USS HOPE
presenta
Mahdia, bersaglio mobile
Missione 13
Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS HOPE,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM
Starfleet Italy
Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS HOPE, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.
Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.
Anno pubblicazione 2020
www.starfleetitaly.it | USS HOPE
Equipaggio
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Tenente Ferris Bueller Capitano
| Tenente JG Lon Basta Capo Sicurezza
| Tenente JG Caytlin Consigliere
| Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa Timoniere
| Tenente JG Melanne Graahn Ufficiale Medico Capo
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Tenente JG Rest figlio di Retok Ufficiale Tattico Capo
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Autori
Capitano Ferris Bueller Franco Carretti
| Capo Sicurezza Lon Basta Silvia Brunati
| Consigliere Caytlin Vanessa nd
| Timoniere Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa Silvia nd
| Ufficiale Medico Capo Melanne Graahn Maddalena Duci
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Ufficiale Tattico Capo Rest figlio di Retok Ilenia De Battisti
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Sommario
Sinossi
13.00 - Qualcosa di cui parlare
13.01 - Effetto
13.02 - Il cerchio si stringe
13.03 - Il signor Edwin Yander
13.04 - E' solo questione di opportunità
13.05 - Il segreto non più segreto
13.06 - Nido di serpi
13.07 - Stati alterati di coscienza
13.08 - Nascondino
13.09 - Il gioco continua
13.10 - Scacco matto alla Regina
13.11 - Luminescenze rivelatrici
Sinossi
Una semplice missione diplomatica, si trasforma in una corsa contro il tempo per scoprire un complotto per fomentare la guerra.
13.00 - Qualcosa di cui parlare
Autore: Tenente JG Lon Basta
USS Hope - Sala mensa, 22/12/2398, ore 13:10
"Abbiamo un problema."
A quelle parole Lon Basta posò la posata sul tavolo e guardò Rodriguez che si era seduto davanti a lui. "Siamo appena partiti," obiettò colpito dalla nube di polvere nel deserto assolato che era in quel momento la mente del capo operazioni. Rodriguez solitamente era un turbine di immagini, il deserto era decisamente insolito per lui.
"E quando mai è stata una novità?" Ribatté l'umano servendosi di un pezzo di pane blu dal suo vassoio.
Corrugando la fronte a quel gesto Basta dovette ammettere, suo malgrado, che l'altro aveva ragione. Non c'era stata una missione della Hope che non avesse portato con sé sorprese, per lo più inaspettate. Un accenno di sorriso gli comparve sul viso subito scacciato dallo schioccare delle dita di Rodriguez sotto il suo naso.
"Torni su questa nave, tenente!" Lo rimproverò il capo operazioni, "niente romanticismo quando abbiamo un importante problema da risolvere."
"Abbiamo," commentò Basta osservando la nube di polvere che si faceva sempre più grande.
"Mio, nostro, sottigliezze", ribatté Rodriguez usando un altro pezzo di pane per intingerlo nel sugo del piatto di Basta.
Il betazoide si accigliò ulteriormente.
"Brucia!" Esclamò Rodriguez agitando la mano davanti alla bocca, "come fa a mangiare questa roba?"
Basta non rispose limitandosi ad incrociare le braccia sul petto mentre aspettava che si decidesse ad arrivare al punto. Rodriguez bevve un lungo sorso dal bicchiere di Basta poi sollevò entrambe le mani come per chiedere scusa. "Metta che lei avesse saputo da un amico di un amico di un amico di un amico che una certa merce stesse per essere venduta a persone poco piacevoli e non proprio amiche. E da questo amico di un amico di un amico di un amico, avesse anche saputo dove sarebbe avvenuta questa vendita e avesse pensato che se questa merce fosse finita nelle mani sbagliate sarebbe stata una cosa molto brutta. Il suo senso dell'onore l'avrebbe portata a fare qualcosa per impedirlo giusto?" Con la mano indicò Basta. "Lei non è me però, o meglio, io non sono lei e, seppure sarebbe stato molto giusto quello che lei avrebbe fatto, ci sono confidenze che non vanno tradite, mai, lo stabilisce il codice dei contrab...onesti mercanti," portò la stessa mano al cuore. "Tuttavia, un conto è fare qualcosa attivamente ed un altro è fare in modo che qualcuno lo faccia per te."
"No."
"Non sto dicendo che lei debba fare qualcosa!" Esclamò offeso Rodriguez, "non le chiederei mai una cosa simile e, comunque, sarebbe troppo tardi visto che si tratta di vicende avvenute un paio di anni fa."
Basta inspirò a fondo preparandosi alla tempesta di sabbia che ora era la mente del capo operazioni, "ma vuole che io faccia qualcosa per un problema più attuale." suggerì.
"Esatto! Come ha fatto a capirlo?" Esclamò Rodriguez spostando la sedia fino a trovarsi a fianco del betazoide, "mettiamo che l'amico dell'amico dell'amico dell'amico abbia passato un po' di tempo nelle celle detentive federali perché aveva parlato con troppe persone e la cosa è non si sa come trapelata, e mettiamo, si parla solo di ipotesi ovviamente, che io abbia saputo che ha finito di scontare la sua pena e che si sia messo in mente di vendicarsi erroneamente convinto che sia stato io il responsabile dei suoi affari finiti male," deglutì, "e abbia trovato un modo di salire a bordo della Hope..."
"Adesso?"
"Farà parte della delegazione diplomatica brahariana che imbarcheremo fra due giorni." Rispose tutto d'un fiato Rodriguez.
"Nome?"
"Mai saputo."
"Aspetto?"
"E chi l'ha mai visto? Era un amico, ma amico di un amico di un amico."
"Razza?"
Rodriguez strinse le spalle.
Lon emise un sospiro esasperato.
Rodriguez sorrise. "Sapevo di poter contare su di lei, splendida chiacchierata." Si alzò dal tavolo, fece un passo, poi si girò di nuovo verso il betazoide, "dimenticavo. Farò portare le mie cose nel suo alloggio così potrà proteggermi meglio."
USS Hope - Alloggio del Tenente Rest, 22/12/2398, ore 15:10
"Tutto qui?"
Basta strinse le spalle, "tutto qui quello che Rodriguez mi ha voluto dire."
"Non è sufficiente," decretò il vulcaniano, "non possiamo andare dal capitano con così pochi dati a disposizione."
"Concordo," risposte Basta andando verso gli scacchi vulcaniani, "per questo sono qui."
Rest sollevò un sopracciglio osservando il betazoide.
Nel corso di quell'anno, Lon aveva studiato il vulcaniano ed aveva iniziato a capire come leggere le, a mala pena visibili, alterazioni del suo viso. Non che potesse definirsi proprio un esperto lettore del carattere di Rest, ma aveva imparato a notare il leggero irrigidirsi delle spalle e lo sguardo, esattamente quello che ora il vulcaniano gli stata rivolgendo, che indicavano insoddisfazione e richiesta di arrivare al punto. Prese un pezzo degli scacchi rigirandoselo fra le dita prima di guardarlo.
"Rodriguez è un abile manipolatore," spiegò, "ma non sottile come te." Sapeva di poter essere diretto con Rest perché avevano ormai impostato il loro rapporto sul binario non sempre facile, e talvolta crudele, della sincerità. "Prima di parlare con il capitano o con il primo ufficiale, dobbiamo avere dati certi."
"Quindi io parlo con Rodriguez," concluse Rest annuendo.
"Mentre io prenderò ulteriori informazioni sulla delegazione cercando di aggirare i blocchi diplomatici e scoprire chi è il nostro misterioso uomo," annuì Basta.
Rest si avvicinò alla scacchiera osservandola con attenzione.
"Non abbiamo mai finito quella partita."
"È un gioco che non fa per me."
"Questi non sono vecchi come quelli dell'ambasciata, difficilmente si romperanno."
"Meglio non correre il rischio," ribatté Basta avviandosi verso la porta, "devo andare prima che Rodriguez si impossessi del mio alloggio."
"Lo ospiterai quindi?"
"Nemmeno per idea, se non riusciremo ad individuare di chi si tratta prima che salga a bordo avremmo bisogno di un'esca. Andrò io da lui."
USS Hope - Ufficio del capitano, 22/12/2398, ore 18:10
"E questo è tutto," concluse Caytlin soddisfatta per poi notare l'espressione di Bueller, "Ferris? Mi hai sentito?"
"Si si," si affrettò a rispondere il capitano agitando una mano distrattamente, "un diplomatico, sua figlia che fa parte del personale, tre guardie..."
"Protettori," lo corresse il consigliere.
"Protettori," ripeté Bueller sbuffando, "che avranno l'autorizzazione a salire armati perché i loro pugnali sacri sono più simboli che vere armi e non sono affilati. Un segretario," proseguì, "un addetto alle relazioni culturali con Andria, tre mogli. Come fa uno a sopportare tre mogli?"
"Chiedilo ai denobulani. E...?"
"E' importante che la missione vada a buon fine," ripeté il capitano con il tono di un bambino che ripete la lezione, "perché Brahara e Medor non hanno rapporti da un centinaio di anni e sono stati in guerra per almeno una cinquantina di quegli anni. La federazione si è assunta il compito di mediare e l'ammiraglio Lennox si è raccomandata di portare la delegazione a destinazione sana e salva e sorvegliare le trattative."
"E' la nostra prima missione diplomatica di questa portata," commentò Caytlin con un sospiro preoccupato.
"Andrà come deve andare," ribatté con filosofia Bueller portando le mani dietro la testa.
"Saremo su Brahara fra due giorni," riprese Caytlin, "vogliamo ripassare le informazioni che abbiamo su di loro?"
"Dobbiamo per forza farlo qui? Non saremmo molto più comodi nel mio alloggio?"
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13.01 - Effetto
Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok
USS Hope - Ufficio tattica e sicurezza - 23/12/2398, Ore 13:36
Rest aveva ritardato quella conversazione per il maggior tempo possibile, non aveva impegni improrogabili ma aveva scoperto che i modi di fare del tenente Rodriguez avevano la capacità di fargli insorgere il mal di testa ed ora, che alla fine si ritrovava Paulo di fronte, non potè far altro che indicargli la poltroncina posta di fronte alla sua scrivania e restare in attesa.
Paulo si sedette rapidamente osservando Rest "Ma poi io mi chiedo..." il tono era più alto del solito, segno che il capo ops non aveva gradito quella convocazione "Cosa ti aspetti che ti dica? Vi ho già detto tutto quello che so!"
"Permettimi di dubitare dell'attendibilità di quest'ultima affermazione..." Rest non si scompose affatto indicando nuovamente la medesima poltroncina "Prego..."
Rodriguez rimase in piedi "Ma Lon dov'è? Ho già detto tutto a lui... non ha senso che stia qui a ripetere lo stesso discorso, lui sa già qual'è il problema!"
"Il tenente Basta al momento è impegnato, come ben sa domani salirà a bordo la delegazione diplomatica brahariana e questo comporterà un aumento delle procedure di sicurezza del 37% per tutto il loro periodo di permanenza"
"La sicurezza... certo... è questo che dovete aumentare, ma per proteggere me!" Rodriguez si allungò un po' verso Rest "Piuttosto... mi sembri un ufficiale fisicamente forte ed in grado di sostenere senza difficoltà degli scontri corpo a corpo, potrei venire a stare nel tuo alloggio"
"Scordatelo" la risposta di Rest fu piatta "Ora, permettimi di essere onesto con te" il tattico osservò Paulo per vari istanti in silenzio, stava organizzando la sua trappola per costringerlo a parlare e doveva prendersi tutto il tempo per rendere il suo discorso convincente "Secondo il consigliere della nave ci saremmo dovuti aspettare un aumento di segnalazioni di pericolo compatibilmente con la nuova realtà in cui l'equipaggio della nave avrebbe operato una volta che l'estrazione dell'essere alieno fosse avvenuta"
"No... un momento" Paulo sembrò essere punto sul vivo "Stai forse sostenendo che mi sia inventato tutto? E con quale scopo?"
"Non è del tutto esatto, ma secondo il consigliere i membri della nave nell'ultimo anno e mezzo, dopo quella che è stata la grande rivelazione, hanno avuto la consapevolezza di essere unici... nel bene o nel male hanno vissuto inconsapevolmente in una situazione protetta per svariati anni per poi essere dislocati su Sol III con incarichi calibrati alle loro necessità... un simile trattamento non sarebbe mai stato concesso ai loro colleghi di Accademia. Dopo l'estrazione dell'alieno ogni membro della nave ha dovuto accettare che quella particolarità che li aveva resi unici non sussisteva più... ovviamente per alcuni, fra cui il sottoscritto, la notizia è stata considerata positivamente, ma non siamo tutti uguali. Sempre secondo il consigliere, era da prevedersi che vi sarebbe stato in alcuni il tentativo subconscio di ricreare una propria unicità per avere di nuovo quell'attenzione di cui aveva goduto nell'ultimo anno e mezzo... certo, non ritenevo che questo meccanismo avrebbe riguardato gli ufficiali superiori ma la psiche umana è un campo di cui solitamente io non mi occupo" Rest sapeva perfettamente che Paulo detestava non essere creduto, quindi si alzò convinto che, con una probabilità del 89,56%, questo avrebbe portato il tenente Rodriguez ad essere molto più collaborativo "Sono certo che il tenente Caytlin potrà esserti maggiormente d'aiuto in questa situazione di quanto possiamo fare io ed il tenente Basta. Ti auguro buona giornata tenente, non vorrei trattenerti oltre"
"Buona giornata un accidente!" Paulo si sedette quasi di botto sulla poltroncina "Non mi sto inventando assolutamente nulla, la mia vita è davvero in pericolo! Si tratta di un problema serio e voi avete l'obbligo morale e professionale di correre ai ripari!"
Rest lo osservò accomodarsi e si sedette nuovamente di fronte al tenente, la partita a scacchi con il capo ops stava metaforicamente per iniziare "Permettimi di essere oltremodo scettico alla situazione da lei prospettata ma, dato che desideri insistere, riprendiamo ipoteticamente in esame la questione... parti dall'inizio"
"Mettiamola in questi termini... un amico di un amico di un amico di un amico vari anni fa aveva recuperato una certa merce e... diciamo che avrebbe potuto volerla vendere a persone poco piacevoli e non proprio amiche della Federazione, ma... dato che se questa merce fosse finita nelle mani sbagliate sarebbe stata una cosa molto brutta... qualcuno potrebbe aver fatto qualcosa tramite qualcun altro in modo che l'affare non andasse in porto" Paulo deglutì osservando Rest "Ed ora mettiamo che l'amico dell'amico dell'amico dell'amico abbia passato un po' di tempo nelle celle detentive federali ed io abbia saputo che ha finito di scontare la sua pena e che si sia messo in mente di vendicarsi erroneamente convinto che sia stato io il responsabile dei suoi affari finiti male salendo a bordo della Hope... Non sarebbe vostro compito, per regolamento, in quanto membri della sezione tattica e sicurezza, vigilare sulla sicurezza dell'equipaggio ed impedire ogni tentativo di mandarne uno al Creatore?"
"Corretto"
"E allora piuttosto di consigliarmi di incontrare il consigliere, cosa aspettate a trovare un modo per salvare me?" Paulo sembrava piuttosto preoccupato e infastidito
"Attendiamo che la minaccia che tu ipotizzi si renda effettiva..." Rest, dal canto suo, non esprimeva alcuna emozione "Finora non mi hai comunicato alcuna informazione utile che possa far ritenere che la tua storia non sia il frutto di una fervida immaginazione"
"Ma io non me lo sono inventato! Sono stato davvero informato della liberazione di quell'amico dell'amico dell'amico dell'amico! Cosa devo fare per fartelo capire?" rispose esasperato Rodriguez
"Potresti iniziare rendendo verosimile le tue affermazioni facendo dei nomi"
"Impossibile!" Paulo sgranò gli occhi "Ci sono informazioni che non vanno divulgate, mai, lo stabilisce il codice dei contrab...onesti mercanti! Non ne ho mai conosciuto il nome, nessuno fa i propri legalissimi scambi commerciali utilizzando il proprio nome!"
"Ma per essere inseriti all'interno di un edificio detentivo federale deve necessariamente essere stato schedato... sarebbe impossibile la reclusione di un soggetto senza che i suoi dati vengano inseriti nell'apposito database"
"Rest, davvero pensi che quell'amico dell'amico dell'amico dell'amico abbia dato le sue reali generalità? Non ti pare di essere fin troppo ottimista?"
"Se i dati sono, a tuo avviso falsi, il divulgare quel nome non inciderà su qualsivoglia codice di condotta etico che possa essere stato redatto per la regolamentazione dei vostri scambi commerciali..." Rest portò le mani a congiungersi di fronte a sé "Il che farebbe decadere la tua ipotetica impossibilità a rispondere alle mie domande"
Paulo alzò le mani al cielo "Ma come ve lo devo far capire che quel nome non vi serve affatto? Ti facevo più perspicace Rest" sbuffò per un attimo "Secondo la prigione si chiama Edwin Yander... ma, andiamo... ora sarà tutt'altra persona!"
"Cosa ha tentato di contrabbandare?"
"Questo non te lo dirò mai!" rispose con decisione Paulo
"Sarà inserito nella scheda di questo ipotetico Edwin Yander... se è stato ritenuto colpevole ed ha soggiornato all'interno di un edificio detentivo certamente avranno formalizzato le accuse e saranno giunti ad una condanna" Rest continuava ad osservare Paulo "Potrei richiedere le informazioni relative al soggetto direttamente al complesso detentivo che lo ha ospitato e, con buona probabilità, potrei ottenerle in un paio di giorni... oppure potrei averle direttamente da lei, in ambo i casi non ritengo di poter avallare un indagine sui membri di una delegazione diplomatica senza prima avere in mano tutte le informazioni necessarie"
"Ma non essere ridicolo Rest, la delegazione salirà a bordo domani! Non abbiamo il tempo di aspettare che ti venga mandata la scheda detentiva di quell'uomo!"
"Errato..." la voce di Rest era del tutto calma "Tu, se la minaccia fosse reale, non avresti tempo da attendere... io, dal mio punto di vista, non soffro di queste limitazioni, dato che al momento non sussistono dati che possano portare a ritenere esistente una reale minaccia per la nave o il suo equipaggio"
"E di nuovo! Non me lo sono inventato, la minaccia c'è davvero!"
"Se ritenessi esistente una minaccia, immagino che saresti il primo a cooperare per poter ottenere l'aiuto necessario alla salvaguardia della tua esistenza..." Rest fece una piccola pausa preparandosi al prossimo passo "...oltre al fatto che, con una probabilità del 76,97%, ritengo che faresti tutto ciò che è in tuo potere per evitare un'accusa di complicità"
"Complicità? Ma vogliono ammazzare me!! Rest, ti sembro un pazzo suicida?"
"Analizziamo la situazione dal principio, hai asserito che il signor Edwin Yander..."
"Non è il suo vero nome!" intervenne Paulo
"Dettagli... ad ogni modo, se lo preferisce, hai asserito che l'amico dell'amico dell'amico dell'amico stava per vendere della merce a persone poco piacevoli e non proprio amiche della Federazione, e hai aggiunto che se questa merce fosse finita nelle mani sbagliate sarebbe stata una cosa molto brutta... questo mi porta a concludere che con una probabilità del 95,16% che tale merce possa essere assimilata ad un arma" Rest continuava a fissare Paulo con espressione priva di emozioni "Ovviamente, se un soggetto è stato in grado di reperire un'arma di contrabbando, evidentemente ha delle conoscenze che gli permettono di avere degli agganci solidi nella criminalità e... sebbene tali contatti siano stati messi in crisi dal periodo detentivo, rimane una probabilità del 78,83% che ora tale amico dell'amico dell'amico dell'amico ora possa essere nuovamente in grado di recuperare un'arma con caratteristiche similari ed adoperarla nella sua vendetta"
"E questo mi rende suo complice?" Paulo osservava con espressione stupita Rest "Ma ti ha dato di volta il cervello??"
"No, le mie funzioni intellettuali sono del tutto normali... e sì, tu potresti essere considerato un complice" l'ufficiale tattico fece un'altra piccola pausa "Qualora, ipoteticamente, questo amico dell'amico dell'amico dell'amico avesse potuto trovare ed introdurre un'arma potenzialmente dannosa per la nave ed il suo equipaggio... arma di cui tu potresti avere delle informazioni ma, per uno sconosciuto regolamento etico decidessi di non metterne parte me ed il tenente Basta... l'omessa informazione sarebbe sufficiente per mettere in pericolo l'equipaggio e comportare un accusa di complicità"
"Ma sono io che rischio l'osso del collo, Rest!"
"E nonostante tutto non ritieni necessario informare la sezione tattica e sicurezza mettendoli parte dei pericoli che potrebbe correre l'equipaggio, questo permetterà all'eventuale amico dell'amico dell'amico dell'amico di mettere in pericolo l'equipaggio... e le accuse che ipoteticamente potranno essergli mosse finiranno per estendersi anche a te"
"Nessuno potrebbe mai accusare me di quanto potrebbe avere in mente di fare l'amico dell'amico dell'amico dell'amico!" Paulo incrociò le braccia al petto "Io certe cose non le farei mai e tu lo sai!"
"Non ha importanza cosa io possa o meno sapere, il punto è... sicuro di voler rischiare? Cosa contrabbandava quell'uomo?"
"Una tossina..." Rodriguez incrociò le braccia al petto "Una tossina neurotossica... ma non dirò altro a riguardo!"
"Bene, per ora credo che sia tutto" Rest tornò ad alzarsi
"Quindi è tutto chiarito? Farete qualcosa per proteggermi?"
"Ovviamente si..." la risposta di Rest non si fece aspettare
"E posso venire a stare nel tuo alloggio?" rincarò la dose Paulo
"Assolutamente no" Rest inarcò un sopracciglio "Buona giornata tenente"
Rodriguez sbuffò sonoramente "Sai una cosa? Lon è decisamente più simpatico!"
USS Hope - Alloggio Lon Basta - 23/12/2398, contemporaneamente
Lon aveva accettato di lasciare a Rest l'intero ufficio per permettergli di torchiare un po' Paulo in completa tranquillità, ma era consapevole di non potersi permettere di perdere tempo si sedette alla scrivania accendendo il terminale e iniziò a far apparire le varie schede della delegazione diplomatica brahariana sistemandole una accanto all'altra. Fra circa 24 ore sarebbero saliti sulla Hope una decina di persone, compreso il famoso diplomatico Mahdia, che si sarebbe occupato dei delicatissimi incontri diplomatici tra Brahara e Medor.
Basta era seduto in modo piuttosto rilassato sulla poltroncina ma il suono della porta lo fece alzare "Avanti!"
Caytlin fece un paio di passi all'interno dell'alloggio "Permesso... disturbo?"
"Consigliere..." Lon osservò la risiana decisamente sorpresa di vederla giungere nel suo alloggio "Posso fare qualcosa per lei?"
"In verità si, vorrei capire cosa sta accadendo sulla nave..." Caytlin si osservò per un attimo attorno prima di proseguire "So che il tenente Rodriguez è piuttosto teso in questi giorni... ed il fatto che abbia aumentato le visite di cortesia e lei ed al tenente Rest mi sta facendo pensare. Sa quanto la missione in corso sia importante, quindi le chiedo di essere totalmente onesto con me... ci sono dei problemi?"
"Si" Lon incrociò le braccia al petto "O meglio, potrebbero essercene... ma le informazioni sono così scarse che prima di andare dal Capitano io e Rest sentivamo la necessità di avere un quadro della situazione più chiaro..."
Caytlin sospirò "Temevo questa risposta..." fece un altro passo avvicinandosi alla scrivania "E quale sarebbe la preoccupazione del tenente Rodriguez?"
"E' possibile che nella delegazione diplomatica si sia nascosto un ex carcerato che, a quanto pare..." Lon fece cenno al consigliere per invitarla ad accomodarsi "...beh, potrebbe avere il desiderio di ammazzare Paulo..."
Caytlin spalancò gli occhi "Non ci credo... chi sarebbe?"
"Non lo sappiamo, per questo prima di fare rapporto stiamo ricercando un po' di informazioni... Rest sta cercando di convincere Paulo a farci avere qualche informazione in più, mentre a me spetta ricontrollare le schede di tutti coloro che saliranno a bordo" Lon tornò a sedersi "Vuole farmi compagnia? Lei ha molte informazioni sulla delegazione, mi potrebbe dare un grande aiuto..."
