La battaglia
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57067.2
Il Tenente Comandante Rogan Gorr rilevò qualcosa: "Signore, sto ricevendo un messaggio sub-spaziale su tutte le frequenze della federazione, proviene…dalla nave Borg!"
Riker scattò in piedi poi, dopo aver pensato che sarebbe stato il solito messaggio del tipo "Noi siamo Borg, arrendetevi. La resistenza è inutile", ordinò ad ogni modo di visualizzarlo sullo schermo.
Apparve il volto di un Borg all'apparenza più sveglio del normale, e cominciò a parlare:
"Io sono Kruck, degli indipendentisti Borg. Siamo stati noi a contaminare la U.S.S. Sovereign con i naniti. Ora siamo costretti a chiedervi.….. aiuto."
Riker rispose: "Che cosa? Dopo tutto quello che ci avete fatto ora dovremmo aiutarvi?"
Contrariamente al solito, il Borg rispose:
"Da questo momento noi non vi faremo più alcun male. Dovete aiutarci. Anche noi abbiamo perso dei compagni a causa vostra. Ora vi spiegherò quali erano le nostre intenzioni: volevamo catturare con la forza la Sovereign per andare nello spazio Borg. Non appena avremmo incontrato un cubo, i naniti si sarebbero teletrasportati a bordo per convertire quei Borg rendendoli come noi, staccati dalla collettività e così via con tutte le loro altre navi. Dopodichè la Sovereign sarebbe stata distrutta. Ora siamo costretti ad utilizzare tutte le nostre risorse, andremo di là dal tunnel con questa nave costruita a forma di cubo per consentirci l'avvicinamento ad un cubo Borg e continuare la missione. Umani, vi chiediamo di non attaccarci. Noi crediamo che anche voi ne trarrete dei vantaggi."
Riker segnalò a Gorr di isolare le frequenze di comunicazione e gli ordinò: "Rogan, veda di rintracciare questa comunicazione, o quanto meno di tracciarne la distanza"
"Non più di poche UA capitano."
"Numero uno, è sicuro che i naniti non fossero Borg?"
"Sicurissimo signore, almeno, questo è quello che sosteneva Hayes."
"Potrebbero averlo ingannato, però."
"Certo. In effetti il codice Borg latente avrebbe potuto essere intenzionale."
"Molto bene, riattivare" ordinò Riker, poi si rivolse a Kruck.
"Il nostro scienziato era convinto di aver programmato personalmente i vostri naniti."
"Esatto. Non corrisponde a verità. La sua decisione, Capitano?"
"Attenda, abbiamo dei problemi di comunicazione. Non ci siamo ancora rimessi del tutto dai vostri naniti."
Riker fece di nuovo segno a Gorr.
"Borg che usano l'inganno?" disse, inarcando un sopracciglio.
"Effettivamente questa è una novità..." disse Blackband.
Gorr irruppe: "Capitano, io non mi fiderei di questi Borg. A Wolf 359, li ho visti molto da vicino e lì erano delle macchine. Quando le navi della Federazione ne hanno incontrati degli altri, erano più o meno cambiati. Dopo l'episodio dell'ammiraglio Picard o dell'unità Borg chiamata Hugh, sembra che abbiano assimilato alcune componenti del comportamento umano. Chi ci dice che non abbiano acquisito la padronanza del sotterfugio?"
"Se poi consideriamo che hanno assimilato i Ferenghi... potrebbe benissimo essere una spiegazione a tutto questo." disse Riker, non riuscendo a evitare di dare un tono umoristico alla sua affermazione fin troppo seria...
"Aggiungiamo pure l'occultamento, i naniti, e il teletrasporto subspaziale. Capitano, è inaccettabile che queste informazioni vengano trasmesse ai Borg, anche se si tratta degli indipendentisti di Hugh." disse Blackband.
"Concordo con il comandante" intervenne pacifico Vornak "Ma per la federazione sarebbe più logico aiutare nemici dei nostri peggiori nemici. Divide et impera è un motto della Terra, se non erro, capitano."
"Signor Blair, ha sentito il messaggio dei Borg?" chiese Riker.
"Si capitano" rispose Blair prontamente, ed espose la sua opinione: "Capitano, se posso esprimere un parere, non abbiamo nulla da perdere ad aiutarli. Loro sarebbero in grado di risolvere quello che è anche un nostro problema: la minaccia dei Borg. Nel caso che avessero successo nel loro intento, la decisione che in questo momento dobbiamo prendere potrà dare credito ad una futura intesa di pace. Potrebbe essere una buona occasione per instaurare migliori rapporti fra gli indipendentisti Borg e la Federazione, altrimenti, se li attacchiamo, non accadrà altro che una sostituzione del nemico, dagli attuali Borg agli indipendentisti. Beh, se falliscono il nostro aiuto è inutile, ma come possiamo saperlo? Oltretutto dobbiamo considerare che se apriamo il fuoco siamo pochi per riuscire a sconfiggerli. Secondo me, noi che ora facciamo parte della DSS non possiamo permetterci di decidere a proposito del futuro della Federazione, dobbiamo limitarci a non interferire o almeno il meno possibile. Non avendo quest'autorità, non rientra nelle nostre responsabilità scatenare una guerra. Se ci fossimo trovati di fronte ai Borg, sarebbe stato più facile perché con loro è già guerra.
Con gli indipendentisti non è così."
Riker si voltò verso la consolle delle Operazioni "Analisi sistemi, Priestly?"
