Il mostro nel buio










USS HOPE

presenta


USS HOPE

Il mostro nel buio

Missione 11






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS HOPE,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS HOPE, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2018



www.starfleetitaly.it | USS HOPE








Equipaggio

Capitano Tenente Ferris Bueller

Capo Sicurezza Tenente JG Lon Basta

Consigliere Tenente JG Caytlin

Primo Ufficiale Tenente Xyr del Clan Clos

Timoniere Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa

Tenente
Ferris Bueller
Capitano

Tenente JG
Lon Basta
Capo Sicurezza

Tenente JG
Caytlin
Consigliere

Tenente
Xyr del Clan Clos
Primo Ufficiale

Tenente JG
Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa
Timoniere

Ufficiale Medico Capo Tenente JG Melanne Graahn

Ufficiale Tattico Capo Tenente JG Rest figlio di Retok

Tenente JG
Melanne Graahn
Ufficiale Medico Capo

Tenente JG
Rest figlio di Retok
Ufficiale Tattico Capo


USS HOPE

Autori

Capitano
Ferris Bueller
Franco Carretti

Capo Sicurezza
Lon Basta
Silvia Brunati

Consigliere
Caytlin
Vanessa nd

Primo Ufficiale
Xyr del Clan Clos
Massimo Gallo

Timoniere
Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa
Silvia nd

Ufficiale Medico Capo
Melanne Graahn
Maddalena Duci

Ufficiale Tattico Capo
Rest figlio di Retok
Ilenia De Battisti






Sommario


Sinossi
11.00 - Multiversi pericolosi
11.01 - Pesi e misure
11.02 - Scambi
11.03 - Da un'idea
11.04 - La "Nina", la "Pinta" e la "Santa Maria"
11.05 - Fare la spesa
11.06 - Energia multiversale
11.07 - Al di là dello squarcio
11.08 - Progetto Hope
11.09 - Scelte

Sinossi

Un esperimento fallito, un gruppo terrorista che non esiste, uno spaventoso essere extradimensionale ed infine il segreto dietro il Progetto Hope.



11.00 - Multiversi pericolosi

Autore: Tenente Xyr del Clan Clos

USS Hope - Orbita geostazionaria su Derton VI - 08/04/2397, Ore 09:15


"Diario del Capitano.

È il decimo giorno in orbita attorno al sesto pianeta del sistema Derton.

La USS Hope è stata incaricata dall'Ammiraglio Lennox di coadiuvare il Professor Keryot Grisd nelle operazioni legate ad un suo esperimento sulla gestione del multiverso. La scelta del pianeta ha richiesto anni di studio da parte del professore e della sua equipe. Sembra che le caratteristiche uniche di questo sistema solare scaldato da una stella binaria siano perfette per... imbrigliare l'energia multiversale permettendo un'estrapolazione fattoriale basata sulla teoria dell'inflazione eterna... quest'ultima parte l'ho dovuta leggere. Computer chiudo."

Bueller spense il monitor e si alzò dalla sua postazione.

Si stiracchiò energicamente e poi, dopo essersi sistemato l'uniforme, uscì dalla sala tattica per entrare in Plancia.

Xyr era seduta alla postazione di comando e vedendolo si alzò.

Bueller le fece cenno di seguirlo mentre si dirigeva al turbolift.

"Comandante, le va di accompagnarmi dal Professore? Sono curioso di sapere come stanno andando i preparativi?"

L'andoriana scambiò uno sguardo con Rest che la sostituì al comando e seguì Bueller.

Nel turbolift Bueller assunse la sua solita posizione rilassata appoggiandosi alla parete.

"Sono davvero stufo di stare qui in orbita. Non possiamo nemmeno staccare un po' utilizzando il ponte ologrammi. L'equipaggio sarà esausto."

Xyr lo osservò paziente come era solita fare da qualche tempo.

"Beh, ritengo che la richiesta del Professor Grisd di poter utilizzare i nostri ponti ologrammi per ricreare i suoi due laboratori fosse coerente con la complessità dell'esperimento. Dovremmo vedere questa cosa come un onore e non come un peso... Capitano."

"Facile a dirlo per te, ora che sei sposata non hai più bisogno di utilizzare il ponte ologrammi per ricreare l'ambiente perfetto per un appuntamento galante."

Xyr strinse i pugni e si irrigidì. Le parole le uscirono con uno strano stridio.

"Il Signor Rodriguez sta lavorando per poter annullare il matrimonio che ricordo non doveva essere valido e che ricordo sia stata una tua idea."

Bueller sentì la stanza improvvisamente piccola.

A salvarlo fu la porta del turbolift che si aprì.

Veloce come un felino il giovane capitano uscì dall'ascensore seguito da una sbuffante andoriana.

"Dimmi Xyr, non trovi anche tu che dietro ad una mente geniale c'è sempre un qualcosa di... non so... innaturale? Guarda Tucci. Non c'è dubbio che il suo intelletto sia molto più sviluppato della maggior parte dei giovani della sua età. Però a compensare il genio c'è la sua totale incapacità a relazionarsi, il suo estraniarsi da qualsiasi discussione, il suo non capire mai le mie battute."

Xyr alzò per un istante gli occhi al soffitto.

"Soprattutto quest'ultima parte è fondamentale nella tua analisi. Seguo però il tuo ragionamento. Il Professor Grisd è senza dubbio un genio, le sue teorie sul multiverso sono state la base di numerose scoperte e a sentire lui siamo solo all'inizio del viaggio. Tuttavia... beh, devo dire che la sua eccentricità mi ha lasciato perplessa più di una volta da quando è a bordo."

"Mah, vedremo tra qualche ora dove ci porterà la sua genialità. L'esperimento è previsto per le 14, dico bene?"

Xyr annuì e si fermò di fronte alla sala ologrammi. Bueller digitò sul display un codice di 6 cifre e la porta si aprì facendoli entrare.
I due ufficiali si trovarono di fronte ad uno spettacolo che li colse di sorpresa.
Stavano fluttuando nello spazio a qualche km di distanza da una stella.
Un fascio di luce li colpì.

"Maledizione!!!! Voi chi siete? Cosa ci fate nel mio esperimento???"

Le luci del ponte ologrammi si riaccesero riportando la stanza alle fattezze originali. Un immenso laboratorio aveva sostituito lo spazio e la stella.
Un anziano umano corse verso i due "intrusi" agitando un PADD.
Bueller stropicciò gli occhi per riprendersi dall'abbagliamento.

"Professore, sono il Capitano Bueller. Ci scusi, noi non pensavamo... poi abbiamo bussato... Xyr, abbiamo bussato, vero?"

L'andoriana lo guardò perplessa.

"Esatto!!! Voi giovani non pensate, siete solo sempre pronti a scusarvi dopo aver fatto un guaio."

Il Professor Grisd stava sbraitando come un matto camminando in circolo per la stanza seguito da tre strane figure.

Un uomo dai lineamenti contratti in una smorfia mista di dolore e immobilità ma con gli occhi più vivi che Xyr avesse mai visto, seduto su una carrozzina a motore.

Un uomo dai lunghi capelli bianchi che Bueller aveva definito improbabili, ma chiaramente dotato di una viva curiosità negli occhi.

Il terzo era invece un uomo che vestiva una toga bianca e rossa con dei calzari ai piedi. La lunga e folta barba gli copriva buona parte del viso e spesso sembrava guardarsi in giro sperduto.

"Riallineate il subtrasmettitore, ricalibrate le sezioni dalla 6 alle 379 con un angolo di incidenza di 32 gradi, amplificate la linea Terkil-Frek. Esimi colleghi, mi sono scordato qualcosa?"

I tre uomini si guardarono tra di loro e cominciò un fitto parlottare.

Fu l'uomo sulla sedia motorizzata a prendere la parola. La sua voce era metallica e usciva da un sintetizzatore vocale.

"Come accennato dal Professor Einstein e confermato dall'esimio Archimede dobbiamo considerare nell'inflazione eterna la fase di "falso vuoto" con energia del vuoto positiva. Parti dell'universo in quella fase si espanderanno inflativamente e solo occasionalmente decaderanno ad uno stato di energia minore, non inflazionario. Direi quindi di aumentare l'energia indotta di un quindicesimo rispetto a quella appena teorizzata."

"Professor Hawking lei è una fonte inesauribile di informazioni."

Bueller guardò per un istante Xyr e lentamente si allontanarono dalla stanza.

Appena fuori nel corridoio l'andoriana si concesse un leggero sorriso.

"Ideona quella di venire a far visita al Professore."

"Lo so, lo so. Ero curioso, ma non ho capito nemmeno una parola di quello che quei 4 stanno dicendo."

Xyr tornò seria.

"Lo sai che è stato lo stesso Professore a programmare Hawking, Einstein e Archimede con le proprie idee, vero? È il suo modo per parlare con se stesso senza apparire un pazzo totale."

Bueller sospirò.

Torniamo in plancia e prepariamoci all'esperimento.



USS Hope - Orbita geostazionaria su Derton VI - 08/04/2397, Ore 13:55


"Bueller a USS Fahrenheit. Capitano Geron qui siamo pronti. Voi?"

Un uomo sulla cinquantina apparve sullo schermo principale.

=^=La squadra tecnica è pronta. I satelliti artificiali sono stati posizionati. Appena il Professore lo ritiene potete attivare la griglia. In bocca al lupo Bueller. State per entrare nella storia. Geron chiudo.=^=

L'immagine dell'uomo sullo schermo fu sostituita dallo spazio profondo.

"Benissimo. Luna porta la Hope in posizione in mezzo alla griglia dei satelliti. Tucci. Siamo pronti nel laboratorio sul ponte ologrammi?"

=^=Direi di sì... o meglio, secondo il Signor Einstein siamo pronti anche se il Signor Hawking sembra sia convinto si debba ricalibrare uno strumento. Non sono del tutto sicuro di cosa intenda il Signor Archimede con questo Eureka che continua a ripetere."

Bueller guardò sconsolato verso Caytlin che sorrise di rimando.

"Posso?"

Bueller le fece un cenno affermativo.

"Edison, sono Caytlin. Posso gentilmente chiederti di parlare con il Professor Grisd e vedere cosa ne pensa lui?"

Un silenzio d'attesa che Bueller colmò osservando il profilo della Risiana. I capelli rossi cadevano morbidi sulle spalle rendendo il contrasto con la pelle chiara di lei quasi ipnotico. Caytlin si stava mordicchiando il labbro inferiore in attesa di una risposta nell'interfono. Quel semplice gesto riusciva sempre a portare Bueller su un percorso mentale al limite della decenza.

"Capitano?"

"..."

"Bueller?"

"... ouff. Ahia!"

La gomitata appena infertagli da Xyr lo fece riprendere.

"Cosa?"

"Come avrà chiaramente sentito il Professor Grisd ha dato il via alle operazioni."
"Cosa? Quand... ah certamente, certamente. Attivazione della griglia di contenimento. Comincia l'operazione multiverso.

Bueller si sistemò la divisa e si avvicinò lentamente verso il suo Primo Ufficiale.

"Xyr, deve fare davvero qualcosa per quei gomiti. Sono decisamente appuntiti."

Nel frattempo per diversi kilometri attorno alla Hope si cominciò a creare una gabbia di energia i cui vertici erano dei satelliti artificiali posizionati ad hoc dalla nave di appoggio, la USS Fahrenheit.

Secondo le specifiche richieste dal Professor Grisd la Hope avrebbe dovuto posizionarsi esattamente al centro della griglia mentre dai deflettori sarebbero stati proiettati dei raggi tachionici modificati che avrebbero innescato una reazione a catena. La contemporanea presenza della stella binaria con le due stelle ad orbitare intorno ad un comune centro di massa avrebbe fatto il resto.

In pochi secondi la Hope fu investita da una serie di radiazioni non letali.

"Bueller a Tucci. Tutto bene?"

=^=Capitano, sembra che l'esperimento stia funzionando. Le tre camere di contenimento create dall'equipe del Professore stanno immagazzinando qualcosa. Direi di sì. I dati che rilevo certificano che siamo in presenza di una traccia quantica diversa. Stiamo osservando tre diversi universi che stanno coesistendo con il nostro. Direi affascinante. Capitano.... aspetti, forse ho parlato troppo presto. C'è qualcosa che non torna.=^=

"Capitano, qualcosa si sta disoccultando alla nostra destra."

Bueller si voltò verso Rest.

"Disoccultando?"

"Una nave romulana. Le radiazioni della griglia stanno interferendo con il loro sistema di occultamento."

"Maledizione. Non dovrebbe esserci nessuno oltre a noi all'interno della griglia. Einstein era stato... ok, il Professore era stato chiaro su questo punto."

"Alzate gli scudi, allarme rosso. Scopriamo cosa sta succedendo."

Fu Xyr a prendere la parola mentre digitava veloce sulla sua consolle.

"Non possiamo alzare gli scudi. Il raggio tachionico e la risposta energetica proveniente dai satelliti è l'unica cosa che mantiene stabile la griglia. Gli scudi annienterebbero l'esperimento e non sono sicura le camere di contenimento siano in grado di mantenere stabile quei piccoli universi che abbiamo sul ponte ologrammi."

"Xyr, riuscirà mai a darmi una buona notizia? Tucci, a che punto siamo da lei."

=^=Ecco Capitano, servono ancora 4 minuti.... Ehi, cosa state facendo, fermi, lasciatem....=^=

Bueller si sporse automaticamente sulla punta della sua poltrona.

"Tucci?"

"Capitano! Qualcuno si sta teletrasportando sulla Hope! Sul ponte ologrammi per l'esattezza."

Bueller saltò giù dalla sua poltrona e si diresse verso Basta dopo averlo sentito pronunciare quelle parole.

"Quante persone? Mandi subito una squadra della sicurezza sul quel ponte."

"Ho 4 tracce di teletrasporto in entrata. Aspetti, ora sono 6 in uscita versa la nave romulana."

"Tucci!!! Che diavolo sta succedendo?"

=^=Capitano, si sono teletrasportati in 4. Due andoriani, un boliano e un umano. Hanno cercato di prendere le camere di contenimento, ma sia io sia il Professore ci siamo opposti. Mi hanno colpito e mi hanno allontanato, due dei tecnici delll'equipe del Professore erano d'accordo con questi assaltatori. Hanno colpito anche il professore che si era gettato su di loro. Purtroppo è stato spinto contro una delle camere e ha inavvertitamente interrotto il flusso di contenimento restando esposto alle energie multiversali. È stata una morte orrenda.=^=

"Il Professore è morto? Le camere di contenimento?"

=^=Le hanno prese e teletrasportate via con loro. Una è danneggiata. Dobbiamo allontanarci immediatamente dalla zona.=^=

"Alzare gli scudi. Allarme rosso. Luna, portaci via di qui. Bueller a Graahan, feriti sul ponte ologrammi. Apritemi un canale con la Fahrenheit."

Sullo schermo comparve il Capitano Geron.

"Capitano, allontanatevi immediatamente dalla zona. Massima curvatura."

=^= Che sta succedendo, abbiamo visto una nave romulana disoccultata....=^=

"Non c'è tempo, allontanatevi immediatamente."

Contemporaneamente Xyr richiamò l'attenzione di Bueller e divise lo schermo principale in due immagini. Geron sulla destra e la nave romulana sulla sinistra. Un piccolo oggetto si materializzò teletrasportato sull'esosfera del pianeta Derton VI sotto di loro. Xyr ingrandì l'immagine.

Era una delle camere di contenimento. Una luce esplose dalla camera e illuminò lo schermo principale.

Con la coda dell'occhio Bueller vide il Capitano Geron proteggersi gli occhi dalla stessa luce che stava abbagliando loro.

Luna cercò di forzare la Hope ad allontanarsi.

L'esplosione si sviluppò ad una velocità incredibile e investì la nave che stava entrando in curvatura.

Il contraccolpo sul ponte fu tale da mandare quasi tutti a terra o contro qualche parete.

Le luci si spensero. Solo quelle di emergenza permettevano di vedere cosa stava succedendo in plancia.

Fu il caos.

Diverse consolle presero fuoco e i vari sovraccarichi scaricarono pericolosi archi energetici in giro per la plancia.

Bueller fu il primo ad alzarsi per tornare alla sua poltrona.

"Situazione?"

Basta e Rest ripresero le loro postazioni.

"Danni ingenti su tutti i ponti. Si segnalano diversi feriti. L'hangar navette 2 è depressurizzato. La dottoressa Graahan sta inviando squadre mediche in giro per la nave. Rodriguez segnala cali energetici alle sezioni 3, 8 e 12."

=^=Doohan a plancia. Capitano, qui è un macello. Sembra che il motore a curvatura abbia semplicemente smesso di funzionare. Qualsiasi cosa che avesse un minimo di energia è fuori uso e prima che lo chieda e mi dia degli ordini insensati le dico subito che ci vorranno ore solo per capire cosa sta succedendo. Per far ripartire la nave si metta il cuore in pace e accetti il termine giorni come mia stima. Presto!!! Voi due, spegnate quel fuoco maledizione!!! Doohan chiudo.=^=

Xyr stava aiutando Caytlin ad alzarsi assicurandosi stesse bene. Uno sguardo d'intesa a Luna le fece capire che il timoniere era furiosa per quello che era successo alla nave, quindi stava assolutamente bene.

Il Primo Ufficiale si sedette alla sua postazione e cercò di venire a capo di quello che era appena successo.

Ridirezionò l'energia residua sullo schermo che si accese. I sensori non erano funzionanti al 100% quindi le immagini non erano nitide come al solito.

Quello che comparve gelò il sangue nelle vene degli ufficiali di plancia.

Derton VI era semplicemente svanito nel nulla. Al suo posto detriti spaziali. Qualcosa dallo schermo attirò l'attenzione di Rest.

"Capitano, quella strana luce che pulsa dove prima c'era Derton VI. Sto ricalibrando i sensori. Ecco, ora dovremmo vederla meglio."

Nel nero dello spazio una fessura luminosa apparve ora chiaramente.

"Ha un'apertura di circa 2000 km per 300 km. E si sta lentamente espandendo."

Bueller fissò meglio lo schermo.

"Bueller a Tucci."

Una scarica statica poi la voce di Tucci coperta da un fastidioso ronzio riempì il silenzio.

=^=Eccomi Capitano, sono ancora qui sul ponte ologrammi. La Dottoressa ci sta prestando le prime cure.=^=

"Edison, può accedere ad uno schermo e vedere quello che stiamo vendendo noi dallo schermo principale?"

=^=... certo Capitano, è una procedura alquanto semplice. Mi stupico lei non ne sia a conoscenza.=^=

Bueller si mise le mani nei capelli e scosse la testa.

"Tucci, lo so che si può fare. Le sto dicendo che deve connettersi ad uno schermo immediatamente per vedere quello che stiamo vedendo noi qui."

=^=Ah. Dovrebbe lavorare un po' sulle sue doti comunicative Capitano.=^=

*Ora scendo e lo uccido*. Ferris cercò di mantenere la calma.

"Tucci, cosa stiamo vedendo?"

=^=Beh, semplice. Quello è uno squarcio nel multiverso. Direi anche che ad una prima stima si sta allargando alla velocità di qualche centinaia di metri all'ora.=^=

"Bene Tucci. Tralasciando su quello che è uno squarcio nel multiverso, cui sono certo darà una valida e chiara spiegazione più tardi, cosa comporta quello squarcio?"

=^=Beh... l'annientamento dello spazio così come lo conosciamo. A breve potrebbe sostituire il nostro universo portandolo ad un collasso. È lo stesso principio che stavamo testando qui sulla Hope con gli esperimenti del Professor Grisd. La differenza è che le energie multiversali che erano la conseguenza degli esperimenti le avevamo chiuse dentro delle camere di contenimento.=^=

"Ottimo, quindi basta creare delle camere di contenimento anche per questa anomalia?"

=^=Essendo più grossa di una Luna direi che la cosa è pressochè impossibile. Poi solo il Professor Grisd aveva le conoscenze per poter fare simili calcoli e per capire come fermare il processo. Però il Professore è morto. Ricorda? Scusi Capitano, ma tocca ame farmi medicare. Non vorrei far arrabbiare la Dottoressa. Tucci chiudo.=^=

Bueller guardò Xyr. Anche lei stava per superare quello che avevano tacitamente definito il limite di sopportazione Tucci.

"Capitano, un messaggio dalla Fahrenheit."

"Sullo schermo. Geron, tutto bene? Come state? Danni contenuti?"

=^=Eravamo più lontani di voi, ma la Fahrenheit è una nave scientifica non rinforzata come la Hope. Abbiamo subito parecchi danni difficilmente quantificabili al momento. Purtroppo anche qualche vittima. Avete visto cosa è successo al pianeta? Che diavolo di esperimento stava conducendo Grisd?=^=

"Bella domanda, davvero una bella domanda. Non so cosa mi preoccupa di più al momento. Quello squarcio nello spazio o il fatto che la nave romulana abbia a bordo ancora due di quelle bombe. Avete avuto la possibilità di fare qualche scansione della nave dalla vostra orbita prima che succedesse questo disastro?"

=^=Vi manderemo i dati che abbiamo raccolto così potrete confrontarli coi vostri. Abbiamo individuato un segnale subspaziale che si sta diffondendo su tutte le frequenze. L'avete captato anche voi?=^=

Bueller si girò verso la postazione delle comunicazioni.

Un cenno affermativo da parte dell'addetto gli confermò la ricezione.

"Ricevuto ma non l'abbiamo ancora analizzato. Posso suggerire un meeting tattico fra 30 minuti sulla Hope?"

=^=D'accordo Bueller. L'Ammiragliato ha messo la Hope a capo del progetto. Sta a lei guidarci. Ci vediamo fra 30 minuti.=^=

L'immagine scomparve dallo schermo e Ferris si lasciò andare stanco sulla poltrona.

"Nemmeno un'operazione scientifica riusciamo a seguire senza finire nei guai. Siamo un caso unico. Ok. Chiunque abbia un'idea la sviluppi. La esporrà in sala tattica fra 30 minuti."



USS Hope - Sala tattica - 08/04/2397, Ore 15:25


=^=Noi del Fronte di Liberazione Bromiano rivendichiamo la distruzione di Derton VI. Abbiamo altri due dispositivi pienamente funzionanti e abbiamo intenzione di usarli per mettere fine all'oligarchia della Federazione e dei suoi alleati. Siamo pronti a tutto. Abbiamo anche acquisito la conoscenza per poter replicare l'esperimento che ha condotto alla creazione di quest'arma. La Federazione sapeva cosa stava creando, ma nonostante tutto ha proseguito per spostare il peso militare a proprio favore. Avrete presto nostre notizie.=^=

L'immagine della donna dai capelli viola che aveva portato questo messaggio video, scomparve dallo schermo della sala tattica.

Era la terza volta che rivedevano il video per cercare di cogliere qualche indizio che poteva essere sfuggito ad una prima visione.

Sia la Hope che la Fahrenheit erano ancora ferme nello spazio. Le operazioni di riparazione stavano andando per le lunghe come aveva previsto Doohan.

Bueller continuava a passarsi la mano tra i capelli nervoso.

Gli ordini che avevano ricevuto parlavano di assistere un eccentrico scienziato in un esperimento che avrebbe permesso di accedere in modo controllato a degli universi coesistenti al di fuori del nostro spaziotempo. Che questo portasse alla creazione di ordigni di questa entità non ne sapevamo nulla. Ora c'è questo fantomatico Fronte di Liberazione di cui ignoravo l'esistenza che gira per la Galassia con due bombe pronte ad esplodere e che minaccia Federazione e alleati, c'è uno squarcio nello spazio che può essere contenuto solo con le conoscenze di un uomo morto e noi siamo qui bloccati alla deriva nello spazio. L'unica nota positiva è che la nave romulana non è dell'Impero Romulano ma è un vecchio relitto rimesso in piedi da qualcuno, altrimenti avremmo anche dovuto affrontare una guerra con i Romulani. A quel punto chi la sentiva la Lennox."

Tutti si guardarono pensierosi. Avevano provato a tirare fuori idee, ma la maggior parte si bloccava contro lo scoglio della mancanza di conoscenze sull'esperimento.

Come potevano intervenire su qualcosa se non sapevano nemmeno di cosa stavano parlando. Anche Tucci aveva le idee per la prima volta molto confuse.

Il Professore non l'aveva informato sulle specifiche dei suoi studi e quindi anche l'ufficiale scientifico della Hope brancolava nel buio.

Gli assaltatori, spalleggiati da due membri dell'equipe scientifica del Professore, si erano portati via anche tutti gli appunti che erano stati archiviati nella memoria della nave. Solo il Professore avrebbe saputo come porre rimedio almeno in parte alla situazione, ma come aveva ripetuto spesso Tucci... il Professore era morto.

"Ci sono!!!"

Xyr saltò in piedi spaventando Bueller che cascò dalla sua sedia.

"Xyr che sta succedendo?"

"Capitano, abbiamo la soluzione sotto gli occhi e non l'abbiamo mai considerata. Tucci, il ponte ologrammi è ancora attivo?"
"Certamente, non ho interrotto il programma perchè è il luogo dove siamo stati attaccati e il Signor Basta sta ancora svolgendo le sue indagini."

L'andoriana annuì.

"Capitano, ricorda la nostra discussione di questa mattina? Sull'eccentricità del Professore?"

Bueller si grattò un attimo il mento pensieroso poi, come colpito da un'illuminazione, allargò le braccia.

