Gioco mortale










DS16GAMMA

presenta


DS16GAMMA

Gioco mortale

Missione 25






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della DS16GAMMA,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della DS16GAMMA, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2021



www.starfleetitaly.it | DS16GAMMA








Equipaggio

Ambasciatore Vulcaniano Ambasciatore Federale T'Lani

Capo Operazioni Tenente Comandante Tara Keane

Capo Sicurezza Tenente Comandante Alessandro Riccardi

Comandante Capitano Steje Aymane

Primo Ufficiale Tenente Comandante Rerin Th'Tharek

Ambasciatore Federale
T'Lani
Ambasciatore Vulcaniano

Tenente Comandante
Tara Keane
Capo Operazioni

Tenente Comandante
Alessandro Riccardi
Capo Sicurezza

Capitano
Steje Aymane
Comandante

Tenente Comandante
Rerin Th'Tharek
Primo Ufficiale

Ufficiale Medico Capo Tenente Bly Dorien

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Lucas Warren

Ufficiale Tattico Capo Tenente Durani della Casata di Kanjis

Tenente
Bly Dorien
Ufficiale Medico Capo

Tenente
Lucas Warren
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente
Durani della Casata di Kanjis
Ufficiale Tattico Capo


DS16GAMMA

Autori

Ambasciatore Vulcaniano
T'Lani
Elena Fuccelli

Capo Operazioni
Tara Keane
Monica Miodini

Capo Sicurezza
Alessandro Riccardi
Fabio Manuello

Comandante
Steje Aymane
Franco Carretti

Primo Ufficiale
Rerin Th'Tharek
Ilenia De Battisti

Ufficiale Medico Capo
Bly Dorien
nd nd

Ufficiale Scientifico Capo
Lucas Warren
Danilo Mutto

Ufficiale Tattico Capo
Durani della Casata di Kanjis
Vanessa nd






Sommario


Sinossi
25.00 - A cosa serve un ambasciatore?
25.01 - Una nuova dottoressa per la DS16 Gamma
25.02 - La seconda scomparsa
25.03 - Pescato qualcosa?
25.04 - Seguire le briciole
25.05 - Il segreto di Wadi III
25.06 - Una nuova avventura
25.07 - Improbabili alleanze
25.08 - Il gioco non è più divertente!
25.09 - Il grande gioco
25.10 - L'enigma terrestre
25.11 - Nel labirinto
25.12 - Ci vuole pazienza
25.13 - La fine del gioco
25.14 - I nodi vengono al pettine

Sinossi

Navi scomparse con tutto il loro equipaggio e pezzi di esse ritrovate su DS16G. Qual è il mistero di Wadi III?



25.00 - A cosa serve un ambasciatore?

Autore: Ambasciatore Federale T'Lani

Navetta Oppenheimer
Data 19/11/2400 - Ore 02:45


Diario del primo ufficiale, ma anche del capitano, comandante, navigatore, pilota... Insomma, unico a bordo di questa dannata scatoletta circondata dal vuoto stellare. Sono già due ore che mi trovo in una navetta di salvataggio della U.S.S. Pontecorvo e ce ne vorranno almeno altre sei perché il mio segnale di richiesta di soccorso arrivi fino a DS16 Gamma... Sempre prima di quanto possa arrivare io, visto che questa navetta può arrivare al massimo ad un quarto di velocità d'impulso. Non so che cosa sia successo alla Pontecorvo da quando ho lasciato la nave. L'ho solo vista scomparire a velocità di curvatura. Insieme all'equipaggio e ai passeggeri. E con loro...

S'interruppe. La postazione di pilotaggio era stretta in maniera quasi soffocante e sicuramente non concepita per un andoriano della sua corporatura. Rerin Th'Tharek era costretto a tenere le sue antenne piegate in maniera innaturale per non toccare di nuovo i pulsanti sopra la sua testa, come era successo poco dopo la sua fuga dalla Fermi. Il pulsante aveva spento la gravità artificiale della navetta, spingendogli in gola i resti della cena... Come se non avesse già abbastanza acido in bocca, per quello che era successo da due giorni in qua.



***Flashback***
Deep Space 16 Gamma - Studio del capitano Aymane
Data 17/11/2400 - ore 07:35


"Io? Ma perché devo proprio accompagnarla io?" - fece Rerin Th'Tharek.
"Non gradisce la missione, comandante? - sogghignò Steje Aymane - Posso capirla... L'idea di passare quattro o cinque giorni filati in compagnia dell'ambasciatrice T'Lani non farebbe fare i salti di gioia a nessuno, me compreso!"
Rerin si schiarì la voce: "No, non è questo..." - Si interruppe, vedendo l'espressione sorniona sul volto del capitano - "Ok, è anche questo - concesse - ma non capisco perché devo essere io a scortare l'ambasciatrice. Ha una schiera di assistenti presso la Delegazione, che possono esserle d'aiuto nella missione, sicuramente più di me."
Steje accennò a Rerin di sedersi sulla poltrona di fronte alla sua scrivania. Attese che si fosse sistemato prima di rispondergli: "Si, ha diritto di saperlo. Ci sono due motivi, fondamentalmente. Il primo e più importante, è che ho avuto cura di leggere i rapporti dei precedenti capitani. Lo sa che cosa sono stati capaci di fare gli impianti dell'ambasciatrice?"
"Certo che lo so - rispose Rerin - Anni fa, hanno causato un'epidemia a bordo della Base. È il motivo per cui l'ambasciatrice non si muove mai da DS 16 Gamma, no? Perché gli scudi sono stati modificati, in maniera da impedire a qualunque segnale Borg di riattivarli e causare quindi una nuova epidemia a bordo"
"Esatto. Questo vuol dire che ogni volta che la ve... Voglio dire, la vulcaniana mette piede in una nave, i suoi scudi devono essere modificati correttamente da personale esperto. Quindi, deve essere accompagnata da qualcuno che abbia sia la preparazione necessaria per farlo, sia il grado sufficiente a farsi ascoltare dal capitano della nave della Flotta Stellare cui tocca la rogna di dover assicurare il trasporto... E nessuna di queste caratteristiche si adatta al personale della delegazione vulcaniana"
Rerin sospirò visibilmente: "Chi è il capitano?"
"Non lo conosco... - rispose Steje - So solo che è un umano e che è stato nominato da poco a capitano della Pontecorvo. Non ha ancora fatto in tempo a farsi una reputazione. Comunque, non deve fare altro che accompagnare l'ambasciatrice. La grana più grossa toccherà a lei"
Aprì il monitor sulla sua scrivania e lo girò in modo che Rerin potesse vedere l'immagine. Apparvero gli ologrammi fotografici di alcune persone. Una vulcaniana dalla pelle scura, un trill presumibilmente non congiunto, una femmina deltana, due orioniani - uno di essi giovanissimo e dalla somiglianza con l'altro si sarebbero detti padre e figlio - e una coppia di umani. Un riquadro accanto a ogni olografia riportava i nomi e la provenienza dei personaggi ritratti.
"Si tratta dell'equipaggio di una nave commerciale che si chiama "Professor Jones". Tutti cittadini della Federazione Unita dei Pianeti - disse Steje - Forse le sarà capitato di incrociarli qui sulla Base"
"Non mi sembra..." - disse Rerin - O forse non ci ho fatto caso. Che hanno combinato?"
"Magari lo sapessi! È proprio uno dei punti su cui dovrà fare chiarezza l'ambasciatrice. So solo che si trovavano sul pianeta dei Wadi, che sono stati arrestati sotto chissà quale accusa e che si trovano attualmente detenuti in una prigione situata nell'orbita di un satellite del loro pianeta principale. Le autorità del pianeta si sono finora rifiutate sia di fornire qualsiasi chiarimento sul loro arresto, sia di dare notizie sulle condizioni dei detenuti."
"E l'ambasciatrice che cosa spera di ottenere, andando laggiù?"
Steje alzò le spalle: "Notizie su che genere di accuse gli vengono rivolte? Sul processo, se c'è stato o ci sarà un processo, o sulla durata dell'eventuale condanna? Se riuscisse a fare le giuste pressioni sulle persone giuste, forse potrebbe ottenere perfino il loro rilascio, chissà. Sono comunque cittadini della Federazione... Qualunque cosa abbiano fatto."
"Quando arriverà la nave che ci porterà al pianeta dei Wadi... Ha parlato della Pontecorvo?"
"Si, la Pontecorvo. È una nave di classe Miranda. Dovrebbe essere qui fra poco. Approfitteranno per sbarcare del personale trasferito ad altra destinazione. Il personale di rimpiazzo non è ancora arrivato, quindi dovranno... Dovrete fare il viaggio con equipaggio limitato. È ora che vada a prepararsi."
Rerin sospirò di nuovo, quindi assentì e si alzò in piedi, attendendo il cenno di dismissione da parte del capitano. Si diresse quindi verso la porta, poi si ricordò di un particolare e si girò di nuovo verso di lui:
"Capitano...?"
"Si?"
"Lei ha detto che c'erano due motivi per cui aveva deciso che io accompagnassi l'ambasciatrice. Uno me l'ha detto. Qual era il secondo?"
"Le sue capacità empatiche non glie l'hanno ancora detto? - rise il capitano - Il secondo motivo è che non voglio farlo io!"



Navetta Oppenheimer
Data 19/11/2400 - Ore 06:50


C'erano poche stelle oltre l'oblò della navetta, appena sufficienti agli strumenti di navigazione per stabilire di essere sulla rotta giusta. La lucetta intermittente sul simbolo della radio gli diceva che almeno veniva trasmesso il segnale subspaziale di richiesta di aiuto, ma non aveva modo di sapere se qualcuno fosse in ascolto... Nessuno aveva ancora risposto.
Il supporto vitale di quel tipo di navette era disegnato per garantire la sopravvivenza a due persone per dieci giorni. Lui era solo, e questo voleva dire che - se non si fosse guastato niente - sarebbe riuscito ad arrivare a DS 16 Gamma anche se nessuno avesse intercettato il suo segnale di soccorso.
Forse.



***Flashback***
U.S.S. Pontecorvo - Alloggio passeggeri.
19/11/2400 - Ore 00:30


I colpi erano arrivati all'improvviso, strappandolo al sonno.
Rerin si drizzò a sedere, disorientato, e ci mise un momento a ricordare dove si trovasse. L'alloggio sulla Miranda gli era insieme familiare e estraneo. Si rese conto che anche l'allarme rosso era risuonato dopo un istante, come se perfino i congegni automatici di allarme fossero stati colti di sorpresa. Con gesti convulsi afferrò la divisa, l'indossò, senza sapere esattamente cosa fare o dove andare.
Su quella nave era solo un passeggero, e non aveva una postazione di combattimento a cui recarsi in caso di emergenza, ma sicuramente quello non era il posto dove stare in quel momento.
Si affacciò sul corridoio. Proprio in quel momento uno scossone trasmesso attraverso le paratie della nave lo fece quasi cadere a terra.
Si riprese. Il corridoio sapeva di plastica bruciata. Tutto intorno a lui si sentivano angoscia, fretta, rabbia, ma non riusciva a capire dove fossero le persone di cui intercettava le emozioni. Intravide una figura indistinta e fece per chiamare, per chiedere che cosa stesse succedendo, ma il fumo gli entrò in gola facendolo tossire e le parole gli si strozzarono dentro.
Si coprì la bocca con il gomito e attraversò il corridoio. Dietro la curva, si imbatté in T'Lani, in piedi di fronte alla porta del suo alloggio. La donna si premeva le mani sulle orecchie: "Che cosa succede? - urlò sopra il segnale lancinante dell'allarme - Ho provato a chiamare il capitano, ma sembra che le comunicazioni interne non funzionino!"
"Non lo so - rispose Rerin - Dai colpi, sembra che la nave sia sotto attacco! Torni nell'alloggio, ambasciatrice. Andrò a vedere in plancia. Lei prenda il comunicatore e si tenga pronta ad un teletrasporto di emergenza, in ogni caso!"
L'accompagnò verso l'alloggio, quindi la guardò sparire dietro la porta. Si girò in tempo per scansare un ragazzo umano con la divisa da guardiamarina che gli passava accanto di corsa. Lo seguì per qualche passò, guardandolo fermarsi davanti a un quadro elettrico da cui sprizzavano scintille. Lo raggiunse, lo aiutò ad isolare il quadro spegnendo le fiammelle.
"Grazie!" - tossì il ragazzo. Rerin lo afferrò per un braccio: "Che sta succedendo?"
"So solo che c'è una nave, che è venuta fuori dal nulla e che ci ha preso con un raggio traente."
"Che nave?"
"Non lo so! - si scrollò dalla presa del comandante - Devo tornare in ingegneria!"
"Da che parte, per andare in plancia?" -
"Il turboascensore non funziona! Deve prendere il tubo di jeffreys e salire di tre ponti!"
"Quale tubo di Jeffreys?"
"Venga con me!" - il giovane umano si incamminò nel corridoio. Rerin lo seguì Se non altro, il supporto vitale stava già pompando via il fumo, e si respirava più facilmente. Arrivarono di fronte ad una paratia, che era stata scostata per mostrare il passaggio.
"Sono passato di qui per salire su da ingegneria" - spiegò l'umano - Adesso devo tornare al mio posto. Lei salga su per tre ponti. Si troverà dietro la plancia"
Il ragazzo si infilò nel pertugio. Rerin lo vide scomparire scendendo con la scala a pioli. Lo imitò, prendendo la scala dalla parte opposta.
Si accorse che il segnale d'allarme era stato spento e che il metallo della scala non gli trasmetteva più le vibrazioni dei colpi.
Poteva essere un buon segno, pensò Rerin. Oppure...



DS16 Gamma - Bar della Passeggiata
Data 19/11/2400 - ore 07:30


"Secondo te, allora è un buon segno? Voglio dire, se ti dice che vorrebbe..."
La voce delle due ragazze si affievolì allontanandosi sulla Passeggiata. Riccardi seguì con lo sguardo le due che discutevano se il ragazzo di una delle due fosse ancora interessato a continuare la relazione, come avevano fatto da quando si erano sedute al tavolino del bar accanto al suo, fino a quando se ne erano andate. In qualche modo, le invidiava. Gli sarebbe piaciuto che tutti i drammi, tutti i problemi di comunicazione nella vita fossero dello stesso genere di quello che affliggeva le due.
Sospirò, alzandosi dal tavolino dove aveva consumato la colazione, per dirigersi verso la sezione sicurezza, per cominciare la giornata.
Sulla Passeggiata intravide Tara Keane affrettarsi verso un turboascensore. A proposito di drammi emozionanti, pensò. Avrebbe dovuto aggiornarsi sul romanzo più chiacchierato a bordo, quello tra la Keane e l'ambasciatore klingon. C'era chi diceva che tra i due, da quando lei era fuggita dal territorio della delegazione klingon, fosse scesa la temperatura... Che addirittura fossero sul punto di rompere.
Riccardi non aveva detto niente, ma aveva visto troppe volte le olocamere della sicurezza inquadrare Tara vicino alla zona klingon, anche negli ultimi giorni, per non pensare che le voci fossero infondate. Ma chissà se era vero...
Intanto era arrivato alla sezione Sicurezza. Tracciò le cifre del codice d'accesso, salutò il piantone e andò a sedersi nella sua postazione. Sulla scrivania, come tutte le mattine, trovò il rapporto sugli interventi effettuati nella Base durante il turno di notte e come tutte le mattine lo controllò. Niente di rilevante. Bene.
Accese il monitor, inserì la password e attese la schermata di avvio.
Una icona lampeggiante segnalava l'arrivo di un messaggio.
L'interesse di Riccardi si accese. Il messaggio era di solo testo e proveniva da un mittente sconosciuto. Non si trattava di caratteri di una lingua non tradotta dal traduttore universale: al posto dell'indicazione del mittente c'era solo uno spazio bianco.
"Computer, rintracciare l'origine del messaggio mittente sconosciuto"
=^=Origine del messaggio, terminale generico del secondo pilone di attracco=^=
"Il secondo pilone? - mormorò Riccardi - Ma il secondo pilone è chiuso, in riparazione! Nessuno può andare lì, soprattutto non nel turno di notte. Ci sono troppi pochi uomini nella squadra di riparazione per poterli far lavorare in due turni!"
Aprì il messaggio. Apparentemente, solo una serie di numeri e lettere.
La studiò per un istante, poi selezionò la serie alfanumerica: "Computer - chiamò - confronta la serie alfanumerica selezionata con il database della Sicurezza"
=^=Una corrispondenza trovata. Trasponder nave commerciale SERENITY=^=
"Computer, scarica nel mio terminale tutti i dati relativi alla nave commerciale Serenity"
=^=Specificare, prego=^=
"Nomi, dati e eventuale record criminale del personale d'equipaggio. Tutte le rotte registrate negli ultimi due anni. Dati delle bolle di carico registrati negli ultimi due anni... Tutto, insomma!"



***Flashback***
U.S.S. Pontecorvo - Alloggio passeggeri.
19/11/2400 - Ore 00:45


=^=Ambasciatrice!=^=
T'Lani afferrò il comunicatore.
"Rerin! Che succede?"
=^=Sono tanti, e sono dappertutto=^= la voce dell'andoriano era soffocata, come se stesse parlando attraverso una bolla: =^=Non sono riuscito ad arrivare fino in plancia. Il capitano è stato catturato, e almeno buona parte dell'equipaggio! Io adesso sto cercando di arrivare ad una navetta per andare via di qua. Stia pronta, la porterò via con il teletrasporto appena possibile! Rerin, chiudo=^=
T'Lani respirò a fondo. Attraverso la porta si sentivano rumori, grida, suono di spari. Erano vicini, pensò, troppo vicini. Il primo ufficiale della Base poteva non riuscire ad arrivare alla navetta.
L'avrebbero catturata. E lei non poteva fare nulla per fermarli. Andò alla scrivania, afferrò il proprio computer e lo scaraventò a terra, con tutta la violenza di cui era capace, quindi camminò sui pezzi cercando di ridurli ai più minuti frammenti.
La porta si spalancò e T'Lani si immobilizzò.
"Ambasciatrice T'Lani?"
La vulcaniana si voltò, stando attenta a non fare movimenti bruschi.
Di fronte a lei c'erano tre grossi Klingon, due uomini e una donna, in abiti civili ma con grossi fucili faser in mano.
"Non vi conosco - disse lei, ritrovando la voce - Chi siete? È un riscatto che cercate?"
La donna fece un passo avanti, quindi si voltò verso i due uomini: "Voi, che fate lì impalati? Tornate a combattere! Dobbiamo prendere tutto l'equipaggio! Tutti, avete capito?"
"Sarebbe più facile se potessimo ucciderli!" - si lamentò uno dei due.
"Questa nave ci serve. Anche il suo equipaggio ci serve! - si interruppe un momento - Almeno, la maggior parte di loro..." - terminò, quindi con un secco cenno del capo spedì via i due uomini.
Si avvicinò a T'Lani, che non si mosse. Le tolse di mano il comunicatore e lo gettò per terra: "Questo non le servirà... Per rispondere alla sua domanda di prima, no, non vogliamo un riscatto. Non vogliamo nemmeno i suoi schifosi file riservati - con la punta dello stivale sollevò uno dei frammenti del computer, quindi lo riabbassò, per schiacciarlo a sua volta con il tacco: "È il mio compagno che cerchiamo!"
"E lo cercate qui, nel mio alloggio?"
La donna sogghignò, scoprendo le gengive amaranto sui denti appuntiti: "Credo che le piacerebbe, ma no, non lo cerchiamo qui. Lo cerchiamo nel carcere dei Wadi, da cui è stato arrestato un anno fa, UN INTERO ANNO! Gli hanno messo delle catene addosso, senza permettergli di compiere il suicidio rituale. Senza neanche fargli uno straccio di accusa o di processo!"
"E il suo imperatore non ha protestato?"
"Per un reietto? No, non ha mosso un dito nessuno!" - sputò verso terra, sul computer ridotto a pezzi: "Sono mesi che organizzo una spedizione per andarlo a liberare. Ho messo insieme una nave, dei mercenari: reietti come me ed il mio uomo... E poi vengo a sapere che il governo dei Wadi ha dato il permesso ad una ambasciatrice vulcaniana di visitare dei prigionieri! Nella stessa prigione dov'è il mio uomo!"
Si andò a piantare esattamente di fronte a T'Lani, occhi negli occhi: "Quindi ho pensato: allora è questo che ci serve. Una nave federale... E una ambasciatrice! Ed eccoci qua..."


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25.01 - Una nuova dottoressa per la DS16 Gamma

Autore: Tenente Bly Dorien

Navetta Oppenheimer
19/11/2400 - Ore 07:45


Il Comandante Rerin Th'Tharek stava mentalmente maledicendo il Capitano Aymane per averlo messo in quella situazione, ma in fondo era più che altro furioso con se stesso. Aveva provato in ogni modo a portare con sé l'ambasciatrice. Era quasi riuscito a teletrasportarla via ma era stato individuato: lo avrebbero ucciso e senza di lui nessuno avrebbe saputo quello che stava accadendo. Volente o nolente sapeva che la scelta di lasciare la nave era la sua unica possibilità, ma il senso di impotenza e la vergogna di aver lasciato l'ambasciatrice lo corrodevano dentro.

"Maledizione" sferrò un pugno alla consolle per pentirsene due secondi dopo mentre un leggero fumo nero si alzava dalla strumentazione che aveva di fronte "No... no, dai no, io scherzavo... ohi!"

Fu l'inizio della fine. Il fumo continuava ad uscire, mentre un odore di bruciato si espandeva per tutta la navetta. I motori, che sino ad allora avevano funzionato abbastanza bene, iniziarono a perdere potenza sino a spegnersi.

Rerin si voltò per lavorare sulla consolle secondaria, cercando di recuperare il controllo del vascello "Possibile? Una piccola pacca amichevole ed è la fine? Ma che razza di rottame sei?"

La navetta sembrò quasi prendere a male le parole dell'andoriano, tanto che una spia gli segnalò che i motori erano stati disabilitati per un blocco di sicurezza al fine di impedire una loro eventuale esplosione "Computer, annullare il blocco di sicurezza sui motori ad impulso"

=^=Impossibile eseguire senza aver eseguito la procedura di riavvio=^=

Rerin sbuffò irritato "Bene, computer procedere a riavviare i motori ad impulso"

=^=Impossibile eseguire prima di aver annullato il blocco di sicurezza=^=

Il primo ufficiale si grattò il collo "Computer, esattamente per poter far funzionare i motori cosa dovrei fare?"

=^=Si consiglia di procedere allo smontaggio ed alla sistemazione delle parti non funzionanti della navetta=^=

"Giustamente" Rerin iniziava ad avere un certo fastidio agli occhi per via del fumo "Ma questo sarà possibile solo una volta alla base, sempre se non ti faccio rottamare. Al momento cosa dovrei fare per far ripartire i motori senza smontare nulla?"

=^=Impossibile procedere ad un riavvio dei motori prima di un intervento sulle parti danneggiate della navetta=^=

"Bene, e quindi l'unica soluzione è restare bloccati qui?"

=^=Affermativo=^=

"Perfetto! Cos'altro potrebbe andare storto?" Rerin era furente mentre iniziava a tossire per il fumo "Computer, attivare gli aspiratori! Non si respira con tutto questo fumo"

=^=Impossibile eseguire. Tutti i sistemi non essenziali sono disattivati. Il sistema del supporto vitale non riceve più energia dai motori ed è sceso all'80%=^=



USS Naypyidaw - Plancia
19/11/2400 - 08.00


"Signore, rilevo qualcosa sulla nostra rotta" la voce del timoniere fece voltare il Capitano Munoz "Si tratta di una navetta federale ferma"

"Fermi qui? Nel nulla?" Munoz apparve sorpreso "Deve venire da qualche nave... chiamateli. Magari necessitano di assistenza"

"Sì signore..." l'addetto alle comunicazioni iniziò ad armeggiare con la consolle per svariati istanti, poi scosse il capo "Nessuna risposta, ma è anche vero che probabilmente non ha ricevuto nessun messaggio. È possibile che abbia qualche malfunzionamento ai sistemi di comunicazione..."

"Mi domando quanti altri sistemi siano malfunzionanti" Munoz si voltò verso il tattico "Analizzi la navetta e mi faccia un rapporto sullo stato del veicolo"

"Lo stavo già facendo Capitano e..." il tattico stava leggendo la consolle "E devo dire che farei prima a dirle cosa funziona in quel catorcio. Anche il sistema ambientale si sta abbassando... ma rilevo un segno vitale, ritengo che sarebbe il caso di portarlo via di lì"

Munoz riportò lo sguardo verso il timoniere "Siamo abbastanza vicini per tentare il teletrasporto?"

"Sì, Capitano"

"In questo caso, procediamo"

Pochi attimi dopo, nel bel mezzo della plancia apparve un comandante della Flotta Stellare, un andoriano con la pelle annerita dal fumo ed una brutta tosse "Capitano..." l'andoriano faticava a parlare "Non c'è tempo da perdere, devo contattare DS16G... la USS Pontecorvo è stata abbordata e l'ambasciatrice T'Lani è stata rapita"



USS Naypyidaw - Alloggio temporaneo tenente Dorien
19/11/2400 - 08.16


Bly se ne stava sul letto a rileggere con espressione divertita i messaggi che gli ex colleghi le avevano inoltrato per complimentarsi della sua riassegnazione alla DS16 Gamma. Aveva atteso per un bel po' prima di trovare una nuova collocazione, ma una base stellare era il luogo perfetto per testare le sonde sottocutanee certo, avrebbe dovuto convincere gli altri a fungere da cavia ma quello era un problema a cui non voleva pensare.

Dopo svariati minuti si decise che era arrivato il momento di alzarsi e raggiungere il bar della nave per potersi rilassare un po' prima di sbarcare alla base.

=^=Infermeria a tenente Dorien=^=

La betazoide alzò il capo stupita "Qui tenente Dorien, cosa posso fare per voi?"

=^=Buongiorno, la volevo informare che per un fortuito caso del destino il suo futuro primo ufficiale è stato recuperato ed ora sta venendo in infermeria. Nulla di grave ma sembra abbia respirato parecchio fumo. Abbiamo pensato che ne volesse approfittare per occuparsene lei e conoscere in anticipo uno dei suoi futuri ufficiali superiori=^=

"Il primo ufficiale della Base Stellare? Recuperato qui?" Bly spalancò gli occhi sorpresa per poi dirigersi rapidamente all'uscita dell'alloggio "Ma certo, ovvio! Arrivo subito!!"



USS Naypyidaw - Infermeria
19/11/2400 - 08.35


Rerin iniziava a scalpitare per andarsene. Il piccolo e rapido controllo di routine, che gli era stato così caldamente consigliato dal capitano per via della tosse provocatagli dall'inalazione di fumo, si era trasformata in un controllo a suo avviso fin troppo puntiglioso per i suoi gusti.

"Se potessi concludere questi controlli le sarei grato, quando arriviamo alla base vorrei scendere per poter raggiungere il capitano e..."

"Ma non siamo ancora arrivati alla base" la bella dottoressa betazoide non sembrava intendere di lasciare andare il suo paziente "Quindi si rilassi, ho come minimo dieci minuti pieni per proseguire con le mie analisi"

"Ma non ho nulla, ho solo respirato un po' di fumo... non sarà decisamente eccessivo?"

