schienale mettendo i gomiti sulla scrivania

"Lo stai dicendo a me o lo stai dicendo a te stessa?"

Xyr sostenne il suo sguardo, poi scosse la testa

"Probabilmente a entrambe... cosa credi? Che non vorrei essere laggiù a cercarlo? Invece di stare qui al posto del Capitano a sentirmi in colpa!"

"Non è certo colpa tua Xyr!"

"Non per quello che è successo... mi sento in colpa perché diventare il capitano di una nave stellare, di questa nave stellare, è quello che ho sempre desiderato... solo che non avrei mai voluto arrivarci cosi e poi" Xyr chiuse gli occhi per un istante "se fosse vivo"

"È vivo" la interruppe Luna con la sua solita energia

"Da vivo mi fa sentire una usurpatrice" riprese Xyr "Allo stesso tempo non posso pensare che sia morto"

Luna allungò le mani e le chiuse sulle mani di Xyr "lo troveremo vivo. Te lo prometto. E ciò non fa di te una usurpatrice. Sei una delle migliori ufficiali che abbia mai visto e meriti un posto da Capitano, ma alle giuste condizioni e sono certa che ci riuscirai un giorno. Non mi sbaglio mai in fatto di donne, è per questo che ti ho sposata" disse sorridendo per stemperare la tensione

"Ma hai anche chiesto e ottenuto il divorzio" un timido accenno di sorriso comparve sul volto dell'andoriana

"Ci credo! I matrimoni non consumati non sono validi" rispose ridendo "ora torniamo a noi. Non possiamo andare a cercarlo con la squadra di investigazione e sono d'accordo, ma è proprio detto che non possiamo fare niente? Io non credo anche perché sappiamo tutte e due che l'unico modo per trovare una piccola fonte di energia dall'orbita su un pianeta altamente tecnologizzato come Sol III è virtualmente impossibile. L'unico modo è andare sul pianeta scansionare a terra e potrebbero volerci mesi"

"Mi stai dicendo che è spacciato?"

"No, ma se ha senso seguire le sue tracce e capire che fine abbia fatto, possiamo anche investire un po' di tempo per cercarlo attivamente"

"Ma se hai appena detto che ci vuole troppo tempo! E non toglie il fatto che i nostri movimenti sarebbero di sicuro controllati"

"Si vero... ma ho una soluzione che potrebbe piacerti" Luna tirò fuori un padd e lo passò a Xyr "è un vero colpo di fortuna"

L'andoriana diede un'occhiata e alzò lo sguardo dubbiosa sulla mezzoklingon "dimmi che è uno scherzo... la tua soluzione è una gara su moto a levitazione magnetica? Aspetta! Questa è la gara che Bueller ti ha sempre espressamente vietato di fare. Luna non posso credere che tu voglia sfruttare questo momento per il tuo divertimento!!" la voce di Xyr si alzò di un tono per la rabbia

"Prima di arrabbiarti voglio assicurarti che non è certo così! Ovvio c'è da divertirsi, ma guarda bene i percorsi che vengono fatti...Sei giorni, sei gare, sei continenti, il tutto lontani dalle grandi città, e in luoghi isolati. È una gara non solo di velocità ma anche di resistenza perché anche a 300 km/h ogni percorso richiede dalle 10 alle 14 ore per essere completato in climi e ambienti diversi. È questo il motivo per cui è molto pericoloso, ma ciò porta alla cosa interessante... per evitare rischi eccessivi ho diritto ad una sorveglianza dall'alto. Chiaro così c'è meno da divertirsi perché il rischio è compensato, e se fossi andata per divertimento non l'avrei mai chiesto, ma cosi con una navetta attrezzata possiamo girare l'intero pianeta a scandagliare tutti i luoghi in cui potrebbe essere nascosto e nessuno potrebbe sospettare nulla! Anche se mi seguissero saprebbero della mia passione per l'alta velocità e il mio essere in parte klingon dovrebbe fare il resto. Non esiste il periodo di lutto nella mia cultura, la vita continua"

Improvvisamente quella che sembrava una follia di Luna prese senso nella testa della giovane andoriana. Potevano veramente scandagliare a bassa quota tutto il pianeta in meno di una settimana?

"Ma non potrebbero sospettare per la richiesta della sorveglianza?"

"Potremmo farlo passare come un ordine del capitano per permettermi di partecipare"

"Tempistica?"

"Le iscrizioni scadono stasera, la partenza è tra due giorni. In ogni caso avremmo bisogno di almeno 36 ore per la messa a punto del mezzo da gara, è un po' che non lo uso"

"Non ci credo che sto per dirlo... manda la richiesta di iscrizione" disse restituendo il padd a Luna "Xyr a Dohaan e Tucci, riunione tra un'ora nell'hangar navette"



USS Hope - Alloggio del Tenente Rodriguez
06/02/2401, ore 09:37


Il trillo di una comunicazione in arrivo fece sobbalzare Rodriguez dal letto, finendo per terra tirandosi dietro tutte le coperte.

"Arrivo arrivo" disse provando divincolarsi dal grumo di stoffa mentre il trillo continuava incessante

Si ritrovò quindi ad accettare la comunicazione indossando solamente le mutande. Dall'altro lato dello schermo Shrennik lo guardò un po' dubbioso con un accenno di sorriso

"Non sai che ci si veste prima di rispondere?"

"Lo so lo so, ma sono andato a dormire tardi e avevo caldo e.. " Rodriguez si interruppe come se realizzasse finalmente dove si trovasse e le sue condizioni. Afferrò una maglietta e si coprì in fretta schiarendosi la gola prima di parlare nuovamente" ehrrmm hai qualche informazione per me?"

"Poche, anche se spero che ti possano aiutare . Intanto sembra che ci sia una specie di muro di gomma intorno alla vostra nave. La Hope è da tutti conosciuta, ma nessuno la nomina mai, almeno direttamente. E questo ha semplificato le cose infatti l'unico che non c'entrasse nulla a chiedere di voi è stato il contrammiraglio Mallory che ha ricevuto due mesi fa un rapporto sulla posizione della Hope. Mallory è un responsabile di approvvigionamento e potrebbe essere stata una richiesta assolutamente innocua, ma è stato l'unico fuori dal vostro solito giro. Però c'è qualcosa di interessante. Quasi nello stesso periodo Mallory ha fatto effettuare dei lavori di ristrutturazione nella sua villetta a Cork. Ho fatto esaminare gli acquisti e c'è stato un dettaglio interessante. Secondo te quanti sistemi di sicurezza e videosorveglianza sono necessari in una casa?"

"Direi uno"

"Beh il nostro amico ne ha voluti due"

"Mi sembra qualcosa su cui indagare"

"Ti mando le specifiche tecniche" Shrennik lo guardò per qualche secondo in silenzio "Paulo... nonostante tutto mi ha fatto piacere"

"Anche a me. E grazie!"



San Francisco - Pier 39
06/02/2401, ore 17:22


Seduta su una panchina vista mare con proprio di fronte il comando della Flotta Stellare Caytlin stava bevendo una root beer insieme a Melanne e Basta. Rest, in piedi poco distante osservava senza guardare esplicitamente nulla il via vai di persone sulla grande e famosa banchina commerciale.

"Mentire di fronte al dolore dei genitori di Ferris è stato più duro di quanto pensassi" disse a mezza voce in modo tale che solo i suoi compagni potessero sentirla

"Si hai ragione, ma anche se poi ci odierà è l'unico modo per mantenere il nostro vantaggio tattico. Se i rapitori di Bueller sospettassero qualcosa potrebbero decidersi a spostarlo o eliminarlo. Meglio che invece rimanga fermo per darci maggiori probabilità di trovarlo usando il metodo classico di investigazione" disse Basta

"Direi che è il momento di procedere con il piano. Ho preparato un composto che circolerà nel tuo sangue per 120 ore. Non è rintracciabile a meno di non conoscere esattamente cosa si vuole cercare. Avvicinati e piangendo abbracciami" sussurrò Melanne

Caytlin si lasciò quindi andare ad una studiata, ma sincera tristezza e piangendo poggiò la testa sulla spalla di Melanne, mentre Basta le metteva una mano sulla spalla. Il groviglio umano coprì la mano sinistra della dottoressa che approfittò del momento per iniettare la sostanza nella coscia del consigliere.

Dopo un tempo ragionevole Caytlin sciolse l'abbraccio dicendo un grazie a voce abbastanza alta in modo che eventuali osservatori potessero sentire, quindi Rest si avvicinò "è il momento di andare io rientro sulla Hope , cosa avete intenzione di fare?"