"Xyr, mi avevi detto che è stato lo stesso Professore a programmare Hawking, Einstein e Archimede con le proprie idee. Era il suo modo per parlare con sè stesso senza apparire un pazzo totale."

"Esattamente. Quindi il Professore aveva creato i tre geni con le loro fattezze reali, ma con le sue idee. Erano un'estensione del proprio pensiero. Il Professore, anche se in un modo particolare, è ancora qui con noi, ma relegato sul ponte ologrammi con le fattezze di Hawking, Einstein e di Archimede. Dobbiamo solo trovare un modo di interagire correttamente con loro."

Bueller si alzò e strinse Xyr per le spalle.

Un gelido silenzio scese nella stanza.

"Se non tolgo le mani immediatamente rischio di perderle, vero?"

"Ha 5 secondi... 4... 3..."

Bueller si allontanò dal suo Primo Ufficiale e si sistemò la divisa.

"Bene, ora credo sia il caso di fare una chiamata che sinceramente mi sarei evitato. Computer, contattare Ammiragliato, Ufficio dell'Ammiraglio Evelyn Lennox."

Il logo della Flotta fu sostituito dopo qualche secondo dal viso indagatore dell'Ammiraglio Lennox. La donna sembrò scrutare i presenti uno ad uno.

"Bueller... cosa avete combinato stavolta."

"Ehm... Ammiraglio... mi sa che abbiamo un piccolo problema.


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11.01 - Pesi e misure

Autore: Tenente JG Lon Basta

USS Hope - Sala Ologrammi - 08/04/2397, ore 16:00


Lon Basta era chino sull'ingegnere capo che stava armeggiando con il pannello.

"Non accelero se mi sta con il fiato sul collo tenente." Sbuffò spazientito dopo un po' Doohan.

"Non le sto mettendo fretta, le sto dando supporto morale," ribatté Basta con aria innocente. Non era certo colpa sua se il terremoto che devastava la pianura che era la mente dell'ingegnere capo risvegliava il suo lato peggiore. La mente di Doohan era un placido panorama campano quando era solo, diventava terremoto quando si innervosiva e si faceva invece, acquazzone quando era in compagnia di una donna. Questo suo continuo cambiamento emotivo divertita Lon Basta normalmente, in quel momento, invece, scatenava la sua voglia di punzecchiarlo.

"Dovrei essere in sala macchine a seguire le riparazioni invece che qui a lavorare per lei." Borbottò il capo ingegnere

Basta annuì, "lo so, per questo le sono grato del tempo che mi sta dedicando capo," lo ringraziò in tono fintamente gentile.

Doohan si girò a guardarlo con aria scettica. "È per mostrarmi la sua gratitudine che mi sta così addosso?"

Continuando a sorridere Basta rispose secco. "Qualcuno è riuscito a salire a bordo di questa nave, capo, superando i controlli di sicurezza, qualcuno che ha ucciso una persona e rischiato di distruggere la Hope. Crede sia il caso io vada altrove?"

Doohan deglutì sotto il suo sguardo e tornò a lavorare sul pannello. "No, no, incomba pure su di me quanto vuole."

"Allora ci siamo," la voce di Rodriguez, dal tubo di jeffries aperto li vicino, ruppe il silenzio carico di disagio che era seguito. Prima le sue gambe, poi il suo corpo uscirono nel corridoio dove, il capo operazioni, si prese qualche secondo per sfregarsi le mani come se le stesse pulendo dal grasso, "il programma può essere riavviato e vedremo quello che è accaduto, le registrazioni ci sono tutte. Come richiesto dal comandante Xyr, inoltre, abbiamo i nostri tre geniali scienziati da mettere al lavoro per risolvere il piccolo problema dello squarcio nello spazio. Come va qui?"

Doohan lanciò un'occhiata eloquente a Rodriguez seguita poi da una rapida a Basta e tornò al lavoro con un sospiro. Il capo operazioni spostò lo sguardo dall'uno all'altro, poi prese il betazoide per il braccio. "Permette una parola? Riguarda il fantomatico Fronte di Liberazione Bromiano." A quelle parole Basta si girò a studiare, oltre all'espressione, il fitto movimento delle fronde che erano i pensieri di Rodriguez. A confronto con il nervosismo di Doohan il contrasto era destabilizzante.

"La ascolto," rispose permettendo all'uomo di allontanarlo dall'ingegnere.

"Che cosa sappiamo di loro?"

"Nulla."

"Esatto! E non le sembra strano che non se ne sappia nulla?"

Basta non disse nulla facendo cenno al capo operazioni di proseguire.

"Esatto!" Esclamò Rodriguez come se lui avesse risposto, "non è possibile che un gruppo di questo tipo e con simili intenzioni non smuova nemmeno una voce, un commento, una chiacchiera ancor prima di agire. Invece nessuno ne sa niente," Si girò verso Basta come se fosse indeciso come proseguire, si umettò le labbra e aggiunse abbassando la voce. "Quello che voglio dire è che se avessi ipotetici amici di amici che hanno contatti con altri amici di amici che puta caso fossero persone che amano informarsi, questi amici di amici di amici di amici dovrebbero saperne qualcosa."

"E invece?"

"Nada, niet, zero, nisba. Il Fronte della Liberazione Bromiano sembra comparso all'improvviso dal nulla." Commentò sconcertato Rodriguez prendendo nuovamente Basta per il braccio, "e su Brom? Lei ha mai sentito parlare di Brom?"

Basta scosse nuovamente la testa, "mentre controllavo che il programma," proseguì Rodriguez, "fosse intatto e funzionante, del resto c'è stata un'esplosione, mi sono chiesto da dove venisse fuori questo popolo? Pianeta? Popolazione?"

Fu la volta del betazoide di fermarsi, "niente?"

Rodriguez strinse le spalle, "esistono almeno un migliaio di pianeti che si chiamano Brom, con un'altrettanta varietà di numeri romani aggiunti dopo o per nulla. Di questi, duecento sono sparsi nei vari sistemi solari e il restante è fuori dal territorio federale. Devo continuare?"

Lon si massaggiò la fronte, "lo farà lo stesso, anche se le dico di no."

"Esatto!" Esclamò soddisfatto Rodriguez, "ora secondo me, lei tenente, dovrebbe guardarsi le registrazioni di tutti i test avvenuti in sala ologrammi per studiare il comportamento dei due assistenti alla ricerca di qualche indizio, qualcosa che ci dica chi erano questi individui."

"Era quello che avevo già intenzione di f..."

"Nel frattempo," lo interruppe il capo operazioni, "io cercherò di capire come hanno fatto a comunicare con i loro complici, perché in qualche modo devono pur aver fatto, era un attacco troppo coordinato, i tempi erano troppo precisi perché non ci fosse nemmeno un contatto prima." Spiegò per poi sorridere all'improvviso. "Bella conversazione tenente, ottime decisioni, continui così". Diede un paio di pacche sulle spalle al betazoide e s ne andò.

Lon Basta rimase inebetito fermo nel corridoio fissando la schiena del capo operazioni allontanarsi, dopo qualche istante strinse le labbra riducendole ad una linea sottile e mormorò: "prima o poi lo ammazzo".



USS Hope - Bar di Prora - 08/04/2397, ore 16:30


Luna sedeva al bancone con un mucchietto di arachidi che prendeva con due dita per farle saltare verso un bicchiere vuoto. La maggior parte delle volte centrava il bicchiere, solo un paio erano cadute fuori.

"Il problema è che per quanto io mi impegni, non è mai abbastanza per lei."

Ping! Un'altra arachide compì un arco in direzione del bicchiere.

"L'altra sera le ho detto che se voleva potevamo fare qualcosa, uscire, mangiare da qualche parte, prenderci del tempo per noi. E lei invece che fa?"

Ping! L'arachide colpì il bordo del bicchiere per poi, con un perfetta evoluzione cadere all'interno.

"Mi guarda con quel suo freddo cipiglio andoriano e mi dice: tenente Jones, se non la finisce con questa farsa la faccio mettere agli arresti. Agli arresti? Me? Sua moglie?"

"Ti diverti un sacco, non è vero?" Con un ghigno Bueller afferrò una delle arachidi cadute e la masticò teatralmente.

"Immensamente," risposte la pilota sogghignando a sua volta.

"Prima o poi Rodriguez riuscirà a trovare il modo di rendere la cerimonia nulla."

"Ma fino ad allora..." Luna fermò un'arachide con l'indice e le face seguire un percorso a forma di cuore. Bueller sorrise, bevve un sorso dal suo bicchiere e ne osservò il liquido all'interno.

"Che c'è?"

"Che c'è cosa?" Rispose lui guardandola accigliato.

"E' appena entrata quella guardiamarina che ci siamo contesi per giorni e non hai fatto una piega."

"Dove?" Chiese subito il capitano guardandosi attorno. Luna gli posò una mano sul braccio.

"Che c'è?"

Lui tornò a girarsi verso di lei sorridendo divertito.

"Nulla, che cosa ci deve essere?"

Per tutta risposta Luna gli diede un pugno sulla spalla.

"Ahi!"

"Cosa c'è?" Gli chiese quasi ringhiando. "L'ammiraglio non ha gradito?"

"Non è colpa nostra," rispose Bueller stringendo le spalle, poi studiò il suo bicchiere quasi vuoto, "però..."

"Alla prossima esitazione Ferris, giuro che ti stendo, gradi o meno."

Il capitano roteò gli occhi esasperato.

"E' solo che avrei davvero voluto che almeno per una volta non ci fossero problemi."

Alla risata incredula di Luna sollevò il capo sorpreso.

"Andiamo! Tu vivi per i guai, ci sguazzi dentro e se non ci sono, te li vai a cercare Ferris! Ti annoi altrimenti." Si fermò vedendo l'espressione di Bueller, "E' così no?"

"Certo," rispose subito il capitano, "hai ragione tu, mi annoierei altrimenti." Finì la sua bevanda tutta d'un sorso e posò il bicchiere sul bancone. "Preferirei soltanto che i guai non venissero a cercarci accompagnati da vittime". Poi sorrise all'improvviso tornando lo stesso di sempre, "alla prossima donna sposata."



USS Hope - Infermeria - 08/04/2397, ore 16:30


Melanne Grahan digitò sul pannello per far rientrare la piattaforma sulla quale era disteso il corpo del professor Grisd nel vano e si tolse la cuffietta dai capelli con un gesto stanco.

"Non ho nulla da aggiungere a quanto già detto al primo esame, tenente", commentò senza girarsi.

Senza dire una parola Rest la seguì verso l'ufficio.

"Devo attendere i risultati di alcune analisi," aggiunse la dottoressa provando un'inspiegabile desiderio di giustificarsi.

L'ufficiale tattico attese che si sedesse prima di parlare. "Non sono qui per il professore, conosco i tempi necessari a compiere un'autopsia completa." La sua espressione impassibile seguì i suoi gesti senza mostrare alcuna emozione quando la vide alzarsi nuovamente per avvicinarsi al replicatore. Scosse la testa quando lei fece un gesto per chiedergli se volesse qualcosa da bere.

"Sa cosa mi da più fastidio?"

Educatamente Rest sollevò un sopracciglio come per invitarla a proseguire.

"La morte inutile, le vite sprecate senza motivo, per un caso, un incidente, un errore che si poteva evitare. Crede che gli assalitori avessero pianificato di uccidere il professore?"

"C'è un buon 65% di probabilità che in realtà volessero rapirlo, " rispose Rest.

La dottoressa annuì. "Quindi è stata davvero una morte inutile."

"Nessuna morte è inutile," rispose Rest, "ognuna ha un peso."

Melanne fece un lievissimo cenno di assenso, poi bevve un sorso d'acqua e posò con attenzione il bicchiere sulla scrivania. "Quando mi sono arruolata sapevo quello cui sarei andata incontro, non ero e non sono spaventata da quello che mi aspetta, altrimenti non avrei scelto questo percorso." Specificò come se temesse che lui dicesse il contrario. "Ci sono momenti pero, in cui mi chiedo se tutto questo continuerà ad avere un senso. Lo stesso che aveva all'inizio." Non attese che Rest le rispondesse, "poi accadono cose come questa, battaglie, scontri, feriti e momenti in cui non hai il tempo per riflettere sul perché fai quello che fai, agisci e basta. Solo dopo, quando sei sola, in quei momenti in cui il silenzio è il tuo unico compagno, il peso di quello che ti è accaduto ti assale, e allora capisci che fino a quando la strada che percorri ha senso per te, tutto il resto non conta. Il mio percorso segue la giustizia, signor Rest, e vuole che la morte del professore trovi giustizia. Non mi importa se si tratta di fanatici o se la loro causa era giusta perché frutto di tante altre morti prima di questa. Come ha detto lei, nessuna morte è inutile, non deve esserlo la sua."

Restarono in silenzio per un po' dopo quelle parole, infine la dottoressa trasse un profondo respiro. "Prima ha detto di non essere venuto per l'autopsia, mi dica cosa posso fare per lei."

"Volevo sapere se per caso avesse avuto modo di visitare gli assistenti del professore o il professore stesso quando si sono imbarcati."

Melanne Graahn lo fissò per un istante perplessa, poi si raddrizzò di scatto dimenticando tutta la stanchezza. "No, ma uno degli assistenti soffriva di una forma di deficienza vitaminica ed è venuto in infermeria a chiedere una dose di farmaco".


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11.02 - Scambi

Autore: Tenente JG Melanne Graahn

USS Hope - Infermeria - 08/04/2397, ore 16:51


Mentre scartabellava nel suo archivio alla ricerca dei dati relativi all'assistente del professore, si sarebbe volentieri dato uno schiaffo da sola per non averci pensato subito.

Tuttavia, Rest la stava guardando e la cosa sarebbe parsa strana.

Per qualche motivo, su cui avrebbe fatto meglio ad indagare onde evitare di fare un'altra figura del genere di fronte al rigido vulcaniano sotto il cui sguardo si sentiva a disagio già normalmente nel novantacinque per cento dei casi, la cartella con le informazioni su quel particolare paziente era finita sepolta da qualche parte in mezzo ad altre scartoffie. A volte, specialmente in questi casi, Melanne rimpiangeva terribilmente il buon vecchio metodo di archiviazione cartacea soprattutto, probabilmente, perché non l'aveva mai sperimentato. Tuttavia, il pensiero che in quel caso avrebbe dovuto cedere uno dei locali dell'infermeria, con ogni probabilità il suo ufficio, e farne la sede fisica di tutti i fascicoli fisici dei membri dell'equipaggio, degli ospiti e di chiunque fosse mai passato di lì anche solo per caso, le fece aggrottare le sopracciglia.

Rest stava già per domandare a che punto fosse la ricerca, quando la cartella clinica si materializzò improvvisamente sullo schermo di fronte alla dottoressa.

Si trattava di un file ignominiosamente corto.

La Graahn lo fissò per un istante con un'aria mista di delusione e fiducia tradita sul bel viso.

Rest colse al volo il cambio di espressione.

"C'è qualcosa che non va, dottoressa?"

Lei si morse appena il labbro. "Non ne sono sicura."

"Il che rende complesso trovare una soluzione a qualunque sia il suo problema, dal momento che non è sicura ce ne sia uno."

Melanne lo guardò stranita per un momento. "Il fatto è che sembra che il dottor Stern, l'assistente del professore, non sia stato visitato."

"Tuttavia lei ha detto che si è presentato in infermeria chiedendo un farmaco di per una deficienza vitaminica."

"Già, ed è strano. Non la deficienza vitaminica in sé, ma il fatto che non sia stato visitato. Stern non fa parte dell'equipaggio per cui prima di prescrivergli qualunque medicinale avremmo dovuto visitarlo."

"E perché non l'avete fatto?"

"Non ero in infermeria quando è arrivato. Erano le 2.30 del mattino."

"Un orario insolito," osservò Rest.

"Altrochè. Sembra che il medico di turno abbia prescritto il medicinale dietro presentazione di un documento emesso dal medico curante di Stern."

Rest cambiò leggermente posizione, allacciando le mani dietro la schiena. Per un momento i due si guardarono, lui in attesa di ulteriori spiegazioni, lei con lo sguardo fisso sullo schermo.

"Secondo la procedura, avrebbe dovuto essere esaminato in ogni caso. Voglio, dire, formalmente la presentazione del documento è sufficiente, il regolamento lo prevede e richiede solo il recupero successivo e l'aggiornamento della cartella clinica, ma io ho dato disposizione di visitare sempre i pazienti."

"Una sensata precauzione."

A quelle parole, Melanne provò un patetico moto di soddisfazione. "Tuttavia," riprese, "Larth, il medico di turno, non l'ha fatto."

"E per quale motivo?" domandò Rest.

"Su insistenza di Stern stesso. Non voleva essere esaminato," rispose lei.



USS Hope - Ufficio Capo della Sicurezza - 08/04/2397, ore 17.05


Rodriguez aveva avuto ragione, naturalmente. Il Fronte di Liberazione Bromiano non esisteva o, quantomeno, non esisteva fino a quel giorno nessun dato, nessuna registrazione o notizia su di esso. Era un po' come se fosse comparso dal nulla esattamente per quell'occasione. E naturalmente Rodriguez aveva ragione anche su un altro fatto. Un'organizzazione terroristica non si mette su in un giorno e senza generare nessun pettegolezzo, nemmeno negli ambienti interessati.

Lon Basta non dubitava che Paulo avesse pieno accesso ad una gran parte, se non tutti, di quegli ambienti, ma tornato nel suo ufficio aveva comunque voluto controllare di persona. Come capo della sicurezza aveva la possibilità di sfruttare una serie di canali ufficiali - e alcuni un po' meno - e su questo fantomatico fronte di liberazione non c'era nulla. Niente di niente.

Il Betazoide si appoggiò allo schienale, fissando lo schermo del terminale.

Com'era possibile?

Un'azione di quel genere richiedeva preparazione, coordinazione, per non parlare dell'infiltrazione degli assistenti del professore. E i romulani in tutto questo come c'entravano?

=^=Graahn a Basta.=^=

Lon portò automaticamente la mano al comunicatore. "Dimmi."

=^=Puoi raggiungermi in ufficio? Io e Rest dobbiamo mostrarti una cosa.=^=

"Sto arrivando."

Basta si alzò, girò intorno alla scrivania e raggiunse la porta proprio nell'istante in cui il suo comunicatore trillava di nuovo.

=^=Rodriguez a Basta=^=

"Hai scoperto qualcosa?"

=^=Oh, ci puoi scommettere.=^=



USS Hope - Infermeria - 08/04/2397, ore 17:43


La Graahn era stata un po' sorpresa di vedere arrivare anche Rodriguez insieme a Basta, nel suo ufficio. La sua sorpresa era diventata ben poca cosa, comunque, di fronte alla sconcerto che aveva provato quando avevano tirato le somme delle loro scoperte congiunte.

"Ma... è possibile?"

"Questo ce lo dovrebbe dire il signor Tucci," commentò Rest, le mani ancora plasticamente allacciate dietro la schiena. "Attualmente, in ogni caso, pare la risposta più plausibile. Quando hai escluso l'impossibile, quello che resta, per quanto..."

"...improbabile deve essere la verità," lo interruppe Paulo bruscamente. "Sì, sì, lo sappiamo. La citazione umana più amata dai vulcaniani di tutto il quadrante eccetera eccetera."

Rest inarcò un sopracciglio. La Graahn guardò Basta. Il betazoide rimase in silenzio per un istante.

"In ogni caso, credo sia ora di informare Bueller."



USS Hope - Ufficio del Capitano - 08/04/2397, ore 18.11


"Non so se ho capito bene..."

Ferris, le sopracciglia lievemente aggrottate, fece passare lo sguardo da uno all'altro dei quattro ufficiali riuniti nel suo ufficio. La riunione inaspettata lo aveva, in un certo qual modo, riempito di orgoglio per l'efficienza del suo equipaggio ma, francamente, non aveva capito quasi niente di quello che gli avevano detto. E men che meno aveva capito dove volevano andare a parare la Graahn e Rodriguez, accomodati, la prima compostamente, il secondo decisamente meno, sulle due poltroncine di fronte alla sua scrivania. Avevano parlato praticamente in contemporanea, chiaramente piuttosto eccitati dalle loro scoperte. Rest, in piedi dietro alla Graahn con l'aria del piantone in area detentiva si era limitato a inarcare un sopracciglio nell'udire la confusa esposizione dei fatti. Basta, poco di lato, pareva aspettare la fine della spiegazione con espressione un po' rassegnata.

"Allora, tutto è iniziato quando il signor Rest è venuto da me in infermeria..."

"Veramente le cose si sono svolte in parallelo," puntualizzò Paulo.

Melanne scosse una mano a zittirlo. "Sì, comunque, credevo che Rest volesse mettermi fretta con l'autopsia e invece voleva sapere se avevo avuto modo di esaminare il professore o i suoi due assistenti."

"Prima della morte del professore," si inserì Rest.

"Prima, certo."

"E li ha esaminati?" domandò Ferris sporgendosi sulla scrivania.

"Certo che no. Proprio questo è il punto."

"Se li avesse esaminati, non saremmo qui," aggiunse Paulo.

"Ah, no?"

"No," riprese la dottoressa. "Ma mi è venuto in mente che uno dei due è venuto in infermeria qualche giorno fa a chiedere una dose di un farmaco per la deficienza vitaminica."

"E' una cosa rara?" domandò Ferris, sempre più confuso.

"Oh, no. Ne soffre anche un membro dell'equipaggio, giù in sala macchine."

"Davvero? Chi?"

Melanne rifilò un'occhiataccia a Rodriguez e proseguì. "Non essendo un membro dell'equipaggio avrebbe dovuto essere visitato, ma non lo è stato."

Per un momento Bueller inorridì all'idea di riferire quella violazione di regolamento a Xyr, poi si ricordò che non avrebbe potuto incolpare lui.

"Stiamo parlando dell'assistente, vero?" domandò. " E perché non lo è stato?"

"Ha esplicitamente chiesto di non esserlo. La sua cartella medica è stata richiesta come da procedura, e indovini cosa abbiamo trovato?"

Ferris scosse appena la testa e fece spallucce.

"Niente," dichiarò la Graahn, trionfante.

"Niente," le fece eco Rodriguez, dando una manata sulla scrivania. "Assolutamente niente di niente."

"Le dirò di più, non c'è niente su di lui o sull'altro assistente prima che iniziassero a lavorare per il professore. Non esiste nessun documento relativo a loro. Zero assoluto."

"Credete sia per questo che non si è fatto visitare?"

"Tu ti faresti visitare se sapessi benissimo di avere qualcosa da nascondere?" domandò Paulo.

"Tu ti fai visitare?"

"Mai, se posso evitarlo."

Basta alle sue spalle si schiarì la gola.

"C'è dell'altro," intervenne. "Io e Rodriguez abbiamo fatto qualche controllo sul Fronte di Liberazione Bromiano e non abbiamo trovato nulla nemmeno su questa organizzazione."

"Il che è decisamente inaspettato, visto il livello di organizzazione che hanno dimostrato," disse Rest.

"In più, ho esaminato alcune delle registrazioni della sala ologrammi. I due assistenti in un paio di occasioni si sono comportati in modo bizzarro," aggiunse Paulo. "Ho avuto la netta impressione che sapessero bene cosa stavano facendo."

"Non è questo che ci si aspettava da loro?"

Rodriguez scosse la testa. "Non così. In teoria l'esperimento del professore è stato rivoluzionario, pionieristico. Ma quei due... davano l'impressione di aver già eseguito dei passaggi."

"Le impressioni umane sono spesso imprecise," si inserì Rest, "ma in almeno due occasioni diverse i due assistenti hanno eseguito alcune procedure precedendo le istruzioni del professore."

"E non potrebbero averle studiate in anticipo?"

Rest scosse la testa. "Alcuni passaggi si basavano su calcoli effettuati al momento dal professore stesso. Non avrebbero potuto in alcun modo prepararli in anticipo. A meno che non l'avessero già fatto in precedenza."

Bueller si appoggiò allo schienale della poltroncina, la mente che correva.

"Voi state suggerendo che l'esperimento sia già stato effettuato?"

"E che se ha avuto successo, forse l'organizzazione con cui abbiamo a che fare e o alcune delle persone coinvolte non provengano da questo universo," assentì Rest.

Per un attimo cadde il silenzio. "Ma quando... e dove?"

"Quando non lo so," rispose Rodriguez. "Ma c'è un pianeta Brom all'interno dell'ex spazio romulano."


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11.03 - Da un'idea

Autore: Tenente JG Caytlin

USS Hope - Ponte 3 - Ufficio del Consigliere - 08/04/2397, ore 21.42


Lo schermo del visore davanti a Caytlin aveva visto giorni migliori. Viaggiava con una luce fioca, come del resto buona parte della nave. La costante mancanza di energia, derivante dall'inattività del nucleo di curvatura, comportava una costante e graduale diminuzione di tutte le energie non indispensabili alla USS Hope.

Il fatto che poi si tentasse di mantenere attiva non solo una, ma entrambe le sale ologrammi con gli esperimenti del professor Keryot Grisd, causava un immane consumo delle celle energetiche d'emergenza.

Su richiesta di Doohan, avevano chiesto alla USS Fahrenheit di distaccare parte delle loro riserve d'energia ausiliaria.

Il Capitano Geron si era rivelato alquanto perplesso, ma di buon senso ed aveva accondisceso alla richiesta.

La sua nave era pressoché un colabrodo volante, ma il nucleo di curvatura era ancora funzionante.. con una percentuale minima ed incapace di garantire un viaggio a velocità Warp, ma per lo meno v'era la possibilità di ricaricare le celle energetiche esauste provenienti senza sosta dalla nave classe Intrepid.