"Certamente..." il consigliere si accomodò restando in attesa "Farò del mio meglio"
"Computer..." Lon tornò ad osservare il terminale "Iniziamo dalla prima scheda, che informazioni abbiamo sul diplomatico Mahdia"
=^=Prima scheda... nome completo Mahdia, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso maschile, età cinquantasei anni... terzogenito di Ludbah, leader politico di Brahara tra il 2367 ed 2389, assassinato in un attentato in data astrale 66201.14 da parte di una fazione violenta di Medora. Rinomato diplomatico, fra i principali accordi dallo stesso stipulati si annovera l'accordo di pace di Ostierneih del 2396 e l'intavolazione della pace fra Medora e Bahara=^=
"Faccio veramente fatica a credere che il diplomatico possa avere a che fare con questa storia" Caytlin scosse il capo "Sono anni che lavora alacremente per riuscire a portare la pace fra il suo popolo e quello di Medora, anni in cui è sempre stato sotto i riflettori... posso garantirti che lui di certo non è stato in prigione!"
"Potrebbe avere qualche interesse di aiutare qualcuno a vendicarsi... anche se, lo escluderei onestamente"
"Io lo escludo con una certa sicurezza, ma se vuole averne la conferma potrà chiedere al tenente Rest... è figlio di un diplomatico e potrà confermarle come per un diplomatico la propria immagine pubblica sia sostanzialmente tutto. Per convincere qualcuno ad accettare dei compromessi è necessario che quest'ultimo abbia la convinzione che chi gli sta facendo tale proposta sia un soggetto inappuntabile, al di sopra delle parti e degno di tutta la fiducia ed il rispetto possibile... perdere quell'immagine di affidabilità vorrebbe dire distruggere in un lampo la propria intera carriera. Mahdia non è di certo al livello di Retok in quanto diplomatico ma ama il proprio lavoro... o meglio, ama l'importanza che gli fa ottenere essere un diplomatico e... no, la vita del tenente Rodriguez per un ambasciatore di questo livello non è abbastanza importante da voler rischiare tutto il suo mondo"
Basta annuì per un attimo "Computer, seconda scheda..."
=^=Seconda scheda... nome completo Aisha, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso femminile, età ventiquattro anni... primogenita di Mahdia, rinomato diplomatico brahariano. Ballerina, ha terminato i propri studi al Tiebra Freimacht, celeberrima accademia di danza su Brahara. Attualmente impiegata come membro della delegazione diplomatica brahariana=^=
"Aisha?" lo sguardo di Lon si posò su Caytlin
"Si, nella cultura brahariana i nomi maschili iniziano sempre per consonante... i nomi femminili invece partono sempre con una vocale"
"Si... ma, immagino escluderebbe anche lei dalla lista dei soggetti da tenere in considerazione, è corretto?"
Il consigliere annuì lentamente "Si, ed anche in questo caso le consiglio di chiedere al tenente Rest... deve considerare che non solo il diplomatico è tenuto ad avere una vita irreprensibile per mantenere la sua immagine rispettabile, ma anche i più vicini congiunti finiscono inevitabilmente per essere posti sotto i riflettori. Se la figlia di Mahdia fosse finita in prigione, le garantisco che suo padre non sarebbe mai stato scelto per degli accordi così delicati..."
Lon annuì nuovamente "Computer, proseguire con le schede da tre a cinque"
=^=Terza scheda... nome completo Uriah, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso femminile, età cinquantadue anni... prima delle tre mogli di Mahdia, rinomato diplomatico brahariano. Madre della primogenita del diplomatico Mahdia, Aisha=^= ci fu un attimo di silenzio, poi il computer riprese =^=Quarta scheda... nome completo Emilah, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso femminile, età quarantacinque anni... seconda delle tre mogli di Mahdia, rinomato diplomatico brahariano. Madre di due dei tre figli del diplomatico Mahdia, Mayram di ventuno anni e Ahta di diciotto anni =^= altro attimo di silenzio=^= Quinta scheda... nome completo Onirak, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso femminile, età trentadue anni... terza delle tre mogli di Mahdia, rinomato diplomatico brahariano=^=
"Non che ci sia molto su di loro..." concluse Basta con una smorfia disegnata sul volto "Sembrerebbe che abbiano dedicato la loro vita semplicemente ad essere le mogli di un diplomatico"
"Non è che sembra..." Caytlin osservò Basta "E' esattamente così. Un uomo sposato da un'immagine di sé molto più posato e affidabile di uno scapolo impenitente che corre dietro ad ogni singola ragazza single e disponibile e come le ho già detto, in questo campo l'apparenza è tutto..." il consigliere fece una breve pausa "No, se dobbiamo cercare qualcuno che potrebbe essere stato in prigione e possa avere intenzione di vendicarsi di Paulo non possiamo soffermarci sul diplomatico ed i suoi famigliari..."
"Dobbiamo prendere in considerazione il resto dell'entourage..." Lon andò a digitare al terminale "Ma da quello che posso vedere su di loro i dati sono quasi inesistenti... sono stati inseriti nella delegazione brahariana per l'occasione e fino ad ora non sembra che avessero mai occupato incarichi di alto rilievo"
"Neppure il segretario? Di solito un diplomatico può cambiare guardie ma il segretario resta sempre lo stesso" Caytlin osservava Lon con una certa curiosità
"Ma non sempre... si da il caso che, a quanto ho potuto leggere, si tratti del nuovo segretario... subentrato al precedente che, per raggiunti limiti d'età, è stato dimesso dal suo ruolo..." Lon tornò a fissare il terminale
"Computer, sesta scheda..."
=^=Sesta scheda... nome completo Ridan, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso maschile, età trent'anni... segretario personale di Mahdia, ha iniziato il proprio servizio nella delegazione brahariana tre mesi ed otto giorni fa=^=
"Quindi il segretario potrebbe essere un sospettato, giusto?" Caytlin osservò Basta "E' arrivato da poco... e le informazioni su di lui sono scarse, no?"
"Si... purtroppo questo vale anche per tutti gli altri..." Lon tornò al terminale "Computer, schede da sette a dieci"
=^=Settima scheda... nome completo Nassah, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso maschile, età trentadue anni... protettore personale di Mahdia, ha iniziato il proprio servizio nella delegazione brahariana quattro mesi ed undici giorni fa=^= il computer si fermò per qualche attimo =^=Ottava scheda... nome completo Mirak, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso maschile, età ventinove anni... protettore personale di Mahdia, ha iniziato il proprio servizio nella delegazione brahariana quattro mesi ed undici giorni fa=^= altro attimo di silenzio =^=Nona scheda... nome completo Nayar, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso maschile, età ventinove anni... protettore personale di Mahdia, ha iniziato il proprio servizio nella delegazione brahariana tre mesi e quindici giorni fa=^= un ultimo attimo di silenzio =^=Decima scheda... nome completo Adia, cognome nessuno... la razza brahariana non fa uso di cognomi... sesso femminile, età trentuno anni... addetta alle relazioni culturali con Andria, ha iniziato il proprio servizio nella delegazione brahariana tre mesi e quindici giorni fa=^=
"Quello che vorrei sapere è... se qualcuno volesse fingere di appartenere alla razza brahariana... quali caratteristiche dovremmo cercare per smascherarli?"
Caytlin scosse il capo osservando il capo della sicurezza "I brahariani sono uguali identici agli umani... se sperava in caratteristiche genetiche o fisiologiche, come tre cuori o due stomaci... no, mi spiace, non c'è nulla di questo tipo"
Lon fece una smorfia "Quindi se un umano volesse fingersi brahariano..."
"...riuscirebbe a farlo senza nessuna difficoltà" terminò la frase il consigliere
USS Hope - Ufficio del Capitano - 23/12/2398, Ore 16:11
Bueller aveva ascoltato pazientemente il rapporto decisamente lacunoso dei tenenti Rest e Basta, osservandoli in perfetto silenzio fino alla fine "Bene, quindi voi mi state dicendo che finalmente la Hope ha un incarico diplomatico di alto livello e... ovviamente, ci doveva capitare a bordo un ex carcerato che vorrebbe fare lo scalpo a Paulo. Ma perchè non può mai andarne dritta una?" scosse il capo "Quindi sappiamo che uno di quegli uomini..."
"Non escluderei neppure la donna capitano..." intervenne Caytlin "Non mi sorprenderebbe se l'amico dell'amico dell'amico dell'amico abbia deciso di cambiare sesso per riuscire ad avvicinarsi a Paulo più facilmente e dato che arriveranno con una propria navetta, non passeranno sotto i biofiltri del teletrasporto"
"E a meno che non vada ad alzar loro la gonna per vedere se non vi sono sorprese, direi che non possiamo sapere se siano realmente femmine o meno... a meno di costringerle ad una scansione ma escluderei che Mahdia me lo lascerebbe fare" Bueller osservò Caytlin "Va bene... quindi sappiamo che qualcuno o qualcuna potrebbe essere in procinto a salire sulla nave per uccidere un membro della mia nave ma a tutti gli effetti abbiamo solo delle ipotesi su chi siano i più sospettabili... giusto?"
"C'è dell'altro signore..."
Bueller portò lo sguardo su Rest per poi rispondere con tono ironico "A si? Altre buone notizie immagino..."
Rest come al solito non comprese l'ironia proseguendo per la sua strada "No, signore, nessuna buona notizia. Il signor Edwin Yander è stato incriminato per aver tentato di vendere un'arma biochimica... una tossina neurotossica non individuabile dal teletrasporto, in un contenitore estremamente piccolo e maneggevole della grandezza di un'arancia ed in grado di diffondersi tramite i sistemi di ventilazione... temevo che avesse la possibilità di ottenerne dell'altro attraverso i propri contatti con la criminalità ma, da quanto ho potuto scoprire da alcune mie fonti, quella partita di merce non è mai stata recuperata. Il signor Yander non ha mai confessato dove l'avesse nascosta, asserendo fosse andata totalmente distrutta... ma se così non fosse..."
"Avremmo un pazzo armato con un'arma biochimica potenzialmente letale e non rilevabile, in procinto di salire sulla nostra nave con l'intento di vendicarsi di Paulo ed in grado di cancellare la vita sulla Hope" terminò Bueller "Meraviglioso, sempre meglio!"
USS Hope - Sala Mensa - 24/12/2398, Ore 22:11
La delegazione brahariana era salita a bordo all'incirca tre ore prima e, seppure tutti gli ufficiali superiori si fossero prodigati per far si che quella serata fosse la migliore per il diplomatico e tutto il suo entourage, essendo stati informati delle preoccupazioni di Rest, Basta e Rodriguez, non potevano far altro che tenere gli occhi aperti. Era stata organizzata una sorta di cena di gala all'interno della mensa, la quale per l'occasione era stata organizzata per permettere a chi lo avesse voluto di poter ballare, ma per il momento tutti sembravano più interessati a dar sfoggio delle proprie capacità comunicative piuttosto che alle proprie prodezze sulla pista da ballo.
Mahdia sembrava decisamente soddisfatto, aveva potuto parlare di se stesso al capitano Bueller ed al comandante Xyr per quasi due ore e quarantacinque minuti senza essere quasi mai interrotto ed ora si era fermato un po' per lasciare riposare le proprie corde vocali e le orecchie di tutti gli altri presenti l'unica che appariva decisamente insoddisfatta era la giovane Aisha.
"Una festa senza nessuno che balla non ha molto senso!" la voce infastidita della giovane brahariana fece voltare tutti verso di lei
"Tesoro, non essere indisponente... il Capitano ha organizzato questa festa in modo molto accurato, dovresti essergliene grata!" Uriah richiamò la figlia con espressione seria
"Uriah, nostra figlia è giovane... ha solo voglia di divertirsi, non gliene volere per questo..." la voce del diplomatico suonò decisamente più indulgente
"Beh, ma fra noi c'è un ottimo ballerino..." Rodriguez sorrise in direzione di Rest "Si è allenato per anni nel ballo, non credo ci sia nessun altro con così grande preparazione sulla pista"
Rest inarcò un sopracciglio ma non fece in tempo a rispondere al capo ops che Aisha era già balzata in piedi strattonando il vulcaniano per un braccio "Bene, allora andiamo... si muova tenente!"
Rest lanciò uno sguardo a Bueller prima di alzarsi e seguire la giovane sulla pista da ballo con espressione impassibile sul volto.
"Eh, cosa posso dire... la vitalità della gioventù!" Mahdia osservò con espressione sorridente la figlia prima di tornare a parlare con il Capitano "Ma ora torniamo a noi, dovremmo raggiungere Medora fra tre giorni, corretto?"
"Certamente..." Bueller fece un cenno verso Luna prima di aggiungere "Il nostro timoniere ha predisposto un tragitto sicuro per far giungere lei e tutto il resto della delegazione su Medora in tempo"
"Inoltre abbiamo predisposto un collegamento audio protetto con Medora, se vorrà comunicare con la delegazione medoriana durante il viaggio potrà farlo comodamente dai suoi alloggi..." Xyr fece un leggero cenno del capo verso il diplomatico
"Molto bene, ne sono compiaciuto" il sorriso del diplomatico sembrava sincero "So che avete ricevuto anche il compito di sorvegliare le trattative... ritenete che possano esserci delle minacce per me e la mia famiglia?"
Basta prese la parola "No ambasciatore, ma secondo la Flotta Stellare è pur sempre meglio essere cauti. Brahara e Medor non hanno rapporti da un centinaio di anni e sono stati in guerra per almeno una cinquantina di quegli anni, ora le cose stanno migliorando... certamente grazie al suo lavoro continueranno a migliorare, ma cancellare un secolo di storia non è facile"
"Mi scusi..." Melanne osservò il diplomatico "...avevo cercato informazioni sulla motivazione che ha portato a quell'incomprensione fra Brahara e Medor ma..."
"Mi faccia indovinare..." intervenne la seconda moglie di Mahdia, Emilah "Non ha trovato assolutamente nulla!"
"Esatto..." la dottoressa Graahn fissò dapprima Emilah per poi tornare sul diplomatico "Sembrerebbe che la rottura dei rapporti fra i due popoli sia avvenuta... senza un motivo"
"Ed in effetti sembrerebbe proprio che sia andato così..." Mahdia guardò la dottoressa "I due popoli iniziarono a perdere fiducia l'uno nell'altro fino a decidere di non avere più contatti... i motivi sono stati scordati da tempo, per questo è così importante che la situazione venga risolta!"
"Deve essere difficile predisporre la pace con un popolo che ha organizzato l'attentato che ha portato alla morte di suo padre..." Caytlin lo osservò con espressione comprensiva
"Oh, si... è dura, ma un'altra guerra porterebbe alla morte di quanti padri? Di quanti figli?" l'ambasciatore scosse il capo "Ho sofferto molto per la morte di mio padre e non voglio che nessun altro abbia una simile esperienza..."
La conversazione con il diplomatico si era fatta più distesa e il tempo a poco a poco iniziò a volare senza che l'ufficiale tattico e la giovane brahariana tornassero al grande tavolo per svariato tempo.
Il primo ad accorgersene fu lo stesso diplomatico "Deve essere molto bravo il vostro ufficiale tattico nella danza, mia figlia sembra aver deciso di trasferirsi a vivere sulla pista da ballo..."
"Il tenente Rest ha imparato a danzare fin da piccolo, avendo fatto parte della delegazione diplomatica del padre..."
"Del padre?" Mahdia osservò Caytlin con interesse "Suo padre è un ambasciatore?"
"Si, è il figlio dell'ambasciatore Retok" intervenne Xyr
"Ah... beh, questo spiega davvero molte cose..." l'ambasciatore sorrise osservando la figlia che, con espressione raggiante, tornava alla tavola tenendosi tutta stretta al braccio di Rest "Aisha, noto con piacere che hai trovato qualcuno con cui ballare"
"Oh, sì papà!! Credo di averlo trovato... per il resto della mia vita" la giovane brahariana poggiò la testa contro un rigidissimo Rest per poi aggiungere "Ho deciso, voglio sposarmi con lui!"
Per qualche attimo calò un silenzio quasi imbarazzante fra gli ufficiali che sedevano al tavolo dell'ambasciatore che, dal canto suo, sembrava del tutto soddisfatto della decisione della figlia "E' il figlio di un importante diplomatico, si può organizzare!"
Rest, rigido come una statua lanciò un'occhiata a Basta e a Bueller alla ricerca di qualcuno che potesse scrollargli di dosso Aisha ma anche loro sembravano non sapere esattamente cosa fare, se scoppiare a ridere o cercare di dar man forte all'amico per liberarlo da quella situazione imbarazzante.
"Ma come tentavo di spiegare a sua figlia, ambasciatore, non ritengo sia possibile procedere con un matrimonio" intervenne Rest piuttosto rigidamente
"Siete fortunati signori! Si da il caso che io sia un ministro della Sacra Scuola di Vattelapesca!" Rodriguez osservò con sguardo sornione Rest, ben felice di fargliela pagare per il loro scorso incontro nell'ufficio della sezione tattica e sicurezza "Si tratta della chiesa di Vattelapesca, una colonia dalle parti di Bolarus la cui chiesa è del tutto riconosciuta dalla Federazione dei Pianeti Uniti!"
L'ambasciatore sembrò soppesare la cosa, mentre la figlia, oramai persa nel suo mondo di sogno, restava aggrappata a Rest progettando senza mezzi termini tutto il loro futuro "Allora, io sarò la tua prima moglie... pretendo di essere la prima! Figli almeno due, mi piacciono i bambini e non voglio aspettare troppo per averne... staremo sempre insieme, vicini vicini!"
Bueller osservava la scena ma alle parole della giovane mormorò "Eh... come una cozza sullo scoglio...", l'unica a riuscire a sentirlo fu Xyr che gli lanciò una delle sue occhiatacce "Capitano, non crede di dover dire qualcosa?"
Tutti gli sguardi si voltarono su Ferris, in primis Rest che sembrava alla ricerca di una via d'uscita, ma per una volta Bueller davvero non aveva idea di che dire abbassò per un attimo la testa ad osservare l'ora, era da poco passata la mezzanotte.
"Capitano... ha qualcosa da dire?" chiese con una certa insistenza Xyr.
Bueller sollevò il capo osservando i presenti, prese un lungo respiro guardandoli ad uno ad uno per poi rispondere "Ehm... Buon Natale?"
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13.02 - Il cerchio si stringe
Autore: Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa
USS Hope - Hangar 1 - 25/12/2398, Ore 04:31
Luna salì a bordo della sua nuova e fiammante navetta. Se poco o nulla era cambiato ad un primo esame esterno, molto era cambiato internamente con motori a impulso sovra alimentati e uno scafo rinforzato fatto apposta per resistere alle manovre della giovane pilota. Si accomodò alla sua postazione di guida e da una piastra sotto la sua poltrona nascosta alla vista tirò fuori una bottiglia di birra andoriana che aprì coi denti.
"Buon Natale!" disse lei a sé stessa ridacchiando ancora per l'uscita di Ferris al ballo di gala e tirando giù una sorsata.
"A te! Bel nascondiglio tra parentesi" la voce alle sue spalle quasi la fece strozzare e in mezzo secondo aveva tirato fuori un d'k tahg da uno scomparto nel bracciolo della poltroncina e lo aveva puntato alla gola del giovane prima di accorgersi che era Rodriguez
"Paulo! Ma che ci fai qui??" disse lei staccandosi e facendo scattare a riposo le lame laterali del pugnale klingon.
"Né Rest, né Basta vogliono tenermi nel loro alloggio e allora ho pensato che la tua navetta fosse la soluzione migliore. Niente come 25 centimetri di corazza in duranio-tritanio rinforzato klingon per tenersi fuori dai guai." Disse lui battendo una nocca sullo scafo.
"Quali guai?" disse lei sorpresa "A chi devi dei soldi?" disse quindi tornando a sedersi sulla poltroncina di comando e recuperando la bottiglia di birra
"Nessun debito... o meglio non di denaro..."
"Non fare il misterioso"
"So per certo che qualcuno della delegazione brahariana mi vuole far secco per una vecchia storia"
"E chi sarebbe quello che si è preso la fregatura?"
"Un amico di un amico di un amico..."
"Capisco" disse lei bevendo un sorso "ma tu qui non puoi stare"
"Andiamo! Non do fastidio. Starò buono buono sulla branda. Quella grande intendo"
"Non se ne parla, uno quella è la mia branda, due questo è il mio angolo di solitudine" la voce di Luna era ferma come la roccia.
Rodriguez si guardò intorno "e non c'è per caso qualcosa che ti serve per arrivare ad un accordo?" disse con voce melliflua "un nuovo accoppiatore isolineare... ah! ho due valvole di scarico di plasma maggiorate, roba del giro dei circuiti di navette!"
"Mmmm fammici pensare...." Luna mise su una faccia pensierosa "no!"
"Eddai! Ci metto anche un litro di nitrato di metadissicina. Ne ho un barile"
"Come diamine hai fatto a procurarti un barile di quella roba e soprattutto dove la tieni... anche molto meno può far saltare in aria una nave stellare!!! Se ne usa a gocce -G O C C E- per potenziare la velocità dei reattori di manovra!"
"Si si so cosa fa e non ti preoccupare... non è a bordo, ma te la posso far avere" riprese Rodriguez pensando di aver stimolato le attenzioni di Luna
"Non saprei..."
"Pensa a che manovre potrebbe fare questa navetta... beh è difficile da usare e pericolosa se usata da piloti incompetenti... ma gli effetti... l'hai mai vista?... fiuuu" disse Paulo continuando enfaticamente a vendere il prodotto.
"Ok ok, puoi restare. Le valvole e un litro di nitrato. Ma sul lettino piccolo"
"Grazie Luna sapevo che avremmo trovato un accordo, tu sei brava no a combattere corpo a corpo.. .certo sei stata in grado di tenere a bada Basta.. .potrebbe bastare" disse lui andandosi a sdraiare sulla branda del piccolo alloggio destinato al capitano della navetta
"Ehi! Ti ho detto che puoi restare non che ti faccio da guardia del corpo... e soprattutto lascia libero il mio letto!"
USS Hope - Sala Mensa - 25/12/2398, Ore 14:00
"Come fai a mangiare tutta quella roba?" disse Melanne guardando stupita la quantità di piatti di fronte a Luna
"Ho un metabolismo veloce..." disse la mezzo klingon addentando un cosciotto tenuto con una mano mentre l'altra teneva un cucchiaio colmo di purè e salsa "...e sono dotata per il multitasking ...." Aggiunse facendole l'occhiolino e mandando giù un boccone.
"E questi cosa sarebbero?" disse Basta guardando sospettosamente dei pezzi di carne fritti dal profumo gradevole e prendendone un pezzo
"Oh! Non è Natale a casa di mia nonna senza i Chiharrones de Targ, cotica di targ fritta: una goduria! Questi sono replicati ovviamente... non come quelli che fa lei. Se il Targ è stato appena ucciso sono molto meglio..."
Basta posò il pezzetto disgustato
"Cos'è quell'espressione? Assaggiali... sembri Rest" disse lei indicando con la testa il tenente vulcaniano al tavolo del Capitano, rigido e col suo volto usualmente imperturbabile venato di fastidio, mentre la giovane Aisha era seduta talmente vicina a lui da essergli praticamente in braccio.
"Mmm preferisco evitare..."
"Non sai cosa ti perdi"
Rodriguez invece continuava a guardarsi intorno, sospettoso e preoccupato, puntando i guizzanti occhi ora sul tavolo occupato dalle guardie brahariane e ora in direzione della addetta alle relazioni culturali che era al momento seduta di fronte a Caytlin e a Bueller. Il tutto mentre spostava con la forchetta il mucchietto di piselli che avevano ormai invaso ogni punto del piatto coprendo le fette di arrosto.
"Paulo devi mangiare, non giocherellare col cibo" disse Melanne preoccupata
"E come faccio a mangiare" disse lui abbassandosi con le spalle e allo stesso tempo abbassando il volume della voce "uno di quei quattro vuole uccidermi e tre di loro girano persino armati"
"Sono armi cerimoniali, non sono affilate, ho controllato personalmente" disse Basta
"Sarà.. ma comunque non mi fido molto"
"Mettila -gnam gnam- così" disse Luna masticando e deglutendo "di sicuro nessuno ci proverò ora, e se devi morire, meglio farlo a stomaco pieno"
"Grazie Luna... sempre incoraggiante" disse lui spingendo in avanti il piatto col viso spaventato
"Beh tra i klingon si dice che ogni giorno è un buon giorno per morire. L'importante è morire portandoti dietro i tuoi nemici" gli rispose lei puntando il coltello in aria come a sbudellare qualcosa "preoccuparsi non serve"
"Disse quella che per divertimento fa slalom tra gli asteroidi" rispose Melanne
"Quello? Ormai l'ho finito... a meno di non disattivare i protocolli di sicurezza non mi da più brivido" rispose Luna
"Fortunatamente ti hanno revocato i permessi per farlo... comunque non potremmo fare noi qualcosa?"