Bly alzò il capo dalla consolle del biolettino

"Comandante Rerin, lei ha sofferto di tachipnea e tosse, con un accenno di dispnea ed il fatto che abbia respirato del fumo induce a maggiori controlli. Tra le prossime 24-48 ore potrebbe soffrire di una mancanza di ossigeno nel sangue con eventuali ricadute sulla sua salute complessiva, quindi no... non è eccessivo"

"Mm... si ma..." Rerin accennò uno dei suoi sorrisi "Immagino che lei abbia molto da fare già con i pazienti di questa nave, non vorrei mai appesantire il suo lavoro... potrà occuparsene il medico della base"

La betazoide si voltò con un sorriso divertito in volto "Bel tentativo, ma le faccio notare tre cose. La prima è che sono medico della Flotta e so quanto gli ufficiali superiori generalmente cercano di evitare l'infermeria se gli è possibile" si avvicinò al biolettino "La seconda è che sono betazoide, è difficile prendermi per il naso"

"Eh... ci ho provato" Rerin sbuffò rassegnato per poi tornare a guardare il medico "E la terza cosa?"

"La terza è che sono io il nuovo ufficiale medico di Deep Space DS16 Gamma" sorrise divertita alzando l'anello di scansione e porgendo la mano all'andoriano "Tenente Dorien Bly, molto piacere"

"Comandante Rerin Th'Tharek" Rerin si mise seduto stringendo la mano alla betazoide e mirando la porta "Direi che abbiamo finito, no?"

"Piano piano piano... comandante. Qui abbiamo finito, ma appena arriveremo alla base faccia pure rapporto al capitano ma poi voglio che se ne torni nel suo alloggio. Ha bisogno di riposare per riprendersi"

"Ma veramente ho un mucchio di cose da far..."

"Cose che potrà delegare ad altri ufficiali superiori, se urgenti, o che comunque potranno aspettarli sino a domattina, quando potrà riprendere servizio!"

Rerin per un attimo rimase bloccato, poi vedendo il piglio autoritario sul volto della betazoide per poco non scoppiò a ridere "Ah, capisco. Ed esattamente, come farà ad essere sicura che me ne resti buono buono in alloggio? Viene a controllare di persona?"

Bly sorrise divertita mentre si appoggiava con la schiena alla paratia "Non lo escluderei, se fossi in lei..."

"Ah, capisco" il primo ufficiale sorrise divertito dalla situazione "Quindi la aspetto nel mio alloggio per che ora?"

"Eh, no. Troppo facile così, se deve essere un controllo non può sapere l'ora. Potrei passare o no, ma certamente se passerò sarà quando meno se lo aspetta" fessurò un po' lo sguardo anche se il sorriso tradiva il suo bluff "Quando meno se lo aspetta... comandante" portandosi due dita agli occhi per poi puntarlo sul procinto di mettersi a ridere.



DS16 Gamma - Alloggio Cmd. Rerin Th'Tharek
Data 19/11/2400 - 12.15


Rerin aveva già fatto l'intera radiocronaca di quanto era accaduto alla Pontecorvo non che poi potesse raccontare molto, era tutto successo talmente rapidamente da prenderlo letteralmente in contropiede.

Ed ora? Era in alloggio da alcune ore e già era arrivato alla conclusione che lui da solo in alloggio proprio non ci riusciva a stare. Certo, in quel momento magari avrebbe potuto uscire e andare al ristorante, del resto avrà pure il diritto di mangiare o no? E no, non aveva voglia di qualcosa di replicato... non tanto per il sapore, quanto per la necessità di uscire di là!

Il suono dell'interfono fermò i suoi pensieri e l'andoriano si ritrovò a domandarsi se non fosse davvero quella dottoressa betazoide. Aprì con curiosità la porta per poi trovarsi a sorridere verso Bly.

"Glielo avevo detto Comandante, quando meno se lo aspetta..." la betazoide sorrise maliziosa "Anche io inizierò il turno da domattina"

Rerin si spostò per far accedere la betazoide nel suo alloggio ed improvvisamente tutto il desiderio di uscire che aveva sparì nel nulla.


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25.02 - La seconda scomparsa

Autore: Capitano Steje Aymane

***Flashback***
DS16 Gamma - Sala di Controllo
Data 19/11/2400 - 09.40


Le porte della sala controllo si aprirono, il Capitano Aymane ne uscì con passo svelto e un sorriso sardonico dipinto sul volto. In realtà era un sorriso forzato, non voleva mettere in allarme i suoi uomini prima di sapere cosa era esattamente successo, il rapporto del Primo Ufficiale era stato molto esauriente, ma c'erano delle lacune, cose che nemmeno lui poteva sapere.

Chi aveva assalito la Pontecorvo? Perché, qual era il loro fine? Dove stavano portando l'Ambasciatrice T'Lani?
Domande alle quali il suo fido andoriano non aveva potuto dare risposta, visto che era stato impegnato a salvarsi la vita.

"Il nostro Primo Ufficiale sta bene, ma si è perso la Pontecorvo con tanto di Ambasciatrice..." le parole del Capitano fecero spalancare gli occhi a più di un ufficiale in servizio. "Signor Keane sarebbe così gentile da trovarla?"

Il Capo Operazioni scosse il capo fra il preoccupato e lo stupito e analizzò i dati.

"Non la trova vero?" Steje aveva fatto un tentativo, ma sicuramente i transponder della nave dovevano essere stati disattivati.
"E invece sì, sta ancora facendo rotta verso il pianeta Wadi"
"I casi sono due: o siamo di fronte ai terroristi più idioti che ci siano nel quadrante... o i più furbi." esclamò il Capitano colpito.
"Furbi?" chiese Ricciardi "Se non hanno spento i trasponder allora..."
"Allora?" Steje lo guardò intensamente
"Allora a loro serve che i wadi li riconoscano."
"Mandiamo un avvertimento al governo del pianeta? Sicuramente arriverà prima la comunicazione della Pontecorvo."
"Assolutamente no, se i wadi scoprono che la nave è stata dirottata potrebbero prendere provvedimenti... ultimamente si stanno comportando in modo strano e non voglio creare altra confusione."
"E come facciamo a risolvere la cosa noi da qui?" chiese Tara guardandolo.
"Aspettiamo ancora un po', le cose miglioreranno. Per adesso assicuriamoci di scoprire quello che possiamo. Il comandante Rerin ha detto che era una classe K't'inga, da quello che ha potuto vedere quando la capsula di salvataggio è stata espulsa e oltretutto pareva rattoppato, come se non fosse in servizio da un po'." rispose il trill
"Potrebbe essere una nave dismessa dall'Impero, nessun clan terrebbe una nave in pessime condizioni... forse reietti o qualcuno che ha usato una nave klingon per mascherare la sua vera nazionalità o i loro intenti." commento Durani dalla sua postazione.
"Per essere klingon erano klingon, almeno quelli che cercavano di farlo fuori... direi che il nostro andoriano preferito si è salvato per miracolo. Comunque potrebbe essere di tutto, ma a questo punto il loro intento sembra essere più chiaro."
"Ah si?" chiese Riccardi
"Stanno proseguendo verso la precedente destinazione e si sono tenuti l'Ambasciatrice, dato che il suo comunicatore era stato spento, temevano che potesse essere portata via con il teletrasporto. Mi pare evidente che il loro intento è tirare fuori qualcuno dalla prigione Wadi."

*Speriamo che il comunicatore fosse spento e non disgregato insieme all'ambasciatrice* penso Riccardi che non era tanto convinto della sicurezza del suo superiore. Lanciò un'occhiata al trill e questi lo ricambiò con uno sguardo altrettanto preoccupato.



***Flaschback***
DS16 Gamma - Ufficio del Capitano
Data 19/11/2400 - 10.15


"Serenity? Cosa ha trovato al riguardo?" chiese Steje guardando il suo capo della sicurezza.
"Era una nave di commercianti barra pionieri che partendo da Bajor esploravano il quadrante Gamma in cerca di nuove linee commerciali. Sparì dai nostri radar in data stellare 62010.92. Secondo i rapporti dell'epoca, il fatto che non avessero fatto ritorno fece scattare un piano di ricerca, ma essendo degli esploratori non sapevano nemmeno da che parte cercare, le ricerche furono abbandonate un anno dopo con un nulla di fatto." rispose Riccardi.
"Quindi perché uno sconosciuto, si arrischia ad entrare in un area non accessibile della base per mandare un messaggio con il nome di una nave scomparsa?"
"Non ne ho idea..."
"Non ne ha idea ma?"
"Non mi piace per niente... il mio istinto mi dice che non è finita qui."
"Lo credo anch'io." i due si guardarono per un po' cercando una soluzione che al momento non pareva esistere. "Mi tenga informato se arrivano altri messaggi" terminò Ayamane congedando il capo della sicurezza.

*Già, anch'io penso che ne arriveranno altri...* pensò Riccardi tornando verso la sala controllo della stazione.



***Flaschback***
DS16 Gamma - Sala di Controllo
Data 19/11/2400 - 11.25


"Signore, il tunnel si sta aprendo." avvertì Durani
"Era l'ora!" rispose Steje

Il tunnel si aprì come una rosa di ghiaccio, gli occhi di tutti si puntarono inconsciamente sull'evento. Succedeva ogni volta, nonostante lo vedessero aprire con una frequenza che doveva essere divenuta ormai un'abitudine.
Con il consueto effetto di allungamento dovuto alla decelerazione dalla curvatura, una nave di classe Saber rimase per un attimo illuminata dalla luce azzurrina prima che il cunicolo subspaziale tornasse a chiudersi di nuovo, fu un bello spettacolo per tutti.

=^=USS Stormbreaker a Deep Space 16 Gamma, chiediamo il permesso di attraccare=^=
"Permesso negato!" esclamò Steje sorridendo "Iniziate i preparativi, sbarcate solo le nuove reclute e preparatevi a imbarcare nuovo personale, c'è una missione per voi già da ora"
=^=Maledizione Steje, me l'hai fatta portare qua di corsa, dove diavolo dovrei portarla adesso!=^= il volto di un attempato e burbero umano di colore apparve sullo schermo della sala controllo.
"Tu da nessuna parte Finnegan, ti manderò il tuo nuovo comandante appena si sarà ripreso. Dovete dare la caccia ad un uccello da preda klingon, niente di preoccupante."
"Ma signore..." commentò Durani ma ricevette in risposta un occhiolino e un sorrisetto divertito.
=^=Vuoi mandare la mia bambina in battaglia già dal primo giorno?=^=
"Sei sempre il solito Pit! Torna in sala macchine e tieni la bambina in caldo, fra un'oretta saremo da te."

Tolta la comunicazione Steje si alzò in piedi "Signore e signori - esclamò come l'imbonitore di un circo - ecco a voi la nuova attrazione di Deep Space 16 Gamma! La nave in dotazione a noi poveri federali!"

"È nostra?" Gli occhi di Durani si illuminarono mentre iniziava a grattarsi il palmo della mano.
"Oh si!" rispose il trill sorridendo
"Come ha fatto a farsela consegnare così in fretta? Di solito ci vogliono mesi prima che una nave venga assegnata ad una base stellare." chiese Tara scuotendo la testa
"Ho chiesto al fratello dell'Ambasciatore Rogal di inviare la fattura per le spese sostenute durante la precedente crisi al comando di flotta... gonfiandole un po'"
"Gonfiandole quanto?"
"Un po'... tanto..." il sorriso di Steje si accentuò "Durani, Riccardi iniziate i preparativi vi voglio a bordo di quella nave. Signor Keane fornisca tutti i dati e si preoccupi di mandare a bordo gente esperta per sostituire eventuali novellini, non voglio che ci sia gente appena uscita dall'accademia a bordo. Fra un po' vado dal Comandante Rerin ad avvertirlo che ha un nuovo giocattolo."



DS16 Gamma - Alloggio del Primo Ufficaile
Data 19/11/2400 - 12.25


Dopo un primo momento di imbarazzo, uno di quei momenti in cui non sai bene inquadrare la situazione, Rerin di rilassò. La giovane betazoide era seduta vicino a lui e stava passando lentamente il tricorder sul suo corpo per verificare lo stato del suo paziente.
"Direi che è tutto a posto, anche se mi pare che lei non si sia per niente riposato."
"Non riesco a dormire durante le ore di servizio... abitudine."
"Capisco, troppi pensieri?"
Gli occhi di Rerin si incupirono "Si, hanno rapito l'ambasciatrice che era stata affidata a me... può capire che la cosa mi abbia abbastanza colpito." non lo voleva dire in modo rude, ma fu quello il modo in cui uscì dalla sua bocca. "Posso offrirle qualcosa?" chiese cercando di dissimulare la sua rabbia.
"Prenderò un..." Bly non fece in tempo a terminare il suo ordine che il campanello della porta suonò.
"Avanti." concesse l'andoriano alzandosi.

Il capitano Aymane entrò lanciando un'occhiata di apprezzamento alla nuova dottoressa poi poggiò le mani sulle spalle del suo collega "Signor Rerin ho un regalo per lei!"
"Signore?" chiese l'altro fra il divertito e il sorpreso.
"Computer passa le immagini dell'esterno sullo schermo. TADAAAA! USS Stormbreaker, classe Saber: 10 ponti totali, 60 uomini a bordo, velocità di crociera curvatura 7, ecc ecc. Adesso salga a bordo e vada a riprendersi la nostra cara ambasciatrice."
"È arrivata!" il sorriso dell'andoriano si aprì come quello del suo capitano.
"Ho ordinato a Finnegan di accelerare. Lui si è lamentato che i motori erano ancora in rodaggio, ma ha fatto quello che gli chiedevo."
"Cosa non scontata con Finnegan! Dove ha trovato un ingegnere così insubordinato?"
"Amico di vecchia data, pessimo amico in effetti. Su cosa aspetta, è ancora qui?"

"Un attimo solo!" si intromise la dottoressa Dorien "Quest'uomo ha affrontato diversi pericoli e ha riportato danni respiratori, non posso permettere che si allontani senza ulteriori controlli medici."
"Questo non sarà un problema visto che lei va con lui" esclamò Steje poggiando le mani sulle spalle di entrambi e spedendoli fuori dalla porta "Al vostro ritorno mi racconterete cosa ci facevate in camera."
"Stavamo solo..." Bly confusa mostrò il tricorder che teneva in mano ma il Capitano non la fece nemmeno finire.
"Non saranno necessari certi dettagli." sussurrò il trill all'orecchio della dottoressa che senza capirne il motivo si ritrovò ad arrossire.

Rerin sospirò rassegnato, ormai lo stava imparando a conoscere e non si stupiva più di nulla.



USS Stormbreaker - Plancia
Data 19/11/2400 - 13.45


"Sa di nuovo." mormorò Steje entrando in plancia e guardandosi attorno deliziato
"Mi aspettavo di trovare ancora il cellophane sui sedili quando sono entrato." rispose Riccardi
"Probabilmente il Comandante Finnegan non ha fatto sedere nessuno sulla poltrona di comando... mi piace quel tipo, è molto diretto" aggiunse Durani che aveva avuto un lungo battibecco con l'ingegnere capo non appena salita a bordo.
"Pit Finnegan ama le navi almeno quanto detesta le persone, però quando ci hai fatto l'abitudine non è male." rispose Steje che aveva faticato non poco per strappare ai nuovi cantieri di Utopia Planitia uno dei loro migliori progettisti navali.

Il turbo ascensore si aprì di nuovo e ne uscirono la dottoressa Dorien e uno sconsolato Comandante Rerin.
"Doc ti ho detto che sto bene, l'hai visto anche tu, i miei parametri sono perfetti."
"Comandante lei è troppo agitato."
"Dottoressa l'agitazione non è dovuta al suo stato di salute, ma al fatto che ha una macchina nuova!" si intromise allegro il Capitano.
"Maschi... qualsiasi sia il loro mondo di appartenenza sono tutti uguali." disse lei scuotendo la testa sconsolata
"Ed è per quello che piacciamo a voi donne! Comandante è tutto pronto, la nave è sua." riprese Steje "Le chiavi sono nel cruscotto."
"È sicuro Capitano di voler lasciare a me il comando?" rispose Rerin guardandolo avviarsi verso il turbo ascensore e da lì alla sala teletrasporto.
"Ho altro da fare e poi le avevo già accennato al fatto che il comando della nave spetta a lei... io ho già la stazione a cui pensare. Buona fortuna!" disse facendo ciao ciao con la mano prima che le porte si richiudessero.

Rerin si avvicinò alla poltrona di comando e, dopo averla guardata per qualche attimo, si sedette accavallando le gambe "Rotta per il sistema Wadi, massima curvatura!"

Bly, che lo aveva osservato per tutto il tempo, sorrise.



DS16 Gamma - Sala di Controllo
Data 19/11/2400 - 13.55


"Sono andati signore." comunicò Tara al Capitano non appena questi tornò al suo posto.
"Bene e questa è fatta. Capitano a Sezione Sicurezza."
=^=Tenente Roden a rapporto signore.=^=
"Tenga d'occhio le comunicazioni alla sicurezza e fatemi sapere se arrivano altri messaggi come quello diretto al Comandante Riccardi. Tenga pronta una squadra e vedete se riuscite a catturare il nostro scrittore misterioso monitorando tutti i terminali che potrebbe usare."
=^=Il comandante aveva già dato disposizioni, è tutto pronto.=^=
"Siete troppo efficienti, la prossima volta lascio a casa il Comandante Rerin e vado in giro io con la nuova nave. Ayamen chiudo"
"Perché pensa che i messaggi potrebbero continuare?" chiese Tara
"È solo un'intuizione, ma al momento il nome di una nave scomparsa non ha molto senso, forse ne capiremo qualcosa di più quando e se arriveranno altri messaggi" rispose Steje *Sperando che il motivo non sia quello che penso io.* disse a sé stesso.



USS Stormbreaker - Plancia
Data 19/11/2400 - 18.55


"Capitano, dovrrremmo arrrivare domani nel tarrrdo pomeriggio" le erre che uscivano dalla sua gola sembravano un misto fra fusa e un brontolio minaccioso, sebbene l'ufficiale seduto vicino a lui si mostrasse molto tranquillo. Rerin voltò la testa nella sua direzione e annui.
"Finnegan è ancora arrabbiato con me?" chiese l'andoriano con un ghigno malefico sul volto.
"Non me ne stupisco... per arrrivare alla stazione abbiamo viaggiato a currrvatura quattrrro. Se non era per il Capitano Aymane eravamo ancora per strrrada." il caitiano seduto al posto del primo ufficiale muoveva la coda con fare irritato ma la sua postura era sempre tranquilla e rilassata.

Rerin si ritrovò a pensare che non era mai stato così vicino ad un membro della sua razza e quelle sue erre prolungate gli davano un senso di calma come avrebbero fatto le fusa di un gatto. Per un attimo ebbe anche la curiosità di provare a sentire come fosse la consistenza di quel pelo fulvo, ma sebbene il Tenente Sh'erah sembrasse un tipo posato, probabilmente non avrebbe apprezzato di essere accarezzato.
Era il suo secondo sulla nave, il suo Numero Uno. Da quanto era arrivato Aymane le cose per Rerin erano cambiate notevolmente... da nullafacente fermacarte con il comandate precedente, era passato ad avere una nave tutta sua e un primo ufficiale al suo comando. Ebbe un brivido di eccitazione che stentò quasi a non mostrare apertamente.

"Ha già pensato ad un piano per quando arrriveremo?" chiese Sh'erah riprendendo il discorso
"Difficile progettare qualcosa con così scarse informazioni, non sappiamo nemmeno se la Pontecorvo rimarrà in disparte se arriveremo ad uno scontro... lo spero, ma non ne possiamo essere sicuri, tutto dipende da quale controllo hanno sulla nave."
"Oltretutto siamo in terrritorio che definirei ostile... i Wadi si stanno comporrrtando in modo molto strrrano a mio avviso." il felinoide sembrò fremere per un attimo, Rerin ebbe la netta sensazione che il suo pelo si fosse sollevato per un attimo. Oltre quello sentì provenire dal suo collega una sensazione di preoccupazione.
"Stia tranquillo Signor Sh'erah, questa è una buona nave e se arriviamo ad uno scontro sono certo che Durani darà filo da torcere a chiunque si metta in mezzo. Ancora non conosce i suoi nuovi colleghi, ma mi fido ciecamente di loro." sorrise in direzione del suo interlocutore e la preoccupazione dell'altro scemò a livelli più accettabili.

"Bene Numero Uno, lascio la plancia a lei. Si assicuri che Finnegan non trovi una scusa per rallentare." disse Rerin alzandosi in piedi intenzionato a prendersi una pausa per schiarirsi le idee.
"Sissignore... però la prrrego, non mi chiami Numerrro Uno, trrrovo quel terrrmine un po' abusato." Probabilmente voleva dire di peggio, ma si era trattenuto per non offendere il suo ufficiale in comando.
"Ah quanto la capisco Sh'erah! Quanto la capisco!" rispose Rerin avviandosi al turbo ascensore mentre pensava che anche lui trovava irritante quell'appellativo, ma era sicuro che se lo avesse detto ad Aymane questi lo avrebbe chiamato in quella maniera di proposito in ogni occasione.



DS16 Gamma - Area negozi
Data 20/11/2400 - 02.55


L'uomo spense il monitor del piccolo terminale posto su un tavolino traballante. Attorno a lui, nel piccolo chiosco di spezie talaxiane, il buio regnava sovrano.
Tirò un sospiro per assaporare quegli odori e si stiracchiò alzandosi dalla sedia. Era il momento di andarsene, stasera aveva fatto molto tardi.

Uscì lentamente dal chiosco chiudendosi la porta alle spalle, un momento dopo fu afferrato e spinto contro la parete di duranio da qualcuno estremamente forte. Luci intense si accesero attorno a lui mentre diversi uomini armati lo tenavano sotto tiro. La morsa che lo teneva incollato alla parete parve svanire all'improvviso.

"Signor Jarix è lei?" il vecchio talaxiano voltò la testa senza quasi respirare.
"Tenente Roden che le salta in mente?" chiese spaventato cercando di controllare se tutte le sue ossa fossero al posto giusto.
"Credo che abbia delle spiegazioni da darci." rispose l'umano sospirando.



DS16 Gamma - Alloggio del Capitano
Data 20/11/2400 - 03.25


"Mi dispiace averla disturbata a quest'ora ma ho ritenuto che fosse importante." dichiarò l'ufficiale al comando della squadra della sicurezza
"Ha fatto bene tenente non si preoccupi. Tenga Signor Jarix..." disse Steje porgendo al talaxiano una tazza di tè.

Il Capitano Aymane si sedette sulla sua poltrona preferita continuando a tenere d'occhio il suo ospite.
"Quindi lei non ha idea di cosa fosse quel congegno collegato al suo terminale." chiese il trill sorseggiando il suo caffè
"Assolutamente no Capitano! Stavo chiudendo il negozio dopo aver fatto l'inventario e quando sono uscito i suoi uomini mi hanno arrestato."
"Mi dispiace Signor Jarix." ripeté di nuovo Roden.
"Non si preoccupi ragazzo, queste vecchie ossa hanno partecipato alla guerra con il Dominio, essere un po' sballottato non mi ucciderà. Ma cosa è quella cosa." Jarix indicò l'oggetto nero che la sicurezza della base aveva scovato attaccato al monitor del suo terminale.
"È semplicemente un congegno che era stato programmato per inviare un messaggio a una certa ora a un preciso destinatario. Il nostro misterioso scrittore è stato furbo."
"Posso far controllare ai miei uomini tutti i terminali della stazione, se ci sono altri congegni dovremo trovarli facilmente." si propose Roden.
"Magari facciamo domani eh! È in servizio da tredici ore, so che sente il bisogno di fare buona impressione con Riccardi, ma se mi collassa per la stanchezza non mi sarà molto utile." Steje sorrise e il giovane umano arrossì. "Domattina faremo quella ispezione insieme agli uomini della manutenzione così faremo prima e darò questa cosa al Comandante Keane per vedere se può ricavarne qualcosa."
"Se vuole posso portarglielo io adesso." tentò di nuovo il giovane.
"Non la troverà nel suo alloggio, ma se vuole morire posso dirle dove trovarla." il sorriso sghembo di Aymane si accentuò
"Ah! No, no. Credo che aspetterò domani." Ormai la situazione sentimentale di Tara era di dominio pubblico, solo i klingon facevano finta di non sapere niente.

"Scusate, ma cosa dice il messaggio? ...se posso saperlo naturalmente." chiese Jarix curioso.
"Vediamo subito, anche se ho già un'idea in proposito. Computer esaminare la serie alfanumerica presente nel messaggio nel database della flotta."

=^=Una corrispondenza trovata. Trasponder nave mineraria SEIDO.=^=
"Stato della Seido?" chiese Aymane sporgendosi un po' sulla poltrona.
=^=Scomparsa in data stellare 64337.08=^=

"E con questa siamo a due..." mormorò Steje.


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25.03 - Pescato qualcosa?

Autore: Tenente Comandante Alessandro Riccardi

USS Stormbreaker - Plancia
Data 19/11/2400 - 19.03


"Pescato qualcosa?" chiese Riccardi avvicinandosi alla postazione tattica.
Durani non alzò neppure lo sguardo rimase a fissare concentrata la consolle sensori, pronta ad agire "No, per il momento nulla, ma è ancora presto"
Alessandro annuì concordando con l'ufficiale tattico "Siamo ancora troppo vicini alla base"
"Vero. Stimo che, se vorranno agire, lo dovranno fare entro domani mattina" Durani alzò lo sguardo inspirò visibilmente seccata "Non hai nulla da fare?"
Il capo della sicurezza scosse la testa "Ho controllato la mia sezione e posizionato le guardie, ora attendiamo..." sospirò per poi aggiungere "E' il problema del nostro lavoro... è più il tempo che passiamo ad attendere"
Sh'erah, poco lontano dai due, si voltò dicendo "Signorrr Rrriccarrrdi, venga qui. Vorrrei discutere con lei riguardo la sicurezza delle squadre di sbarrrco."


