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DS16GAMMA - MISSIONE 24 RSS DS16GAMMA - Missione 24

24.04 "L'ombra"

di Durani della Casata di Kanjis, Pubblicato il 11-08-2020

DS16 Gamma - Sala Controllo
17/06/2400 ore 20.00


L'arrivo in sala controllo di Aleyana Bolen, al seguito di Riccardi e del Capitano, era stato accolto da qualche occhiatina di troppo da parte di alcuni giovani ufficiali presenti.

Che la giovane Guardiamarina fosse una bellissima ragazza era fuor di dubbio, ma pareva avere un potere attrattivo fin troppo magnetico.

Se non fosse stato del tutto irragionevole e disdicevole, poteva quasi affermare che persino alcuni degli Suvwl'Iw, i Guerrieri di Sangue, fedeli custodi dell'incolumità dell'Ambasciatore Klingon Dothrak, sembravano subirne il fascino da quando la Betazoide era arrivata sulla stazione.

Ciò poteva essere dovuto alla indiscutibile bellezza di Aleyana a cui si sommava la forza d'animo, con cui la Betazoide stava resistendo al dolore, cercando di offrire ugualmente il proprio aiuto che, era, allo stesso modo, sicuramente encomiabile.

Eppure c'era qualcosa in tutta quell'assieme di ottime doti che a Durani proprio non andava giù. Una sensazione, latente, ma presente..

Che fosse stata gelosia?

La Responsabile alla Tattica l'aveva pensato in un primissimo momento, ma un po' di tempo e con molto autocontrollo, l'aveva scartata come ipotesi.

Era vero, ripristinato l'onore della Casata dei Kanjis, tutti i Klingon presenti sulla stazione avevano del tutto cambiato approccio nei suoi confronti: da astio, misto a rabbia ed odio, erano passati ad un sentimento di rispetto e venerazione.. da lei non meritati, ma che si riverberavano su di lei dal prestigio riacquisito dal bisnonno Kheldas come Patriarca.

In quella nuova veste, lei rappresentava un ottimo partito per chiunque e per qualunque Casata, ma nessuno dei Suvwl'Iw sarebbe venuto meno al proprio giuramento verso Rogal, prima di impegnarsi in un legame come il matrimonio.

Che qualcuno di loro volesse divertirsi, cercando di strappare il biglietto vincente alla lotteria del suo cuore, si era reso evidente e palese, ma laddove non arrivava lei per tempo a fermare gli approcci sessuali, ci pensava il loro capo Stilgar o, in alcuni casi, anche Vorn, il vecchio consigliere dell'Ambasciatore.

Il fatto che la bella giovane Betazoide, anche in quel delicato frangente, catalizzasse su di sé le bramosie sessuali di molti, non poteva essere un elemento che dovesse importare a Durani, il cui cuore, peraltro, era già impegnato.

Dunque, per quale motivo le stava dando così fastidio?

Cosa c'era in quella ragazza, ora, in quell'esatto momento, che tanto le sembrava fuori luogo?

Uno dei consigli più preziosi che le aveva lasciato sua madre prima di essere vaporizzata da un attacco dei traditori, era quello di fidarsi del proprio naso e di ascoltare l'istinto, ragionare col cuore ed agire usando il cervello.

Una cosa non facile.

Per nessuno, figurarsi per una Klingon.

Eppure sua madre era così, era sempre stata la più aperta mentalmente e pronta ad accogliere il meglio degli insegnamenti che potevano pervenirle dai contatti con altre razze.

Ripensando a lei, a quanto l'amasse e a quanto le stesse mancando in quel frangente, Durani si sentì improvvisamente perduta, sbiancando in volto.

Era una sensazione stranissima, simile ad un attacco di panico.. non ne aveva mai sofferto.. nemmeno in occasioni ben più gravi di quella..

Prima di compromettere la propria efficienza, digitò un rapido comando sulla sua consolle e dopo meno di un minuto, arrivò il sostituto.

Non le servì dire nulla.. al Boliano bastò uno sguardo soltanto e capì l'antifona.. stare in guardia, qualunque cosa accadesse.

Durani lasciò pertanto la propria postazione senza fiatare, ignorando lo sguardo indagatore di Aymane, ma non potendo far a meno di notare un piccolo bagliore di soddisfazione negli occhi di Aleyana.

La Klingon scrollò la testa, non poteva essere vero, non avevano rapporti lei e la Betazoide.. e non c'erano motivi di una rivalità fra loro due.. si trattava probabilmente di una suggestione dovuta alla stanchezza ed a quel cupo sentimento di angoscia dovuta alla perdita della madre.