"Beh Bueller, Xyr e Caytlin e Rest sono al tavolo con Mahdia e possono controllare Adia e Ridan. Se proprio volessimo fare qualcosa, direi che spetta a noi controllare gli altri tre" rispose Basta
"Mi sembra che Caytlin stia provando a evitare un altro matrimonio su questa nave... certo che anche tu e la tua chiesa di Vattelapesca" disse Melanne
"Mi sono lasciato prendere la mano" rispose Rodriguez
"Sai che vi dico li controlliamo meglio se li abbiamo vicini. Vado ad invitarli al nostro tavolo" disse Luna alzandosi e pulendosi la bocca col tovagliolo "Vieni Melanne? Basta, stai in campana"
"Ma sei impazz..." provò a fermarla Rodriguez, ma la dottoressa aveva fatto un sorriso di eccitazione le due si erano già allontanate dal tavolo.
"Una volta non l'avrebbe mai fatto" commentò Basta a bassa voce
"Luna?"
"No, Melanne"
"Si... la ragazza sembra proprio sbocciata"
Le due ragazze nel frattempo raggiunsero il tavolo occupato dalle guardie del corpo.
"Salve ragazzi, volete unirvi a noi? Non fa bene mangiare da soli"
I tre osservarono per un secondo le due giovani ammirandone le curve fasciate nelle uniformi della Flotta, si guardarono tra di loro, poi Nassah, il più maturo del gruppo proruppe in una risata.
"Beh ragazze perché non vi sedete con noi?"
USS Hope - Sala Tattica - 25/12/2398, Ore 21:00
Tutti gli ufficiali di plancia, con le pance piene erano seduti intorno al tavolo e scambiati i convenevoli Bueller prese la parola
"Allora abbiamo avuto fortuna nell'indentificare il sospettato?"
Basta prese la parola "Mentre il tenente Jones e il tenente Graahn erano al tavolo con le guardie del corpo ho avuto modo di concentrarmi sulle loro auree"
"Cosa ne è emerso?"
"Nassah, quello che sembra il capo, ha dimostrato molto interesse sessuale, si stava divertendo e non ho avvertito in lui alcun altra motivazione tranne il fare un buon lavoro e godersi questo lavoro tutto sommato semplice"
"Possiamo quindi escluderlo?" intervenne Xyr
"Teniamolo d'occhio, ma non scommetterei su di lui"
"Gli altri?"
"Nayar, era anche lui interessato sessualmente, ma la sua attenzione si è persa man mano via via che parlava con Luna, sfociando in competizione abbastanza spinta che si è mutata quasi in ferocia quando il tenente lo ha battuto a braccio di ferro"
"Si, sembrava un gran spaccone, ma il mio braccio lo ha messo al suo posto"
"Però un carattere così mutevole e facile all'ira non si combina bene con una preparazione come quella che ci ha raccontato il Tenente Rodriguez"
"Puntiamo il dito contro Mirak?"
"Sì... e no... lui era molto più opaco di sentimenti, sfoggiandone una grande misura con predominante il giallo dell'attenzione. È molto attento a quello che succede, ma condivide questa cosa con Adia"
"Il segretario Ridan, invece?"
"No lui sembra interessato solo alle ricadute politiche del suo lavoro è un arrivista non ha certo la fibra del criminale".
"Beh da cinque sono diventati due... il cerchio si stringe"
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13.03 - Il signor Edwin Yander
Autore: Tenente Ferris Bueller
USS Hope - vari ponti - 26/12/2398, Ore 09.52
"Diario del Capo Operazioni, data astrale 75984.69.
Nonostante le mie vicissitudini personali sono qui, come ogni mattina, a fare il mio lavoro. La nave deve essere tenuta costantemente d'occhio non solo dal punto di vista ingegneristico ma anche da quello amministrativo.
La fa facile Doohan, replica materiali come se non ci fosse un domani, poi sono io quello che deve far quadrare i conti in termini di risorse.
Certo, il reattore materia/antimateria produce tanta energia da illuminare una città, ma ogni utilizzo va rendicontato per evitare che qualcuno ne faccia un uso errato... tipo usare energia per creare oggetti di un certo valore su vari pianeti federali e non...
La prima visita è, appunto, in sala macchine. Trattare con Doohan è relativamente semplice, lui mi da una lista delle cose che gli servono e io dimezzo le sue richieste, lui si inalbera e io risalgo di un 10%, lui diventa furioso e io lo do in pasto alla mia assistente che porto con me appunto per quello. Quando Doohan è abbastanza fuori di testa per la presenza della ragazza, abbasso ancora del 5% e gli offro la possibilità di salvarsi. Nel 99% dei casi a quel punto cede e io lo salvo, se questo non bastasse ho un secondo membro del mio staff pronto fuori dalla porta della sala macchine.
Naturalmente quel 5% risparmiato non viene conteggiato nei miei mastrini...
Ore 10.25, la seconda visita è in sala tattica/sicurezza. Con loro è più semplice e comunque non posso fregarli... mi limito a chiedere cosa gli serve e accettare le loro valutazioni. Tanto Rest non richiederebbe una stilla in più di energia di quento effettivamente avrebbe bisogno. E io da questi non ci guadagno mai niente...
Ore 10.40, terza visita, infermeria. Melanne è la mia gallina dalle uova d'oro... sono entrato nella programmazione dell'infermeria e ho alterato i costi di consumo dell'energia. Lei è convinta di 'spendere' 100 e invece ne consuma poco più della metà. Con altri non riuscirei a farlo, ma lei è così buona e ingenua che non mi crederebbe mai capace di un'azione simile... è molto ingenua, la adoro.
Ore 11.00, quarta visita, ma questa volta al bar di prora per la pausa del Comandante Xyr. Con lei nemmeno ci provo a fare il furbo, mi tiene costantemente d'occhio figuriamoci se non ricontrolla le cose più e più volte. Però ho scoperto che durante la pausa si rilassa un po' e soprattutto le piace il fatto che io lavori anche durante la pausa. Mi è sembrata sorpresa che io mi offrissi di bere un tè con lei mentre calcolavamo il fabbisogno della plancia... forse dovrei provare ad invitarla a cena e lavorare con lei a quell'ora.
Ore 11.30, quinta visita, sezione scientifica. Tucci è il mio tallone d'Achille. Io arrivo, lui mi porge dei fogli con calcoli assurdi e mi guarda con sguardo assente. Una volta mi ha dato i progetti di non so cosa... un sintetizzatore di flusso tachionico? Boh non so cosa fosse di preciso. Mi ci è voluta mezz'ora per capire che si era sbagliato e mi aveva dato roba che non centrava niente. Di solito quando mi da i suoi calcoli ci aggiungo un 50% così poi posso dirottare quel surplus di energia altrove... poi guardo quel suo sguardo fra l'assente e il fiducioso e abbasso al 10%... poi mi sento in colpa per essermi sentito in colpa e salgo al 20%."
"E così si conclude la mattinata!" commentò Rodriguez guardando il suo pad "con un guadagno del... rullo di tamburi... 25% del consumo base della nave. Non male per una mattinata di lavoro... giusto giusto quanto serve per riprodurre un carico di smaltitori chimici per la colonia Ksia e anche un paio di palloni da calcio che avevo promesso ai bambini della colonia. In cambio riceverò quel carico di dilitio che dirotterò verso il porto di Tassau, in cambio partirà un cargo di vettovaglie per Larissa... ecc ecc... fino a... 1 barra di latinum." borbottò compiaciuto Paulo guardando il risultato finale dei suoi traffici.
=^=Scusami Paulo...=^= la voce del computer sembrava confusa.
"Buongiorno Hope, dimmi pure."
=^=Tutti questi movimenti per una semplice barretta di latinum?=^=
"Non è per la ricchezza, ma per il divertimento. E anche per i favori che mi devono... ormai mezzo quadrante è in debito con me!" sorrise compiaciuto.
=^=Capito... registro il tuo diario giornaliero?=^= commentò la voce femminile del computer
"Certo che no! Sostituiscilo con un diario standard come al solito: tutto bene, niente di nuovo all'orizzonte."
=^=Ricevuto. Tu stai bene?=^=
"Grazie per averlo chiesto Hope, almeno tu ti interessi a me! Tutto bene anche se sono terrorizzato per un possibile attentato, ma sono certo che Lon e Rest sapranno fare il loro lavoro. Per ora abbiamo ridotto a tre i sospettati, vedrai che riusciremo a trovare chi mi vuol fare la pelle."
=^=Ho seguito attentamente le ricerche del signor Basta e del signor Rest e sono state molto approfondite. Hai degli amici che tengono a te.=^=
"E io tengo a loro... questo naturalmente rimanga fra noi." aggiunse lui imbarazzato.
=^=Naturalmente... però mi chiedevo, perché non avete tenuto conto del pilota?=^=
Rodriguez fece scendere lentamente i piedi dalla scrivania e si sollevò. "Quale pilota?"
=^=Il pilota della navetta che ha portato l'Ambasciatore e il suo staff a bordo della nave.=^=
"Ma... ma... non li abbiamo teletrasportati?" il volto di Paulo era diventato verdognolo.
=^=L'idea era quella, ma all'ultimo momento hanno preferito salire con la navetta.=^=
Le porte dell'ufficio di Rodriguez si aprirono e una massiccia forma con il volto in ombra si stagliò sull'ingresso. In mano teneva qualcosa di non meglio precisato, il giovane passò in rassegna mentalmente uno svariato numero di armi e quella in ombra assomigliava un po' a tutte.
=^=Parlando del diavolo...=^=
USS Hope - Ponte 3 - 26/12/2398, Ore 11.40
Basta correva lungo il corridoio spingendo al massimo sull'accelleratore per stare al passo con Rest. Essere un vulcaniano aveva molti vantaggi fisici. Il cuore gli martellava nel petto dal momento che era scattato l'allarme e la voce terrorizzata di Paulo si era di colpo azzittita sostituita da scariche statiche. Aveva solo fatto in tempo ad afferrare un phaser nel cassetto della scrivania, cosa assolutamente contro i protocolli ma ben più utile che tenerlo chiuso in un armadietto e si era precipitato fuori nel corridoio.
Quattro ponti di differenza e altrettanti minuti sprecati, quando i due arrivarono alla porta dell'ufficio di Paulo si appostarono ai lati sperando che non fosse troppo tardi.
"Computer, sigillare quest'area del ponte 3 ed interrompere il circolo d'aria dall'ufficio del capo ops." ordinò Rest e subito due scudi di energia azzurrina formarono dei muri aggiuntivi nel corridoio.
"Per evitare che un eventuale tossina si sprigioni per la nave." commentò Basta facendo un cenno di apprezzamento in direzione del collega "Solo che ci siamo anche noi qui dentro..." aggiunse poi sbuffando.
"Le esigenze di molti contano più di quelle dei pochi..." aggiunse Rest quasi si volesse scusare. Basta fece spallucce.
"Computer, apri la porta dell'ufficio del Capo Ops. Codice di sicrezza Lambda, Beta, 2385"
Le porte si aprirono con un sibilo e i due entrarono con i phaser spianati puntandoli in direzione delle due figure sedute alla scrivania. Rodriguez sollevò il volto sorpreso.
"Che maniere!" esclamò alzandosi in piedi. "Signori vi presento il signor Edwin Yander"
I due rimasero basiti.
USS Hope - Sala tattica - 26/12/2398, Ore 12.00
"Comandante, secondo lei, è uno che passa inosservato?" chiese Bueller con un sorriso sardonico dipinto sul volto.
"Un metro e novanta, calvo, cicatrice lungo l'occhio destro, massa muscolare accentuata... direi di no." rispose Xyr lanciando un'occhiata glaciale a Basta.
"Forse ha un sistema di occultamento personale..." rincarò il Capitano della Hope
"Ne dubito, i sistemi di occultamento necessitano di particolari tute..." iniziò l'andoriana per essere bloccata a metà frase.
"Davvero Comandante? Umorismo! Santo cielo!" sbottò l'umano alzando le mani "Insomma Signor Basta come vi è sfuggito?"
"Colpa mia Capitano!" Rodriguez si fece avanti "I piani erano far salire l'ambasciatore con il teletrasporto, all'ultimo momento c'è stato non so quale disguido e hanno preferito salire con la navetta... solo che la situazione per me era un po' complicata ed ho... dimenticato di fare rapporto."
"Dimenticato. Ok ci può stare. Signor Yander immagino che lei non sia qui per far del male al nostro distratto Capo OPS."
"Assolutamente." La voce del brahariano era profonda e pareva imbarazzato di trovarsi li al cospetto di tanti ufficiali della Flotta Stellare, seppur giovani.
"Appurato che il signore qui presente non è intenzionato a far del male a Rodriguez, mi spiegate perché è qui presente?" chiese Ferris con sguardo interrogativo.
"Diciamo che la situazione è diventata di colpo ben peggiore. Edwin ti prego ripeti al Capitano quello che hai detto a me." il capo operazioni fece un cenno di incoraggiamento verso l'energumeno che sospirò.
"Sapete già che in qualche modo il signor Rodriguez ha contribuito alla mia cattura e che ho passato un paio d'anni in galera con l'accusa di furto di materiale tossico, certo il materiale l'ho rubato ad alcuni ororiani che stavano per venderlo a non so quale cellula terroristica, ma confesso che avevo intenzione di venderlo a mia volta altrove. Tralasciando questa parte, in prigione ho conosciuto delle persone che mi hanno aiutato molto... diciamo che la mia vita è cambiata e volevo fare qualcosa per mettere in pace la mia anima."
"Non poteva semplicemente avvertire le autorità di dove fosse nascosto il materiale tossico da lei rubato? So che non ha mai confessato." replicò Rest
"Ed invece è proprio quello che ho fatto. Non subito certo, ma un anno dopo ho confessato e ho raccontato alle autorità dove fosse nascosto... solo che non lo hanno trovato e quindi hanno pensato che fingessi. Solo che era la verità."
"Quindi qualcuno dei suoi collaboratori deve averlo venduto a sua insaputa." commentò Basta
"E' quello che ho pensato anch'io. Quando sono uscito di galera sono andato a cercarli, volevo liberarmi la coscienza, ma i miei contatti non ne sapevano niente." rispose il bahariano scuotendo la testa.
"Quindi qualcuno ha delle tossine in contenitori facilmente trasportabili e nessuno sa chi ce l'ha?"
"No signore" rispose l'omone rigirando fra le mani la tazza di caffè che gli era stato afferta "Mi sembrava impossibile che qualcuno avesse fatto sparire il carico e così ho continuato ad indagare. Io ero stato arrestato su Brahara e li ero detenuto... la mia confessione è stata raccolta dal governo brahariano ed è stato il rappresentante del governo a dirmi che il carico era sparito. Ad un certo punto ho pensato: e se non era sparito? Ho continuato ad investigare, potevo accedere a posti dove i poliziotti non potevano ed ho saputo che un gruppo di misteriosi individui vestiti di nero erano entrati nel mio covo ed avevano fatto sparire la roba senza lasciar traccia."
"Il governo avrebbe fatto sparire la tossina?" cheise Rodriguez sorpreso
"Perché pensa al governo?" chiese Rest sollevando un sopracciglio.
"Andiamo! Misteriosi uomini vestiti di nero! Non guarda mai gli holofilm?" rispose Paulo
"Comunque si, erano governativi. I miei contatti me ne diedero conferma... la cosa divenne sempre più complicata, ma continuai a seguire le tracce della tossina fino a pochi giorni fa, quando alcuni contenitori furono consegnati a non so chi, ma era qualcuno in procinto di partire per questa nave. Ho richiesto alcuni favori e ho fatto in modo di salire a bordo come pilota della navetta e scoprire chi avesse con se quella roba ma con scarso successo dato che non potevo muovermi liberamente. Poi ho saputo che Rodriguez era qui a bordo e ho pensato che lui potesse essere l'unica mia salvezza."
"Mi permetta, vuole dire che qualcuno dello staff dell'ambasciatore ha con se dei contenitori pieni di una letale tossina e molto probabilmente la vuole usare su Medor?" chiese Bueller sollevandosi in piedi.
"Molto probabilmente... ci sono ancora molti brahariani che vorrebbero la guerra con Medor." rispose Yander
"Ottimo!" esclamò Ferris sollevando le braccia al cielo.
"Capitano troveremo quei contenitori!" ribattè sicuro Lon
"Dice signor Basta? Quei contenitori sono grandi quando palle da baseball... voi vi siete persi un uomo di un metro e novanta!" commentò Xyr digrignando i denti "Oltretutto l'ambasciatore gode di immunità diplomatica e non potete frugare fra la sua roba o quella del suo staff... come se non bastasse la tossina non è rintracciabile!"
"Iniziamo con le cose facili... Numero Uno comunichi al signor Jones di fare di tutto per ritardare il nostro arrivo anche a costo di andare a solo impulso... si inventi qualcosa con il signor Doohan. Signori, noi rimettiamoci a lavoro. Voi insieme al consigliere studiate di nuovo le informazioni sull'ambasciatore e il suo staff mentre io parlerò con Tucci e vediamo se scoviamo un modo per trovare quella maledetta tossina!" ordinò il Capitano e gli ufficiali uscirono in fretta portandosi dietro il brahariano.
"Buon natale..." borbottò Bueller uscendo a sua volta.
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13.04 - E' solo questione di opportunità
Autore: Tenente JG Lon Basta
USS Hope - Ponte Ologrammi - 27/12/2398, Ore 18:16
Il comandante Xyr camminava lungo il corridoio che portava al ponte ologrammi 1 dibattendo fra sé quanto fosse corretto interrompere una riunione tattica sulla missione in corso, considerato quanto fosse importante quella missione. C'erano però alcune decisioni che solo Bueller poteva prendere, nonostante avesse delegato lei alla gestione dei loro 'ospiti', e le aveva rimandate decisamente per troppo tempo con la scusa dell'emergenza tossina. E fra tutti i posti dove aveva pensato di trovare il capitano, il ponte ologrammi era stato il primo cui aveva pensato, ma solitamente Bueller era più sottile quando non voleva essere disturbato e decisamente molto più furbo. Quindi, o davvero era in corso una 'riunione tattica' come diceva il programma attivato, o lei stata per interrompere un atto di seduzione di un membro di sesso femminile particolarmente reticente.
Con uno sbuffo seccato, Xyr si preparò a quello che la attendeva dietro le porte del ponte ologrammi.
"Che?..."
*accidenti ci faceva Bueller su Andoria?*
Accigliata Xyr seguì il percorso ghiacciato e scivoloso fino ad una galleria di chiara natura artificiale, in cui il ghiaccio era stato modellato in forse eleganti a circondare una pedana sulla quale due figure si stavano affrontando. Il comandante si prese un momento combattuta fra l'ondata improvvisa di nostalgia che l'aveva colpita e l'insolita scena che le si presentava davanti.
Lon Basta e Luna avevano buttato le giacche vicino alla pedana e a giudicare dal sudore che imperlava la fronte della pilota, lo scontro andava avanti da un bel po'. Non sembrava andasse tanto bene per Luna, ma la sua espressione era così determinata che Xyr era pronta a scommettere si sarebbe arresa solo di fronte all'inevitabile, ma forse nemmeno allora.
Incredula spostò lo sguardo sulle figure che sedevano su scranni improvvisati coperti da pellicce. Rodriguez seguiva interessato lo scontro scambiando ogni tanto qualche battuta con la dottoressa Grahan che non distoglieva lo sguardo dal betazoide e, poco più in là, Bueller sedeva in mezzo a Doohan e a Caytlin, palesemente più interessato alla risiana che a quello che avveniva sulla pedana. Ma quello che la stupì di più fu vedere Tucci e Rest, il primo isolato, in un lato della stanza assorto in chissà quali assurdi calcoli, il secondo, dall'altro lato con l'espressione di chi avrebbe preferito essere altrove.
Il primo pensiero di Xyr, quando si fu ripresa dalla scena, fu quello di chiedersi cosa stesse succedendo esattamente, seguito da un riunione tattica? Ah! che si concludeva con un bel modo di affrontare il problema della tossina! Ma prima che potesse anche solo dare voce a quel pensiero, Rest la notò e le fece cenno di avvicinarsi. Decidendo che, se il vulcaniano era lì, forse l'intera situazione meritava il beneficio del dubbio, Xyr si avvicinò a lui.
"Cosa sta succedendo?" Chiese sedendosi sul ghiaccio.
"Il tenente Jones sta ricevendo una lezione di umiltà," rispose in tono analitico Rest, "il signor Basta le sta insegnando che il fatto che lei lo abbia battuto sulla Terra, era esclusivamente legato ad un fattore emotivo."
*Che cosa era successo sulla Terra?* Xyr aveva sentito Luna blaterare qualcosa a proposito dell'aver battuto il betazoide, ma aveva pensato si riferisse ad una simulazione. Corrucciata tornò a guardare i due soffermandosi per un istante sul timoniere che in quel momento era riuscita a mala pena a liberarsi da una presa dell'ufficiale della sicurezza. Testarda, non poté fare a meno di pensare quando, con il fiatone, si rialzò rimettendosi in guardia.
"Il capitano ha detto che non voleva perdersi lo scontro," proseguì Rest indicando Bueller, "il dottore è venuta per evitare che nessuno si facesse male," Xyr inarcò il sopracciglio guardando Melanne Grahan, "il signor Rodriguez, sebbene il pericolo sia rientrato, ha detto che si sente più sicuro se Lon o Luna sono vicini. Il signor Tucci non riusciva a riflettere nel suo ufficio," Rest fece una breve pausa, prima di proseguire, "l'ingegnere capo era con Luna quando il signor Basta ha invitato il signor Jones sul ponte ologrammi e il consigliere ci ha trovati come lei, comandante."
"E lei?" Chiese Xyr osservando, affascinata suo malgrado, lo scontro.
"Io do consigli al signor Basta."
Xyr si girò a guardare sorpresa Rest.
"Prima dello scontro gli ho detto che aveva il 90% possibilità di vincere, ha risposto che voleva rettificare la mia percentuale. Gli ho detto che avrebbe dovuto batterla più volte e lui si è dichiarato d'accordo."
"Quanti scontri hanno fatto finora?"
"Due, ha vinto sempre il signor Basta."
Xyr aprì e chiuse la bocca tornando a guardare lo scontro. Luna era saltata sulle spalle del betazoide cercando di strangolarlo. L'ufficiale della sicurezza si gettò all'indietro schiacciando con il suo peso la pilota che lasciò la presa con uno sbuffo. Affascinata Xyr la vide rialzarsi, senza fiato, ansimando. Bellissima nella sua furia.
"E togliere l'aria dalla stanza in cui la tossina venisse sparata?" Chiese all'improvviso Doohan.
"Non riusciresti a salvarli tutti," rispose subito la dottoressa mostrandogli il dpadd che aveva posato affianco a sé, come se non fosse assurda quella domanda in questa circostanza, "la maggior parte delle tossine neurologiche sono rapidissime."
"E non sappiamo nemmeno dove e quando colpiranno," intervenne Caytlin, "il signor Yander ha detto che pensa avverrà su Medor, ma non ne abbiamo la certezza."
"Ha detto qualcosa di utile questo Yander?" Chiese sbuffando Luna di nuovo incastrata sotto Basta.
"Non offendere il mio amico," sbottò Rodriguez.
"Adesso lo chiama amico..." Mugugnò Lon bloccando il tentativo di Luna di liberarsi schiacciandole la gola con l'avambraccio. Il viso della pilota iniziò a diventare rosso.
"Almeno sapessimo qualcosa di più su questa tossina," commentò Bueller passandosi la mano nei capelli frustrato.
"Sappiamo quale tipo è, sappiamo dove viene prodotta e sappiamo che non ha antidoti conosciuti," lo corresse Melanne Grahan seccata, "ma ci stiamo lavorando."
Luna batté con la mano destra sulla pedana. Basta la ignorò.
"Qualcosa sui membri della delegazione?" Chiese Bueller.