DS16 Gamma - Area negozi
Data 20/11/2400 - 03.55


Su ordine del capitano, le squadre della sicurezza iniziarono un rapido controllo della stazione. La passeggiata, a quell'ora praticamente deserta, venne setacciata in lungo e largo. Gli uomini della sicurezza si aggiravano in silenzio, come fantasmi, nel tentativo di trovare indizi.
Roden era vicino all'ingresso della sezione sicurezza ad osservare la situazione con la coda dell'occhio vedeva le stanche e assonnate guardie delle ambasciate osservare la frenetica attività dei federali.
*Speriamo solo che quello che stiamo cercando non sia nelle ambasciate, sarebbe un gran casino* pensò il tenente emettendo un sospiro. Quasi non si accorse dell'arrivo di un marinaio che tutto eccitato gli disse "Signore, venga a vedere!"
Roden si voltò verso il sottoposto e, senza dire nulla, lo seguì fino a raggiungere una sottosezione adiacente alla passeggiata. Era un condotto di servizio dove passavano collegamenti energetici, idraulici e informatici diretti ai vari negozi ed attività.
Roden schivò un grosso tubo di cui ignorava la funzione e raggiunse un piccolo spiazzo isolato da strumentazione e componenti.
Il marinaio Jabob indicò un collega, il capo Jenkins, che stava analizzando col tricorder un pezzo metallico di forma a parallelepipedo, color arancione, con vari attacchi per connettori posti sui fianchi.
"Che cosa abbiamo?" chiese il tenente.
"Si tratta di un registratore di sicurezza, una scatola nera. La sezione tecnica potrà darle più informazioni... ma guardi." Il capo indicò una targhetta con il numero di matricola.
Il seriale diceva poco a Roden ma le parole scritte dopo erano chiare come il sole. Prontamente attivò la comunicazione dicendo "Capitano abbiamo trovato uno dei registratori della Seido"


USS Pontecorvo - Alloggi
Data 20/11/2400 - 07.34


T'Lani guardava la sua carceriera. La logica vulcaniana con la relativa pacatezza, sicurezza e immunità ad ogni minaccia davano un notevole vantaggio all'ambasciatrice, e lei era decisa ad sfruttarlo a pieno.
"Dubito che mi teletrasporterete sul pianeta..." breve pausa per enfatizzare il concetto "Sapete della mia condizione?"
La sua carceriera non si scompose e, sfoggiando la miglior faccia da poker, aggiunse "Sì, ci stiamo attrezzando.." la klingon scoppiò a ridere, una risata sboccata quasi di disprezzo,
per poi dire "Non si preoccupi, ambasciatrice, a breve potrà sbarcare e iniziare i negoziati in tutta sicurezza" fece una seconda risata e poi aggiunse "...negoziati per liberare il mio amato."
T'Lani preferì cambiare discorso e provò a minacciarla "Da DS16 faranno di tutto per fermarvi."
La klingon scoppiò a ridere per la terza volta "Dalla stazione hanno lanciato una nave, ma non si preoccupi, a breve sarà un cumulo di detriti"
Detto ciò la carceriera uscì.


K'Trallis - Plancia
Data 20/11/2400 - 07.52


Al comando del vascello Klingon c'era G'Ral un mediocre ex ufficiale dell'esercito, cacciato per essersi fatto corrompere 10 anni prima e che aveva passato quell'ultimo periodo come mercenario, passando di padrone in padrone. Covava un profondo odio verso la Federazione e non vedeva l'ora di distruggere la USS Stormbreaker per dimostrare ai suoi
padroni le sue capacità.
"Siamo in avvicinamento" annunciò l'ufficiale al tattico.
G'Ral lo ignorò e guardò invece l'ufficiale scientifico "Hanno alzato gli scudi?"
"No... i sensori passivi non rilevano difese, ma sembra che abbiano i tubi di lancio carichi. Tuttavia non ne sono sicuro, usando solo con i sensori passivi è difficile dire se hanno le armi attive" rispose prontamente l'ufficiale scientifico.
"Non me ne frega nulla se hanno le armi attive... se non hanno difese non potranno reggere il nostro attacco." tuonò G'Ral.


USS Stormbreaker - Plancia
Data 20/11/2400 - 07.55


Il Comandante Rerin aveva appena oltrepassato le porte del turboascensore per prendere servizio in plancia quando sentì Durani esclamare "Signore, abboccano!"
Prontamente, con rapide falcate, Rerin raggiunge la sua postazione dicendo "State pronti."


K'Trallis- Plancia
Data 20/11/2400 - 07.52


L'ufficiale tattico monitorava la situazione "Occultamento disattivato... siluro 1 armat..."
"Rilevo un oggetto sotto di noi" Lo interruppe l'ufficiale scientifico.
G'Ral ebbe solo il tempo di voltarsi verso la postazione scientifica che una serie di esplosioni avvolsero la plancia.


USS Stormbreaker - Plancia
Data 20/11/2400 - 07.56


La vecchia nave da guerra Klingon era in avvicinamento a massima velocità di curvatura. Con uno sfarfallio che avvolse la nave, disattivarono l'occultamento e si prepararono a prendere di sorpresa la nave federale ma, nello stesso istante, tre siluri partirono dalla Stormbreaker. Uno mancò il bersaglio ma gli altri due centrarono in pieno la classe K'Trigna sulla gondola di destra, che esplose in mille pezzi. L'attacco a sorpresa si era ritorto
contro di loro ed erano stati colpiti prima di riuscire ad attaccare la nave federale o alzare gli scudi.
La K'Trallis perse la curvatura. Prontamente la Stormbreaker le fu addosso e, con precise bordate di phaser, disabilitò la nave klingon.
"E' finita" annunciò Durani con un sospiro di sollievo.
Rerin osservò con un largo sorriso sul volto lo schermo principale, che proiettava l'immagine della nave nemica danneggiata, e constatò che il piano aveva funzionato. Sapevano che la nave che aveva attaccato la Pontecorvo avrebbe potuto cercare di prendere di sorpresa anche la Stormbreaker, e l'avrebbe fatto quando si sarebbero trovati lontani da DS16 e dal pianeta dei Wadi, vale a dire verso la mattina del giorno 20. Per ovviare problemi e, per togliersi di torno un possibile aggressore, Durani aveva ideato il piano "pesca". Una sonda occultata con dei sensori gravimetrici avrebbe seguito la Uss Stormbreaker fornendo informazioni addizionali sull'arrivo di un possibile aggressore.
Appena la K'Trallis disattivò il dispositivo di occultamento, la sonda fornì quasi istantaneamente le informazioni sulla posizione della nave attaccante, permettendo a Durani di far fuoco con precisione. C'era sempre il rischio che la sonda venisse scoperta ma difficilmente una nave occultata avrebbe utilizzato dei sensori attivi durante l'avvicinamento, per il rischio di farsi scoprire.
Rerin si alzò in piedi pienamente soddisfatto dicendo "Bene signori, pronti con una squadra di abbordaggio."


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25.04 - Seguire le briciole

Autore: Tenente Comandante Tara Keane

USS Pontecorvo - Plancia
20/11/2400 - ore 08.10


Il Capitano Stevens sedeva sulla sua poltrona, con T'Lani in piedi alla sua destra, apparentemente tranquilli.
Fuori dalla visuale del monitor B'tar, il capo del commando Klingon, con quattro dei suoi uomini li teneva sotto tiro, nel caso non bastasse la minaccia di eliminare uno ad uno i membri dell'equipaggio tenuti prigionieri in sala mensa.
Sul monitor il volto del Direttore del carcere orbitale Wadi non sembrava per nulla contento dell'incontro.
=^=Non capisco perché la Federazione voglia intromettersi negli affari di Wadi.=^= disse ed il tono non era affatto amichevole.
"La Federazione non vuole assolutamente entrare nel merito dei vostri affari." Ribatté l'ambasciatrice vulcaniana "Ma si ergerà sempre a tutela dei suoi abitanti. Non vedo, quindi, che difficoltà possano esserci. La Federazione vuole solo conoscere il motivo della detenzione nel vostro carcere. Se è tutto in regola non ci saranno problemi per i rapporti futuri tra voi e la Federazione."
Il Direttore Farias emise una specie di grugnito e rispose
=^=Il Primo Ministro ha intercesso perché questo incontro avvenga, ma potrà scendere solo lei ed un'altra persona e vedrà che è tutto in regola.=^=
"Sarò lieta di stabilirlo, se così è. Avete predisposto tutto per permettere il mio sbarco?"
=^=Si Ambasciatrice, può scendere quando desidera. Chiudo.=^=
Una volta che il monitor si spense, B'tar le si avvicinò minacciosa.
"Perché ha parlato solo dei prigionieri federali? Il suo scopo è quello di liberare il mio compagno!"
T'Lani non si scompose e senza cambiare espressione le rispose:
"Non crede che sarebbe stato strano se avessi parlato di un prigioniero Klingon? Il Direttore sa perché sono qui, si sarebbe insospettito e non è quello che vuole, giusto?"
"Attenta vecchia, io non ho nulla da perdere, ma voi avete decine di motivi per non fallire. Non fare brutti scherzi, non mi fido di voi vulcaniani."



Carcere orbitale Wadi - ufficio del Direttore
20/11/2400 - ore 08.15


Farias , terminato il colloquio con T'Lani, si rivolse al suo assistente rimasto in disparte durante il collegamento con la Pontecorvo.
"Cosa ne pensi? Dobbiamo preoccuparci?Quella vulcaniana deve avere contatti potenti, se il Primo Ministro in persona si è scomodato per permettere la sua visita!"
"Tranquillo, è tutto predisposto, non riuscirà a scoprire nulla. Se il terrestre proverà a discostarsi dal copione che gli ho dato, sa che potrebbe non rivedere suo figlio!" Ribatté con un ghigno sarcastico.
"Bene. Prepariamoci ad accoglierla." Disse Farias alzandosi in piedi.



DS16 Gamma - plancia
20/11/2400 - ore 08,15


Tara aveva preso servizio da qualche minuto e si era messa a studiare la scatola nera della Seido, ritrovata la notte prima.
Non sapeva cosa aspettarsi, ma il Capitano sembrava convinto che parte della soluzione del mistero era celato in quelle briciole di pane che qualcuno stava lasciando in giro.
*Ma perché si prendevano la briga di nasconderli, se in realtà volevano che venissero scoperti! Tutto tempo sprecato!* pensò il Capo Ops della base.

Stava aspettando che il computer scoprisse qualcosa, quando Rogal la chiamò.
Strano, non la chiamava mai quando era in servizio e poi si erano lasciati da poco.
"Ehi, che succede?" Rispose senza distogliere lo sguardo dai dati che scorrevano sul monitor.
=^=Forse niente, ma una nave del mio casato è uscita dal tunnel e a bordo c'è l'assistente personale di mio padre. Ha un messaggio da parte sua, che mi deve consegnare personalmente. Temo niente di buono. Ti faccio sapere.=^=
"Ok, stai tranquillo, non abbiamo nulla da temere. Non sarà niente d'importante. A dopo. "
In realtà entrambi temevano che qualcuno potesse intromettersi nella loro relazione e un messaggio personale da parte del padre di Rogal, non faceva presagire nulla di buono.
Tornò quindi a concentrarsi sul suo compito, cercando di non pensare troppo a quella conversazione.
"Allora ha trovato qualcosa?"
La voce di Aymane alle sue spalle la fece sussultare.
"Capitano, la prossima volta si annunci."
"Scusi, mi sembrava presa dalla conversazione, non volevo disturbarla? Problemi? Posso aiutarla?"
"No grazie, tutto a posto. Comunque, non vedo nulla di strano al momento, sembra tutto in regola. "
Poi il computer segnalò qualcosa.
"Un momento, il computer ha trovato una coincidenza tra i dati della Serenity e della Seido: entrambe le navi sono passate per il territorio Wadi e hanno fatto una sosta. "
"Dove?Non sul loro pianeta principale, giusto?"
"No." Rispose Keane girandosi a guardare stupita il suo Capitano "Sul terzo pianeta del sistema Wadi III, che risulta disabitato però!"
"Controlli meglio, vedrà che è sito archeologico, molto antico. Chissà cosa cercavano tutti su quel pianeta?"
"Forse qualcosa che interessa molto anche al governo Wadi!"
Aymane fece un occhiolino d'intesa alla mezza Klingon.
"Secondo me siamo sulla strada giusta: continui a cercare, se siamo fortunati c'è qualche altro indizio nascosto in quei file. "



USS Stormbreaker - plancia
20/11/2400 - ore 08,30


Rerin seduto sulla poltrona di comando del suo nuovo giocattolo, aspettava la chiamata di Riccardi che di conferma che l'abbordaggio era riuscito. Chiamata che arrivò puntualmente dopo pochi minuti.
=^=Riccardi a Stormbreaker: la K'Trallis è nostra. =^
"Avete avuto problemi?"chiese Rerin.
=^=Hanno fatto una blanda resistenza, ma i miei uomini li hanno sopraffatti velocemente e senza fare vittime. Sono in plancia ora.=^=
"La nave è in grado di viaggiare?"
=^=Credo di sì, ma se volesse far salire a bordo il Capo Capo ingegnere Finnegan, potrà essere più preciso.=^=
"Ottimo lavoro Tenente. Le Mando subito Finnegan. Chiudo." Poi rivolto al suo Primo Ufficiale.
"Signor Sh'erah dica a Finnegan di salire sul vascello Klingon: voglio sapere se quel catorcio è in grado di viaggiare a curvatura e se il sistema di occultamento funziona. "
"Sì Signorrre" rispose il caitiano, facendo oscillare la coda con voluttà.


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25.05 - Il segreto di Wadi III

Autore: Tenente Durani della Casata di Kanjis

USS Stormbreaker - plancia
20/11/2400 - ore 13:32


Al Comandante Th'Tharek non piaceva quell'attesa, ma non poteva partire all'inseguimento della USS Pontecorvo senza avere a bordo il proprio ingegnere capo e sapere se quel vecchio incrociatore leggero Klingon fosse utilizzabile o meno.
Non poteva stivare a bordo della USS Stormbreaker anche i prigionieri, in quanto non aveva abbastanza spazio e, per motivi pressoché simili, non poteva fidarsi a lasciare soltanto pochi uomini a presidio della K'Trallis alla deriva nello spazio.
Avrebbe potuto, senza dubbio, anche inviare un segnale di soccorso alla stazione spaziale e sicuramente l'Ambasciatore Rogal si sarebbe affrettato nel venire a recuperare quel vetusto classe K'T'Inga... ma ciò avrebbe comportato leggi Klingon e conseguenze Klingon.
Con ogni probabilità, questo voleva dire uccisione dei traditori ed invio della nave verso lo spazio dell'Impero, perdendo, in un colpo solo, testimoni o eventuali piste da seguire.
Il Capitano Aymane non glielo avrebbe mai perdonato e Rerin lo sapeva bene.
Ci poteva essere una quarta strada, ma, prima di percorrerla, voleva essere sicuro che avesse un senso anche solo pensare di intraprenderla e, per questo, aveva bisogno di capire in che stato esattamente versava la K'Trallis.
Già averla abbordata, senza perdite, era stata un'ottima azione, agevolata dal colpo a sorpresa inflitto ad un troppo convinto comandante avversario ed all'immediata azione di incursione degli uomini guidati dal Comandante Riccardi.
All'equipaggio di una classe Saber, che variava abitualmente da un minimo di quaranta membri ad un massimo di sessanta, su DS16 Gamma avevano imbarcato un'altra cinquantina di uomini delle sezioni tattica e sicurezza.
Era stati letteralmente stipati in una delle stive di carico e, in quelle condizioni, sicuramente non sarebbe stato per loro un viaggio di piacere, ma avevano in preventivo di abbordare la USS Pontecorvo e non conoscevano esattamente l'entità numerica dei loro avversari.
Tale precauzione, tuttavia, si era rivelata dannatamente utile per impossessarsi della nave Klingon.
Prima di lanciarsi all'abbordaggio, avevano fortunatamente constatato che la K'Trallis viaggiava con un equipaggio fortemente ridotto, ben al di sotto delle circa cinquecento unità abitualmente consigliate per una nave di quella classe.
Segno tangibile che, chiunque ne fosse proprietaria, la Casata o il gruppo di mercenari in questione, non viaggiava in ottime acque: quella classe K'T'Inga aveva visto sicuramente giorni migliori.
Ipotesi confermata dagli strepitanti brontolii dell'ingegnere Pit Finnegan che, una volta salito a bordo della nave Klingon, aveva chiesto almeno ventiquattro ore per venirne a capo.
Rerin gliene aveva concesse quattro.
Durante la sua permanenza a bordo, chiacchierando con il neo Capitano Stevens, infatti, l'Andoriano era venuto a conoscenza che la USS Pontecorvo era una delle poche vecchie navi di classe Miranda che ancora doveva essere sottoposta ad un refit completo dal punto di vista del sistema di propulsione.
Questo a causa di alcune riparazioni d'emergenza, effettuate nei lunghi anni di servizio, che avevano sostanzialmente modificato alcune strutture di sostegno alla camera del nucleo di curvatura, rendendo, di fatto, molto più complicata e laboriosa una modifica in ingegneria, rispetto alle tempistiche canoniche.
Rerin sapeva che una Miranda di quella vetustà poteva viaggiare a curvatura 5, massimo 6, con punte anche di 7, ma per un lasso estremamente limitato di tempo.
La USS Stormbreaker, invece, raggiungeva curvatura 9.3 senza quasi accorgersene.
La sua esperienza come timoniere lo aveva portato a fare un rapido calcolo mentale, più a spanne che altro, e lo aveva fatto propendere per quel lasso di tempo, di quattro ore o al massimo cinque, visto che già erano in ritardo sulla tabella di marcia della USS Pontecorvo, senza nemmeno fermarsi troppo a riflettere sulle reali esigenze del capo ingegnere.
Quelle quattro ore sarebbero state utili, anche per lui, non solo per valutare quale strategia da utilizzare, ma soprattutto per conoscere meglio i Wadi.
Nella frenesia della partenza, avevano avuto troppo poco tempo per approfondire la conoscenza di quel popolo.
A bordo della USS Stormbreaker, nessuno sapeva aiutarlo: né il suo nuovo ed apparentemente morbidoso primo ufficiale, il Caitiano Sh'erah, né l'indemoniata Durani. Lo stesso valeva per il sempre pacato Riccardi e per l'ingegnere brontolone Finnegan.

"Computer: accesso ai dati relativi ai Wadi..." ordinò Rerin Th'Tharek
=^=Civiltà del Quadrante Gamma, Settore Gaminus, natia del quarto pianeta sui nove del sistema Tomerela, sviluppatosi attorno ad una stella di classe A. L'orbita di Wadi IV è di approssimativamente 373 km, il periodo orbitale è di 398 giorni, quello di rotazione 27 ore. Si tratta di un pianeta di classe M con una superficie ricoperta dall'acqua pari al 58% del totale=^=
"Sì... ehm... grazie... ma io volevo avere maggiori informazioni sul popolo, non sul pianeta"
=^=Errata formulazione iniziale della richiesta... ricalcolo... la popolazione dei Wadi consta di circa dodici miliardi di persone, di cui circa un terzo dislocate sulle loro colonie. Due di queste sono su altri due pianeti del sistema Tomerela, ma essi controllano anche altri tre sistemi vicini del Settore Gaminus, un'area di spazio relativamente lontana dalle più frequentate rotte commerciali.=^=
"È ciò spiega perrrché non sono molto conosciuti" affermò Sh'erah, strappando un cenno di assenso da parte di Rerin che, a sua volta, prese la parola:
"I Wadi hanno dato vita ad un'organizzazione indipendente e non facente parte del Dominio di cui comunque essi rispettano e temono il potere. La dislocazione geografica, poco rilevante, ha permesso loro di rimanere fuori dalle mire espansionistiche del Dominio, sebbene, da alcuni rapporti, si lasci supporre che parte del sistema di protezione sia dato anche dalla loro tecnologia, molto avanzata in alcuni campi, e dai loro poteri psionici"
=^=Approssimativamente circa il 3% della popolazione Wadi ha capacità psioniche, una proporzione maggiore rispetto a molte razze simili per quanto riguarda la loro tecnologia, i Wadi hanno un capacità di navigazione interstellare relativamente primitiva rispetto agli standard federali, ma, al contempo, i loro sistemi di teletrasporto e di matrice olografica sono impareggiabili ed ampiamente utilizzati come componente integrante in molti dei loro giochi.=^=
"È vera la diceria per cui il loro impero si basa tutto sul gioco?" domandò Durani, incredula e, per un momento, distratta dalla sua tentazione di salire a bordo della K'Trallis.
=^=Il Chula, uno dei giochi più apprezzati, pare sia in grado di creare da zero un ambiente olografico illusorio di ottima manifattura, partendo da una dimensione molto contenuta, o essere in grado di rompere barriere dimensionali. Secondo il rapporto del Primo Contatto avvenuto su DS9 nel 2369, pare che il gioco, per quanto estremamente realistico per chi è chiamato a parteciparvi internamente, sia assolutamente sicuro o ciò è quanto affermato dal Maestro Surchid Falow.=^=
"Puah... non c'è onore..."
"Tenente Durrrani..." esordì il Caitiano Sh'erah con tono di rimprovero prima di essere fermato da Rerin con una mano su un braccio
*Eccezionalmente morbido... proprio come pensavo* sorrise interiormente l'Andoriano
"Sono cerrrto che il nostrrro ufficiale tattico manterrrà le sue riflessioni perrr sé... ma..."
Durani fessurò gli occhi, assumendo un ghigno non piacevole, costringendo Rerin ad intervenire in maniera bonaria
"Mio caro Sh'erah... non provochiamo la nostra Klingon inutilmente... già è relegata qua mentre una nave del suo popolo è in mano a dei rinnegati che hanno assalito un'unità della Flotta Stellare... lei, come mio primo ufficiale, è un nuovo arrivo, ma oserei dire che siamo fra colleghi ed amici... ognuno, credo, possa ora esprimersi con libertà di intenti... al momento opportuno, invece, agiremo rispettando gerarchia, ordini e direttive"
Un doppio brontolio, di tonalità ed umore contrapposti, accompagnò tali parole.
Sia Sh'erah che Durani avrebbero detto volentieri altro, ma entrambi tacquero al velato rimprovero del Comandante Th'Tharek.
"Computer, altre informazioni sui Wadi?"
=^=Lo stesso loro governo si forma e viene scelto in base ai giochi. Il vincitore del più prestigioso torneo diventa il loro Gran Maestro, o Primo Ministro, mentre tornei minori determinano i leader dei vari clan e di altre fazioni.=^=
=^=Anche il direttore di un carcere Wadi viene eletto in base all'esito di un gioco? Affidano la loro sicurezza a quello?=^= domandò Riccardi dalla plancia della K'Trallis
=^=Ricalcolo... non ho dati sufficienti per dare riscontro a tale affermazione, ma nemmeno per confutarla. Ritengo sia plausibile: è una specie che ama mettersi alla prova con giochi di tutti i tipi e tende ad essere estremamente competitiva in essi.=^=



Prigione Orbitale Wadi
20/11/2400 - contemporaneamente


All'interno della cupola orbitale, l'imponente complesso architettonico della prigione Wadi era contraddistinto da una pianta esagonale caratterizzata da cinque padiglioni, di sei piani e destinati alla detenzione, ed una palazzina a forma circolare, situata al centro ed ospitante gli uffici del Maestro Direttore del Carcere, da cui era possibile sorvegliare con facilità l'intero complesso.
La teoria alla base di tale concezione era l'assunzione, per assurdo, che un solo guardiano posto nella torre centrale sarebbe stato in grado di osservare ogni singolo prigioniero nel medesimo istante.
Era evidentemente un'iperbole ottimistica della realtà, ma, a dire il vero, al momento della sua costruzione, non c'erano mai stati troppi prigionieri.
Scarsi all'epoca erano i contatti commerciali e radi i visitatori, mentre le controversie, di qualsiasi entità fossero, si risolvevano al gioco ed i Wadi, in generale, detestavano barare.
Nei primi tempi, pertanto, i casi degli internati erano rari e, anche per quei pochi, il loro percorso di recupero e reimmissione nella società passava attraverso la catarsi emotiva data da giochi simili al Chula.



K'Trallis - plancia
20/11/2400 - ore 15:46


Durani ancora era incredula, mentre, vestita in alta uniforme Klingon, era letteralmente sprofondata nella poltrona di comando del incrociatore K'T'Inga.
Non poteva fare altro, visto il sedile che era ampiamente sfondato nei suoi possibili confort, ma a lei non importava: erano quindici anni che non sedeva più su una nave Klingon in un ruolo di comando.
Allora era una quindicenne rispettata più per il cognome che portava, sebbene colpito da disonore, che per motivi inerenti la sua persona.
In quel momento, invece, era stata scelta: un onore ed una responsabilità.
I Comandanti Th'Tharek e Riccardi l'avevano fatta stare sulle spine per tutta la mattinata, come ad un cucciolo di targh a cui viene tolto il cibo dopo averglielo fatto balenare davanti agli occhi, ma, finalmente, dopo non quattro, nemmeno cinque, ma addirittura sei ore, l'ingegnere Pit Finnegan aveva dato il suo nulla osta all'utilizzo della K'Trallis.
La curvatura era stata ripristinata ed il sistema di occultamento era intatto.
La USS Stormbreaker era ripartita alla caccia della USS Pontecorvo con un equipaggio ridotto al minimo: quaranta uomini.
L'altra ventina, invece, era stata posta al suo comando, a cui si aggiungevano i cinquanta della sicurezza imbarcati in overbooking sulla nave di classe Saber, e tutti quanti avrebbero tentato di gestire l'incrociatore leggero Klingon.
Rimanevano ugualmente pochini, ma i rinnegati, che l'avevano rubato all'Impero, non erano certamente molto più numerosi.
Nonostante le apparenze da ammasso di ferraglia, alla K'Trallis era stato installato un computer di bordo derivante da tecnologia Breen, in parte simile ai processori a gel bioneurale della Flotta Stellare, in grado di svolgere in modalità automatizzata tutta una serie di procedure che, originariamente, erano state pensate per essere monitorate manualmente.
Lo stesso Finnegan ne era rimasto sorpreso, sebbene avesse scoperto e risolto, a parole sue, tutta una dannatissima serie di bug in grado di friggere gran parte dei sistemi di bordo.
Insomma, il trapianto del software Breen aveva avuto un impatto significativo sulle impiantistiche Klingon, ma rimanevano possibili crisi di rigetto.
Tale eventualità, così come l'idea che la USS Stormbreaker si potesse trovare in inferiorità numerica, era stata presa seriamente in considerazione dal Primo Ufficiale Sh'erah, ma bocciata da Th'Tarek.
Rerin apprezzava le preoccupazioni del Caitiano, ma aveva ragione Riccardi: per il loro piano, avevano bisogno di almeno una seconda nave... preferibilmente occultata.
Se poi Durani si fosse rivelata in grado di riuscire a far parlare anche qualcuno dei prigionieri a bordo, era tutto di guadagnato.
Avrebbero potuto capire il perché dell'assalto alla USS Pontecorvo.
Alle domande di Riccardi, nessuno aveva voluto rispondere.
Ad una Kanjis, nessun Klingon sano di mente avrebbe osato protrarre per troppo tempo la sfida del silenzio: non si chiedeva loro di tradire i propri compagni, ma per lo meno di rivelare le proprie carte ed i propri obiettivi.
Onde evitare sorprese esterne, Rerin aveva chiesto alla Dottoressa Bly di apportare delle modifiche facciali, minimali e temporanee, ad alcuni dei più imponenti membri del personale distaccato sulla K'Trallis.
A prima vista, da qualsiasi apparato di trasmissione, sarebbero stati scambiati per Klingon, anche perché dotati di uniformi, duplicate secondo le specifiche indicate da Durani, e, grazie all'opera dell'instancabile Finnegan, si era provveduto anche a modificare il segnale di trasponder della nave.
Chiunque l'avesse tracciata, non si sarebbe mai aspettato di trovarsi di fronte la nave originaria, né che quest'ultima fosse caduta in mano Federale.
"Se mi chiamassi Picard, ordinerei energia! Visto che non lo sono, fate muovere questa vecchia bagnarola! Ha'!" ordinò Durani al povero Efrosiano addetto al timone.