"Io e Melanne volevamo andare a fare una nuotata con le foche a Monterrey. Volete unirvi?" disse Bastta

"No grazie, penso che resterò ancora un po' qui poi forse vedrò un paio di amici. Mi farò due passi sul lungomare" rispose Caytlin "e vado a prendere il battello per Sausalito"

"Allora a domani"

Mentre Rest, Basta e Melanne andarono verso la più vicina stazione di teletrasporto, Caytlin prese a camminare per il lungomare di San Francisco

=^=Rest a Hope, iniziare sorveglianza attiva del composto iniettato. Pronti a intercettare i teletrasporti in uscita e a materializzarci a distanza di intervento=^= disse Rest attivando il suo commbadge

=^=Hope a Rest, confermato=^=

"Ora non ci resta che aspettare" disse Basta con la mascella tesa

"E sperare che vada tutto per il meglio" concluse Melanne


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16.06 - Le esche

Autore: Tenente Ferris Bueller

***FLASCHBACK***
Antartide - Picco Coor
22/12/2400, ore 12:15


"Ma chi me l'ha fatto fare?" si disse ad alta voce Ferris battendo le mani guantate contro il torace per staccare i pezzi di ghiaccio che ne stavano irrigidendo la sintopelle "C'erano tanti altri posti da scalare, proprio qui dovevo finire?"

La stessa frase l'aveva detta anche dodici anni prima quando aveva scalato per la prima volta quel picco all'età di sedici anni con i suoi genitori poco prima di entrare in Accademia... e anche due anni dopo durante una delle licenze questa volta da solo e così via, ad ogni licenza Ferris aveva fatto un salto in quel posto. Alle volte scalando la parete, altre volte arrivandoci a bordo di una navetta, un paio di volte anche teletrasportandosi.
Quel luogo l'aveva sempre affascinato. La solitudine che si poteva trovare lì era assoluta. Non era come le altre montagne dove c'erano uccelli o insetti che facevano sentire la loro presenza, no, lì non c'era niente, solo silenzio e neve.

Ormai mancavano pochi minuti alla cima del picco, tre ore di scalata per poi vedere il bianco nulla dell'Antartide. Luna gli avrebbe dato del pazzo... nessuno dei suoi amici sarebbe andato con lui in un posto del genere.
"No... nessuno forse non è esatto. Xyr avrebbe immaginato di essere a casa." Attivò per un attimo il riscaldamento interno dei guanti per sciogliere un po' le articolazioni irrigidite e poi riprese la scalata.
*Anche se non credo che verrebbe con me a scalare una parete, lei è più da concerti di musica classica e sale di lettura* pensò continuando a salire.

Lei lo faceva impazzire con le sue fissazioni sulle regole, il che scatenava in lui la voglia di infrangerle e questo scatenava in lei la voglia di farlo fuori. Erano come un motore a moto perpetuo inarrestabile... era così divertente stare con lei che non vedeva l'ora di rivederla.

*Rivederla?* si ok, Xyr era una bellissima donna. Elegante e intelligente... ma era più cervello che cuore. Era sveglia, sempre lucida nei suoi propositi. Ammirava questo suo essere sempre due passi avanti agli altri... certo con lui funzionava male dato che era imprevedibile e questo la faceva impazzire e più lui la metteva in difficoltà più lei si incaponiva a seguirlo per fermarlo alla prossima occasione... era uno spasso.

Ferris applicò un nuovo chiodo da arrampicata e legò la corda di sicurezza mentre un sorriso birichino sbocciava nei suoi occhi coperti da occhiali anti riflesso e dalla muta da montagna.

Si, doveva ammetterlo, era sempre felice di vederla... non certo come era felice di vedere qualcuna delle sue frequentazioni sulla nave, era un altro genere di felicità... era rispetto. Ok era felice anche di vederla in divisa, le ultime versioni erano particolarmente attillate.

Il capitano della Hope afferrò la piccozza per il ghiaccio che gli pendeva dalla cintura e la affondò sull'ultimo tratto della salita per potersi tirare su in tutta tranquillità. Con uno sforzo non indifferente si alzò in piedi e si trovò davanti un uomo coperto totalmente da una muta bianca che lo rendeva invisibile sullo sfondo innevato.

"Ma cosa?!" esclamò il giovane stupito

"Signor Bueller..." disse l'uomo sparandogli a bruciapelo con una pistola a dardi "...faccia buon viaggio!" terminò spingendolo poi con forza all'indietro oltre il bordo della cengia.

La forza della spinta era molta, ma Ferris non era solo un ufficiale della Flotta Stellare, era anche un atleta di sport estremi. Il suo battito cardiaco accellerò e l'adrenalina gli entrò subito in circolo, ma la sua mente rimase lucida. Mentre l'arco della spinta si stava esaurendo le sue mani già avevano afferrato la corda di sicurezza. Probabilmente uno o due chiodi non avrebbero retto il peso del suo corpo, ma ce n'erano molti altri lì sotto. Si preparò all'impatto contro la parete rocciosa. Ma al posto dell'impatto giunse la luce del teletrasporto.



Sausalito - California
06/02/2401, ore 19:22


Caytlin aveva appena abbandonato il gruppo di amici, vecchie conoscenze del suo soggiorno all'Accademia. Loro non erano cadetti, ma solo persone che aveva avvicinato nei suoi lunghi anni di studio. Non con tutti aveva avuto rapporti intimi, ma con tutti aveva condiviso delle splendide serate a parlare o ballare nei locali della baia.
Aveva tenuto un comportamento tranquillo, come se volesse scacciare la malinconia per la morte del suo Capitano. Molti dei suoi conoscenti avevano saputo del decesso avvenuto sulla Hope e sebbene cercassero di non tediarla con inutili domande, tutti si erano preoccupati di sapere come si sentisse.

Con alcuni Caytlin aveva mostrato tristezza e dolore, con altri un sentimento di risolutezza per dimostrare di essere capace di andare avanti. Il suo comportamento non era dettato da con chi stava parlando in quel momento, ma dalla situazione e dal posto in cui si trovava. Più era esposta a possibili sguardi indiscreti più si mostrava debole sperando che quella sua debolezza la rendesse una possibile vittima.
Nel viaggio sul traghetto per raggiungere Sausalito era rimasta in disparte, come se fosse in preda ai pensieri e ai ricordi, poi si era avventurata lungo la spiaggia, camminando da sola mentre le poche persone che erano come lei a passeggiare lungomare si stavano già avviando verso casa.

La sua meta era il "Le Garage", un piccolo bistrò con un menù di piatti francesi proprio di fronte al mare. Aveva un appuntamento con Douglas Booth, non si erano nemmeno mai parlati, ma le era stato caldamente consigliato dall'Ammiraglio Bates come compagno per la sua trappola.
Certo, in un posto così isolato e lontano dagli sguardi, non poteva portarsi un amico, sarebbe stato molto pericoloso per loro. E nemmeno poteva andarci da sola, sarebbe sembrato molto strano. Ne aveva parlato con il Capitano Strauss e lui aveva contattato la Bates. Risultato un appuntamento al buio con una persona che doveva fungere come lei da esca... solo che a lei potevano rapirla, a lui sarebbe andata peggio.

Il giovane che la risiana si trovò davanti era la personificazione dell'inoffensività. Pareva gracile e più giovane di quanto si aspettasse.
Quando lei si avvicinò, lui si alzò in piedi imbarazzato. Sembrava portare vestiti di una taglia più grande della sua... un verginello al suo primo appuntamento.

"Caytlin che piacere rivederti, ti faccio le condoglianze per la vostra tragedia." Disse lui con voce flebile avvicinandosi per un fugace bacio.
"Ti ringrazio Douglas, sono felice di vederti, avevo proprio bisogno di un amico." Rispose lei sorridendo. Non capiva perché le avessero affiancato una persona così, certo sembrava una persona mite e pacifica ed era perfetto, ma poteva essere molto pericoloso per lui starle a fianco in quel momento.
Quando sollevò lo sguardo per guardarlo bene rimase congelata. Gli occhi di quel giovane erano due pozze di ghiaccio, gli occhi di un uomo addestrato ad uccidere. Lui si accorse che lei lo guardava e i suoi occhi cambiarono per esprimere calore e affetto, ma non c'era un vero sentimento dietro quello sguardo.

"Spero non ti dispiaccia se ho ordinato anche per te, volevo farti assaggiare un paio di piatti che ho scoperto mentre tu scorrazzavi per l'universo!" il giovane sorrise e lei si sentì più tranquilla, se anche qualcuno avesse provato a catturarla quell'uomo era sicuramente in grado di sopravvivere all'assalto.



USS Hope - Plancia
06/02/2401, ore 23:41


"Niente?" chiese Basta entrando in plancia.
"Il segnale è sempre stabile sulla posizione segnalata nell'ultima comunicazione con il Tenente. Come va con il mezzo per la gara del Tenente Jones?"
"È quasi pronto. Doohan pare si stia divertendo un mondo... Luna ha dovuto fermarlo altrimenti avrebbe fatto andare quella moto a curvatura."

Rest non fece commenti segno evidente che aveva capito la battuta. Qualche anno prima avrebbe espresso il dubbio che una semplice moto potesse compiere un balzo subspaziale senza disintegrarsi nel tentativo e uccidendo il pilota.
Basta pensò che il nuovo Rest era molto piacevole e grazie al fatto che teneva sotto controllo le emozioni, stare accanto a lui era rilassante.

"Domani il nostro capo ingegnere partirà con il Tenente alla volta di In Salah partenza della prima tappa della corsa. Sarà lui a seguirla per tutti e cinque i giorni, così sembrerà ancora più credibile." riprese il vulcaniano "So che volevi andarci tu per maggior sicurezza, ma credo che il tenente Doohan sia la scelta migliore."