"E se isolassimo tutte le zone in cui si trova la delegazione? Possiamo usare un sistema di scudi energetici, così se dovesse succedere un incidente eviteremo che tutto l'equipaggio venga colpito..." Disse nello stesso tempo Doohan.
"Cosa diciamo alla delegazione per giustificare il loro isolamento?" Chiese perplessa Caytlin.
"Non lo diciamo," esclamò Rodriguez illuminandosi, "ho un'idea!"
Luna batté una seconda volta, il volto così rosso da sembrare un pallone. Lon la guardò scuotendo la testa: "Non vuoi veramente arrenderti."
"Non puoi fregare un betazoide!" Esclamò Tucci senza distogliere lo sguardo dai suoi calcoli, "La probabilità che sappia che gli stai mentendo è così alta che nemmeno il signor Rest si disturberebbe a calcolarla. La circolazione dell'aria se infusa della Polvere di Betas 48 avrebbe un effetto rallentante su una tossina neurologica."
"La polvere di Betas 48 è una tossina neurologica," ribatté la dottoressa Grahan.
"Non rapida come quella di cui stiamo parlando, uccide solo dopo tre giorni se non viene iniettato l'antidoto," la corresse Tucci. "Se vuoi veramente arrenderti ti lascerà." Aggiunse senza guardare la pedana.
"Non capisco perché il signor Tucci vuole ucciderci..." Commentò Bueller un po' frastornato.
"Non capisco perché nessuno vuole sentire il mio piano," aggiunse Rodriguez in tono offeso.
Luna batté una terza volta a terra fissando Basta negli occhi. Il betazoide rimase immobile per qualche secondo poi la liberò. "Perché i tuoi piani hanno sempre un secondo fine," disse alzandosi, ma tenendo un occhio sulla pilota che si stava massaggiando il collo.
"Questa poi!" Esclamò Rodriguez.
"Ti ricordo i maiali..." Intervenne Melanne con una leggera cantilena.
"Qualcuno doveva risolvere quella situazione!" Protestò il capo operazioni, "comunque la mia idea si combina perfettamente con quella del signor Doohan, non si accorgeranno di nulla."
"Sentiamo quest'idea..." lo invitò sospirando Bueller.
"Sfruttiamo il ponte ologrammi, avviamo un programma che faccia credere loro di potersi muovere liberamente sulla nave quando in realtà sono confinati!"
"E come li porti li senza farli accorgere della trappola?" Chiese Lon studiando Rodriguez a braccia conserte, le gambe leggermente divaricate e i piedi ben piantati a terra.
"Proponiamo loro una simulazione che permetta loro di provare l'incontro su Medor," suggerì Caytlin.
"Esatto!" Esclamò Rodriguez, "una volta che saranno dentro ricreiamo la Hope sul ponte ologrammi e quando il nostro cospiratore farà qualcosa di sospetto, tipo cercare le tossine nel suo alloggio, lo beccheremo!"
"Sembra un buon piano," commentò Bueller.
"Capitano, aspetti a rifiut..." Rodriguez guardò stupito Bueller, "ha detto che le piace? Davvero?" Si passò una mano veloce sugli occhi, "sono quasi commosso."
Quel momento venne interrotto quando Luna si lanciò all'improvviso contro Lon. Il betazoide, come se se lo fosse aspettato, le afferrò il braccio con il quale lei aveva avuto intenzione di colpirlo e glielo torse dietro la schiena. La pilota si lasciò sfuggire un gemito di dolore.
"Te l'avevo detto," commentò Tucci senza alzare lo sguardo dal suo dpadd.
"Leccapiedi." Rispose a denti stretti Luna.
"E con questa sono tre," disse Basta con un ghigno soddisfatto in direzione di Rest, "vale per la tua percentuale?"
*Dopo tutto è una riunione tattica*, concluse fra sé Xyr.
USS Hope - Ufficio del Capo della Sicurezza - 27/12/2398, Ore 05:00
Lon Basta si strofinò gli occhi quando le parole sullo schermo divennero un'unica linea continua. Con la tazza in mano andò verso il replicatore e la riempì nuovamente. Sorseggiando lentamente la bevanda calda tornò a fissare l'elenco che aveva faticosamente preparato. Non era del tutto convinto, ma di sicuro Rest avrebbe visto quello che lui non vedeva e aggiunto o tolto qualche altro nome dalla lista. Sperabilmente tolto.
"Non ti ho ordinato di andare a dormire tre ore fa?" Lo rimproverò Melanne Grahan dallo schermo quando lui rispose alla chiamata. Come un bambino colto sul fatto Lon nascose la sua espressione colpevole bevendo. "Come fai a sapere che non stavo dormendo?"
La dottoressa accennò ad una risata scettica. "Seduto alla tua scrivania?"
"Non sarebbe la prima volta."
"Auguri con il torcicollo," ribatté ironica la nuova Melanne che a Lon piaceva parecchio. Non che quella di prima fosse male, ma adesso ... Sorrise.
"Ci sono molti modi in cui è possibile far passare un torcicollo. Alcuni persino piacevoli." La provocò.
"Li chiederò a Luna." ribatté lei senza arrossire.
A Lon andò di traverso quello che beveva. Tossendo posò la tazza sulla scrivania.
"Come va con la tossina?" chiese con voce strozzata cercando di riprendersi.
"Vuoi sapere se ho trovato un antidoto, no, solo interventi ad ampio spettro" rispose lei con un sospiro frustrato, "ma non sono ancora così disperata di considerare l'idea di Tucci per morire meno rapidamente. Come va la tua ricerca del colpevole?"
"Posso adottare solo contromisure ad ampio spettro per il momento," le rifece il verso il betazoide grattandosi il mento, "potrebbe essere chiunque e non ho una scusa valida per perquisire loro o i loro bagagli."
"Puoi sempre andare a dormire e ragionarci a mente fresca."
"Puoi delegare la preparazione delle contromisure a qualcuno di turno e riposare."
"Non sorridere, non ti conviene."
"Prima riduco la lista a tre sospettati."
"Con un miracolo?"
"Con la mia capacità deduttiva ed il mio spirito di osservazione," ribatté offeso il betazoide. "Per esempio già due sono fuori."
"Ah sì?"
"Uno," Lon controllò il nome sulla sua lista, "Nayar, ha una reputazione da attaccabrighe. Difficilmente le persone di questo tipo hanno la pazienza per un piano così complicato perché tendono a perdere il controllo. Non affiderei mai una neurotossina ad una persona così instabile."
"E il secondo?"
"Ridan, il segretario. Ha una fidanzata. È su Medor." All'espressione stupita di Melanne sorrise, "Paulo non è l'unico ad avere contatti".
"Quindi ne restano..." Si accigliò, "tre." Dallo schermo la dottoressa sollevò un sopracciglio lanciandogli un'occhiata eloquente.
"Detesto commettere errori, Melanne."
"Non è restando sveglio per più di 16 ore che li risolverai."
"Ma posso provarci."
"Lon..."
"No," il betazoide scosse la testa, "era compito mio tener conto del pilota Melanne e non l'ho fatto."
"Hai sempre una squadra..."
"Disse quella che si rifiutava di affidare a qualcun altro lo studio della neurotossina..."
La dottoressa Grahan sbuffò. "Non sarò io però a dover rischiare la vita per impedire che succeda un disastro e se sei troppo stanco per farlo di sicuro ti ritroverò in infermeria se non peggio."
Lon la fissò attraverso lo schermo in silenzio poi annuì "Ne tolgo ancora uno e vado."
"Ti concedo un'ora, poi ci vediamo al bar e andiamo a dormire." Chiuse la conversazione prima che il betazoide riuscisse a ribattere.
Lon sorrise stupidamente allo schermo vuoto, poi si riprese e guardò la sua lista.
Se il piano di Rodriguez funzionava, il colpevole si sarebbe tradito, ne era certo. È difficile resistere dal controllare se quello che porti con te è ancora al sicuro, soprattutto se pericoloso.
Si massaggiò il collo. Gli restavano solo tre indiziati, un'ora, e poi Melanne.
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13.05 - Il segreto non più segreto
Autore: Tenente JG Melanne Graahn
USS Hope - Infermeria - 27/12/2398, Ore 05:28
L'infermiera Hargrave si stava annoiando.
I turni di notte erano sempre noiosi, in mancanza di emergenze, ma quando erano in servizio il dottor Prescott o il dottor Krell si riusciva a far passare il tempo con una tazza di caffè e quattro chiacchiere.
Quella notte, invece, c'era solo la dottoressa Graahn in infermeria. Verso mezzanotte, quando ormai era chiaro che non sarebbe andata a dormire, aveva chiamato Prescott per dirgli di prendersi la serata libera e preparasi a sostituirla nel turno successivo, che sarebbe iniziato da lì a una mezz'ora. Poi si era chiusa in ufficio a lavorare su qualcosa di apparentemente fondamentale all'esistenza tutta dell'universo e di cui lei non era a conoscenza.
In verità alla Hargrave non dispiaceva non averla intorno. Non che non fosse di compagnia, quando era in vena. Dalla Grande Rivelazione in avanti le sue capacità sociali sembravano essere grandemente migliorate e, se nel periodo immediatamente successivo a quella scoperta il personale aveva nutrito una sorta di giusto terrore nei suoi confronti, la situazione si era decisamente assestata dopo il loro ritorno sulla Hope. Tuttavia, quando era presa da un problema non c'era praticamente modo di avere la sua attenzione. Rispondeva a grugniti o non rispondeva per niente.
Quindi non le dispiaceva del tutto che se ne stesse chiusa in ufficio, lasciandola alla sua routine. Che tuttavia era terribilmente noiosa, quella sera.
Con un lieve sospiro, poggiò in un angolo la sua tazza di caffè, solitaria e amara come la vita, e si dedicò all'inventario della farmacia. In mancanza di altre occupazioni più urgenti, andava fatto ad ogni fine turno, così che non mancasse nulla per quello successivo. Nel caso fosse mancato qualcosa, era necessario andarlo a prendere in magazzino.
La Hargrave passò con meticolosa calma in rassegna l'infinita scorta di medicinali e attrezzi monouso di varia natura, annotando diligentemente su un padd ciò che andava sostituito.
Quando ebbe finito mancava circa un quarto d'ora al momento del cambio turno. Si raddrizzò, finì in un sorso la tazza di caffè che rimise nel replicatore e si diresse all'ufficio del medico capo.
Quandò suonò alla porta, la Graahn la invitò ad entrare.
Fissava lo schermo del computer con espressione lievemente corrucciata.
"Dottoressa?"
"Mmm....?"
"Volevo avvisarla che sto andando in magazzino a prendere le scorte per la farmacia."
"Mmm mmm."
La trill non alzò gli occhi dallo schermo, ma la Hargrave c'era abituata e non fece una piega. Col significato dei suoi "mmm" ci avrebbe potuto riempire un dizionario. Il numero e il tono potevano coprire quasi ogni sfumatura dell'umanoide capacità di comunicare.
"Non ci metterò molto."
"Mmm mmm."
"Vuole che prenda anche delle fiale di Aritrax? Non sono proprio finite, ma ne sono avanzate solo due."
"Mmm."
"Va bene. Torno subito."
E uscì.
USS Hope - Ufficio capo della sicurezza - Contemporanemante
Lon chiuse l'ultimo file da esaminare e si appoggiò allo schienale della poltroncina, strofinandosi gli occhi che gli bruciavano già da qualche tempo.
Non era ancora arrivato a nulla di conclusivo e anche questo gli bruciava ma, dopo aver gettato uno sguardo all'ora, decise che tutto sommato non gli bruciava abbastanza.
Non ce la faceva davvero più.
Se fosse stato sul punto di scoprire qualcosa, naturalmente, avrebbe tirato avanti per tutto il tempo necessario, ma al momento all'orizzonte non sembrava che ci fossero progressi significativi e il berazoide dovette ammettere con se stesso che aveva davvero bisogno di dormire.
Fu un'ammissione controvoglia, ma le parole avevano iniziato a confondersi sullo schermo, ormai erano quasi le sei del mattino e sentiva la necessità di una doccia, di qualche ora di sonno e di farsi un quadro più chiaro della situazione.
Con un sospiro, spense il terminale e si alzò, con la mente che ancora rimuginava sul caso irrisolto.
Sarebbe andato all'appuntamento con Melanne e poi sarebbe tornato al suo alloggio. L'indomani probabilmente avrebbero dovuto mettere in atto il piano del ponte ologrammi e gli Dei sapevano se non sarebbe stato più facile sbattere tutta la delegazione da qualche parte senza bisogno di inventarsi simili stratagemmi. Un po' meno sottile, magari, ma altrettanto efficace. Gli sarebbe servita tutta la sua pazienza. E non era molta.
Uno sbadiglio enorme lo colse mentre si stava alzando dalla poltroncina.
Basta si avviò all'uscita.
USS Hope - Ufficio medico capo - 27/12/2398, Ore 05:51
"Hope, ricapitoliamo quello che sappiamo su questa tossina, ok?"
=^=E' decisamente letale.=^=
"Già."
=^=Decisamente illegale.=^=
"Ovviamente."
=^=Ad oggi non sono conosciute terapie efficaci nel contrastarne gli effetti. =^=
"Il che è abbastanza deprimente."
=^=Concordo. Inoltre, agisce con estrema rapidità, perciò anche i palliativi che hai escogitato sono di difficile somministrazione, oltre che inutili sul lungo termine.=^=
"Lo so, è proprio questo il problema."
=^=Forse dovresti considerare la questione sotto un altro punto di vista.=^=
"Se intendi l'idea di Eddison, non intendo somministrare a nessuno una neurotossina letale per contrastarne un'altra leggermente più letale. Tanto più che non so come curare nemmeno l'intossicazione dalla prima."
=^=Non era quello che intendevo, anche se l'idea potrebbe farci guadagnare del tempo, non credi?=^=
"Sinceramente non sono sicura che..."
Un rumore proveniente dall'infermeria principale la interruppe.
"Cosa sta facendo Janet? Trasposta un'intera cassa di Aritrax?"
Senza attendere risposta si alzò e uscì dall'ufficio.
In infermeria le luci erano tutte accese, come sempre, ma non c'era nessuno.
"Janet?"
La Graahn si guardò intorno un po' perplessa.
Quando si voltò per rientrare in ufficio, qualcosa la colpì alla testa.
USS Hope - Bar - 27/12/2398, Ore 06:12
Lon sorseggiò lentamente dalla sua tazza e si guardò intorno. Melanne era in ritardo di una decina di minuti. La cosa sarebbe stata molto strana se si fosse trattato della vecchia Melanne, ma con quella nuova non sapeva cosa aspettarsi. E la cosa gli piaceva. Si erano avvicinati, ai tempi dell'Accademia, perché in qualche modo simili, ma entrambi erano cambiati e cresciuti nel corso del tempo e questa sua nuova imprevedibilità gliela rendeva ancora più attraente.
Se avesse tardato ancora, glielo avrebbe fatto pesare, alla faccia dei consigli del medico e tutto il resto. Sorrise al pensiero.
Sorriso che si spense immediatamente quando la sicurezza venne chiamata in infermeria.
USS Hope - Infermeria - 27/12/2398, Ore 06:31
Melanne strappò praticamente di mano il tricorder medico a Prescott e lesse rapidamente il dispaly,
"Niente trauma cranico e in quanto alla commozione cerebrale, è francamente ridicola," sbottò, prima di rivolgersi a Lon. "Visto? Solo un bernoccolo. Prendo un analgesico e starò benissimo."
Basta strinse le labbra e gettò un'occhiata all'altro medico, il quale sollevò gli occhi al cielo, annuì e si riprese il tricorder.
"Sarebbe comunque meglio che si prendesse un po' di riposo, dottoressa. Almeno 24 ore."
"Non si preoccupi. La dottoressa sta per tornare dritta al suo alloggio," si inserì il betazoide.
La Graahn sbuffò, scosse la testa e si bloccò con una smorfietta di dolore. Seduta sul bordo del lettino medico, in attesa che Prescott finisse di sistemarla e la lasciasse andare, sembrava più irritata che spaventata. Basta non sapeva bene come interpretare le sfumature di arancio guizzanti che si alternavano al blu. In compenso, lui era fuirioso.
Quando era arrivato in infermeria, subito dopo la chiamata della sicurezza, Melanne era già sveglia. A quanto pareva, l'infermiera Hargrave l'aveva trovata priva di sensi al ritorno dal magazzino. Prescott era arrivato poco dopo e insieme l'avevano soccorsa, anche se era chiaro che non si trattava di nulla di grave.
La sua squadra aveva controllato l'intera infermeria senza trovare nessuno, mentre lui parlava con Melanne, cercando contemporaneamente di avere un quadro chiaro dell'accaduto e di placare il feroce impulso di smembrare il colpevole qualora gli fosse capitato sotto mano. A quel punto erano arrivati anche Bueller e Xyr.
I due attesero che Prescott terminasse il suo lavoro e si allontanasse, prima di raggiungere Basta e la Graahn.
"Allora, di che si tratta esattamente?" domandò il capitano. Era chiaramente sollevato che nessuno si fosse ferito in modo grave, ma già avevano una discreta quantità di grane senza bisogno di un'aggressione.
"L'infermiera Hargrave ed io eravamo sole in infermeria. Lei è andata in magazzino a prendere delle scorte per la farmacia. Io sono rimasta in ufficio a lavorare," recitò meccanicamente Melanne, come se stesse leggendo da un copione. Bueller immaginò che avesse già ripetuto l'intera storia a Basta, probabilmente più di una volta. "Ho sentito un rumore, sono uscita. Non ho visto nessuno."
"Ma qualcuno c'era dato che ti hanno dato una botta in testa, giusto?"
"Beh, di certo non mi ha colpito una tegola."
"Una tegola?" domandò Xyr, perplessa.
"Manca qualcosa?" domandò Bueller.
"Stanno controllando, ma non vedo cosa dovrebbe mancare."
""Se si trattasse del tizio che stiamo cercando?""
"Ha già una neurotossina, ed è abbastanza letale così. Non gli serve altro."
"Questo se partiamo dal presupposto che stesse cercando un'arma," si inserì Xyr.
La Graahn aggrottò le sopracciglia. "Per quale altro motivo sarebbe venuto in infermeria? Se stesse male, lo cureremmo senza bisogno di picchiare il prossimo."
"Ma se non fosse chi dice di essere, una scansione medica potrebbe rivelarci qualcosa."
"Non vedo come, non c'è modo di distinguere un umano da un membro della delegazione, a meno che non gli faccia una scansione del DNA. E non è una cosa che facciamo per un mal di stomaco."
"In ogni caso," cominciò Basta che fino a quel momento era rimasto in silenzio, " qualunque sia il motivo per cui è venuto, ha richiesto una certa preparazione. Ha scelto un momento in cui sapeva ci sarebbe stata una sola persona in infermeria. E se non avessi sentito quel rumore, magari non saresti nemmeno uscita dall'ufficio. Aggredirti è stata una mossa di ripiego."
"Che fortuna..."
"Le registrazioni della sicurezza cosa dicono?" domandò Xyr.
"Nulla. Non compare su nessuna registrazione."
"Stai dicendo che ha manomesso il sistema di sorveglianza?"
"Doohan e Rest stanno controllando. Ma ce ne saremmo accorti."
"E allora come diavolo ha fatto?"
Basta serrò ancora di più la mascella. "Non ne ho idea."
"C'è anche un altro problema," lo interruppe Melanne.
"Ce ne mancava uno, in effetti..."
"C'erano degli oggetti spostati sulla mia scrivania. Deve essere entrato nel mio ufficio dopo avermi incontrata."
"Credi che stesse frugando tra le tue cose?" domandò Bueller.
"Non lo so. Ma stavo lavorando all'antidoto per la neurotossina prima di uscire. C'era ancora lo schermo acceso."
Basta aveva la faccia di uno a cui avevano appena ucciso il gatto. "Perciò," proseguì in direzione degli altri due. "Se ad entrare qui è stato il nostro sospettato, ora sa che lo stiamo cercando."
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13.06 - Nido di serpi
Autore: Tenente JG Caytlin
USS Hope - Alloggi Delegazione Brahariana - 27/12/2398, Ore 09:01
"Stiamo accumulando ritardo su ritardo" sbuffò infastidita Onirak
=^=Questo può giocare a nostro favore, mia Signora... a Medor non sono certo famosi per la pazienza... saranno naturalmente mal disposti e ciò che accadrà non farà altro che mettere una pietra definitiva ai patetici tentativi di riportare piena pace fra noi e loro=^=
"Non intendo mettere a repentaglio la mia vita... se subodorano guai, non esiteranno a farci prigionieri o peggio tentare di ucciderci... con o senza la protezione della Federazione"
=^=Non sarà necessario rischiare... è già stato tutto predisposto nei minimi dettagli... la tossina, da te fornitaci, verrà rilasciata in ambienti ben precisi ove farà strage, consentendo però sia alla nostra fazione sia ai nostri alleati a Medor di salvarsi e gridare con forza al tradimento=^=
"Molto bene... e finalmente la mia famiglia potrà tornare al potere..."
=^=Onore a te Onirak futura Regina di Brahara...=^=
"Grazie mio fedele amico... e... ah... devo chiudere"
La terza moglie di Mahdia interruppe la conversazione criptata un attimo prima che il suo amante, Nayar, tornasse nella stanza: era fisicamente appagante, ma mentalmente era soltanto un ragazzino viziato convinto di essere furbo, con attacchi di ira o frustrazioni immotivate, come quando era stato sconfitto da quella Klingon al banale gioco del braccio di ferro.
Pur avendo una reputazione da attaccabrighe e dotato di scarsa pazienza perché incline a perdere il controllo, aveva, però, il pregio di stare zitto: le frustrazioni lo portavano a ribollire di rabbia, ma non dava in escandescenze verbali, solo fisiche.
Un burattino ideale: un Protettore del marito che, invaghitosi della giovane e procace moglie di quest'ultimo, causa prima un attentato, che manda a monte i progetti di pace con Medor,e poi tenta un disperato rapimento con ostaggio.
Lei.
Ostaggio che si libererà da sola o si farà liberare in caso di bisogno.
Ed il liberatore, se inopportuno, verrà da lei eliminato e spacciato come ultimo atto del folle attentatore.
La storiella, che sarebbe poi stata venduta a tutti, l'avrebbe dipinta come una donna forte e volitiva in grado di spezzare le catene della propria prigionia e capace, quindi, di guidare il proprio popolo a riprendere una guerra troppo presto terminata.
Una guerra commerciale, più che di vite umane, la cui fine aveva mandato in tracollo completo suo padre e suo nonno... quest'ultimo erede di una delle dinastie regnanti su Brahara prima dell'avvento del Direttorio degli Oligarchi.
Se ciò non bastasse, nel pugnale ornamentale del suo amante, aveva nascosto uno dei contenitori della neurotossina: l'avrebbe usato all'abbisogna... o l'avrebbe scoperto sventando un attentato... ricoprendosi di gloria in entrambi i casi.
USS Hope - Alloggi Delegazione Brahariana - 27/12/2398, Ore 09:27
=^=La Federazione è quindi a conoscenza della neurotossina =^=
"Sì, mio Signore... sanno che è in circolazione e potenzialmente a bordo, ma non ne conoscono l'antidoto o le caratteristiche "
=^=Era necessario stordire la Dottoressa Graahn?=^=
"Non doveva essere là... solitamente c'è solo un'infermiera ed un dottore di turno, peraltro simpatico, ma facile da ingannare".
=^=La tua azione, Adia, ha messo l'equipaggio della Hope in allarme... ora sanno che sappiamo che sanno...=^=
"Troveremo il modo per uscirne puliti... potremmo sempre dare la colpa a Yander un'altra volta..."
=^=Ti ha riconosciuta?=^=
"E come potrebbe? Non mi ha mai vista prima in queste vesti... l'ho sempre interrogato in semi incoscienza..."
=^=Con le registrazioni di sicurezza come la mettiamo?=^=
"Inattive su tutta la nave, ma non è stata opera mia... ne ho solo approfittato..."
=^=Questo giocherà a nostro favore se dovessero accusarti di qualcosa=^=
"Concordo con te mio Signore..."