Wadi III - sito archeologico
20/11/2400 - ore 17:35


Wadi III era caratterizzato da un immenso territorio in stile desertico savana.
O quello era ciò che appariva a chiunque.
Nella realtà, anche Wadi III aveva una discreta porzione di superficie planetaria ricoperta dalle acque, circa il 20%, ma la quasi totalità del pianeta era stata inglobata in un gioco progenitore del Chula.
Compito di colui o di coloro che giocavano a tale versione era guidare le proprie pedine per ritrovare il manufatto.
Solo in quel modo, il gioco sarebbe terminato e Wadi III si sarebbe potuto ripopolare.

"Il manufatto va trovato".
"Il manufatto va trovato".
"Il manufatto va trovato".
Era il leit motiv che sentivano continuamente le pedine interne del gioco, ad ogni ostacolo incontrato, ma anche il Maestro Woodrow quante volte se lo era ripetuto negli ultimi cinquant'anni?
Da quando era stato sconfitto, e praticamente umiliato, nella sfida al ruolo di Gran Maestro, non aveva pensato ad altro.
Chi era in grado di risolvere l'arcano dietro la civiltà perduta su Wadi III avrebbe potuto rivendicare il ruolo di Gran Maestro, in un torneo a due direttamente con il leader in carica, evitando di affrontare partite di ogni genere o grado.
Una sfida finale per ritornare laddove gli spettava, in una competizione senza eguali.
Tossì.
Di nuovo ed ancora.
Quella sabbia non gli faceva bene... caldo, sassi, sabbia e polvere... non respirava altro da decenni e la tosse periodica, con spruzzi sanguigni, era là a testimoniare il lento ed inesorabile scorrere del tempo.
All'inizio, aveva tanti amici e seguaci, in molti lo avevano aiutato e supportato nelle sue ricerche, ma la versione del Chula, installata su Wadi III, era tutt'altro che priva di pericoli.
Era un esperimento, progenitore del più sicuro Chula, decisamente complicato e difficile, anche perché poteva portare alla perdita fisica delle pedine interne al gioco.
Nessuno aveva mai nemmeno osato sfidare il suo altissimo quoziente intellettivo: i suoi aiutanti sapevano che solo lui poteva tirarli fuori dal gioco, una volta entrati.
A differenza del Chula, vi era modo di comunicare da fuori a dentro, ma non da dentro a fuori occorreva trovare il modo giusto per farlo, che era sempre diverso, ma le pedine interne potevano avere una guida.
Tale possibilità era controbilanciata dal fatto che le sfide affrontate erano senza esclusione di colpi e che potevano costare anche molto caro ai partecipanti.
Inoltre, le pedine interne, a differenza del Chula, potevano essere estratte vive anzitempo dal gioco, ammesso di risolvere adeguatamente l'indovinello o la prova, anche senza ritrovare il manufatto.
Ovviamente meno pedine erano in azione e minori possibilità vi erano di trovare il manufatto.
Ma che cos'era esattamente?
Nessuno lo sapeva con esattezza, ma si supponeva che, mentre nel Chula, la scatola del gioco era in mano ai giocatori esterni, quella di Wadi III era stata introdotta assieme alle prime pedine interne centinaia di anni prima.
Era un gioco immensamente complicato che aveva perso molta attrazione, ma da secoli c'era sempre stato un Maestro che si prodigava a risolvere l'arcano.
Persi molti dei propri seguaci, Woodrow aveva stretto un accordo con Farias, un altro Maestro caduto così in disgrazia da essere nominato Direttore di un Carcere, e con Yarwod, un esule Wadi, che si era stufato di vivere in un un mondo di gioco, fine a se stesso, e che si era messo in combutta, per arricchirsi, con Agadok, un Ferengi.
Yarwod ed Agadok erano in grado di sollecitare i più torbidi desideri dei loro interlocutori, offrendo quanto da questi ricercato: sesso, gioco, adrenalina e sfide.
Il tutto pagato profumatamente.
E quale sfida più grande di far balenare, sotto gli occhi di questi avventurieri da strapazzo, la possibilità di trovare un manufatto in grado di ricreare una città d'oro da sotto un deserto di polvere?
Yarwod era un maestro di retorica ed Agadok un magnifico concierge, piccolo ed infido, ma in grado di guadagnarsi ogni loro possibile ricchezza.
Una volta arrivati su Wadi III, i loro ospiti in cerca di avventura venivano trasformati in pedine interne del gioco: le più deboli venivano immediatamente sopraffatte, le più forti o astute sopravvivevano a lungo... e, quando esauste, venivano estratte dal gioco grazie alle abilità del Maestro Woodrow e confinate nella prigione di Maestro Farias.
Per rendere tutto più credibile, venivano stilate false accuse, a prova di indagine da parte delle autorità Wadi, e tutto messo a tacere.
Le stesse navi con cui arrivavano su Wadi III venivano poi inserite in un mercato clandestino, smantellate o rivendute a pezzi per farne perdere ogni traccia.
Era un sistema che funzionava a meraviglia da anni, andato in crisi perché ora qualcuno dalla Federazione Unita dei Pianeti aveva deciso di ficcare il becco in questioni che, tutto sommato, non gli appartenevano.
Woodrow non confidava molto nelle scarse abilità di Farias, ma era strenuamente convinto che quest'ultimo avrebbe fatto di tutto per mantenere lo status quo, al fine di continuare a testare sui prigionieri, ampiamente nutriti e ben curati, i propri giochi mentali che stava sperimentando.
Dalla Federazione avevano inviato un'ambasciatrice Vulcaniana per investigare, sollecitando addirittura il Gran Maestro, divenuto anche lui un suo arcinemico da quando era subentrato come Primo Ministro di Wadi IV.
Woodrow non poteva rischiare: nel caso Farias avesse fallito a distrarre gli interessi federali, aveva già pronto un piano di riserva, con tante belle nuove pedine da utilizzare nel suo gioco rompicapo.


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25.06 - Una nuova avventura

Autore: Tenente Lucas Warren

USS Freedom
20/11/2400 - ore 12,20


Lucas stava studiando la planimetria della stazione quando la nave attraversò il Tunnel. Lo guardò emozionato, era la prima volta che vedeva un evento simile, gli sarebbe piaciuto fermarsi su DS9 per studiarlo ma lo aspettavano dall'altra parte alla Base Spaziale DS16 G, forse anche lì avrebbe potuto esaminare e approfondire gli studi fatti. All'improvviso sentì la voce dell'ingegnere Harry Stamper uscire dal badge.

=^=Tenente siamo arrivati alla Deep Space 16 Gamma. Quando è pronto la sbarcheremo, il capitano ci ha già affidato una missione.=^=
"Vado signore e grazie."

Gli allievi che avevano viaggiato con lui erano già scesi e mentre stava per teletrasportarsi senti un guizzo di eccitazione, una nuova avventura stava per iniziare.



Base Stellare 16 Gamma
20/11/2400 ore 12,50


Quando uscì dalla sala del teletrasporto vide che gli altri con cui aveva viaggiato seguire i propri superiori. Si guardò intorno incuriosito, era più simile a una citta che a una base spaziale con negozi e bar. Sulla nave aveva studiato la pianta della stazione perciò si diresse nella direzione dove doveva trovarsi la sala di controllo e l'ufficio del capitano Aymane.

Mentre stava camminando guardandosi intorno, venne fermato da un giovane guardiamarina "Siete nuovo signore?"

Lucas si girò e guardandolo "Sono il Tenente Lucas Warren, il nuovo ufficiale scientifico, sto andando ad incontrare il capitano."
"Se vuole l'accompagno, signore." Disse il giovane cortesemente.
All'improvviso una voce dietro di lui li interruppe "Torni al suo lavoro, Winter ci penso io al tenente."

Entrambi si girarono e videro una bella donna di colore che lo guardava interessata.

Il Guardiamarina annuì e mormorò "Si signora" e si allontanò in fretta.

La donna lo guardò con attenzione e sorrise.

"Lei è una klingon?" esclamò Lucas.
"È un problema, Tenente." Rispose la donna incuriosita.
"No signore" rispose Lucas vedendo i gradi, poi continuò "Sono..."
"Si lo so, lei è il Tenente Lucas Warren, il nostro nuovo ufficiale scientifico." Poi sorrise di nuovo e continuò "Venga l'accompagno dal capitano Aymane. A proposito, sono il Comandante Tara Keane, il Capo Operazione della base. Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure a me."

Quando entrarono nell'ufficio, il Capitano stava controllando dei DPadd, sollevò la testa e li guardò con aria interrogativa. Tara stava per parlare ma questa volta Lucas la anticipò.

"Sono il Tenente Lucas Warren, il nuovo ufficiale scientifico." Poi porgendogli un DPadd continuò "Ecco gli ordini e il mio curriculum."

"So già tutto, benvenuto a bordo tenente." Quando vide che Tara era ancora all'interno dell'ufficio disse con un sorrisino "Grazie comandante, ora può tornare alla sua postazione."

Quando la donna fu uscita, il capitano Aymane continuò "Devo dire che si è scelto un brutto momento per arrivare." E gli racconto ciò che era accaduto.
"Spero che presto torneranno i suoi colleghi così potrà conoscerli. Intanto si faccia dire qual'è l'alloggio a lei assegnato e inizi ad ambientarsi nella stazione. Temo che avremo presto bisogno di lei. Può andare."


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25.07 - Improbabili alleanze

Autore: Tenente Comandante Rerin Th'Tharek

DS16 Gamma - Sala Macchine
20/11/2400 - ore 15:56


Tara era ancora un po' nervosa: Rogal non si era ancora fatto vivo, quindi non aveva ancora idea del perchè fosse arrivata quella nave della sua casata. Scosse il capo e tornò ad analizzare quel piccolo sistema di registrazione dati, scansionandolo con il tricorder.

"Qualcosa di nuovo, Comandante?"

La voce di Aymane alle sue spalle la fece sussultare, di nuovo: quell'uomo aveva un passo silenzioso peggio di un felino "Capitano, lei si che sa come prendere la gente alle spalle!"

"Dice? Lo sa che me lo ripete sempre il Comandante Rerin... dovrò iniziare a credere al mio numero uno"

Keane inarcò un sopracciglio "Lei è consapevole che il Comandante detesta essere chiamato numero uno?"

Aymane, per tutta risposta, sorrise divertito "Se non lo detestasse, mi divertirebbe solo la metà... ad ogni modo, abbiamo qualche informazione su questo registratore?"

Il capo ops scosse il capo "Non esattamente. Si tratta di uno dei sistemi di registrazione della Seido che, chissà perchè, hanno deciso di nascondere sulla nostra base"

"Beh, questo lo sapevamo già... anche se mi domando ancora chi lo abbia portato qui, chi è il pazzo che si diverte a disseminare la star base di indizi?"

"A questo non saprei risponderle" Tara indicò il registratore "Ad ogni modo, non è tanto cosa sia a rendere questo apparecchio speciale, ma la sua localizzazione. Si tratta di una delle memorie di registrazione poste nel nucleo del computer della nave. Se ora è stato estratto da quella posizione..."

"...possiamo ipotizzare che la Seido sia stata smantellata e rivenduta pezzo per pezzo" Aymane osservò l'oggetto che Tara stava analizzando stringendo le labbra "E se la nave è stata cannibalizzata, il suo equipaggio non credo abbiano fatto una fine migliore"

Keane osservò il superiore "Che siano stati uccisi?"

"Uccisi, venduti come schiavi... chi può dirlo" Aymane rimase per un attimo in silenzio "Ad ogni modo tutto questo è comunque positivo. Non sono poi moltissimi i posti dove navi federali vengono smantellate qui nel gamma, direi che abbiamo una pista. Ottimo lavoro Comandante, continui pure le sue ricerche... se troverà qualcosa mi faccia sapere"



USS Stormbreaker - Plancia
21/11/2400 - ore 16:12


Il Comandante Rerin stava in mezzo alla plancia, osservando silenziosamente i colleghi intenti alle loro postazioni, in attesa di giungere nel sistema stellare dei Wadi. Alle sue spalle, il Tenente Sh'erah, fissava il collega lasciando ondeggiare la sua coda. I due ufficiali in comando avevano approcci molto diversi sul come affrontare i problemi, ma si era tuttavia formata una notevole complicità fra i due, permettendogli di lavorare assieme.

"Non sarrrà un atteggiamento trrroppo diretto il nostrrro?"

Rerin si voltò con un mezzo sorriso "Credo che ormai abbia capito che sono un ufficiale d'azione..." fece la sua mezza battuta per poi farsi del tutto serio "Mi creda, Tenente, ho preso in considerazione ogni suo consiglio ed appunto. I fatti, tuttavia, mi portano a credere che, chiunque vi sia dietro, abbia tutto l'interesse di non attirare l'attenzione"

"La USS Pontecorvo è ancora diretta al territorio Wadi e, considerate le tempistiche di viaggio, credo abbiano già preso contatti con quel popolo" Riccardi osservò il superiore "Non hanno fatto nulla per far perdere le loro tracce ed anzi, la rotta è rimasta quella preimpostata"

"Esatto..." il Tenente Sh'erah si voltò verso il capo della sicurezza "E questo ci porrrta a ritenere che l'obiettivo finale sia raggiungerrre il terrritorio Wadi"

Bly alzò il capo dalla consolle "Questo potrebbe indicare che l'ambasciatrice, con buone probabilità, è ancora viva. Giusto?"

"Sì, io ritengo di sì" Rerin incrociò le braccia al petto "Credo che, fin dall'inizio, l'ambasciatrice T'Lani fosse stata scelta solo perchè l'unica autorizzata a scendere sul pianeta per discutere dell'incarcerazione dei cittadini federali. Non si tratta del semplice rapimento di un personaggio importante e dubito che verrà mai richiesto un riscatto. Vogliono qualcosa di diverso e probabilmente lo vogliono dai Wadi"

"Rrresta il fatto che prrresentarci senza alcun invito..." il caitiano osservò il superiore "Potrebbe innervosire i rrrapitori... e di riflesso i Wadi, se vedesserrro un altra nave federrrale in avvicinamento"

Un sorriso divertito apparve sul volto di Rerin "Quella non è una probabilità, la darei per certezza. Ma è proprio quello che voglio, aggiungere una nuova pedina all'equazione... se tutti saranno occupati con noi, la nostra presenza darà modo al tenente Durani di ficcanasare in giro indisturbata" tornò a guardare lo schermo-visore "Ma se teme che facciano male all'ambasciatrice solo perchè siamo presenti in zona... io tendo ad escluderlo. Non si organizza un simile piano per mandarlo in nulla a pochi passi dalla fine"

"È comunque un rrrischio"

"Si, lo so. Il fatto è che l'ambasciatrice è viva per un motivo" Rerin fissò il caitiano "Senza di lei non potrebbero mai arrivare ai Wadi. Ma, una volta ottenuto ciò che vogliono, a cosa potrebbe servigli una vulcaniana che, oltretutto, potrebbe identificarli? No, aspettando troveremmo solo il suo cadavere. Meglio l'azione..."

Il Tenente Sh'erah si limitò ad annuire a nessuno di loro piaceva la situazione ma tutti erano concentrati nel proprio compito di riportare alla base T'Lani, sana e salva.



USS Pontecorvo - Alloggi dell'ambasciatrice T'Lani
22/11/2400 - ore 09:42


Erano passati alcuni giorni dal rapimento e, nonostante il fare sprezzante della leader femmina, l'ambasciatrice era sempre stata trattata con grande rispetto. I suoi rapitori si erano mostrati tanto garbati da preoccuparsi di fargli avere pasti adatti alla sua dieta vegetariana, rispettando sempre precisi orari.

Superata l'iniziale diffidenza, T'Lani mise a frutto la sua grande logica e pragmaticità per tentare di capire chi fossero quei klingon, giungendo ad un'unica risposta: non erano nemici, non del tutto almeno.

Era indubbio che si trattasse di una casata klingon delle più modeste e malconce, probabilmente alcuni dei loro antenati si erano macchiati di qualche grave torto ed erano tutti stati relegati ai margini della società, eppure questo non li rendeva meno klingon. Si trattava di una casata guerriera, profondamente legata alle proprie radici culturali, filosofiche e religiose.

C'era voluto del tempo per farli aprire ma finalmente tutto iniziava ad avere un senso: erano stati mossi dalla foga di recuperare un membro della loro casata, un certo Kollek, che sembrerebbe essere stato arrestato mentre tentava la fuga, con la sua nave, dallo spazio territoriale dei Wadi.

Per un popolo orgoglioso come i Klingon nulla era disonorevole quanto la vigliaccheria e la debolezza e per una casata come la loro, piccola e poco considerata, che stava lottando per tornare in auge agli occhi del cancelliere, era ancora peggio.

La rapitrice, Kiomi, non avrebbe lasciato nulla di intentato pur di riprendersi il suo uomo e dimostrarne la sua reputazione da guerriero feroce. Era questa ricerca di ristabilire la gloria e l'onore del casato che li aveva portati ad elaborare un piano al contempo folle ma geniale. Prendere il controllo di una nave federale impegnata in un viaggio diplomatico pacifico al territorio dei Wadi, utilizzandola per portarsi indisturbati sino alle carceri del pianeta. Qualunque cosa fosse successo, per i Wadi la responsabilità sarebbe ricaduta sulla Federazione Unita dei pianeti e loro se ne sarebbero andati indisturbati. Era un piano forse un po' troppo ottimistico ma aveva una sua logica di fondo.

Avrebbero potuto limitarsi a rivolgersi alla propria ambasciata su DS9? Possibile, ma non avendo la certezza del risultato, hanno optato per soluzioni meno ortodosse un po' come la decisione dei binari di sequestrare la USS Enterprise D per riattivare il computer centrale del pianeta, anziché chiedere direttamente aiuto al suo Capitano, Jean-Luc Picard. Decisioni non condivisibili ma almeno in parte comprensibili.

Si era presa del tempo per meditare ma, fatti i suoi ragionamenti, era giunta ad una conclusione: lei intendeva aiutare i suoi rapitori perché la situazione dei Wadi andava assolutamente chiarita.



K'Trallis - Plancia
22/11/2400 - ore 10:23


Il tenente Durani, indossata l'uniforme klingon, aveva deciso di attendere alcuni giorni prima di andare dai prigionieri. Era stata una scelta ben ponderata: correre ad interrogare l'equipaggio klingon l'avrebbe fatta apparire alla disperata ricerca di notizie, al punto da apparire debole. Lei era un membro della Casata di Kanjis e non avrebbe mai permesso ad alcun nemico di considerarla una debole!

Ciò che aveva appreso, tuttavia, meritava di essere condiviso con i colleghi, per quanto si trattasse di notizie frammentarie e non ancora verificate "Aprite un canale protetto con la Stormbreaker"

Gli ufficiali di plancia la guardarono qualche istante, non erano propensi ad effettuare una comunicazione in occultamento per il rischio di essere individuati, ma si fidavano abbastanza delle capacità di Durani per darle retta ed obbedire senza fiatare. A rispondere fu Rerin, che occupava la postazione di comando sulla plancia.

=^= Sebbene sia felice di vederla nella sua nuova veste di Capitano, direi di andare al sodo e limitare le comunicazioni. Cosa ha scoperto? =^=

Durani si limitò ad annuire "La comunicazione era necessaria. Recentemente era stata registrata la sparizione di alcune navi federali, che era coincisa con un inspiegabile aumento degli arresti da parte dei Wadi. Da quanto ho appurato con i miei interrogatori, non è stato un problema unicamente federale. Sono spariti dei vascelli klingon, romulani e di svariate altre razze del gamma. Fra esse è sparita la nave gemella della K'Trallis, la K'Torag..."

=^= Tenente, ho paurrra a chiderrrle come si sono tenuti quegli interrogatori =^=

Durani sorrise divertita alle parole del caitiano ma, prima che potesse rispondere, Rerin intervenne prontamente =^= Sorvoliamo, per il momento... ma, quindi, era per capire il motivo della sparizione della K'Torag che hanno rapito l'ambasciatrice? =^=

"No, per riprendersi quell'equipaggio, in primis il suo capitano... risultano tutti essere stati arrestati da Wadi"

=^= E immagino che chiederrre l'aiuto della Flotta Stellarrre... che già aveva accordi per contattarrre i Wadi, non fosse un'opzione =^=

"I Klingon non chiedono, i Klingon prendono!" c'era una certa fierezza razziale nelle parole di Durani "E potete starne certi, se riterranno di dover combattere per riavere i propri uomini lo faranno! Non si abbandonano gli altri membri del clan al loro destino!"

=^= Ha fatto bene ad informarci, ora la lascio alla sua nave =^= Rerin sembrò voler tagliare corto =^= Quando intercetteremo la Pontecorvo, a meno che la Saber non si trovi davvero in difficoltà, mi aspetto che lei prosegua senza variare rotta e velocità. La sua nave è la nostra sola speranza di poter avere informazioni sui Wadi senza che loro si accorgano di essere spiati, abbandoni l'occultamento solo come ultima risorsa. Buona fortuna! =^=

"Qapla'!" rispose Durani per poi far chiudere la comunicazione



USS Pontecorvo - Alloggi dell'ambasciatrice T'Lani
22/11/2400 - ore 15:40


Il viaggio stava proseguendo senza ostacoli di sorta, i Wadi non sospettavano di nulla e l'ambasciatrice si stava rivelando un ostaggio molto meno problematico di quanto avrebbero pensato. Kiomi sedeva scompostamente alla postazione di comando quando si accorse che la nave stava decelerando "Che state combinando, idioti!"

"Usciamo dalla curvatura!" il klingon al timone digitava rabbiosamente alla consolle "Ma non l'ho impostato io! La nave non sta seguendo i miei comandi e... motori offline!"

"Quei maledetti federali ci stanno addosso, sono appena usciti dalla curvatura!" li informò il tattico

"Pensano davvero di farci paura con quella piccola navetta?" Kiomi scattò in piedi con fare iracondo "Allarme rosso, attivare tutte le armi... venderemo cara la pelle!"

"Scudi alzati, armi cariche, siamo pront... no!" il klingon alla tattica sferrò un pugno accanto alla consolle per poi tornare a digitare freneticamente alla tattica "Gli scudi si sono disattivati, le armi sono nuovamente offline"

=^= Questo è uno dei gravi problemi che succedono quando si pensa di potersi prendere cose altrui =^= sullo schermo visore, senza che nessuno aprisse la comunicazione, era apparso il volto risoluto di Rerin, comodamente seduto sulla postazione di comando della Saber =^= Purtroppo il legittimo proprietario, presto o tardi, verrà a riprendersela. Dunque, permettetemi di riassumere la vostra precaria situazione, siete senza motori, senza scudi e senza armi... e nulla mi farebbe più felice di salire a bordo per restituirvi il caloroso saluto che mi avete dedicato al nostro primo incontro. Arrendetevi! =^=



USS Stormbreaker - Plancia
22/11/2400 - ore 15:42


"Questo è uno dei gravi problemi che succedono quando si pensa di potersi prendere cose altrui" Rerin, comodamente seduto sulla postazione di comando della Saber, stava approfittando dell'attimo di smarrimento dei suoi avversari per conquistarsi la sua posizione di vantaggio "Purtroppo il legittimo proprietario, presto o tardi, verrà a riprendersela. Dunque, permettetemi di riassumere la vostra precaria situazione, siete senza motori, senza scudi e senza armi... e nulla mi farebbe più felice di salire a bordo per restituirvi il caloroso saluto che mi avete dedicato al nostro primo incontro. Arrendetevi!"

In effetti era stata una mossa non particolarmente oculata quella di prendere una nave federale senza conoscerne a pieno le funzionalità. Rerin si era limitato a mettere in atto la stessa strategia che, svariati decenni prima, Kirk aveva messo in atto contro Khan: aveva disattivato la Pontecorvo sfruttando i codici di comando comunicatigli dal Comando di Flotta. Soluzione facile ed estremamente sicura che, tuttavia, non poteva dirsi risolutiva. T'Lani era sempre in mano loro! Fosse stata un'ambasciatrice qualsiasi sarebbe andato tutto bene, ma lei non poteva essere teletrasportata, e le navi su cui viaggiava dovevano avere una particolare calibrazione degli scudi purtroppo Finnegan non aveva ancora avuto modo di applicare quelle modifiche e ciò rendeva il tutto ancora più complesso.

=^= Abbiamo ancora noi l'ambasciatrice! =^= Kiomi guardò con sguardo di sfida Rerin per poi far motto ad uno dei suoi uomini di andarla a prendere

"Beh, sì. Ma la vegliarda ha avuto una vita lunga e piena. Se è arrivata la sua ora, chi sono io per impedirlo?"

=^= Stai mentendo! Io ho qualcosa che tu desideri, quindi se non vuoi vederla morire ti consiglio di riattivare la mia nave! =^=

"Lei ha in parrrte ragione, ma sappiamo bene che entrambi state mentendo" Sh'erah se ne stava al fianco del suo ufficiale superiore "Se dovesse morrrire l'ambasciatrice tutto il vostrrro piano fallirebbe miserrramente e voi non trrroverete più l'equipaggio della K'Torag"

=^= Credete davvero che un klingon si faccia mettere in scacco da voi due? Ve lo ripeto, riattivate la nave e andatevene o l'ambasciatrice farà una brutta fine. Del resto sappiamo entrambi che non può portarla via con il teletrasporto =^=

"Mm... no, ma posso sempre teletrasportare te e tutti i tuoi uomini"

La klingon scoppiò a ridere fissando l'andoriano =^= Tutti noi in quella misera navetta? Tu sei pazzo! =^=
"Non sottovaluterei questa nave, se fosse in te. Noi disponiamo ancora di scudi ed armi" Rerin fisso con sguardo gelido la donna "Ad ogni modo, non devo necessariamente teletrasportarvi in una cella... Il vuoto cosmico è tanto grande e molto... vuoto. Arrendetevi!"

=^= Mai, petaQ! =^=

"Siamo in stallo, temo..." Rerin si tirò un po' su dalla poltroncina "E siamo abbastanza vicini ai Wadi perchè questo rendez-vous sia in parte captato" Rerin stava sfoggiando la sua miglior faccia da poker "Immagini come la prenderà un popolo come i Wadi... nell'ultimo periodo sono un po' paranoici, potrebbero anche cancellare l'incontro... tic tac, il tempo vola e ogni vostra possibilità che il piano funzioni vi sta scivolando fra le dita"

=^= Questo non deve assolutamente succedere! =^= la voce di T'Lani sembrò lasciare interdetti i due litiganti per qualche attimo, dando il tempo alla vulcaniana di portarsi al fianco della klingon =^= Questa vostra diatriba deve cessare immediatamente, non possiamo rischiare che i Wadi abbiano un pretesto per non accoglierci! =^=

"Ambasciatrice T'Lani, sta bene?" chiese Riccardi dalla sua consolle

=^= Sì, Comandante, sto bene =^= T'Lani rispose senza alcuna inflessione nella voce =^= Al momento l'importante è raggiungere i Wadi, la situazione di stallo che si è generata va risolta =^=

Rerin e Kiomi si fissarono in cagnesco =^= Hai sentito l'ambasciatrice, antennino? Sparisci! =^=

"Ti piacerebbe, eh?" Rerin incrociò le braccia al petto "Non per sottolineare l'ovvietà ma siamo decisamente in una posizione di vantaggio, se c'è qualcuno che si deve arrendere sei tu!"