"Si lo so e comunque è Luna, se ci sono dei guai nei quali ficcarsi non basterebbe nemmeno la mia presenza per farla stare totalmente al sicuro... ormai c'ho rinunciato. Però le ragazze l'hanno presa da parte e Melanne le ha fatto una ramanzina. Spero che basti a trattenerla un po'."

I due rimasero in silenzio a guardare la mappa di Sausalito sul monitor principale e ad osservare la luce intermittente che spiaccava sul reticolo di strade.



***FLASCHBACK***
Mullaghmesha - Contea di Cork
22/12/2400, ore 12:35


Ferris fu rimaterializzato ad un metro dal suolo e si scontrò con il duro pavimento in cemento con goffo e sonoro grugnito. Rimase stordito per qualche secondo cercando di capire cosa stava vedendo.
Era una cella rettangolare di due metri per tre, non c'erano finestre ma la porta di sbarre d'acciaio dava su un altra piccola stanza con il muro in parte diroccato dal quale si intravedeva un territorio brullo e collinare.
Al giovane parve del tutto e per tutto un luogo di fortuna, a parte le sbarre nuove di zecca, il resto sembra vecchio e fatiscente.

Come prima cosa provò la consistenza delle sbarre, che non si mossero minimamente, poi saggiò il muro cercando crepe o debolezze che poteva sfruttare, ma niente da fare anche in quel caso. Si era tolto la muta perché la temperatura era salita di parecchio anche se non così tanto, questo gli fece capire di essere comunque in un paese freddo, ma doveva aspettare la notte per capire dove grazie alle stelle.
Prese uno specchio dallo zaino e lo uso per controllare l'esterno della cella, vide che il muro aveva un grosso buco. Non capiva perché avessero preparato una cella sperduta nel nulla, c'erano tanti luoghi che potevano essere usati senza il rischio di trovarsi tra i piedi un escursionista un po' curioso.
La cella non aveva una serratura e non c'era nessuna porta da aprire, cosa inutile dato che lo avevano teletrasportato all'interno... e cosa ancora più inquitante non c'era nessuno ad attenderlo.



USS Hope - Sala teletrasporto 1
07/02/2401, ore 02:42


Ad attendere Caytlin davanti alla pedana del teletrasporto c'erano Melanne, Basta e due uomini della sicurezza. Per un momento la giovane risiana rimase stupita ma poi si rese conto che era logico fare un controllo e verificare che lei fosse effettivamente lei. Portò le mani ai capelli e si girò per mostrare alla dottoressa la nuca, al contempo lei la scansionò. I dati rivelavano che era la vera Caytlin.
"È stato un po' inutile visto che ti abbiamo tenuta d'occhio di continuo dalla plancia, ma Rest ha pensato che fosse più sicuro." parve scusarsi Lon mandando via la sicurezza con un cenno del capo.
"Tranquillo, ero solo sorpresa, tutto qui."
"Non è successo niente?" chiese la giovane trill
"Bella giornata tutto sommato, ma niente da segnalare. Nessuno ha tentato di avvicinarmi... o sono molto prudenti o non sono un bersaglio appetibile per loro." i tre colleghi si avviarono lungo i corridoi per accompagnare il consigliere al suo alloggio. "Domani comunque io e Melanne andremo di nuovo in giro, inutile sprecare il segnalatore visto che funzionerà ancora per 110 ore."

"Rimarremo sempre in zone trafficate ma verso l'ora di pranzo ci recheremo al cimitero alla tomba di Ferris. Quel luogo è abbastanza isolato potrebbe essere un ottimo posto per attaccare. Prima di arrivarci mi ignetterò anch'io il tracciatore così il giorno dopo darò il cambio a Caytlin" terminò Melanne stringendo il braccio dell'amica "Adesso vai a riposare, è stata una lunga giornata per tutti."

Caytlin entrò senza dire altro, Melanne e Lon si guardarono. Erano stanchi entrambi e l'indomani sarebbe stata un'altra lunga giornata.

"Qualcosa da ridire sul piano?" chiese la dottoressa mentre tornavano verso i propri alloggi
"Non faccio mai due volte lo stesso errore." rispose serafico Lon "Però stai attenta..."
"Nemmeno io faccio due... tre volte lo stesso errore. O erano quattro?" rispose lei sorridendo e sbattendo la spalla contro la sua.



Contea di Cork - Abitazione dell'Ammiraglio Mallory
07/02/2401, ore 09:25


"Qualche cambiamento?" chiese l'ammiraglio avvicinandosi alla postazione di sorveglianza.
"Sta ancora guardando quel video. Credo che sia ormai sprofondato nella disperazione." rispose l'uomo seduto.
"Non abbastanza..." entrambi si voltarono verso il nuovo arrivato
"Signor Moriarty, quanto dobbiamo aspettare ancora? È già passato più di un mese!" l'Ammiraglio sembrava insofferente.
"Lei qui ha il comando, ma la gestione del signor Bueller è compito mio non suo." rispose in maniera formale l'uomo che aveva consegnato il video del funerale al giovane. "Ognuno di noi ha i suoi ordini, e ognuno ha i suoi scopi... avete individuato la prossima vittima?"
"Abbiamo tre possibili candidati. Il primo è Paulo Rodriguez... è un individuo molto particolare, ha grossi intrallazzi con la criminalità. Se ne sta rintanato sulla nave, ma basterebbe poco per attirarlo allo scoperto." un vulcaniano si sentì chiamare in causa e rispose senza chiedere il permesso "Ma ci sono solo il 35% di possibilità di catturarlo e scambiarlo con il clone, la sua paranoia lo rende molto sfuggente."

L'ammiraglio Mallory gli fece segno di continuare.

"La seconda è il tenente Catalunya Jones della Casata di Klaa. Sta per partecipare ad una corsa intorno a Sol III, sembra che il Capitano Bueller le vietasse di partecipare a queste corse, ma ora che lui non c'è più si è subito iscritta... non comprendo a pieno questa azione." terminò il vulcaniano sollevando un sopracciglio.

"Quella ragazza è sempre stata una testa calda, sicuramente sarà una qualche azione di rivalsa nei confronti del suo vecchio capitano." Mallory scosse la testa disgustato.

"Questo porta la possibilità di rapirla senza lasciare tracce al 66%. La corsa rende possibile la cosa in alcuni luoghi in cui passerà, però c'è da tener di conto della scorta aerea che la segue. Infine per ultima la risiana, avevamo calcolato che non sarebbe rimasta sulla nave visti i suoi appetiti raziali ed infatti solo ieri ha visto molti ex compagni. Da come si è comportata c'è l'87% di possibilità che non si siano accorti dello scambio del tenente Bueller con un clone e credo che oggi tornerà in franchigia sulla terra. Una squadra è pronta nel caso decidessimo di colpire." terminato il suo rapporto il vulcaniano tornò a sedersi e a disinteressarsi dei presenti.

"Quindi diamo la caccia alla rossa." affermò Mallory
"No... noi colpiremo qui invece." disse Moriarty indicando il monitor su cui erano posizionale le immagini dei bersagli.
L'ammiraglio lo guardò sorpreso.



In Salah - Antica Algeria
07/02/2401, ore 09:30


"Hai finito?" chiese Luna per la decima volta in venti minuti.
"Di cosa ti lamenti? Mi hai detto tu di farlo!" borbottò Doohan mentre la sonda laser scalfiva il metallo della moto.
"Si ma non pensavo che ci volesse così tanto."
"Scusa tanto se non sono molto bravo a decorare un moto con solo una sonda laser. Fatto, dai un'occhiata."

Sul serbatoio della moto a levitazione magnetica adesso campeggiava la scritta Ferris da entrambe le parti.

"Niente male davvero, potresti avere un futuro nel tuning." Luna accarezzò la scritta come se volesse celebrare un amico perduto, o almeno era quello che avrebbe dovuto sembrare ad un'eventuale sorveglianza.
"Bene se abbiamo finito io vado alla navetta a prendere una boccata d'aria fresca... non sembra affatto che ci siano 33° qui fuori, sembrano almeno 133." grugnì James
"Sei solo un ragazzo spaziale abituato alla temperatura perfetta di una nave stellare." ribattè la mezza klingon
"E ci vorrei anche tornare invece di scorrazzare con te per una settimana."
"Ma dai che ti sei divertito a preparare il motore e qui non hai nemmeno avuto a che fare con delle donne... a parte me ovviamente."
"Tu basti e avanzi grazie!" sbuffò lui strappando un sorriso alla giovane.

In effetti si era divertito, non poteva negarlo e stare da solo per una settimana sulla navetta non era poi così tremendo. Per una settimana poteva stare lontano dalle pericolose trappole fisiche e psicologiche della rossa risiana. Ma James doveva ammettere che anche con lei si stava divertendo e stava scoprendo cose di sé che non credeva possibili. Finalmente stava reagendo e anche se continuava ad arrossire come un verginello ogni volta che lei si avvicinava, per lo meno cercava di rispondere a tono.