"Negativo signore. Ancora più caotico del tipico cubo borg. Non possiamo sapere COSA possano fare."
Riker soppesò le alternative. Non avrebbe dovuto interferire nello sviluppo di altre culture, ma era uniformemente accettato che i Borg non erano certo sottoposti alla Prima Direttiva in senso stretto. Armare una delle due parti per contrastare l'altra, però...
"Medio Oriente." disse infine.
"Prego?" dissero Blackband e Vornak all'unisono.
"20mo secolo terrestre. Medio Oriente. Le superpotenze internazionali armavano i guerrafondai stati della zona del medio oriente (l'attuale distretto J) perché combattessero per loro. Solo che agli inizi del 20mo secolo questo per poco non si risolse in un conflitto su scala mondiale. Armare qualcun altro può sembrare una scelta intelligente, ma significa rischiare di vedere quelle armi puntate contro di te. È inaccettabile."
"I Borg si disoccultano di fronte a noi, Capitano!" disse Gorr.
"Kruck a Sovereign. Dieci secondi, Capitano."
Riker urlò: "Allarme rosso ! Alzare gli scudi ! Pronti faser e siluri."
"Sì signore!" risposero all'unisono gli ufficiali.
"Peter, i caccia?"
"Devono essere messi in condizione di uscire dalla bay, sono pronti al combattimento."
"Molto bene, signor Gorr, fuoco faser ad ampio raggio, rimodulando, sul cubo. Teniamolo impegnato. Timoniere, rotta 095.010, posizioniamoci per coprire con la nave l'uscita dei rider."
"Sì signore." rispose Gorr, attivando i faser.
"Rotta di copertura" informò il timoniere.
"Ghost Rider 1, potete uscire!" disse Blackband, che si era spostato su una consolle appositamente attrezzata con una mappa tattica per coordinare i Rider.
"Ricevuto, Comandante. Ci vediamo a cena." rispose il comandante dello stormo.
La Sovereign si inclinò su un fianco nella stretta virata per uscire dalla posizione in cui si era messa per coprire l'uscita dei Riders. Riker ordinò "McRough, rotta 260.241, 3/4 di impulso."
"Sissignore"
"Signor Gorr, fuoco a volontà sugli scudi dei borg, attiriamo la loro attenzione mentre i ghost rider si posizionano."
"Sissignore. Siluri da 1 a 8 pronti. Phaser pronti."
"Fuoco!"
Tutte le armi della Sovereign spararono in sequenza, scatenando l'inferno nella regione di spazio attorno alla nave Borg. Numerosi ampi solchi si aprirono nello scafo del cubo, ma Riker non osò sperare.
"Campo di integrità strutturale nemico intatto" annunciò deluso Priestly.
"Mio Dio." mormorò sottovoce Rough, orripilata.
Una serie di scie luminose partirono dalla Defiant. "Dodici siluri quantici dalla Defiant." disse Gorr.
I primi tre siluri detonarono sulla superficie del cubo, lasciando danni molto meno evidenti.
"Si stanno adattando. Signor Blair, le armi rimodulanti?"
"Sono in linea, Capitano. Ma non so quanto..."
"Lo vedremo subito. Signor Gorr, fuoco Phaser, a impulsi di durata variabile, concentrato sull'area di impatto dei siluri della Defiant."
"Sissignore. Inizio emissioni Phaser rimodulanti e a impulsi."
Brevi impulsi Phaser iniziarono a bersagliare la nave Borg, e Priestly esclamò, quasi sorpreso "Funziona, signore: gli scudi Borg sembrano essere indeboliti."
I siluri della Defiant esplosero, producendo danni devastanti.
"La loro strategia si basa sul prevedere gli attacchi, capitano, è evidente che dobbiamo proseguire su questa linea...finchè ci riusciamo" disse Vornak.
"I loro scudi oscillano, Capitano!" disse gioioso Priestly. Ma Gorr raggelò il ponte urlando: "La nave Borg attiva le armi. Signore, armi ad energia e siluri puntati e agganciati su di noi."
"Timone! Rotta 160.050!"
"Sissignore" Rough eseguì la virata tempestivamente, e due siluri Borg andarono persi. Però non potè evitare che due altri siluri colpissero di striscio gli scudi di dritta. Il ponte oscillò per un attimo.
"Rotta 145.065 ! In fretta !" urlò Riker.
"Il timone non risponde efficacemente!" disse Rough in preda al panico.
Priestly confermò i peggiori timori: "Propulsori a dritta sovraccarichi. La nave non può governare a impulso."
"Passiamo ai propulsori di emergenza, signor Blair" ordinò Riker.
"QUELLE erano le griglie di emergenza, capitano!" gli ricordò l'ingegnere capo dalla sala macchine "Sto tentando di arrangiare qualcosa... mi serve tempo"
"Eh, giusto quello..." disse Riker.
"Signore, 5 siluri sulla Sovereign ! Impatto tra dieci secondi" urlò Gorr.
"A tutti i ponti, prepararsi all'impatto. Energia di curvatura sugli scudi. Smorzatori inerziali al massimo" ordinò Riker aggrappandosi ai braccioli della poltrona.
"A tutti i ponti, prepararsi all'impatto !" scandì il computer.
"Uno! A tribordo !" urlò Gorr. La Sovereign fremette, ma in complesso gli smorzatori fecero il loro dovere.