=^= Comandante Rerin! Lei è ancora giovane e impulsivo, quando arriverà alla mia età imparerà che non sempre le cose sono come appaiono. Per quanto stiate dando prova di non essere in grado di comunicare efficacemente, entrambi siete mossi da obiettivi comuni entrambi volete andare a fondo alla questione Wadi e capire cosa ne sia stato di tutti coloro che sono stati incarcerati =^= l'ambasciatrice T'Lani si voltò verso Rerin =^= La contatterò a breve =^=

Dopo le parole dell'ambasciatrice, la Pontecorvo chiuse la comunicazione.

Il silenzio piombò nella plancia della Saber per svariati istanti, fu solo Bly dopo un po' a rompere gli indugi "Sbaglio o l'ambasciatrice ha qualcosa in mente?"

"Già... qualcosa che certamente non mi piacerà" Rerin si voltò verso Riccardi "Notizie dalla K'Trallis?"

"Nessuna, a questo punto è ovvio che abbiano proseguito per il territorio Wadi. Dovrebbero giungere lì fra circa diciotto ore"

Il Tenente Sh'erah guardò Rerin muovendo la coda "Pensa che trrroveranno qualcosa?"

"L'arrivo della Pontecorvo era stato programmato fra qualche giorno. Anche andando alla massima velocità, una nave come quelle avrebbero di fronte a sè altre sessantasei ore di viaggio per raggiungere i Wadi" Rerin fissava lo schermo con impazienza, odiava aspettare "La speranza è che approfittino delle ore prima dell'arrivo dei federali per far sparire le prove di quello che stanno facendo... e se è così, essere una nave occultata nel momento e nel posto giusto può fare la differenza. Ma quanto ci vuole?!"

"L'ambasciatrrrrice starrrà negoziando"

"Avrei preferito occuparmene a modo mio!"

"Signore, comunicazione in entrata dalla Pontecorvo!"

"Molto bene, sentiamo cosa hanno da dirci!"

=^= Comandante, l'equipaggio klingon accetta di riconsegnare la Pontecorvo al suo equipaggio e giungere ad un accordo pacifico con noi della Federazione =^=

Rerin sgranò gli occhi "Accordo pacifico?!"

=^= Sì, Comandante. Vi chiedo di predisporre la vostra nave per permettere il mio trasferimento a bordo, Kiomi e tre dei suoi uomini si uniranno a noi ed insieme ci dirigeremo nel territorio Wadi, dove andremo a fondo della questione. Intanto io comunicherò ai Wadi delle difficoltà che sta avendo la Pontecorvo e della possibilità che sia necessario un cambio di vascello =^= T'Lani fece una pausa =^= Comandante, so che la soluzione non le piace, ma questa è l'unica via per risolvere rapidamente la situazione. Sa bene che il popolo klingon non si arrende mai, preferiscono morire combattendo. Ha davvero intenzione di rischiare decine di uomini per recuperare la Pontecorvo? =^=

Rerin fece una smorfia per poi far apparire un sorriso tirato "Molto bene, il nostro ingegnere sta già modificando gli scudi. Appena terminato procederemo a velocità di crociera verso il territorio Wadi, dite ai nostri nuovi ospiti... che io non gli toglierò gli occhi di dosso. Rerin chiudo"

Chiusa la comunicazione, Rerin scattò in piedi per dirigersi nel suo ufficio "Signor Riccardi... voglio che quei klingon siano sotto controllo, se anche solo pensano di far qualcosa voglio che siate pronti ad agire!"

"Capitano..." il primo ufficiale richiamò l'attenzione di Rerin "Perrrchè procedere solo a currrrvatura di crrrociera?"

"Se i miei calcoli non sono errati, fra modifiche della nave e viaggio a curvatura... la Stormbreaker arriverà su Wadi un po' prima di quando sarebbe arrivata la Pontecorvo... ossia tra circa quarantasei ore. Questo darà al tenente Durani abbastanza tempo per svolgere le sue indagini" Rerin era decisamente innervosito "Tenente Sh'erah, a lei la plancia. Se succede qualcosa mi trovate in ufficio!" detto questo se ne andò.


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25.08 - Il gioco non è più divertente!

Autore: Tenente Bly Dorien

USS Stormbreaker - Ufficio del Capitano
22/11/2400 - ore 16:14


L'Ambasciatrice T'Lani era seduta alla scrivania di Rerin, di fronte a lei il monitor era ancora disattivato. Rerin e la klingon Kiomi se ne stavano in disparte, in modo da assistere a quanto sarebbe avvenuto senza che i Wadi se ne accorgessero. Da quando aveva preso piede quella strana alleanza fra la flotta ed i rapitori, la vulcaniana aveva assunto il poco invidiabile ruolo di paciere fra i due.

"Se siamo tutti d'accordo direi di procedere a contattare i Wadi"

Rerin si limitò ad annuire per poi sfiorare il comunicatore "Capitano a Plancia, aprite un canale con la Prigione Orbitale Wadi. Informateli che l'Ambasciatrice deve comunicare con il Direttore Farias"

=^=Sì, Capitano=^=

Il silenzio scese all'interno dell'ufficio, mentre i presenti attendevano pazientemente qualche risposta dal carcere. Rerin sembrava voler sfruttare quel tempo per studiare la klingon che gli stava a pochi metri di distanza, era palese che la sua presenza non gli piacesse affatto: l'avrebbe preferita dentro ad una cella, resa inoffensiva e pronta ad essere spedita a processo.

=^=Comunicazione accettata, la inoltriamo al suo terminale=^=

Pochi attimi dopo il viso stupefatto del Direttore Farias apparve sullo schermo =^=Ambasciatrice T'Lani, sono stato informato che mi cercava urgentemente=^=

"Corretto" la voce di T'Lani era del tutto prima di inflessioni emotive, come consueto per la sua razza, il che gli donava un che di autoritario "La informo che la nave su cui sto viaggiando, la Pontecorvo, ha avuto delle problematiche legate al sistema di navigazione. La situazione delicata comporterà la necessità che il vascello faccia rotta ad un cantiere navale"

Il volto di Farias tradì per pochi istanti la sua gioia per l'inaspettata notizia, ma in pochi istanti si era già ricomposto =^= Comprendo. Non si preoccupi, ambasciatrice, si trattava sin dall'inizio di una perdita di tempo. Noi Wadi siamo un popolo corretto e non vi era nulla da controllare sugli arresti avvenuti all'interno del nostro territorio. Provvederò io stesso ad informare il governo che l'incontro programmato verrà annullato e... =^=

"Non sarà necessario" T'Lani interruppe il Direttore per poi proseguire "La Federazione dei Pianeti Uniti tiene in grande considerazione l'importanza del rispetto degli impegni presi e la valorizzazione dei rapporti con le altre popolazioni. Ho ritenuto corretto informarla del nostro cambio di programma"

=^=Cambio di programma?=^=

"Esatto. Per mantenere la parola presa, la Flotta Stellare ha incaricato la nave federale più vicina alla Pontecorvo di accompagnarmi fino al vostro sistema stellare. L'incarico è caduta sulla USS Stormbreaker, un vascello più piccolo ma con maggiori capacità di navigazione" T'Lani sembrò calcare la mano sull'ultima frase prima di proseguire "La volevo solo informare che la Stormbreaker giungerà nel vostro sistema stellare con circa un giorno di anticipo rispetto ai programmi, ossia attorno alla data stellare 77897.43"

=^=Ma non erano questi i piani! Il suo appuntamento era stato concordato con un certo anticipo ed io ho spostato i miei impegni al solo scopo di essere libero al suo arrivo! È scandaloso!=^=

"Comprendo le sue rimostranze, ma non vi sono ragioni per adirarsi" T'Lani non si fece prendere in contropiede "Il Capitano della Stormbreaker è stato informato della situazione e ha già ricevuto ordini precisi: resterà in attesa sino al rispetto dell'appuntamento concordato e si posizionerà in posizione geosincrona con il pianeta per non dare disturbo"

T'Lani era un'esperta negoziatrice e aveva già capito che Farias non aveva alcuna voglia di avere a che fare con lei, ma ancor meno voleva una nave federale parcheggiata sopra la sua testa per un'intera giornata =^=Vedrò di organizzarmi in modo da essere a sua disposizione quando arriverà, noi Wadi siamo sempre pronti a collaborare con gli altri popoli. Buongiorno!=^=

La comunicazione si chiuse di colpo, con T'Lani che osservava in volto gli altri due presenti in ufficio "La modifica della nave e dell'orario di arrivo è stata comunicata ai Wadi che, come presumibile, non sembrano averla accolta bene. A questo punto temo che non ci resti che aspettare"

Rerin, che pazientemente si era tenuto defilato sino a quel momento, si alzò in piedi "Esatto, quindi vi farò scortare ai vostri alloggi dai miei uomini" sfiorò il comunicatore dando alcuni ordini e pochi istanti dopo la bellezza di cinque ufficiali della sicurezza erano nell'ufficio in attesa

Kiomi guardò con espressione beffarda Rerin "Bada bene, muso azzurro, non fare scherzi o quelle ridicole antenne te le strappo!"

Di tutta risposta l'andoriano si accese come una miccia marciando a passo sostenuto verso la Klingon "Vediamo di mettere in chiaro l'attuale situazione. Tu sei una criminale, hai rapito un ambasciatore della Federazione Unita dei Pianeti, sequestrato una nave della Flotta e tentato di uccidermi. Sono stato autorizzato a fare tutto il necessario per farti rispondere dei tuoi reati di fronte ad un giudice e l'unico motivo per cui sei ancora fuori da una cella detentiva è perchè io lo sto permettendo" Rerin fissò la donna con espressione furente e, facendo valere la sua prestanza fisica rispetto alla klingon la costrinse ad arretrare di un passo "Non scordarti che questa è casa mia. Io sono il Capitano di questo vascello e tu sei un ospite non gradito resterai nell'alloggio che ho fatto predisporre per te, senza tentare di comunicare con l'esterno. Prova a mostrare la tua faccia in corridoio e niente ti salverà dal fare il resto del viaggio in una cella con i tuoi uomini!"

Kiomi, da klingon orgogliosa, ebbe un piccolo moto di rabbia ma, appena tentò un passo verso l'andoriano, si accorse di come gli ufficiali della sicurezza fossero già pronti ad intervenire. Sfoderò uno sguardo di rabbia e furia omicida contro l'ufficiale federale ma, a conti fatti, sapeva che Rerin lì era decisamente in vantaggio.

"Credo che non sia il caso di proseguire questa conversazione. Vi esorterei ad essere più collaborativi in futuro, questa missione potrebbe anche dipendere da questo..." T'Lani attese che la Klingon venisse scortata fuori da quattro dei cinque addetti alla sicurezza prima di tornare su Rerin "Comandante, diplomazia. La sua razza è notoriamente impulsiva e piuttosto incline al perdere la pazienza ma il suo incarico le richiede maggiore accortezza"

La vulcaniana fissò per un ultimo istante il Comandante andoriano per poi cennare un saluto ed uscire. Rerin, finalmente solo, si potè sedere alla sua scrivania "Maggiore accortezza... diplomazia... non le ho rifatto il setto nasale, direi che sono stato altamente diplomatico!"



Carcere orbitale Wadi - ufficio del Direttore
22/11/2400 - ore 16:28


"Vedrò di organizzarmi in modo da essere a sua disposizione quando arriverà, noi Wadi siamo sempre pronti a collaborare con gli altri popoli. Buongiorno!"

Il Direttore Farias chiuse la comunicazione con un moto di stizza palese sul volto "Maledizione, al posto di liberarci di un problema, adesso arriveranno anche prima del tempo!"

Accanto a lui, il suo fido assistente, sembrava di tutt'altro umore "Io non la vedrei così tragica. Anzi, secondo me tutto questo è un'ottima notizia"

"Midran, il tuo ottimismo sarà anche una tua peculiarità ma non la definirei una dote positiva nel nostro lavoro" Farias scosse il capo osservando il suo assistente "Non capisco cosa ci sia di così positivo"

"Tanto per cominciare, se anche dovesse mancare qualche documentazione, avresti sempre la scusa che sono loro ad essere giunti prima e di conseguenza non si è fatto in tempo ad essere del tutto preparati all'incontro" Midran sorrise "E poi, devi ammetterlo... il fatto che sia in arrivo una nave più piccola è molto più positivo, c'è di certo meno gente di cui preoccuparsi"

"La fai facile te, quelli sono della flotta! Sono militari, ce l'hanno come professione l'impicciarsi degli affari altrui!"

"Si, ma come hai ben detto tu, quelli sono militari... gente allenata"

Farias rimase per qualche istante in silenzio, poi fissò con una certa curiosità il suo assistente "No, non vorrai propormi quello che sto pensando..."

"Perchè no?" Midran sorrise "Ragioniamo insieme. Fino ad ora abbiamo inviato sempre e solo carcerati, ma si trattava di commercianti o civili, e tutti hanno fallito. Del resto, chi viaggia sui cargo non è addestrato e la loro resistenza fisica è quella che è. I membri della flotta sono decisamente più addestrati ed allenati, potrebbero farcela!"

"Non possiamo escludere che la loro preparazione non sia sufficiente"

"Vero, ma a noi interessa?" Midran guardò il direttore "Se ci riusciranno, noi vinceremo. Se non ci dovessero riuscire, pace all'anima loro. Comunque ce ne saremmo liberati!"

Il Direttore si limitò ad annuire "Sì, certo... qualcosa dovremo inventarcelo per quando saranno qui. Se sospettassero che li vogliamo usare come pedine sarebbe la nostra fine!"

"Lo sai cosa si dice dei militari, grandi muscoli e piccolo cervello. Vedrai che sapremo come sfruttare la loro curiosità a nostro vantaggio"

"Va bene Mitras, ma dobbiamo liberarci delle attuali pedine in gioco. Se dovessero incontrarle potrebbero raccontargli che siamo stati noi a farli raggiungere quel dannato sito archeologico"

"Non credo che sarà un problema, penso che siano già tutti morti o lo saranno presto. Noi non andremo a recuperarli ed i federali al massimo troveranno tanti cadaveri" Mitras fece una smorfia "L'unico problema, a dirla tutta, è che abbiamo ancora un cargo in orbita... lo abbiamo sequestrato alle nostre ultime pedine"

"Posso dar ordine di velocizzare le operazioni di scarico dal vascello di tutto ciò che possiamo rivendere, in modo che venga mandato al cantiere Tresdha per essere smantellato prima che giunga la Flotta" Farias guardò il suo collaboratore "Anzi, occupatene tu. Comunica a Yifter il cambio di piani"



DS16 Gamma - Sala tattica
22/11/2400 - ore 18:00


Aymane giunse in sala tattica poco dopo che tutti gli altri ufficiali superiori si erano accomodati. Benché fossero lontani dalle problematiche della Stormbreaker, anche sulla DS16 Gamma si stava indagando su una sorta di mistero che teneva impegnato l'equipaggio federale: perchè sulla base erano stati disseminati indizi e parti di navi che sono scomparse? L'ultimo indizio trovato era uno dei sistemi di registrazione della Seido.

Dopo aver analizzato l'involucro, si era tentato di verificare se vi fossero dei dati al suo interno. All'inizio la fortuna non aveva sorriso a Tara, ma poi, finalmente, qualcosa era saltato fuori. In quelli che sembravano frammenti casuali di precedenti registrazioni, oramai troppo lesionate per essere leggibili, era affiorato uno schema. Si trattava della prima vera pista di indagine dopo tante ricerche o l'ennesima pista morta?

Il Capitano si portò al capotavola osservando i colleghi ma passò subito a dar la parola allo scienziato e alla capo ops "Allora, abbiamo qualche notizia dal contenuto di quella memoria?"

"Direi di si... anche se non credo che le piacerà saperlo" lo scienziato prese la parola per primo "Abbiamo trovato una serie di metadati che, una volta riuniti hanno dato il nome di un'altra nave federale, la USS Stitch"

"Un'altra nave scomparsa?" chiese Warren

"Si, ma il problema non è se sia o meno scomparsa... la domanda è quando" Tara osservò il superiore "Quest'ultima nave non risultava ancora scomparsa quando abbiamo contattato il Comando di Flotta per avere sue informazioni... è stata dichiarata ufficialmente scomparsa solo un paio di ore fa"

Roden fece una smorfia seria "Quell'oggetto era stato posizionato sulla base prima ancora che la nave fosse scomparsa? Quindi si dovrebbe presupporre che chi ha nascosto quella memoria sapeva anticipatamente che quella nave sarebbe scomparsa..."

"Esatto" Tara riprese la parola annuendo "Ma se è così ci restano solo due possibilità... ossia che, chiunque sia dietro a tutto questo, lo sappia perchè conosce i responsabili di queste scomparse, oppure che sia uno di loro. Ed a questo punto mi domando del perchè diavolo sente il bisogno di nascondere indizi per tutta la base"

"Francamente non so perchè lo faccia, ma una cosa è certa. Il gioco non è più divertente!" Aymane sbattè un pugno sul tavolo "Quelle erano navi federali, centinaia di uomini fra ufficiali e sottufficiali sono scomparsi, e c'è chi si diverte a lasciarci delle briciole di pane? E' inaccettabile!"

Lo scienziato fece una smorfia "Purtroppo la memoria della Seido non ci da altre informazioni"

"E questo ci impedisce di aprire ulteriori piste di indagine..." gli fece eco Rodan

"Quella memoria non è apparsa per magia sulla nostra base! Quell'individuo è da qualche parte su questa base e pretendo che lo troviate! Basta con gli indizi, voglio sapere cosa diavolo sta succedendo e cosa sta facendo sparire tante navi federali"

"È possibile che abbia a che fare con la questione dei Wadi?" Rodan alzò il capo verso Aymane "Del resto abbiamo iniziato a trovare questi indizi proprio quando abbiamo iniziato ad indagare sui strani arresti avvenuti nel loro territorio"

Il Capitano alzò la mano "Un momento, ho capito a cosa allude ma cerchiamo di restare con i piedi per terra" congiunse le mani sulla tavola per poi proseguire "I Wadi saranno anche un popolo con una sua forza militare, non voglio metterne in dubbio la capacità di fermare con la forza navi cargo più o meno grandi... ma una nave federale? Senza che tentino di inviare un messaggio di soccorso?"

"In effetti questo non avrebbe molto senso" confermò Tara

Aymane osservò Keane annuendo "Molte cose non avrebbero senso. Perché così tante navi della Flotta si sarebbero recate dai Wadi? Cosa ci avrebbero guadagnato? Non si tratta di un territorio così interessante, né a livello politico né a livello scientifico..." scosse il capo "No, con buone probabilità tutto questo non ha nulla a che fare con i problemi che sta affrontando Rerin ed i nostri compagni"

"Sì, ma se escludiamo i Wadi non abbiamo più piste" intervenne il dottore

Il Capitano emise un lungo sospiro per poi annuire "Mettete a ferro e fuoco la base, coinvolgete le ambasciate... trovatemi chi sta disseminando la mia base di indizi! E' tutto, potete andare!"



K'Tinga - Plancia
23/11/2400 - ore 09:27


Durani era ancora seduta nella plancia della nave e osservava distrattamente lo schermo visore, assorta nei suoi pensieri, quando la voce del timoniere la fece tornare alla realtà "Capitano, stiamo per raggiungere il sistema stellare Wad..."

"Capitano, problemi, consiglio di fermarci qui!"

La voce del guardiamarina fece voltare Durani "Eseguire l'ordine!" si alzò di scatto ed in poche rapide falcate raggiunse la consolle tattica "Che cosa succede?"

"Guardi queste rilevazioni..." il guardiamarina mostrò una serie di dati scorrere alla consolle

"Maledizione, mi sta dicendo che c'è una griglia di sonde predisposte per ricercare navi occultate?!"

"Sì Signore..." il tattico digitò alla consolle "E credo che sia una contromisura creata proprio nei confronti dei klingon. Del resto, se avessi pestato i piedi ad un popolo con navi dotate di occultamento, sarei folle a non verificare se ve ne siano nell'area"

"Soprattutto se vi sono klingon trattenuti in quel carcere" Durani fece una smorfia "Dannazione! Possiamo aggirare quella griglia?"

"Possiamo avvicinarci passando accanto al quarto pianeta, ma non potremo mai avvicinarci troppo al carcere orbitale, saremmo individuati immediatamente"

"Meglio di niente... procediamo!"

Il timoniere iniziò la manovra di avvicinamento al sistema stellare, mentre Durani portò lo sguardo verso lo schermo visore "Rilevate qualche altra nave?"

"Sì signore, un cargo denobulano, il Zagat. Rilevo inoltre che ci sono comunicazioni fra il cargo ed il carcere orbitale"

"Possiamo intercettare la comunicazione?"

L'addetto alle comunicazioni si limitò ad annuire, digitando alla consolle, e poco dopo si iniziò a sentire la strana conversazione.

=^=...così abbiamo sequestrato in carico, non era male in fin dei conti=^=

=^=Non mi interessa! Voglio sapere che state per portare quella nave a smantellare!=^=

La prima voce non fu riconosciuta, ma la seconda Durani l'aveva già sentita in alcune registrazioni. Era senza alcun dubbio l'assistente del direttore del Carcere Wadi. Nella plancia scese il silenzio, tutti erano intenti ad ascoltare.

=^=Ma sì, ma sì... che fretta hai?=^=

=^=Merith, non essere sciocco! I diari di quella nave potrebbero essere usati contro di me, ho tutto il diritto di insistere perché venga smantellata quanto prima!=^=

=^=Si, ho capito, ma c'è tanto ancora da rubare qui, che fretta hai! Manca ancora parecchio tempo all'arrivo della nave federale... dammi almeno sino a domattina!=^=

=^=Va bene, ma domattina voglio che tu parta subito!=^=

La conversazione si chiuse mentre sul volto di Durani apparve un sorriso "Signori, prepariamoci a recuperare un'altra nave. Domattina seguiremo il cargo sino ad uscire dall'area di analisi di quella installazione e a quel punto ci prenderemo quelle registrazioni"



USS Stormbreaker - Plancia
24/11/2400 - ore 13:32


Rerin seguì distrattamente le operazioni di avvicinamento al carcere orbitale, lasciando che a dare gli ordini fosse il primo ufficiale. Portò lo sguardo sull'ambasciatrice che gli stava di lato, chiedendosi se avesse già qualche idea su come gestire la questione Wadi o se anche lei andasse per improvvisazione.

"Comunicazione in entrata"

"Che attendino" la voce di Rerin fu perentoria, mentre si voltava verso la tattica "Qualcosa di anomalo?"

"La zona è molto sorvegliata, quindi se Durani è ancora qui si è ben nascosta"

Rerin emise una sorta di grugnito prima di osservare l'addetto alle comunicazioni "Aprire il canale" quindi guardò per qualche istante la vulcaniana prima di aggiungere "A lei, ambasciatrice..."

Le successive due ore furono una lunga carrellata di domande su ogni singolo caso giudiziario Wadi una nutrita lista di cittadini federali fu snocciolata quasi con indifferenza dal direttore del carcere senza, ma alla richiesta di poter parlare con i detenuti la questione si fece stranamente interessante. Nessuno di loro era disponibile al colloquio per irreperibilità del soggetto.

"Vi siete perrrsi i carrrcerati?"

La voce del caitiano fece sorridere Rerin, che tuttavia rimase impassibile nella sua veste da capitano "Scusate il nostro intervento ma... in che senso sono irreperibili?"

=^=Nel senso che sono stati accusati e processati in contumacia per aver deliberatamente violato un'area sacra della nostra gente, un sito archeologico a noi molto caro perché rappresenta le nostre radici più ancestrali...=^=

"Non avete provveduto alla loro cattura?"

=^=Ci abbiamo provato, ma si sono nascosti nelle rovine e purtroppo non c'è stato nulla da fare. Ma siamo pronti a darvi un permesso speciale per andarli a riprendere voi... ovviamente questo non farà decadere le colpe dei trasgressori ma di certo le relazioni fra Wai e Federazione migliorerebbero di molto se foste disposti ad aiutarci=^=

T'Lani diede un occhiata a Rerin che si limitò ad annuire "Molto bene, il Capitano organizzerà una squadra di sbarco. A presto, direttore"

Chiusa la comunicazione, tutti rimasero per qualche attimo in silenzio ad osservare l'andoriano, in attesa della sua prossima mossa.

"Mi puzza di trrrappola, non ho crrreduto ad una parola di quell'uomo"

"Vero, ma sappiamo che tutto gira probabilmente intorno a quelle rovine, quindi vediamo di capirci qualcosa. Comandante Riccardi, chiami due dei suoi e venga con me... Tenente Bly, venga anche lei con noi, potrebbero esservi dei feriti. Tenente Sh'erah, a lei la plancia"

Si alzò rapidamente diretto alla sala teletrasporto sotto lo sguardo della vulcaniana. Era consapevole che non avrebbe dovuto lasciare la plancia e, come ogni buon capitano, delegare ad altri una simile missione, ma di certo quello non era il suo stile. Raggiunse a rapide falcate il Turbolift e lì si fermò a guardare Sh'erah "Mi raccomando, non me la graffiare... questo gioiellino è ancora nuovo, se gli succede qualcosa chi lo sente quel simpaticone di Aymane?" sorride divertito per poi lasciare con gli altri la plancia.


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25.09 - Il grande gioco

Autore: Tenente Comandante Alessandro Riccardi

K'Tinga - Plancia
24/11/2400 - ore 14:07


Durani teneva gli occhi fissi sul mercantile Zagat.

Lentamente ma inesorabilmente la nave Klingon strisciava nel subspazio grazie all'occultamento e, come un famelico serpente, era pronta all'assalto.

La Klingon osservava la situazione attenta ad ogni dettaglio, ad ogni cambiamento.

L'illuminazione bassa con l'energia assente ai sistemi non essenziali dava alla plancia un aspetto quasi spettrale ma tutti gli ufficiali della flotta erano ai loro posto concentrati e pronti come il loro capitano.

L'ufficiale tattico fece un cenno a Durani che rispose con un cenno: erano arrivati alla distanza giusta. Erano sufficientemente vicini da assestare un colpo devastanti al mercantile ma non troppo per non essere rilevati dalla nave.

La Klingon sorrise alzò una mano e disse: "Attacchiamo!"

Il timoniere aumentò la velocità di curvatura e nello stesso istante l'ufficiale tattico tolse l'occultamento mentre l'addetto alle comunicazioni disturbava le frequenze impendendo alle loro vittime di chiedere aiuto.

Durani si spostò in avanti come per veder meglio il siluro appena lanciato dalla sua nave. In un infinito secondo lo vide volare nello spazio per poi impattare contro il mercantile che non si era nemmeno accordo dell'attacco.

Una delle gondole della Zagat esplose e la nave perse immediatamente la curvatura finendo inerme nello spazio. La K'Tinga le fu subito addosso e, con una seconda bordata, disabilitò il mercantile.

"È finita." Disse l'ufficiale tattico.

Durani sorrise applaudendo: "Ottimo lavoro a tutti, complimenti."

L'equipaggio esplose in un urlò di esulto ma il capitano li riportò prontamente all'ordine: "Bene prepariamoci all'arrembaggio."