Era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse dei tre uomini vestiti da Tuareg che si avvicinavano. Uno dei due si avvicinò abbastanza da toccargli una spalla, lasciando su di lui un congegno di segnalazione e strappargli di dosso il combadge.
"Che diavolo?!" esclamò sorpreso James voltandosi di scatto ma la luce del teletrasporto lo avvolse.

=^=James?=^= lo chiamò Luna al comunicatore.

Uno degli uomini incappucciati raccolse il combadge dalle mani del suo compagno e si tolse il tagelmust dal volto rivelando un volto identico a quello di James Doohan. "Tutto bene, il portello della navetta era bollente."

=^=Preparati, fra dieci minuti si parte. Luna chiudo.=^=

I due uomini guardarono il clone che fece loro segno che tutto andava bene e dopo poco l'essere salì sulla navetta federale.



Mullaghmesha - Contea di Cork
07/02/2401, ore 09:40


La luce del teletrasporto si spense lasciando un frastornato ingegnere ad ammirare le sbarre di una cella.

"Ben arrivato nella mia umile dimora!" esclamò una voce conosciuta. James si voltò di colpo e si trovò davanti un Ferris Bueller alquanto malconcio e sporco.
"Non è possibile, tu sei morto!" esclamò James indietreggiando.
"Spiacente di deluderti, ma la notizia della mia morte è grossolanamente esagerata." rispose Ferris rimanendo seduto sulla branda cupo. La genuina sorpresa dell'ingegnere della Hope l'aveva colpito... se era così sorpreso di vederlo forse voleva dire che sul serio i suoi amici lo credevano morto.



USS Hope - Plancia
07/02/2401, ore 09:40


"Come hai fatto a capire che avrebbero attaccato proprio Doohan?" chiese Basta osservando sulla mappa il puntino luminoso che rappresentava l'umano sparire da In Salah, luogo di partenza della gara e ricomparire in un batter d'occhio nell'estremo sud ovest dell'Irlanda.
"Lui era quello più esposto in realtà. Il consigliere era quasi sempre con qualcuno e il Tenente Jones è in mezzo ad altri corridori su una moto che viaggia a 300 chilometri orari. Anche se avessero attaccato una di loro, il clone avrebbe dovuto risalire sulla Hope al termine della giornata o riuscire a gestire un mezzo da alta velocità. In entrambi i casi il rischio di essere scoperti era del 82%. Il Tenente Doohan invece avrebbe dovuto rimanere sulla navetta per una settimana in completa solitudine, il che avrebbe permesso al clone di abituarsi al suo ruolo." spiegò Rest che sembrava estremamente compiaciuto della sua logica.
"Sei incredibile... te l'ho mai detto?" chiese Basta
"In effetti no, questa è la prima volta." rispose il vulcaniano
"Avvertirò Luna dello scambio sul canale protetto e preparo i miei uomini per l'estrazione." Avvertì il capo della sicurezza.
"Fai con calma, prima di intervenire dobbiamo scoprire chi c'è dietro tutto questo." rispose Rest
"Paulo ci sta lavorando, speriamo solo che James sappia recitare abbastanza da far credere anche a Ferris che non sapeva che fosse ancora vivo. Se chi li sorveglia scopre che sappiamo tutto dovremmo intervenire immediatamente."


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16.07 - Oasi di dolore

Autore: Tenente JG Lon Basta

U.S.S. Hope - Ufficio del capo operazioni
07/02/2401, ore 10:15


"Solitamente è Basta che mi sta continuamente addosso e, solitamente, è per qualcosa che ho fatto, non che devo ancora fare."

Rodriguez guardò storto il consigliere, come se l'assenza del capo della sicurezza fosse un'offesa al suo onore. Caytlin si limitò a guardarlo con un sorriso cortese ruotando la poltrona nella sua direzione e seguendolo con lo sguardo mentre aggirava la scrivania e si sedeva con un sospiro dietro di essa.

L'uomo si passò una mano sulla testa e poi si appoggiò allo schienale della poltrona afferrandosi con due dita il naso con un drammatico sospiro.

"Tutto quello che ho scoperto è nel mio rapporto per Rest e Basta, ho già fatto quello che dovevo fare. Ti hanno mandato qui per nulla."

La risiana si limitò a piegare di lato la testa, senza aprire bocca. Con le dita delle mani si lisciò invece pieghe inesistenti sull'uniforme.

"Ho anche mandato le specifiche tecniche!" Esclamò Rodriguez alzando le mani in aria esasperato, "non che ci serviranno a molto dato che prima di attaccare l'abitazione dell'ammiraglio dovremmo quando meno prima avere delle prove, che non abbiamo." Sottolineò. "Abbiamo solo voci e sospetti! Il che non ci servirà a molto se il piano del vulcaniano e del betazoide non va in porto. Oh, d'accordo, d'accordo, il vostro piano. Va bene! Va bene! C'è anche lo zampino dell'andoriana! Contenta? E comunque dovete smetterla di agire come se io nascondessi sempre qualcosa! Non è così! Non con la frequenza che credete voi almeno! E sono preoccupato anche io come voi per Bueller! Non sono senza cuore come alcuni di voi pensano!"

Si interruppe di botto notando il sorriso divertito di Caytlin. Girò la testa verso la consolle che aveva sulla scrivania, poi la guardò di nuovo. Un rossore imbarazzato prese possesso delle sue guance. "Ho dimenticato il nostro appuntamento vero?"



Mullaghmesha - Contea di Cork
07/02/2401, contemporaneamente


"E l'ultima cosa che ricordo è la luce del teletrasporto. Da allora sono qui dentro, senza vedere nessuno a parte un cane ed il tizio misterioso." Seduto sulla brandina Doohan seguiva con la testa l'andare avanti ed indietro del capitano. "Non posso credere che mi abbiate fatto il funerale!"

"Beh... tecnicamente non siamo stati noi," si affrettò a correggerlo l'ingegnere, "sono stati i suoi genitori e..."

Smise di parlare quando Bueller si fermò di scatto. "Si ho visto le immagini." Mormorò dopo qualche istante scuotendo la testa, con le mani sul viso.

"Si," l'ingegnere si schiarì la gola a disagio, "è stato davvero una bella cerimonia, molto commuovente. Ne avrei approfittato per fare anche un giro, visto che siamo in licenza, ma poi Luna mi ha chiesto di aiutarla con la corsa a In Sal..."

"La cosa?!"

"Sa, quella attorno alla Terra," proseguì Doohan apparentemente ignaro dell'espressione oltraggiata di Bueller, "mi sono personalmente occupato di ottimizzare il motore della moto. Non so cosa si fosse messa in testa, davvero, se non ci avessi pensato io, non avrebbe avuto alcuna speranza di vincere. Invece ora..."

"Fammi capire bene," il tono della voce del capitano, fece sparire ogni traccia di orgoglio dal viso dell'ingegnere, "nonostante io le abbia espressamente proibito di partecipare a quella corsa perché troppo pericolosa, la prima cosa che fa Luna, dopo il mio funerale, è iscriversi?"

"Esatto," annuì Doohan fissandolo con intensità, "ha detto che l'unico modo per onorare la sua morte era quello di disobbedire ai suoi ordini e che tanto lei non è mai stato il vero capitano della Hope. E che era stata stupida a non aver pensato subito a scavalcarla visto che Strauss non si è è opposto."

"Luna," commentò incredulo Bueller fissando a sua volta l'ingegnere. "la mia migliore amica."

"Si vede che non è poi così amica." Rispose Doohan con un'alzata di spalle.



Contea di Cork - abitazione dell'Ammiraglio Mallory
07/02/2401, ore 14:30


"Il signor Moriarty aveva ragione, signore," il vulcaniano entrò nello studio di Mallory che sollevò lo sguardo dal rapporto che stava leggendo sollevato. Non ne poteva più di tutte quelle scartoffie, la sola idea di leggere l'ennesima richiesta di approvvigionamenti gli faceva venire il volta stomaco.

Per fortuna presto le cose sarebbero cambiate e non avrebbe più dovuto occuparsi di quella robaccia.

"La sostituzione è avvenuta senza problemi immagino."

"Si signore. Il signor Bueller non ha preso bene la notizia che il tenente Jones abbia deciso di partecipare alla gara di moto e sembra che il suo morale sia decisamente peggiorato. Secondo il signor Moriarty è venuto il momento di usare Doohan per spezzarlo."

Mallory si massaggiò il mento pensieroso fissando l'espressione impassibile del vulcaniano. "Non perdiamo altro tempo dunque, è molto tempo che non faccio una passeggiata sulle montagne della contea di Cork."



U.S.S. Hope - Sala Tattica
08/02/2401, ore 20:03


Le schematiche fornite da Rodriguez erano state studiate, esaminate, discusse sotto ogni aspetto e angolo per ore. Basta e Rest si erano confrontati su ogni minimo dettaglio, lanciandosi osservazioni e idee come due giocatori esperti di tennis. Ad un certo punto era comparso del cibo, forse, il betazoide non ricordava di avere mangiato.

Se qualcuno glielo avesse chiesto qualche tempo fa, avrebbe escluso la possibilità che lui e Rest potessero lavorare così bene assieme. A lui non era mai interessato fare carriera, non cercava il riconoscimento. Amava il suo lavoro e gli bastava avere i mezzi per farlo. Rest, al contrario, era ambizioso, meticoloso, senza scrupoli nel raggiungere i suoi obiettivi.