=^=Mio fratello Mahdia come sta?=^=
"E' sempre un convinto paladino della pace"
=^=Come lo era nostro padre ed ha fatto una fine orrenda... mia nipote Aisha?=^=
"Vive continuamente nel suo mondo incantato di balletti e ballerini... ne ha trovato un altro da innamorarsi perdutamente"
=^=E' eliminabile come gli altri?=^=
"Questo no, pare figlio di un pezzo grosso della diplomazia Federale... impossibile farlo sparire senza destare sospetti"
=^=Vittima di guerra?=^=
"Possibile... Mahdia, Uriah, come prima moglie, ed Aisha, come figlia primogenita ed erede, da cerimoniale si presenteranno da soli al cospetto dei notabili di Medor... se questo Rest dovesse, come pare, non avere scelta e fungere da, finto o reale non importa, primo marito di tua nipote, inevitabilmente verrà ucciso dai fondamentalisti di Medor... sappiamo che sono pronti ad agire..."
=^=Mi spiace per mio fratello, ma è troppo stolto per capire che sta negoziando una pace per noi del tutto dannosa... la sua eliminazione porterà il Collegio dei Vegliardi di Medor a più umili richieste... ed allora avremo una pace a noi vantaggiosa... vedrò vendicato mio padre ed anche il sacrificio di Mahdia sarà utile alla causa=^=
"Sposerete Emilah?"
=^=Certo... in omaggio a mio fratello... e ne adotterò i figli... per lo meno Atha... visto che Maryam è già sangue del mio sangue e lui lo sa...=^=
"Come sta?"
=^=So che lo ami Adia... e farò in modo che ti scelga come moglie... te l'ho promesso come ricompensa dei tuoi servigi=^=
"Grazie mio signore... per quanto riguarda Onirak?"
=^=E' convinta di essere la migliore perché erede dei caduti regnanti di Bahara... sappiamo che è a conoscenza della neurotossina... la incolperemo di essere la talpa dei fondamentalisti di Medor... lei... ed il suo amante... l'ex prigioniero Yander... trafficante di armi e latitante... non voglio sapere come=^=
"Capito... mi occuperò di tutto io..."
USS Hope - Alloggi Delegazione Brahariana - 27/12/2398, Ore 10:03
=^=Ridan, mio amato... quando finalmente arrivate? Sono impaziente di vederti...=^=
"Non è colpa mia, coniglietta mia adorata, questa nave, che doveva essere una delle migliori della Flotta, si è rivelata come la peggior bagnarola possibile... siamo praticamente fermi per non si sa quale problema alla curvatura."
=^=Uff... ed il tuo padrone come l'ha presa?=^=
"Mahdia non è il mio padrone!"
=^=Ma se corri qua e là come il suo schiavetto... sei nato su Medor non dimenticarlo... il fatto che tua madre fosse di Bahara e che sia mancata dandoti alla luce non ti costringe a dover essere servizievole a vita=^=
"Lo faccio per noi... se queste trattative di pace andranno a buon fine, il mio nome sarà impresso a fuoco nella diplomazia di entrambi i pianeti... potrei essere addirittura nominato ambasciatore di Brahara su Medor, o viceversa... e donarti tutto ciò che desideri, oltre al mio amore..."
=^=Lo fai per la tua carriera, non per me...=^=
"Ma come? Sei te ad avermi spinto ad entrare al servizio di Mahdia... e l'ho fatto solo per ricoprirti di doni come meriti"
=^=Vero, perdonami mio amato... fammi sapere quando arrivi... non vedo l'ora di vederti al fianco del tuo diplomatico=^=
"Non credo sarà possibile... in base al cerimoniale solo lui, la sua prima moglie e la sua erede primogenita..."
=^=Tu sei il suo segretario... ti voglio vedere attaccato a lui tutto il tempo, sennò come pensi di realizzare i tuoi sogni?=^=
"Uhm... hai sempre ragione, coniglietta mia adorata... ora vado che il Capitano della USS Hope ha proposto di esercitarci nella cerimonia inaugurale alle trattative di pace"
Un secondo dopo che la comunicazione criptata fu interrotta, una seconda voce si aggiunse a quella della donna di Medora "Quell'allocco di Ridan, arrivista e stupido innamorato, sarà l'arma che ci consentirà di eliminare questa feccia dal nostro pianeta... ottimo lavoro figlia mia... non sa di trasportare con lui due contenitori con la neurotossina... quando succederà il fattaccio, i Vegliardi dovranno riammettermi nel Collegio"
USS Hope - Alloggi Delegazione Brahariana - 27/12/2398, Ore 10:16
"Sei sicuro di quello che dici? Come sta la dottoressa Graahn?"
"E' stata aggredita questa notte in infermeria, non si sa da chi... è una notizia che non è trapelata ancora"
"Ci starò attento Mirak, altre novità?"
"Ci sono parecchie serpi che lavorano per stritolare questa nostra volontà di pace..."
"Lo so, mio giovane amico... ti ho scelto per questo... perché tu possa testimoniare... sopravvivere e testimoniare"
"Perché, mio signore Mahdia, vuoi mettere a repentaglio la tua vita per questo? Già il sommo Ludbah, tuo padre, ha sacrificato la propria esistenza per la pace"
"Vedi mio caro... i Brahariani passano, le idee restano... si viene uccisi generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si viene uccisi spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. Mio padre fu tradito... io verrò tradito... la differenza è che lui era solo... io ho innumerevoli contatti ed amicizie dentro Brahara e Medor, ma anche nella Federazione... chi si augura che la mia eliminazione causi una recrudescenza della guerra, finirà per rimanere deluso"
"Che posso fare?"
"Veglia su di me... ragazzo mio... al momento giusto capirai se intervenire o se lasciarmi al mio destino"
Il dialogo fra Mahdia e Mirak fu interrotto da un educato quanto determinato bussare: era Nassah, il Capo dei Protettori, un brav'uomo, accompagnato dalla Consigliera della USS Hope... entrambi parevano avere una strana luce di comprensione nello sguardo... che avessero sentito?
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13.07 - Stati alterati di coscienza
Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok
USS Hope - Ufficio tattica e sicurezza - 27/12/2398, Ore 11:36
Rest stava ancora verificando le registrazioni ambientali della nave con la netta sensazione di aver appena scoperchiato il mitologico vaso di Pandora terrestre non era ancora riuscito a trovare qualche dato che potesse fargli presupporre chi avesse colpito la dottoressa ne come avesse fatto a cancellare quelle registrazioni e la cosa iniziava a creargli una certa frustrazione, che tuttavia mascherava perfettamente. Al suo fianco, Paulo seguiva con espressione curiosa ed indagatoria i vari rapporti di analisi che apparivano sul terminale.
"A che punto siete?"
Paulo alzò il capo vedendo entrare Basta "Le nostre analisi stanno per essere completate... non manca molto"
"Onestamente pensavo che le analisi fossero già finite..." Lon sembrava piuttosto contrariato "Hanno cancellato le registrazioni dell'infermeria di ieri sera, quante analisi vi sono da fare che possano durare così tante ore?"
"Il problema è che quello è stato solo il principio..." Paulo si fermò per un attimo a riflettere sulle sue parole "O meglio la fine... insomma, diciamo che al momento le registrazioni ambientali della Hope assomigliano più ad una sorta di grande agglomerato di buchi neri"
"Le registrazioni di ieri sera non sono le uniche mancanti?" Basta osservò i colleghi con espressione sorpresa "Un simile malfunzionamento sarebbe senz'altro passato all'occhio... mi sembra assolutamente inconcepibile che nessuno si sia accorto che i sensori interni della nave non stavano funzionando..."
"Non è esatto" la voce di Rest, come al solito del tutto piatta e priva di emozioni, interruppe il ragionamento di Basta "I sensori interni della nave operano tutt'ora all'interno dei parametri standard ottimali così come imposti dalla Flotta Stellare per le navi di classe similare alla nostra"
"Stringi stringi significa che funzionano " intervenne Paulo annuendo con convinzione
Rest si limitò ad osservare il capo OPS inarcando un sopracciglio "Esatto..." quindi riprese a digitare alla consolle "Da quanto abbiamo potuto appurare le registrazioni ambientali sono pervenute al sistema di backup per poi venire eliminate oppure sovrascritte..."
"E questo non è avvenuto solo ieri sera, corretto?" chiese Basta incrociando le braccia al petto
"Corretto..." Rest riprese a digitare "Da quanto risulta alle nostre analisi, tali vuoti delle registrazioni hanno avuto corso per tutto il periodo di permanenza della delegazione a bordo della USS Hope..."
"Riguardavano sempre l'infermeria o è successo anche in aree diverse?" chiese nuovamente Basta avvicinandosi a Rest per osservare il terminale
"In realtà le registrazioni ambientali sembrerebbero essere state eliminate con una certa logica" Rest si voltò ad osservare i colleghi "Chiunque abbia deciso di cancellare le registrazioni ha optato per non cancellarle per la totalità delle aree controllate... del resto sarebbe stato più semplice che, anche inavvertitamente, qualcuno potesse accorgersene d'altro canto hanno deliberatamente eliminato le registrazioni non solo dell'infermeria ma di tante altre aree... fra cui una serie di luoghi, come gli alloggi dell'intera delegazione e di svariati membri del personale, le aree ricreative e di ristorazione, l'infermeria e la sala macchine, tutti i corridoi adiacenti a quelle aree ed i turbolift della nave"
"Si tratta di un gran numero di aree, praticamente hanno avuto carta bianca in tutta la nostra nave!" Paulo scosse il capo "Sembra davvero impossibile!"
"Non credo che essi avessero effettivamente la necessità di eliminare le registrazioni di tutte quelle aree..."
Rodriguez si voltò ad osservare Basta "Cosa intende dire?"
"Che avendo eliminato le registrazioni di più aree diviene difficile comprendere quali fossero le reali intenzioni di chi ha cancellato le registrazioni..."
"Ritengo che l'ipotesi avanzata dal tenente Basta sia corretta... Possiamo dire che complessivamente, ogni volta che le registrazioni sono state cancellate, risultano essere state eliminate le registrazioni relative al 48,34% della totalità delle aree comunemente monitorate... allo stato dei fatti sappiamo solo che ieri notte qualcuno ha potuto approfittare della situazione per accedere in infermeria ed aggredire la dottoressa Graham"
Alle parole di Rest, Lon strinse la mascella furente "Già... qualche idea sul motivo per cui abbiano deciso di fare una cosa simile?"
"Escludendo che il loro interesse fosse la dottoressa Graham, che solitamente a quell'ora non si trova in infermeria, ho presupposto che il vero interesse fosse ottenere qualcosa che solo in infermeria o solo un medico potesse avere"
"Tipo i farmaci? Quindi avremmo dei terroristi drogati... che belle notizie!"
"Non è detto" Rest inarcò un sopracciglio "Potrebbe trattarsi di farmaci di qualsivoglia tipo... così come potrebbe trattarsi di qualcosa di diverso"
"Se l'aggressore avesse voluto un farmaco a lui necessario che fosse diverso da una droga, non avrebbe dovuto far altro che andare in infermeria! Nessuno gli avrebbe mai negato un aiuto!" Paulo scosse il capo "E poi che cos'altro potrebbe aver ottenuto in infermeria?"
"Attualmente i dati in nostro possesso sono troppo pochi per poter stimare con un buon grado di approssimazione lo scopo dell'aggressione, vi è la possibilità che stesse cercando delle droghe... che cercasse sostanze che ritenesse utili ai propri fini criminosi... oppure viceversa farmaci di altra natura allo stesso necessari, non richiesti con i canali ufficiali perché in tal modo sarebbe stato sottoposto ad una visita... oppure potrebbe non avere a che fare con le scorte mediche ma con lo studio dell'ufficiale medico capo"
"L'ufficio del Medico Capo? E lì cosa avrebbe cercato?" chiese ancora Paulo
"Informazioni..." Basta osservò Rest "I medici hanno un accesso diretto alle cartelle mediche dei pazienti e quindi di tutti gli ufficiali della nave... ma a cosa avrebbe potuto servire ad un terrorista avere quei dati?"
Rest si limitò a scuotere il capo "Come già osservato, i dati in nostro possesso sono troppo esigui per poter ipotizzare in modo corretto una spiegazione che possa essere considerata corretta... al momento vi sono solo una serie di possibilità non supportate da alcuna prova di fatto"
"Chiunque sia stato però... bisogna ammetterlo, è stato maledettamente bravo!" Rodriguez scosse il capo "Quel brahariano è stato davvero bravo ad avere accesso alle registrazioni e ad eliminarle!"
"E chi ti da la certezza che sia stato un brahariano?" Basta osservò il capo ops
"Un brahariano o una brahariana... non era mia intenzione apparire sessista, su!"
"Non credo che la domanda del tenente Basta fosse diretta ad appurare l'impossibilità di determinare il sesso dell'aggressore, quanto più a constatare come la probabilità che sia stato un membro della delegazione ad operare sulle registrazioni si attesta attorno al 4,56%..." Rest osservò Basta vedendolo annuire "Se ne deduce che la persona che dovremo cercare sia un membro dell'equipaggio della Hope"
"Esatto..." Basta appariva più arrabbiato del solito "Paulo, non ti dimenticare che la delegazione è formata da civili... quante volte pensi abbiano viaggiato sulle navi federali? Al massimo una decina... e quante volte secondo te hanno avuto modo di osservare le operazioni svolte dai membri di un equipaggio federale?"
"Beh... non credo che abbiano avuto modo di vedere come si cancellano delle registrazioni ambientali, se è questo che mi state chiedendo..." Rodriguez scosse il capo "Ma faccio fatica a credere che uno dei nostri possa aver fatto una cosa simile!"
"Eppure è la conclusione quasi ovvia" Rest mostrò il terminale "L'eliminazione è stata quasi chirurgica, chi ha operato non solo aveva i codici per accedere al sistema, ma sapeva esattamente come e dove operare per non lasciare traccia. Il che mi porta ad ipotizzare con una probabilità del 71,74% che si tratti di un ufficiale della sicurezza o della tattica..."
"Sul mio mondo c'è un detto... il diavolo fa le pentole ma non i coperchi..." Rodriguez sorrise divertito "Riuscire ad aggirare i controlli della sicurezza è un'arte molto ardua da apprendere... la maggior parte pensa di aver cancellato le proprie orme ma qualcosa se lo dimenticano sempre"
"Lo affermi per esperienza personale?" Basta incrociò le braccia al petto con espressione indagatoria
"Ovviamente no... dovreste averlo capito che io sono un angioletto!" Rodriguez si avvicinò a Rest "Immagino che tu abbia già verificato se fosse possibile rilevare i codici personali del soggetto che ha operato l'eliminazione delle registrazioni... ma è possibile che per operare alla consolle senza attirare le attenzioni dei colleghi abbia aspettato il proprio turno, non pensate?" Rodriguez osservò i due "Ve lo posso garantire... gli ufficiali della sicurezza di questa nave sono curiosi come le scimmie... se un loro collega fuori servizio fosse stato trovato al lavoro sicuramente sarebbero andati a fare domande..."
"Possibile..." Rest digitò alla consolle per poi alzare il capo "Un solo ufficiale era in servizio ogni volta in cui sono state eliminate le registrazioni... il Guardiamarina Eras Utreil, ufficiale della sicurezza"
"Dovrebbe essere in servizio giusto ora..." Basta stava già per uscire dall'ufficio quando Rest lo chiamò per nome "Ho fatto io i turni, ora si dovrebbe trovare in plancia!"
"Corretto... avrebbe dovuto prendere servizio all'incirca 25 minuti fa..." Rest digitò alla consolle "Ma da quanto posso vedere non si è ancora recato in plancia. Il suo comunicatore risulta localizzarlo tuttora all'interno del suo alloggio, al ponte tre"
USS Hope - Ponte 3 - Sezione Corridoio K6 - 27/12/2398, Ore 11:54
Basta guidò una squadra tattica verso l'alloggio del guardiamarina con un'espressione quasi glaciale dipinta sul volto. E' sempre doloroso scoprire che un membro della nave ha commesso un atto indegno all'uniforme che indossa, ma quando si tratta di un proprio sottoposto la cosa si fa ancora più personale. Lon osservò i suoi uomini per qualche attimo per poi fermarsi ad osservare l'entrata dell'alloggio di Utrail conosceva dai tempi dell'accademia il giovane Eras e sapeva quanto valesse, perché mai avrebbe accettato di aiutare degli sporchi terroristi?
Rest, dal canto suo, seguiva l'azione con la sua solita flemma anche se in fondo in fondo era sollevato dal fatto che non fosse stato uno dei suoi a combinare quel disastro "Vi è una probabilità del 79,45% che il guardiamarina abbia compreso che le indagini avrebbero portato a lui in poco tempo e ciò lo abbia portato a non recarsi in plancia"
Paulo osservò l'alloggio indicandolo "E certo... e quindi si va a nascondere nel suo alloggio, un autentico volpone... non c'è che dire!"
Rest inarcò un sopracciglio"Le motivazioni che possono aver spinto il Guardiamarina ad utilizzare il proprio alloggio come personale rifugio hanno ben poco a che fare con la logica ma con la sua emotività, se ha domande a riguardo la invito a rivolgersi al consigliere della nave..."
Basta ascoltò con totale disinteresse il discorso degli altri ufficiali superiori "Non mi interessa affatto perché abbia deciso di nascondersi sotto il letto! Pretendo di sapere perché ha eliminato le registrazioni e vi posso garantire che me lo dirà!" suonò il sensore della porta e fece motto ai suoi di prepararsi.
Nessun movimento nell'alloggio.
Basta osservò per un attimo i suoi prima di picchiare con veemenza sulla porta urlando a pieni polmoni "Eras! Sappiamo che sei lì dentro!! Apri immediatamente, non peggiorare la tua posizione!!"
Nessun movimento nell'alloggio.
"Ma noi siamo proprio certi che ci sia in alloggio?" Paulo osservò i colleghi
"Affermativo" Rest osservò verso l'entrata "Vi confermo che l'ultima posizione a noi nota lo dava in alloggio e non è stato visto uscire... logica vuole che sia ancora lì dentro"
"Beh... se è lì dentro, allora dubito che sia intenzionato ad invitarci per il tè" sentenziò Paulo
"Irrompiamo..." Basta si voltò ad osservare i colleghi con espressione risoluta mentre estraeva la propria arma "Il Guardiamarina sarà quasi certamente armato si sente come un animale in trappola e questo significa che probabilmente aprirà il fuoco, impostate i phaser su stordimento ed occhi aperti"
La squadra della sicurezza non si fece ripetere l'ordine e in pochi attimi erano già pronti, phaser in mano ed uno sguardo attento e concentrato Basta digitò al tastierino il codice di sblocco e, non appena le porte dell'alloggio si aprirono, ebbe inizio l'azione.
USS Hope - Ponte 3 - Alloggio Guardiamarina Utrail - 27/12/2398, successivamente
Basta rotolò a terra nell'alloggio immerso nella penombra aspettandosi una qualche reazione da parte del guardiamarina sia lui che la squadra di sicurezza si mossero rapidamente ed efficacemente, posizionandosi al meglio per poter tenere sotto mira Utreil. Tutti erano pronti a qualsiasi cosa che avessero potuto vedere in quell'alloggio avevano previsto nella loro mente ogni reazione, dal tentativo di fuga all'asserragliamento, ma ciò che si ritrovarono di fronte li lasciò tutti perplessi.
Il Guardiamarina Utreil se ne stava seduto sul proprio letto con un'espressione inebetita sul volto ed il phaser d'ordinanza stretto nella mano destra non degnò d'uno sguardo i colleghi e proseguì a fissare in silenzio la paratia che stava di fronte a lui.
"Tenente..." un membro della sicurezza richiamò Lon con voce allarmata "L'arma del guardiamarina non è settata su stordimento!"
Lon annuì semplicemente facendo un paio di passi verso il guardiamarina "Eras, non fare sciocchezze... ora getta il phaser a terra e parliamo! Sono certo che ci sono ottime spiegazioni su quanto è accaduto!"
Nessuna reazione.
Lon non si scompose ed avanzò ancora di qualche passo, sotto lo sguardo attento degli altri ufficiali intervenuti "Te lo ripeto... non è il momento di fare qualche stronzata, getta a terra quel maledetto phaser e parliamo!"
Nessuna reazione.
Lon rimase sorpreso dall'assenza di qualsiasi movimento da parte del Guardiamarina, ma la sua mente era proiettata verso quello che appariva il problema più urgente, ossia disarmare il sottoposto con uno scatto rapido si proiettò con il proprio peso addosso ad Utreil scaraventandolo a terra e privandolo del phaser.
Dal canto suo, il guardiamarina Utreil rimase per pochi attimi a terra, poi si rialzò come nulla fosse successo e tornò ad accomodarsi sul letto ad osservare con sguardo vacuo la parete che stava di fronte a sé tutti i presenti rimasero interdetti per svariati istanti senza sapere esattamente cosa dire.
"Se finge di essere improvvisamente diventato pazzo, devo dire che lo sta facendo con una maestria innata... altro che ufficiale della sicurezza, questo potrebbe fare l'attore!" Paulo osservava la scena restando accanto all'uscio della porta
Rest, dal canto suo, aveva deciso di portarsi a poca distanza da Lon e fissava con espressione neutra il giovane guardiamarina limitandosi ad osservare la scena mentre Basta tornava alla carica "Eras, la mia pazienza è finita! Ti ordino di dirmi immediatamente cosa diavolo sta succedendo!"
Utreil non si scompose di un millimetro per poi rispondere con tono del tutto neutro e distaccato "Cosa diavolo sta succedendo..."
"Interessante..."
"Rest, cosa ci trovi di interessante?!" rispose spazientito Lon
"Forse che tecnicamente lui ha obbedito al tuo ordine..." Paulo fece qualche passo all'interno "Ha letteralmente obbedito al tuo ordine"
"Corretto..." Rest osservava il guardiamarina con una sorta di vaga curiosità "Sebbene non fosse quello il risultato che desideravi, Lon, il guardiamarina ha risposto in modo meccanico al tuo ordine ripetendo la frase che... secondo un'interpretazione letterale della domanda... volevi sentirti dire"
"Tutto ciò non ha avuto senso sin dall'inizio..." Basta osservò il guardiamarina "Sono convinto che Eras non avrebbe mai fatto ciò di cui è accusato... ma soprattutto nessuno si comporterebbe mai in tal modo!"
"Sembra che non sappia neppure che siamo qui..." Paulo si abbassò di fronte ad Utreil iniziando ad agitargli una mano a pochi centimetri dal viso "Ehi... guardiamarina? ....C'è qualcuno? ...Nessuno? ....Qualche segno di vita?"
"Interessante..."
"Rest, l'hai già detto!" Lon osservava il sottoposto "Ma non mi dispiacerebbe capire che cosa diavolo sta succedendo! Non sembra cosciente di sé... probabilmente lo hanno drogato!"
"Si e no..." Paulo osservava sempre il giovane "Se gli avessero dato delle droghe obbedirebbe a prescindere da come gli viene dato l'ordine... lui sino ad ora ha risposto solo ad un ordine diretto e in modo meccanico, senza pensare... facciamo un test" si raddrizzò nuovamente mentre rifletteva "Dunque... dunque... ehm, Guardiamarina Utrail... ti ordino di... ti ordino di alzare le braccia sopra la testa e abbaiare!!"
Rest e Basta fissarono straniti Rodriguez per poi osservare come il guardiamarina Utrei provvedeva, con grande flemma e lo sguardo sempre perso nel vuoto, ad obbedire in modo fedele all'ordine che aveva appena ricevuto.
"Interessante... vi è una probabilità del 89,63% che un simile stato sia stato provocato dall'utilizzo di droghe, dall'ipnosi oppure da una loro combinazione che abbia portato al totale azzeramento della volontà del guardiamarina"
"Lo penso anche io..." Lon incrociò le braccia al petto "La situazione si complica... finché sarà in questo stato non sarà in grado di fornirci alcuna risposta utile"
"Guardiamarina..." Paulo sembrava trovare particolarmente affascinante la condizione del giovane, tanto da continuare a fissarlo "Ti ordino di smettere di abbaiare, abbassare le braccia... alzarti in piedi, sollevare il piede destro e saltellare sul posto!"
Rest e Basta fissarono perplessi Rodriguez "Paulo, che stai facendo?"
"Testo la mia teoria...no?" quindi indicò Utreil "Eddai! Eras ha la stessa simpatia innata di Rest... per una volta che si comporta in modo diverso da un robot, lasciatemelo fare!"