DS16 Gamma - Passeggiata
17/06/2400 ore 20:50


Sebastian McLain aveva nuovamente quella terribile emicrania.

Arrivata poco dopo il completo isolamento di DS16 Gamma ad opera di qualunque cosa fosse quell'ammasso nerastro che la avvolgeva completamente.

E dire che doveva essere solo di passaggio sulla stazione.. era stato destinato ad altro incarico, ma avrebbe dovuto attraversare mezza galassia per raggiungere il confine Klingon o dove diavolo fosse la sua nuova destinazione.

Non era mai stato un asso in astrometria.. si fidava dei computer di bordo così come dei navigatori.

Inizialmente non doveva nemmeno fare tappa su DS16 Gamma, ma, terminato il periodo sulla Base Spaziale Marconi, era stato convocato dal Capitano Thompson che gli aveva consegnato nuovi ordini da parte dell'Ammiragliato.

Il Contrammiraglio Darion, prima di consentirgli di raggiungere la sua nuova destinazione, gli aveva dato mandato di mettersi in contatto col Tenente Comandante Andoriano Rerin Th'Tharek, Primo Ufficiale di DS16 Gamma, al fine di valutare personalmente se le rimostranze portate avanti da quest'ultimo nei confronti del Comandante Drillush fossero esagerate.

Sebastian sapeva che il Comando sarebbe potuto appoggiarsi del team di Consiglieri della Stazione, ma, probabilmente, Darion preferiva informazioni fidate e non filtrate in nessun modo.

Meglio così.. Sebastian non aveva mai avuto problemi a dire quello che pensava, senza ricorrere a troppe mediazioni quando non necessarie. Forse era per quello che a quasi ventisette anni era ancora un semplice Guardiamarina.. o forse era dovuto al suo essere un operativo della Intelligence.. molte sue scoperte erano state ufficialmente assegnate ad altri per garantirgli l'anonimato. Non era affatto un problema.. anzi gli facilitava il compito.. la sua specialità era quella di cercare di indagare ignorato in bella vista.

Proprio rimanendo in incognito, negli ultimi sei mesi, aveva, suo malgrado, assistito al pessimo Primo Contatto con quei strani enormi scarafaggi, nient'altro che scienziati eugenetici della peggior risma secondo il suo punto di vista, col conseguente passaggio di consegne fra il Comandante Drillush, destinata all'aspettativa per la maternità incombente, ed il Capitano Steje Aymane.

Anche quest'ultimo era rimasto, supponeva per un paio di settimane buone, in incognito al fine di conoscere la base e Sebastian non ne era propriamente certo, ma era forse l'unico che si era accorto della sua presenza.

Era stato discreto, dedicandosi alle sue passioni principali come il balletto e la coreografia, ma, essendo DS16 Gamma una base non propriamente né turistica, né puramente economica, chiunque si fosse soffermato attentamente sulla sua persona, avrebbe trovato perlomeno eccentrica la presenza di quel giovane Ulliano dai capelli argentei, magrissimo ed alto quasi un metro e novanta, dilettarsi in balletti di varia natura, sfoggiando linee sinuose, un lato b invidiabile ed un bel paio di occhi azzurri come un mare tropicale.

Il fatto di essersi trovati spesso negli stessi locali della Passeggiata, poteva averlo esposto alle attenzioni del Capitano Aymane, anche se, quest'ultimo, in verità, preferiva fare la parte da protagonista nel subire gli interessi del gentil sesso femminile.

In particolare, era stato abbordato da una giovane Guardiamarina Betazoide, particolarmente voluttuosa ed interessata ad un particolare tipo di uomini.

Non a caso, dopo il Capitano aveva puntato anche il Primo Ufficiale ed una serie di esemplari di sesso maschile dotati di una certa muscolatura.

Con ogni probabilità, rifletté fra sé Sebastian, anche quello che presto o tardi sarebbe divenuto il suo futuro Capitano sarebbe stato una preda ambita per la passionale fanciulla.. non le poteva dar torto.. anche in lui, quel Risiano sembrava aver risvegliato certi interessi che parevano sopiti da tempo.

Prima di continuare a perdersi nei suoi pensieri, fu letteralmente investito da una Klingon a passo di carica.

Il volto della donna sembrava stravolto ed emanava, suo malgrado, un profondo malessere.

Si ripeteva, quella volta in maniera decisamente più ravvicinata, la chiara percezione che qualcosa non andasse.

Quella enorme ombra nera che circondava completamente la stazione, sembrava risvegliare paure profonde in tutti i presenti.