WADI III - sito archeologico
24/11/2400 - ore 14:07


Rerin rimase stupefatto. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Pensava che sarebbero finiti in una specie di parco dei divertimenti ma invece si trovavano difronte a meravigliose costruzioni piramidali alte come una base stellari. Sembravano antichissime, quasi senza età. Una strana foschia impediva loro di vederne la punta ma all'andoriano sembrò che brillassero di una oscura e strana luce azzurra.

La squadra di sbarco fece appena in tempo a guardarsi intorno quando una serie di umanoidi si avvicinarono. Le guardie e Riccardi si preparano sulla difensiva mentre Bly riconobbe due Wadi e un Ferenghi.

"Che il grande gioco abbia inizio."

L'andoriano fece per parlare ma lui e la sua squadra furono avvolti da una serie di lampi energetici.



USS Stormbreaker - Plancia
24/11/2400 - ore 14:07


Il tenente Sh'erah osservava attentamente la squadra di sbarco. Quella situazione non gli piaceva per niente e gli faceva rizzare il pelo. Aveva ordinato alla nave di tenersi pronti a recuperare il gruppo sceso sul pianeta e ad alzare gli scudi. Qualcosa in quelle rovine non lo convincevano anzi gli davano una sorta di preoccupazione e timore. Seduta al suo fianco l'ambasciatrice T'Lani osservava attenta l'evolversi della situazione. I suoi freddi e calcolatori occhi vulcaniani registravano le informazioni come uno dei sensori della nave. Era chiaro che anche a lei questa situazione non piaceva per nulla e che la sua mente era concentrata nel tentativo di capire perché i Wadi hanno avanzato quella strana proposta.

Anche Kiomi, che era stata ammessa da Rerin in plancia pochi minuti prima di lasciare la nave, osservava la situazione attenta e concentrata. Chiunque l'avesse vista per la prima volta l'avrebbe definita la più tranquilla e cauta della sua specie.

D'improvviso l'ufficiale tattico fece sobbalzare tutti i presenti: "Signore... non rilevo più la squadra di sbarco."

L'ambasciatrice, il caitiano e la Klingon si voltarono verso l'umano che aveva appena parlato ma l'ufficiale scientifico si intromise: "Sono all'interno del complesso... mi pare..."

Con un lampo fulmineo e come se stessero ubbidendo ad ordini invisibili, Sh'erah e Kiomi raggiunsero la postazione scientifica mentre T'Lani raggiunge l'ufficiale alle comunicazioni per contattare la prigione.

Kiomi in passato doveva aver ricoperto il ruolo di ufficiale scientifico su una nave Klingon, pensò il catiano mentre vedeva la prigioniera supportare l'ufficiale scientifico della nave con i sensori.

E in breve tempo arrivarono i risultati per bocca della Klingon: "Sono all'interno della struttura... rilevo le tracce della squadra ma sono troppo disturbati."

"Possiamo porrrtarli via?" Chiese Sh'erah.

"Temo di no." Rispose la Klingon e l'ufficiale scientifico confermò: "Rileviamo a malapena la squadra da sbarco... usare il teletrasporto è troppo pericoloso."

Nello stesso istante T'Lani riuscì a contattare la prigione.

Il Direttore Farias comparve sullo schermo principale mostrando il più falso dei sorrisi:=^=Che cosa poso fare per lei ambasciatrice?=^=

"Certo, può cortesemente dirmi che cosa sta succedendo?"

=^=Succedendo dove?=^= Il direttore fece finta di nulla.

"La nostra squadra è sparita." La vulcaniana rispose in marniera secca e neutrale ma era chiara la sua intenzione a non farsi prendere in giro da un semplice direttore di carceri.

Farias scoppiò a ridere.

Furibondo Sh'erah si intromise: "Che cosa c'è da ridere?"

=^=Oh ma nulla... è che avete frainteso la vostra squadra di sbarco sta iniziando un gioco... uno dei più importanti dei nostri mondi... è secondo la nostra tradizione.=^=

Kiomi e Sh'erah avrebbero voluto strangolare quel Wadi ma T'Lani rispose in maniera decisamente diplomatica: "La comprendo Direttore, quando si incontra una cultura differente dalla propria sì rischia di finire in fraintendimenti." Breve pausa come per sottolineare quello che stava per dire quello che stava per dire:" Infatti durante i colloqui con le nuove razze ci viene ingegnato a cercare di tener conto della cultura dei popoli che contattiamo, mi permetto di avanzarle questo consiglio."

Ma la velata minaccia non arrivò alla mente del Diretto:=^=Ma certo la ringrazio ambasciatrice, la saluto.=^=

Dopo aver detto ciò chiuse la comunicazione.

"Mente." Analizzò Sh'erah ma T'Lani era di tutt'altra opinione: "No peggio, ci sta nascondendo qualcosa."

Il caitiano annuì gravemente mentre Kiomi e l'ufficiale scientifico attirarono la loro attenzione.

"Rilevo dei corpi all'interno della strutta..." Disse la Klingon.

T'Lani e Sh'erah raggiunsero prontamente la postazione scientifica dove l'ufficiale di servizio aggiunse:" È in una specie di magazzino superficiale meno schermato come il resto del complesso e quindi i sensori sono meno distur..." Ma il giovane venne bruscamente interrotto da Kiomi che tagliò corto: "Sembrano resti di specie della Federazione e... anche Klingon."

"Ma non ne siamo sicuri." Aggiunse l'ufficiale scientifico irritato per essere stato interrotto.

"I vostri uomini sono finiti in una trappola e voi state qui a fare congetture?" Kiomi era scioccata.

Ma Sh'erah risolse lo stallo elegantemente: "Esatto, Kiomi hai centrrrato il punto. Perrr il momento abbiamo solo congetture non prrrove e dobbiamo avere delle prrrove."

"Cosa hai in mente?" Chiese la Klingon.

"Possiamo utilizzarrre il teletrrrasporto per porrrtare su alcuni dei corrrpi perrr delle analisi?" Chiese il caitiano.

L'ufficiale scientifico annuì:"Sì sono ad un livello molto alto e poco disturbato... in più è chiaro dai dati che sono ormai morti quindi anche se il teletrasporto è disturbato non rischiamo di ucciderli."

Sh'erah si voltò verso l'ambasciatrice: "Ha obiezioni?"

T'Lani scosse il capo dicendo: "Agire in modo logico, scientifico e deduttivo è secondo il nostro modo di giocare. Non vedo perché no."

Kiomi aggiunse:" Concordo... ma recuperate anche i corpi dei Klingon... ." Fece una breve pausa mentre una forte emozione scosse il suo corpo: "Devo sapere."



DS16 Gamma - Passeggiata
24/11/2400 - ore 14:07


La perquisizione della stazione spaziale non aveva dato i risultati sperati.

Tara con i suoi ingegneri e le squadre della sicurezza aveva rovistato ovunque alla ricerca di qualche indizio ma nulla. Da nessuna parte c'erano indizi, la stazione era letteralmente immacolata. Oltre a ciò il lato negativo era che durante la perquisizione aveva scoperto molti malfunzionamenti e rotture di componenti che le avrebbe occupato le prossime settimane di interventi di manutenzione.

Dopo una breve pranzo con alcuni ingegneri e uomini della sicurezza si stava dirigendo alla sala comando quando sentì una voce chiamarla: "Comandante Keane!"

La Klingon si voltò e vide un civile correrle contro, istintivamente Tara fece un passo verso la voce richiamando i membri della sicurezza accanto a lei

Il tenente Girallis della sicurezza prontamente le spiegò: "È Jarrian... un mercante bajoriano, lavora su DS9."

La sicurezza fermarono il mercante disponendosi attorno a Tara e agli ingegneri in un cordone protettivo.

Kara notò subito che il bajoriano era spaventatissimo e agitato. Quando provò ad allungare la mano verso di lei Girallis lo bloccò con una stretta.

"Comandante mi ascolti." Implorò il mercante.

"Cosa c'è?" Chiese Tara per poi aggiungere alle squadre della sicurezza: "Lasciatelo."

Jarrian fece una breve pausa e, respirando, disse: "Uno dei vostri cargo è in grave pericolo."

"Cosa?" l'OPS era confusa.

"Ma dovete proteggermi, altrimenti mi uccideranno." Continuò il mercante.

"La proteggeremo." Kaene cercò di essere rassicurante ma poi aggiunse: "Qual è il mercantile in pericolo?"

"La nave all'attracco 3... se parte la attaccheranno... Sono io che ho lasciato gli indizi per la stazione... proteggetemi e vi spiegherò tutto."



WADI III - sito archeologico
24/11/2400 - ore 14:07


La sala era immensa, così grande da farci stare all'interno una nave stellare di classe Defiant.

Tranne una lunghissima passerella centrale e una piccola pedana al centro di essa, non c'era pavimento e che si apriva si un vuoto immenso che sfumava nelle tenebre. Sul perimetro della sala una serie di statue colossali di umanoidi rettiliforme con la testa di coccodrillo sostenevano un soffitto illuminato da migliaia di luci che illuminavano l'ambiente con una forte tonalità gialla che si rifletteva su alcune bordature d'orate della passerella.

La squadra di sbarco era al centro sulla pedana.

Dopo alcuni istanti di incredulità dopo il teletrasporto, i federali si ripresero rapidamente: Riccardi e le squadre di sicurezza si misero ai lati pronti a reagire ma scoprirono di non avere armi con sé.

"Non ho armi." Disse un marinaio della sicurezza.

"Nemmeno io." Gli fece eco l'altro ma Riccardo tagliò corto: "Nemmeno io ma state pronti."

"Saremmo dentro la piramide?" Chiese Dorien.

"Probabile." Rerin fece un passo e guardò verso il basso e, mentre il suo sguardo si perse nel buio del vuoto sotto di loro, disse: "non sembra il ponte ologrammi dei Wadi."

"ESATTO." Disse una voce che fece trasalire i presenti che iniziarono a guardarsi intorno nervosi.

Poi a mezz'aria davanti a loro comparve l'ologramma di un rettiloide gigante.

Rerin e Dorien fecero un passo verso l'ologramma mentre Riccardi e i suoi rimasero in guardia per coprire i colleghi.

"Chi sei?" Chiese Rerin.

"IO SONO IL GIOCO." Rispose l'ologramma.

"Che gioco?" L'andoriano voleva andare a fondo rapidamente: "Dove siamo?"

"SIETE NEL GRANDE GIOCO... IL GRANDE GOCO HA INIZIO."

"Siamo nella piramide?"Chiese la dottoressa.

"ESATTO, QUESTA È L'INSTALLAZIONE DEL GRANDE GIOCO."

"Che cos'è il grande gioco?" Rerin stava perdendo la pazienza.

"È IL GIOCO CHE VIVRETE.... HA INIZIO ORA... LE VOSTRE ARMI NON VI SERVIRANNO A NULLA COSI' COME I VOSTRI SISTEMI DI MISURA... TROVERETE DEGLI OGGETTI CHE VI POTRANNO ESSERE D'AIUTO LUNGO IL PERCORSO. IL VOSTRO OBBIETTO È ARRIVARE ALLA FINE SE FALLIRETE PAGHERETE CON LA VITA."

Detto ciò ologramma scomparve lasciando la squadra di sbarco interdetta.

"Ma siamo dentro un gioco?" Chiese uno dei marinai.

"Sì." Confermò la dottoressa per poi aggiungere "Ma non è come un ponte ologrammi la voce ha detto che potremmo rimanere uccisi."

"Ma non è come era successo durante il primo contatto con i Wad... ." Riccardi fece per parlare ma venne interrotto da una serie di movimenti della pedana e del passaggio.

"Sta franando." Esclamò Rerin e poi ordinò: "Muovetevi, corriamo e lasciamo questa passerella prima che crolli tutto."


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25.10 - L'enigma terrestre

Autore: Capitano Steje Aymane

DS16 Gamma - Passeggiata
24/11/2400 - ore 14:18


"Date l'allarme e bloccate la nave all'attracco 3" Tara dette l'ordine immediatamente, poteva anche essere una falsa minaccia, ma aspettare qualche ora non sarebbe stato un problema per la nave carco "Adesso lei viene con me signor Jarrian." Prontamente due uomini della sezione operazioni che erano con lei affiancarono il bajoriano.

Il tragitto verso la plancia e da lì all'ufficio del Capitano si svolse in silenzio. L'allarme era stato dato e la nave cargo, la Shuumatsu era stata bloccata dalle morse di attracco. Qualcuno degli uomini di Tara era andato a spiegare la situazione al Capitano Tokugawa e lui era stato ben felice di rimanere al sicuro protetto da DS16G.

"Capitano, questo è l'uomo che ha disseminato la stazione di pezzi delle navi scomparse." annunciò il capo operazioni non appena entrarono nell'ufficio di Aymane.
"Ah! Salve signor?" rispose Steje alzandosi in piedi.
"Jarrian... Joridan Jarrian."
"Si sieda prego, anche lei Comandante. Gli altri possono andare."

Una volta rimasti soli il Capitano di Deep Space 16 Gamma tornò a rivolgersi al bajoriano."Signor Jarrian, ci vuole spiegare il perché di queste azioni e perché reputa che la nave cargo Shuumatsu sia in pericolo?"



WADI III - sito archeologico
24/11/2400 - ore 14:20


Rerin si guardò attorno. Quell'area sembrava sicura, la passerella era franata appena dopo che l'ultimo dei suoi aveva attraversato la passarella. Fece una lista dei presenti: la dottoressa Dorien sembrava a posto, l'aveva portata nel caso qualcuno dei prigionieri fosse ferito e ora si rammaricava di averlo fatto. Appoggiò una mano sulla sua spalla e lei si voltò facendo un cenno affermativo con la testa.
Riccardi era alla guida di quattro uomini: Just Jen un trill, Tam'a un vulcaniano e i due gemelli umani Andrew e Sonia Varesz. Nessuno di loro sembrava preoccupato, si guardavano attorno con attenzione valutando i pericoli dell'area. Area che a dirla tutta era immersa in un buio appena rischiarato da quelli che sembravano licheni bioluminescenti attaccati alla parete di roccia.

Si trovavano in quella che sembrava una stanza circolare di almeno quaranta metri di diametro, la volta si perdeva nel buio sopra di loro. Al centro della sala c'era un pilastro sul quale erano incastonate sei pietre luminose, cinque piccole e una più grande, disposte in quello che sembrava uno schema casuale.
"Cos'è?" chiese Bly girando attorno alla pietra senza toccarla.
"Un qualche totem religioso? Se questa è la struttura di un antica civiltà potrebbe servire per qualche rituale." rispose Rerin
"O per indicare la strada per la mensa" borbottò Riccardi

"Signore non abbiamo trovato nessuna uscita a parte quella da dove siamo entrati e da lì si può andare solo verso il basso... parecchi chilometri verso il basso." aggiunse Just Jen

"Quindi dobbiamo fare qualcosa qui..." la betazoide allungò la mano per toccare la pietra ma l'andoriano la fermò bloccandole il polso.
"Piano doc, lei è l'unica che ci può rattoppare se succede qualcosa." Rerin la fece allontanare di un paio di passi e poi allungo lui stesso la mano. Nessuno fu disintegrato e non ci furono altri segnali di pericolo.

"Guardate, alcuni lati non sono fissi, ma scorronoanche se di poco." Rerin fece forza e la parete si sposto di qualche decina di centimetri.

"Quelle luci mi ricordano qualcosa." mormòrò Sonia Varesz avvicinandosi "Non so perché ma direi la costellazione di Cassiopea."

In effetti le pietre luminose avevano la stessa forma delle stelle che si potevano vedere dalla Terra, ma perché la forma di una costellazione visibile dalla Terra e che molto probabilmente aveva una forma diversa vista da altri pianeti, si trovava su una stele in un quadrante così lontano da quello della Federazione?

"Cos'è la Costellazione di Cassiopea?" chiese Bly
"Cassiopea era una leggendaria regina di una regione Africana... se ricordo bene una delle stelle che compongono la costellazione è Eta Cassiopea ed è dove si trova la colonia Terra Nova... a circa venti anni luce da Vulcano." rispose l'ufficiale della sicurezza.
"Confermo signore e confermo anche che dal mio pianeta la forma della costellazione, che noi chiamiamo Suk'oluhk il Grande Serpente è diversa da quella sulla stele." si intromise in tono distaccato Tam'a.
"Quindi ricapitolando abbiamo un rompicapo alieno con delle stelle terrestri e le pareti della stele si muovono... altro?" chiese Rerin.

L'andoriano odiava gli enigmi, se c'era da buttarsi a capofitto in mezzo al pericolo era un conto, ma risolvere un rompicapo non era proprio il suo genere... forse il Capitano sarebbe stato più indicato.
"Almeno sapessimo da che parte è la Terra" sospirò la dottoressa dopo essersi frugata addosso per scoprire che anche il suo tricorder era sparito insieme alle armi.

Riccardi e i due gemelli sollevarono il braccio all'unisono per indicare una precisa direzione.

"Come fate a..." esclamò stupito l'andoriano.

Riccardi fece spallucce "È casa... capita a tutti avere nostalgia e sapere da che parte si trova aiuta." rispose semplicemente e Rerin abbozzò un sorriso.

"Quindi se la Terra è in quella direzione allora..." Bly afferrò la stele abbracciandola e iniziò a farla girare su se stessa fino a quando le pietre che rappresentavano Cassiopea non si trovarono rivolte verso il pianeta. "Proviamo a muovere adesso le pareti."

Rerin fece forza e la stele si spalancò all'improvviso facendo cadere sul terreno una serie di oggetti tutti uguali simili a delle daghe dalla lama molto incurvata.
"Sono dei Khopesh egizi." esclamò Andrew afferrandone uno "Sono molto antichi."
"Siamo su un ponte ologrammi, tutto può sembrare antico." lo rimproverò la sorella "Ma la cosa continua a non avere senso, perché tutte questi oggetti dell'antica terra? Perché non una Lirpa vulcaniana o un Chaka andoriano."
"Non lo so ma almeno abbiamo delle armi adesso. Non sono phaser ma è meglio che girare disarmati." rispose Riccardi in modo pratico.



DS16 Gamma - Ufficio del Capitano
24/11/2400 - ore 14:25


"Il tutto è iniziato all'incirca quindici anni fa. Facevo parte dell'equipaggio della Serenity, avevamo intenzione di esplorare il quadrante Gamma: nuove rotte, nuovi prodotti commerciabili... questo genere di cose. La vostra stazione aveva appena tre anni e c'era ancora il Capitano Nathan Helyos." il bajoriano sembrava rivivere ricordi dolorosi e Steje non disse niente per non interrompere il flusso della storia. "

"Ripartimmo dalla stazione e dopo quattro mesi di viaggio raggiungemmo il primo pianeta densamente abitato: Wadi II. Erano tipi strani fissati con i giochi. Pensammo che era strano, ma non più diverso da una società basata sulla logica o sulla religione come la nostra. Il nostro Capitano iniziò il contatto e si ritrovò invischiato nei loro giochi, non passò molto tempo che perse tutto: soldi, nave ed equipaggio. A quel tempo il nostro... padrone era Hasador, un tipo meschino e molto pericoloso. Fece parlare alcuni membri della Serenity facendogli raccontare del loro viaggio per giungere fino a Wadi, così venne a sapere della stazione Deep Space 16 Gamma e del tunnel spaziale."

"Che ne è stato degli altri membri dell'equipaggio?" chiese Tara

"Adesso ci arrivo." sospirò il bajoriano continuando il racconto "Fummo trasferiti tutti su una piccola colonia mineraria sul terzo pianeta del sistema Wadi, ci fecero costruire le nostre case e ci tennero prigionieri per due anni facendoci lavorare come minatori. Un giorno Hasador fu spodestato da un gruppo criminale ben peggiore, lo stesso governo Wadi e noi speravamo di essere finalmente liberati ma la nostra speranza ebbe vita breve." Jarrian bevve un altro sorso di te ormai freddo per poi continuare "Il nostro nuovo padrone era un tipo di nome Farias."

"Il capo del carcere orbitale?" esclamò stupita Tara guardando il Capitano che fece spallucce

"A quel tempo era solo all'inizio della sua scalata al potere. Da quello che ho capito la sola cosa che gli interessava era vincere un antico gioco presente sul pianeta Wadi III, secondo lui risolverlo avrebbe portato a grandi ricchezze e potere. Per vincere il gioco furono utilizzati i coloni e gli uomini della Serenity, ma nessuno di loro tornò vivo. Farias aveva bisogno di giocatori nuovi, molti furono i nuovi prigionieri portati da noi e anche loro furono inseriti nel gioco e non fecero ritorno." il bajoriano sospirò "Farias tentò con un nuovo approccio, prese il comando del carcere orbitale e i galeotti furono i nuovi giocatori, ma ancora non bastava... una notte fui chiamato al cospetto del padrone e mi fu proposto un accordo. Avrebbe tenuto al sicuro la mia famiglia, ma io dovevo procurargli nuovi giocatori."

I due ufficiali federali rimasero in silenzio.

"Fu acquistato un negozio qui alla stazione e io fui inviato per gestirlo e non attirare sospetti. La mia missione era informarli di qualsiasi nave andasse nella direzione di Wadi: quanti uomini, quante merci, quanto fossero armati."

"Immagino cosa ci facessero con quelle informazioni" commento Steje
"Ma perché ha tenuto pezzi di navi?" chiese Tara
"Espiazione..." rispose Aymane in vece sua e il bajoriano fece un cenno di assenso.
"Sapevo che prima o poi qualcosa sarebbe venuto a galla, volevo che quelle navi e quegli equipaggi avessero una prova della loro esistenza."

"Quando è morta sua moglie?" chiese il Capitano con tono triste, l'altro lo guardò sorpreso.
"Un mese fa... avevo qualche contatto con la colonia e ogni tanto ricevevo il permesso di tornare a casa. Con la sua morte hanno perso qualsiasi possibilità di farmi stare zitto... non credo che se ne siano resi conto."
"Ma perché non è venuto direttamente da noi? Potevamo aiutarla e aiutare tutti i prigionieri." chiese il Capo Operazioni
"Col senno di poi avrei sicuramente fatto meglio... c'ho pensato più di una volta, ma non potevo rischiare. Anche ora, dopo la morte di mia moglie, ero indeciso se raccontarvi tutto o permettervi di scoprire la cosa da soli."
"In maniera da non essere arrestato immagino..." aggiunse Steje
"Vivere in prigionia ti toglie qualsiasi umanità... ero interessato solo alla sopravvivenza di mia moglie, quello che succedeva agli altri non mi interessava."
"Però adesso ci ha avvertiti, cosa è cambiato?"
"L'ultimo messaggio di mia moglie prima di morire arrivatomi solo ieri per vie traverse, mi disse di vendicare tutti i morti di Farias e di espiare le mie colpe..."

"Capisco... signor Jarrian, sa bene che sono costretto a farla arrestare. Parleremo comunque con il giudice, le attenuanti per i suoi reati sono molte e ne ha passate già tante."
"Lo so Capitano... se avessi saputo che liberarsi la coscienza fosse così affrancante l'avrei fatto prima... e avrei vissuto una vita diversa."

Due uomini della sicurezza entrarono chiamati dal Capitano e scortarono via il prigioniero.

"Che ne pensa Comandante?"
"Difficile dire se è tutta una recita per evitare la galera o se è tutto vero. Anche così ne deve aver passate delle belle... non so cosa avrei fatto io al suo posto."
"Lei avrebbe fatto la cosa giusta denunciandoli tutti appena messo piede sulla stazione!" esclamò Steje strappando un sorriso a Tara "Però posso capire anch'io il suo comportamento e sono certo che quello che ha detto fosse la verità."
"Adesso cosa facciamo?"
"Semplice rimpinziamo la nave cargo di uomini della sicurezza e poi la mandiamo a fare un giro verso Wadi scortata da un paio di navi in occultamento... vorrei vedere le facce degli assalitori quando si troveranno a dover dare spiegazioni."
"Chiediamo ai klingon o ai romulani?" chiese Tara sorridendo
"Direi i romulani, stiamo sfruttando un po' troppo gli uomini di Rogal non vorrei che l'Ambasciatore Lamak se la prendesse per questo." il sorriso del Capitano aveva un che di diabolico quando Tara uscì.



WADI III - Nel gioco
24/11/2400 - ore 16:23


"E questo è il terzo enigma e tutti e tre hanno a che fare con la terra. Non ha senso!" commentò Riccardi dopo essersi seduto su una roccia nel piccolo accampamento di fortuna che avevano attrezzato.
"Ci possono essere due motivi per il quale gli enigmi sono riconducibili a Sol III." tutti i membri del gruppo si girarono verso la dottoressa Dorien, Rerin le fece cenno di continuare "Il primo è che il gioco stesso abbia radici molto antiche, mi ha detto Sonia che le piramidi del sito archeologico assomigliano molto agli ziggurat presenti sul vostro pianeta."
"In effetti..." commentò Riccardi che aveva avuta la stessa impressione.
"Il secondo?" chiese Rerin
"Il nostro gruppo è composto da tre terrestri, un anodriano, un vulcaniano e me, una betazoide. Forse è una cosa un po' campata in aria ma... se il gioco leggesse le nostre menti e ricavasse informazioni da noi?"
"Avere tre terrestri renderebbero i giochi più legati alla loro cultura." aggiunse Rerin "Ottima idea dottoressa, è un opzione da prendere in considerazione."
"Forse un po' strana come idea..." si difese lei
"Per Deep Space 16? No... ho visto di peggio." borbottò Riccardi strappando un sorriso agli altri.


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25.11 - Nel labirinto

Autore: Ambasciatore Federale T'Lani

U.S.S. Stormbreaker
Infermeria - Ore 19:00


L'infermeria pareva anche più piccola di quanto sarebbe stato necessario. Forse, rifletté il tenente Sh'erah, era solo troppo affollata, ma l'ambiente dava comunque un senso di soffocamento. I corpi recuperati dal magazzino sulla superficie di Wadi III erano stati allineati su barelle e coperti in sacchi di plastica scura chiusi da una zip. Un paio di giovani sottufficiali dall'aspetto pallido e tirato erano in piedi tra le barelle, un terzo cercava di sostenersi ad un angolo. Sh'erah provò pena per loro. Dover fare quel lavoro, al primo incarico...