Però era cambiato. O forse lo era lui, non avrebbe onestamente saputo dirlo.

"Sappiamo che non sono lì, quindi cosa c'è in quelle stanze?"

"Perché aggiungere un'intera ala ad una residenza già grossa?" ribatté Lon controllando nuovamente i suoi dati, "l'ammiraglio è separato, non ha figli, conduce una vita tranquilla, non dà feste. Non ha amanti. È sempre puntuale al lavoro e meticoloso nei suoi rapporti. Una volta a settimana va in un club di San Francisco, ci resta per almeno due ore, beve qualcosa con qualche collega, poi torna a casa. Non porta mai nessuno con sé. In casa ci sono due persone: un uomo che si occupa della cucina ed uno che segue la casa. La sorveglianza è assegnata ad una ditta di Dublino. Nulla da eccepire nemmeno in merito a loro."

"Come fai a sapere tutte queste cose su di lui?"

"Rodriguez non è il solo ad avere le conoscenze giuste," sorrise Lon.

"La vita privata di un ammiraglio non dovrebbe essere così accessibile," ribatté Rest.

"Non lo è," rispose Lon passandogli il padd, "come ho detto, ho i miei mezzi."

Rest lo fissò senza prendere il padd. "Verrebbe da chiedersi cosa sai di quest'equipaggio."

"Non siete interessanti come l'ammiraglio," ribatté Lon portando lo sguardo nuovamente sulle schematiche. "Se non sono camere da letto, cosa sono?"

"Scopriamolo." Risposte Rest.



Contea di Cork - Abitazione dell'Ammiraglio Mallory
08/02/2401, ore 23:45


"Mi spiace, l'ammiraglio non è in casa."

"Oh, non è un problema, abbiamo ordine di lasciare le casse nella rimessa. Non è necessario che lui sia presente, le mostro l'ordine." L'uomo delle consegne estrasse un padd e lo mostrò all'altro. L'addetto alla sicurezza all'entrata lo prese con diffidenza, lo lesse, poi glielo restituì.

"Avverto la casa, proseguite dritto e non ostruite l'ingresso." Lo avvertì mentre apriva il pesante cancello.

"Come detto, amico, devo andare nella rimessa." Con un cenno di saluto l'umo delle consegne fece partire il furgone e seguì la strada fino a quando non si biforcò. Fischiettando prese la direzione della rimessa.

Un sorriso soddisfatto comparve sul volto di Rodriguez quando arrivò a destinazione. Facendo attenzione a tenere ben calcato sul viso il cappello ed evitare le telecamere, premette i pulsanti dell'apertura dei portelloni sul retro.



In Salah - Antica Algeria
09/02/2401, ore 01:17


Luna salì sul furgone con un grugnito di dolore. "Lascia solo che prenda quel bastardo che mi ha fatta cadere..."

"Che ci fai qui?" Le chiese Doohan alzandosi dal letto improvvisato. "Ero convinto che ti avessero portata in ospedale!"

"Pfffff!" Rispose Luna con una smorfia, "io in ospedale? Non sai da chi discendo? Cosa vuoi che sia una costola rotta? E poi," aggiunse mentre chiudeva la porta del furgone, "non vedevo l'ora di averti tutto per me..." Si avvicinò a lui lentamente, ancheggiando.

"D...davvero?" Chiese Doohan arrossendo mentre arretrava di un passo, lo sguardo fisso sulla pilota che si stava slacciando la giacca.

"Ho pensato che siamo qui, nel deserto, senza nessuno che possa scoprirci. Io e te," gli passò un dito sul petto, "soli. La scusa che mi sono fatta male ci permetterà di fare tutte le cose che non possiamo sulla Hope. Non sei contento di non doverti nascondere per una volta? Possiamo vivere il nostro amore liberamente finalmente..."

"Il nostro....cosa?! Oh, si, giusto!" Rispose il capo ingegnere allungando tentativamente una mano verso di lei.

Luna gli tirò una ginocchiata in mezzo alle gambe e subito dopo un colpo sul collo. Doohan cadde a terra privo di sensi, le gambe piegate e le ginocchia al petto. Luna scosse la testa roteando gli occhi.

"Cloni, basta che intravedano un pò di pelle..."



Mullaghmesha - Contea di Cork
09/02/2401, contemporaneamente


Doohan era a terra, le gambe piegate verso il petto nudo. Tremava mentre Bueller si chinava su di lui. Era stato costretto ad osservare mentre lo torturavano per ore.

"Sa cosa fare capitano, parli e tutto questo finirà," lo sguardo d'odio di Ferris strappò un sorriso a Moriarty, "tutti credono che lei sia morto, nessuno verrà a salvarla. Ha tempo tre ore."


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16.08 - Un passo avanti, un passo indietro

Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok

USS Hope - Sala tattica
09/02/2401, 00:40


Rodriguez entrò in sala tattica con espressione trionfante, guadagnandosi un'occhiataccia dall'andoriana. Si sedette su una poltroncina con ancora addosso il suo travestimento per poi togliersi il cappellino mimando una sorta di rapido inchino.
"Missione eseguita con successo... ho nascosto un tracciante sulla moto dell'Ammiraglio Mallory"
L'andoriana fece una smorfia "Quella parte mi interessa molto poco, piuttosto... hai piazzato i disturbatori del teletrasporto?"
"Ovvio che sì!" Paulo fece un sorrisetto "Sono delle vere bellezze, gli ci vorranno ore, se non giorni, per capire da dove provengano quei disturbi. Non potranno mai andarsene con il teletrasporto, dovranno scegliere altri mezzi di trasporto e... proprio per questo il tracciante sarà indispensabile!"
Xyr lo osservò perplessa "E come sappiamo che sceglierà di prendere proprio quella moto per andarsene?"
Paulo osservò Xyr sgranando gli occhi come se per lui la risposta fosse ovvia "A parte che, nel dubbio, l'ho messo su tutti i veicoli nella rimessa ma... andiamo! Quella non è solo una moto... è la moto!" sorrise felice, con sguardo sognante mentre ripensava al suo incontro con quel bolide da strada "Quella bellezza ha quattrocento anni e sono certo che fa le fusa come se avesse pochi giorni da come è tenuta bene... qualsiasi uomo, se fosse messo di fronte alla scelta di cosa salvare, preferirebbe abbandonare moglie e figli piuttosto che quel gioiellino!!"
L'andoriana si limitò a fare una smorfia poco convinta "Io non ci vedo nulla di straordinario, si tratta di un mezzo di trasporto con due ruote... un motore... strutturata per essere pericolosa, se non addirittura mortale"
Paulo rimase a bocca aperta "Ma... così ferisci i sentimenti di ogni uomo di questa nave!!"
Xyr sembrò diventare impaziente, tanto che Paulo si alzò di scatto "Va bene... va bene, comunque ho già informato Luna... se si dovesse rendere necessario sarà pronta a seguirla a distanza"
"Quindi siamo pronti... Xyr a Rest, puoi inziare!"
=^=Ricevuto.=^=



Contea di Cork - Residenza dell'Ammiraglio Malloy
Area sud-ovest della tenuta
09/02/2401, ore 01.05


Il momento era giunto, la pianificazione era stata meticolosa e l'equipaggio era positivamente convinto che tutto sarebbe andato nei migliori dei modi. Rest aveva elaborato ogni possibile variante e, come ogni tattico, aveva già in mente ogni possibile contromossa.
Lon era in prima fila nella squadra di attacco principale, avrebbe fatto irruzione dall'entrata di nord-est, mentre Rest con il resto del gruppo avrebbe tentato di attirare l'attenzione nella zona di sud ovest della tenuta. Se tutto fosse andato come si aspettavano, alla fine avrebbero chiuso i propri avversari con una manovra a tenaglia che avrebbe permesso loro di circondarli e impedirgli la fuga.
Tutto era stato studiato alla perfezione, eppure nella testa di Rest restava il tarlo del dubbio: e se avesse sbagliato qualcosa? Se Retok avesse ragione e lui, come tutti gli altri, fosse destinato a fallire?
Rest scosse il capo concentrandosi sul suo lavoro, non era quello il momento di pensare a suo padre. Controllò per un'ultima volte le cariche esplosive che teneva in mano, poi sfiorò il comunicatore "Qui bravo, siamo pronti"
=^=Qui alfa, countdown di venti dal botto=^=
=^=Qui charlie bersaglio in vista, nessuna guardia presente.=^=
Rest fece motto ai colleghi di avanzare bassi, sfruttando la poca copertura offerta dalla vegetazione rada del luogo. Il terreno di scontro non era dei migliori, ma l'aver agito in una notte nuvolosa gli permetteva di non rischiare di essere visti.
Il tattico posizionò le cariche sul pesante portone, sapeva che dopo l'esplosione tutti i rapitori avrebbero rivolto la loro attenzione alla sua squadra, ma in fondo era proprio ciò che voleva. Fece cenno ai colleghi di star pronti e poi posizionò le cariche, si allontanò di qualche metro e fece brillare l'entrata. Il boato, volutamente esacerbato dalla scelta dell'esplosivo, infastidì molto le delicate orecchie vulcaniane, ma tutto stava andando come volevano.
Era fatta... non si tornava più indietro, ora dovevano solo prepararsi allo scontro.