Da un pad, abilmente sottratto ad un infermiere troppo distratto, Sebastian aveva mentalmente annotato che buona parte, se non la completa totalità, dei Betazoidi presenti a bordo fosse ricoverata in infermeria per una sorta di shock neurale.

Istintivamente, il giovane Consigliere si domandò se anche l'avvenente e passionale fanciulla, nonché abile seduttrice sia del Capitano che del Primo Ufficiale, fosse fra i degenti.

La Klingon si scusò in qualche modo, ringhiando qualcosa di inintelligibile, prima di allontanarsi a passo di carica.

Istintivamente, senza sapere nemmeno lui bene il perché, Sebastian decise di seguirla.

Ben presto, si accorse che la scelta non era stata delle migliori: prima uno, poi due, infine tre enormi Klingon in armatura completa lo avevano circondato, pur tenendosi in disparte, mentre un quarto si era messo sul suo cammino, come a protezione della Responsabile Tattica della Stazione in ritirata.

Sapeva che quei gorilla erano i guardia spalle dell'Ambasciatore Klingon e poteva comprendere come volessero tutelare una loro conterranea, sebbene lui non potesse certo essere definito come una minaccia, ma quello schieramento gli appariva fin troppo eccessivo.

Sebastian decise di voltarsi prima di mettere un piede in fallo e farsi scoprire del tutto.. finora potevano solo immaginare che stesse compiendo il medesimo percorso della donna, ma, avvicinarsi all'area degli alloggi, lo avrebbe bollato in maniera del tutto differente.

Rallentò, pertanto, di fronte ad una vetrina piena di prelibatezze, decidendosi ad entrare per comprare qualche leccornia e distrarre il cordone di sorveglianza.

All'interno del negozio, tuttavia, la scena che gli si presentò fu abbastanza preoccupante.

Dopo molti richiami andati a vuoto, Sebastien trovò la titolare del piccolo forno inchiodata a terra, letteralmente in preda al panico.

Aveva distrutto tutto ciò che aveva a portata di mano e si era rannicchiata a ginocchioni dietro al bancone in un posto buio e senza luce, digrignando e sbattendo i denti, mentre copiose lacrime sgorgavano senza fine dal suo volto raggrinzito.

Un improvviso sfarfallio di una luce esterna della passeggiata, per un momento, modificò l'inclinazione dell'illuminazione interna e permise al giovane di notare una cosa che lo fece rabbrividire.. quella piccola ed anziana donnina aveva attorno a sé un'ombra decisamente più imponente di quanto potesse generare il suo corpo o la proiezione del bancone.

Qualcosa non andava.. senza agitarsi, scrutò con circospezione attorno a sé non trovando nessuna spiegazione e fu allora che gli tornò alla mente una vecchia leggenda letta su un libro di cui non ricordava neppure il nome: si narrava di una massa senziente extra-dimensionale fatta di sola assenza di luce.. in grado di creare e dissipare scudi di oscurità completa, dotata di grande malleabilità ed in grado, appunto per questo, di creare tutte le possibili varietà di costrutti ombrosi, in cui trasportarsi e propagarsi.

Se non ricordava male, il tutto pareva esser stato scaturito da un grande dolore patito da un El Auriano che, in qualche modo, era stato in grado di liberarsi della propria Ombra, disancorandola dal proprio corpo e lasciandola libera, senza freni e pronta a vendicarlo.

Sebastian non sapeva se ciò che gli era tornato in mente era semplicemente il frutto di una banale momentanea impressionabilità di fronte all'evolversi degli eventi, ma non poteva negare che l'intera stazione fosse avvolta da un'enorme massa ombrosa e che i suoi occupanti fossero soggetti ad un'influenza negativa.

Prima i Betazoidi, in quanto, forse, fra i migliori telepati presenti, poi, lentamente, come forse accaduto alla titolare del forno, ad uno ad uno, avrebbe colpito le paure e le angosce di coloro a bordo, aumentando di potere e di influenza.. seminando terrore e distruzione.. e preservando, forse, solo coloro ritenuti in qualche meritevoli..

O, per lo meno, era quello che Sebastian ricordava di quella leggenda.

Prima che potesse uscire dal negozio, quest'ultimo fu letteralmente preso d'assalto da un team della sicurezza guidati

un Tenente, un umano dall'aspetto pesante, con capelli scuri che cominciavano a ritrarsi dalle tempie.
Il momento si bloccò come all'improvviso. La sicurezza vide la devastazione del negozio e non lasciò un secondo di tempo a Sebastian che non riuscì nemmeno a dire "Parlè.." che fu stordito e messo fuori combattimento da un colpo di phaser.

"Ottimo lavoro, Volk" disse una voce femminile

La squadra prelevò il malcapitato, trascinandolo fuori dal negozio e poi lo teletrasportò in una cella di detenzione.