"Due! A poppavia !" L'impatto mandò Gorr a sbattere contro la consolle, e lo stesso accadde a Priestly e Rough, mentre Riker, Blackband e Vornak si aggrapparono ai braccioli delle poltroncine.
"Tre! Quattro!" La consolle di navigazione esplose in una cascata di scintille. Rough cadde all'indietro, mentre Vornak si lanciava sui comandi.
"Cinque!" urlò Gorr, mentre la scossa lanciava a mezz'aria tutto l'equipaggio di comando. "Colpo diretto sullo scafo secondario!" ansimò Gorr mentre si tirava in piedi. "Decompressione esplosiva nella stiva numero 2. Nessun morto, molti feriti e danni a cose."
Riker si inginocchiò su Rough, che respirava piano. "Svenuta. Squadra medica in plancia!" urlò "Comandante Blackband, avremmo bisogno dei suoi caccia..."
Priestly urlò nel comunicatore "Un timoniere in plancia !" mentre deviava le funzioni di rotta sul suo pannello.
Gorr corse verso Riker e lo aiutò ad alzare Rough che aveva perso i sensi, ma che non sembrava ferita in alcun modo. Questo dava la speranza ai due ufficiali che non le fosse successo nulla di grave. Intanto la Sovereign era ancora sotto attacco. Riker guardò Blackband, che rispose alla domanda tacita: "Dieci secondi ancora per entrare in formazione."
"Tenente Talbot a prendere serv..." annunciò il timoniere che entrava in plancia.
Il Tenente Jhon Talbot era al suo primo servizio attivo a bordo della Sovereign ma non per questo si mostrava nervoso, almeno a se stesso. Gorr gli diede il benvenuto con un urlaccio: "Preparano i disgregatori. Tenente, tagli corto, prenda posizione e cerchi un modo per tirarci fuori da questo inferno, subito!"
"Signorsì!" rispose l'ufficiale un po’ intimidito. Corse al timone e calcolò una rotta di fuga."Capitano, la propulsione a impulso è nulla, così come quella di emergenza...."
"Lo so, maledizione, lo so!" disse Riker "Il capo ingegnere ci sta lavorando! Mi servono soluzioni, non rapporti!"
"....apriamo il portello dell'hangar navette , la decompressione che ne scaturirebbe, dovrebbe essere sufficiente per poterci spingere fuori di qui!"
"È rischioso, non sappiamo neppure di quanto potremmo spostarci!" disse Vornak preoccupato.
"Lo so signore, ma non vedo altra soluzione!" disse in fretta Talbot.
"Disgregatori Borg pronti al fuoco !" annunciò Gorr.
Riker si fidò: "Evacuare l'hangar navette e procedere all'apertura del portello! Signor Talbot, rotta a sua discrezione, e che funzioni!"
Priestly digitò rapidamente dei comandi. E attese.
"Rotta d' uscita 213.112 inserita!" disse Talbot "la nave sembra rispondere"
"Decompressione, ora o mai più!" urlò Gorr.
Priestly schiacciò gli ultimi comandi, mentre la Sovereign rispondeva alle speranze di Talbot e si muoveva come se avesse avuto per un istante i propulsori a impulso. Quel tanto che bastava per evitare la raffica di colpi di disgregatore.
"Caccia segnalano Verde-1, in posizione !" disse Blackband, che nel frattempo aveva calzato il sistema di controllo tattico della squadra caccia (il che lo rendeva, per ironia della sorte, vagamente simile ad un Borg, consistendo di un'interfaccia col sistema LCARS della Sovereign e dei 12 caccia costituita da una specie di ViSor, una coppia di Virtual Glove ed una accoppiata microfono/cuffiette).
Rivolgendosi a Riker disse:
"Signore, le consiglio di tenere la Sovereign al di fuori del raggio di 1 UA dal cubo Borg. I Ghost Rider stanno per aprire il fuoco"
"E allora?"
"Useranno prima le armi convenzionali, ma se non funzionano darò l'ordine di attivare i siluri Genesis... a meno che lei non mi dia ordine contrario ovviamente"
"Ma siamo sicuri che i siluri Genesis possano funzionare contro i Borg?" chiese Riker, inarcando un sopracciglio.
"L' onda genesis ha una velocità evolutiva incredibile, dell'ordine di una variazione casuale ogni picosecondo. E non è schermabile né deviabile. In fondo è l'esatta antitesi dei Borg no? Loro asservono la biologia alla meccanica mentre Genesis trasforma qualunque cosa inorganica in un ambiente ricombinato "vivibile", per cui in teoria dovremmo trovarci un planetoide microscopico ed abitabile, sebbene per poco tempo, al posto del cubo Borg. Ed è impossibile che qualsiasi apparato meccanico o elettronico riesca a resistere all' onda Genesis. È stata sviluppata appositamente per l' emergenza Borg e le ricordo che le abbiamo a bordo apposta. A proposito, i Ghost Rider sono appena entrati in azione"
"Assolutamente geniale l'uso di un Siluro Genesis, perché nessuno di noi ne è stato informato?" disse Vornak "Il personale sarebbe stato molto più sollevato ed emotivamente preparato"
"Mi dispiace consigliere" rispose Blackband girandosi "ma purtroppo la tecnologia Genesis è assolutamente Top Secret, e la Federazione non avrebbe mai dovuto sviluppare un'arma del genere. ma la DSS l'ha fatto lo stesso e abbiamo per la prima volta un'arma micidiale nei confronti dei Borg. Era questo il motivo per cui originariamente ho chiesto l' imbarco dei caccia Needle Xk1 ... ed è il motivo per cui nemmeno la nave ammiraglia della Flotta Stellare monta i Device Genesis... e temo che dopo questa piccola dimostrazione dovremo tagliarci tutti la gola per mantenere il segreto."