Lon Basta aveva condotto indagini meticolose: il Betazoide ed i suoi si erano, loro malgrado più volte, trovati a verificare ogni più piccolo particolare, alla ricerca di indizi.

Paulo Rodriguez non era stato da meno. A lui non serviva avere un team sotto mano. Le sue competenze, peculiari e non propriamente tipiche per un capo operazioni, erano state sufficienti.

Oltre a loro, anche Rest, Tucci e la dottoressa Graahn si erano impegnati in continue ricerche, ognuno in base alla propria competenza.

Bueller e Xyr avevano battibeccato di continuo come loro solito, comparendo qua e là in base ad esigenze o intuizioni.

Doohan era pressoché uno e trino, come una divinità terrestre. Non avrebbe retto giorni, ma lo stoicismo e l'auto determinazione derivatagli dal praticare yoga, gli stavano infondendo forze inaspettate.

Luna era fra l'annoiata e la furibonda. Aveva a malapena i motori ad impulso ad un quarto di potenza ed i soli reattori di manovra. Si sarebbe volentieri ficcata sul suo Akesh per sparare contro qualcuno o qualcosa. Ma gli mancavano i bersagli, oltre che l'energia per aprire l'hangar: dirottata altrove.

Sull'altra unità della Flotta, il Capitano Geron stava valutando seriamente l'abbandono nave: gli sarebbe costata la corte marziale, ma la USS Farheneit era in uno stato pietoso. Ciò che tratteneva il cinquantenne ufficiale in comando era il fatto che avessero ancora un motore a curvatura funzionante e che quella specie di buco nero della frattura multiversale si stava allargando a vista d'occhio.

Il suo capo ingegnere, Tellarite, strillava improperi incomprensibili, ma utili a motivare le sue squadre di ingegneri, impegnate senza sosta.

Il Capitano Strauss era rimasto stranamente pensieroso e taciturno. Non una battuta, non un input di qualsiasi genere. Non era da lui, persino al bar di prora, pressoché semi spento per via delle limitazioni imposte da Doohan, non si era fatto vedere, lasciando ad altri il compito di gestire la situazione.

Ciò fino a qualche minuto prima: aveva bussato, cosa sì inusuale, ma avevano disattivato i cicalini degli alloggi e degli uffici per risparmiare energia, ed era entrato nell'ufficio della Consigliera di Bordo.

Non era mai successo.

Pur facendo parte dell'equipaggio, in qualche forma e sostanza, Strauss non era soggetto ai controlli periodici previsti dal regolamento della Flotta.

Vista la situazione, il particolare livello di paranoia ed il forte legame con l'Ammiraglio Lennox, aveva un pad con un'esenzione fatta e firmata ad hoc dai piani alti della Flotta.

Certo, non era la situazione migliore per una prima visita, ma, essendo la nave in una situazione di grave incertezza e pericolo, poteva essere un grido di aiuto da parte dell'Ufficiale in Comando della Hope?

La domanda, così come si era posta nella testa della Risiana, così era sparita in un lampo.

Strauss era andato da lei non per consigli per sé, ma per renderla partecipe di idee ed illazioni.

Per farlo, aveva fatto una premessa partendo da parecchio lontano.

Dopo circa venti minuti di monologo, Strauss era giunto ad una svolta: ossia a rendere noto e pubblico, come se non lo fosse abbastanza, che non avevano molto in mano.

I due assistenti fisici e viventi del professore sembravano averlo tradito per rubare ciò che lui stava sperimentando.

Allo stesso modo, sembravano essere molto più competenti e pratici dell'esperimento del loro stesso datore di lavoro.

L'idea, di Bueller o di Xyr, non ricordava e non era importante, di chiedere lumi agli assistenti olografici del compianto Professor Keryot Grisd non aveva dato sin ad allora i risultati sperati.

Tucci si era ancor più perso in conversazioni senza senso con loro e nemmeno una squadra della scientifica, messa su suggerimento di Rodriguez, per tentare di decifrare le loro iperboli tecniche era riuscita a tirare fuori il cosiddetto ragno dal buco.

A Strauss, invece, pareva interessare una delle intuizioni che lei stessa aveva formulato, ma senza troppo rifletterci: poteva un visionario, eccentrico, folle professore teorico che aveva programmato tre assistenti olografici che seguivano la sua stessa visione del mondo e le sue stesse conoscenze, fidarsi di due individui in carne ed ossa?

A prima vista, nemmeno troppo svegli, per citare una frase della Jones.

Arrivati a quel punto della conversazione, più che altro un monologo con brevi intermezzi, Strauss le aveva chiesto di fare dei controlli partendo dai nominativi dei tre scienziati che il Professor Grisd aveva utilizzato.

Epoche diverse, idee e campi di studi differenti eppure scandagliando qua e là e affaticando la vista sul terminale a risparmio energetico, Caytlin aveva trovato un legame che pareva unirli.

Lo lesse e lo rilesse, ma, quando stava per scrollare la testa classificando la cosa come non importante o mera coincidenza, Strauss l'aveva interrotta, quasi a leggerle nel pensiero.

"Archimede, Galileo, Newton, Einstein, Hawking"

"Come scusi?"

"Mia cara, è arrivata alla stessa mia conclusione, solo che non se ne ancora accorta: rilegga quanto ha appena visualizzato.. il computer di bordo dovrebbe averle mostrato lo stesso database che ho visionato prima di venire da lei"

"Stephen Hawking, Galileo Galilei e Albert Einstein. Ci sono numeri a unire i tre grandi fisici: le date della nascita e della morte. Il matematico e astrofisico britannico Hawking amava ricordare di essere nato l'8 gennaio 1942, nello stesso giorno in cui trecento anni prima, l'8 gennaio 1642, era morto lo scienziato italiano. Inoltre, la data della scomparsa di Hawking, 14 marzo 2018 si sovrappone al giorno della nascita del teorico della Relatività, Albert Einstein, avvenuta a Ulma. in Germania. il 14 marzo 1879."

"Esatto, continui"

"Sempre il 14 marzo si festeggia la giornata dedicata al Pi greco, la costante del rapporto tra circonferenza di un cerchio ed il suo diametro che in alcune annotazioni scientifiche si annota segnando marzo, ossia il terzo mese dell'anno, seguito dal giorno 14. Il primo a calcolare il valore del Pi greco fu il matematico siracusano Archimede. Dopo Archimede toccò a Newton che, attestandosi sul valore di 3,14 trovò le prime 16 cifre decimali. E proprio sulla cattedra di matematica che nel 1669 fu di Newton all'Università di Cambridge, in Inghilterra, Hawking sedette per trent'anni, dal 1979 al 2009."

"Corretto.. finisca"

"Il quoziente d'intelligenza di Stephen Hawking, secondo i test standard, era 160 o 165, lo stesso che molti biografi attribuivano ad Einstein, Newton e lo stesso Archimede"

"Bene carissima Caytlin, ora le farò una domanda semplice: quale era il quoziente intellettivo del Professor Grisd?"

"Si ipotizza fra 160 e 165"

"Bene, grazie alla sua idea, siamo risaliti ad un codice 8,1,3,14,160,165. L'ho inviato alla sezione scientifica, ove uno zelante collaboratore del nostro Ufficiale Scientifico Capo ha constatato la presenza di altri due programmi olografici disattivi, probabilmente corrispondenti a Newton e Galilei. Oltre che un programma criptato, apribile con una combinazione alfanumerica pari a 11 cifre"

"Io.. beh.. veramente non è che ho fatto granché.."

"Ha fatto quanto richiesto da un Consigliere di Bordo: offrire spunti di riflessione. Non saranno saltati agli occhi del nostro duo in comando, ma a me sì.. ora, per cortesia, vada a chiamare Bueller e gli altri.. occorre studiare un piano prima che quella cosa inghiottisca noi e tutto il nostro universo"


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11.04 - La "Nina", la "Pinta" e la "Santa Maria"

Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok

USS Hope, Ufficio del Medico Capo - 08/04/2397, Ore 21:45


Melanne stava sorseggiando un po' di te, mentre leggeva con scarso interesse i rapporti di sezione: in altre occasioni quella tranquilla routine non le avrebbe pesato affatto, ma la consapevolezza che lì fuori vi era una spaccatura che avrebbe potuto distruggere tutto l'universo non era un pensiero così semplice da ignorare. Il suono del sensore le fece voltare il capo, attendendo l'apertura della porta, ma rimase sorpresa nel vedere nuovamente Rest.

"Buonasera Dottoressa" Rest avanzò solo di qualche passo "Mi duole disturbarla ma le devo chiedere un favore, necessito di parlare con il dottor Larth... e ritengo necessaria la sua presenza"

"Ehm..." Melanne osservò il vulcaniano "Perchè ritiene necessaria la mia presenza?"

Rest portò le mani dietro alla schiena "In primis perché si tratta di un suo sottoposto e sarebbe scorretto un'ingerenza di un ufficiale di un altra sezione in assenza di reali motivazioni che possano giustificarlo, ma la motivazione principale è che sono propenso a ritenere che la sua presenza possa aumentare del 49% le possibilità che da questa conversazione si possano trarre delle informazioni utili alle indagini"

Melanne lo osservò scettica, rispondendo con un filo di sarcasmo "Ah... solo del 49 per cento?"

Rest, non comprendendo affatto il sarcasmo, si limitò ad annuire "Precisamente, tale miglioramento è dovuto in parte alla propensione che il dottor Larth potrebbe avere nel rispondere alle sue domande, rispetto alle mie, in parte alla possibilità che per deformazione professionale lei potrebbe cogliere indizi che a me, non avvezzo come lei alle materie mediche, potrebbero sfuggire... certo, se desidera che sia più preciso..."
"No!" Melanne alzò una mano "Mi ha convinto, si accomodi... lo chiamo immediatamente" quindi sfiorò il comunicatore "Dottoressa Graham a dottor Larth, gentilmente, mi raggiunga nel mio ufficio"

=^=Arrivo immediatamente dottoressa...=^=

Melanne annuì alla risposta per poi osservare Rest "Arriverà in pochi minuti, del resto probabilmente stava per attaccare servizio, quindi dovrebbe già trovarsi nei pressi dell'infermeria" neppure lei sapeva perchè stesse giustificando il sottoposto, ma tirò nonostante tutto un sospiro di sollievo quando sentì suonare il sensore.

Il dottor Larth entrò rapidamente in ufficio, salutando formalmente prima di accomodarsi alla poltroncina libera che si trovava a poca distanza da Rest, osservando con una leggera preoccupazione Melanne "E' successo qualcosa?"

Melanne rimase ad osservare per un po' il volto del boliano prima di scuotere il capo "Non si preoccupi dottore..." quindi portò lo sguardo su Rest "...è qui perché il tenente Rest ritiene che una conversazione con lei potrebbe fornirgli delle informazioni aggiuntive per le sue indagini, dopotutto lei è stato il medico che si è occupato della deficienza vitaminica del dottor Stern... l'assistente del professor Grisd"

"Esatto..." Rest intervenne voltandosi verso il medico "Abbiamo constatato che il dottor Stern si è presentato ad un orario decisamente anomalo in infermeria... alle 2.30 del mattino, per la precisione. Solitamente un soggetto che lavora dalle 08.15 sino alle 22.00 difficilmente rinuncia alle proprie ore di sonno per recarsi in infermeria a meno che..."

"Non sia una vera emergenza" concluse il dottor Larth osservandolo "So di cosa sta parlando, perchè è un dubbio che ho avuto anche io... non c'era alcuna urgenza di correre in infermeria, poteva tranquillamente attendere il giorno dopo"

Rest sospirò per un attimo "Lei si è dato qualche risposta sul fatto del perchè si sia recato in infermeria solo a quell'ora della notte?"

"Onestamente?" Larth scosse il capo "Le potrà sembrare strano ma ho avuto la netta sensazione che sia venuto a quell'ora per essere certo di trovare solo me"

"Cosa che non escluderei a priori..." intervenne Melanne osservando Rest "Si tratta di una questione di etica medica. La sensibilità su determinati concetti... come l'eliminazione della sofferenza, l'eutanasia... sino al suicidio assistito, non viaria solo da soggetto a soggetto, ma soprattutto fra specie e specie"

"Che cosa intende dire?" Rest inarcò il sopracciglio osservando la dottoressa

"Intendo dire che i boliani per loro cultura considerano eticamente accettabile qualsiasi azione volta ad alleviare le sofferenze di un individuo... e intendo qualsiasi azione, comprendendo anche il suicidio assistito"

"Precisamente... e ne sono fermamente convinto!" la voce di Larth, risoluta e decisa fece voltare Rest ad osservarlo "Ed è per questo che alla fine ho deciso di dargli il farmaco anche senza eseguire una visita accurata, ma basandomi solo su quanto inserito nella cartella clinica. M rendo conto che le disposizioni interne prevedono di eseguire sempre una visita ma... di fronte ad una reale necessità di cura, per curare le sofferenze di quell'uomo ho scelto di somministrare il farmaco"

Rest annuì per un attimo "Quindi conferma di non aver provveduto ad alcuna visita"

"Beh..." la voce di Larth si fece un po' più bassa "Ufficialmente ho rispettato le volontà del paziente, così alla fine non ho insistito per procedere con una visita"

"Ufficialmente?" Melanne spalancò gli occhi

"Nel 89,56% dei casi, qualora un soggetto utilizzi come lei il termine ufficialmente è per indicare che in realtà ha agito in modo difforme da quanto riportato all'interno dei rapporti... devo dunque ritenere che lei in realtà abbia eseguito delle scansioni?"

"In effetti... potrei avere accidentalmente attivato il mio tricorder... che per puro caso era puntato nella direzione del biolettino su cui si era seduto il dottor Stern mentre attendeva che io andassi a prendere il farmaco nel magazzino..."

"Nel magazzino? Ma quel farmaco è presente in infermeria!" Melanne lo osservò per poi scuotere il capo "E naturalmente di tutto questo non vi è alcun rapporto, del resto se lo avesse inserito nella sua cartella medica si sarebbe saputo della visita clandestina"

"Comprendo..." Rest rimase per un attimo in silenzio prima di proseguire "Mi dica, dalle analisi che ha fatto che cosa è risultato?"

"E' risultata la deficienza multivitaminica... anche se..." scosse il capo "Mi spiace dirlo ma ritengo che il mio tricorder fosse rotto... l'ho consegnato alla sezione ingegneria per gli opportuni controlli e riparazioni del caso"

"Anche se?" Melanne scosse il capo "Mi faccia capire meglio, cosa ha rilevato il tricorder?"

"Sulla base delle scansioni il dottor Stern soffriva di una carenza vitaminica cronica a causa di un malassorbimento cronico per alterazione irreparabile dell'intero tratto intestinale..." quindi osservò per un attimo Rest, quasi a volersi spiegare meglio con chi non è del mestiere "Quando parlo di malassorbimento cronico intendo dire che la parete intestinale del dottor Stern appariva essere stata modificata in modo irreparabile, così da rendere molto più difficoltosa l'assimilazione delle sostanze nutritive... in particolare delle vitamine"

"E questo sarebbe da ritenersi impossibile?" chiese Rest passando lo sguardo fra Melanne e Larth

"No, non è del tutto impossibile... diciamo che è molto raro" intervenne Melanne prima di osservare Larth "Non è da escludersi che non sia un errore"

"Il problema è che il tipo di malformazione che è stata rilevata dal tricorder era molto specifica, non si trattava di un difetto genetico o una modificazione dovuta all'ingestione di sostanze altamente nocive... da quanto ho potuto appurare dal database, dati simili sono stati rilevati solo con l'esposizione alle radiazioni D-31028"

Melanne fece una smorfia "Radiazioni D-31028?" scosse il capo "So di averne sentito parlare ma... no, al momento non riesco a rammentarle"

"Si tratta di una radiazione estremamente rara, talmente rara che al momento è stato riscontrata solo in un sistema stellare conosciuto... il Sistema Treuliad. In tale sistema, tempo addietro erano state installate la bellezza di tre colonie, ma di fronte alla scoperta delle radiazioni tutti gli abitanti chiesero aiuto alla Federazione per spostare le colonie ed ora i tre pianeti sono rimasti disabitati... da quasi un secolo per la precisione"

"Per avere quelle malformazioni non sarebbe sufficiente che il dottor Stern sia stato lì in visita?"

"No, lo escludo" Larth scosse il capo "Dovete capire che, da quanto ho potuto leggere, la radiazione D-31028 non è soltanto molto rara, ma anche molto tenue di intensità... consideratela come una strana radiazione di fondo creatasi nella zona. I soggetti che ne vengono colpiti sono solo i bambini, in quanto il loro corpo è ancora in crescita... per sviluppare le malformazioni rilevate dal tricorder il dottor Stern avrebbe dovuto essere esposto a quelle radiazioni per un notevole lasso di tempo durante l'infanzia sino all'adolescenza e oltre, in modo ininterrotto"

"Quindi per avere quelle malformazioni dovrebbe aver abitato per tutta l'infanzia in uno dei tre pianeti del sistema Treuliad..." intervenne Rest

"Cosa impossibile perchè lì non vi abita più nessuno da almeno un secolo" intervenne Larth

"Non è detto, se il pianeta è stato abbandonato non significa che qualcuno non abbia deciso di trasferirsi nuovamente lì per un qualche motivo" intervenne Melanne

"Ma perché portare la propria famiglia su un pianeta nel quale i figli che nasceranno finiranno per subire delle malformazioni che si porteranno dietro per tutta la vita?"

"Bella domanda..." Melanne sospirò pensierosa prima di sfiorare il comunicatore "Tenente Graham a Tenente Doohan, il dottor Larth vi ha portato un tricorder per sistemarlo... avete per caso iniziato ad analizzarlo?"

=^=Scherza? Con tutto il lavoro che abbiamo ora vi preoccupate di un tricorder difettoso? Ovvio che non lo abbiamo preso in mano! =^=

"Perfetto!" Melanne sorrise "Non toccatelo, il dottor Larth se lo verrà a riprendere immediatamente, grazie!"

Larth non se lo fece ripetere due volte e, salutato formalmente i due ufficiali superiori, lasciò l'ufficio viceversa Rest osservò Melanne per qualche attimo, non capendo "Dottoressa?"

"No, probabilmente è soltanto un esperimento inutile ma... è possibile che anche se tutti i pianeti vengano colpiti da quelle radiazioni, i livelli di radiazioni non siano perfettamente uguali sui tre pianeti stessi... quindi a seconda dell'esatto livello di malformazioni si potrebbe capire il livello di radiazioni e... con un po' di fortuna... capire in che pianeta dei tre dovrebbe esser nato"

Rest si alzò in piedi cennando con il capo "In questo caso ritengo non sia il caso restare qui ad interferire con il suo lavoro, buona serata..." quindi si diresse all'uscita ma si fermò accanto alla porta, come se qualcosa lo stesse fermando "Dottoressa..."

Melanne lo osservò perplessa "Mi dica tenente... c'è forse dell'altro?"

"A riguardo della conversazione che abbiamo avuto in precedenza" Rest si voltò ad osservare la donna con il suo volto totalmente inespressivo, facendola arrossire "Non ritengo di essere l'ufficiale più indicato per una simile conversazione, ritengo che il consigliere possa essere più appropriata..."

"Beh, si... certo..." Melanne partì a parlare ma Rest alzò una mano per concludere la frase

"Tuttavia, per quello che può valere la mia opinione, io ritengo che lei sia un ufficiale nettamente superiore alla media... la Flotta Stellare avrebbe una perdita se decidesse di abbandonare la sua professione" quindi cennò con il capo "Buon lavoro, dottoressa" quindi se ne andò, lasciando una stupitissima Melanne ad osservare la porta che si richiudeva alle spalle del vulcaniano.



USS Hope, Ufficio Tattica/Sicurezza - 08/04/2397, Ore 22:00


Rest ritornò ancora pensieroso nel proprio ufficio, incrociando lo sguardo di Basta e Rodriguez che lavoravano ad uno dei terminali "Qualche risultato su Brom?"

Rodriguez scosse il capo decisamente irritato "No, assolutamente nulla... abbiamo cercato non solo su quel maledettissimo pianeta nell'ex spazio romulano... ma anche in altri, tanto il risultato sembra sempre lo stesso... sono dei dannatissimi pianeti! Alcuni sono classi M, altri no... alcuni sono abitati, altri no... ma non troviamo alcuno straccio di indizio che ci dia modo di capire dove andare a sbattere la testa!"

"Dubito che l'emotività potrà essere d'aiuto in questa ricerca..." Rest tornò alla propria scrivania iniziando a digitare alla consolle "Ad ogni modo, vi sono degli sviluppi ancora da verificare che potrebbero darci un idea sul luogo di provenienza di uno dei due assistenti del professor Grisd"

A quelle parole sia Basta che Rodriguez si illuminarono "Chi dei due?" chiese impaziente Paulo

"Il dottor Stern...." Rest non alzò neppure il capo, continuando a lavorare alla propria consolle "E' possibile che provenga da un sistema stellare di nome Treuliad. Strano a dirsi ma questo nome mi dice qualcosa, ho come l'impressione che ne abbia già sentito parlare ma... non riesco a ricordare quando... per questo ora sto cercando qualche informazione aggiuntiva"

"Sistema Stellare Treuliad... questo nome non è nuovo neppure a me..." Basta incrociò le braccia al petto "Evidentemente deve essere stato il soggetto di qualche lezione, ma non ricordo perchè sia stato citato"

"Strano a dirsi ma anche io ho già sentito quel nome e..." Paulo scosse il capo "No, guardiamo in faccia la realtà, non me lo ricordo neppure io" l'attenzione dell'umano era tutta su Rest "Dacci qualche informazione, magari ci verrà in mente dove ne abbiamo sentito parlare..."

Rest alzò il capo per un attimo verso i colleghi, prima di tornare a guardare il monitor "Il sistema Treuliad è un sistema stellare costituito da otto pianeti e due planetoidi esterni che girano attorno alla omonima stella. Si caratterizza per l'avere tre pianeti di classe M, ritenuti abitabili fino al 2276, quando le tre colonie furono costrette a trasferirsi a causa della scoperta della presenza di una radiazione di fondo pericolosa per la salute dei bambini..." iniziò a sfogliare le informazioni sul monitor

"No, per ora non mi viene in mente proprio nulla..." Rodriguez scosse il capo pensieroso "Eppure come voi ho la netta sensazione di averne già sentito parlare..." sbuffò sonoramente tornando ad osservare Rest "C'è dell'altro?"

Rest inarcò il sopracciglio per poi osservare i colleghi "Credo di aver capito perchè ricordiamo questo sistema stellare... le tre colonie furono soprannominate la Nina, la Pinta e la Santa Maria del ventiduesimo secolo"

Rodriguez sbatté il pugno sulla scrivania "Ma si! La Nina, la Pinta e la Santa Maria!!"

Basta annuì a sua volta osservando Rest "Sì, il professor Wetering... aveva la cattedra di xeno-archeologia, ma teneva anche il corso base sulla preservazione delle culture aliene"

Basta iniziò a sghignazzare divertito "Già... il vecchio matusalemme, chissà come se la sta passando ora. Aveva una fissazione per quelle tre colonie, per lui erano la rappresentazione del male assoluto! Ve le ricordate le sue lezioni?"

"Le tre colonie gemelle... soprannominate Nina, Pinta e Santa Maria sono uno dei progetti di colonizzazione ritenuto più fallimentare della storia della Federazione. Il progetto partì nel 2219, quando un gruppo di diciotto navi si spostarono nel sistema Treuliad per colonizzarne il terzo, il quarto ed il quinto pianeta. Arrivati nei pressi dei tre pianeti prescelti furono avviate le consuete analisi per escludere che il pianeta fosse già abitato, scoprendo che in effetti i tre pianeti un tempo erano stati abitati da una o più civiltà successivamente scomparse... purtroppo i coloni, per fondare le proprie città, ebbero l'idea di sfruttare come materiale di costruzione parte dei resti della precedente civiltà, così parte di quella eredità culturale è andata perduta..."

"Ed ovviamente il professor Wetering non ha mai perso l'occasione di ricordare a tutti noi di quale perdita sia stata per la Federazione la distruzione di quei resti archeologici... di come parte della cultura di un popolo oramai estinto si sia perso per permettere a qualche colono di dormire su di un pianeta non suo" intervenne Basta annuendo "Sì, ricordo abbastanza bene le lezioni"

"Furono soprannominate Nina, Pinta e Santa Maria perchè come Cristoforo Colombo portò alla scoperta dei popoli americani su Sol III, comportando la distruzione di quelle civiltà... così la creazione di quelle tre colonie permise la scoperta che lì un tempo vi era stata una o più civiltà scomparse... ma hanno anche distrutto parte dei resti, cancellando parte della loro cultura" terminò Rodriguez

"Esatto... solo parte dei resti dell'antica civiltà furono perduti, perché non tutti gli antichi edifici furono distrutti" intervenne Rest osservando i due prima di riprendere a cercare le informazioni al terminale "Ed in effetti attraverso i coloni delle tre colonie gemelle abbiamo ricevuto interessanti informazioni sulle scomparse civiltà del sistema Treuliad... credo che dovremmo concentrarci su questo"

"Mm... e a noi interessano le civiltà che si sono estinte su di un sistema stellare che dovrebbe essere disabitato?" Paulo osservò Rest perplesso "Non per mettere in dubbio la sua scala di priorità ma sa... c'è un grosso buco là fuori che sta per rendere tutto il nostro universo leggerissimamente estinto... ora, direi di dare la priorità a lui, ne andrebbe della nostra sopravvivenza..."