"Dov'è il klingon? Dov'è quello che avete recuperato?" - Kiomi lo superò, andandosi a piazzare di fronte alle barelle.
"Il teletrasporto ci ha portato su tre klingon, un orioniano, due ferenghi e un umano... - rispose uno dei sottufficiali - I klingon sono qui" - indicò le barelle alla sua sinistra.
Kiomi si avvicinò, appoggiandosi al bordo della barella più vicina, come per scrutare la forma attraverso la plastica scura.
"E' sicurra di volerlo fare? - domandò Sh'eran - Non è necessarrrio per il riconoscimento. Possiamo farrrrci mandare il d.n.a. tramite l'ambasciatorrre klingon della Base"
"No. Io devo saperlo. E voglio saperlo... Voglio sapere se avrei potuto salvarlo." - Sh'erah assentì e fece cenno ai due fra le barelle. Si accorse che il
ragazzo nell'angolo aveva represso un gemito e aveva chiuso gli occhi.
Il più alto dei due iniziò ad aprire la zip del cadavere più vicino.
Il caitiano si rese conto che istintivamente aveva incassato la testa tra le spalle e si rizzò, sforzandosi di mantenere un contegno di fronte agli altri.
Dal sacco era emerso un volto. La pelle color cuoio aderiva strettamente alle ossa frontali, tra le quali spiccava una serie di anellini dorati incastonati, di dimensioni che diminuivano a scendere fino alla base del naso. Sotto la spalla sinistra, un largo squarcio lasciava scoperte le costole, che si ripiegavano verso l'interno, come scavando il torace. Guardò verso Kiomi, aspettandosi l'urlo ferale, che la klingon avrebbe spedito al cielo per accompagnare l'anima verso lo Sto-Vo-Kor... Ma lei non si mosse.
"Non è lui... - disse infine - Queste sono le spoglie di Vorsk, era del suo equipaggio. Un tecnico motorista..."
Il giovane sottufficiale si affrettò a richiudere la zip del primo dei Klingon. Ad un cenno di Sh'erah di andare avanti, ripeté il rituale sulle altre due spoglie. Di nuovo, guardò verso Kiomi. Lei scosse la testa: "No... Nessuno di questi corpi conteneva l'anima del mio uomo. Se lui era con loro, la sua anima dovrà essere riscattata con una grande battaglia... Sono morti in maniera disonorevole. Le loro anime dovranno essere liberate dalla nave che li porta nel Gret'Hor"
"Li rriconosce?"
"No. Solo Vorsk apparteneva allo stesso equipaggio. Ma che cosa gli è successo?"
"E' una ottima domanda..." - Sh'erah fissò il sottufficiale, che strinse le spalle: "Io... non lo so. Non sono un medico, ho fatto solo il corso base da
assistente in Accademia. Ci vorrebbe una autopsia, ma la dottoressa..."
"Sono mummificati" - Sh'eran si girò. Aveva parlato per la prima volta il ragazzo appoggiato all'angolo: "Non sono neanche io un medico, ma per la mia tesi di storia antica terrestre, mi è capitato di vedere delle olografie di corpi mummificati... Nonostante le diversità di razza, i cadaveri sottoposti a mummificazione avevano proprio questo aspetto. Ma non mi sarei mai aspettato di vederne uno dal vivo... o insomma... quel che è"
"Che vuol dire?" - domandò Kiomi.
"Sono stati come prosciugati... - rispose il giovane - In qualche antica cultura terrestre, si usavano delle tecniche di mummificazione in modo da mantenere il più possibile il cadavere... Non intatto, ma quasi."
"Per farci che?" - Kiomi guardò l'uomo con disgusto.
"Era una antica forma di culto. La mummificazione può avvenire anche in maniera spontanea, se un corpo viene a trovarsi in un terreno che ne assorbe l'acqua. Però ci vuole tempo... Parecchio tempo. Se quell'uomo - il giovane accennò al sacco che conteneva l'uomo che Kiomi aveva chiamato Vorsk - era lì da un anno appena, anche ammettendo che sia morto subito dopo l'arrivo sul pianeta... Direi che è strano che si trovi già in queste condizioni"



WADI III - Nel gioco
24/11/2400 - ore 19:00


Il tunnel stava venendo invaso dall'acqua. Saliva lentamente, sgorgando da qualche fonte sotterranea, e li spingeva, piano ma con decisione, ad andare avanti, in quel tunnel tortuoso dalla pendenza leggera.
Avanti, nel gioco, pensò l'andoriano. Il posto dove avevano piazzato il loro primo accampamento di fortuna appena qualche ora prima, a quel punto doveva essere completamente allagato.
Il tunnel terminava con un nuovo varco tra le pareti del labirinto.
Rerin si affacciò cautamente, per sbirciare all'interno. Per un attimo pensò di essere tornato nella prima stanza in cui erano stati teletrasportati subito dopo il loro arrivo su quel maledetto pianeta, ma si rese conto subito che si trattava di una nuova sala... E probabilmente, pensò, un nuovo enigma da superare. I licheni bioluminescenti che avevano imparato a conoscere, illuminavano l'interno a sufficienza da permettergli di notare che una delle statue con la testa di coccodrillo era rovinata a terra. Si era fracassata giusto sopra la passerella che andava verso il pilastro al centro della sala.
C'era un'altra differenza. Dall'altra parte della sala, simmetrica rispetto alla loro posizione, poteva scorgere un altro varco illuminato.
L'acqua stava arrivando anche alla loro posizione, cominciando a lambire le scarpe degli uomini della sicurezza. Non potevano fermarsi di nuovo, pensò Rerin maledicendo il gioco e chi lo aveva inventato.
Fece per entrare nella nuova sala, ma una mano lo afferrò: "Fermo!" - esclamò la dottoressa.
Rerin si girò a guardarla: "Che succede?"
"Io avverto qualcosa... Delle presenze. Dei pensieri! - disse Bly Dorien - C'è qualcuno!"
Riccardi impugnò il khopesh facendo cenno ai suoi uomini di disporsi ai lati del tunnel.
"No! Non sono nemici..." - mormorò la betazoide. Premette le mani sulle tempie, per concentrarsi, quindi prese il khopesh dalla mano di Riccardi e ne sporse la punta oltre la soglia, allungandosi sulla passerella. Rerin rizzò le antenne avvertendo dei rumori. La sala venne invasa da una luce rossa che per per un momento lo accecò.
Parandosi gli occhi, si accorse che dalle statue rettiliformi erano partiti dei sottili raggi rossi di energia che si incrociavano tra loro creando una gabbia a maglie fitte. Un raggio colpì il khopesh di Riccardi, tranciandolo a metà. La betazoide lo lasciò cadere a terra con un gemito per il contraccolpo.
Poi, come tutto era iniziato, le statue si spensero.
Rerin si affacciò di nuovo sulla soglia, avvertendo nelle narici l'odore di ozono lasciato dalla polvere bruciata dai raggi di energia.
La sala aveva di nuovo l'aspetto di prima, con le statue silenziose dalle teste di alligatore ferme e silenti e un varco illuminato dall'altra parte. Una parte cui però non sarebbero mai potuti arrivare. E l'acqua stava salendo.
"Come lo ha scoperto? Chi le ha detto che cosa fare?" - domandò Riccardi, rivolgendosi alla dottoressa.
La betazoide premette di nuovo le mani sulle tempie, quindi alzò lo sguardo, indicando. Sopra di loro si sollevò una sezione apparentemente di pietra del tunnel, rivelando una sorta di botola, in cui comparvero le sagome di due persone. Alla luce bioluminescente dei licheni, Rerin riconobbe il viso di un ragazzo - anzi, poco più di un bambino - dalla verde pelle orioniana: "Ciao! - sentì dire - Io sono Vreeke. Voi chi siete?" - Rerin non rispose subito. Il suo sguardo era stato catturato dall'altro volto che si era sporto dall'apertura.
Un volto klingon.


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25.12 - Ci vuole pazienza

Autore: Tenente Comandante Tara Keane

Wadi III - Nel gioco
24/11/2400 - ore 19:10


Dieci minuti dopo gli uomini di DS16 Gamma erano riusciti ad issarsi nella botola sul soffitto, anche grazie alla forza poderosa del Klingon che accompagnava il ragazzino. Rerin fece un rapido controllo dei suoi uomini, poi si avvicinò al Klingon.
"Sei Kortogh?" Chiese l'andoriano. Il Klingon lo guardò con sospetto, senza smettere di tenerd'occhio il picclo? Veeker.
"Si, come sai il mio nome?"
"Diciamo che speravo fossi tu. C'è una femmina Klingon che ha fatto l'impossibile per trovarti e sono convinto che, se gli avessi dovuto riferire della tua morte, avrebbe messo a ferro e fuoco questo pianeta per vendicarti!"
Lo sguardo di Kortogh s'illuminò all'improvviso.
"Kiomi? È qui? Sapevo che sarebbe venuta a liberarmi!" disse con orgoglio il klingon.
"Beh, ecco diciamo che ha fatto un tentativo piuttosto ardito, violando parecchie leggi della Federazione, ma grazie a questo suo comportamento avventato abbiamo scoperto i loschi traffici dei Wadiani."
"Scusa Federale, hai detto che avete scoperto i traffici di Wadi? e allora come mai sei finito nel Gioco come noi?"
Riccardi, che nel frattempo si era avvicinato ai due, sentendo l'ultima frase, rispose:
"È una lunga storia, legata sopprattutto al bisogno di avere prove certe prima di muovere accuse ad un pianeta non membro della Federazione."
"Esattamente" continuò Rerin "e comunque abbiamo più di una nave nel sistema di Wadi e se non riusciremo ad uscire da questo gioco maledetto, certamente verranno a recuperarci."
"E se ce ne stessimo semplicemente fermi ad aspettare i rinforzi?" chiese Bly che si era immediatamente presa cura del ragazzino, il quale aveva deciso che quella simpatica donna sarebbe stata la sua nuova protettrice e le si era messo al fianco stringendole la mano destra con forza.
"Non possiamo!" rispose il klingon che a stento tenne a freno la rabbia per il non essere riuscito a finire quel dannato gioco, che gli aveva portato via, ad uno ad uno, tutti i suoi uomini e alla fine anche il padre di Veeker "Se non procedi i guardiani ti vengono a cercare e ti spingono ad andare avanti. Fortunatamente il padre del piccoletto era un archeologo, appassionato di antichi enigmi e grazie a lui abbiamo superato tutte le trappole sul percorso, tranne l'ultima." disse Kortogh, spegnendo l'entusiasmo nei federali nel sentire la cosa.
Kortogh lanciò uno sguardo verso il bambino, come per avere il permesso di continuare, dimostrando un forte legame che si era instaurato tra i due, anche a causa delle avversità che avevano passato insieme.
"L'ultima trappola è stata fatale per suo padre, non ha capito il trucco ed è rimasto vittima di un dardo avvelenato. Io e il piccoletto siamo sopravvissuti finora perchè continuiamo a muoverci in questi tunnel che corrono paralleli su quasi tutti i corridoi della piramide e, in più, sappiamo come aggirare i vari trabocchetti, ma non so per quanto tempo potremmo resistere. È sempre più difficile trovare cibo e acqua!"
"Coraggio, forse insieme riusciremo a portare a termine il Gioco!" disse Rerin, poi girandosi verso il gruppetto "Volete riposare un poco o procediamo?"
Fu la Dottoressa a rispondere, sapendo che gli altri avrebbero seguito i suoi ritmi, essendo lei, l'anello debole del gruppo.
"No, andiamo avanti: prima finiamo il gioco, prima potremo uscire da qui!"
L'andoriano la guardò con rinnovato rispetto, ammirava il coraggio e la determinazione di quella betazoide!



DS16 Gamma - Sala controllo
24/11/2400 - ore 20:30


Il Comandante Keane, nonostante da quando anche il Capitano Aymane era partito a bordo della nave Romulana Lorrel e della sua gemella Narvel, con a bordo anche l'ambasciatore Lamak, svolgesse la funzione di facente funzione di Capitano, sedeva alla sua solita postazione. Finalmente tutto era tranquillo, le navi erano tutte alloggiate in modo corretto e non ce n'erano in arrivo. Tutto sommato pensava che poteva accettare l'invito a cena di Rogal, il quale aveva organizzato una serata per salutare la delegazione arrivata con la nave della famiglia Dothrak e che sarebbe ripartita l'indomani. Tanto più che era più di 24 ore che non mangiava quasi niente, andando avanti a caffè: improvvisamente sentì di avere molta fame.
"Warren devo presenziare ad un'evento all'ambasciata Klingon. Qui è tutto sotto controllo, comunque mi fermerò lo stretto necessario, ma se dovesse succedere qualsiasi cosa o dovesse chiamare il Capitano, mi contatti immediatamente. D'accordo?"
"Sì Comandante, vada tranquilla. " rispose il nuovo Ufficiale Scientifico che, come Tara, aveva allungato la durata del suo turno, per sopperire alla mancanza di ufficiali superiori, quasi tutti partiti per lo spazio Wadi.
La mezzo Klingon gli fece un sorriso di ringraziamento e uscì dalla Sala Controllo, lasciando a Warren il comando.



DS16 Gamma- Ambasciata Klingon
24/11/2400 - ore 20,40


Vedendo Tara entrare, Rogal s'illuminò immediatamente, essendo ormai convinto di non averla presente, vista la situazione sulla Stazione spaziale. L'inviato di suo padre era un suo vecchio amico di gioventù, un Klingon con sangue romulano nelle vene, eredità di sua nonna materna, che, nonostante il suo non essere purosangue, era riuscito a diventare l'assistente personale del Capo del Casato Dothraki. Il padre adottivo di Rogal l'aveva inviato sin lì per convincerlo a sposare una giovane Klingon, di non altissimo lignaggio, ma dal sangue puro. Rogal venuto a sapere dei programmi del genitore, aveva passato gli ultimi giorni a convincere l'amico che lui non era interessato a sposarsi e che non gli importava quello che suo padre aveva deciso per lui: la vita era la sua e non tollerava che nessuno decidesse per lui, anche se pensavano di farlo per il suo bene. E in più, lui aveva già una compagna, quindi, per il momento, stava bene così!
Ora voleva che Ba'lesh conoscesse Tara, sperando che anche lui ne fosse affascinato, così da portarlo dalla loro parte.
E così accadde, ma la cosa che colpì maggiormente Ba'lesh fu il nome della sua famiglia e il fatto che lei ne fosse l'erede!
Ba'lesh era fedele al suo Casato, ma era più interessato ad accrescerne il potere politico ed economico che al voler mantenere la purezza del loro sangue, fatto che, negli ultimi 20 anni, sembrava essere al centro degli interessi della famiglia. Dopo aver capito chi fosse la compagna del suo amico, nella sua testa si stava già formando un piano su come convincere il padre di Rogal che l'erede di casa VodleH sarebbe stata una perfetta consorte per dare lustro al loro Casato e portare Rogal dentro all'Alto Consiglio. QuandoTara lasciò l'ambasciata, non sapeva che lei e Rogal avevano trovato un alleato!



USS Stormbreaker - Plancia
24/11/2400 - ore 23,30


T'Lani entrò in plancia pochi minuti dopo che Sh'erah l'aveva avvertita che era in arrivo una comunicazione per lei da una nave Romulana, tallonata da Kiomi che la seguiva come un'ombra, sempre un passo dietro l'anziana vulcaniana, come un cane da guardia. La Klingon nei pochi giorni passati insieme aveva imparato a rispettarla e sapeva anche che la salvezza del suo compagno, se era ancora vivo, dipendeva da lei.
"Ambasciatrrrice, la comunicazione in arrrrivo da rromulani, è crriptata ma usa codici della Federrrazione." Disse senza preamboli l'ufficiale in comando.
T'Lani senza scomporsi minimamente rispose: "Vediamo cosa vogliono. Apra il canale, Tenente."
Il felinoide fece un cenno all'addetto alle comunicazioni e pochi secondi dopo il volto sorridente del Capitano di DS16 apparve sullo schermo della plancia.
=^=Ambasciatrice sono lieto di vederla: ci ha fatto preoccupare molto, sa?=^=
"Non era nelle mie intenzioni. Cosa la porta a bordo di una nave Romulana?" Rispose la vulcaniana.
=^=Ho delle notizie interessanti, che penso le potrebbero servire nei suoi rapporti col popolo Wadi.=^= E in sintesi le spiegò cosa aveva rivelato loro il bajoriano Jarrian su DS16 e come avevano preso in trappola uno dei complici di Farias e del Maestro Woodrow.
=^=Siamo stati fortunati perché sulla nave che ha attaccato il cargo-trappola era presente Agadok, un ferengi braccio destro di Woodrow che ci ha fornito una confessione dettagliata su come erano usi procurarsi uomini da impiegare nel gioco.=^=
"Vi ha anche detto se anche il governo centrale è coinvolto?"
=^=Dice di no e anche se fosse, non credo che esiterebbero a scaricare le responsabilità su Farias e Woodrow per evitare problemi con la Federazione o i Klingon e tutti gli altri popoli di cui hanno fatto incarcerare ingiustamente persone e che ne hanno poi causato la morte!=^=
"Concordo con la sua conclusione. Può mandarmi la documentazione della confessione di questo Agadok?"
=^=Ho già provveduto=^= rispose Aymane e dalla postazione comunicazione della Stormbreaker arrivò puntuale la conferma dell'arrivo dei dati dalla Lorrell.
=^=Inoltre Lamak sta raggiungendo la vostra posizione:dice che Federazione e Romulani insieme daranno più forza a qualsiasi rivendicazione voglia fare al governo Wadi.=^=
"Grazie Capitano era proprio di prove che avevo bisogno per muovermi. La terrò informata." E T'Lani pose fine alla conversazione per andare a studiare le informazioni inviate da Aymane, senza dare a vedere che dell'arrivo dell'ambasciatore Lamak non sapeva di che farsene, ma l'arte della diplomazia era fatta soprattutto di pazienza.


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25.13 - La fine del gioco

Autore: Tenente Comandante Alessandro Riccardi

Wadi III - Nel gioco
24/11/2400 - ore 23.58


Grazie all'abilità di Kortogh la squadra di ricognizione raggiunse rapidamente il cuore della piramide.
Avevano oltrepassato trappole terribili e insidiose come niente, grazie al supporto del guerriero Klingon, ma quel viaggio così rapido e sicuro aveva lasciato nella squadra di sbarco federale uno strano senso di inquietudine legato ad un pensiero: il Klingon era stato bloccato all'ultima trappola e un suo compagno era morto, ma stava passando trappole micidiali come se fossero dei semplici sentieri quindi cosa dovevano aspettarsi all'ultimo livello?

Dopo aver schivato una serie di lance automatiche arrivarono ad un lungo corridoio in salita. In silenzio iniziarono a percorrerlo sentendo che la pendenza aumentava vertiginosamente. Ben presto i federali iniziarono ad avere il fiato corto e il basso soffitto aumentava il senso di claustrofobia. Il percorso era poco illuminato e faceva temere ulteriori trappole o trabocchetti, ma il Klingon proseguiva imperterrito senza rallentare o dare segni di cedimento.
Solo il piccolo Veeker aveva iniziato a dare segni di stanchezza e la dottoressa Dorien e il comandante Rerin si erano dati il cambio per portarlo in braccio.

Finalmente raggiunsero una porta finemente ornata con dei bassorilievi in materiali preziosi. Una fantastica sfera color blu cobalto era incastonata al centro unendo le due ante del portone.

"Ci siamo." Disse il Klingon con un ghigno.

Prima che qualcuno potesse reagire toccò la sfera che scomparve all'istante aprendo la porta.

L'ultima sfida era appena iniziata.

USS Stormbreaker - Plancia
24/11/2400 - ore 23,59


Kiomi era furibonda, prese il d-padd e lo scagliò contro una paratia. Alcuni ufficiali si voltarono per guardarla, soprattutto i membri della sicurezza pronti ad accorrere per proteggere l'Ambasciatrice della Federazione.

"Maledetti bastardi." Disse la Klingon.

"Perché?" Chiese semplicemente T'lani con la ferrea calma della sua razza.

"E me lo chiede?"

"Sì."

"Quei Wadi stanno agendo disonorevolmente... rapendo degli indifesi mercanti."

"Esatto." La rapida risposta della vulcaniana tranquillizzò Kiomi che però continuò a parlare: "E ora noi vogliamo parlare col governi di questi vigliacchi."

"È la scelta migliore." Rispose l'ambasciatrice.

"La scelta migliore sarebbe scatenare una rappresaglia contro quella gente." Aggiunse la giovane.

Ma T'Lani non si scompose e aggiunse: "Qual è la cosa peggiore per un popolo guerriero come i Klingon?"

Kiomi non ci pensò molto e rispose: "Il disonore."

"E per un popolo dedito ai giochi."

Kiomi questa volta rimase a pensare a lungo e azzardò una risposta: "Non fare correttamente un gioco?"

T'Lani annuì: "Esattamente, per la loro cultura l'atto più disonorevole è barare."

"E... questo come ci aiuta?"

"A fare pressione sul loro governo per salvare i nostri." L'ambiasciatrice si voltò verso l'ufficiale alle comunicazioni dicendo: "Per favore apra un canale con il governo Wadi... dobbiamo segnare alcuni bari..."

Nave Romulana Lorrel - Plancia
24/11/2400 - ore 23,59


La squadra navale romulana procedeva in formazione a massima velocità curvatura, purtroppo il pianeta dei Wadi era lontano e avrebbero impiegato molte ore prima di raggiungere la zona delle operazioni.

Il capitano Aymane fremeva dall'impazienza di risolvere il prima possibile la missione, in modo da chiudere definitivamente quella situazione che era costata la vita a tanti marinai e mercanti. Sedeva accanto all'ambasciatore Lamak che, soddisfatto, stava valutando i possibili risvolti positivi delle circostanze che avevano portato il Capitano di Deep Space 16 G a richiedere l'aiuto del suo popolo. Sicuramente avrebbero cercato di trarre possibili vantaggi e lui non avrebbero avuto scelta che soddisfare le loro eventuali richieste.

Aymane era così assorto nei suoi pensieri che quasi non si accorse dell'ufficiale alle comunicazioni che escalmava: "Signore rilevo una comunicazione criptata verso la stazione."

Il capitano romulano, il comandante H'Lar, raggiunse rapidamente il sottoposto chiedendo: "Voglio che tu sia più preciso, quale stazione?"

"DS16." Balbettò l'ufficiale.

Quelle parole bastarono a destare Aymane il quale si avvicino rapidamente alla postazione assieme all'ambasciatore.

"È un codice che possiamo decondificare anche noi?" Chiese H'Lar.

L'addetto, notando di avere l'attenzione di almeno 3 alti ufficiali e, volendo recuperare la mancanza precedente, si schiarì la voce nel vano tentativo di farsi coraggio dicendo: "Sì è nel codice codice condiviso tra Federali, Romulani e Klingon."

"Bene allora procedi." Disse il capitano mentre si avvicinava allo schermo per leggere meglio assieme a Lamak.

"È di Durani... ." Disse l'ambasciatore.

"Confermo." Rispose Aymane.

"Possiamo rispondere?" Chiese prudente il capitano romulano.

"Sì." Confermò il capitano federale per poi aggiungere: "Ditele di chiamarci su un canale protetto."

"Certamente." Rispose H'Lar per poi tuonare contro il sottoposto: "Procedi."

Dopo pochi istanti il volto di Durani comparve sullo schermo, leggermente interdetta, disse: "Capitano non mi spettavo..."

Aymane tagliò corto: "Nessun problema, vi stiamo raggiungendo..."

Wadi III - Nel gioco
25/11/2400 - ore 00.06


Le porte si aprirono permettendo alla squadra di sbarco di entrare nell'area dove avrebbero giocato l'ultima partita, il match finale.

Per un'interminabile istante rimasero meravigliati dallo splendore. La sala occupava completamente la parte superiore della piramide ed era impossibile vederne il soffitto con la punta. Le quattro pareti erano leggermente inclinate a causa della forma piramidale ed erano decorate con bassorilievi e affreschi. Ad intervalli regolari statue di Anubis erano alloggiate in colossali nicchie delle pareti. Una pedana era raggiungibile da due lati: uno era quello di ingresso dove si trovava la squadra di sbarco e dal lato opposto c'era un piccolo altare su cui era posta una corona in latilum puro: il trofeo della vittoria.

La quadra raggiunge la pedana centrale. Tutto ricordava la prima trappola mortale che avevano affrontato ma più in grande e più in pericoloso.

Quando furono sulla pedana videro che era divisa in due sezioni: una, la più vicina sembrava normale mente l'altra aveva delle caselle colorate di banco e nero. A circa tre quarti del percosso c'era il cadavere di un Orionano.

"Poveraccio, ha combattuto con molto onore." Commentò con rispetto Kortogh ma nello stesso istante il giovane Veeker scoppiò a piangere stringendosi alla dottoressa.

"Che cosa dobbiamo fare?" Chiese Rerin.

Il Klingon scossè la testa disgustato "Semplicemente passare attraverso il percorso evitando le trappole."

Rerin si avvinò al percorso e toccò appena una delle piastrelle nere. Dal nulla scattarono dei dardi che per poco non colpirono l'ufficiale.

"Accidenti." Esclamò l'andoriano poi notò che c'erano delle piccole tracce su alcune piastrelle.

"È il percorso che ha tracciato il padre di Veeker." Rispose alla domanda implicita Kortogh.

Lentamente il primo ufficiale appoggiò il piede sulla piastrella segnata. Man mano che il peso si scaricava il timore nell'andoriano cresceva ma poi non successe nulla.

Tirò un sospiro di sollievo e si spostò con sicurezza sulla successiva raggiungendola incolume ma poi una serie di voci alle sue spalle lo fecero trasalire, perse quasi l'equilibro e per poco non finì su una delle trappole. Si rimise in sesto e recuperò la posizione salda. Rerin si voltò indietro e rimase sbalordito: dietro la sua squadra comparvero una serie di automi armati con asce e scudi e iniziarono ad avvicinarsi.

Fece per dire qualcosa ma Kortogh prese in mano la situazione: "Dobbiamo creare un cordone protettivo, la volta scorsa ero solo a trattenerli ma ora sia in numero sufficiente."

"Come possiamo fare? Quelli sono armati." Brontolò Riccardi.

"Gli scudi." Annunciò Veeker.

Kortogh esultò: "Bravo ragazzo, giusto. La volta scorsa erano comparsi dal nulla."

Nel mentre Rerin decise che la cosa migliore per aiutare i suoi era di continuare il percorso trovando una via sicura e si spostò verso la casella successiva.

Quasi comparsi dal nulla Veeker e la dottoressa trovarono degli scudi di vimini che passarono rapidamente alla sicurezza e al Klingon.

Prontamente venne creato una specie di muro di scudi in modo da rallentare gli automi. I membri della sicurezza si avvicinarono tra loro e iniziarono a creare un muro difensivo, dietro di loro Riccardi e Kortogh supportavano la resistenza cercando di chiudere i varchi e spingendo.

Malgrado i loro sforzi il gruppo iniziò a perdere rapidamente terreno e furono respinti quasi verso l'inizio della zona con le trappole.

Nello stesso istante Rerin raggiunse il corpo dell'archeologo. Si voltò indietro e vide con orrore che la squadra era stata quasi respinta contro le trappole, a breve sarebbero rimasti tra l'incudine e il martello.

Disperato iniziò a cercare una piastrella senza trappole ma ovunque toccava veniva sfiorato da dardi mortali. Era nella stessa situazione in cui si era trovato l'archeologo che, bloccato e colto dalla disperazione, aveva fatto una mossa incauta ed era morto.

Aveva poco tempo per decidere, quando si accorse che si trovava vicino al bordo della pedana. Sotto si apriva un salto di parecchi metri e poi un lago infuocato.

Non aveva possibilità di fuga. Diede un'occhiata alle piastrelle con le trappole poi al lago di fuoco... si chiese cos'era meglio se una pugnalata o bruciare vivo nel calore estremo.

Poi capì: non sentiva calore.

Sporse una mano nel vuoto e non percepì nulla, solo dell'aria tiepida.

Un'idea si fece strada nella sua mente. Si chinò sulla piastra su cui si trovava e fece un salto oltre la pedana.

La dottoressa urlò dallo sconcerto mentre la squadra di sicurezza fu spinta quasi al bordo delle trappole.