Sullo schermo tattico infatti una sfera di 12 punti in rapida rotazione casuale aveva ormai avvolto il cubo Borg, ed i potenti phaser montati sui Needle XK1, di potenza anche superiore a quelli della Sovereign, stavano eruttando energia in rapide raffiche rimodulanti ad una velocità incredibile, scavando profondissimi solchi sulla superficie del cubo Borg ed in alcuni punti arrivando fino al centro geometrico del cubo stesso, il quale era ormai impegnatissimo ad autoripararsi più che a continuare il suo attacco alla Sovereign.
"Pronti a contrattaccare insieme ai caccia. Inversione di rotta e propulsori di manovra."
Gli altri ufficiali in plancia osservarono sbalorditi il loro capitano mentre pronunciava quelle parole.
"Signore?" chiese infine Blackband incredulo.
"Lo so, è una follia... ma non abbiamo scelte ragionevoli, temo. Ci sono momenti in cui le esigenze di molti superano quelle di pochi, ed è giusto che i pochi sacrifichino la vita per i molti. Dico bene, consigliere?"
Vornak approvò con un contenuto cenno del capo.
"Ai caccia serve tempo per preparare i siluri Genesis. Diamoglielo."
Gorr fu il primo a riscuotersi: "Le squadre per le riparazioni sono tutte al lavoro, Signore, le armi sono ancora fuori linea."
Priestly soggiunse: "Dovremmo riuscire a recuperare un po’ di energia disabilitando tutti i sistemi secondari e periferici."
"Bene, proceda. Signor Tàlbot, situazione?"
"Stiamo procedendo per inerzia, in rallentamento; dovremmo essere fermi entro due minuti."
"Ok, cerchi di spingerci quanto più può con i reattori di manovra. Signor Gorr, prepararsi a fare fuoco. Numero Uno, proceda per i siluri Genesis."
"Sissignore: Ghost Rider Uno, attivare Genesis."
"Qui Ghost rider Uno a mamma oca: roger. Iniziamo attacco Genesis."
"Ghost Rider uno a squadriglia: iniziare il disimpegno per l' impiego dei device genesis al mio top: tre, due uno, TOP."
Appena udì il segnale Riker guardò Gorr, che sudando e gemendo era riuscito a racimolare un po’ di energia per le armi.
"Fuoco, con quello che può!"
"Sissignore !" disse Gorr mentre alcuni deboli colpi phaser cercavano di attirare l'attenzione dei borg sulla nave.
La sfera dei 12 caccia iniziò ad allargarsi sempre di più pur continuando a sparare sul cubo. Arrivati ad 1 UA di distanza si sentì nuovamente la voce di Blackband
"Mamma oca a Ghost rider 1, siete in posizione. Attivare Genesis."
"Ghost rider uno a mamma oca: roger. Ghost rider uno a Ghost riders, attivare genesis al top: tre, due uno, TOP"
E dai 12 caccia partirono 12 siluri fotonici molto strani: invece che luce bianca infatti emettevano una strana luce pulsante sulle tonalità del verde:
"Siluri genesis lanciati. Cinque secondi all' impatto:"
Sul ponte ormai nessuno respirava più.
"Cinque... Quattro... Tre... Due... Uno... Impatto!" contò lentamente Priestly.
Ed il cubo venne percorso da una esplosione di luce verde abbagliante!
"L'onda Genesis è in fase di ricomposizione signore" annunciò Blackband a Riker
"Sembra che funzioni!" rispose il Capitano, che finalmente nutriva qualche speranza.
Infatti da lì a poco sullo schermo invece del cubo borg illuminato dalla spaventosa potenza di Genesis comparve un minuscolo pianetino verde ed azzurro... seguito dalle grida di esultanza di tutti sia sulla Sovereign che sui caccia!
"Letture, signor Priestly !"
"Atmosfera di ammoniaca e met... aspetti. L'atmosfera sta variando rapidamente... nella composizione e nella densità... sembra..." dopo pochi istanti, anche se nessuno aveva bisogno di sentirlo, Priestly con un filo di voce concluse: "Classe M signore. Idoneo alla vita senziente."
"Signor Blackband, Signor Gorr, formate una squadra. Voglio sapere qualcosa di quel pianeta. Che i caccia rientrino a fare rifornimento. Signor Blair, rapporto danni. Timoniere Talbot, voglio che calcoli un'orbita abbastanza bassa da consentirci il teletrasporto, e contemporaneamente in grado di garantirci l'uscita."
Blair cominciò a leggere l'elenco dei danni dal monitor della console: "Propulsori di manovra e ammortizzatori inerziali lievemente colpiti, danno non troppo grave allo scafo secondario, propulsori di emergenza operativi a 10%, propulsione a impulso non operativa, decompressione esplosiva nella stiva numero 2. Nessun morto, molti feriti e danni a cose, tutti i sistemi primari sono al 60% di efficienza. Tempo necessario per riportare la piena operatività... un ora."
Talbot annunciò: "Orbita di teletrasporto calcolata, ci spostiamo con i propulsori di manovra."