Contea di Cork - Residenza dell'Ammiraglio Malloy
Area nord-est della tenuta
09/02/2401, contemporaneamente


Lon sgranò gli occhi sentendo il boato, sapeva che il loro piano prevedeva di attirare i rapitori verso Rest per dargli modo di accedere più facilmente nell'edificio, ma non pensava che avrebbe caricato così tanto l'esplosivo.
"Gli fischieranno le orecchie per un mese..." mormorò il betazoide ridacchiando fra sé e sé andando a posizionare le microcariche per tranciare i cardini del portone che gli stava davanti, quindi controllò la sua squadra "Pronti a muoversi"
Gli uomini non risposero, ma dal luccichio dei loro occhi traspariva tutta la loro determinazione. Erano pronti, rivolevano il loro capitano e niente avrebbe impedito loro di trovarlo e salvarlo. Iniziò a far motto con le dita ai suoi compagni per indicar loro i secondi che mancavano...
Cinque...
Quattro...
Tre...
Due...
Indicò la porta che, dopo le soffocate esplosioni, cadde a terra con un tonfo piuttosto ovattato. Gli uomini entrarono in formazione stretta, con a capo Lon e iniziarono a percorrere quei corridoi con la sicurezza di chi sapeva perfettamente a memoria la planimetria di ciascun piano.
Passo dopo passo erano sempre più vicini al loro obiettivo, e la resistenza fu minima... come tutto previsto, del resto. In tutto il tragitto trovarono solo un paio di guardie che tramortirono prima ancora che si rendessero conto del pericolo.
Lon sorrise soddisfatto: a volte i piani di Rest gli sembravano quasi delle coreografie... tutti avevano dei passi prestabiliti da compiere, persino gli avversari sembravano seguire fedelmente quanto pianificato da quel diavolo dalle orecchie a punta.
Mancavano solo pochi metri alle camere da letto, la soddisfazione si fuse con quella piacevole sensazione di vittoria che sentivano tutti aumentare via via che si avvicinavano all'obiettivo, l'ammiraglio in persona.



Mullaghmesha - Contea di Cork
Prigione diroccata
09/02/2401, contemporaneamente


Il capo della squadra charlie diede una spallata alla porta già semi distrutta di quella che doveva essere una vecchia masseria ed entrò... fu solo allora che si paralizzò. Era stato previsto tutto in maniera magistrale: la cattura di Doohan, la sua individuazione e l'irruzione... tutto previsto, a parte il trovare il povero capo ingegnere steso a terra, completamente nudo, a tremare come una foglia accanto ad un impotente, quanto furente, Ferris.
La rabbia di Bueller esplose in un'unica frase "Che diavolo state aspettando?! Aiutatelo, maledizione!!"
L'umano era visivamente stanco. La prigionia prolungata, la convinzione che tutti lo credessero morto, l'aver assistito alle ore di tortura a cui era stato sottoposto Doohan e quella maledetta sensazione di impotenza erano state davvero troppo. Gli uomini abbatterono la pesante grata di ferro che chiudeva la cella e due uomini della squadra medica si affrettarono a raggiungere i due prigionieri.

"Capitano.... io" il giovane tenente a capo della squadra charlie era titubante a dimostrare il suo sollievo a vederlo vivo viste le condizioni in cui si trovava il capo ingegnere. Secondo le stime dei suoi superiori, la probabilità che Doohan venisse percosso era intorno al 1,45%... una percentuale talmente bassa da risultare del tutto irrilevante... eppure le cose non erano andate così. Al capitano questo non sarebbe affatto piaciuto, poteva vederlo nei suoi occhi pieni di rabbia, il giovane ufficiale non avrebbe fatto cambio con il tenente Rest per nulla al mondo.
Prima che potesse dire qualcosa, Bueller aveva preso in mano la situazione ordinando dapprima il teletrasporto d'emergenza del povero Doohan in infermeria, poi il recupero di tutti gli altri presenti. Al giovane non restava che seguire gli ordini senza avere il tempo di comunicare alle altre squadre dell'avvenuto salvataggio...



USS Hope - Sala teletrasporto 1
09/02/2401, ore 01.25


"Chi diavolo ha pensato che fosse un'idea intelligente mettere a repentaglio la vita di un collega per usarlo come esca!?" la voce furibonda di Bueller risuonò all'interno della sala teletrasporto proprio quando i capi delle squadre alfa e beta risalivano sulla nave.

"Me ne assumo ogni responsabilità"
La risposta di Rest, che aveva ricevuto un rapido rapporto dal capo della squadra charlie, rapida e del tutto priva di emozioni, sembrò infervorare ancora di più il Capitano e lasciare sbigottito Basta. Per un attimo ebbe quasi il dubbio di verificare se fosse realmente lui, poi si ricordò che erano già stati controllati al teletrasporto: possibile che si fosse preso tutta la colpa? Un tempo non si sarebbe fatto scrupoli ad informare il capitano che quel piano era stato studiato anche con l'aiuto di Basta, ed anzi... avrebbe tentato di dare a lui la colpa.
"Deve essere bello essere te..." Bueller si rivolse con tono sarcastico verso Rest, era talmente incollerito da non essersi nemmeno reso conto che era arrivata Caytlin "Davvero, deve essere bello vedere il resto del mondo come tante piccole variabili... tanti numeri senza alcun tipo di significato. Per te Doohan, io e chiunque altro qui dentro è solo un qualcosa da usare, non è così?! Poco importa che l'ingegnere potrebbe portare i segni di quella tortura su di sè per il resto della sua vita! Poco importa se gli vorranno mesi e mesi per tornare ad una parvenza di normalità... no, il grande vulcaniano ha mosso delle pedine su quella sua maledetta scacchiera! Poco importa se questo significa sacrificare qualche pedone... l'importante è vincere la partita!!"
L'equipaggio era ammutolito, da un lato capivano lo stato d'animo di Ferris, dall'altro la situazione in cui si trovava Rest.
"Se con la vittoria della partita intendi salvarti la vita, sì" Rest era controllato, come sempre, ma la sua postura tradiva in parte la sua insicurezza "Avevamo pochi indizi su dove ti avevano nascosto e la situazione ha richiesto di elaborare una strategia che spingesse chiunque sia dietro a tutto questo a sostituire un altro membro dell'equipaggio... avevamo previsto che potessero esserci degli imprevisti ma questa risultava essere la soluzione migliore"
"Se era la soluzione migliore perchè, al posto di mandarci James, non ci sei venuto te a rischiare l'osso del collo? Grande tattico, se eri così convinto che fosse la soluzione migliore, perchè non ti sei fatto catturare te?!"
Rest rimase ancora bloccato, sapeva, come lo sapeva anche Ferris, che usare se stesso come esca non avrebbe funzionato perché i cloni non potevano riprodurre le capacità mentali della sua razza, ma quel tarlo del dubbio aveva ripreso a pulsargli nella testa, anche se esteriormente non volle farlo trasparire "Ho agito nel modo che ritenevo più corretto, hai sempre la possibilità di farmi rapporto" non attese oltre, salutò il Capitano ed uscì dalla sala teletrasporto.
Basta e Caytlin rimasero ancora più stupiti nel vedere Rest andarsene non aveva atteso di essere congedato da Bueller, ne si era ostinato a difendere la propria posizione, aveva semplicemente deciso di andarsene. I due restarono per un po' in silenzio, fu Lon a rompere quella tensione che si era generata dopo le parole del vulcaniano.
"Il piano non è stato elaborato solo da Rest, ma da tutto l'equipaggio..."
"Lui è il tattico, avrebbe dovuto prevedere cosa sarebbe successo!" la risposta di Bueller, tagliente come la lama d'un coltello, silenziò il betazoide ma accese la risiana
"Ferris smettila! Forse un tempo era così, ma davvero pensi che Rest sarebbe capace di mandare un suo collega e amico incontro ad ore di tortura solo per semplificarsi la vita?!" Caytlin fissò l'amico con espressione accigliata "Le consiglio di riposare qualche ora nel suo alloggio, Capitano! Credo che la stanchezza si sia accumulata e non sia del tutto lucido"
"Credo che sia il caso che tutti andiamo a riposare..." Lon fece cenno agli uomini di uscire per poi sorridere alla consigliera, lasciando che fosse lei a gestire Ferris in quel momento così difficile. Nel mentre usciva il betazoide sfiorò il comunicatore =^=Basta a Plancia: trovatemi quel bastardo dell'ammiraglio Mallory!=^=