Rest inarcò un sopracciglio "Guardiamarina, Le ordino di smettere di saltellare, di recarsi immediatamente in infermeria ed eseguire ogni indicazione datele dal personale medico"
Lon sfiorò il comunicatore "Tenente Basta ad infermeria, sta arrivando da voi il guardiamarina Utreil, temiamo sia in uno stato di alterazione dovuto all'ipnosi o alla somministrazione di qualche droga... vi chiedo di procedere con gli accertamenti del caso"
Nel frattempo anche Rest sfiorò il comunicatore mentre si dirigeva al turbolift "Rest a consigliere, le chiedo di recarsi in infermeria... ritengo che il guardiamarina Utreil potrebbe necessitare del suo aiuto"
Paulo dal canto suo si limitò a scuotere la testa "Mai che quei due mi lascino divertire un po'...."
USS Hope - Ponte 5 - Infermeria - 27/12/2398, Ore 14:19
Bueller arrivò all'interno dell'infermeria raggiungendo i colleghi con un'espressione particolarmente iraconda sul volto, seguito a poca distanza da Xyr.
Caytlin osservò per qualche attimo il superiore per poi altalenare lo sguardo tra lui ed il primo ufficiale "E' forse successo qualcosa?"
Ferris scosse il capo "Sembra che tutti i membri della delegazione diplomatica, compreso l'ambasciatore, abbiano svariate cose da fare e ritardino volontariamente sempre di più l'esercitazione che avevamo programmato... l'ambasciatore deve preparare il discorso... il segretario vuole allargare la rosa dei partecipanti alla conferenza..."
"E perchè mai vuole aumentare i partecipanti?" chiese la Graham al Capitano
"Avanzamento di carriera" Xyr mosse le antenne in avanti con espressione glaciale "Partecipare personalmente a quell'incontro potrebbe aiutare la sua carriera... o almeno lui lo spera ardentemente"
"Esatto, ma almeno loro hanno motivazioni più sensate dell'esigenza di chiamare proprio in quel momento il figlio o la necessità di allenarsi nel ballo da sala per poter convincere un certo ufficiale tattico ad accettare la proposta di matrimonio!" Bueller portò per un attimo lo sguardo su Rest prima di proseguire "E via via altre patetiche scuse, mi aspetto da un momento all'altro di essere chiamato per sentire qualche altra patetica giustificazione tipo... che so... non posso venire perché Saturno è in trigono con Plutone e Marte mi è ostile... il mio chiropratico pensa che non sia una buona idea o qualche altra stupidata!"
Lon e Rest osservarono un po' perplessi il Capitano "Trigono con Plutone?"
Rodriguez annuì divertito "Oroscopo... poi ve lo spiego più tardi..."
"Ad ogni modo..." tagliò corto Xyr "Avete scoperto nulla?"
"Ho eseguito tutte le analisi possibili ma non ho trovato nessuna sostanza psicotropa nel flusso sanguigno del guardiamarina Utreil"
"Potrebbe trattarsi di una sostanza ancora sconosciuta?"
"Lo escludo... ho fatto una verifica confrontando le ultime analisi sanguigne fatte con quelle di alcuni mesi fa, non ci sono differenze... questo esclude vi siano sostanze estranee" Graham portò lo sguardo sul giovane Eras che, nonostante fossero passate delle ore, continuava a sembrare in quello strano stato semicomatoso "Le ipotesi migliori sono che non sia mai stato drogato oppure che la sostanza sia stata totalmente metabolizzata dall'organismo e quindi non siano rimaste tracce"
"Si ma..." Paulo osservò l'uomo "Se effettivamente non ci sono sostanze che spieghino il suo stato... perchè diavolo si trova in quello stato?"
"Perchè con molte probabilità è stato ipnotizzato" Caytlin osservò il Capitano "Non posso escludere che possa essere stato inizialmente drogato... magari per renderlo più suscettibile ad un controllo mentale, ma per la mia esperienza ora la sua condizione è dovuta ad un errore di chi ha agito su di lui"
"Cosa intende con errore?" Rest inarcò un sopracciglio
"Credo che sia stato condotto ad una sorta di impasse che l'ha bloccato dall'effettuare l'ultimo ordine ricevuto da chi lo ha manipolato"
"Non credo di capire..." intervenne Bueller osservando la consigliera
"Se non ho capito male quando l'avete trovato era seduto sul letto con un phaser stretto in mano, è corretto?"
Basta annuì in direzione di Caytlin aggiungendo "Si, un phaser non settato su stordimento..."
"Esatto" Caytlin portò lo sguardo dapprima su Basta e poi su Utreil "Credo che gli fosse stato dato l'ordine di tornare in alloggio e togliersi la vita, ma questo era di partenza un ordine che non avrebbe mai potuto essere eseguito. Non si può obbligare neppure sotto ipnosi una certa persona a compiere un atto che normalmente non farebbe mai, soprattutto il suicidio. Come esseri viventi siamo tutti dotati di un forte istinto di autoconservazione, assolutamente necessario alla proliferazione della specie"
"Quindi l'istinto di autoconservazione del guardiamarina è entrato in conflitto gettandolo in questo stato di... blocco?" intervenne Xyr osservando Utreil
"Precisamente, credo che sia andata in questa maniera..."
"Meglio così consigliera... resta il fatto che in questo stato non possa minimamente aiutarci!" Bueller sembrava parecchio frustrato "E del resto non possiamo neppure aspettarci che basti dirgli... Guardiamarina, ti ordino di risvegliarti!"
Il Guardiamarina si mosse per poi mettersi a sedere, osservandosi intorno con un'espressione sorpresa e alquanto preoccupata "Che cosa ci faccio qua??"
"Ehm... è così semplice uscire da uno stato ipnotico?" chiese Paulo sorridendo
"Di solito no..." intervenne la consigliera "Ma probabilmente chi ha ipnotizzato il guardiamarina era così convinto che lui avrebbe obbedito a tutti i suoi ordini che, a conti fatti... una volta svolto l'ultimo compito a lui affidato nessuno avrebbe potuto accorgersi della manipolazione"
"Ipnosi... manipolazione... ma che sta succedendo??" la voce di Eras si stava facendo via via più spaventata
Bueller osservò Eras con sguardo comprensivo "Si calmi guardiamarina, cos'è l'ultima cosa che ricorda?"
"Beh... mi stavo recando alla sala teletrasporto per accompagnare la delegazione ai suoi alloggi e... beh, spero di non apparire scortese, ma dovremmo andare... far attendere un diplomatico potrebbe avere conseguenze poco gradite"
Gli ufficiali si osservarono per un attimo prima che Xyr tornasse a prestare attenzione ad Utreil "Guardiamarina, che giorno è secondo lei?"
"Ventiquattro dicembre 2398..." rispose con grandissima tranquillità Eras
Bueller osservò per un attimo Graham e Caytlin, lasciandole ad occuparsi del guardiamarina, poi si allontanò in compagnia di Xyr, Basta, Rodriguez e Rest.
"Pensa che sia il ventiquattro... quindi non ha nessuna memoria di cosa sia successo in questi ultimi tre giorni..." Paulo scosse il capo "Pazzesco... davvero pazzesco"
"Questo è un problema..." Lon scosse il capo "Se non ha nessuna memoria di aver incontrato la delegazione come potrà mai dirci chi lo ha ipnotizzato? Siamo di fronte ad un altro buco nell'acqua!"
"E c'è di peggio..." Xyr portò lo sguardo su Rest "Possiamo escludere che qualcun'altro dell'equipaggio possa essere stato ipnotizzato ed ora non ne abbia memoria?"
"No" Rest rispose senza scomporsi "Ipoteticamente anche uno di noi potrebbe essere stato ipnotizzato per compiere un determinato atto e non averne alcuna memoria..."
Bueller si limitò ad annuire "Sempre belle notizie signori, sempre belle notizie..."
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13.08 - Nascondino
Autore: Tenente Ferris Bueller
USS Hope - Ponte 1 - Alloggio del Capitano - 27/12/2398, Ore 18:00
La pallina da tennis rimbalzò sul pavimento e poi sulla paratia, un breve volo e poi tornò nella mano del suo lanciatore. Ferris la osservò per qualche istante per poi lanciarla ancora con il medesimo risultato.
Nessun dubbio, erano nei guai... aveva parlato con Strauss ma nemmeno lui era riuscito a dare un consiglio valido. Secondo il suo parere professionale si trattava di un complotto, e questo era indubbio, e dovevamo arrestarli tutti, e questo non si poteva fare. In alternativa, sempre secondo lui, dovevamo metterli tutti nell'hangar navette e 'areare il locale'... e pure questo non si poteva fare. L'aveva chiesto a Xyr per sicurezza.
Aveva provato con l'Ammiraglio Lennox, ma lei era in missione e le pratiche per il suo pensionamento erano già state avviate. Li avevi avvertiti, aveva detto loro che, comunque, sarebbe stata a portata di voce nel caso avessero bisogno di un consiglio. Però, purtroppo, non poteva aiutarli.
Aveva pensato di parlare con Rest e farsi consigliare da suo padre su come uscirne, ma era un passo difficile da compiere... lui era il capitano, era suo il compito di risolvere la faccenda. Xyr era d'accordo con lui, non potevano affidarsi agli altri, almeno non ancora. La Hope stava andando alla sua destinazione a velocità d'impulso e per la via più lunga possibile. Avevano mandato vari messaggi su Medora nei quali sia era assunto la colpa del ritardo, lo stesso ambasciatore Mahdia aveva parlato con le sue controparti e si era dimostrato soddisfatto del fatto che il giovane capitano della Hope si fosse addossato tutta la colpa del ritardo.
Ferris era stato molto convincente: guasto alla curvatura e problemi tecnici al computer della nave rendevano impossibile un veloce arrivo a destinazione.
Ma ora cosa avrebbe fatto? Possibile che la sua amata dea fortuna l'avesse abbandonato?
L'allarme giallo gli impedì di prendere la palla al volo.
"E ora che diavolo succede?!"
USS Hope - Plancia - 27/12/2398, Ore 18:25
"Rapporto!" ordinò Bueller entrando in plancia.
"Nave sconosciuta in uscita dalla curvatura." Rispose senza indugio Xyr lasciando la poltrona al suo capitano.
"Sullo schermo!" Ferris osservò la vetusta nave con sguardo critico e sollevò un sopracciglio "Che rottame..." sentenziò scuotendo il capo "Aprite un canale!"
"Canale aperto..." rispose l'addetta alle comunicazioni voltandosi verso di lui.
"Qui nave federale USS Hope, sono il Capitano Ferris Bueller. Come possiamo aiutarvi?" poi rivolgendosi a Rest "teniamo gli scudi abbasati, abbiamo già abbastanza guai e non voglio che i nostri ospiti scoprano che i guasti sono fittizzi."
"Nave federale, qui è il fronte di liberazione di Medora, sappiamo che trasportate l'ambasciatore Mahdia e che i vostri sistemi sono completamente offline. Siete alla nostra mercè... possiamo distruggervi o possiamo prendere il controllo della vostra nave."
"Scusate, ma come sapete che la nostra nave ha i sistemi offline?" chiese Bueller sorpreso.
"Ne parlano tutti su Medora... il trattato di pace messo in pericolo dall'incapacità della Flotta Stellare e delle sue navi bagnarola che cadono a pezzi. Sistemi danneggiati, gondole che non funzionano, sistemi d'arma inesistenti. Nonostante l'aspetto esteriore della vostra nave sia spelendido il suo interno è marcio come un bahariano!" l'uomo apparso sullo schermo sgignazzò divertito
"Fra tre secondi tutti i sistemi saranno al massimo così possiamo spazzare via quel coso dallo spazio." sentenziò Doohan dalla suia postazione punto sul vivo "Gliela do io la bagnarola!"
"Non ti azzardare!" lo bloccò il Capitano della Hope. "Nave sconosciuta, qual'è il vostro scopo? Cosa ne farete dell'Ambasciatore?"
"Lo interrogheremo, vogliamo scoprire qual'è il piano dei maledetti bahariani. Sono riusciti a convincere il nostro governo che vogliono la pace, ma sappiamo bene che è tutto un trucco! Adesso basta chiacchiere, avete un minuto per arrendervi altrimenti faremo fuoco!" l'uomo scomparve dallo schermo.
"Capitano, quella nave non può competere con i nostri armamenti. Abbiamo il 99% di possibilità di sottometterli al primo attacco" sentenziò Rest portando le mani dietro la schiena.
"Dai Ferris, dammi il via!" Luna si stava grattando il palmo della mano destra e i suoi occhi stavano risplendendo come due diamanti.
"Capitano?" chiese di nuovo Doohan con il dito indice a pochi centimentri dal comando di riattivazione dei sistemi.
Ferris fissò lo schermo per alcuni secondi e un angolo della bocca si sollevò in un ghigno.
"Nave sconosciuta, qui USS Hope... ci arrendiamo. Ci prepariamo all'abbordaggio." comunicò Bueller.
Un coro di voci indignate si sollevò in tutta la plancia, ognuno aveva da dire la sua ma la voce glaciale di Xyr bloccò tutti "Avete sentitò il Capitano? Ci arrendiamo!"
Ferris voltò la testa in direzione del suo primo ufficiale che aveva il suo stesso sorriso sul volto. I due allungarono il braccio e batterono i pugni l'uno contro l'altro.
"Doohan, Hope, rendete più palesi possibili i guasti della nave. Rest facci guadagnare tempo. Basta tieni i tuoi uomini armati e pronti a riprendere la nave, ma falli nascondere per il momento e Paulo..." Bueller lanciò un occhiata in direzione dell'andoriana e poi sospirò "attiva il protocollo Xyr per i nostri ospiti tranne che per l'ambasciatore."
"Dici 'QUEL' protocollo Xyr?" balbettò Rodriguez lanciando occhiate terrorizzate all'indirizzo del primo ufficiale.
"Si quello che usiamo per tenere nascosti a lei e a Rest i carichi preziosi." annuì Ferris sorridendo in direzione di Xyr che si stava rabbuiando "I nostri ospiti devono essere spostati in giro per la nave per eludere la perquisizione. Nel frattempo, tu Xyr frugherai nelle loro cose. Devi trovare quelle bombe!"
"Sapevo che era quello che avevi in mente... però poi parleremo del protocollo Xyr..." concluse glaciale. Ferris sospirò.
"Tutti ai vostri posti, useremo i terroristi medoriani per scovare i terroristi bahariani presenti sulla nave. Cosa può andare storto?" gli ufficiali della Hope si guardarono fra loro.
USS Hope - Ponte 5, tubi Jeffereis - 27/12/2398, Ore 19.00
"Purtroppo non possiamo fare altrimenti" si scusò Luna all'indirizzo della terza moglie dell'ambasciatore "Il capitano Bueller si scusa per la situazione, ma è l'unico modo per tenervi al sicuro. Il nostro capo della sicurezza ha tutto sotto controllo, ma visti i danni alla nave è impossibile agire adesso... appena i sistemi saranno ripristinati ci riprenderemo la nave."
"È un'indecenza! Com'è possibile che una nave federale sia ridotta in questo stato? Oppure siete voi ad essere incapaci?" Onirak, la consorte più giovane dell'ambasciatore, nascondeva a stento la sua soddisfazione. Questa era un'ulteriore pietra sulla tomba dei trattati di pace. I medoriani sembrava intenzionati a ridicolizzare l'ambasciatore Mahdia più che ucciderli. Se tutto andava per il verso giusto avrebbero chiesto un riscatto per poi lasciarli andare e questo avrebbe creato acredine fra i due mondi e la guerra avrebbe ripreso.
Non era preoccupata, con lei c'era Nayar e quello stupido si sarebbe fatto uccidere per lei.
Luna strinse i pugni e continuò lungo il tubo senza ulteriori commenti. Sperava solo che Xyr si muovesse a controllare l'alloggio di quella donna. Se era una dei colpevoli avrebbe fatto tamales con la sua faccia. Per il momento il suo scopo era farli parlare e scoprire di più su di loro... e quella donna puzzava di complotto.
=^=Luna, prendi il tubo Jefferies 115 e dirigiti verso il ponte 6.=^= la voce di Rodriguez era allegra.
"Ti stai divertendo vero?" borbottò lei girando a destra all'intersezione.
=^=Mi sento un ragno sulla sua ragnatela... per la cronaca stai seguendo il tragitto fatto dal tuo rum cubano per schivare l'ultima perquisizione di Rest.=^=
"Lo sai vero che non potrai più usare questo sistema un'altra volta." ribattè Luna divertita.
=^=Tranquilla ho altri sistemi per eludere quel vulcaniano.=^=
"Tanto non te la faranno passare liscia."
=^=Sigh...=^=
USS Hope - Ponte 12, stive di bordo - 27/12/2398, Contemporaneamente
"È certo che stare qui sia sicuro?" domandò l'addetta alle relazioni culturali guardando l'ufficiale scientifico con sguardo dubbioso.
"Come scusi?" rispose lui scuotendosi dal suo torpore.
La donna guardò Uriah, seconda moglie dell'ambasciatore e Nassah, la guardia del corpo anziana che scosse la testa. Avevano ormai capito che l'umano chiamato Tucci non sembrava esserci del tutto con il cervello.
"Mi chiedevo se questo luogo sia al sicuro." ritentò la donna avvicinandosi allo scienziato. I due uomini della sicurezza che erano con loro, sebbene sembrassero disinteressati, erano pronti ad intervenire.
"Ah certo!, Hope ci avvertirà se dovremo muoverci." rispose Tucci, i due uomini della sicurezza si guardarono allarmati.
"La Hope... la avverte?" chiese Nassah non credendo alle sue orecchie
"Si la nave... nel caso ci avverte lei." rispose Tucci guardandolo con sguardo assente.
"Ah si certo..." la guardia più anziana scosse la testa e i due della sicurezza si guardarono divertiti.
USS Hope - Ponte 10, deposito siluri - 27/12/2398, Contemporaneamente
"La prego di non sedersi lì... e lei per cortesia non tocchi niente." commento Rest all'indirizzo di Ridan prima e di Aisha poi. I due bahariani lo stavano per far impazzire, anche se esteriormente ero lo stesso vulcaniano di sempre.
Il segretario di Mahdia era servile fino all'inverosimile e tendeva a rimanere imbambolato finchè qualcuno non gli diceva cosa fare. Era sinceramente preoccupato per l'ambasciatore ma era stato convinto da quest'ultimo a seguire l'ufficiale tattico.
Aisha invece si era attaccata al braccio di Rest non appena l'avviso di un abbordaggio era stato annunciato e non ne aveva voluto sapere di staccarsi. Addirittura cercava in tutti i modi di far perdere il controllo al giovane vulcaniano che invece la ignorava stoicamente.
"Quanto pensa che ci vorrà prima che i pirati se ne vadano?" chiese Ridan con il suo tono patetico.
"Dipende tutto dal Capitano Bueller. Vi prego di non farmi domande... io sono qui con voi, quindi ho le stesse vostre informazioni." concluse Rest cercando di chiudere il discorso. Non voleva rischiare che uno dei due gli facesse una domanda alla quale avrebbe dovuto dire la verità... dopotutto i vulcaniani non mentono.
USS Hope - Ponte 2, Bar di Prora - 27/12/2398, Contemporaneamente
"Come le avevo detto c'è solo l'ambasciatore Mahdia e la sua guardia del corpo Mirak... non ne so niente di mogli, figlie e segretari." commentò Bueller guardando sorridendo il Capitano Mayem della nave ribelle.
"Noi avevamo ben altre informazioni!" rispose lui burbero. Eppure i suoi uomini stavano controllando tutta la nave e, seppur grande, gli altri bahariani non potevano nascondersi in eterno.
"Faccia un po' come le pare, io dovevo solo portarli sul vostro pianeta, non ho nessuna responsabilità su quello che succede." rispose il giovane col solito sorriso.
"Ma come fate ad avere una nave in queste condizioni?" domandò il primo ufficiale dei ribelli disgustato.
"Lei ha fatto il primo giro" si intromise Caytlin che sorseggiava languida un cocktail seduta sul divanetto insieme all'ambasciatore e alla sua guardia del corpo "Le pare di aver visto qualche adulto?" chiese.
"No, siete tutti dei ragazzini..." confermò lui
"E vi pare normale che a dei ragazzini diano una nave seria? Questa è una nave scuola! Fra l'altro è fatta apposta per rompersi così da testare le capacità dei nostri ingegneri. Qualche genio di ammiraglio ha pensato di non sprecare una nave vera per trasporto passeggeri e così ha affidato l'ambasciatore a noi." Ferris gesticolò all'indirizzo di Mirak "Mica vogliamo morire, vi abbiamo pure consegnato la guardia del corpo legata e l'ambasciatore. Non ce ne voglia ambasciatore, ma noi terrestri vogliamo andare d'accordo con tutti."
I ribelli si guardarono confusi e sorpresi.
"Comunque non volevate lui? Cosa facciamo adesso?" chiese il giovane sempre sorridendo.
"Ci metteremo in comunicazione con i due pianeti e faremo in modo che la guerra continui fino alla distruzione di Brahara!"
"Ok per me, computer ci dirigiamo nel mio ufficio, prepara una comunicazione con chiunque comandi su quei mondi, i nostri amici qui vogliono menare le mani!"
=^=Subito Capitano!=^= rispose Hope dal comunicatore.
"Vi consiglio di parlare prima con il nostro consigliere di bordo. Sicuramente vi saprà offrire ottimi consigli su come trattare con quei colletti bianchi!" riprese Bueller alzandosi dal divanetto.
"Lei mi lusinga Capitano" la giovane risiana lanciò una risata cristallina che la fece apparire come un'oca giuliva agli occhi dei ribelli.
Ferris sorrise... doveva solo guadagnare tempo.
USS Hope - Ponte 12, Sala macchine - 27/12/2398, Contemporaneamente
Xyr, Yander e alcuni uomini della sicurezza stavano giocando a nascondino sia con i ribelli che con i loro ospiti. Le stanze della delegazione bahariana erano state messe a soqquadro senza molti risultati. Avevano previsto che le bombe potessero essere state nascoste negli alloggi, dopotutto ovunque andassero i membri della delegazione erano sempre accompagnati da qualcuno della sicurezza e ciò rendeva impossibile nascondere qualcosa in giro per la nave. L'altra possibilità era che gli ordigni li portassero sempre con loro il che rendeva la cosa più problematica.
Adesso erano nella stanza di Ridan e per il momento non c'era nessuna traccia della tossina.
"Comandante è l'ora di controllare anqhe questa." il grosso bahariano fece cenno all'andoriana di avvicinarsi. Sul divano, posto nella camera del segretario di Ridan, c'era la sua valigetta diplomatica. Era l'unico posto dove lei e i suoi uomini non avevano controllato.
"Non possiamo toccarla..." borbottò lei.
"Forse voi no, ma io si!" esclamò Yander facendo scattare la serratura per poi trovare un semplice plico di carte.
"A dire il vero anche per lei una valigetta diplomatica era off limits, ma parleremo di questo in seguito. Direi che si tratta di un buco nell'acqua, in nessuno degli alloggi abbiamo trovato niente. O la storia della tossina è una fandonia, oppure hanno gli ordigni con se... in questo caso ci affideremo agli uomini che li stanno scortando.
"Aspetti un attimo comandante..." uno degli uomini della sicurezza raccolse un pad lasciato sul tavolo e iniziò a digitare qualcosa.
"Signor Ryni?" chiese l'andoriana attendendo un rapporto.
"L'ultima volta che siamo stati in licenza, dopo lei sa cosa..." iniziò il giovane lanciando un'occhiata a Yander "sono stato sul mio pianeta natale per partecipare alla festa di laurea di mio fratello. Sono certo che mia madre abbia regalato a mio fratello una valigetta uguale a quella... solo che... ecco qui!" il giovane mostrò il pad su cui c'era la foto di due giovani, uno dei quali presumibilmente era il fratello di Ryni. Quest'ultimo aveva fra le braccia una valigetta identica a quella presente in quella stanza... l'unica differenza erano due semisfere metalliche delle dimensioni di un palmo della mano che fungevano da base per la valigia.
"Dite che sono gli ordigni?" chiese Yander
"Probabile." rispose Ryni deglutendo
"Provo a toglierle?" chiese di nuovo l'enorme bahariano asciugandosi le mani ai vestiti
"Non si azzardi! Computer teletrasportare la valigetta nel punto concordato e mettere tutto all'interno di un campo di forza livello 10"
=^=Affermativo=^= la valigetta sparì.