L'ingegnere intervenne nuovamente: "Signore, prima di sbarcare dobbiamo verificare un piccolo sospetto. Dato che l'unico scopo dei missili Genesis è, principalmente, di distruggere, non vorrei che fossero stati predisposti per creare un pianeta altamente instabile che in breve tempo collassa. Con un uso intensivo di quest'arma si seminerebbero nella galassia tanti nuovi pianeti da sembrare come le pulci di un cane. Il loro intervento sull'equilibrio cosmico sarebbe notevole, possono sconvolgere traiettorie orbitali di pianeti, le loro condizioni climatiche, ecc.. Questo non sembra recare alcun problema perché è isolato da altri corpi celesti. Prima di scendere sul pianeta consiglio di stimare la sua durata, potrebbe resistere per un ora come per un giorno."
Riker girò la domanda al suo primo ufficiale: "Signor Blackband, le risulta niente?"
"Signore, è estremamente probabile che l' emivita stabile del pianetino non superi l'ora. Il che mi fa stimare in circa 2 ore il tempo che potremmo avere per esplorarlo con un livello di sicurezza appena un pelo superiore all' infimo. Però a mio avviso il gioco vale la candela"
Talbot intervenne: "Signore, abbiamo un altro problema: credo che la stima di tempo di esplorazione data dal Signor Blackband sia un po’ ottimistica."
"Si spieghi meglio."
"Secondo i dati dei sensori, i valori gravitazionali del pianeta sottostante stanno aumentando a dismisura; credo che al massimo avremo circa 40 o 50 minuti, dopo di che dovremo uscire dall'orbita; non abbiamo sufficiente energia per contrastare la gravità in aumento per più di questo tempo, nè tanto meno per allontanarci all'ultimo momento, Signore."
"Capisco, ma dobbiamo tentare lo stesso; cerchi di tenerci in orbita il più a lungo possibile Tàlbot. Blackband, ne tenga conto. Procedete, ma riduca la squadra a un accettabile minimo. Solo volontari. Signor Barrent, voglio che lei mantenga un aggancio sui membri della squadra e che al minimo segnale di pericolo o di instabilità li teletrasporti nelle aree di isolamento dell'infermeria. Proceda eventualmente a impiantare dei trasponder sottocutanei."
"Sissignore. Provvederò a fare in modo che la squadra sia riportata automaticamente a bordo nel caso i valori gravitazionali o ambientali stiano per raggiungere un valore critico. Appena sono pronti mandi la squadra in sala TT1. Barrent, chiudo." rispose prontamente l'ufficiale.
Blackband fece per uscire e Riker gli disse: "Ah, Numero Uno?"
"Sì?" fece Blackband, fermandosi.
"In bocca al lupo" fece Riker citando un vecchio detto della zona d'origine del comandante.
"Crepi" rispose in tono l'ufficiale.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57067.4
Blackband scelse come membri della squadra di sbarco, l'ufficiale della sicurezza Gorr, la dottoressa Lenarys, il tenente comandante Gloval.
"Mi serve un volontario dalla sezione ingegneria per sostituire Blair" disse infine Blackband
"Glielo mando, Comandante" rispose il capo ingegnere con una strana voce giubilante.
Quando il giovane guardiamarina Giax fece capolino nella sala teletrasporto il primo ufficiale pose di riflesso la mano destra sulla sua fedele PKK9 come gesto scaramantico, poi si fece coraggio sfoggiando uno sguardo cupo e lo accettò.
Blair intanto si fregava le mani soddisfatto: "Adesso sì che si può lavorare!"
Nella sala di teletrasporto 1, la squadra era pronta allo sbarco mentre Blackband ribadiva il tempo limite da rispettare: "Ricordate che abbiamo a disposizione 30 minuti per effettuare il nostro sopralluogo. In caso ve ne fosse la necessità potremo utilizzare al massimo altri 10 minuti, però con molta attenzione perché la durata di quest'ultimo periodo di tempo è più incerto. Tutto chiaro?"
Tutti annuirono e il giovane Giax, felicissimo di partecipare sfoggiò un mefistofelico sorriso.
"Signor Barrent, noi siamo..." e la voce del comandante ebbe un tremito mentre guardava Giax "...pronti."
Barrent subito effettuò lo sbarco.
I quattro capitarono in pieno deserto, la sabbia era rovente, il paesaggio privo di ogni tipo di vegetazione.
Subito i tre delle sezioni scientifiche estrassero i Tricorder e iniziarono una analisi ambientale, mentre Gorr e Blackband, inquieti, tenevano pronte le armi.
Lenarys volle evidenziare subito qualcosa: "Ero consapevole del rapido cambiamento di clima, ma non riesco a capire perché questa sabbia scotta quando la luce del sole è troppo debole per scaldare qualunque cosa a causa della distanza dal pianeta"
Blackband formulò un'ipotesi: "Probabilmente è dovuto ad un processo obbligato chimicamente dalla matrice dei missili genesis. Il pianeta non si adatta più alle condizioni solari ma al tipo di sostanza usata nella matrice"
Gloval replicò: "È Possibile... ma non lo ritengo probabile. Secondo me il nucleo del pianeta sta raggiungendo la sua massa critica... questo comporterebbe un innaturale innalzamento della temperature e..."
Improvvisamente un grido attirò la loro discussione. Quando si voltarono verso la sua direzione di provenienza si accorsero che era Giax, in preda al panico con le gambe sotterrate dalla sabbia.
"Aiuto qualcosa mi ha preso!"