USS Hope - Ufficio del Capitano
09/02/2401, ore 13.46


Erano passate varie ore. Ferris aveva avuto modo di dormire un po' e riposare, ma sembrava incapace di staccare la spina. Complice tutta l'adrenalina che gli pompava dentro, era ben presto tornato ad indossare i panni dell'ufficiale superiore e ad occupare la sua posizione nella nave.
=^=Infermeria a Capitano, il tenente Doohan sta meglio, potremmo dimetterlo fra un paio di giorni=^=
Bueller tirò un sospiro di sollievo per poi sfiorare l'interfono "Molto bene, tenetemi aggiornato"
Il Capitano si alzò dalla scrivania andando ai finestroni, ma la sua attesa durò poco. Il suono del sensore lo informò che Basta era arrivato.
"Lon entra!"
Il betazoide si guardò attorno e si accorse subito che nella stanza non c'era Rest, evidentemente il Capitano aveva preferito chiamare solo lui per avere informazioni sullo stato delle indagini.
"Mi spiace, ma non porto belle notizie. Stiamo ancora cercando l'ammiraglio Mallory, che al momento è l'unico soggetto che abbiamo identificato con certezza... stiamo monitorando la sua casa ma per ora non abbiamo nulla" Basta si silenziò per un attimo prima di proseguire "Abbiamo preso in custodia il finto Doohan ma anche lui per il momento non sembra intenzionato a parlare, oltretutto non siamo certi conosca i dettagli del piano in atto... ma il problema di fondo è che l'ammiraglio Mallory, a nostro avviso, era solo una pedina. Ci sono altri importanti personaggi dietro a questo piano, ma non sappiamo chi..."
"Tutta questa storia non ha nessun senso..." Ferris tornò verso la scrivania "Se hanno trovato il modo di sfruttare una tecnologia in grado di clonare delle persone, perchè usarla per creare delle nostre copie? Perchè non l'intero Comando di Flotta... o il Presidente della Federazione Unita dei Pianeti... perchè prendersela con dei giovani ufficiali?"
"Evidentemente noi abbiamo qualcosa che a loro interessa... forse la stessa Hope..." rispose Basta incrociando le braccia al petto
"Se avessero preso il posto degli ammiragli in capo avrebbero potuto chiamarci sulla Terra e prendersi la nave senza nemmeno fare la fatica di alzarsi dalla scrivania... volevano proprio prendere il nostro posto, sembrare noi... essere noi! Perchè volevano essere noi?!" Bueller scosse il capo "Ci manca un tassello importante, quel qualcosa che ci possa dire perchè il prendere il nostro posto era così importante..."
Lon fece una smorfia infastidita. Quel problema era già stato sollevato in più occasioni ma al momento non erano riusciti a darsi una spiegazione "Mi spiace..."
"Non voglio scuse, voglio ipotesi! Ti do un paio d'ore, cerca di portarmi qualche idea. È tutto, in libertà!"
=^= Plancia a Capitano, abbiamo appena intercettato un comunicato da Sol III. L'Ammiraglio, purtroppo, è stato trovato morto, si ritiene sia stato ucciso =^=
Basta digrignò i denti "E addio alla nostra migliore pista!"
"Mi aspetto dei risultati migliori!" il tono di Ferris fece capire a Lon che la conversazione era finita, quindi salutò Bueller uscendo dall'ufficio con espressione contrariata. Solo una volta giunto in corridoio, quando fu di nuovo da solo, sfiorò il comunicatore "Lon a Caytlin... Ferris vuole che faccia il tattico e Rest sembra intenzionato a non farsi vedere. Idee su come possa farlo uscire dal suo alloggio? Vorrei evitare di appiccare un incendio sulla nave per stanarlo con il fumo..."
=^=Caytlin a Basta, ci provo io=^=



USS Hope - Alloggio di Rest
09/02/2401, ore 14.28


*Una persona che si basa solamente sulla logica dovrebbe essere in grado di vedere ogni cosa esattamente com'è. La sottovalutazione dei meriti altrui, sempre se reale, costituisce una deviazione dalla verità quanto l'esagerazione delle proprie capacità. Ti nascondi nella tattica, nella vana convinzione di essere in grado di anticipare sempre gli eventi. Sei convinto di poter essere pronto ad ogni evenienza grazie alla tua capacità di ipotizzare ogni possibile scenario. Questo non ti rende logico, ma illuso. Nessuna preparazione tattica ti permetterà mai di prevedere l'imprevedibile, è per questo che, prima o poi, sarai destinato a fallire*
Il sensore della porta riportò Rest alla realtà, nella testa le parole del padre continuavano a martellarlo costantemente. La cosa che più lo turbava è che, come spesso capitava, Retok aveva ragione: non aveva previsto le torture su James... aveva fallito.
Di nuovo il sensore, la persona all'esterno del suo alloggio sembrava essere molto insistente, ma Rest ancora non sembrava volersi muovere. Fissava la fiamma della candela senza riuscire a raggiungere quello stato di calma che gli avrebbe permesso di meditare.
Al terzo suono, il tattico si decise ad aprire la porta, trovandosi di fronte una Caytlin decisamente contrariata.
"Rest, pensi che resterai ancora per molto qui?!"
"Devo riflettere su quanto è accaduto e su quanto sia necessario fare ora, il silenzio e la solitudine sono le sole cose di cui necessito"
Caytlin fece un passo avanti ma Rest era fermo di fronte all'entrata e non la lasciò passare "Ferris ha..."
"Ha detto quello che pensava, l'emotività è un aspetto che noi vulcaniani non condividiamo con le altre specie ma possiamo comunque comprenderla. Lon al momento gli sarà più utile di quanto possa essere io... consigliera"
Rest fece un passo indietro lasciando che le porte si chiudessero, Caytlin fessurò lo sguardo osservando la porta "Se pensi che mi arrenderò così facilmente ti sbagli!"


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16.09 - Le mie scuse

Autore: Tenente Ferris Bueller

USS Hope - Alloggio di Bueller
09/02/2401, ore 15.00


Il campanello lo fece sobbalzare, per un attimo si ritrovò a guardarsi attorno confuso, come se non riconoscesse il suo alloggio, poi piano piano la realtà tornò.
"Avanti..." fu quasi un bisbiglio ma il computer riconobbe il comando e aprì la porta.

Davanti a lui Xyr, mani unite dietro la schiena che lo guardava con le sopracciglia aggrottate. Ferris sospirò... che aveva fatto di male questa volta? A dirla tutta lo sapeva cosa aveva fatto di male, il suo scatto d'ira era ingiustificato e ingiustificabile. Rest aveva fatto il suo dovere e nonostante lui l'avesse accusato di non aver preso il posto di Doohan come esca della trappola sapeva anche che né lui né Basta, sarebbero stati utili ai rapitori se volevano sostituirli con dei cloni.

Bueller sospirò, adesso sarebbe arrivata la ramanzina dell'andoriana perché aveva ferito l'orgoglio del suo pupillo. A dire il vero si aspettava che fosse Caytlin la prima a farsi viva, ma evidentemente aveva altro da fare... che ci faceva là davanti alla porta? Ah si vero...

"Signor Xyr prego si accomodi..." sospirò rassegnato "So cosa vuole dirmi e vorrei fermarla prima di iniziare la sua sfuriata."

Le lanciò un'occhiata, era ancora rigida nella sua posizione di attesa... si era dimenticato di qualcosa? Non gli sembrava...

"Signor Xyr?" chiese titubante.
"Ho il permesso di parlare liberamente?" chiese l'andoriana
"Ah si certo, non si preoccupi..." *e ora inizia* pensò lui

Xyr lo prese alla sprovvista, il pugno allo stomaco non era forte ma non se lo aspettava.

"Che diavolo!" esclamò prima che la testa di lei si appoggiasse sul suo torace.

"Non farmelo mai più Ferris... mai più..." dopo un attimo di titubanza lui avvolse le sue braccia attorno alle spalle di lei, troppo sorpreso per dire una sola parola.

"Questa volta non è stata colpa mia..." bisbigliò Ferris, stranamente non voleva che quel momento passasse, sentiva una delle antenne della giovane che carezzava lentamente la sua guancia.

"È sempre colpa tua..." disse lei alzando la testa per guardarlo. I suoi occhi erano umidi e il giovane ci leggeva la stanchezza e la sofferenza accumulata mentre lui era via.

"Sei stata brava Xyr... sei stata brava." le disse osservando i suoi lineamenti perfetti e gli occhi neri come la notte.

I loro volti erano tanto vicini da sentire l'uno il respiro dell'altra sulla pelle, Ferris si stava perdendo negli occhi del suo primo ufficiale... poi la porta suonò di nuovo ed entrambi fecero un balzo indietro.

"È sempre colpa tua..." borbottò Xyr volando fuori dall'alloggio quando la porta si aprì per far entrare Caytlin.

"Mi sono persa qualcosa?" chiese la risiana guardando allibita la porta ormai richiusa.

"Non ne sono molto sicuro. Xyr mi ha dato un pugno... e poi mi ha abbracciato." rispose lui ancora scombussolato

"Oh!" sentenziò la rossa

"Ma mi ha dato un pugno!" precisò il Capitano della Hope.

"Sicuramente te lo meritavi... Ferris io e te dobbiamo parlare!" Caytlin mise le mani sui fianchi e lo guardò con sguardo deciso. "Anzi no, prima un'altra cosa" detto questo la giovane si precipitò fra le sue braccia e lo strinse forte a sé.

"Credevo di averti davvero perso, lo credevamo tutti." disse lei dopo averlo stretto abbastanza.