"Corretto..." Rest osservò Paulo "Ma se le nostre ipotesi sono corrette... se realmente l'esperimento del professore si è già tenuto da qualche parte dello spazio federale, in un epoca in cui la Federazione dei pianeti Uniti era già esistente, le probabilità che nessuno se ne fosse accorto si attestano attorno al 26%... non lo definirei impossibile, ma poco probabile" incrociò le braccia al petto "Viceversa, se l'esperimento fosse avvenuto in un epoca in cui la Federazione neppure esisteva, sarebbe ovvia conseguenza l'assenza di qualsivoglia informazione a riguardo all'interno dei nostri database..." prese fiato "Senza contare che l'area di quel sistema è soggetto a radiazioni sconosciute... si tratta di un'area di spazio in cui le distorsioni gravimetriche, la cui natura non è mai stata spiegata scientificamente, impediscono di viaggiare in curvatura... che siano i postumi della chiusura dell'apertura di un varco nel multiverso?"

"Ammesso e non concesso che effettivamente gli effetti che riscontriamo al sistema Treuliad siano dovuti al fatto che un tempo lì è stata aperta una frattura nel multiverso, i due assistenti come avrebbero appreso il modo corretto di eseguire l'esperimento?"

"Forse l'antica civiltà ha lasciato delle informazioni a riguardo... magari proprio in quei resti della loro civiltà scampata alla distruzione perpetrata dai coloni... informazioni che sono riusciti ad analizzare ed elaborare correttamente... tenete conto che per i dati a nostra disposizione il dottor Stern sarebbe nato proprio su uno di quei pianeti"

Basta sollevò il capo osservando Rest "Ritieni possa essere la ricostruzione più attendibile?"

Rest osservò il collega, prendendosi qualche attimo prima di parlare "Ritengo che al momento sia l'unica ricostruzione ipotizzabile con i pochi dati a nostra disposizione"

Rodriguez annuì per un attimo "Bene, in questo caso tenterò di vedere se qualche mio aggancio ha informazioni su una qualche colonia disabitata tornata improvvisamente a popolarsi contro il parere della Federazione... sperando che non mi peschi Xyr, perchè altrimenti il prossimo ad estinguersi sarò io!" fece un ampio sorriso per poi uscire dallo studio, sotto lo sguardo di Rest.

Lon rimase a fissare la porta mentre si chiudeva prima di tornare a guardare Rest, aveva avuto la netta impressione che qualcosa in quell'ultima frase gli avesse dato fastidio ma la sensazione era durata talmente poco che ebbe il sospetto di averlo solo immaginato "Tutto bene?"

Rest portò lo sguardo sul collega, quindi scosse il capo "Mi lascia interdetto questa situazione sulla nave, sembra che quanto avvenuto su Kaferia si sia trasformato in... com'è che viene detto? Una sorta di breve storiella umoristica nata allo scopo di provocare l'ilarità del pubblico a cui viene rivolta?"

"Barzelletta..." Lon incrociò le braccia al petto "La parola che cerchi è barzelletta e... beh, diciamo che l'equipaggio mormora un po' sull'argomento. Ad ogni modo il Capitano ha dato il compito a Paulo di annullare tutto e sono certo che lo farà... appena avrà capito come fare"

"Si, so degli ordini del Capitano anche se...." Rest osservò il collega, un tempo non avrebbe neppure iniziato una simile conversazione con Lon, ma dato che la fiducia fra i due era cresciuta via via sempre di più, ora era giunto anche a parlargli dei propri pensieri "Ma tutto ciò appare soltanto a me altamente illogico?"

"Illogico?" Basta osservò il collega "Spiegati meglio..."

"In primis... come si può annullare qualcosa che non è mai venuto in essere?" lo sguardo di Rest si posò su Lon "Essendo parte della Federazione Unita dei Pianeti possiamo dire di vivere ideologicamente immersi all'interno di innumerevoli ordinamenti legali e religiosi. Non solo esistono delle normative in campo federale, valevoli per ogni popolo federale... fra cui le direttive... ma ogni pianeta ha un proprio insieme di leggi applicabile unicamente all'interno del loro territorio, così come ogni ordinamento religioso ha una sua struttura di norme valevole per i suoi fedeli... sono norme diverse che si basano su idee e scopi fra loro dissimili, ma sono completamente diverse?" Rest fece una piccola pausa "In realtà esiste un nucleo di valori, o principi... se preferisci... che valgono in generale per tutti gli ordinamenti. Fra questi principi, uno dei cardini è dettato dalla volontà: che il vizio relativo della volontà di uno solo dei soggetti coinvolti possa sempre condurre all'annullabilità di un atto è opinabile, perché esiste una volontà seppure viziata e tale esistenza può essere interpretata in modo diverso, ma che i negozi in cui manca la volontà di ambo le parti siano da ritenersi inesistenti a causa della loro nullità no... si tratta di un concetto base"

"Quindi sostieni che sia come se Xyr e Luna non si fossero mai sposate?"

"Non sono io a sostenerlo, ma il concetto stesso di diritto... prendi un qualsiasi ordinamento e potrai leggervi che una recita non equivale alla realtà... per quanto il tenente Rodriguez abbia effettivamente ottenuto il potere da celebrante, il fatto che lui avesse realmente il potere di unire quelle due persone nel vincolo al matrimonio non può sanare il fatto che nessuna delle due celebrande aveva la reale intenzione di unirsi in matrimonio, né il fatto che tutti i presenti fossero perfettamente consci... compreso lo stesso celebrante... che si trattava di una semplice recita"

"Quindi basterebbe che facessero valere la nullità dell'unione per mancanza di volontà?" Lon continuava a studiare il volto di Rest, ma non riusciva a percepire alcuna forte emozione, lo percepiva tranquillo... come se stesse semplicemente esponendo un dubbio su una qualsiasi questione lavorativa "Capisco... e per caso lo hai detto a Paulo o ad altri, oltre a me?"

"No, sei il primo con il quale affronto l'argomento e ritengo che sarai anche l'unico con cui lo farò"

Basta lo osservò per un attimo "Ehm... non ti sembra il caso di informare almeno Paulo?"

"No, ritengo che la questione non sia di mia competenza... Sono certo che presto o tardi la questione verrà analizzata anche dal tenente Rodriguez, del resto ritengo che la cosa non abbia la priorità o se ne sarebbe occupata direttamente il primo ufficiale... del resto lei è la più esperta in regolamenti, mi resta difficile credere che una persona così accorta non si sia resa conto dell'esistenza di un simile principio"

Basta lo osservò ancora un po' pensieroso, poi annuì ma non fece in tempo a dire altro sull'argomento perchè il leggero gracidio dell'interfono li fece voltare =^=Tutti gli ufficiali superiori sono convocati in sala tattica per un briefing sugli ultimi sviluppi=^=



USS Hope, Sala tattica - 08/04/2397, Ore 22:30


Quanto sarà durata quella riunione? Mesi... anni... secoli? Ferris si massaggiò le tempie quasi con espressione rassegnata dapprima aveva tentato di seguire i voli pindarici con cui Caytlin era giunta alla sequenza di undici cifre che, a parole sue, avrebbero permesso di visionare un fantomatico programma della sala ologrammi di cui ignoravano il contenuto, poi era stato quasi investito dal flusso di parole quasi ininterrotto di Melanne e Paulo che, sotto lo sguardo di Rest e Basta, cercavano di accavallarsi l'uno sull'altro per raccontargli quanto erano riusciti a scoprire sino a quel momento. Ferris lanciò uno sguardo a Xyr, che sembrava a sua volta poco convinta, quindi fece due colpi di tosse per attirare l'attenzione.

"Va bene... va bene... calma" Bueller si alzò in piedi "Non posso che farvi i complimenti per il lavoro svolto sino a qui, ma ora cerchiamo di riordinare le idee... prima che venga a tutti noi un bel mal di testa..." quindi prese fiato prima di continuare " Siamo venuti qui per permettere al professore di eseguire il suo esperimento per aprire un varco nel multiverso, per fare ciò è stata allestita una griglia entro alla quale ci saremmo dovuti trovare solo noi... poi una nave romulana si palesa perchè le radiazioni della griglia stanno interferendo con il loro sistema di occultamento, cosa che probabilmente loro non avevano previsto e che certamente non avrebbero voluto... da lì tutto è andato sempre peggio"

"Era impossibile per noi alzare gli scudi" intervenne Xyr "Il raggio tachionico e la risposta energetica proveniente dai satelliti rappresentavano in quel momento l'unica cosa che manteneva stabile la griglia... se avessimo alzato gli scudi avremmo annientato l'esperimento e non non abbiamo la certezza che le camere di contenimento fossero in grado di mantenere stabile quei piccoli universi che avevamo sul ponte ologrammi"

"Precisamente..." proseguì Bueller "Ma questo ci ha condotto al disastro numero uno... qualcuno si è teletrasportato sulla nostra nave nel tentativo di rapire il professore con la sua apparecchiatura e scappare... sono state rilevate quattro tracce di teletrasporto in entrata e sei in uscita verso la nave romulana... i due segnali aggiuntivi erano gli assistenti del professore, mentre il professore è passato a miglior vita"

"Sì, erano due andoriani, un boliano e un umano..." intervenne Tucci "Loro, assieme a due tecnici dell'equipe del Professore, sono tornati sulla nave romulana dopo aver colpito me e il professore ed aver preso le camere di contenimento ancora funzionanti"

"Mentre la camera di contenimento danneggiata è esplosa..." riprese Ferris "Ed ecco il disastro numero due..."

"La Hope ne è uscita a pezzi..." intervenne scuro in volto Doohan "Abbiamo registrato danni ingenti su tutti i ponti, l'hangar navette 2 si era depressurizzato... ma il peggio non è di certo questo! In sala macchine era decisamente peggio... sembrava che il motore a curvatura avesse semplicemente deciso di smettere di funzionare. Qualsiasi cosa che avesse la necessità di energia era fuori uso... era tutto in tilt!"

"Si... ma diciamo che forse il peggio è più che altro quello che stava avvenendo fuori dalla nave..." Ferris intervenne nuovamente "Il pianeta Derton VI era semplicemente svanito nel nulla. Al suo posto, oltre ad alcuni detriti spaziali, il signor Rest ha individuato un'apertura di circa 2000 km per 300 km... il signor Tucci ha identificato il fenomeno come uno squarcio nel multiverso e, ad una prima stima, ritenne che si stesse allargando alla velocità di qualche centinaia di metri all'ora... se non venisse fermato tale fenomeno, sulla base degli esperimenti fatti dal professore e confermati dal signor Tucci, arriveremo all'annientamento dello spazio così come lo conosciamo"

"E poi c'è stato quel segnale subspaziale diffuso su tutte le frequenze... no?" intervenne Luna "La tipa dai capelli viola..."

"Già... la tizia del Fronte di Liberazione Bromiano, quelli che hanno rivendicato la distruzione di Derton VI, pubblicizzando di avere altri due dispositivi pienamente funzionanti e di avere intenzione di usarli per mettere fine all'oligarchia della Federazione e dei suoi alleati" intervenne Paulo

"Hanno fatto inoltre menzione dell'aver acquisito la conoscenza per poter replicare l'esperimento che ha condotto alla creazione di quest'arma, ergo sarebbe più corretto asserire che hanno come minimo altri due dispositivi... ma con la capacità di ricrearli potrebbero essere molti di più ora" intervenne Rest

"Già... sempre belle e nuove notizie" Bueller sospirò "Da lì abbiamo scoperto che non esiste alcun Fronte di Liberazione Bromiano... che per quello che ne sappiamo noi è comparso dal nulla all'improvviso... allo stesso modo abbiamo scoperto che non vi era alcuna informazione sui due assistenti prima che iniziassero a lavorare per il professore. Non esisteva nessun documento relativo a loro... ma loro avevano conoscenze che in teoria non avrebbero dovuto avere, cosa che ci ha portato ad ipotizzare che l'esperimento da qualche altra parte fosse già avvenuto... e veniamo ad ora..." fece una piccola pausa prendendo il Dpadd "Il dottor Stern, o chiunque in realtà egli fosse, potrebbe essere nato su uno delle tre ex colonie create nel sistema Treuliad... cosa che non dovrebbe essere possibile, visto che quelle colonie erano state fatte sgomberare un centinaio di anni fa..."

"In più abbiamo ipotizzato che in realtà sia proprio nei pressi di quel sistema il luogo in cui è stato effettuato il primo esperimento di multiverso, dati gli strani fenomeni e distorsioni riscontrabili nell'area circostante l'intero sistema stesso..." Xyr si voltò verso lo scienziato "Signor Tucci, per caso lei lo ritiene possibile?"

Tucci guardò uno dei terminali richiamando i dati del sistema "Si... beh, dovrei studiarli meglio ma ad una prima occhiata direi che non posso escluderlo... ma gli effetti sono minimi, l'esperimento dovrebbe essere avvenuto migliaia di anni fa"

"Per il momento mi accontento..." rispose Bueller "Quindi, se l'esperimento è avvenuto così indietro nel tempo, sarebbe da ritenere corretta l'ipotesi del signor Rest... l'esperimento è stato tenuto dalle antiche civiltà che abitavano quei pianeti millenni fa... così, potremmo ipotizzare che in realtà gli assistenti del professore non avevano mai tentato personalmente l'esperimento... ma ne erano venuti a conoscenza attraverso i resti di quelle antiche civiltà... è questa l'ipotesi giusto?"

Rest si limitò ad annuire "Precisamente... devono essere riusciti nel corso degli anni di comprendere la scrittura antica e, decifrate le iscrizioni, devono aver fatto la scoperta dell'esperimento antico... ma, si tratta solo di ipotesi"

"Beh, al momento abbiamo solo ipotesi..." Buller si massaggiò nuovamente la testa, l'emicrania stava aumentando "Quindi ci mancherebbe solo di trovare i due assistenti, nonché rintracciare e fermare un'organizzazione terroristica che sembra apparsa dal nulla e con in mano due o più ordigni con un potenziale tale da distruggere l'intero universo per come lo conosciamo... che dovrebbe trovarsi su un pianeta di nome Brom... fra centinaia e centinaia di pianeti di nome Brom, che sembrano del tutto scollegati con il professore... e nel mentre dobbiamo fermare uno squarcio nel multiuniverso per impedirgli di distruggere il nostro universo prima che lo faccia il Fronte di Liberazione Bromiano... praticamente una bazzecola! Cosa potrebbe andare storto?"

"Sta dimenticando che dobbiamo ancora vedere il programma criptato..." intervenne Caytlin

"A noi non serve una simulazione... serve un miracolo" rispose sarcastico Bueller

"Beh... iniziamo con il guardare quella simulazione, per i miracoli ci stiamo ancora attrezzando..." rispose sorridendo la consigliera.



USS Hope, Sala ologrammi - 08/04/2397, Ore 23:09


Gli ufficiali superiori si erano appena spostati in sala ologrammi, Caytlin aveva lanciato il programma criptato Grisd-351 ed aveva inserito con meticolosa cura le undici cifre che aveva individuato facendo partire la simulazione. Attorno agli ufficiali l'ambiente, prima caratterizzato dalle griglie degli emettitori olografici, cambiò di colpo portandoli al centro di un laboratorio, attorno a loro videro una serie di persone lavorare con grande energia, fra cui il professor Grisd ed i due assistenti.

"Ehm... cosa sarebbe tutto questo?" Bueller si guardò attorno curioso

"Sembrerebbe che il professore abbia voluto ricreare un proprio ricordo, vi sembra possibile?" chiese la Graham

"Probabile..." intervenne Caytlin "Forse voleva fermare nella mente un ricordo che per qualche motivo ha ritenuto importante..."

Nel mentre, attorno a loro, il lavoro proseguiva sino a che un movimento inconsulto di uno degli altri scienziati non rovesciò sul braccio di uno dei due assistenti del professore un becher pieno d'acqua molto calda. Il professor Grisd si affrettò ad aiutarlo ad asciugarsi per evitare che si bruciasse e... come se fosse stato tolto uno strato di trucco, apparve un tatuaggio sul braccio dell'assistente, una forma composta da tre cerchi intrecciati fra loro. Il programma sembrò arrestarsi all'improvviso.

"Siamo qui per ammirare tutti assieme un tatuaggio?" chiese perplesso Rodriguez

"Più che un semplice tatuaggio... sembra un simbolo, che abbia qualche significato?" chiese con una nota di curiosità Luna

"Lo spero, perchè altrimenti quell'uomo aveva un pessimo gusto in fatto di estetica e noi stiamo solo perdendo tempo..." intervenne Bueller "Per caso qualcuno di voi ha mai visto un qualcosa di simile?" quindi allungò le dita a toccare il tatuaggio.

Gli altri sembravano non avere molto da dire, ad ogni modo non ne avrebbero avuto il tempo: appena Bueller sfiorò il tatuaggio, la simulazione cambiò nuovamente e la sala divenne la rappresentazione della galassia, mentre una voce femminile iniziò a parlare "In principio c'era solo Brom... l'essenza stessa della vita che permea tutte le creature dell'universo. Le creature vivevano in pace, libere dalle guerre e dalle fatiche... in un mondo retto solo dalla luce splendente del suo Sommo Creatore. Poi gli esseri umanoidi persero la fede, iniziarono l'uno a comandare l'altro e quello stato di perfetta beatitudine... di somma perfezione, finì per svanire... ma un giorno, quando finalmente le organizzazioni di umanoidi che governano saranno rovesciate... allora il Sommo Brom sarà libero di tornare, e questo porterà ad una nuova epoca d'oro... niente più affanni, niente più tormenti... ogni essere potrà tornare a far parte del tutt'uno con l'universo e a nutrirsi direttamente dell'energia cosmica"

La simulazione terminò e la sala ologrammi tornò al suo aspetto normale, sotto lo sguardo degli ufficiali che, silenziosamente, si osservavano in volto.

"Ricapitolando..." Bueller osservò i colleghi per poi sbuffare "Abbiamo una frattura che minaccia di far sparire l'intero universo, nonché un gruppo di fanatici religiosi che vogliono la distruzione della Federazione Unita dei Pianeti e che al momento ha in mano degli ordigni in grado di aprire altre falle nel multiverso... " osservò quindi gli altri "E questa doveva essere una missione facile facile..."


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11.05 - Fare la spesa

Autore: Tenente Ferris Bueller

USS Hope, Ufficio del Capitano - 09/04/2397, Ore 07:45


"Ammiraglio Lennox, Capitano Geron..." i due risposero al saluto. L'Ammiraglio si prese qualche momento per chiedere al capitano della USS Fahrenheit notizie sulle condizioni della nave e dell'equipaggio per poi tornare a concentrare la sua attenzione su Ferris.

=^=Mi dica Capitano Bueller, ci sono novità?=^=
"Si signore..." Ferris espose le informazioni di cui erano venuti a conoscenza dilungandosi su dettagli spesso tediosi e interrotto solo dalle precisazioni di Xyr in piedi accanto a lui.
=^=Basta così Signor Bueller, si congratuli con il suo equipaggio e soprattutto con il Consigliere, ha avuto un'ottima intuizione.=^= la Lennox pareva sfinita dalle chiacchiere dei due e da quanto il giovane fosse prolisso quella mattina.
"Grazie signore."

=^=Bene, fra cinque giorni arriveranno due navi officina nel vostro sistema - continuò l'Ammiraglio Lennox - La Fahrenheit e la Hope saranno trainate verso la più vicina stazione e...=^=
"Mi scusi Ammiraglio ma non abbiamo tempo per aspettare le navi officina, i terroristi avranno troppo vantaggio!" esclamò Bueller piegandosi in avanti verso lo schermo.
=^=La sua nave è in panne Signor Bueller, come pensa di inseguirli?=^= sospirò la Lennox.
"Con l'Akesh di Lun... del Tenente Jones signore. Io e una piccola squadra di uomini potremmo avvicinarci, senza essere visti, al sistema Treuliad e investigare sulle colonie. Con un po' di fortuna riusciremo a trovare dove i terroristi si nascondono!" propose Ferris. Le antenne di Xyr si tesero, l'idea era stata sua dopotutto.
=^=Assolutamente no!=^= la voce dell'Ammiraglio Lennox si alzò di un'ottava e una nota di panico sembrò nascondersi nelle sue parole =^=Vi proibisco assolutamente di allontanarvi per più di un sistema dalla Hope... cosa credete di fare? Abbandonare l'equipaggio non vi renderà certamente degli ufficiali migliori!=^=
=^=Ha ragione l'Ammiraglio Lennox, Capitano Bueller... andarsene in giro per lo spazio senza il supporto di una nave è da incoscienti.=^= Si intromise prontamente il Capitano Geron guadagnandosi un cenno di ringraziamento da parte della donna.

"Ma Ammiraglio, con tutto il dovuto rispetto, se non stiamo dietro ai terroristi non riusciremo mai a ritrovarli. Si rende conto delle vittime che potrebbero causare se portassero quell'ordigno su... Risa, Andoria o persino sulla Terra?" Si intromise Xyr sorprendendo Ferris per la passione con la quale stava perorando la loro causa.

=^=La USS Ammard sarà sulle tracce dei terroristi entro due giorni, il Capitano Walsh saprà cosa fare.=^= rispose prontamente la Lennox
"Ma Ammiraglio..." tentò Bueller per l'ultima volta, ma lo schermo, fino a poco prima diviso a metà, mostrava solo il viso dispiaciuto del Capitano Geron.

=^=Capitano Bueller... so come si sente e riconosco che la sua idea aveva anche senso, ma non potete fare tutto voi.=^=

La comunicazione con la Fahrenheit era disturbata, i danni alla nave erano gravi anche se ormai l'equipaggio era al sicuro. Geron rimase un attimo in attesa per vedere se i due giovani avessero da ribattere ma guardando i loro sguardi cupi decise di chiudere la comunicazione.

"E' assurdo!" commentò Xyr abbandonandosi su una delle poltrone dell'ufficio "E' una minaccia gravissima." L'andoriana capiva le motivazioni dell'Ammiraglio Lennox, ma le sembrava assurdo che si rischiasse così tanto.
"Più le ore passano e più sarà difficile ritrovare i terroristi. Potrebbero lasciare la colonia visto che ora hanno gli ordigni e con le radiazioni di fondo presenti nel sistema Treuliad la nave sarà irrintracciabile. L'unica speranza è che rimangano li all'arrivo della Ammard... il Capitano Walsh sistemerà tutto." commentò Bueller guardando Xyr.

L'Andoriana rimase per un po' in silenzio poi batté la mano sul tavolo.

"Non mi va bene!" esclamò con un'intensità che di solito riservava a chi sconvolgeva i suoi adorati regolamenti... quindi di solito con Bueller.

"Cosa non ti va bene?" chiese tranquillo il giovane con un mezzo sorriso sulle labbra.
"Non possiamo attendere oltre, ci sono delle vite in gioco."

Ferris si alzò, aggirò la sua scrivania e ruotò la poltrona su cui era seduta la giovane andoriana. Ne afferrò con forza i braccioli e si piegò in avanti. I volti dei due giovani erano a pochi centimetri l'uno dall'altra.
"Mi stai chiedendo di andare contro gli ordini diretti dell'Ammiraglio Lennox?" chiese lui guardandola intensamente.

Xyr deglutì, non tanto per la vicinanza di lui quanto per la domanda che le aveva fatto. Era al punto di svolta, da quando l'aveva conosciuto sapeva che quel momento sarebbe arrivato prima o poi. Si era ripromessa di essere sempre fedele a se stessa e aveva giurato di rispondere sempre no ad una simile domanda... era stata ingenua.

"Si..." rispose. Si alzò in piedi facendo fare due passi indietro a Bueller "Si, dobbiamo fare qualsiasi cosa per fermare quei mostri. Siamo ufficiali della Flotta Stellare!"

"Se tu non fossi già sposata ti sposerei io!" esclamò con brio il Capitano della Hope "Bueller a Rodriguez, rapporto!"

=^=Qui Rodriguez, abbiamo quasi finito... potevate tirarla un altro po' per le lunghe!=^= la voce di Paulo risultava strana, sembrava rimbombare in uno spazio ristretto, era diversa dalla normale comunicazione inter-nave.
"L'Ammiraglio Lennox non era in vena di chiacchierare... avete trovato tutto?" chiese il giovane sorridendo al suo primo ufficiale.
=^=Abbiamo preso tutto quello che potevamo, fortunatamente la Fahrenheit ha subito danni diversi dai nostri... naturalmente ho preso solo quello che non avrebbe peggiorato la loro situazione.=^= la voce di Doohan aveva lo stesso strano rimbombo.
"Che sta succedendo Capitano?" chiese Xyr frastornata.
"Paulo, James e una piccola squadra di tecnici è da un paio d'ore impegnata a recuperare pezzi di ricambio per la Hope."
"E dove prendono... oh dei! Siete impazziti?"
=^=Non la prenda così Comandante, abbiamo il permesso del Capitano Geron... ce l'abbiamo vero Rodriguez?=^= chiese Doohan con un tono sospettoso nella voce.
=^=Certo che si! Vi ricordate al pranzo sulla Fahrenheit di qualche giorno fa? Quando ho chiesto al Capitano Geron se potevo prendere un secondo piatto di frutti di mare tellariti? Lui ha detto, testuali parole: 'Certo ragazzi, prendete tutto quello che vi serve, la mia nave è la vostra nave!'... e quindi...=^=
=^=Ah beh, allora a posto.=^= ribatté l'ingegnere della Hope come se la cosa avesse senso.
"Ma..." balbettò Xyr mentre Ferris sorrideva con quel suo modo sfrontato.
"Bene signor Doohan, quanto tempo le occorre per riparare la Hope con quei pezzi di ricambio?" chiese Ferris.
=^=Cinque ore con tutte le squadre tecniche a lavoro.=^=
"Gliene do due e mezzo." fu la gelida risposta di Xyr.
=^=Cosa??? E' impossibile!=^=
"Io, il Signor Bueller e il Signor Rest scenderemo in sala macchine per darvi supporto. Xyr chiudo."