Gorr che era il più vicino accorse subito e lo tirò fuori prendendolo per le braccia.
"Cosa è stato Giax?" domando Gorr
"Non so. Era qualcosa di vivo. Guardate è là!" e indicò un punto in cui la sabbia si spostava lentamente.
La dottoressa puntò il suo tricorder e analizzo quel fenomeno: "È uno strano essere con un grosso cervello, diviso in quattro grandi lobi. Le sue funzioni interne sembrano quelle di un animale adatto a vivere sotto terra."
A questo punto il primo ufficiale fece un'ipotesi: "Probabilmente si tratta della forma primitiva dei Ferengi!"
Gloval disse: "Qualunque cosa sia, non sembra essere nella memoria del computer... Magari si tratta di una mutazione dovuta ai Genesis o di una razza che la federazione non ha ancora conosciuto... probabilmente appartiene ad un pianeta assimilato in pieno territorio borg... Credo che sia il caso di stordirlo, teletrasportarlo a bordo e metterlo in stasi e analizzarlo a bordo."
Giax sembrò sconvolto dalla seraficità dell'esobiologo "Ma può essere pericoloso! Prima ha tentato di..."
Lenarys lo prevenne: "Non siamo sicuri delle sue intenzioni... comunque se si tratta di una forma di vita intelligente dovremmo tentare di salvarla prima che il pianeta collassi..."
Gloval annuì: "Lei che ne dice Blackband?"
"Secondo lei c'è una probabilità concreta che sia intelligente?" chiese il primo ufficiale.
"Secondo me un buon 20% c'è di sicuro, signore."
"Allora non abbiamo molta scelta... Blackband a Barrent."
"Si, signore?" rispose il capo, la voce resa metallica dalla ricezione disturbata dall'onda genesis.
"Per quanto può tenere un essere intelligente nel buffer degli schemi senza provocargli danni?"
"In teoria se non uso più quel buffer anche indefinitamente signore. In pratica, a causa della degenerazione del segnale, non mi azzarderei a farlo per più di pochi minuti, massimo mezz' ora."
"Allora dica ai ragazzi della sicurezza di approntare delle cabine isolate a livello di sicurezza rosso 5, quindi teletrasporti quell'essere e lo tenga nel buffer degli schemi per il tempo impiegato dalla sicurezza per garantirci il livello di massima sicurezza. Se non ce la fanno però entro 25 minuti lo teletrasporti lo stesso nella cella più sicura a disposizione."
"Sissignore"
E l'effetto kirlian del teletrasporto avvolse la creatura....
Riker caminava avanti e indietro, incurante del rischio di usurare la plancia. Priestly scandiva professionalmente le letture scientifiche, e un cronometro a cifre rosse era comparso nell'angolo in alto a destra dello schermo, segnalando il tempo stimato di stabilità dell'orbita.
"Messaggio in arrivo dall'Alleanza Ferenghi. Segnalano una aggressione da parte di una nave Borg"
"Alla buon'ora" borbottò Riker "niente di più utile?"
"No, signore. Ma sembra che una nave Ferenghi sia in rotta per DS9."
"Ma bene! Altre notizie confortanti, Tenente?"
"Segnalazione di una missione romulana, in rotta per ..."
"Deep space nine, mi lasci indovinare" fece Riker "a questi imbecilli non interessa la minaccia borg, vogliono solo vedere il risultato dei siluri Genesis. Tra quanto arriveranno?"
"Sconosciuto. Le navi viaggiano occultate anche in territorio federale, in virtù del trattato di Algeron."
"Riker a Blackband. Avremo compagnia poco piacevole tra non molto. Potremmo essere costretti a distruggere il pianetino Genesis, quindi a maggior ragione tenetevi pronti ad evacuare."
"Capitano, siete riusciti ad isolare quella forma di vita?"
"Si numero uno: adesso è al sicuro"
"Allora non credo abbia più molto senso rischiare più di tanto, anche perché temo che stiamo finendo il tempo a nostra disposizione. Che ne dice, risaliamo?"
"Completate le operazioni e risalite."
Nave federale U.S.S. Sovereign, poco dopo
"Capo Barrent, quattro da far risalire" disse Blackband al comunicatore.
"Teletrasporto pronto signore!"
"Energia"
Barrent inziò le procedure di disgregazione, ma una lucina rossa con scritto "Denied" lampeggiò mentre stava per eseguire l'ordine. Verificò rapidamente le condizioni della nave: energia stabile, bassa ma stabile, scudi... alzati ?
"Signore, procedure di autodifesa attive. Una nave Romulana si disocculta di fronte a noi" annunciò il sostituto tattico.
Riker guardò Priestly con aria interrogativa, ed egli rispose alla domanda tacita: "Il computer attiva autonomamente gli scudi solo se ci sono delle minacce alla..."
"Signore, le armi della Falco da Guerra sono cariche e agganciate su di noi!" disse concitatamente l'ufficiale tattico.
"Allarme rosso, chiamateli. Signor Blair, ci serve energia sulle armi" ordinò Riker.
"Impossibile signore" giunse la risposta "giunzioni EPS saltate, non posso dare energia ai phaser. E nemmeno ricaricare gli scudi, se è per quello"
Riker proferì una sommessa imprecazione: "Risposte?"
"Signore, aprono le frequenze."