"Lo so, ma lo dite come se fosse colpa mia!" l'abbraccio di Caytlin era caldo e piacevole ma sembrava diverso da quello di Xyr... scosse la testa per scacciare la confusione.

"È sempre colpa tua" rispose la risiana sorridendo senza rendersi conto di aver detto le esatte parole della collega.

"So già cosa sei venuta a dirmi e sono d'accordo con te su tutto, quindi per il momento rimaniamo un po' così." Ferris assaporò l'odore dei capelli della bella risiana, si sentiva di nuovo a casa, in pace. Quelle manifestazioni di affetto stavano cancellando il trauma della prigionia, o almeno gli stavano dando un po' di pace... ma non era il momento di tergiversare, altri erano stati male pensandolo morto... uno di loro non lo avrebbe nemmeno ammesso ed era anche stato ingiusto con lui.

"Rossa... come mi posso scusare con un vulcaniano?" chiese dopo un sospiro di rassegnazione.
"Vuoi scusarti seriamente o vuoi solo sfangarla?" domandò il consigliere di bordo alzando la testa per guardarlo.
"Seriamente direi."
"Ok allora..."



USS Hope - Alloggio di Rest
09/02/2401, ore 15.30


Il suono della porta fece riemergere lentamente Rest dalla sua meditazione. Rimase ancora concentrato sulla candela davanti a lui mentre sentiva il suo corpo riprendere lentamente a funzionare... non era servita a molto, sentiva ancora la frustrazione per quello che era successo.
Una parte di lui si diceva che la sua logica era stata ineccepibile: il suo piano era stato perfetto e aveva dato i risultati che aveva previsto. Un'altra parte, ben più profonda e nascosta nella sua psiche, ripeteva le parole di suo padre fino alla nausea: *Nessuna preparazione tattica ti permetterà mai di prevedere l'imprevedibile, è per questo che, prima o poi, sarai destinato a fallire*... aveva fallito? Era quella la domanda che continuava a rimbalzare nella sua testa.

Di nuovo il campanello suonò costringendolo ad alzarsi.
"Computer apri la porta..." disse dopo essersi sistemato l'abito che usava durante le meditazioni.

Davanti alla porta c'erano il Tenente Bueller e il Capitano Strauss. Ferris aveva ancora lo sguardo tormentato che aveva in sala macchine. Rest si irrigidì preparandosi a delle accuse formali.

"Possiamo entrare?" chiese il giovane umano entrando comunque senza attendere una risposta affermativa.
"Prego..." fu la laconica risposta di Rest. "Cosa posso fare per voi?"
"Sono qui in via ufficiale nelle vesti di facente funzioni di Capitano."

Rest per un attimo fu attraversato dai dubbi. Volevano arrestarlo? No... avrebbero portato Basta. Forse un richiamo ufficiale? Possibile... avrebbero ascoltato il perché aveva compiuto quelle scelte? Per un attimo sentì il bisogno di scusarsi per quello che era successo ma ricacciò quella sensazione nella sua mente per analizzarla in seguito.
"Ditemi pure..." la postura si fece più rigida.

"Capitano Strauss" iniziò Ferris rimanendo al centro della stanza e guardando il vulcaniano negli occhi "Vorrei che registrasse una nota di demerito ai miei danni per il comportamento che ho tenuto con il Tenente Rest al mio ritorno sulla nave, l'ho accusato ingiustamente dei danni riportati dal Tenente Doohan... le mie parole erano dettate dalla stanchezza e dai fatti avvenuti prima che ci trovassero, ma il mio comportamento è stato inqualificabile per un capitano e per un ufficiale della Flotta Stellare... e soprattutto per un amico." Quell'ultima affermazione ebbe in risposta un sopracciglio sollevato.
"Signor Rest," continuò il giovane "forse per lei le mie scuse sono inutili e illogiche, forse ha già archiviato le mie parole come una nuova dimostrazione della mia incapacità nel ricoprire il ruolo di Facente Funzione di Capitano... fosse così non mi sarei nemmeno scusato, avrei fatto finta di nulla e avrei continuato come se niente fosse accaduto..." fece una pausa facendo un passo avanti e guardando il vulcaniano negli occhi "ma ho paura che le mie parole possano aver lasciato invece un dubbio nella sua mente, qualcosa che le abbia fatto pensare di non essere stato all'altezza del suo compito, che davvero quanto è accaduto fosse colpa sua. Me lo lascia affermare ora in presenza del Capitano Strauss: il suo piano era il migliore che potesse essere preparato dato la difficoltà della situazione. Lei ha fatto un ottimo lavoro!"

"Ma il signor Doohan..." la corazza inespugnabile di Rest ebbe un cedimento.

"Il signor Doohan sapeva a cosa andava incontro, come lo sapevano tutti gli ufficiali che si erano offerti volontari per fungere da esca. La rabbia aveva offuscato il mio giudizio e ripensandoci bene dopo, mi sono reso conto che né lei né il tenente Basta potevate offrirvi come esche perché non sareste mai stati catturati per essere sostituiti da dei cloni, altrimenti sono certo che l'avreste fatto. Quindi anche la mia accusa nei suoi confronti era infondata."

Bueller sospirò e parve afflosciarsi per la stanchezza ma raddrizzò le spalle e fece un passo avanti allungando la mano "Signor Rest, io sono umano e illogico per natura, inoltre sia lei che Xyr sapete anche che la mia illogicità è molto superiore a quella di ogni umano presente sulla nave o sul pianeta... la prego di scusarmi per l'accaduto." Ferris attese guardando il collega negli occhi.

Rest lo fissò a lungo, poi sollevò la mano per guardarla. Tutto questo era illogico, lui stesso aveva meditato per ore per riuscire a comprendere se le parole dell'umano in sala teletrasporto erano vere e non era arrivato a nessuna soluzione. Adesso era lì, davanti a lui che si scusava per quelle stesse parole... non capiva... era illogico. Eppure il suo braccio si allungò e la sua mano andò ad unirsi a quella di Ferris in quell'inutile stretta di mano che per gli umani era segno di pace. Non c'era logica in quel gesto, eppure le parole di suo padre parvero sparire di colpo dalla sua mente per essere sostituite dalle parole di quel giovane... no, dalle parole del suo Capitano: *lei ha fatto un ottimo lavoro!*. Quelle parole, anche se era del tutto illogico, fecero risollevare il suo spirito e gli diedero la pace che cercava.

"Bene Signor Rest, adesso si tolga il pigiama e torniamo a lavoro. Quello scemo di Doohan è addirittura tornato alla sua postazione e non voglio essere da meno di quel figaccione da quattro soldi."
"Non è un pigiama..."
"Quel che è... Capitano Strauss grazie per la sua disponibilità, ha già ricevuto anche le mie richieste di note di merito per gli ufficiali superiori vero?"
"Già inviate al Comando di Flotta e a breve invierò anche la sua nota di demerito come da sua richiesta... sono fiero di voi tutti." L'ultima frase fu quasi un bisbiglio mentre usciva dall'alloggio del vulcaniano.

"Allora questo pigiama?" commentò Ferris quando la porta si chiuse.
"Non è un pigiama e preferirei un po' di privacy."
"Ok, ok... ci vediamo in plancia, abbiamo ancora bisogno di lei." detto questo Bueller uscì.



USS Hope - Plancia
09/02/2401, ore 16.00


"Signor Basta novità?" chiese Ferris avviandosi verso la sua poltrona occupata da Xyr. I due si scambiarono un'occhiata fra l'imbarazzato e il confuso poi lui sorrise e lei aggrottò le sopracciglia... bene era tutto tornato a posto.
"L'Ammiraglio Mallory è stato ritrovato morto nella sua camera dalle squadre dell'intelligence che hanno dato il cambio ai miei uomini. È stato accoltellato, un unico fendente al cuore."
"Deve essere stato l'uomo con gli occhi azzurri..." commentò Bueller
"Quale uomo con gli occhi azzurri?" chiese Lon distogliendo lo sguardo dalla sua console.
"L'unico ad interagire con me era un uomo sulla cinquantina, capelli brizzolati, un accenno di barba e occhi azzurri, farò fare un identikit da Hope con l'aiuto di Doohan... è stato lui a torturare James. Finché non mi avete parlato dell'Ammiraglio Mallory pensavo fosse quel tizio il capo e visto com'è finito l'ammiraglio forse non mi sono sbagliato."
"Ma cosa volevano da voi?" chiese Rodriguez
"Volevano i codici della nave, soprattutto quelli che sono stati usati per legare il DNA alieno di Hope alle gelatine bioneurali della nave." Mentre Doohan era sotto tortura il motivo per la sua prigionia gli era stato finalmente rivelato.
"Com'è possibile che qualcuno di esterno all'ammiragliato sappia che Hope è senz..." Xyr si bloccò di colpo
"Già... non è possibile che qualcuno non della flotta abbia saputo che la Hope è una nave senziente. Siamo stati tutti ben attenti... credo che alla fine il Capitano Strauss ci abbia visto giusto." Bueller appoggiò la testa allo schienale della sua poltrona "C'è un complotto in corso e noi ci siamo finiti dentro."

Gli ufficiali della Hope si guardarono, questa storia non era ancora finita.


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FINE MISSIONE