Rerin volò nel vuoto. Passò oltre la pedana e poi verso il profondo crepaccio infuocato. Nell'istante in cui temente di aver fallito i suoi piedi toccarono qualcosa di solido e si trovò sospeso a mezz'aria sopra il lago di fuoco, pochi centrimetri sotto la pedana.

"Il lago di fiamme non esiste, venite." Urlò ai suoi uomini. E ad uno ad uno li fece scendere sulla pedana in sicurezza.

Poi con passo calmo e sicuro raggiunsero l'altare e una voce disse: =^=VOI SIETE TRIONFATORI, IL GIOCO È VINTO!=^=


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25.14 - I nodi vengono al pettine

Autore: Tenente Bly Dorien

U.S.S. Stormbreaker
25/11/2400 - 00.05


Lo schermo principale della nave stava riproducendo l'ufficio del primo ministro Wadi che osservava esterrefatto l'ambasciatrice vulcaniana.
=^=Ambasciatrice sono certo che capirà che le accuse da lei mosse verso il maestro Farias siano molto gravi. Io stesso ho deciso di affidare a lui il compito di gestire la prigione perchè nutro per lui piena fiducia=^=
Kiomi fece uno scatto in avanti fissando il primo ministro digrignando i denti "Quindi è tutta colpa tua se il mio amato sta rischiando una morte senza onor..."

Le parole della klingon vennero fermate dal tocco sulla spalla dell'ambasciatrice, che, senza perdere neppure un briciolo della sua compostezza proruppe "Primo ministro, come può immaginare non è nostra abitudine muovere delle accuse senza le dovute prove. Sto provvedendo a mandarle tutti i rapporti dei nostri sensori e la testimonianza di un bajoriano che operava come procacciatore per il maestro Farias" fece poi cenno all'addetto alle comunicazioni di procedere all'invio dei dati.
Il primo ministro annuì alla donna controllando il corretto arrivo dei dati. =^=Le posso assicurare, ambasciatrice, che, se le sue accuse sono reali, il maestro Farias e il maestro Wodrow subiranno le conseguenze del loro comportamento, e le assicuro che non saranno leggere. Ora lasciatemi controllare i dati=^=
Nuovamente la Klingon fece uno scatto in avanti sentendo il proprio sangue guerriero ribollire, ma venne anticipata da T'lan

"Confido che tale controllo avverrà nel più breve tempo possibile. Mi dispiacerebbe se la sorte dei miei uomini potesse influenzare negativamente i rapporti tra Wadi e la federazione" poi con un cenno della mano fece chiudere la comunicazione.



Carcere orbitale Wadi - ufficio del Direttore
25/11/2400 - 00.07


=^=VOI SIETE TRIONFATORI, IL GIOCO È VINTO!=^=

Farias non credeva alle proprie orecchie. Dopo anni di tentativi finalmente il grande gioco era stato sconfitto! Una vittoria ottenuta a fronte di centinaia di persone sacrificate per un obiettivo, ma in fondo cosa sono delle misere vite di fronte alla gloria? Specialmente se le vite di cui si parla non erano la sua.

Allungò una mano per aprire la comunicazione verso Woodrow. Pochi secondi dopo la faccia assonnata del maestro apparve sullo schermo =^=Spero sia davvero urgente...=^=

Farias appariva tronfio e felice "Gran Maestro siamo i vincitori abbiamo il manufatto"
Un'ondata di adrenalina fece sparire del tutto la stanchezza di Woodrow =^=Bene finalmente potremo prenderci il posto che ci compete. Verremo osannati come degli dei. C'è solo da sistemare quegli stupidi e avremo finito=^=
Farias rise sentendo parlare il suo socio "Su, non esser così crudele, in fondo stanno per immolarsi per permetterci di ascendere al comando dei Wadi"
=^=Non sarà mai troppo presto. Devi riprendere al più presto la tua opera di saccheggio. Agadok mi ha suggerito alcuni pianeti qui attorno che hanno bisogno di esser puliti. Ci vediamo nella sala del gioco"



Wadi III - Nel gioco
25/11/2400 - contemporaneamente


=^=VOI SIETE TRIONFATORI, IL GIOCO È VINTO!=^=
Subito dopo una luce avvolse il gruppo facendoli sparire alla vista. Quando furono in grado di guardarsi attorno, la squadra si scoprì nuovamente nella sala principale contornata dalle statue egizie, ma, a differenza di prima, ora c'era una colonna di luce e una corona di latinum puro sospesa a mezz'aria.
Veeker vedendo apparire davanti a lui il coronamento di tutti i sogni del padre si sporse per prenderla, ma la mano di Rerin lo fermò stringendogli il braccio all'altezza del polso guardandolo sorridendo e scuotendo la testa
"Fermo potrebbe essere ancora una trappola" quindi, guardandosi attorno e con molta circospezione, si avvicinò lui stesso alla corona per prenderla.
"Giustamente, prima ipotizza che è una trappola e poi ci va lui" bofonchiò tra se e se il tenente della scientifica.
Nel momento in cui le dita dell'andoriano toccarono la corona, tutte le statue, come mosse da una mano invisibile, si voltarono ad osservarlo come per rendergli omaggio, mentre la forza che sosteneva la corona venne a cessare facendola cadere tra le mani del primo ufficiale.
"Mh! Forse no, non era una trappola"
"I miei complimenti" la voce di Farias arrivò all'improvviso dalle loro spalle "Avete superato il gioco, il premio è vostro"
La squadra si voltò vedendo davanti a loro Farias, Woodrow e Yarwod con le armi spianate, mentre il ferengi Agadok stava osservando la corona già immaginando le immense ricchezze che ne avrebbe tratto.
"Però c'è un problema, il premio deve essere mio...quindi come immaginerete c'è solo una soluzione a questo" sollevando l'arma puntandola da prima su Rerin "La vostra morte"
Kortogh, vedendo l'uomo che aveva causato la morte dei suoi compagni, sentì il fuoco del guerriero bruciargli nelle vene e si scagliò su Farias cercando di colpirlo con un pugno. Due colpi phaser lo colpirono uno alla spalla e uno alle gambe bloccandolo a terra.
La dottoressa Bly corse subito accanto al klingon per sincerarsi delle sue condizioni mentre Riccardi si portò davanti ai due per dargli almeno un minimo di copertura.
"Perché? Perché fate questo?" la voce che arrivò fu quella del piccolo Veeker "Il manufatto è necessario per poter rigenerare Wadi III."
Woodrow e Farias si guardarono per un istante per poi scoppiare a ridere "Piccolo, quando diventerai grande capirai che ci sono due tipi di persone. Gli stupidi come tuo padre, che crede ad ogni storia che sente, e i furbi, come noi, che sfruttano gli stupidi per arricchirsi. Non ce ne frega nulla di questo scatolone di sabbia, noi dobbiamo tornare al potere di Wadi" detto questo sollevarono le armi "Ma ora consegnateci la corona o la strapperemo dalle mani dei vostri cadaveri"
"Mhh vi dimenticate la nostra nave in orbita. Pensate che lasceranno correre la nostra scomparsa?" Rerin scosse la testa "Sottovalutate di molto la testardaggine dell'ambasciatrice allora"
Fu stavolta Yarwod a dare risposta "La federazione qui non ha nessuna giurisdizione. Vi abbiamo dato campo libero perché il gran maestro e il primo ministro si erano interessati, ma non vi preoccupate, appena avremo consegnato la corona ci saranno parecchi cambi al vertice e la federazione qui non potrà più mettere piede. Comunque, ora consegnateci la corona.. è perfettamente inutile che prendiate tempo sperando in un aiuto. Non avete la tecnologia per potervi teletrasportare qui"
"Ma noi sì!" la voce proveniva dalle loro spalle e, voltandosi, si trovarono davanti almeno venti persone armate che li puntavano, in mezzo a loro il primo ministro Wadi "Farias, avevi fatto un errore e tutti mi dicevano di sbarazzarmi di te. Io invece ho deciso di darti un'ultima possibilità assegnandoti il controllo del carcere, per concedendoti possibilità di redimerti. Avevano ragione sei marcio fino al midollo"
Farias sbiancò vistosamente sentendo il primo ministro e, quando si voltò tenendo ancora in pugno l'arma, si trovò davanti i fucili spianati. Cercò di balbettare qualcosa ma fu anticipato da Woodrow "Primo ministro meno male che siete arrivato questo pazzo ha cercato di tirare in mezzo anche me in questo suo assurdo piano"
Per la prima volta il primo ministro sorrise "Woodrow, sapevo che eri corrotto ma non pensavo fino a questo livello. Non fare la commedia, dopo la denuncia dei nostri ospiti federali abbiamo monitorato le vostre conversazioni e abbiamo già abbastanza prove per spedirvi in galera. Sono certo che i compagni di quelli che avete mandato a morire saranno felici di rivedervi" fece poi cenno alle guardie di disarmarli e portarli via.
Lentamente, nel frattempo, il ferengi Agadok era arretrato per poi farsi trasportare via sulla sua nave.
"Maledetto codardo" esclamò Riccardi mentre cercava di lanciarsi su di lui per toglierlo dal raggio teletrasportatore, ma era troppo tardi.
Rerin osservò il suo ufficiale avvicinandosi "Non si preoccupi conto che in orbita avranno sorprese"



Nave Ferengi Dickra - Plancia
25/11/2400 - ore 00.07


Agadok fece il suo ingresso osservando il timoniere "Dobbiamo andarcene da qui. Quei maledetti della federazione si sono intromessi e per un po' dovremo cambiare aria! Peccato, sono certo che quel Wadi III fosse ancora pieno di ottimi manufatti da poter rivendere" si andò a sedere sulla sua poltrona mentre la nave si preparava alla partenza "Dovremo accontentarci, per ora, di quelli che abbiamo già trafugato" sprofondò nella poltrona pensando alle palate di latinum che avrebbe fatto una volta tornato nell'alpha.
"Signore chiamata in ingresso" l'addetto alle comunicazioni si voltò osservando quello che per loro era il capitano "Sono i federali"
Agadok si alzò sfoggiando il suo miglior sorriso "Non possono nulla contro di noi! Sullo schermo.." qualche secondo dopo il viso del tenente Sh'erah apparve sullo schermo
=^=Sono il tenente Sh'errrah della U.S.S. Strrrombreakerrr siete accusati di averr sottratto dei manufatti dal pianeta Wadi...=^=
Agadok sollevò una mano per fermare il tenente federale "Bella presentazione, ma qui non siamo in territorio federale, quindi non è affar vostro quello che prendo io" iniziò a camminare per la plancia tronfio delle sue parole "Quindi, a meno che non vogliate darvi alla pirateria spaziale, toglietevi è fateci passare. Vi è chiaro il concetto?"
Sh'erah annuì massaggiandosi il pelo del muso "Verrramente è lei che non ha chiara la situazione. Io mi appellavo al suo altrruismo. Se non rriconsegna i manufatti qualcuno potrrebbe rimanerrci male"
Agadok sentendo parlare di altruismo stava per scoppiare a ridere quando il suo addetto alla tattica prese la parola "Signore, falco da guerra klingon in disoccultamento danno energia alle armi" per poi voltarsi terrorizzato "Il bersaglio siamo noi"
Il volto di Durani in alta uniforme klingon apparve sullo schermo =^=Avete esattamente due secondi per girare quella nave e tornare indietro dopo di che, vi cancelliamo da questo universo. E se tentate di scappare vi posso assicurare che farò in modo che ogni singola nave klingon presente nel quadrante sarà sulle vostre tracce=^= lo sguardo della donna non lasciava nessun dubbio che stesse facendo sul serio.
Agadok sbiancò osservando la klingon "E da quando i klingon sono interessati a dei manufatti archeologici?"
Durani sfoderò un ampio sorriso sadico =^=Da quando io farò sapere a tutte le navi klingon che voi su Wadi avete trovato un'arma antichissima e altamente distruttiva e che la state andando a consegnare ai romulani=^=
Resosi conto che i klingon avrebbero distrutto lui e la sua nave prima di accorgersi che quell'arma non esisteva, il ferengi portò lo sguardo sul caitiano federale "Voi.. voi dovete difencerci! Vogliono attaccarci!"
Sh'erah guardò il ferengi con aria fintamente stupita =^=E perrrchè mai? L'ha detto anche lei che non siamo in territorio federrrale. Non sono affari nostri=^=
Fu in quel momento che fece il suo ingresso l'ambasciatrice T'lani =^= Penso che potremo raggiungere un accordo. Voi donerete a titolo gratuito i manufatti che avete trovato sul pianeta Wadi III e noi faremo in modo che il popolo Wadi sappia quanto sono generosi i ferengi... Le ricordo la regola centoventicinque dell'acquisizione=^=
Agadok sentì distintamente una fitta al cuore sentendo la parola donerete, e quasi un mancamento alle parole a titolo gratuito riuscì solo a mormorare qualcosa "Se sei morto non puoi concludere affari" ripetendo a se stesso la regola citata dalla vulcaniana fece un paio di passi indietro e poi annuì sconfitto "E sia, in fondo vivi oggi per guadagni più grandi domani" fece cenno al timoniere di invertire la rotta.
=^=Saggia scelta=^= T'lani fece chiudere la comunicazione mentre le tre navi tornavano verso Wadi III



U.S.S. Stormbreaker - Plancia
25/11/2400 - ore 00.10


"Saggia scelta" fece poi chiudere la comunicazione portando lo sguardo su Durani "Ottima interpretazione tenente"
=^=Grazie ambasciatrice, ma non era tanto distante della realtà. Io non l'avrei mai fatto, ma non posso certo impedire ai membri di questo equipaggio di mandare una comunicazione alla loro flotta=^= facendo un lieve sorriso =^=A tra poco signori=^=



Wadi III - Sala principale gioco
25/11/2400 - ore 00.15


Le prime navi ad arrivare furono la Lorrell, che iniziò immediatamente a sbarcare il personale federale: le squadre mediche iniziarono a prendersi cura dei feriti che avevano affrontato il gioco, mentre le squadra ingegneristiche approntarono un sistema di schermatura per permettere anche all'ambasciatrice di scendere al suolo.
Aymane osservava a breve distanza la sua squadra di sbarco che veniva curata dai medici appena arrivati e, al cenno degli ingeneri, il capitano sfiorò il comunicatore.
"Via libera per lo sbarco signori"
Improvvisamente lo spazio si fece ben più affollato quando sia la U.S.S. Stormbreaker che la K'Trallis iniziarono a far sbarcare il personale.
Appena apparsa Kiomi si guardò attorno alla ricerca di qualcuno, poi quando vide il suo Kortogh gli si lanciò addosso stringendolo. Il klingon dal canto suo era appena stato rattoppato dalla squadra medica e quasi barcollò sotto l'impeto della compagna "Donna porto ancora i segni della mia gloriosa impresa" poi si voltò ad osservare la squadra federale che si stava ricompattando dopo le cure. Si avvicinò a Rerin osservandolo "Vi siete fatti onore, sono fiero di potervi chiamare compagni" poi strinse la mano ad ognuno dei membri assestando delle pacche amichevoli da mettere in precariato un paio di costole a ciascuno di loro. Poi si abbassò verso il piccolo oroniano "Tu diventerai un grande guerriero Veeker, se vorrai venire con noi ti aiuteremo a trovare la strada più gloriosa per lo stovokor"
Il piccolo oroniano era ancora mezzo frastornato per tutto quello che era successo e osservò il klingon con gli occhi lucidi per poi attaccarsi alle sue gambe lasciandosi andare ad un pianto liberatorio.
Riccardi fece un breve sorriso guardando il piccolo "Eh, ma questo non è un comportamento da guerriero. Guarda si fa così" gonfiò il petto guardando davanti a sé in posa plastica "Sì, noi abbiamo sconfitto il grande gioco siamo i vincitori"
Rerin, Bly e Kortogh iniziarono a ridere di gusto, seguiti quasi subito anche dal piccolo Veeker.
Rerin stringeva ancora tra le mani la corona premio della loro impresa, quindi si avvicinò al primo ministro allungandola verso di lui "Penso che questa sia vostra"
Il primo ministro spalancò gli occhi "Assolutamente no. Questa appartiene a chi ha vinto il gioco, quindi spetta a voi di diritto"
Il primo ufficiale spalancò gli occhi osservando il Wadi "Ma dovrebbe esser la chiave per far rigenerare questo pianeta"
"Purtroppo quella è più che altro una storia. E' stata tramandata di generazione in generazione ed è stata ingigantita ogni volta che veniva raccontata"
"NO!!! non è vero, non è una storia! So che è la verità, mio padre aveva detto che il manufatto avrebbe salvato Wadi III. Che vivere qui sarebbe stato bellissimo!!!" il piccolo Veeker aveva ripreso il suo posto tra le braccia della dottoressa Dorien.
Il capitano Aymane si avvicinò insieme al resto dei presenti sentendo il piccolo urlare. Riccardi osservo il piccolo che aveva affrontato così tanto tenacemente quella missione insieme a loro "Sono certo che tuo padre avesse ragione Veeker" battendogli un dito sul petto "E sarà compito tuo portare avanti le sue ricerche e scoprire come salvare questo pianeta"
Aymane osservò il suo ufficiale della sicurezza "A volte una storia è solo una storia"
"Ma forse non stavolta" Bly richiamò l'attenzione di tutti "Guardate le statue.. tutte si sono spostate ma non quella" indicandone una "E' lì ferma... in attesa" si avvicinò alla statua, seguita a ruota dal resto della squadra

Riccardi osservò con attenzione la sua forma "E' Hapy, la divinità del nilo. E' l'incarnazione della fecondità e dell'inondazione che ogni anno rendeva fertili le terre del deserto egizio"
Aymane sorrise "Esattamente quello che avrebbe bisogno questa landa desertica"
"Vale la pena tentare" Rerin si portò vicino a Veeker dandogli in mano la corona "Credo che spetti a te"
Bly allungò il piccolo verso la statua mentre Veeker allungò le braccia mettendo la corona in testa al dio egizio.
Per alcuni interminabili minuti non accadde nulla, poi tutta la struttura della piramide iniziò a tremare, mentre la cima della stessa iniziò ad aprirsi scoprendo tre pannelli che, aprendosi, crearono un unico anello attorno alla piramide. D'improvviso un fascio di energia partì dall'anello, andando a disperdersi nell'atmosfera e una voce si diffuse nella piramide
=^=I vincitori reclamano il loro premio =^=
Al centro della sala apparve un essere olografico
"Sono il gran maestro Wadi Hasmuti, se state vedendo questa riproduzione sono successe un po' di cose. Primo fra tutte, io sono stato ucciso e i miei scienziati hanno protetto le nostre scoperte con il grande gioco" l'ologramma iniziò a camminare per la sala "Avevamo trovato un modo per attivare l'atmosfera di Wadi III e renderlo abitabile, ma molti nel mio governo pensavano di poter sfruttare questa scoperta per creare un paradiso per i più agiati, lasciando il pianeta Wadi ai meno agiati e poterli sfruttare. Temevo che prima o poi sarebbero arrivati ad eliminarmi, così creammo il grande gioco. Sperando che chi fosse arrivato e fosse stato in grado di risolverlo sarebbe stato più illuminato di noi. Avete dato il via ad un processo molto complesso.. la struttura in cui vi trovate è un grosso catalizzatore in grado di raccogliere l'energia del pianeta e polarizzare l'atmosfera, creando uno scudo verso i raggi della nostra stella in modo che anche qui vi siano delle stagioni" sorrise poi guardandosi attorno "Ovviamente non è stata la nostra unica creazione, ma per scoprire le altre dovrete risolvere i nuovi giochi che abbiamo creato. Buona fortuna" detto questo l'ologramma si disattivò.
Quelle parole portarono a due reazioni ben differenti. I Wadi sorrisero felici sentendo di altre e nuove sfide da affrontare, mentre la squadra federale restò qualche secondo a guardare con gli occhi sbarrati il punto in cui l'ologramma era svanito. Rerin si fece carico di esternare il pensiero di tutti

"Altri giochi? No no, Io ho già dato! Mi sa che dovrete trovare qualcun'altro che sia disposto ad occuparsene. Direi che per tutti noi è tempo di tornare a casa!".
Tutti si lasciarono andare ad una risata liberatoria preparandosi quindi a far ritorno ai propri impegni. Bly osservò quelli che con lei avevano condiviso il gioco "Mi sa che abbiamo ancora qualcosa da sistemare prima di poter andare a casa" facendo cenno con la testa al piccolo Veeker.
Sia i federali che i klingon annuirono capendo cosa intendeva la dottoressa. E si avviarono dall'ambasciatrice parlando con lei della situazione, ricevendo come risposta un cenno di assenso. Si spostarono quindi verso il primo ministro Wadi e fu la stessa ambasciatrice a prendere la parola.
"Primo ministro, mi dispiace che il nostro primo incontro sia stato in una situazione così anomala. Ma credo che entrambi conveniamo che questo non dovrebbe rovinare i futuri rapporti dei nostri popoli."
Il primo ministro spostò lo sguardo sulla vulcaniana sfoggiando il suo miglior sorriso "Ambasciatrice" fece un lieve inchino "Dispiace anche a me per la situazione, ma le assicuro che i responsabili avranno quello che meritano"
T'lani restò composta e atona osservando l'uomo "Sono certa che la giustizia farà il suo corso. Ma ci sarebbe qualcosa che la squadra vincitrice vorrebbe chiedere" aprendo un braccio per mostrare federali e klingon riuniti dietro di lei "Uno dei membri della squadra è rimasto senza nessuno che possa occuparsi di lui" indicando il piccolo Veeker.
Il primo ministro spostò lo sguardo verso il bambino "Non deve aggiungere altro ambasciatrice. Il padre del piccolo Veeker era uno stimato archeologo e un grande amico del popolo Wadi. E' solo grazie a lui possiamo ora sperare che Wadi III possa essere un giorno abitato. Non dovrà preoccuparsi di nulla, il suo futuro è assicurato!"
T'lani annuì osservando l'uomo "Sono lieta che abbia capito. Sono certa che in futuro riusciremo ad instaurare degli ottimi rapporti"
Il primo ministro annuì sorridendo "Sarete sempre i benvenuti su Wadi"



U.S.S. Stormbreaker - Plancia
25/11/2400 - ore 03.00


Rerin rientrò in plancia dopo aver controllato tutte le sezioni principali della nave, assicurandosi che non avesse riportato nessun danno.
Finnegan si voltò osservando il comandante "Signore è stato via poco più di dieci ore e noi non ci siamo mossi da quì. Le assicuro che la nave non ha nessun problema. Tutti i sistemi operano al massimo della loro efficienza"
Lo stesso Aymane, seduto alla poltrona del consigliere, teneva le braccia incrociate osservando l'operato del suo primo ufficiale.
Rerin si portò al centro della sala guardando Finnegan "E' preciso dovere di un comandante assicurarsi che la sua signora sia in ottima forma quando fa ritorno"
Bly inarcò un sopracciglio sentendo le parole del comandante "La sua signora?" strinse le labbra più per non scoppiare a ridere che per altro e poi si girò verso l'assistente medica che stava finendo il turno "Guardiamarina, ho sentito correttamente. La sua signora?"
La guardiamarina annuì "Sì, dottoressa, il suo udito funziona perfettamente"
Rerin stava per girarsi ad osservare le due quando empaticamente sentì l'aura divertita dell'ufficiale medico "Il rapporto tra un capitano e la sua nave è qualcosa che nessuno può capire"
Bly annuì "Chiaro comandante, chiarissimo. Penso che ora andrò a stendere alcuni rapporti medici. Con permesso! Capitano.." salutando formale Aymane prima di dirigersi fuori dalla plancia.



DS16 - Alloggio comandante Rerin
30/11/2400 - ore 21.00


Bly era seduta dietro al comandante Rerin e gli circondava i fianchi con le lunghe gambe mentre le stava massaggiando le spalle.
"La prossima volta che ti viene in mente di lanciarti in un lago di fiamme potresti almeno farmelo sapere? Ho perso dieci anni di vita vedendoti saltare. Comunque siamo sicuri che tutto è finito ora?"
Rerin sorrise gustandosi il massaggio della dottoressa "Stando agli ultimi rapporti si. Il processo a Woodrow, Farias e Yarwod è iniziato, hanno cercato ancora di scaricarsi la colpa uno con l'altro, ma con le prove che abbiamo fornito non hanno speranza. In compenso tutti i prigionieri innocenti del carcere orbitante sono stati liberati. I ferengi hanno riconsegnato i manufatti che avevano trafugato, e l'ambasciatrice ha mantenuto la parola, spiegando ai Wadi quanto siano generosi i ferengi... non lo sono! Ed è esattamente quello che gli ha detto" fa una piccola pausa gustandosi il massaggio "Il piccolo Veeker è stato preso sotto l'ala protettiva del gran maestro, e direi che ora il suo futuro è assicurato. A quanto sembra sogna di diventare un archeologo come il padre. Il processo di rigenerazione di Wadi III sta procedendo ma ci vorranno circa due anni prima che possa esser totalmente a regime e ci hanno assicurato che quando torneremo avremo l'onore di partecipare ai loro giochi." Si girò verso la donna guardandola negli occhi "Tra parecchi parecchi anni" sorrise divertito alla dottoressa "Come hai detto che si chiama questa cura?"
Bly sorrise guardandolo "Massaggio Asvardurian, serve per rilassare la muscolatura e sciogliere lo stress"
"Mhhhh mi auguro che non ci siano troppi pazienti a cui fai questo massaggio dottoressa"
Bly sbattè gli occhi un paio di volte fissandolo seria "Mi stupisco di lei comandante, non sa che queste sono informazioni mediche coperte dai seclar più alti?" poi si alzò iniziando a spogliarsi.
Rerin rimase sul letto osservando la donna per poi spostare lo sguardo sulla porta dell'alloggio. Notato il gesto dell'uomo, Dorien si fece interrogativa "Qualcosa non va?" mentre si avvolgeva in un lungo asciugamano.
Rerin scosse la testa "No no, solo uno strano senso di dejavu"
"Mhhh capisco comandante. Beh.. dejavu o no io ora sto andando a farmi una doccia....se dovessi incontrare un malintenzionato non so cosa sarà di me" avviandosi voluttuosa verso il bagno.
Rerin sorrise portando lo sguardo su di lei "Sia mai che io, l'eroe del grande gioco, possa lasciare una povera dottoressa in balia dei malintenzionati" si alzò avviandosi verso il bagno a sua volta. Aveva appena superato la soglia del bagno iniziando a spogliarsi che l'inconfondibile suono del comunicatore interruppe la calma.

=^=Numero uuuuuunoooooo... spero di non disturbarla. La attendo nel mio ufficio per il rapporto di fine missione. Aymane chiudo=^=
Rerin spalancò gli occhi "No, dai, seriamente! Ha piazzato delle telecamere nel mio alloggio?!" sfiorò il comunicatore "Sì, signore arrivo. Th'Tharek chiudo" portò uno sguardo sulla donna sperando in un po' di comprensione, ma lei si era già sbarazzata dell'asciugamano e stava entrando in doccia. Sospirò pesantemente e si avviò verso l'uscita "E lo sa che odio esser chiamato numero uno! Lo sa! E lo fa apposta!"


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FINE MISSIONE