Passarono alcuni minuti di silenzio. Xyr guardava Bueller con durezza e lui stava sudando freddo nella sua uniforme.

"Perché non mi hai messo al corrente della cosa?" chiese lei
"Se la Lennox ci avesse permesso di andare con l'Akesh non ci sarebbe stato bisogno di dirtelo. Non volevo mettere nei guai anche te."
"Hai aspettato che io decidessi di mia spontanea volontà di contravvenire agli ordini?"
"Sapevo che un giorno saremmo arrivati a questo punto ed ero certo che questa sarebbe stata la tua risposta, ma sono sempre il tuo Capitano. Sono io che prendo le decisioni e io che ne subisco le conseguenze."
"Ora parla, qual è il piano?"
"Rispetteremo gli ordini dell'Ammiraglio Lennox e al contempo rintracceremo i terroristi prima che si dileguino in qualche altro sistema. Il Signor Rest è certo che si stiano dirigendo verso il sistema Treuliad. Una volta arrivati al confine del sistema nasconderemo la Hope dietro qualche pianeta e useremo l'Akesh per ispezionare le colonie."
"L'Ammiraglio ha ordinato di non allontanarci con l'Akesh di più di un sistema dalla Hope e quindi noi porteremo la Hope nello stesso sistema... buona idea."
"Grazie Numero Uno" di nuovo Ferris sorrise e per la prima volta Xyr non trovò quel sorriso fastidioso.
"La prossima volta voglio far parte del piano fin dall'inizio... tendi ad esagerare alle volte."
"Esagerare io? Ma se..." il resto delle parole si persero quando i due uscirono dall'ufficio.



USS Fahrenheit, Appartamento del Capitano - 09/04/2397, Ore 09:45


=^=Imalo a Capitano=^=
"Parli pure tenente." rispose il Capitano Geron chiudendo il getto sonico della doccia e indossando l'accappatoio.
=^=Abbiamo riscontrato alcune anomalie in sala macchine durante la notte. I sistemi erano in avaria e quindi non ho potuto controllare, ma pare che qualcuno vi si sia intrufolato.=^=
"Avete le riprese?"
=^=Certo Signore=^=

Sullo schermo del suo alloggio apparvero le riprese della sala macchine. Quel ponte era seriamente danneggiato e privo di atmosfera. Nel buio, illuminato saltuariamente da scintille e deboli luci di emergenza, si muovevano delle figure in tute per attività extra veicolari.
Gli uomini in tuta sembravano intenti a smontare alcune parti del motore a curvatura e altri si occupavano di strumentazione secondaria. Uno degli uomini in tuta si girò per un attimo verso la telecamera e applicò su una paratia un rettangolo di carta, poi le figure svanirono con uno scintillio.
Geron fermò l'immagine e ingrandì il rettangolino di carta.

'Ci faremo perdonare'

Il Capitano della Fahrenheit iniziò a ridere di gusto.

=^=Capitano! La USS Hope è appena saltata in curvatura!=^=
"Che ragazzi! Che fantastici ufficiali diventeranno!" la risata di Geron divenne fragorosa.
=^=Capitano, cosa dobbiamo fare? Avvertiamo l'Ammiraglio Lennox?=^=
"Certamente! Ma non subito, diamogli un paio d'ore di vantaggio." ordinò l'uomo continuando a ridere.



IKS Akesh, Treuliad III, colonia "Santa Maria" - 10/04/2397, Ore 11:20


"Rapporto Signor Rest." chiese Xyr avvicinandosi alla console tattica della navetta klingon. Lo spazio era appena sufficiente.
"Sono indubbiamente dei segnali vitali umanoidi. Le radiazioni di fondo del sistema rendono difficile la lettura, non posso dare conferma, ma ci sono il 78% di possibilità che siano loro."
"Beh quella parcheggiata di fronte alla struttura principale a me pare proprio una nave romulana... direi che la percentuale sia del 100%" commentò Basta seduto vicino a lui.
"Ho tenuto conto anche di quello. C'è un 10% di possibilità che quella non sia stata la stessa nave che ci ha attaccato." rispose il vulcaniano convinto.
"Certo, è pieno di navi romulane in questo settore. Andiamo a verificare di persona. Luna atterra in un punto cieco, dottoressa Graahn credo sia arrivato il momento di usare quel suo intruglio antiradiazioni." Bueller, in tuta extra veicolare, controllò l'armamento in dotazione.
"Poi rimarrai a bordo della navetta..." borbottò Lon che non pareva contento che la sua amica fosse in quella situazione.
"Scordatelo, io vengo con voi." ribatté risoluta Melanne ignorandolo.
"Capitano, è sicuro che sia stato saggio lasciare Caytlin al comando della Hope... forse era meglio se lei rimaneva a bordo e lasciava completare a me la missione" disse Xyr intenta a controllare le armi insieme al giovane umano.
"Ed essere presente quando l'Ammiraglio Lennox avrebbe chiamato? Non possiamo fingere un danno alle comunicazioni in eterno ed è meglio se risponde lei ad un eventuale chiamata invece di me. E comunque io avevo messo Strauss al comando, è lui che ha delegato come al solito." Ferris sorrise.
"Il regolamento vorrebbe che uno di noi due rimanesse a bordo della nave se l'altro è in missione." borbottò Xyr
"Tecnicamente è Strauss il Capitano della Hope e quindi il regolamento è rispettato, ma se vuoi posso farti riportare a bordo da Luna." rispose Ferris divertito

"Eih, se hai finito di fare il piccioncino con mia moglie, io sarei atterrata!" brontolò scherzosamente Luna comunicando l'avvenuto atterraggio.

"Ormai..." sospirò Xyr raccogliendo il casco e avviandosi verso le porte di uscita.
"Già ormai..." confermò Ferris con una scrollata di spalle.

Tutti gli ufficiali si alzarono seguendo i due e Luna si voltò dalla sua postazione.

"Divertitevi!" esclamò al loro indirizzo alzando il pollice in aria.

Il pianeta era pressoché brullo. Grandi costoni rocciosi di pietra grigio scura si innalzavano per alcuni metri per poi ridiscendere gradualmente, sembravano delle buche scavate dall'impatto di grossi meteoriti. Il cielo era cupo, una sorta di crepuscolo grigio che rendeva tutto molto cupo, l'atmosfera, seppur respirabile, era pregna di radiazioni. Per questo l'away team aveva optato per indossare le tute EVA anche se la dottoressa Graahn aveva preparato un composto utile a diminuirne gli effetti.

=^=Capitano, sicuro che la navetta sarà al sicuro in quella buca? Forse è meglio se il Signor Jones si porta di nuovo in orbita.=^= commentò Xyr guardando l'Akesh che, chiuso il portello d'ingresso, tornava ad occultarsi
=^=Ti preoccupi per Luna? Starà bene... e comunque può decollare in qualsiasi momento.=^=
=^=Si preoccupa per me... allora mi ama!=^= si intromise la mezza klingon attraverso i comunicatori.
=^=Signor Jones, parleremo della sua sfrontatezza non appena torniamo sulla Hope=^= borbottò indignata l'andoriana nascondendo un leggero rossore del viso.
=^=Piantala Luna, non è il momento di scherzare... c'è qualcosa che non va. Signor Rest?=^=
=^=Si Capitano?=^=
=^=Osservi la colonia. Non crede che dovrebbe essere un po' più illuminata?=^=
=^=Non necessariamente, per noi è naturale illuminare le nostre colonie per renderci la vita più agevole, ma è possibile che i coloni rimasti si siano abituati alla luce naturale del pianeta, per quanto scarsa sia, e che le ridotte risorse di cui dispongono rendano necessario non utilizzare fonti di energia inutile. Inoltre può essere anche una scelta tattica per rendere più difficile essere individuati.=^= rispose il vulcaniano con assoluta tranquillità.
=^=Ha perfettamente ragione Signor Rest, eppure... ho come la sensazione che qualcosa non vada.=^=
=^=Assolutamente illogico basarsi su delle sensazioni, ma ho riscontrato molti casi in cui le sensazioni del Signor Basta hanno trovato riscontro. E ad essere sincero anch'io ho avuto sensazioni del genere.=^=
=^=Addirittura lei Signor Rest?=^= commentò la giovane dottoressa. Melanne sembrava intenzionata a forzare quel blocco interiore che le impediva di socializzare.
=^=Di solito mi succede in presenza del Signor Rodriguez=^= commentò l'ufficiale tattico.

Dal comunicatore di Lon Basta arrivò distintamente una risata.

=^=Ma bene! Rest fa battute umoristiche e Basta ride... oggi è proprio una giornata strana.=^= esclamò divertita Luna
=^=La mia non era una battuta...=^= disse Rest con voce piatta.

=^=In ogni caso stiamo attenti. Basta, Rest... aggirate la colonia da sud e da nord. Xyr, doc... seguitemi a qualche metro di distanza. Attenzione ad eventuali trappole o allarmi. Andiamo a vedere con chi abbiamo a che fare.=^=


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11.06 - Energia multiversale

Autore: Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa

Treuliad III, colonia "Santa Maria" - 10/04/2397, Ore 11:30


=^=Questo posto sembra una città fantasma=^= commentò Bueller guardandosi intorno. Le costruzioni erano tutte aperte e prive di illuminazione. Dentro gli spazi erano coperti di terriccio in chiaro segno che quei luoghi erano completamente disabitati da molto tempo

=^=Stessa situazione anche qui, Capitano=^= commentò Basta dall'intercom

=^=Dobbiamo avvicinarci verso il centro della colonia, rilevo delle fonti di energia=^= disse quindi Rest

=^=Ci troviamo allora dal modulo principale=^=

Andando verso il centro, i moduli abitativi standard usati dai coloni della flotta stellare, lasciavano sempre più spazio a costruzioni in pietra su cui era possibile vedere straordinarie lavorazioni a bassorilievo

=^=Ecco di cosa parlava Wetering, antiche costruzioni riutilizzate per abitazioni=^= disse la dottoressa avvicinandosi

=^=Si un vero scempio=^= disse Xyr avvicinandosi a osservare =^=Guardi qui, Capitano! =^= disse quindi indicando un punto in cui la decorazione era del tutto simile al tatuaggio che avevano potuto osservare sul braccio di uno degli assistenti del professor Grisd

=^=Siamo sulla buona strada quindi=^= rispose Bueller =^=Qualche traccia dei terroristi? =^=

=^=Nessuna al momento=^=

=^=Non ci resta che avvicinarci=^=

Il gruppo raggiunse quindi da direzioni diverse il centro della colonia dove una costruzione molto più grande delle altre, di forma cilindrica con le mura in pietra, ma con la cupola di vetro, dominava la valle. Si radunarono nascosti da una costruzione abbandonata

=^=La fonte di energia viene da qui dentro=^= disse Basta

=^=E' logico. Dovendo sopravvivere con risorse limitate non avrebbe senso mantenere più abitazioni quando si può sfruttare un'unica costruzione=^= disse Rest

=^=Logico o meno adesso abbiamo un problema, se non ho visto male quella costruzione ha un unico ingresso=^= disse Bueller ricevendo subito un cenno di assenso da Basta che aggiunse =^=Rilevo inoltre almeno 150 forme di vita umanoidi=^=

=^=150? È impossibile che stiano tutte lì dentro=^= disse Melanne sgranando gli occhi

=^=I segnali sono confusi, probabilmente c'è un sistema di tunnel sotterranei=^=

=^=Entrare dalla porta principale è impossibile, c'è qualche sistema di areazione? =^= chiese Xyr

=^=A nord della colonia c'è un sistema di ventole di areazione addossate alla montagna=^= disse Rest =^=Ma sono 4 ventole attive, le probabilità di passarci senza danni sono inferiori al 10%=^= aggiunse dopo un momento di pausa.

=^=Beh a casa mia 10 è più grande di zero. muoviamoci=^= disse quindi Bueller

=^=Capitano, ovunque nell'universo dieci è maggiore di zero=^= commentò Rest alzando un sopracciglio.

La risata di Melanne sorprese tutti =^=Tenente la smetta di fare queste battute ...=^=

=^=Quale battuta? =^= rispose Rest sorpreso

=^=Lasci stare Tenente=^= intervenne Xyr =^=L'umorismo umano è troppo sottile per noi=^=



USS Hope - Atmosfera di Treuliad VII - 10/04/2397, Ore 12:00


"Luna ha comunicato che l'away team è appena entrato in una galleria sotterranea e ha perso i contatti. Rimane in attesa" disse Rodriguez dalla sua postazione

"Bene" rispose Caitlyn "Manteniamo allarme blu. Non vorrei svegliare le attenzioni di quel D Deridex in orbita su Treuliad III senza avere il Tenente Jones al timone, senza offesa Guardiamarina Foster. Ci mantenga coperti dalla traccia magnetica del pianeta"

"Nessuna offesa, Tenente" rispose la giovane timoniera ben conscia della straordinaria abilità dell'amica.

Il contemporaneo arrivo in plancia di Tucci che stava dividendo la sua attenzione su 4 padd seguito da Doohan che ogni tanto gli dava qualche colpetto sulle spalle per impedire all'amico di schiantarsi negli spigoli, attirò l'attenzione dei presenti. Allo sguardo interrogativo di Caitlyn, Doohan arrossì, alzò le braccia e indicò Tucci senza proferire parola.

"Signor Tucci ha scoperto qualcosa di interessante?" disse lei alzando gli occhi al cielo

"Ehm? Ma cosa ci fate qui?" disse lui alzando gli occhi per la prima volta dai padd

"Signor Tucci, questa è la Plancia" disse lei pazientemente

"Ah bene! Dovevo venire qui... ottimo... allora ho scoperto una cosa molto molto interessante. Le analisi che abbiamo fatto appena usciti dalla curvatura confermano che ci troviamo di fronte alle stesse letture che abbiamo riscontrato su Derton VI"

"L'avevamo già ipotizzato mi sembra..."

"Sì ma ora ne abbiamo la conferma. L'analisi del subspazio mostra celle a X nella matrice di Meeder ed è questo il motivo per cui non possiamo utilizzare la curvatura"

"Mi fido di lei..." disse Caitlyn confusa. Teoria e Geometria del subspazio non erano esattamente le sue competenze specifiche.

"Per semplificare, in pratica ogni qual volta si prova a piegare lo spazio per creare una bolla di curvatura si genera automaticamente una resistenza di pari energia come se lo spazio intorno a noi non fosse liscio, ma pieghettato" intervenne Doohan

"Beh è un po' più complicato di così. Devi ripassare la teoria dei campi di curvatura James" disse Tucci

"Ho detto 'per semplificare'" rispose piccato Doohan

"Invece cos'è la cosa molto interessante" intervenne Rodriguez riportando il discorso in carreggiata e guadagnandosi uno sguardo di ringraziamento da parte di Caitlyn.

"Beh... il sistema Treuliad non è il sistema Treuliad"

"Non ho capito" disse Caitlyn

"Più chiaro di così! Questo sistema non dovrebbe esistere! I dispositivi di apertura del multiverso sono collassati anche qui e abbiamo visto tutti cosa è successo su Derton VI... ridotto a pulviscolo, solo che qui è successa un'altra cosa. Qualcosa ha scambiato le armoniche universali e il sistema non si è disintegrato, ma scambiato con quello di un altro universo o meglio di un altro spazio-tempo. Devo ancora finire di studiare i calcoli e tutti gli appunti del professor Grisd anche con l'aiuto dei suoi ologrammi"

"Cosa può aver prodotto tale scambio?" disse Rodriguez affascinato

"Non ne sono sicuro ed al momento ho solo ipotesi, ma credo che la causa principale sia stata un tentativo di apertura del multiverso parallelo quello effettuato dai Treuliani all'incirca 5000 anni fa"

"E come hanno fatto a chiudere lo squarcio multiversale se si sono scambiati di posizione?" disse Rodriguez

"Su questo non ho ancora una risposta"

"Ci lavori signor Tucci. Nel frattempo ottimo lavoro"



Treuliad III, Impianto di Areazione Colonia "Santa Maria" - 10/04/2397, Ore 12:02
=^=Non posso credere di aver fatto una cosa del genere=^= disse Melanne con la voce alta per l'adrenalina guardandosi intorno per verificare di essere tutta intera.

=^=Meglio non raccontarlo al Tenente Jones. Vorrebbe senz'altro farlo=^= commentò Xyr voltandosi a osservare le enormi pale affilate del sistema di areazione che giravano senza sosta e da cui erano entrati saltando negli intervalli di apertura calcolati da Rest a mente con il rischio reale di essere tranciati in due.

=^=Già se scoprisse che ti preoccupi per lei...=^= disse Bueller spolverandosi dopo essere rotolato qualche metro dopo il salto e fermandosi subito sotto lo sguardo minaccioso della donna =^=Ehm... signor Basta? Rileva qualcosa?=^= aggiunse quindi per cambiare argomento diretto all'ufficiale della sicurezza.

=^=Ci sono una serie di condutture, per il momento non c'è nessuno, ma è meglio se facciamo piano=^=

=^=vada avanti, la seguiamo=^=

Il gruppo proseguì in silenzio destreggiandosi nel dedalo di cunicoli e passaggi scavati nella roccia fino ad arrivare ad una piccola grata che venne rapidamente esaminata in cerca di sensori o altri dispositivi che potessero farli scoprire. Basta fece un segno negativo e puntò il phaser sui bordi della grata subito imitato da Rest. I raggi di energia in breve tagliarono il debole metallo e i due senza fare rumore la spostarono di lato per permettere il passaggio del gruppo. La grata riforniva di aria su un ampio salone usato a magazzino che al momento era deserto e basta e attutendo gli oltre due metri di dislivello tenendosi al bordo della grata per poi lasciarsi cadere ammortizzando sulle ginocchia.

=^=E' alto ma fattibile. Vi prendo. Calatevi=^= disse Basta tranquillamente.

=^=Signor Basta non sarebbe meglio se trovasse qualcosa da fare scala? Sarebbe anche più pratico nel caso fossimo costretti ad una fuga rapida=^= commentò Xyr

=^=Ha ragione Comandante. Un attimo=^=

Il giovane betazoide spostò un mobiletto piuttosto pesante sotto la grata =^=Potete scendere=^=

Nel giro di qualche minuto, più per non fare rumore che per la difficoltà della discesa, furono tutti scesi nel magazzino.

=^=Signore ho rilevato la presenza di una delle camere di contenimento oltre la porta=^= disse quindi Basta =^=e di 15 tra umani, andoriani, boliani e deltani=^=

=^=Beh io potrei distrarre una deltana, se Rest... Ahi!=^= disse Bueller saltellando su un piede schiacciatogli da Xyr

=^=Oh scusi Capitano non l'avevo vista...=^= disse lei fintamente

=^=Ok Ok era solo una proposta. Come facciamo a superarli?=^= rispose Bueller

=^=Dobbiamo solo portare via la scatola di contenimento e capire dov'è l'altra=^= disse Xyr =^= credo che non abbiamo altre alternative di provare a non farci vedere e stordire chiunque si avvicini. Cerchiamo di non farci ammazzare =^=

=^=Mi sembra un ottimo piano. Andiamo=^=

Qualche secondo dopo il gruppo si muoveva acquattato dentro quella che a tutti gli effetti era una fabbrica seppure nessuno di loro avesse mai visto una cosa del genere. Una sala immensa era stata scavata nella roccia e al centro, circondata da macchinari, pannelli, tubi e condutture di energia, si trovavano due coni tronchi di roccia e su uno dei quali, sebbene si trovassero distanti, era chiaramente posata la camera di contenimento su cui quattro persone stavano lavorando. Sull'altro cono tronco era invece messa una struttura che ricordava un kal-toh e ogni tanto una scarica di energia ne cambiava la forma. Gli altri coloni erano impegnati a seguire i sistemi di replicazione e di montaggio.

=^=Ne stanno costruendo altre=^= disse Bueller osservandoli

=^=Non possiamo permetterglielo=^= disse Xyr

=^=Allora.. .Xyr e Rest andate verso destra, io Basta e la dottoressa andremo verso...=^=

"Ehi voi! Chi siete e cosa ci fate qui!" disse un umano che era spuntato da un'altra porta laterale "Sicurezza...!!" disse mentre il raggio dei phaser di Xyr e Basta in contemporaneo lo raggiunsero al petto

=^=ANDIAMO!=^= urlò Ferris rendendosi conto che l'approccio stealth non aveva funzionato

Il gruppetto si mosse quindi verso il centro della sala cominciando a sparare, mentre da una porta sull'altro lato sei coloni entrarono imbracciando dei disgregatori romulani e rispondendo al fuoco su di loro mentre gli scienziati della colonia cominciarono a scappare in tutte le direzioni tranne due che, rimasti vicino alla camera di contenimento, invitavano a non sparare per evitare di danneggiare le preziosissime e insostituibili strumentazioni

=^=Rest! Ci copra! Corro a recuperare la camera! Xyr provi a copiare i dati dal loro computer e andiamocene alla svelta=^= disse Bueller continuando a sparare da dietro un pesante macchinario =^=Dottoressa, lei non si stacchi da Basta!=^=

Contemporaneamente Ferris scattò sulla sinistra verso il primo cono, mentre Xyr scattò sulla destra schivando due colpi diretti verso di lei con un'abile capriola e si mise al riparo di una scrivania dalla quale si collegò al computer con il tricorder.

Nel frattempo Ferris aveva già guadagnato la cima del cono e sferrato un pugno ad un umano stendendolo e aveva afferrato la camera di contenimento quando l'altro scienziato, un boliano piuttosto massiccio, l'afferrò dall'altra parte iniziando così un tira e molla che però venne bruscamente interrotto quando un colpo di disgregatore colpì il boliano che cadde dal cono su uno dei sistemi di energia interrompendo il flusso.

Subito scattarono gli allarmi in tutta la colonia e il dispositivo sull'altro tronco di cono cominciò a muoversi e a pulsare pericolosamente. Approfittando dello stupore Ferris si lanciò verso le postazioni di Basta e della Graahn

=^=Xyr! Dobbiamo andare!=^=

=^=Sono al 80%!=^=

=^=Non so quanto tempo abbiamo... qui sta per saltare tutto!!! Cominciate ad andare!=^=

=^=Ancora pochi secondi!=^=

L'energia multiversale del dispositivo cominciò a rendere lo spazio intorno al cono distorto e nel fuggi fuggi generale e nell'assordante rombo degli allarmi Ferris corse a prendere per un braccio Xyr

=^=Non abbiamo più tempo!!=^= disse lui tirandola su

=^=Finito! Andiamo Andiamo!=^= rispose lei cominciando a correre dietro il giovane raggiungendo in poco tempo i tre che li avevano preceduti che si erano fermati davanti alle ventole di aereazione e le stavano colpendo con i phaser per creare un passaggio, tolta ogni volontà di tenere un basso profilo.

Appena furono fuori la voce di Luna li assordò all'intercom

=^=STATE TUTTI BENE?!! GLI INDICATORI GRAVITAZIONALI SONO IMPAZZITI!!!=^= urlò lei con una nota di panico nella voce

=^=Teletrasporto di emergenza! 5 da teletrasportare!=^= rispose Xyr

I raggi di energia del teletrasporto non si fecero attendere e in breve erano a bordo dell'Akesh che nel frattempo era decollato. Luna si girò a guardarli rasserenata dalla sua postazione di pilotaggio

"Che è successo laggiù?"

"Adesso non c'è tempo te lo spiego dopo" disse Ferris "La situazione della colonia?"

"Ho rilevato teletrasporti multipli sul D'Deridex, ma è ancora troppo vicino alla Colonia. Se salta tutto non riusciranno a scappare a impulso" disse Luna concentrata spingendo i motori della sua navetta alla massima velocità diretta verso la Hope

"Bueller a Hope!"

=^=Qui Hope, state tutti bene? Stiamo rilevando un incremento esponenziale di energia multiversale dal pianeta. Secondo Tucci esploderà tra meno di due minuti=^= disse la voce di Caitlyn

"Abbiamo recuperato una delle camere di contenimento, l'altra non sappiamo dov'è, probabilmente sul D'Deridex. Preparate l'Hangar Navette 1 per un atterraggio di emergenza e pronti ad andare alla massima velocità. Curvatura appena fuori dalla no-fly zone"

=^=Sì signore!=^=



USS Hope - Plancia - 10/04/2397, Ore 12:31 - un minuto dopo
"L'Akesh ha attraccato!" disse Rodriguez

"Ci porti via Guardiamarina!" disse Caitlyn

"Signore il D'deridex è ancora nell'orbita di Treuliad III non ce la possono fare... un momento...no è impossibile..." disse Rodriguez con voce perplessa "Il D'Deridex è appena saltato in curvatura!"