"Sarà finita?" chiese l'omone sospirando di solievo
"Prima dobbiamo controllare che non ce ne siano altre addosso ai nostri ospiti."
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13.09 - Il gioco continua
Autore: Tenente JG Melanne Graahn
USS Hope - Ponte 12, Stiva di carico - 27/12/2398, ore 19.14
Erano passati quasi quindici minuti e tutto taceva, compreso Tucci.
Mentre Nassah, Aida e le due guardie loro assegnate soffrivano la tensione del momento, l'ufficiale scientifico sembrava completamente impermeabile alla situazione. Anzi, pareva quasi che se la godesse, anche se la donna non riusciva a immaginare il perché.
In verità, Tucci non si stava affatto godendo il momento.
Piuttosto, lo stava sfruttando, da ufficiale pratico quale lui era, utilizzando il tempo per portarsi avanti con il lavoro e alcuni calcoli complessi che aveva lasciato in sospeso. Nella sua mente, in un luogo inaccessibile a tutti tranne che a lui, c'era una frasca aula dell'Accademia, silenziosa e ben illuminata, con una grande lavagna coperta di equazioni. Tucci ci tornava ogni volta che ne aveva la possibilità e non vedeva per quale motivo essere bloccati in una stiva per sfuggire ad un gruppo di pirati di Medora costituisse una buona ragione per non avvantaggiarsi con il lavoro.
Sfortunatamente, benché Nassah e le guardie fossero in un certo modo abituate a quel genere di situazioni, Aida non lo era. A lei il motivo pareva lampante e non si faceva scrupolo di esternarlo.
"Lei è certo che siamo al sicuro qui?"
Tucci annuì un paio di volte.
"Ma che cosa accadrà se... la Hope... non ci avvertisse?" domandò con un pizzico di esitazione e il tono paziente di chi parla ad un bambino di cinque anni molto confuso.
"E perché non dovrebbe avvertirci?"
"Come può una nave avvertici?"
Eddison la osservò per un istante con moderato interesse. "Immagino che lei sappia che su una nave vi sono molteplici sistemi di comunicazione interna che comprendono ma non si limitano a..."
"Non esiste! È un oggetto, non può parlare e..."
=^=Eddison, un gruppo di pirati si sta avvicinando alla vostra posizione. Vi suggerisco di proseguire nel percorso prestabilito.=^=
"Grazie, Hope."
=^=Prego, Eddison.=^=
Tucci si voltò, si diresse verso un mucchio di casse e aprì il pannello di ingresso al tubo di Jeffries.
Tutti lo seguirono in silenzio.
USS Hope - Sala macchine - Contemporaneamente
"Il problema è come facciamo a perquisirli senza che capiscano cosa stiamo cercando?"
"Sanno già che sappiamo della tossina, è improbabile che ce l'abbiano addosso."
"Forse pensano di avvalersi dell'immunità diplomatica. Non potete perquisirli in quel caso, no?"
Xyr scosse appena la testa, le antenne leggermente curvate in avanti. "No, il regolamento non ce lo permette, inoltre immagino che lo prenderebbero come un'offesa. Non possiamo certo perquisirli senza una spiegazione."
"Non potete scansionarli in qualche modo?"
"No, non senza..."
L'andoriana si interruppe a metà della frase, l'espressione di chi è appena stato colpito da una luminosa idea e al contempo si è reso conto che per attuarla dovrà sterminare dei cuccioli.
Yander la osservò per un istante, non sapendo bene come interpretarne la faccia.
"Non ha deciso di dargli una botta in testa e perquisirli mentre sono svenuti, vero?"
"No. Ma anche questa è un'idea..."
USS Hope - Infermeria - 27/12/2398, ore 19.21
"Da questa parte, avanti."
Melanne si fece di lato per permettere al gruppetto di strisciare fuori dal tubo di Jeffries ed emergere nell'infermeria principale, in quel momento deserta a parte lei.
"Avete avuto problemi?" chiese a Tucci, porgendogli la mano per aiutarlo.
L'ufficiale scientifico si raddrizzò, scuotendo la testa. "No, credo di essere quasi arrivato a..."
"Intendevo venendo qui, Edddison."
"Ah, no, non abbiamo incontrato nessuno. Hope ci ha guidato passo passo."
"Meglio così. Speriamo di non doverli spostare ancora."
"Potrebbe succedere?" domando Aida, rossa in faccia in parte per lo sforzo di strisciare nei condotti, in parte per il disappunto.
"Noi speriamo di no." La dottoressa fece spallucce. "Ma finchè i pirati non se ne vanno, non abbiamo altra scelta che nascondervi."
"Non immaginavo che le navi della flotta stellare fossero così malridotte da non potersi difendere da una nave di Medora. Di Medora, capisce? Come hanno potuto assegnare all'ambasciatore una scorta così inadeguata?"
"A volte me lo chiedo anche io, sa?" concordò la Graahn.
USS Hope - Sala macchine - Contemporaneamente
"Ma sarebbe possibile?"
=^=Tecnicamente no... nel senso che se arrivassimo davvero a quel punto, la nave sarebbe sul punto di esplodere e le radiazioni sarebbero l'ultimo dei nostri problemi, =^= fece Paulo, riflessivo, =^= ma se non se ne intendono troppo di ingegneria federale...=^=
"Hanno creduto alla storia dei guasti," puntualizzò Xyr.
=^=Già, infatti, non sembrano proprio delle cime. Potrebbero cascarci, almeno la maggior parte. Ma se quel tizio della sicurezza non ha fatto tutto da solo, tra loro c'è qualcuno che è stato in grado di disattivare le nostre registrazioni di sicurezza. E quel qualcuno potrebbe capire che è tutto un trucco.=^=
Xyr annuì un paio di volte. "Lo so, ma se anche il terrorista avesse disattivato le registrazioni e si rendesse conto che stiamo cercando di fregarlo, cosa potrebbe fare? Nessuno di loro ufficialmente ha una preparazione specifica sull'ingegneria della Flotta. E come potrebbero?"
=^=Se protesta, sapremo che è lui. O lei. O loro. Ma Xyr - lungi da me rovinare un bell'inganno, sia chiaro - lei sa che se fingiamo una perdita di radiazioni dal nucleo per avere una scusa per esaminarli e qualcuno che non è il terrorista se ne accorge, l'ambasciatore potrebbe... come posso dirlo gentilmente... sporgere un reclamo formale o roba del genere?=^=
L'andoriana strinse gli occhi per un momento, come se Rodriguez potesse vederla. "Crede che questo fermerà il capitano?"
=^=No, nemmeno per un momento.=^=
"Benvenuto nella mia vita."
USS Hope - Infermeria - 27/12/2398, ore 19.27
=^=Temo che stiano venendo da questa parte.=^=
Melanne si irrigidì al sentire la voce di Hope. Tucci, dal canto suo, sembrava solo vagamente interessato. "Da questa parte?" ripetè.
=^=Esattamente. Tuttavia, temo che non farete in tempo a spostarvi, questa volta.=^=
"Cosa?" La dottoressa, già a metà strada per l'ingresso del tubo da cui era arrivato il gruppetto, si bloccò di colpo. "Perché non ci hai avvertiti prima, allora?"
=^=A quando pare, questi pirati non sono ingenui come pensavamo. Hanno deciso di esaminare anche i condotti e stanno venendo proprio verso l'infermeria.=^=
"Cosa facciamo? Usiamo il corridoio?" chiese Nassah, nel tono pratico di chi è abituato a risolvere problemi.
=^=Temo che non sia possibile. Il gruppo accompagnato dal capitano Bueller ha apparentemente appena deciso di venire in infermeria. Vi suggerirei di nascondervi.=^=
"Nasconderci?" esclamò Aida. "Nasconderci dove? Noi non... ehi!"
Melanne la interruppe, afferrandola per un braccio e spingendola verso il suo ufficio. "Mi scusi, ma non abbiamo tempo per questo. Eddison, tieni d'occhio gli ingressi. Voi, con me. Uhm... se non vi dispiace, intendo."
Superò la porta che dava sul suo ufficio, imboccò un breve corridoio e un po' accompagnò un po' spinse l'addetta culturale in obitorio, seguita a ruota da Nassah e dalle guardie. Premette un tasto su un pannello accanto alla porta, poi si diresse di corsa alla parete che ospitava i contenitori mortuari. Ne aprì quattro e fece segno al gruppetto di entrarci.
Nassah e le guardie non se lo fecero ripetere due volte, pur senza sembrare eccessivamente entusiasti dell'idea. Ognuno di loro si sdraiò su uno dei lettini.
Aida si bloccò. "Non vorrà chiuderci lì dentro. Soffocheremo!"
"Assolutamente no. E comunque sarà per poco."
"Io non..."
"Le assicuro che non c'è pericolo e andrà tutto bene, ma deve muoversi. Ora." E dopo una pausa aggiunse "Per favore."
La donna esitò poi si stese contro voglia.
La Graahn passò da un loculo all'altro, chiudendo i contenitori. Infine arrivò a quello dell'addetta culturale. La manica dell'abito di lei sporgeva dal bordo e la dottoressa si chinò sulla donna per sistemarla all'interno. Aggrottò le sopracciglia per un istante. Il profumo di Aida aveva qualcosa di familiare, ma nella concitazione del momento non riusciva a focalizzare cosa. Non aveva tempo per preoccuparsene. Scosse la testa, si raddrizzò e chiuse il contenitore.
Quindi si voltò per tornare rapidamente in infermeria.
"Ah, dottoressa, è qui..." disse Bueller, entrando.
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13.10 - Scacco matto alla Regina
Autore: Tenente JG Caytlin
USS Hope - Infermeria - 27/12/2398, ore 19.48
I minuti passavano inesorabili.
Lenti come ere geologiche.
Adia si sentiva soffocare ogni momento che passava.
All'inizio aveva fatto affidamento al suo addestramento su Brahara, in fondo era pur sempre un'agente operativa sotto copertura, ed era riuscita abbastanza facilmente ad ingannare la sua mente, usando ogni trucco in suo possesso per mantenerla sgombra da pensieri negativi, ma col passare del tempo, le sue sicurezze ormai stavano seriamente vacillando.
L'unica cosa che la spingeva a rimanere chiusa lì dentro era il pensiero che, una volta finito tutto, avrebbe finalmente sposato l'amato Maryam, volente o nolente.
All'improvviso le parve di sentire un suono acuto, come di un oggetto piccolo e metallico che cadeva sul pavimento... cercò di annullare perfino il proprio respiro mentre drizzava le orecchie per cercare di carpire qualche rumore ulteriore.
Quello che udì, le gelò il sangue.
Tutto ciò che aveva fatto sino a quel momento era inutile, la sua mente iniziò a lavorare alacremente in direzione opposta a quello che avrebbe dovuto fare... il respiro divenne affannoso, il fiato corto, il groppo in gola iniziò a soffocarla, gli occhi presero a lacrimare, mentre il corpo veniva scosso da tremiti e brividi di paura.
Quando non riuscì più a controllarsi sbucò fuori urlando come un'ossessa.
Le ci vollero qualche lungo istante per abituarsi alla luce dell'infermeria, ma, quando i suoi occhi misero finalmente a fuoco, la scena che le si presentò davanti fu per lei shockante.
"Ci scusi Adia, ma la mia collega è decisamente imbranata ed ha fatto cadere un cucchiaino..." esclamò solare e gaudente Caytlin
Al suo fianco vi era Melanne che aveva stampato sul viso un sorriso cattivo e lanciava fiamme dagli occhi.
Dietro di loro, Nassah, il Protettore Anziano, tratteneva a stento un ghigno sghembo di compiacimento.
Ai fianchi di Nassah, vi erano le due guardie della sicurezza che l'avevano scortata dall'assalto del Fronte di Liberazione di Medora che la stavano puntando con i phaser spianati.
"Non capisco..." balbettò Adia cercando di assumere la postura e la tonalità vocale più consona ad una povera ed innocente vittima di chissà quale macchinazione
La cosa parve divertire molto la rossa Consigliera della USS Hope.
Adia si domandò cosa potesse causare tanta ilarità dentro una tale oca giuliva... ragazzina sicuramente messa lì per qualche favore sessuale ad alti papaveri della Flotta... mentre stava per ribattere alla Risiana, vide nello sguardo di questa una luce strana... di profonda intelligenza, come di un gatto che aveva messo il topo in trappola.
La cosa infastidì Adia e la bloccò per qualche istante di troppo, aumentando l'ilarità della sua controparte che la prese in contropiede
"Cosa non capisce? Che è stata scoperta? Che se la lasciassi alla mia collega passerebbe dei guai molto peggiori che il tempo passato in morgue? Oh certo... potrebbe tentare nuovamente di metterla fuori combattimento... ma è per quello che i due tipi alle nostre spalle sono qui... sa il loro capo è particolarmente arrabbiato per quella aggressione... e loro non vogliono certo deluderlo... sono pronti ad abbatterla seduta stante... o meglio... metterla parzialmente fuori combattimento per permettere alla dottoressa qua presente di vendicarsi adeguatamente"
"Io non so di cosa parla? Nassah veramente vuoi dare retta a questa... questa pazza? Io sono protetta dall'immunità diplomatica... e lei vuole farmi sparare dopo avermi infilata dentro quei cosi? E' inaccettabile... io esigo una spiegazione"
Caytlin applaudì
"Molto convincente... brava... veramente brava... ma la rifacciamo questa scena che ne dice? Però questa volta senza mentire..."
"Io non sto mentendo... siete voi che siete impazziti! Non appena l'ambasciatore Mahdia lo verrà a sapere le vostre carriere saranno finite!"
"Lo stesso ambasciatore che volevi perisse durante i Trattati di pace?"
La voce non proveniva da nessuno dei presenti, ma ad Adia ricordava qualcosa... ma non sapeva cosa...
"Oh già che sciocca... eravamo troppo prese dal nostro piccolo rinfresco serale, da dimenticarci delle buone maniere, vero Melanne? Che ne dici? Presentiamo alla nostra nuova amica i nostri ospiti?"
"Di che diavolo parla!" sbottò Adia
"Di alto tradimento!"
Questa volta, la voce Adia la riconobbe subito... era quella dell'Ambasciatore Mahdia che fece la sua apparizione nel campo visivo di colei che per tutti era l'addetta culturale, assieme alla sua immancabile e fidatissima guardia del corpo Mirak, ed alla prima moglie Uriah.
Il volto dell'Ambasciatore era pressoché immutato, ma la voce denotava tutta la sua delusione.
"Io non ho tradito nessuno, Ambasciatore... mi liberi! E le posso spiegare tutto... non so cosa si siano messi in testa i Federali... probabilmente cercano un capro espiatorio per il loro fallimento ed aver perso la nave ad opera del Fronte di Liberazione di Medora!"
Mahdia non rispose, ma il suo sguardo si indurì.
Al suo fianco comparve il Capitano Bueller assieme ad un altro uomo.
Fu il primo a parlare: "La USS Hope non si è mai arresa, mia cara... abbiamo solo attirato nella nostra rete qualche pesciolino interessante... due sobillatori come il Capitano Mayern ed il suo vice... vero Cap'n?"
A quel nome, Adia sbiancò... fissò l'uomo al fianco di Bueller e si trovò costretta a scuotere impercettibilmente la testa... cosa che fece nuovamente ridere apertamente Caytlin, questa volta imitata anche dall'uomo misterioso.
"Per essere un'agente operativa sotto copertura, non sa fingere vero?"
"Sarà stata la sua permanenza là dentro..."
Adia udì nuovamente quella voce... questa volta la riconobbe e crollò in ginocchio, mentre l'uomo toglieva il proprio travestimento, mostrandosi come un Brahariano dai capelli grigi riccioluti, gli occhi di tonalità del ghiaccio ed una lunga cicatrice che gli ricopriva verticalmente lo zigomo sinistro.
"Sì sono io, piccola vipera maledetta... non mi hai ucciso la prima volta quando tu ed i porci bastardi amici tuoi avete trafugato la tossina... appena mi sono ripreso li ho ammazzati... tutti io sai? Come bestie, distruggendo i tuoi piani... te l'avrei detto quando ti diedi la possibilità di confessare e dirmi chi fosse il tuo mandante... ed, invece, mi hai tradito una seconda volta procurandomi questa cicatrice e credendomi spacciato... mi spiace per te ma, ora come allora, risorgo come una fenice per distruggere nuovamente tutti i tuoi sogni..."
"Non è possibile..."
"Cosa? Aver torturato ed imprigionato Yander per anni senza risultato? Avermi tradito e pugnalato alle spalle e ritrovarmi davanti a te vivo e vegeto? Non sei capace... sei perfida, ma non all'altezza... perfino stordire la dottoressa è stato un gesto idiota..."
"Io..."
"Tu cosa? Io ti ho addestrato per un motivo... e non era questo... mentre te pianificavi un attacco, io procedevo a sventarlo... ho fondato il Fronte di Liberazione di Medora col solo obiettivo di mettere fine a questi giochetti... i miei uomini, colleghi che tu hai tradito, stanno arrestando su Brahara il fratello dell'Ambasciatore Mahdia con quello sciocco di Maryam..."
"Non potete farlo... non hanno fatto nulla!"
"No? Ma che strano... bah... vorrà dire che faremo un buco nell'acqua... a meno che..."
Adia vide un sorriso perfido fra il suo vecchio istruttore e la Consigliera della Hope...
"Sì sono d'accordo, Capitano che ne dice andiamo a vedere come si comportano gli altri con le radiazioni del nucleo?"
"Ehi fermi! Che radiazioni??"
La rossa si girò verso di lei con sguardo solare
"Oh ma non si preoccupi, la lasciamo in buone mani con la Dottoressa e coi due amici della sicurezza di cui prima le parlavo... tanto bravi, quanto solerti nel volersi ingraziare il proprio capo.
Aida scorse nello sguardo della Graahn uno sguardo assassino
"NO! NON POTETE!" urlò "Sono protetta dall'immunità diplomatica!"
Fu la volta dell'Ambasciatore a parlare
"O cara mia, non te l'ho detto? Te l'ho revocata da stamattina, dopo che la gentilissima Caytlin con il bravo Nassah mi sono venuti a parlare di uno strano piano per assassinarmi..."
Adia assunse un colorito grigiastro... " Ma come??"
"Nassah è uno dei migliori agenti operativi che Brahara possa permettersi... ai suoi livelli non potrai mai avvicinarti..."
"Cap'n?"
"Non lo sono più per te... vai incontro al tuo destino!"
USS Hope - Ponte 5, tubi Jeffereis - 27/12/2398, Ore 20.42
Una volta saputo il piano, a Luna venne da ridere... il suo essere mezza Klingon le permise di giustificarsi con Onirak, la terza moglie di Mahdia, adducendo un colpo di tosse cavernosa come motivazione alla sua ilarità soffocata.
L'allocco Nayar nemmeno ci fece caso.
Rodriguez, col passare dei minuti, fece in modo che in tutta la zona ove erano nascosti i tre, si potessero udire esplosioni, colpi di phaser, urla, imprecazioni e lamenti dei feriti... il tutto farcito da intensi e preoccupanti scambi di informazioni fra lui e Luna.
Quando fu tutto pronto, Rodriguez diede l'allarme
=^=Fuggite Luna, scappate! Basta ed i suoi sono stati respinti... occorre andare verso la sala macchine ed isolarsi in sicurezza=^=
Luna grugnì, diede due calci ad una griglia lì vicino ed uscì allo scoperto, mentre Onirak esclamava tutto il suo sbigottimento di fronte all'inadeguatezza federale.
Il Fronte di Liberazione di Medora, fino a quel momento, era stata un'organizzazione politica filosofica, molto poco in arnese e decisamente con potenzialità belliche sotto standard.
Se erano riusciti ad assaltare la nave federale e messo in crisi le squadre di sicurezza della USS Hope, stavano diventando un problema... non poteva fermarli, senza esporsi... e, anche rivelando i propri piani, avrebbe prima dovuto contattare i propri alleati su Medora per far sì che invitassero il Fronte ad unirsi a loro.
Doveva mantenere, forzatamente, un basso profilo, almeno fino a quando aveva Nayar al suo fianco pronto ad immolarsi.
La timoniera della Hope li condusse attraverso un dedalo di corridoi, alcuni intonsi, altri macchiati dai segni della lotta senza quartiere... sangue... residui di esplosioni e tracce di phaser... non v'erano corpi, ma Onirak se ne disinteressò... col teletrasporto, i feriti potevano essere evacuati seduta stante da entrambe le parti in lotta.
Dopo qualche minuto, la folle corsa verso la sala macchine ebbe fine.
Una volta entrati, due membri delle squadre di sicurezza fecero scattare le pesanti porte in duracciaio, mentre dall'esterno parevano arrivare colpi ed urla di rabbia all'indirizzo dei fuggiaschi.
"Oh finalmente Jones! Eravamo in pensiero"
Il bel volto di Xyr era annerito e sembrava ammaccato, come se avesse preso parte ad un terribile scontro senza quartiere. Accanto a lei l'enorme Brahariano di nome Yander ed il guardiamarina della sicurezza di nome Ryni.
Come l'Andoriana, anche loro recavano segni dello scontro, bruciature e fasciature praticate alla bell'è meglio.
Prima ancora che Onirak potesse chieder loro conto di ciò che stava succedendo, arrivò trafelato Doohan
"Che succede ingegnere capo?"
"Un guaio! Un enorme guaio!" esclamò James
"Come se ne avessimo pochi! Insomma parli! Risponda al suo Primo Ufficiale" sbottò Onirak, mentre Nayar si prodigava immediatamente a strattonare Doohan come se ciò servisse a farlo esprimere prima
"Abbiamo scoperto la causa di tutte le anomalie a bordo! Abbiamo una perdita di radiazioni del nucleo!"
"O dei! Siamo spacciati!" esclamò Luna fingendo al massimo delle proprie capacità
"Jones! Contegno!" ordinò seria Xyr, ma non meno divertita della Klingon
"Ecco perché qua fa un diavolo di caldo! Aprite quelle dannate porte!"
"Non è possibile" mugugnò una delle due guardie "abbiamo sparato ai dispositivi per permetterne la chiusura d'emergenza"
"Dannati idioti! Che possiate essere maledetti! Scendete a patti col Fronte di Liberazione di Medora! Arrendetevi e fateci evacuare da questa nave maledetta!"
"Si calmi!"
"Calma un corno! Nayar apri quelle dannate porte!"
"Ripeto, signora si calmi... le radiazioni di cui parlo non sono dannose per noi... ma emanano irradiazioni energetiche che causano il malfunzionamento di molte apparecchiature elettriche a bordo... ed è ciò che causa i nostri problemi a mantenere la curvatura!"
Onirak parve tranquillizzarsi per un attimo
"Fortunatamente a bordo abbiamo quasi tutti i sistemi ridondanti quindi non dovremmo avere problemi col supporto vitale... certo farà caldo, ma ci permetterà di respirare senza problemi di sorta... ed anche le altre funzioni essenziali della nave sono pressoché garantite... certo non immuni da qualche inconveniente... diversa cosa è la curvatura ovviamente, così come tutto ciò che a bordo è dotato di una propria carica energetica"
Onirak parve riaccendersi come una molla impazzita.
"Che cosa ha detto?"
"Come scusi?"
"Nayar apri quelle porte! Fosse l'ultima cosa che fai! Subito!"
"Ma no, signora, forse è meglio che la sua guardia restasse accanto a lei..." esclamò Luna provocatoriamente
"Giusto... tenere vicini chi si ama" interloquì Yander sardonico
"Senti grande, grosso bestione! Sei Brahariano! Esigo rispetto! Io per te sono e sarò sempre Onirak la"
"... la terza moglie del grande ambasciatore Mahdia, figlio del compianto..." continuò Nayar come un mantra
"Ma piantala tu! Apri le porte! E stai lontano da me finché non l'hai fatto!"
"Come?? E come farò a proteggerti mia signora?"
"Fai ciò che ti ho detto! Stai lontano da me!"
"Non posso, mia amata"
"ZITTO IDIOTA!"
"Non posso più stare zitto, probabilmente non usciremo vivi da questa nave... tutti devono sapere che noi ci amiamo!"
"La Regina di Brahara non può amare un cretino come te! Stammi lontano tu con quel maledetto pugnale! E voi, che aspettate? Contattate gli assalitori... dite loro che la guerra continuerà basta che mi facciano fare una chiamata ai miei contatti su Medora!"