La proprietaria della voce femminile confabulò a lungo con Volk, come a tranquillizzarlo ed incoraggiarlo nel compiere qualcosa.

Nessuno dei due poteva immaginare che due occhi stanchi, ma attenti, stessero ad osservare la scena.

Il vecchio Klingon Vorn, consigliere dell'Ambasciatore Rogal, dopo essere stato allertato che Durani aveva abbandonato la Sala Controllo con un'espressione stravolta in viso, si era casualmente trovato in posizione congeniale per poter osservare la scena che si stava svolgendo sulla Passeggiata.

Da buon stratega era rimasto del tutto immobile ed impassibile per quasi dieci minuti dopo che la squadra di sicurezza si era allontanata, come per accertarsi che niente e nessuno potesse collegarlo come testimone oculare dell'arresto appena compiuto.

Dopo aver valutato come sufficiente il tempo trascorso, decise di tornare indietro e di incamminarsi lentamente verso l'Ambasciata Klingon, ove sapeva di trovare anche Tara Keane, che aveva smontato dal turno poco dopo la precipitosa uscita di Durani dalla sala controllo.

Era stata lei ad avvertirlo del malessere dell'amica.

A cui si erano aggiunti i rapporti dei discreti guardiani che Rogal aveva piazzato a protezione di Durani.

Quella ragazza, così come il fratello, sarebbero potuti diventare un giorno il nuovo Patriarca dei Kanjis.. un'onorevole ed antichissima Casata di guerrieri, oltraggiata per quasi due decenni a causa dei perfidi giochi di potere di alcune nullità.

L'ordine dall'Alto Consiglio era stato di vegliare su di loro affinché nessun incidente potesse capitarvi.

Ne andava del prestigio dell'Imperatore e della protezione che aveva esteso sulla Casata dopo averne ripristinato l'onore. Era una cosa che Durani non avrebbe mai accettato e vista come un'offesa.

In quei mesi, complice attiva Tara, la giovane Klingon non se n'era mai accorta della reale presenza del cordone di protezione che avevano steso attorno a lei nelle aree comuni della Stazione, ma anzi aveva preso quelle strane attenzioni come la riprova di interessi sessuali o amorosi.

Ora, però, non potevano più nascondersi.

C'era qualcosa che non quadrava in tutta la stazione.

I malesseri dei Betazoidi erano stato il preludio ad atteggiamenti di panico ed isteria, dovuti anche all'iniziale ordine di evacuazione dei ponti meno protetti della base.

Ordine poi ritirato, vista la pressoché impossibilità di lasciare DS16 Gamma.

Chiunque fosse stato il tipo che stava seguendo Durani, era messo fin troppo rudemente fuori combattimento dalla sicurezza che si era atteggiata su canoni ben diversi a quelli indicati da Riccardi.. volendo azzardare un paragone si erano mossi con un'impulsività Klingon, mista a furtività Romulana.

Forse era solo un vecchio alle prese con le paure dell'età, ma non voleva rischiare.. aveva mandato un messaggio in codice a Stilgar di prelevare Durani dal proprio alloggio. Volente o nolente. Si raccomandò, ugualmente, un certo tatto.. alcuni dei Guerrieri di Sangue di Rogal erano poco meno che bestioni con scarso sale in zucca.. non voleva certo che le rompessero qualcosa pur di trascinarla dal loro padrone.

Guardandosi attorno, Vorn continuava a ripetersi che qualcosa non andava.. vi era troppa paura.. come se le tenebre presenti nei cuori si fossero palesate all'improvviso.. tutto lasciava presupporre che dipendesse da quella massa che circondava la stazione isolandola dal resto della galassia..

O partiva da quella navicella nell'hangar 3? Non poteva saperlo, ma se c'era qualcosa che proprio non sarebbe mai andato giù ai Klingon della sua generazione, era proprio il ricorso a trucchi disonorevoli.

Non gli restava che capire di chi potersi fidare ed in che modo.. ancora una volta, quella preziosa stazione della Federazione sembrava in pericolo.. in altre epoche poteva essere pronta a cadere in mano all'Impero Klingon.. una prospettiva notevole per un giovane ambizioso come era lui un tempo, ma ora, alla sua veneranda età, era un pericolo da evitare a tutti i costi.

Forse.. dopo tutto.. occorreva allertare anche l'Ambasciatrice T'Li.. i suoi saggi consigli l'avrebbero aiutato a dipanare quell'intricata matassa.. evitando che qualche prevenuto potesse pensare ad un piano Klingon di impossessarsi di DS16 Gamma.