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11.07 - Al di là dello squarcio

Autore: Tenente Xyr del Clan Clos

USS Hope - Hangar Navette 1 - 10/04/2397, Ore 12:32


Bueller saltò fuori dall'Akesh come un fulmine.

A ruota gli altri membri dell'equipaggio si fecero strada per seguirlo.

Xyr stava maneggiando con cura la camera di contenimento e si diresse, come concordato precedentemente con il capitano, verso la sezione scientifica.

"Xyr a Tucci."

Nessuna risposta.

"Xyr a Tucci!"

=^=Doohan a Xyr. Ehm... Comandante? Sono Doohan.=^=

"Doohan? Tucci sta bene?"

=^=Dipende.... direi che in questo momento stiamo cercando di estrarlo da un tubo di Jeffries dove è caduto.=^=

Xyr guardò Luna accanto a sè. Il timoniere sollevò le spalle come per confermare che anche lei non stava capendo.

"Ho quasi paura di chiederle una spiegazione."
=^=Ecco.... Il signor Tucci era qui con me in sala macchine. Stava lavorando su una teoria sullo squarcio e mi sono distratto un attimo. L'ho perso di vista solo un secondo, davvero. Giusto il tempo di leggere un dato sullo schermo del motore a curvatura. Non so come sia riuscito a finire in quel tubo di Jeffries.=^=

L'andoriana sospirò.

"Xyr a sala teletrasporto 2."

=^=Mi dica Comandante.=^=

"Agganciate il Tenente Tucci in sala macchine e teletrasportatelo d'urgenza nel suo ufficio."
=^=Sala teletrasporto, ricevuto.=^=

Graahn sorrise divertita.

"Vengo con lei Xyr, giusto per assicurarmi che Tucci non abbia subito grossi danni nella caduta."

"Dottoressa, credo debba assicurarsi che Tucci non subisca troppi danni dal prossimo incontro con la mia mogliettina. Sa, ha un caratterino mica facile il nostro Primo Ufficiale."

Luna strizzò l'occhio a Melanne prima di correre dietro a Bueller, Basta e Rest.



USS Hope - Plancia - 10/04/2397, Ore 12:40


Bueller entrò in plancia giusto in tempo per vedere sullo schermo principale una torre di luce provenire dal pianeta.

Treuliad III fu in breve tempo avvolto da energie multiversali che ne modificavano l'aspetto.

La Hope era ancora maledettamente vicina al pianeta.

Caytlin si alzò lasciando la poltrona al suo capitano.

"Situazione?"

"Il D'Deridex è entrato in curvatura all'interno della zona dove la curvatura sembra impossibile..... almeno a sentire quello che mi stanno dicendo."

Ferris osservò stupito per un istante il suo Consigliere.

Caytlin sorrise in modo disarmante poi riprese a parlare.

"I manuali di astrometria, teorie del multiverso, dello spazio accartocciato e altro, si trovano usati evidenziati e con le risposte giuste già segnate? Oppure una versione illustrata per bambini?"

Luna, che nel frattempo aveva ripreso la sua postazione al timone, si voltò verso la risiana.

"Dolcissima Caytlin... Non fossi una donna sposata avrei fatto le orine piccole a spiegarti i segreti di astrometria e viaggi a curvatura, ma... A parte gli scherzi c'è poco da dire. Quando c'è uno strappo del subspazio non si può creare una bolla gravitazionale di curvatura e quindi non si può viaggiare a velocità superiori alla luce. Nel sistema non si può viaggiare a curvatura perché in tempi antichi avevano fatto esperimenti multiversali. Tucci potrà spiegarti meglio, sempre se non l'ha già fatto con parole sue, che non si può viaggiare perché appena si prova a creare la bolla di curvatura una forza di pari energia si crea come un mezzo elastico, un muro di gomma in pratica. Ora credo siamo tutti stupiti perché i coloni devono avere un qualche tipo di tecnologia che permette di sfruttare l'energia multiversale per viaggiare a curvatura. Aggiungerei probabilmente sfruttando il subspazio di altri universi paralleli. Spero di averti aiutata."

Caytlin sorrise confusa.

=^=Xyr a plancia.=^=

"Mi dica Numero Uno."

=^=La camera di contenimento è stabile. Tucci suggerisce solo di evitare gli scossoni.=^=

"Certo.... come no.... facilissimo.... Sta per esplodere un altro pianeta e noi siamo ancora qui nel raggio d'azione dell'esplosione e ci muoviamo a velocità di impulso. Ricordo anche che al timone c'è Luna, famosa per la sua guida tranquilla. Comunque grazie Comandante, riunione in sala tattica fra 30 minuti."

Bueller si appoggiò stanco allo schienale della sua poltrona.

Il pianeta di fronte a loro stava collassando. Dalle informazioni che arrivavano al display della sua poltrona sul pianeta non c'era più traccia di vita. Chissà se i sensori però erano attendibili con tutte queste interferenze.

Una luce più forte richiamò la sua attenzione allo schermo principale.

Alzò gli occhi giusto in tempo per vedere Treuliad III illuminarsi mentre la Hope entrava in curvatura.



USS Hope - Sala tattica - 10/04/2397, Ore 13:15


"La matrice isotachionica rilasciata dal D'Deridex correlata con il teorema di Fertad, se applicata alla geometria di Lobachevski ci porterebbe a identificare in modo chiaro...."

"Tucci, ce lo ripeta lentamente per cortesia. Di nuovo. Questa volta con parole più semplici."

L'umano osservò Basta e poi Doohan. Era al suo terzo tentativo di spiegare il suo pensiero a Bueller e Xyr.

Riprese a parlare quasi depresso.

"Ma è geometrodinamica di base! La gravità intesa come effetto della curvatura dello spazio-tempo! Se applichiamo le costanti che possono provenire dal terzo teorema di Minkowski, siamo di sicuro in grado di individuare un percorso nella bolla di curvatura...."

"Tucci. Più semplice."

L'Ufficiale scientifico fu quasi preso da un attacco di ansia alle parole dell'andoriana.

"Sto parlando di curvatura. La traccia di curvatura! Due masse si attraggono per effetto della curvatura dello spazio. Si muovono una verso l'altra percorrendo le geodetiche. È un dato che possiamo calcolare."

Xyr si sistemò meglio allo schienale, appoggiò i gomiti sui braccioli della poltrona, unì le punte delle dita davanti a sè e osservò Tucci.

"Più semplice..."

Bueller stava guardando fisso Xyr dall'inizio della conversazione con Tucci. Aveva pensato di intervenire, ma l'andoriana l'aveva zittito con un eloquente sguardo.

Tucci era sul punto di svenire. Il silenzio nella stanza si era fatto pesante.

Con un ultimo sospiro proferì una frase quasi di resa.

"Posso seguire il D'Deridex perchè hanno una scia che proviene da un'altra dimensione. Basta riprogrammare i sensori."

"Grazie signor Tucci. Può mettersi immediatamente all'opera. Anzi, avrebbe potuto farlo già diversi minuti fa e non perdere tempo nello spiegare qualcosa che la maggior parte di noi non capirà mai."

Tucci si rilassò quasi spossato sulla sedia e si sistemò più comodo. Le spine che sembravano essere spuntate da sotto la poltrona e che gli avevano impedito di stare seduto composto erano improvvisamente sparite.

Prese a guardare il suo PADD con la solita aria sperduta.

Nessuno nella stanza aveva ricominciato a parlare.

Xyr si alzò lentamente dalla sua poltrona e si appoggiò al tavolo braccia conserte vicino a Tucci.

La sua voce si rivelò decisamente dolce e suadente.

"Signor Tucci... le chiedo scusa per il disturbo che sto arrecando ai suoi pensieri, ma mi sembra di aver usato il termine immediatamente qualche istante fa. Sono profondamente sicura che il significato andoriano del termine sia equivalente a quello terrestre. Me lo può confermare?"

Tucci la guardò confuso.

"Beh, indica di eseguire qualcosa in modo istantaneo, senza indugi, subito. Comandante? Non ne era a conoscen.... oh...."

Edison scattò in piedi e corse verso l'uscita. La porta non si aprì totalmente e ci sbattè contro con una spalla, ma riuscì lo stesso a passare e sparì fuori dalla sala tattica.

Bueller tossicchiò.

"Bene, sembra siamo in grado di seguire finalmente quella nave. Luna, motori a massima curvatura appena Tucci ci darà le coordinate. Mantieni le distanze una volta raggiunti. Non voglio rischiare un altro strappo nel continuum spazio temporale... o quello che è. Rest, Basta, trovate un modo sicuro di prelevare la camera di contenimento da quella nave e di portarla sulla Hope in modo sicuro."

Luna scattò fuori dalla stanza.

Basta si voltò verso Rest il cui sguardo era fisso su Bueller.

"48,4% di probabilità che le nostre attuali risorse siano insufficienti per ingaggiare il D'Deridex con un'azione di forza. 36,8% di riuscita di un piano di teletrasporto sicuro della camera di contenimento durante un combattimento. 83,2% di una rottura della camera stessa una volta portata eventualmente a bordo senza un adeguato sostegno tecnico assente attualmente a bordo. La camera che abbiamo riportato dalla colonia sta occupando il 73% delle energie necessarie alla Hope per poter svolgere le proprie normali attività. Siamo al limite."

Xyr prese un PADD poggiato sul tavolo della riunione e digitò un paio di comandi. Poi lo passò a Rodriguez.

Il Capo Operazioni lesse la lista.... e cominciò leggermente a sudare.

"Ehm.... Posso spiegare quasi tutto. Insomma, non proprio quasi tutto. Una buona parte. Una buona piccola parte."

Poi scese in dettaglio nella lista.

"Forse solo una piccolissima parte...."

L'andoriana si sistemò l'uniforme.

"Signor Rest, signor Basta, sono convinta il signor Rodriguez abbia i mezzi per fare salire notevolmente quelle percentuali a nostro favore. Dico bene Paulo?"

Rodriguez scattò in piedi.

"Basta, Rest, amici miei, sarò felicissimo di aiutarvi in questo gravoso compito. Prego, andiamo nel mio ufficio."

Uscendo dalla porta Rodriguez fece un sorriso enorme in direzione del Primo Ufficiale.

Bueller sorrise a Xyr.

"Di che lista parlate?"

"Ipotizzo sia solo la punta del cosiddetto iceberg. È una lista di quello che sono riuscita a scoprire Rodriguez abbia nascosto in modo, diciamo, silenzioso sulla Hope. Alcune di quelle tecnologie sono illegali in almeno 40 settori. Sono abbastanza sicura riuscirà a estrarre dal cilindro qualcosa che ci darà un vantaggio tattico non indifferente."

"Quel ragazzo finirà davanti una Corte Marziale, vero?"

Xyr non rispose.



D'Deridex Tokol - 10/04/2397, Ore 15:25


Tre figure incappucciate erano inginocchiate davanti ad un braciere spento.
Una quarta figura dai capelli viola si avvicinò portando con sè una camera di contenimento.
Con un inchino la posò su un supporto bronzeo.
Pochi istanti e il supporto cominciò ad illuminarsi.
Man mano la luce avvolse la camera di contenimento e uno squarcio nella realtà si aprì davanti alle quattro figure.

"In principio c'era solo Brom... In principio c'era solo Brom... In principio c'era solo Brom... In principio c'era solo Brom..."

Le quattro figure cominciarono a ripetere la frase come un mantra.

Pochi istanti e tre cerchi di fuoco intrecciati tra loro uscirono dallo squarcio.

"Quando potremo finalmente riportare la luce fra di voi?"

La voce era molto profonda e sembrava inondare tutta la stanza.

Le quattro figure si prostrarono ai piedi dei cerchi di fuoco.

"Sommo Creatore.... la tua luce ci permea e ci esalta. Bentornato alla nostra presenza. Il nostro piano per riportarti completamente tra noi ha subito un'interruzione inaspettata. Non temere comunque. Abbiamo ancora tempo perchè l'allineamento delle realtà abbia luogo. Padroneggiamo finalmente la tecnologia per ricreare un passaggio stabile e liberare la tua essenza dalla prigione in cui l'umanità ti ha relegato."

"Dovete fare presto... La mia schiera di illuminati guerrieri attende di entrare in questa realtà da troppo tempo ormai. Dobbiamo purificare l'universo prima che sia troppo tardi."

Una quinta figura nell'ombra puntava nel frattempo un tricorder verso lo squarcio.

Il nascondiglio in cui si era nascosta permetteva di ascoltare, ma di non essere vista.

La sua missione era troppo importante. Non c'era possibilità di errore. Le immagini che stava raccogliendo con il tricorder dovevano essere inviate immediatamente alla Flotta Stellare.



USS Hope - Sala tattica - 10/04/2397, Ore 22:20


La Hope stava procedendo a curvatura 4 da ormai troppe ore.

Tucci aveva settato i sensori per seguire la scia transdimensionale lasciata dal D'Deridex.

Secondo Doohan quei motori erano decisamente stati creati con una traccia non di questo universo. Ora che sapevano cosa cercare, Tucci aveva modificato i sensori per seguirli.

L'unico problema era che dovevano procedere a velocità contenuta per non perdere il segnale e ad intervalli regolari dovevano anche uscire dalla curvatura per ricalibrare la ricerca.

Questo stava facendo innervosire Bueller sopra ogni ragione. Stavano perdendo tempo. A questo ritmo quella nave avrebbe potuto essere ovunque e avrebbe potuto usare l'ultima camera di contenimento per distruggere un pianeta questa volta abitato.

Non aveva ancora staccato ed era rimasto in plancia a discutere con tutti per essere pronto non appena la Hope li avesse individuati e raggiunti.

Basta e Rest si erano dati un gran da fare in queste ore.

Rodriguez era misteriosamente riuscito a trovare un paio di gadget che avevano aumentato le percentuali di Rest sulla riuscita di qualsiasi piano attorno al 90%.

Paulo era una risorsa fondamentale per la Hope e Ferris aveva spesso chiuso un occhio, a volte anche tutti e due di fronte ad alcune... definiamole... mancanze da parte del Capo Ops.

Xyr si era invece dimostrata caparbia nel volerlo incriminare a tutti i costi. Non era però chiaro cosa avesse in mente questa volta l'andoriana. Aveva fatto notare a Paulo che lo teneva sotto controllo, che aveva una lista di quello che non doveva essere a bordo, ma l'aveva lasciato uscire dalla stanza senza ulteriori commenti.

Era meglio sentirla sbraitare dietro a regolamenti vari. Questo misterioso silenzio poteva essere pericoloso e Ferris non voleva davvero finire in mezzo tra Xyr, Rodriguez e una Corte Marziale.

L'aveva già messa ai ferri corti quando volontariamente aveva disobbedito agli ordini dell'ammiraglio Lennox.

Ora quest'ulteriore strappo ai suoi amati codici di condotta.

Ferris si stiracchiò, passò il controllo della Plancia con un cenno del capo al suo sostituto per il turno notturno e entrò nel turbolift.

"Computer, dove si trova il Tenente Xyr in questo momento?"

=^=Il Tenente Xyr si trova al Bar di Prora.=^=

"Computer, ponte 3."



USS Hope - Bar di Prora - 10/04/2397, Ore 22:30


La musica accarezzava dolcemente i tavoli del bar.

Le conversazioni tra i membri dell'equipaggio mantenevano un volume sussurrato. Molti non parlavano nemmeno e ascoltavano soltanto le note che uscivano dallo strumento.

Luna, Melanne e Caytlin stavano sorseggiando dai loro bicchieri. Mentre la risiana e la terrestre mantenevano la loro solita postura composta, Luna era seduta sulla sedia al contrario con la pancia appoggiata allo schienale.

La porta del bar si aprì lasciando entrare Bueller che vedendole si avvicinò al tavolo.

"Buonasera. È una riunione per sole donne o posso unirmi a voi?"

Caytlin gli fece cenno di prendere una sedia.

"Non riesci a dormire nemmeno tu?"

"Naaa. Sono troppo agitato per questa ricerca. Stiamo cercando un ago in un pagliaio e ci stiamo mettendo troppo tempo a trovarlo. Questa storia mi piace sempre meno."

"Hai ragione. Tutto l'equipaggio sembra molto teso. Di solito affrontiamo le missioni con più spensieratezza, ma questa volta forse siamo di fronte a qualcosa di davvero più grande di noi."

"Mah, siamo la Hope, ci infiliamo in ogni possibile guaio, ma ne usciamo sempre vincitori. Due domande. Cos'è questa musica così triste che stiamo ascoltando e hai visto Xyr?"

Luna si voltò verso Ferris.

"Domanda 1 e domanda 2 portano alla stessa risposta. Verso quella grossa finestra che ci permette di vedere lo spazio fuori dalla Hope, là in fondo alla sala."

Bueller seguì le indicazioni di Luna e lo sguardò caddè su una donna dai capelli bianchi intenta a suonare uno strumento a corda.

"Xyr?"

"Esatto. Ho una mogliettina multitasking. Sopporta te sulla nave, la gestisce nonostante le tue continue interferenze e sa anche suonare. Da sposare. Anzi no, già fatto. Te l'ho proprio soffiata sotto il naso."

Bueller alzò gli occhi al cielo.

Xyr nel frattempo terminò il riff del blues andoriano che stava suonando.

Un applauso partì da dietro il bancone del bar, seguito man mano da altri sempre più numerosi.

Strauss aveva apprezzato notevolmente la performance.

L'andoriana sembrò sorpresa, si inchinò leggermente e lasciò la stanza.

Luna poggiò il bicchiere sul tavolo.

"Questa storia del matrimonio comunque non la sta rilassando, anzi. Peccato."

Caytlin bevve un sorso del suo thè poi guardò attentamente Luna.

"Le donne Andoriane godono di una posizione paritaria con gli uomini, sia nella vita sociale che in quella militare. Lo sapevi che la loro cultura gli permette di iniziare una relazione intima assalendo letteralmente il maschio di turno?"

Luna si appoggiò curiosa sul tavolo.

"Fiuuu Caytlin, questa mi è nuova, ma il discorso si sta facendo interessante."

"Ammetto che potrebbe davvero essere interessante, però c'è un'altra cosa che dovresti sapere. Magari potrebbe aiutarti a capire la sua situazione."

Melanne guardò incuriosita Caytlin.

"Beh, un po' di gossip non potrà certo ucciderci."

Anche Bueller si avvicinò maggiormente a Caytlin per sentire meglio.

"Un matrimonio andoriano, a meno di particolari eccezioni, ha bisogno di un gruppo di quattro persone che vengono unite sotto lo stesso nome, il keth, come se fossero membri di un clan."

Fu il turno di Bueller di fischiare.

"Fiuu. Ecco perchè è tanto stressata da questo matrimonio. Si sente incompleta."

Luna abbassò pensierosa lo sguardo verso il suo bicchiere.

"Scusatemi. Devo proprio andare."

Senza aspettare una risposta si alzò e corse fuori dalla stanza.

Bueller la guardò perplesso mentre Caytlin e Melanne si scambiarono uno sguardo complice e fecero un cin cin coi loro bicchieri.

Bueller assunse una posizione sulla sedia cercando di sembrare seducente.

"Consigliere, ritengo sia mio personale dovere aiutare l'equipaggio in questi contesti personali. Voglio lei sappia che sono totalmente disponibile a partecipare alla creazione di un keth di quattro persone se lei accetta di esserne parte."

Melanne e Caytlin si guardarono, poi posarono i bicchieri sul tavolo e si alzarono indispettite per poi allontanarsi.

"Uomini."



USS Hope - Alloggi ufficiali - 10/04/2397, Ore 23:40


Il campanello della porta suonò un paio di volte.

Xyr si alzò dal letto dove stava cercando inutilmente di prendere sonno.

Si avvicinò alla porta che si aprì con il tipico sibilo.

Luna era in piedi davanti all'entrata.

Xyr sospirò quasi annoiata.

"Che c'è adesso?"

Il timoniere sorrise e sporse all'andoriana un PADD.

"Con i gentili omaggi di Rodriguez."

Xyr cominciò a leggerlo curiosa mentre Luna proseguì.

"Rodriguez, per il potere conferitogli delle sue funzioni di alto officiante del culto blablabla eccetera eccetera eccetera, ha annullato ufficialmente il matrimonio. Niente più luna di miele."

Xyr era ancora assorta nella lettura.

"Ha anche aggiunto dei riferimenti normativi totalmente inventati."

Luna sbirciò il PADD.

"Ah sì, questi due punti li ha aggiunti dopo che aveva finito di scrivere il documento. Magari voleva farti apprezzare meglio il suo sforzo creativo. Non saprei. Ok, a questo punto direi buonanotte. Ci si vede in plancia."

Xyr rimase un istante immobile a finire di leggere il documento, poi senza alzare lo sguardo afferrò Luna per un braccio mentre quest'ultima stava per andarsene.

La sua voce era ferma. "Perchè?"

Luna la guardò con quel suo sorriso strafottente. Spesso a Xyr aveva ricordato Bueller. C'era un buon motivo se quei due erano così amici.

"Diciamo che qualcuno mi ha consigliato di prestare più attenzione ad alcune esigenze di coppia."

"Quindi non siamo più ufficialmente sposate."

"Lo siamo mai state?"

Xyr cominciò a lasciare la stretta sul braccio di Luna.

Il timoniere fece un occhiolino e si allontanò lentamente girandosi ogni tanto su se stessa per guardare l'andoriana.

Xyr la seguì finchè non scomparì nel corridoio poi fece un passo indietro e la porta si chiuse davanti a lei.



USS Hope - Plancia - 11/04/2397, Ore 08:40


Bueller entrò un po' assonnato in plancia.

"Buongiorno a tutti. Qualche news?"

Rest si alzò dalla postazione di comando per lasciare il posto al suo capitano.

"Secondo le ultime letture ci stiamo notevolmente avvicinando. A questo ritmo potremo agganciare il D'Deridex fra 3 ore e 27 minuti salvo imprevisti."

"Finalmente!"

"Capitano, c'è un messaggio priorità 1 dal Comando di Flotta che la attende. È arrivato 43 minuti fa."

Bueller deglutì leggermente a queste ultime parole di Rest.

"Ooookkkk. Signor Rest, mi sostituisca in plancia ancora per qualche minuto. Sarò in sala tattica. Leggerò da lì il messaggio."

Bueller entrò in saletta e si posizionò in piedi di fronte allo schermo. Un lungo sospiro e il pensiero di una carriera stroncata sul nascere.

"Computer, mostra messaggi Flotta Stellare. Accesso Bueller alfa 5 teta 9."

Il logo della Flotta Stellare fu sostituito dal viso serio dell'ammiraglio Lennox.

L'agitazione di Bueller aumentò così come i suoi battiti cardiaci.

=^=Tenente Ferris Bueller. Ho scelto di registrare questo messaggio e di non contattarla direttamente per evitare di sentire false scuse da parte sua. Inoltre non ero convinta di come avrei reagito vedendola. Ammetto questo sia il mio quinto tentativo di registrare questo messaggio. I primi quattro sono finiti con urla da parte mia e promesse di spedirla su pianeti disabitati lontani da qualsiasi rotta commerciale. Spero questa volta vada meglio. Le comunico comunque che davvero questa storia non finirà qui. Tornando alla ragione per cui l'ho contattata, alla fine di questo messaggio troverà un video che è giunto in Ammiragliato poche ore fa. Non sappiamo da chi e da dove ma gli esperti lo reputano attendibile. La Hope è per qualche strano motivo l'unica nave al momento in una posizione di favore per cercare di fermare quello che sta succedendo. Altre navi sono incaricate di intervenire dove si è creata la spaccatura nel multiverso e per ora non potranno aiutarvi. Non perderò nemmeno il mio prezioso tempo cercando di ordinarvi di tornare. Guardi attentamente il video e agisca di conseguenza. Fine messaggio."

Bueller si sedette sfinito sulla sedia.

"Computer, riprodurre video allegato."

L'immagine sullo schermo cambiò e quattro figure incappucciate comparvero riprese di schiena.

Erano nell'atto di inginocchiarsi al cospetto di 3 cerchi di fuoco fluttuanti davanti ad uno squarcio simile a quello comparso dopo l'esplosione della prima camera di contenimento.

Bueller osservò attentamente quello che stava succedendo e udì chiaramente le parole che venivano pronunciate.

La ripresa era chiaramente stata fatta da una postazione nascosta.

Il video proseguì lentamente finchè le riprese si spostarono ad inquadrare lo squarcio. Man mano lo zoom aumentò e Bueller potè vedere al di là.

Il colorito del suo viso sbiancò.

"Bueller a Xyr...."

=^=Qui Xyr.=^=

"Vieni in sala tattica per favore... Devo mostrarti una cosa..."

Per quanto Bueller fosse sempre sopra le righe e sopra le regole, non aveva mai usato un approccio così informale se non era sicuro di essere solo con lei.

Anche la sua voce aveva qualcosa di strano. Sembrava tremante.

=^=Ferris, va tutto bene?=^=

Un lungo silenzio accompagnò la domanda.

"Ho solo.... paura."


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11.08 - Progetto Hope

Autore: Tenente Ferris Bueller

USS Hope - Sala tattica - 11/04/2397, Ore 08:45


Xyr entrò a passo di marcia. Anche se non lo voleva ammettere, la voce di Bueller l'aveva messa in ansia... trovarlo seduto su una sedia con lo sguardo fisso nel vuoto la preoccupò ancora di più.

"Ferris?" si rese conto di essere passata immediatamente al tu, ma vederlo in quello stato non presagiva niente di buono. Il Capitano della Hope alzò appena il braccio ed indicò lo schermo.