=^=Fine simulazione=^= la voce atona di Hope fece la sua comparsa, mentre tutto si normalizzò nel giro di pochi istanti... il tempo necessario affinché si aprissero le porte e facesse il loro ingresso in sala macchine il Capitano Bueller.
Al suo fianco aveva Mahdia e Caytlin.
Alle loro spalle, Onirak riconobbe subito quello che per anni era stato uno dei più leali servitori del suo pianeta... nessuno sapeva come si chiamasse, ma per i suoi uomini era Cap'n... comandante in capo dei servizi di sicurezza ed intelligence.
Capì di essere eufemisticamente fottuta.
I suoi sogni di gloria erano stati distrutti da un gruppetto di ragazzini.
Con un ultimo gesto folle, scattò verso Nayar strappandogli di dosso il pugnale.
Quest'ultimo, pensando che l'amata tentasse un suicidio, si frappose fra la donna e la lama in una concitata colluttazione...
"Lasciami idiota! LASCIAMI!!" strillava Onirak tentando di attivare la tossina fino a che non le arrivò un pesante manrovescio sul viso dal suo giovane amante che la fece volare a terra
Nayar era furibondo... il comportamento della donna che amava in quel momento era per lui fonte di dolore ed aggressività... le avrebbe fatto capire chi comandava una volta rimasti soli... l'avrebbe presa a cinghiate ed obbligata a rispettarlo...
Del tutto dimentico di chi fosse lui e chi fosse lei, di dove si trovassero, Nayar stava per partire alla carica quando si trovò Luna davanti pronta alla lotta. Prima che potesse dire qualcosa, sentì la punta di un phaser appoggiarsi alla nuca mentre gli arrivava perentorio l'invito di Xyr a mollare il pugnale e consegnarlo a Doohan.
USS Hope - Alloggi Delegazione Brahariana - 28/12/2398, Ore 06.35
Mahdia aveva trascorso la nottata insonne.
L'equipaggio federale aveva sventato il piano di suo fratello di sbarazzarsi di lui, così come quello della sua terza moglie... non poteva contare sulla figlia Aisha, troppo stupida, né su Maryam, troppo idiota... senza contare che col passare degli anni, gli era ben chiaro che il figlio assomigliasse fin troppo al fratello per non capire che Emilah l'aveva tradito.
Gli restava giusto Uriah... amica fedele prima che moglie devota... l'avrebbe seguito su Medora e si sarebbe fatta uccidere al suo fianco, lui lo sapeva.
Certo, con la valigetta di Ridan messa in sicurezza, i fondamentalisti di Medora avrebbero dovuto usare altri stratagemmi per ammazzarlo, ma presto o tardi ci sarebbero riusciti.
Il Capitano Bueller gli aveva comunicato che l'avrebbe aspettato in plancia alle otto del mattino per sapere se continuare la loro rotta o se tornare indietro.
Una scelta che per lui era facile... non poteva arrendersi.
Ma Uriah era incinta... non gli aveva detto nulla, ma ne riconosceva i sintomi... come avrebbe potuto metterla in pericolo? Lei non l'avrebbe mai lasciato solo... ma il figlio o la figlia che portava in grembo che colpa ne aveva di quella guerra?
Avrebbe dovuto parlarne con la Consigliera Caytlin? L'aveva vista confabulare con Cap'n e Nassah... assieme a quel povero Rest assillato da Aisha... quei quattro avevano un piano... sì, ma quale?
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13.11 - Luminescenze rivelatrici
Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok
USS Hope - Alloggi Delegazione Brahariana - 28/12/2398, Ore 06.35
Rest stava dando fondo alla sua pazienza per sopportare che Aisha fosse ancora lì, ancorata al suo braccio come una sorta di polipo: già i vulcaniani detestano il contatto fisico, lui in particolare non amava affatto gli abbracci. Aisha, dal canto suo, sembrava non avere alcuna intenzione di lasciare andare il povero tattico.
"Signor Rest, stavamo cercando lei" la voce della Consigliera fece voltare Rest "Ha fatto alcune riflessioni sull'attuale situazione per la successiva mossa?"
Rest osservò per qualche attimo Caytlin mentre si avvicinava in compagnia di Cap'n e Nassah "Si consigliere" non aggiunse altro limitandosi ad osservare i due uomini ed in particolare l'ultimo venuto senza avere alcuna intenzione di svelare le proprie carte di fronte a qualcuno di cui non si fidava per il momento "Lei era il capo dei servizi di intelligence e sicurezza di Brahara che aveva trovato la tossina, presumo..."
"Precisamente" Cap'n non sembrò risentirsi per il freddo benvenuto di Rest "Grazie alle informazioni ricevute da una fonte anonima avevo individuato le tossine ed avevo tentato di porle in sicurezza, ma fui tradito e quando tornai a cercare le tossine scoprii che erano state sottratte... mi vendicai di chi aveva tentato di uccidermi, ovviamente, ma il fatto che le tossine fossero sparite mi inquietava. Ingenuamente decisi di chiedere aiuto ad Adia, la mia giovane pupilla... credevo che lei non mi avrebbe mai mentito, avevamo un rapporto che si poteva paragonare a quello fra padre e figlia ma mi sbagliavo. Mi pugnalò alle spalle per poi abbandonarmi più morto che vivo... ma questo era solo il principio"
"Il principio?" Caytlin ascoltava con grande interesse le parole di Cap'n "Cosa intende dire?"
"Immagino che abbiate avuto modo di conoscere Adia, non è che sia proprio una stratega sopraffina... ha un bel visino, sa guadagnare la fiducia del prossimo e questo le permette di agire sul campo senza correre eccessivi rischi ma, voi pensate che possa avere l'intelligenza di organizzare e gestire un attentato?"
"No, lo escludo" Rest ignorò il fastidio che gli provocava la giovane ancorata al braccio concentrandosi nel discorso "Non ritengo avesse le capacità nè la posizione per gestire l'intera operazione...
"Adia non può aver architettato tutto da sola, né la prima né la seconda volta, avrei dovuto indagare per capire chi vi fosse coinvolto, ma oramai la mia posizione era bruciata... chiunque vi fosse dietro tutto questo non mi avrebbe mai permesso di sopravvivere. Decisi di lasciar credere loro che fossi realmente morto e partii per Medora, dove mi infiltrai in un'organizzazione di teorici della guerra... da ex militare mi fu facile spiccare per le mie capacità organizzative e la mia profonda conoscenza delle armi e dei protocolli di sicurezza, tanto che in pochi tempo fondai il Fronte di Liberazione di Medora... giusto in tempo per la comunicazione che il governo di Medora voleva la pace con Brahara"
"Ma perchè fondare un gruppo come il Fronte di Liberazione?"
La domanda di Aisha fece sorridere Cap'n "Il Fronte mi serviva come trappola per distinguere chi davvero avesse intenzione di portare avanti la guerra con ogni mezzo da chi semplicemente aveva delle idee sbagliate ma nessuna intenzione di passare all'azione... il Fronte era il braccio armato delle organizzazioni sorte su Medora, è così che venni contattato da chi era abbastanza potente ed influente da poter operare in modo che la guerra potesse continuare sia dentro sia fuori Medora" Cap'n fece una rapida pausa prendendo fiato "Fu attraverso alcuni contatti fidati, come il qui presente Nassah, che scoprimmo una serie di piani terroristici... alcuni addirittura che partivano da Medora. Non potevamo immaginare che vi fosse una concentrazione così alta di terroristi in un unico punto e ne approfittammo organizzando l'assalto alla Hope informandone parte dell'equipaggio e della delegazione diplomatica... ed il resto lo sapete"
"Il punto è, possiamo essere certi che tutti i terroristi siano stati fermati?" Nassah osservò i presenti soffermandosi su Cap'n che scuoteva il capo "Ecco appunto... qual'è il prossimo passo?"
"Capire quanto avvenuto sino ad ora..." la voce di Rest era come al solito priva di ogni emozione "Benché da vulcaniano non lo apprezzi particolarmente, la soluzione deve necessariamente passare attraverso la disamina del lato psicologico annesso alla metodologia scelta per perpetuare gli attentati nei confronti dell'ambasciatore"
"La tossina?" chiese Aisha osservando con gli occhi a cuore il povero vulcaniano "E come può esserci d'aiuto il fatto che volessero usare una tossina?"
"L'utilizzo di una tossina implica che l'attentato non dovesse essere limitato al solo ambasciatore, ma ad una moltitudine di persone, senza fare distinzioni fra medoriani e brahariani. Un'azione terroristica è sempre un atto che ha lo scopo di gettare nel panico una popolazione, ma avrebbero potuto ottenere lo stesso risultato uccidendo solo l'ambasciatore e, al massimo, la sua scorta..." Caytlin stava riflettendo "Probabilmente lo hanno escluso perché in questo modo avrebbero creato un martire della causa ed il processo di pace sarebbe divenuto del tutto inevitabile... viceversa, se invece fosse stata colpita anche la popolazione civile, su Medora si sarebbe scatenato un clima d'odio tale che la guerra sarebbe scoppiata nuovamente"
"Non facevano prima con una bomba?" Nassah incrociò le braccia al petto
"No, non avrebbero ottenuto il medesimo risultato" Rest intervenne nuovamente "I terroristi avevano con buone probabilità due problemi principali, il primo era quello di voler fare più vittime possibili senza porre in rischio la propria vita... il secondo era la necessità di essere presenti durante l'attentato per non far sorgere dei dubbi sulla propria innocenza. Se avessero usato una bomba, la detonazione li avrebbe certamente coinvolti inoltre al momento dell'esplosione i presenti avrebbero tentato la fuga viceversa, l'utilizzo di una tossina aerea avrebbe permesso la propagazione della sostanza senza che la gente fosse in grado di accorgersene prima che tutti ne fossero stati colpiti..."
"Ma anche gli attentatori avrebbero respirato la tossina" Aisha cercava di seguire il ragionamento più per preoccupazione che per aiutare a trovare una soluzione "Sarebbero morti anche loro!"
"Non se avessero avuto l'antitossina" Caytlin scosse il capo "Probabilmente sarebbero stati male ma poi si sarebbero ripresi... sarebbero sopravvissuti come i pochi fortunati il cui organismo avrebbe saputo reagire alla tossina e la loro posizione ne sarebbe uscita intonsa"
"Ma è una cosa terribile!" Aisha si strinse ulteriormente a Rest mentre il vulcaniano cercava di mantenere nonostante tutto il suo aplomb facendo di tanto in tanto qualche tentativo di liberarsi dalla presa della giovane
"L'incontro di pace inizierà questa mattina alle 8.30, sino ad ora l'eventuale attentatore non ha ricevuto notizie e quindi... anche qualora si stesse insospettendo sulla possibilità che qualcosa non stia funzionando, non avrà il tempo di predisporre nuovi sistemi per provocare l'attentato. Sarà costretto per questioni logistiche e tempistiche a procedere con il piano originario, seppur si tratti probabilmente del piano di ripiego"
"E probabilmente anche il piano di ripiego dovrà essere come il piano originario, ossia un attentato mirato al numero maggiore di persone possibili in cui l'attentatore dovrà necessariamente essere presente, ma senza correre rischi reali" Rest osservò per un attimo i presenti "Da quanto abbiamo appurato dalle dichiarazioni del Sig. Yander, manca una sola fiala di tossina. Si tratta di una dose sufficiente per provocare l'attentato e questo ci porta a ritenere con una probabilità del 78,34% che procederanno nonostante tutto all'utilizzo di quella soluzione stante l'estrema difficoltà di individuare una cura adeguata"
"Sapevamo che probabilmente la partita non era finita..." Cap'n annuì "E quale sarebbe la vostra soluzione?"
"Dobbiamo cambiare strategia" Rest osservò i presenti "Sinora abbiamo cercato di trovare una cura alla possibile contaminazione di tale tossina per renderla inutile purtroppo la soluzione si sta dimostrando più ardua e complessa di quanto avevamo preventivato ed io stimo che la sezione medica potrebbe aver bisogno fra le tre e le quattro settimane per trovare l'antitossina"
"Non abbiamo tanto tempo, l'incontro è fra poche ore..."
"Esatto" Rest guardò Nassah "A questo punto l'unica alternativa che resta è quella di trovare la tossina ed eliminare il dispositivo prima che venga utilizzato individuando l'attentatore... si tratta di un'idea del tenente Tucci a dire il vero, sebbene non fosse riuscito a trovare un modo per individuare la tossina aveva asserito che sarebbe stato possibile trovare l'attentatore... ad ogni modo per una spiegazione migliore sarebbe meglio andare in laboratorio"
"E come pensate di farlo?" Nassah scosse il capo "Pensavo lo sapeste, nessuno di voi potrà partecipare direttamente all'incontro... tutti i presenti, compresa la popolazione che assisterà all'evento sono stati scelti mesi fa. Inoltre in tutto il luogo è impossibile procedere con qualsiasi analisi e scansione... si teme che qualcuno possa sfruttare qualche sistema apparentemente innocuo per poter causare danni irreparabili"
"Non ho capito, perchè non si possono fare scansioni?" Aisha osservò con curiosità Rest
"Perchè esistono armi con meccanismi protettivi tali che possono essere attivate tramite un'analisi dei loro sistemi" Rest scosse il capo "Non credo che ci siano altre alternative se non quelle di fermare la situazione direttamente sul luogo dell'incontro, i tenenti Graham e Tucci hanno analizzato per così tanto tempo quella sostanza che sono convinto possano avere abbastanza informazioni per aiutarci"
"Ve lo ripeto, saranno permessi solo un numero limitato di teletrasporti, ossia quelli per far giungere la delegazione, non un uomo di più! E diciamolo, già hanno fatto uno strappo alla regola... inizialmente era previsto che sarebbe sceso solo l'ambasciatore, la sua prima moglie e la sua erede primogenita... poi è stato concesso un permesso speciale a lei tenente Rest, data la sua parentela con l'ambasciatore Retok... ed infine è stato accordato un permesso permesso speciale perché vi fosse anche il segretario! Ma avete idea di che ripercussioni vi saranno se violate le regole di sicurezza decise dal vostro stesso Comando di Flotta? Chi si prenderà la responsabilità di una simile azione?"
Caytlin si limitò ad annuire con una certa soddisfazione sul volto "Oh... ma per quello non c'è alcun problema..." quindi si allontanò avvicinandosi a Bueller con un meraviglioso sorriso "Capitano... dobbiamo parlare"
Medora - Phuaphus City, Thunrerth Palace - Gran salone delle Cerimonie - 28/12/2398, Ore 08.30
=^= Qui USS Hope, stiamo provvedendo al teletrasporto dell'ambasciatore e delle nove persone del suo seguito =^=
Pochi attimi dopo la comunicazione, cinque persone, fra cui l'ambasciatore, apparvero al centro della sala con indosso delle lunghe tuniche cerimoniali ed il cappuccio ben calato sul volto. Le donne indossavano abiti di un colore fra il rosa e l'arancione pastello, mentre gli uomini vestivano abiti molto scuri che tendevano al nero. Inizialmente solo l'ambasciatore abbassò il cappuccio lasciando scoperto il capo.
Attorno a loro lo sfarzo del grande salone lasciava tutti senza fiato: lunga come minimo un centinaio di metri, l'intera sala era gremita di persone che, sedute su una serie di sedie, erano in silenzio per poter osservare la conclusione di una guerra durata fin troppo.
Il gran cerimoniere si fece avanti con in mano una pergamena più che altro decorativa: "Udite, udite... si dia il benvenuto all'onorevole nostro ospite, l'ambasciatore Mahdia"
Un applauso si propagò per la stanza, poi il cerimoniere procedette con il resto delle presentazioni "Udite, udite... si dia il benvenuto all'onorevole nostro ospite, la sua prima moglie Uriah"
Stava per riprendere l'applauso quando tutto sembrò improvvisamente congelarsi mentre la persona che sarebbe dovuta essere Uriah si abbassava il cappuccio rosa pastello: di fronte a tutti lo sguardo parecchio infastidito di Bueller paralizzò tutti i presenti. Per svariati istanti tutti rimasero in silenzio ad osservare il giovane umano che, con parecchia difficoltà sembrava combattere con il corsetto del lungo abito femminile che aveva indosso.
Buller si voltò verso Caytlin "Davvero... ma come fate a respirare con questo coso... è una tortura..." bofonchiò verso la consigliera facendola ridacchiare divertita
Il silenzio lasciò ben presto il posto alla rabbia dei diplomatici medoriani, situazione che ovviamente peggiorò quando quasi tutti i membri della delegazione si rivelarono essere membri della Hope: il posto della giovane Aisha era presto da Caytlin sulla destra, al posto del segretario vi era Lon mentre sulla sinistra vi era effettivamente Rest.
"Questo è il colmo!" l'ambasciatore medoriano scatto in piedi "Salteranno delle teste per questa ignobile violazione dei protocolli! Farò personalmente le mie rimostranze al Comando di Flotta!"
Mahdia fece un paio di passi verso il furente collega "Ambasciatore Sarvisin, si calmi... le garantisco che tutto questo ha una spiegazione"
"Una spiegazione! Che spiegazione può esserci in una simile situazione! Uno degli incontri diplomatici più importanti della storia dei nostri due mondi trasformato in una pagliacciata dai membri della Flotta Stellare! Inaccettabile!" lo sguardo di Sarvisin passò in rassegna i presenti prima di soffermarsi su Bueller "Che motivazioni avevate per rovinare un momento così solenne? Non era un incontro abbastanza importante per voi? Forse i problemi dei nostri due popoli non sono abbastanza delicati per il Comando di Flotta?"
"No Ambasciatore..." Bueller fece un paio di passi avanti rischiando di cadere dai tacchi, quindi desistette per poi proseguire "Siamo scesi sul vostro pianeta per individuare e sventare un attentato"
Alle parole di Bueller gli animi si accesero ancora di più mentre l'ambasciatore medoriano sembrava prendere molto sul personale la situazione "Ma come osate? State forse accusando i Medoriani di aver cospirato contro questi trattati di pace? Noi Medoriani siamo un popolo d'onore, pretendiamo immediatamente le vostre scuse oppure potete anche andarvene! Non può esserci pace fra due popoli che non hanno fiducia tra loro!"
"Ambasciatore Sarvisin, la prego... mi spiace se la discesa sul pianeta dei membri della Hope sia avvenuta in questo modo, ma non avevano altro sistema per venire sul pianeta" Mahdia prese nuovamente la parola per placare l'altro ambasciatore "Glielo chiedo come favore personale, lasci che questi giovani verifichino la stanza... è nell'interesse di entrambi che il tentativo di attentare alla nostra vita venga sventato, non possiamo permettere che una giornata di festa e unione venga distrutta dalla morte di centinaia di persone"
Sarvisin per un po' rimase in silenzio poi annuì "E che sia, ma se non troveranno nulla pretendo delle scuse ufficiali..."
Bueller non se lo fece ripetere due volte, prendendo dalla tasca della tunica un piccolo dispositivo che mostrò all'ambasciatore "Cercherò di spiegare quanto sto per fare. Sin dalla nostra partenza abbiamo cercato di sventare un piano terroristico che avrebbe portato all'utilizzo di una tossina sul pianeta... purtroppo individuare la cura è parso impossibile perché avrebbe richiesto troppo tempo... quindi abbiamo cercato un modo per individuare le tossine ma è stato un buco nell'acqua dato che, come era ovvio, i contenitori delle tossine e degli antidoti sono stati magistralmente schermati" Ferris iniziò a rigirarsi fra le mani lo strano gingillo "Quindi non siamo in grado di individuare il contenitore della tossina"
"Quindi cosa siete venuti a fare sul pianeta? Farci perdere tempo e generare il terrore fra i presenti?" l'ambasciatore medoriano stava già perdendo la pazienza
"No ambasciatore, ma quello che abbiamo capito è che il contenitore della tossina è indosso all'attentatore stesso... la motivazione è ovvia, la sala è stata posta in sicurezza e perquisita più volte prima di questo incontro. Ne consegue che l'arma deve essere entrata solo ora, con l'arrivo dei presenti"
"E come pensa di trovare l'attentatore?"
"Vede Ambasciatore, noi non possiamo trovare la tossina perchè si trova all'interno di un contenitore in grado di schermarla e... mi scusi, proprio non ce la faccio" Ferris diede uno strattone al corsetto del vestito strappandolo di netto, poi prese i due sacchetti usati per simulare il seno femminile consegnandoli ad un imbarazzato Lon "Tienimele, grazie..."
Basta fulminò con lo sguardo Ferris ma il giovane fece finta di nulla e tornò alla spiegazione togliendosi i tacchi e restando scalzo "Dunque... eravamo all'attentatore. Chiunque egli sia non è venuto qui per morire, si è iniettato l'antidoto... che si da il caso che si tratti proprio della tossina inattivata e quella tossina la possiamo trovare con questo gingillo!"
"E quello cosa sarebbe?" la voce di Sarvisin si fece dubbiosa mentre le sue guardie del corpo sembravano lì lì per agire
"Questo è un contenitore con del gas kripton... non temete, è del tutto innocuo. E' un gas nobile, non ha effetto sulle nostre fisiologie ma ha la caratteristica di legarsi alle tracce di antitossina presente nel sudore della persona che se l'è iniettata" Bueller sorrise con una certa soddisfazione attivando il piccolo dispositivo "Presto avremo il responso!"
Dal gingillo si sentì il suono del gas che usciva con forza propagandosi nell'aria e poi... nulla. La gente si osservava, chi confusa chi spaventata, con il terrore che qualcosa di grave potesse accadere ma non successe assolutamente nulla.
"Come volevasi dimostrare..." Sarvisin si fece sotto "Non c'è alcun attentatore e alcun attentato"
"Aspetti ambasciatore, non le ho ancora detto la parte più importante..." Bueller sorrise osservando i compagni " La tossina, una volta legatosi al gas kripton, diventa visibile ai raggi UV"
Il resto dei membri della Hope non aspettavano altro, ed estratte dalle tasche delle proprie tuniche delle lampade di Wood portatili iniziarono ad illuminare le persone nella stanza. Tutti i presenti trasalirono quando due importanti esponenti della società divennero improvvisamente di un colore azzurrognolo fluorescente.
"Tombola..." Bueller sorride soddisfatto
"Cardinale Muberia... Matrona Gizevis..." la voce di Sarvisin si alzò per un ottava per la sorpresa "Pretendo una spiegazione!"
Il Cardinale non emise una parola ma cercò di infilare rapidamente la mano in tasca alla ricerca di qualcosa, Lon e Rest scattarono all'unisono come due molle bloccando l'uomo e recuperando l'ultima fiala di tossina.
"Guardie, portateli via!" Sarvisin era furente "Considerateli alti traditori della patria e comportatevi di conseguenza, nessun trattamento di favore..." quindi respirò a fondo cercando di recuperare il suo aplomb "Ambasciatore Mahdia, temo di essere io a doverle fare le mie scuse"
"Non è necessario, entrambi i nostri popoli sono sulla soglia di un cambiamento epocale che può fare paura, ma sono certo che quando la pace sarà raggiunta le cose miglioreranno..." Mahdia si avvicinò quindi a Bueller "Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto, da qui proseguiremo noi, siete liberi di tornare sulla nave"
USS Hope - Plancia - 28/12/2398, Ore 10.16
Bueller si lisciò con la mano la sua uniforme, non l'aveva mai apprezzata tanto come quel giorno spostò rapidamente lo sguardo fra i presenti per poi soffermarsi per un attimo su Caytlin che stava ancora ridacchiando pensando al povero Capitano con indosso gli abiti di Uriah
"Le devi un vestito nuovo..." sussurrò il consigliere a Ferris
"Spiritosa... che poi io non ho capito, ma perchè proprio io mi sono dovuto fingere una donna?"
"Perchè Lon e Rest si sono rifiutati di farlo..." rispose serafica Caytlin
"Che significa, anche io mi ero rifiutato!"
"Si ma con te è più facile convincerti..." il sorriso di Caytlin fece sciogliere Bueller
"Signore... chiamata in entrata" l'addetto alla consolle delle comunicazioni sembrava un po' interdetto
"Qualcosa non va? L'ambasciatore ha avuto altri problemi?"
"No signore, ma... è una chiamata dal Comando di Flotta. L'ammiraglio le intima di chiamarla entro cinque minuti o viene a prenderla personalmente per il coppino"
Bueller sospirò pesantemente "Voglio le vacanze..." detto questo lasciò la plancia a Caytlin dirigendosi al proprio ufficio
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FINE MISSIONE