Sullo schermo comparve un volto familiare a Riker, che come nelle 2 volte in cui l'aveva visto precedentemente rimase di sasso. Una giovane romulana con le insegne del comando era sullo schermo, un sorriso di fiele stampato sulla bocca, e le orecchie a punta nascoste da un casco di capelli biondi. "Tasha" pensò, senza potersi controllare, William. Eppure non era lei, lo sapeva bene.
"Comandante Riker" disse la ragazza con la sua pronuncia perfetta, e sbagliando il grado con evidente autocompiacimento "è un vero piacere rivederla."
"Capitano" salutò Riker, senza darle la soddisfazione di correggere l'appellativo "da quando le navi dei nostri vicini Romulani attivano le loro armi durante missioni pacifiche nel territorio federale?"
"Da quando i nostri amici federali usano le loro armi per distruggere navi romulane in missione diplomatica" rispose la mezzosangue romulana senza scomporsi. Riker si morse la lingua, era cascato come un pollo in un botta-e-risposta preparato da tempo. Uno a zero.
Negare non sarebbe servito a nulla. Il capitano replicò con fermezza:
"In effetti non è la prima volta che questa nave viene inquadrata nel diagramma tattico di una nave del vostro impero. Sarebbe davvero increscioso dover concludere anche questo incontro come il precedente."
La romulana sorrise: "Oh, ma non c'è nessun motivo di giungere a tanto. Siamo solo venuti a esaminare il vostro nuovo modo di effettuare il terraforming. Scientificamente eccezionale! Sono ammirata, Comandante Riker, un vero gioiello tecnologico della federazione!"
"A parte" rispose Riker "che non mi pare questi fossero gli obiettivi per cui alla vostra nave è stato concesso diritto di ingresso nel territorio federale, vorrei caldamente sconsigliarvi la visita di questo pianetino, abbiamo rilevato che esploderà entro pochi minuti."
"Oh, certo, comandante, sono sicura che lei non veda l'ora che questo pianeta scompaia dall'universo portandosi con sè tutti i suoi segreti, ma se non le dispiace io preferirei evitare che ciò accada senza un accurato esame a fini scientifici delle sue caratteristiche."
Il tono con cui la romulana pronunciò la parola "scientifici" fece rabbrividire Riker, che tentò un'altra strada:
"Continua a persistere il fatto che alla vostra nave non è stato accordato libero passaggio nel territorio federale a questo fine"
"Oh, ma noi non siamo in territorio federale. Questa è zona cardassiana. Siamo passati pacificamente attraverso il vostro territorio, ma ora non lo siamo più!" sorrise, trionfante, la giovane.
"Pronti al teletrasporto, propretore." disse un soldato romulano.
E lei sorrise a Riker: "Mi scusi, comandante, il dovere mi chiama."
Riker guardò un attimo la sua Sovereign, che sembrava un animale ferito. Pensò un attimo all'esplosione Genesis, e vide la sua nave come bersaglio di quell'arma. Ogni altra decisione era inaccettabile.
"Capitano." disse Riker, freddamente.
"Mi perdoni?" disse istintivamente la ragazza, voltando di scatto la testa e mordendosi subito dopo un labbro per la sua reazione.
"Io sono il capitano Wiliam Thomas Riker dell'astronave federale U.S.S. Sovereign. Intimo a lei e al suo equipaggio di disarmare i disgregatori e ritornare nello spazio romulano pacificamente."
"Altrimenti ?" chiese la romulana, con un sincero sorriso di scherno che affiorava dal volto nonostante gli anni passati a reprimere i propri sentimenti.
"Altrimenti farò esplodere il pianetino personalmente." disse Riker.
"Capitano, capitano..." lo rimproverò il mostro dai capelli biondi che gli stava di fronte "non credo che lei lo farà, senza aver prima recuperato quella squadra scientifica che rileviamo sulla superficie."
"Bene, capitano. Vuole scommetterci il suo equipaggio? Abbassi gli schermi e buon teletrasporto" sorrise Riker prima di girarsi a ordinare: "Chiudere canale".
Riker riassunse la situazione ai suoi ufficiali nella sala osservazioni.
"Stallo. Loro non possono scendere, se non sono certi che non spareremo. Noi non possiamo sparare, se non ricuperiamo la squadra. Non possiamo ricuperare la squadra senza abbassare gli schermi. Non possiamo abbassare gli schermi o ci disintegreranno senza pensarci due volte. Sono aperto a suggerimenti, signori."
"Signore" spuntò la voce di Blackband dall'intercom "Io da qui non posso contattarli... ma lei ha ancora a disposizione 12 caccia Needle xl perfettamente in funzione belli che dispiegati qui intorno... e al loro carico bellico mancano solo uno dei siluri genesis a testa! Visto che ne portano 4 glie ne rimangono 3 OLTRE ai 4 cannoncini faser Tipo XII da 8, 7 megawatt ciascuno! Inoltre non sono localizzabili se spengono il loro transponder "friend or foe"! Magari la Sovereign avrà qualche problema, ma secondo me non le manca certo nè la potenza di fuoco nè quella deterrente... li faccia fare neri dai Ghost Riders!"
"Signore" disse Vornak dalla poltrona alla sua sinistra "vorrei farle notare che possono semplicemente spararci addosso."
Riker lo fissò, con l'aria di dire: "Non inizierà con uno dei suoi giochetti psicologici, spero".
Ma il semivulcaniano continuò impertutbabile: "I loro sensori avranno già notato la mancanza di energia alle nostre armi e i danni al generatore di scudi. Se sacrificheremo la squadra, non avranno alcuna remora a distruggerci."