L'andoriana fece ripartire il video.

=^=Tenente Ferris Bueller. Ho scelto di registrare questo messaggio e di non contattarla direttamente...=^= il video mostrò ancora il susseguirsi di immagini fino allo zoom nello squarcio.

Nel buio infinito, oltre i tre cerchi di fuoco, un occhio dall'aspetto inquietante la osservava. Il terrore iniziò a montare scivolando su di lei come un mare di insetti zampettanti.

"Che cos'è?" chiese Xyr stringendosi le braccia al petto e iniziando a tremare.

"Non lo so... lo senti anche tu?" chiese Ferris arrivandole da dietro e tenendola stretta a se.

"Non avevo mai provato una cosa del genere... ma è strano. E' come se non fossi io a provare questa paura." disse lei ringraziando mentalmente il suo capitano per quel gesto inconscio col quale la proteggeva. "E' come se le paura fosse di un altro. Ma la sento comunque dentro di me."

Xyr allungò un braccio e spense il monitor. Si prese un secondo di tempo e poi girò il viso verso Ferris "Lasciami o ti spezzo un braccio." Ma lo disse con un tono non molto convinto.

"Scusa!" Il Capitano sollevò immediatamente le braccia al cielo.

"Cosa sta succedendo?"

"Non ne ho idea, ma il fatto che tu provi le stesse cosa che provo io, mi spaventa ancora di più. Direi che la prima cosa da fare è verificare che anche gli altri sentano lo stesso."

"A tutti gli ufficiali di plancia riunione urgente in sala tattica." Ordinò Xyr dopo aver fatto un cenno d'assenso.



USS Hope - Sala tattica - 11/04/2397, Ore 09:10


Tutti, nessuno escluso, avevano provato lo stesso terrore.

Doohan stava cercando di far riprendere Tucci che si era chiuso in uno strano mutismo, Basta teneva fra le braccia Melanne, Rodriguez era silenzioso e Luna stringeva Caytlin. Rest era l'unico che manteneva il suo stoicismo ma era chiaro che fosse spaventato.

Erano pallidi e provati, la stanchezza per gli ultimi avvenimenti sembrava essere stata sostituita dalla reazione primitiva del 'combatti o fuggi' e, nonostante tutto il loro addestramento, sembravano più propensi alla fuga.

"Interessante..." commentò Rest continuando a fissare ipnotizzato lo schermo. Xyr lo spense e lui sbatté le palpebre come per riprendere il controllo.

"Proviamo tutti lo stesso terrore e la cosa non è possibile." disse Caytlin dopo aver ringraziato il timoniere della Hope con un pallido sorriso.

"Potrebbe essere una caratteristica razziale dell'alieno?" chiese la dottoressa Graahn. "Signor Tucci cosa ne pensa?"

Doohan fece un cenno di diniego. Tucci era troppo scosso e si era chiuso nel suo mondo privato.

"E' impossibile che abilità psichiche ci colpiscano attraverso una registrazione. Anche i medusiani, noti perché possono far impazzire le altre razze se vengono visti senza adeguata schermatura, non nuocciono visti in video." rispose Rest guardando fuori dall'oblò della sala tattica.

"E allora cos'è?" Basta non sembrava per niente contento di provare quelle sensazioni e sopratutto sentiva il disagio proveniente da tutti i colleghi. La stanza sembrava affogata in un mare nero e oleoso che gli rendeva difficile anche respirare.

"Prima di tutto come va l'inseguimento dei terroristi?" chiese Ferris cercando di riprendere il controllo della situazione.

"Sono appena più lenti di noi, ma ci vorrà troppo tempo per raggiungerli. Dovrebbero mancare un paio d'ore" rispose Luna "Sembrano essere diretti allo squarcio creato dal primo esperimento, quando arriveremo lì dovrebbero esserci altre navi di supporto."

"Perché tornare indietro?" chiese Doohan

"Soprattutto dovrebbero immaginare che la Flotta Stellare abbia mandato delle navi per chiuderlo." Aggiunse di nuovo Luna.

"Sono dei fanatici. Ho paura che il loro intento sia quello di espandere ancora di più la breccia e far uscire quella cosa" disse Caytlin indicando lo schermo "Useranno l'ultimo congegno per aprirlo ancora di più."

"E' possibile?" chiese Bueller rivolto al vulcaniano.

"Indubbiamente, l'esplosione di un altro contenitore potrebbe aprire definitivamente una porta verso un'altra dimensione e far entrare l'essere oltre lo squarcio." rispose Rest.

"Dobbiamo fermare immediatamente quella nave a costo di ingaggiare battaglia." esclamò Xyr riprendendo il controllo. "Rest si prepari ad uno scontro. Signor Doohan dobbiamo aumentare la velocità a costo di scendere e spingere. Signor Caytlin rimetta in sesto il signor Tucci, dobbiamo sapere quanto prima della breccia dobbiamo fermare quel D'Deridex."

"Andate..." confermò Ferris con un gesto. "Io avvertirò l'Ammiragliato. Se le navi mandate a chiudere lo squarcio sono adatte al combattimento dovranno darci una mano oppure levarsi dai piedi in fretta."

Tutti uscirono dalla sala tattica e il Capitano della Hope rimase da solo in silenzio per alcuni secondi.

"Computer aprire un canale urgente con l'Ammiraglio Lennox. Priorità Uno."

=^=Canale aperto.=^=

=^=Signor Bueller, avete già i vostri ordini e non ho te...=^=

Tutto si fece bianco.



USS Hope - Sala tattica - 11/04/2397, Ore 09:35


=^=Signor Bueller... Ferris svegliati!=^=

La voce dell'Ammiraglio Lennox era preoccupata e tesa. Il giovane sbatté le palpebre e cercò di mettere a fuoco il volto dell'Ammiraglio senza molto successo.

"Cosa... Cos'è successo?" chiese Bueller scuotendo la testa frastornato.

=^=Una cosa che speravo di non dover mai fare. Riunisca tutto il suo staff di comando in sala ologrammi, nessuno escluso! Una volta lì attivi il Protocollo Speranza. Codice: Echo-Lima 2394... io non ho tempo da perdere, le due navi che stanno tentando di chiudere la breccia nello spazio sono navi scientifiche, ma vi daranno ogni aiuto possibile. La USS Ammard arriverà fra alcune ore, ho già ordinato che aumentino al massimo la velocità, ma sarà comunque troppo tardi. E' imperativo che attivi quel protocollo e che fermi quella nave... avrei voluto parlarvene di persona ma non è possibile fare altrimenti. Vi chiamerò più tardi, Lennox chiudo.=^=

"Ammiraglio come sa..." niente da fare, l'immagine era ormai scomparsa lasciando il giovane pieno di domande.

"Capitano Bueller a tutti gli ufficiali di plancia, nessuno escluso! Recarsi immediatamente nella sala ologrammi, è un'emergenza!" ordinò Ferris frastornato rientrando in plancia, dove tutti si voltarono verso di lui confusi. "Luna fatti dare il cambio, dobbiamo essere tutti presenti."

"Incontreremo la nave nemica fra meno di due ore a questa velocità. Spero che sia una cosa veloce altrimenti sarà un problema combattere." Commentò lei facendo segno ad un giovane guardiamarina.

"Cosa succede Capitano?" chiese Xyr che non apprezzava di essere tenuta all'oscuro dei piani folli di Ferris.

"Ho ricevuto l'ordine dall'Ammiraglio Lennox di chiamare tutti e attivare il Protocollo Speranza." rispose lui alzando le spalle.

"E cos'è?" chiese Basta sospettoso.

"Ne so quanto voi, ma se ci sbrighiamo lo sapremo e potremo tornare al nostro lavoro." Ferris non attese ulteriori domande ed entrò, affiancato da Xyr, nel turbo ascensore.

"Stai bene?" chiese il Primo Ufficiale dopo che le porte si erano chiuse.

"Non lo so, mi sento stordito e più stanco del solito." rispose lui cupo.

Le porte si aprirono e percorsero insieme la poca strada che li divideva dalla sala ologrammi. Sapevano tutti e due che lo scontro sarebbe stato duro, ma stavolta avevano una nave armata di tutto punto. Ma ciò non gli impediva di provare timore.

Gli ufficiali della Hope, Strauss compreso, arrivarono alla spicciolata. Tucci sembrava essersi un po' ripreso ma pareva molto scosso. Caytlin gli fece un sorriso per rassicurarlo e Bueller lo accettò con un ringraziamento.

"Computer, attivare Protocollo Speranza, Codice: Echo-Lima 2394..." ordinò e nella sala la luce calò di intensità.

=^=Codice accettato. Protocollo Speranza avviato.=^= rispose con voce atona il computer di bordo.

L'Ammiraglio Lennox apparve dal nulla, l'ologramma li guardò intensamente.

"Se avete attivato il Protocollo Speranza allora è arrivato il momento di conoscere tutta la verità. Avrei voluto parlarvene di persona e in un luogo sicuro, ma se vi ho dato il codice, vuol dire che la situazione è pericolosa." L'ammiraglio parve riflettere prima di riprendere a parlare "Tutto è iniziato in data astrale 71043.24..." la sala ologrammi cambiò aspetto e divenne la plancia di un'altra nave.



=FLASHBACK=
USS Hammerhead - Plancia - 16/01/2394, Ore 18:45


"Capitano, pensa di partecipare al convegno con i cadetti della flotta?" chiese il Primo Ufficiale Stain con un sorriso appena celato.

"Dio me ne scampi! Il Capitano Strauss mi ha tenuto sveglio fino alle due ieri notte per rivelarmi tutti i complotti orditi dalla Federazione e dai vari imperi, alleati e non. Avrei dovuto chiamarla per partecipare!" rispose il Capitano Queitus sbuffando.

"Non invidio quei ragazzi, per le prossime due ore saranno in balia della sua parlantina. Non doveva arrivare l'ammiraglio Maelstrom?" chiese l'andoriano sedendosi sulla poltrona di fianco a quella del Capitano.

"Per causa di forza maggiore sarà in ritardo di un paio d'ore... giuste giuste per saltare l'incontro di Strauss." Il betazoide al comando sorrise divertito.

"Capitano! C'è qualcosssa di ssstrano lì fuori!" L'ufficiale scientifico sembrava confuso, la strumentazione non riusciva a dare delle letture adeguate.

"Rapporto Signor Vostralaxert." il Gorn iniziò a muovere la coda nervosamente, ma poi si ricordò che il Capitano gli aveva proibito di farlo visti gli ultimi danni che aveva provocato.

"Non mi è chiaro, ma sssembra una fontana di particelle." rispose lo scienziato continuando a controllare gli strumenti.

"E cosa sarebbe di grazia una fontana di particelle?" chiese ancora il Primo Ufficiale drizzando le antenne.

"E' un anomalia provocata da particelle raffreddate a pochi microkelvin di temperatura che cadono in un campo elettrico variabile." Rispose il gorn muovendo appena la punta della coda.

"Ed è un problema?" chiese il Capitano guardando lo schermo sul quale non compariva assolutamente nulla.

"E' un tipo di anomalia consssiderato pericolossso dalla Federazione dopo che una dozzina di navi ssstellari sssono ssstate perssse. Sssi pensssa che possssano essssere porte verso altre dimensioni."

"Allarme giallo! Signor Vostralaxert la prossima volta, prima dica che è pericolosa e poi ci spieghi cos'è!" ordinò il Capitano alzandosi in piedi.

La situazione si era fatta di colpo più interessante per gli ufficiali della Hammerhead. Dopo giorni in balia di 153 cadetti in viaggio premio su una vera nave stellare, le cose si erano fatte alquante noiose. Rispondere a tutte le loro domande era stato tedioso. Il Capitano della Hammerhead aveva preso la pagliuzza più corta quando era stato deciso il luogo della conferenza. Lì per lì era stato contento di dare alloggio ai futuri ufficiali della Flotta Stellare, poi aveva conosciuto alcuni di loro e avrebbe voluto strozzarli tutti.

Il nuovo evento gli permetteva di far passare un paio d'ore e saltare la conferenza di Strauss.

"Signore, esce qualcosa dall'anomalia!" avvertì l'ufficiale tattico.

Sullo schermo, una informe massa lattiginosa di un colore bianco innaturale, fuoriuscì per poi galleggiare nel nulla cosmico.

"Che cos'è quella cosa?" chiese Stain

"E' una massssa energetica condensssata. Rilevo fluttuazioni sssignificative provenire da quella massssa, ssstò analizzandola." rispose il gorn

"Cosa sta facendo?" chiese il Capitano lanciando uno sguardo al tattico.

"Per ora è immobile. Sembra che stia riprendendo fiato." Rispose l'umano con il suo solito sorriso sardonico.

"Sssignor Turrèt, l'energia non riprende fiato." commentò il gorn "Rilevo fluttuazioni. La sssua energia sssta aumentando anche ssse sssembra essssere al limite... forssse il sssignor Turrèt non ha tutti i torti!"

La massa di energia sembrò ridursi e condensarsi per poi scattare ad incredibile velocità verso la Hammerhead. L'impatto con gli scudi della nave fece scuotere l'enorme vascello nonostante gli smorzatori innerziali andassero a pieno regime.

"Quella cosa ha fatto breccia negli scudi! Siamo stati invasi!" avvertì il capo della sicurezza

"Allarme rosso! Dov'è diretto?" Chiese il Capitando sudando freddo.

"Signore... nella sala conferenze." il volto della giovane trill era sbiancato.

"Signor Gigas con me! Signor Stain a lei la plancia!" il Capitano prese la via del turbo-lift seguito a ruota dal capo della sicurezza.

I due rimasero in silenzio. L'ascensore sembrava non arrivare mai a destinazione. 153 ragazzi in balia di una creatura sconosciuta e molto probabilmente pericolosa e tutto sulla sua nave.

"Maledizione!" gridò Queitus battendo il pugno sulla parete dell'ascensore.

=^=Capitano, qui Vossstralaxert! Nella sssala conferenze sssuccede qualcosa di ssstrano. Le energie sssembrano essersssi dissssipate, ma allo ssstesso tempo sssono ancora presssenti... mi dissspiace essssere cosssì confussso, ma non sssono mai ssstate rilevate letture sssimili.=^=

"Inviate tutto quello che ricevete anche alla Flotta Stellare e comunicate all'Ammiraglio Maelstrom di premere sull'accelleratore!" Il Capitano della Hammerhead uscì dall'ascensore e si posizionò al lato della porta della sala conferenze. Una squadra della sicurezza era sopraggiunta su ordine della trill.

"Pronta Tenente?" chiese il betazoide dopo un attimo di attesa. La giovane trill fece un cenno di assenso sollevando il phaser.

La sala era del tutto buia. L'oscurità era interrotta solo da sporadiche scintille provenienti dai sistemi in avaria. Gli uomini della sicurezza accesero le torce facendo scivolare i raggi lungo le poltrone e i corridoi. C'era solo silenzio e oscurità... ma nessun cadetto.

"Signor Vostralaxert, la sala sembra vuota. Cosa dicono i suoi sensori?" chiese il capitano.

=^=Le letture sssono confussse, ma vedo dei sssegni di vita.=^=

"Capitano!" uno degli uomini della sicurezza chiamò il suo superiore con urgenza. Sulla pedana centrale, nascosti dalle scrivanie e dai pannelli caduti dal soffitto, giacevano i corpi dei cadetti.

"Emergenza medica! Dottor Joy venga subito in Sala Convegni!" ordinò il Capitano.



=FLASHBACK=
USS Hammerhead - Sala convegni - 16/01/2394, Ore 20:00


"Santo cielo..." commentò l'Ammiraglio Maelstrom entrando nella grande sala. "Qual è la situazione?" I corpi delle vittime erano stati adagiati su lettini di fortuna, erano troppi per l'infermeria della Hammerhead.

"Non rosea." Rispose l'ufficiale medico "Sono tutti in stato comatoso. Ci stiamo dirigendo alla massima velocità verso la Base Stellare 12 dove lasceremo i cadetti in peggiori condizioni, ma quella struttura non ha abbastanza posto per tutte le vittime. Il resto di loro saranno ospitati su Vulcano. Sono gli unici luoghi in zona che abbiano le tecnologie adatte per tenerli in vita."

"Sono ad anni luce di distanza! Faremo in tempo?" chiese l'Ammiraglio guardando i giovani stesi su dei letti improvvisati.

"Non lo sappiamo. I loro processi cerebrali sono stati cambiati dall'energia della creatura che ci ha invaso. Non sappiamo se fosse senziente o meno... forse ci ha attaccato credendoci dei predatori o forse non era nemmeno senziente ed è stata attirata dalle energie della nave. Sappiamo solo che è scomparsa dopo averci attaccato ed aver combinato tutto questo. Secondo il Signor Vostralaxert la sua energia era comunque al limite."

Maeltrom si arruffò i capelli brizzolati con un gesto di rabbia repressa. 153 cadetti e un Capitano esperto come Strauss annientati in una sola notte...

"Voglio la massima velocità. Una volta lasciato il primo gruppo di cadetti dovremmo correre come non mai. Ci sono almeno quattro sistemi fra la Base 12 e Vulcano e non c'è tempo da perdere." ordinò l'Ammiraglio e il medico fece un cenno affermativo.

"Ammiraglio!" uno degli infermieri richiamò la sua attenzione e Maelstrom si voltò. Tutte le vittime erano sedute sui loro lettini ed erano voltati verso di lui. Gli occhi dei ragazzi rilucevano di una inquietante energia luminosa.

"Chi siete?" chiese il ragazzo più vicino a lui osservandolo.

"Sono l'Ammiraglio Rick Maelstrom della Flotta Stellare. Chi sei? Cosa hai fatto a questi ragazzi?" Riprovò l'Ammiraglio sempre più teso. Indubbiamente la creatura che li aveva attaccati era intelligente... ma amica o nemica?

"Mi chiamo..." emise una serie di suoni incomprensibili "Mi dispiace, la vostra struttura fisica non mi permette di pronunciare il mio nome. Mi dispiace per il danno arrecato ai vostri giovani, sto lentamente riparando i loro danni, ma mi è molto difficile. La vostra fisicità è qualcosa di totalmente incomprensibile per me, ma ce la stò mettendo tutta."

"Chiami il Capitano e l'ufficiale scientifico." ordinò l'ammiraglio al tenente vicino a lui.

Dopo pochi minuti i due si presentarono a rapporto rimanendo a bocca aperta.

"Che sta succedendo?" chiese Queitus vedendo i giovani seduti e rabbrividendo per il bagliore dei loro occhi.

"Le letture sssono più chiare, la creatura che ci ha attaccato è dentro di loro." Avvertì il gorn dopo aver scansionato un cadetto col tricorder.

"Si chiama Viaggiatore. O almeno l'ho chiamato così. I nostri corpi sembrano inadatti a pronunciare il suo nome." disse Maelstrom avvicinandosi al gruppo di ufficiali. "Da quello che ho capito è un essere intelligente, in fuga dalla sua dimensione. Non aveva nessuna intenzione di attaccarvi, ha solo percepito che poteva usare gli esseri fisici come contenitore per la sua energia, solo una volta entrato dentro di loro si è accorto che eravamo creature senzienti. Li sta tenendo in vita con le sue ultime forze, ma la cosa importante è che non potrà farlo se li dividiamo, devono rimanere a non più di un sistema fra loro. Dobbiamo portarli tutti su vulcano al più presto."

"Lei crede a quell'essere?" Chiese il betazoide.

"Abbiamo altra scelta?" Rispose Maelstrom.



=FLASHBACK=
Vulcano - T'kora Hospital - 5/04/2394, Ore 12:00


"Non so cosa fosse l'essere che ha attaccato il mio universo. Era oscurità, assenza di energia. Il nulla..." Il Capitano Strauss si mosse a disagio sulla poltrona. I suoi occhi mandarono uno scintillio innaturale.

"Il suo intero universo annichilito?" la voce dell'Ammiraglio Crom era flebile. Maelstrom gli toccò un braccio per dargli forza. La creatura all'interno del Capitano Strauss fece un cenno affermativo senza trovare le parole per rispondere.

"Ha assorbito tutta l'energia. Sia quella vivente che quella non vivente. Quell'universo è ormai morto. Io ero un esploratore, mi trovavo in missione quanto tutto è successo. Quando arrivai fui subito attaccato ma riuscii a fuggire. Ero stremato quando raggiunsi il vostro universo e mi resi subito conto che non potevo resistere nella mia forma energetica. Percepii delle presenze nelle immediate vicinanze... deboli fonti di energia provenienti da involucri solidi. Sapevo che quegli involucri non potevano contenere tutta la mia energia e quando sentii che c'era un luogo dove c'erano numerosi involucri raggruppati mi diressi immediatamente lì. Se avessi saputo che si trattava di creature viventi mi sarei lasciato morire. Ho rischiato di ucciderli tutti... ci sono andato molto vicino."

=^=Ma non l'hai fatto, ed è questo l'importante!=^= la voce dell'Ammiraglio Lennox arrivava dal monitor presente nella stanza. =^=Come stanno i ragazzi?=^=

"Ho riparato gran parte dei loro danni, ma al momento dovranno rimanere sempre insieme. Se si allontanano troppo fra loro si spezzerà il contatto e non so cosa potrebbe accadere. Potrebbero stare bene oppure..."

"Capisco... quanto tempo pensi servirà per riparare tutti i danni?" chiese Crom sospirando.

"Purtroppo potrebbero volerci anni... ma entro un mese al massimo potranno riprendere il controllo dei loro corpi, per fortuna non si sono ribellati al processo di guarigione, ma non so cosa accadrà quando si risveglieranno." rispose con voce triste il Capitano Strauss

"E come li teniamo insieme? Questi sono cadetti! Fra un anno verranno divisi fra le navi stellari." Commentò Maelstrom tornado ad arruffarsi i capelli.

=^=Io un'idea ce l'avrei...=^= si intromise la Lennox pensierosa. =^=Dovrò chiedere il permesso dell'Ammiraglio in capo e forse anche dal Presidente della Federazione, ma la cosa è fattibile.=^=

"Cosa hai in mente di preciso?" chiese il denobulano guardandola con sospetto.

=^=Imbarcheremo quei ragazzi su un'unica nave fin da ora. Una nave scuola, un progetto avveniristico... ci inventeremo le cose strada facendo. L'importante è che siano costretti a stare insieme.=^=

"E alla fine dell'anno accademico?" chiese Maelstrom.

=^=Gli daremo una nuova nave, qualcosa di troppo goloso da lasciarsi scappare. Girare per le stelle per cinque anni e avere una propria nave spaziale già dal primo incarico? Quale cadetto si farebbe scappare una occasione simile? Gli daremo delle semplici missioni e li terremo tutti d'occhio, faremo in modo che una nave stellare sia sempre a portata di mano nel caso di necessità... che guai potranno mai combinare?=^=

"E' una follia! Dovremmo tenerli in osservazione. Cosa diranno quando sapranno di avere un alieno dentro di loro?" commentò Crom

=^=Hai intenzione di tenere dei ventenni a terra? Tempo cinque minuti e li perdiamo... saremmo costretti a metterli in una prigione federali per tenerli insieme. E in quanto a sapere... Viaggiatore, puoi modificare la loro memoria?=^=

"In parte..." rispose l'essere con la voce dell'umano.

=^=Bene, i ragazzi dovranno avere un bel ricordo della loro esperienza sulla Hammerhead. Sono stati bene, si sono divertiti, la conferenza è stata entusiasmante ecc ecc... e dovremo costruire dei ricordi anche dei mesi che sono stati in convalescenza. Appena staranno meglio li metteremo nei loro letti e la loro vita riprenderà senza che sospettino niente. Penseremo in seguito ad informarli. Tutta questa storia è già stata classificata Seclar 8.=^=

Maelstrom e Crom si guardarono.

"Evelin sei sicura che sia la strada migliore? Ci odieranno per non averli avvertiti."

=^=Che ci odino pure, la cosa più importante è che stiano bene... Non so se è la scelta migliore, ma so che non è facile vivere sapendo che c'è qualcuno dentro di te. Persino i Trill devono avere una formazione particolare per poter accettare il simbiota dentro di loro. Se si ribellassero all'entità prima che il processo di guarigione sia completo chissà come potrebbe finire. Il dubbio che qualcuno possa prendere il controllo dei loro pensieri potrebbe portarli alla paranoia.=^=

"Non prenderei mai il controllo dei loro pensieri!" ribatté il Viaggiatore all'apparenza offeso.

=^=Le razze corporee sono strane. Lei continuerà a prendersi cura di loro e sopratutto a curarli, noi penseremo a tenerli insieme. E poi dobbiamo sperare che quell'essere che ti ha attaccato non si faccia vivo.=^=

"Quindi ci affidiamo alla speranza..." commentò Crom

"Speranza... è una bella parola." disse l'alieno con un sorriso.



USS Hope - Sala Ologrammi - 11/04/2397, Ore 10:48


Le luci si riaccesero tornando a mostrare l'anonima sala piena di righe. L'unica cosa visibile oltre loro erano tre monitor fluttuanti ognuno dei quali mostrava il volto di uno degli ammiragli dietro il Progetto Hope. Eveline Lennox si schiarì la voce, questa volta non si trattava di una registrazione olografica.

=^=Signori, adesso sapete tutto. Il progetto è andato ben oltre le nostre più rosee aspettative, non solo siete stati capaci di superare missioni che molti capitani avrebbero faticato ad affrontare, ma avete in più occasioni salvato la federazione stessa. Adesso potete anche odiarci per avervi tenuto all'oscuro di tutto, ma dovete capire che in quel momento c'era poco da fare... uno staff di scienziati sta studiando un modo per aiutare il Viaggiatore e rimettervi in grado di muovervi liberamente per l'universo, ma ancora non potete farlo. Dovete rimanere insieme...=^=

"E' stato per quello che ha insistito tanto per fare in modo che prendessimo tutti servizio sulla nuova Hope." commentò Xyr senza dare segno del suo stato d'animo.

=^=Non era il solo motivo=^= intervenne Maelstrom =^=Certo era imperativo che rimaneste insieme, ma quello che avete fatto con la prima Hope è stato veramente notevole. Dividervi sarebbe stato un grave errore.=^=

=^=Quello che i miei colleghi vogliono dire, Comandante Xyr, è che siamo fieri di voi.=^= si intromise l'Ammiraglio Crom con un sorriso denobulano.

"Possiamo parlare con il Viaggiatore?" chiese Caytlin con voce bassa e senza il suo consueto sorriso.

Tentacoli di energia si dipanarono dalle fronti dei ragazzi e si riunirono in una singola forma umanoide. L'essere non aveva tratti distintivi, sembrava solo un uomo composto di luce solida. Il suo corpo era tonico e ben proporzionato e due fori all'altezza degli occhi davano l'impressione a chi lo guardava di capire le sue emozioni.

"Io sono la causa di tutto questo... non potrò mai scusarmi abbastanza. Non posso rimanere visibile per molto, lo stress per i vostri corpi è ancora troppo pesante." gli occhi della creatura si fecero tristi.

"L'essere nel video, quello che ci ha terrorizzato..." domandò Ferris.

"Non eravate voi quelli terrorizzati... ero io. Si, lui è l'essere che ha distrutto il mio universo, l'essere da cui stavo fuggendo quel terribile giorno in cui è successo tutto. Le mie sensazioni vi sono arrivate chiare perché avevo perso il controllo, ma quello che avete provato è il massimo di interferenza che posso operare su di voi." il Viaggiatore cercava disperatamente di rassicurarli.

"Quando sono rimasta intrappolata sul pianeta demone ed ho visto la distruzione della Hope... sei stato tu ad infondermi la sicurezza che fossero ancora tutti vivi?" chiese Xyr

"Si, il pianeta pur essendo in una tasca dimensionale, era abbastanza vicino da mantenere il contatto. Potevo solo farti sentire la presenza dei tuoi amici."

"Bene, benvenuto a bordo Viaggiatore. Avremo molto di cui parlare, ma al momento ci sono dei folli che cercano di portare nel nostro universo un mostro ben peggiore. Se a tutti sta bene direi di pensare a questo prima di tutto. Signor Tucci ha i calcoli che mi servivano?" chiese Bueller passando alla questione principale come se niente fosse.

"Eh? Ah si, già impostato tutto sul computer della nave. Posso analizzare il viaggiatore?" chiese lui frugandosi alla ricerca di un tricorder.

"Non ora. Signor Doohan voglio che la Hope sia pronta a dare battaglia, si occupi prima di tutto degli scudi e delle armi. Quella gente non si arrenderà in nessun caso. Signor Rodriguez prenda il comando fino al mio arrivo in plancia." Ordinò ancora il giovane Capitano.

"Signor Rest, Signor Basta, Signor Jones... prepareremo un piano d'attacco, in sala tattica fra cinque minuti." Aggiunse Xyr prendendo la parola.

Tutti gli interpellati uscirono lasciando Strauss, Bueller e Caytlin nella sala ologrammi.

"Capitano ha qualcosa da aggiungere?" chiese Ferris guardando il suo superiore che non sembrava affatto scosso.

"Sapevo che c'era qualcosa dietro... un vero complotto. Mi piace! No fate pure, andate alla grande, raggiungerò gli altri in sala tattica." E detto questo uscì.

"Caytlin..." la giovane risiana si voltò verso il Capitano "Tieni d'occhio Tucci, è quello di noi più debole psicologicamente e l'anello più debole è quello che va più protetto." La risiana fece un cenno affermativo con la testa e uscì.

"Signori, abbiamo una grossa nave da fermare, parleremo dopo del resto." Anche Ferris uscì dopo aver osservato il Viaggiatore diventare sempre più intangibile fino a sparire.

=^=Sono davvero in gamba...=^= commentò l'Ammiraglio Maelstrom e il collega denobulano fece un cenno affermativo con la testa.

=^=Piantatela voi due di fare comunella e andate a lavorare. Dobbiamo salvare quei ragazzi dal mostro cattivo!=^= ordinò la Lennox facendo sparire il sorriso compiaciuto dal volto dei due amici. I loro schermi si spensero e la donna rimase ad osservare ancora per un po' la stanza.

=^=Dannatamente in gamba...=^= mormorò quando fu certa che nessuno la potesse sentire.


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11.09 - Scelte

Autore: Tenente JG Lon Basta

USS Hope - Ufficio del Capo Operazioni - 11/04/2397, Ore 11:05


Lon Basta era arrabbiato per questo tutto attorno a lui era in gradazioni di grigio.

Non era tanto il sapere che un alieno occupava una parte del suo corpo a farlo infuriare, né tanto meno che l'ammiragliato fosse stato costretto ad adottare una soluzione drastica ad un problema difficile. Era la menzogna che alimentava la sua rabbia e, soprattutto, la consapevolezza che le sue decisioni non fossero mai state veramente sue perché la flotta stellare gliele aveva tolte.

Questa, fra tutte, era la cosa che lo faceva infuriare di più.

Rendeva il suo controllo meno forte.

Privava la sua mente di ogni colore.

Per questo motivo, prima di entrare nell'ufficio del capo operazioni, si prese un momento per raccogliere le energie. Aveva bisogno di tempo per rafforzare il proprio autocontrollo, non sarebbe stato bello per nessuno se non ci fosse riuscito.

"Era ora!" L'accolse Rodriguez bloccando la porta alle sue spalle non appena fu entrato.

"Cinque minuti," sottolineò Basta freddamente.

"Ragione per cui dobbiamo bere in fretta", rispose determinato Rodriguez tirando fuori da sotto la scrivania due bicchierini ed una bottiglia. "Sì, è alcool e, si, ritengo che sia necessario berlo proprio ora," commentò. "Non ho secondi fini!" Insistette oltraggiato all'occhiata sospettosa di Basta, "non quelli che pensa lei," si corresse.

Glissando sull'ultimo commento, Basta prese il bicchiere e diede un'incerta annusata al contenuto. "Dobbiamo andare," insistette subito dopo sbattendolo sulla scrivania con un rumore secco.

"Deve pur sfogare la pressione cui è stato sottoposto in sala ologrammi," ribatté Rodriguez spingendo il bicchierino verso di lui. "Altrimenti va tutto in vacca."

"Ho i miei metodi per sfogarmi," ribatté Basta spingendolo nuovamente verso il capo operazioni.

"Ah sì? Quali?" Gli chiese l'altro portando il proprio bicchiere alle labbra.

"Il sesso."

Rodriguez sparse liquore tutt'attorno e cominciò a tossire. "Con...? Vuol dire che lei e..." Gli chiese con voce strozzata.

"No!" Esclamò oltraggiato il betazoide.

"Peccato," commentò Rodriguez asciugandosi gli occhi e riempiendosi nuovamente il bicchiere, "alle occasioni perdute." Brindò. Basta ignorò il brindisi incrociando le braccia sul petto. "Alle decisioni incoscienti?" Suggerì a quel punto Rodriguez.

"Perché lei non è arrabbiato?" Chiese alla fine con un sospiro il betazoide.

"Perché dovrei esserlo?" Rispose l'altro stupito.

All'occhiata eloquente dell'altro, il capo operazioni si umettò le labbra e le tirò in una smorfia. "Per come la vedo io, devo solo ringraziare l'alieno per avermi scelto," rispose. "Quanto tempo pensa sarei rimasto sulla nave scuola prima, sulla Hope adesso e, in generale, nella flotta stellare se non fosse stato per lui? I voti alti non ti salvano se infrangi i regolamenti e la fortuna tende a guardare dall'altra parte quando meno te l'aspetti." Concluse riempiendo nuovamente il proprio bicchiere, "per quel che mi riguarda, quindi, l'alieno può restare dentro di me finché vuole." Brindò e bevve.

Basta studiò Rodriguez domandandosi sorpreso quando il grigio che l'aveva circondato come una nebbia fosse svanito.

"Ma torniamo a noi tenente, cosa stava dicendo sullo sfogarsi con il sesso?"

Per tutta risposta il betazoide afferrò il proprio bicchiere e lo svuotò tutto d'un fiato.



USS Hope - Hangar navette - 11/04/2397, Ore 11:10


Bueller e Xyr avevano quasi raggiunto l'hangar navette. Nella loro camminata c'era così tanta tensione che era facile intuire che il loro silenzio non era però quello di due persone che si fanno compagnia con il rispettivo non parlare, ma più una pausa per riprendere fiato prima di discutere nuovamente.

"Ribadisco la mia opposizione a questa missione suicida," dichiarò l'andoriana rompendo la tregua temporanea. Nonostante il tono formale, l'espressione del suo viso era quella di chi avrebbe volentieri sbattuto la testa del capitano contro il muro.

L'esasperazione di Bueller si manifestò con un suono inarticolato che esprimeva tutta la frustrazione derivata da una discussione che non aveva mai fine. Si fermò in mezzo al corridoio e s i girò verso Xyr a braccia conserte. "Ha un'altra soluzione?" Le chiese esasperato.

"Il signor Tucci ..."

"Ne troverà sicuramente un'altra, lo so, ne troverà migliaia," la interruppe Bueller con uno scatto, "ma non abbiamo tempo." Ribadì in tono secco, "fra pochi istanti saremmo fuori dalla curvatura e non possiamo permetterci di fare esperimenti." Le ultime parole le sottolineò scandendole una per una come se le avesse ripetute un'infinità di volte e volesse assicurarsi che questa volta arrivassero a destinazione con chiarezza.

La risposta di Xyr fu il silenzio sottolineato da labbra serrate e sguardo carico di disapprovazione. Bueller aprì la bocca, la richiuse ripensandoci, inspirò a fondo, poi si passò una mano nei capelli come se stesse prendendo tempo per contare fino a dieci. "Non credi che se ci fosse una soluzione diversa da questa l'avrei considerata?" Le chiese sinceramente.

"No." Fu la risposta secca alla quale Bueller rispose con uno sguardo offeso.

"Ok, speravo in un po' più di credito qui, ma ammetto di non averti dato molte dimostrazioni del contrario," convenne. "Comunque sia," tagliò corto, "ne ho ampiamente discusso con Tucci. Intercettare la bomba e condurla dall'altro capo dello squarcio è l'unica possibilità che abbiamo." Al silenzio continuato di Xyr, Bueller insistette. "Non c'è tempo per altre."

L'unica reazione dell'andoriana fu un leggero arretrare delle antenne al quale Bueller esclamò. "Me ne assumo la piena responsabilità Xyr! Puoi scrivere tranquillamente nel tuo rapporto che mentre tu cercavi una soluzione al problema, io ho agito alle tue spalle senza avvertirti!"

"È un suicidio," sbottò finalmente il primo ufficiale tradendo per la prima volta la preoccupazione e l'impotenza.

"È l'unico modo," ribadì nuovamente Bueller, "non c'è altra soluzione," ripeté ancora.

"Se anche fosse l'unico modo..." Il suono del comunicatore la interruppe.

=^= Luna a Bueller, stiamo per uscire dalla curvatura=^=

"Bene, tenetevi pronti!" Scattò Bueller riprendendo a camminare verso l'Hangar per poi fermarsi appena prima di entrare. "Un bacio d'addio? Come porta fortuna?" Insistette. Xyr lo fissò a lungo prima di rispondere.

"Ferris..."

=^=In bocca al lupo Ferris! Riportami l'akesh intatto!=^=

"Farò del mio meglio!" Rispose il capitano. La sua espressione perse di colpo l'aria scanzonata di pochi istanti prima facendosi determinata, "sto per salire a bordo, preparatevi ad aprire i portelli." Ordinò entrando nell'hangar.

=^=Sono già aperti, e se tu non sei a bordo, chi sta rubando il mio akesh? =^= Esclamò Luna sorpresa, ma Bueller non le rispose perché, immobile, pochi passi dopo l'ingresso dell'hangar, fissava il vuoto dello spazio.

Rest e Rodriguez si girarono a guardarlo.

"O così o un altro pugno capitano." Gli disse il capo operazioni in tono di scusa.



U.S.S. Hope - Plancia - 11/04/2397, Ore 11:13


Bueller entrò in plancia puntando direttamente alla poltrona di comando seguito da Xyr e Rest. Raramente il capitano della Hope aveva avuto una simile espressione rabbiosa, mai davanti ai suoi uomini. Per questo motivo nessuno osò dire nulla, a parte Tucci che ignaro di tutto continuò a fare i suoi calcoli sotto voce. Alle spalle del capitano, Xyr restò in piedi con le mani dietro la schiena e lo sguardo fisso sullo squarcio mentre Rest raggiungeva la sua postazione. Quali fossero i pensieri dell'andoriana in quel momento non era chiaro, sembrava combattuta fra la rabbia e la preoccupazione.

"Rapporto!" Abbaiò Bueller dopo qualche secondo con il mento appoggiato al pugno chiuso.

"Stanno aprendo i tubi di lancio della bomba," rispose Luna dalla sua postazione, le mani sulla consolle che sembravano fremere per entrare in azione.

"Secondo i miei calcoli, se l'akesh riuscirà ad agganciarla come previsto, ci sarà tempo sufficiente a portarla oltre lo squarcio prima che esploda," intervenne Tucci senza alzare lo sguardo dalla consolle, "in modo che l'esplosione lo chiuda definitivamente invece di aprirlo del tutto."

Diverse teste, in plancia si girarono a guardarlo con espressione sorpresa.

"Sbaglio o è stato chiaro quello che ha detto?" Chiese Luna al suo co-pilota.

"Trenta secondi allo sgancio della bomba." Annunciò impassibile Rest dalla sua postazione.

"Che aspettate?" Sbottò Bueller, "dopo tutta la fatica che ha fatto per rubarmi il momento di gloria, non sarebbe sportivo rovinare tutto facendo saltare il piano restando immobili. Diamo a Basta un diversivo! Fuoco!"



Akesh - 11/04/2397, Ore 11:15


Mentre aspettava l'uscita della bomba nell'akesh occultato, Basta rimpiangeva soltanto di non aver visto l'espressione di Bueller quando l'aveva visto andar via, ma era certo che se fosse tornato, quando fosse tornato, si corresse, Rodriguez gli avrebbe raccontato tutto nei minimi dettagli.

Convincere il capo operazioni ad aiutarlo non era stato difficile, lui e Paulo avevano stretto una strana amicizia, non insolita come quella con Tucci, ma comunque inconsueta, che si basava su una forma di rispetto reciproco che Lon doveva ancora capire.

Rest, invece, era stato tutto un altro discorso.

Basta aveva dovuto condensare in pochi minuti tutta la sua capacità logica per ottenere la sua collaborazione. Era stato stimolante, ma anche faticoso. Molto faticoso. E Lon non era del tutto sicuro che il vulcaniano si sarebbe lasciato convincere ad aiutarlo dai suoi ragionamenti se non fosse stato d'accordo con lui fin dall'inizio. Per ora però, si sarebbe goduto questa vittoria di logica come se fosse stata reale.

Attorno a lui la battaglia infuriava, la Hope stava cercando di dare più fastidio possibile alla nave nemica come se avesse veramente intenzione di fermarla. Poco distante le altre due navi della flotta stellare cercavano disperatamente di chiudere lo squarcio prima che fosse troppo tardi. Non che ci sarebbe riuscite pensò Basta vedendo la bomba uscire dall'hangar, non c'era sufficiente tempo.

Il tema del tempo effettivamente era la cosa che più lo preoccupava al momento.

I secondi gli sfuggivano dalle mani mentre si avvicinava all'ordigno ed era tutta una questione di intercettarla al momento giusto per spingerla oltre il punto in cui sarebbe dovuta esplodere. Oltre lo squarcio. Per chiuderlo definitivamente.

Aveva paura di sbagliare? Si.

Era terrorizzato all'idea di non tornare? Si.

Avrebbe preferito lasciarlo fare a Bueller? Nemmeno per idea.

Quello era compito suo, non del capitano. E prima questi l'avesse capito, meglio sarebbe stato per tutti.

Rimpiangeva soltanto il non averglielo potuto dire in faccia.

L'akesh era a poca distanza dalla bomba ormai, nessuno avrebbe sparato lì, sarebbe stato troppo rischioso. Con la coda dell'occhio vide la Hope posizionarsi fra lui e la nave nemica ed un sorriso gli comparve sul viso. Luna gli aveva perdonato il furto dell'akesh. Forse.

Dieci secondi all'attivazione del raggio traente.

Secondo i calcoli di Tucci, che aveva raccontato a lui e Rest del piano del capitano, non appena la riunione con il comandante Xyr si era conclusa, l'akesh avrebbe dovuto trainare la bomba fin poco oltre lo squarcio e a quel punto tornare indietro. Il tutto pochi istanti prima che esplodesse.

Basta aveva silenziosamente detto all'alieno che se pensava che fosse troppo rischioso per una parte di lui sorpassare lo squarcio anche per soli istanti era meglio se facesse sentire subito, anche solo con un gesto minimo. Non c'era stata risposta.

Questo aveva deciso tutto.

Cinque secondi all'aggancio.

Aveva le mani sudate.

La rabbia l'aveva sempre sostenuto, aveva guidato i suoi primi passi dopo il suo ritorno su Betazed, gli aveva impedito di impazzire prima.

Ora gli permetteva di affrontare quel piano folle e portarlo a termine.

Tre secondi all'attivazione del raggio.

Il conto alla rovescia ora scorreva davanti ai suoi occhi con una lentezza che faceva impressione. La bomba era quasi arrivata al punto di non ritorno, se avesse sbagliato questa non ci sarebbe stata speranza per nessuno e lui non l'avrebbe permesso.

La speranza era l'ultimo acquisto della sua brillante personalità. Era cresciuta come un chiarore praticamente inesistente nella sua aurea nera, facendosi più forte ogni giorno, senza che lui se ne accorgesse, diventando sempre più forte.

Non come la rabbia, mai come quella, ma sufficientemente da fargli attivare il raggio traente quando il conto dei secondi raggiunse lo zero e spingere l'akesh a tutta velocità verso lo squarcio.



U.S.S. Hope - Plancia - 11/04/2397, contemporaneamente


Mentre la battaglia infuriava, Bueller aveva silenziosamente attivato il monitoraggio del percorso della bomba. Nonostante fosse, giustamente, indignato per il gesto di Basta, era nello stesso tempo terrorizzato che fosse inutile. Perdere uomini non rientrava nei suoi piani, preferiva essere lui a sacrificarsi.

Questo non l'avrebbe mai ammesso però con nessuno. Molto meglio continuare a fingersi arrabbiato e pronto a scuoiare vivo Basta quando fosse rientrato.

"Aggancio effettuato!" Grido anticipando Rest quando vide comparire l'akesh e i sensori registrarono lo spostamento della bomba. "Muoviamoci! Non devono riuscire a fermarlo!"

Ma Luna non aveva bisogno dei suoi ordini, non ne aveva mai avuto bisogno a dire il vero. Fin dai primi tempi in accademia non avevano mai avuto bisogno di parole per entrare in azione. Il timoniere aveva già posizionato la Hope davanti all'Akesh e stava cercando di ostacolare l'intervento della nave nemica.

Bueller continuò a tenere monitorato il movimento della bomba e di Basta mentre Xyr si era portata avanti, le antenne tese e la faccia indurita dalla tensione e ordinava il fuoco.

"L'akesh è quasi allo squarcio," disse Tucci. L'ufficiale scientifico era così concentrato sulla sua consolle da non rendersi conto di quello che accadeva attorno a lui.

"Non riusciranno a fermarlo!" Esclamò Luna digrignando i denti, "devo avere indietro il mio akesh!"

In un improvviso momento di lucidità Bueller realizzò che nessun capitano aveva un equipaggio come il suo. Doveva ringraziare l'alieno per questo.



Akesh - 11/04/2397, Ore 11:18


Lo squarcio era davanti a lui e i sensori stavano esplodendo. Basta era consapevole che se anche un solo colpo fosse arrivato all'Akesh con sufficiente forza da farlo deviare, sarebbero stati secondi che non avrebbe potuto sfruttare per il ritorno, ma sapeva che la Hope non avrebbe permesso che accadesse.

Un sorriso tirato, da folle, gli comparve sul viso mentre si avvicinava inesorabilmente allo squarcio. Di tutti i pensieri che l'avevano tormentato in quegli ultimi minuti solo due restarono con lui e di quelli sono uno quando l'Akesh superò lo squarcio.

Uno cui si aggrappò con tutte le sue forze.

Doveva tornare, aveva un motivo per tornare.

Sganciò la bomba.



U.S.S. Hope - Plancia - 11/04/2397, contemporaneamente


Un colpo della nave nemica superò la Hope andando dritto verso l'akesh. I sensori non riuscirono a penetrare lo squarcio per cui nessuno, per i pochi istanti prima che la bomba esplodesse, seppe se Basta fosse riuscito a superarlo o se fosse stato colpito prima.

Pochi istanti che sembrarono ore a Bueller.

Annni alla dottoressa Grahan in infermeria.

I secondi che dovevano essere a Tucci che continuava a fare i suoi calcoli.

Poi la bomba esplose e la sua potenza fu tale da accecare tutti i sensori, far tremare la Hope, saltare diverse consolle.

Poi scese il silenzio.

"Signor Tucci?" Chiese Bueller.

Tucci non rispose attendendo una reazione dalla sua consolle.

"Signor Tucci?"

L'ufficiale scientifico rispose con dei gesti della mano come per dire di non disturbarlo.

"L'esplosione ha investito la nave nemica," disse finalmente dopo qualche secondo, "distruggendola."

"E..."

"Lo squarcio è chiuso!" Esclamò trionfante l'ufficiale, "sapevo di aver ragione."

"E...?" chiese ancora Bueller trattenendo con evidente sforzo la tensione.

"Non si riaprirà, secondo i miei calcoli la potenza della bomba è stata tale da eliminare ogni possibilità che ciò accada."

Caytlin posò una mano sulla spalla di Bueller prima che questi si alzasse di scatto.

"I sensori stanno scansionando la zona dell'esplosione dove si trovava lo squarcio," commentò Rest intervenendo. "Rilevano l'akesh."

"Segnali di vita?"

"Deboli."

Il sollievo, come un'ondata d'aria fresca, si diffuse in tutta la plancia, per essere interrotto dall'esclamazione indignata di Luna.

"Come ha ridotto la mia nave!?"

"Signor Tucci ha analizzato i dati provenienti dalla chiusura dello strappo?" chiese Xyr avvicinandosi alla console scientifica.

"Eh?" chiese il giovane con sguardo appannato.

"La chiusura dello strappo, Signor Tucci! Ne abbiamo un'altro da chiudere!" ribattè lei cercando di rimanere calma.

"Ah si! Ho i dati che ci servono per chiudere anche l'altro... con le altre due navi a disposizione avremo tutta l'energia necessaria per chiudere anche quello alle colonie. Senza contare che la Armand dovrebbe arrivare a momenti."

"Grazie Signor Tucci..." finalmente anche Xyr si permise di rilassarsi.



U.S.S. Hope - Infermeria - 11/04/2397, pochi attimi dopo


Xyr e Rest si fermarono un attimo prima di entrare in infermeria. L'aria sembrava sfrigolare per l'ira della giovane dottoressa.
Basta era sdraiato su un lettino con l'aspetto di qualcuno che è appena stato tirato fuori da una macchina dopo un incidente automobilistico. Teneva gli occhi bassi e si guardava le mani.
Davanti a lui Melanne Graahn stava elencando tutte le mancanze del giovane betazoide soprattutto quella riguardante la sua sicurezza personale. Non sembrava affatto contenta.

Da una parte due infermieri si tenevano ben adesi ad un muro come se muoversi potesse essere la cosa più folle da fare, ma sui loro volti aleggiava un leggero sorriso.

Basta alzò appena lo sguardo e fece l'occhiolino a Xyr non fidandosi a proferir parola. La giovane andoriana fece un passo indietro e la porta si richiuse con un sibilo. Rest sollevò il sopracciglio e poi seguì la collega.



U.S.S. Hope - Ufficio del Capitano - 11/04/2397, contemporaneamente


"Computer aprire un collegamento con l'Ammiraglio Lennox" Bueller si sedette alla sua scrivania il suo sguardo era risoluto.

=^=Collegamento effettuato.=^= Sullo schermo apparve il volto dell'Ammiraglio. Per una volta non c'era il consueto sguardo irato che il giovane Capitano era abituato a vedere. Forse perchè, questa volta, le parti si erano rovesciate.

"Stiamo tornando sulla Terra... che lo vogliate o meno." Affermò Ferris senza nemmeno un saluto o un rapporto della missione.

L'Ammiraglio fece per dire qualcosa, forse scusarsi, ma il giovane chiuse la comunicazione.

Ferris osservò il monitor con il logo della Flotta per qualche momento poi il suo volto si aprì in un sorriso.

"Che soddisfazione!" esclamò divertito.


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FINE MISSIONE