"Suggerimenti , consigliere?"
"Si signore, suggerisco una variante della manovra Picard, abbiamo sempre a bordo i caccia, solo che se abbasseremo gli scudi per farli uscire saremo polverizzati istantaneamente."
"Consigliere, lei dovrebbe darmi buone notizie, non dirmi cose che so già!"
"Si signore. L'unica cosa che ci serve è del tempo, pochi minuti basteranno perché il pianetoide si disgreghi. Suggerisco un ultimatum a 60 secondi, poi la manovra Picard-Vornak per..."
"Si spieghi" lo bloccò Priestly.
"Perdonatemi, ho trascurato un particolare" disse il Quasi Vulcaniano con tono calmo "si tratta di inserire una rotta con microbalzi di curvatura attorno alla nave romulana, tipo la manovra Picard, ma anzichè usare le armi, che non abbiamo in questo momento, lanciando i caccia tramite i teletrasporti. I romulani inizieranno la manovra di occultamento, noi manderemo fuori tutte le nostre sonde tramite teletrasporto in modo da cercarli manualmente. Continuando i microbalzi non saremo una preda colpibile e potremo portare a bordo la squadra. Altrimenti potremmo morire nel giro di 60 secondi."
"Consigliere" disse Blair inarcando tutte le sopracciglia a sua disposizione "le ricordo che NON disponiamo di un motore curvatura alla piena efficienza... la sua tecnica sarebbe certamente eccellente ma è impossibile. Però, dal momento che non possiamo nascondere alcuni problemi ai loro sensori posso simulare un guasto al serbatoio dell'antimateria, finte emanazioni di radiazioni e una imminente esplosione globale, così i Romulani scappano dandoci qualche secondo per teletrasportare i nostri uomini."
Riker soppesò le due proposte, poi chiese: "Signor Blair quanti di quei microbalzi potremmo effettuare?"
"Due, signore" rispose senza esitazione Blair "neanche uno di più."
"Bene. Questa sarà la nostra strategia. Effettueremo i due microbalzi angolandoli in modo da portarci DIETRO il planetoide. La nave romulana sarà obbligata a inseguirci per colpirci, e avremo il tempo di eiettare alcuni dei ghost rider. Contemporaneamente, il signor Blair simulerà il suo sovraccarico, sperando che i romulani ci credano per il tempo sufficiente a rimettere i caccia occultati in posizione. La Sovereign manovrerà poi a pieno impulso per posizionarsi al coperto dal fuoco romulano per il tempo sufficiente a teletrasportare la squadra. Ovviamente tutto questo è molto ipotetico, ma potrebbe funzionare."
"Con una probabilità approssimativa del " cominciò il consigliere, venendo bloccato da un'occhiataccia del capitano.
"Signori, ai vostri posti." ordinò Riker.
E gli uomini scattarono verso le rispettive postazioni.
Tutti gli uomini dell'equipaggio erano ai propri posti, pronti ad eseguire gli ordini impartiti dal Capitano nel briefing.
"Blair a Capitano: tutto pronto per effettuare i due microbalzi"
"Bene" disse Riker "Attivare i microbalzi"
Dopo qualche secondo: "Signore, siamo dall'altra parte del pianeta" disse il Timoniere.
"Cosa stanno facendo i Romulani?" chiese Riker
"Sono ancora nella stessa posizione. Ora stanno armando i disgregatori e li puntano sulla superficie del pianetino" rispose Priestly. Inevitabile fu il pensiero alla squadra di sbarco.
"Vogliono che ci arrendiamo...." pensò il Capitano, poi ordinò: "Blair, simuli i danni. Tenente, segnali la resa della Sovereign. Ora cosa stanno facendo?" chiese Riker rivoltosi al capo operazioni.
"Hanno ancora i cannoni puntati sulla squadra, ora abbassano gli scudi! Forse vogliono catturarla"
"A tutti i caccia! Attaccare il Falco da Guerra!"
Poco dopo ordinò: "Barrent porti su la squadra! Giù gli scudi!"
Nel momento di lieve distrazione dei Romulani nel vedere i caccia apparire, si riuscì ad abbassare gli scudi e a teletrasportare a bordo la squadra appena in tempo per salvarla dalla morte.
"Sono tutti sani e salvi" esclamò Barrent
"Rialzare gli scudi, disattivare i finti danni, massimo impulso e prepararsi ad aprire il fuoco!"
Mentre la Sovereign si allontanava dal pianetino, per un attimo fu visibile la sagoma della Falco da Guerra sui cui scudi detonavano numerosi colpi.
"Venti secondi, signore" fece Priestly "La Falco non ha ancora potuto analizzare il planetoide"
"A tutti i caccia, rientrare" ordinò Riker
"Sissignore. Ghost rider 1, a tutti i caccia, rientrare" trasmise l'ufficiale tattico.
"Ufficiale, dati sugli scudi romulani?" chiese Vornak.
"86 % signor Vornak, armi al 110 % non anno ancora fatto fuoco, la nave sta cambiando assetto. I caccia sono in rapido ritorno. La falco da guerra modifica la rotta e punta su di noi."
"Pronti al fuoco. Energia agli scudi... o a quello che ne rimane." ordinò Riker.
"Sissignore. Scudi al 12%, Phaser al 49%" fece l'ufficiale tattico.
Riker sospirò.
E in quel momento, il planetoide iniziò visibilmente a contrarsi. Riker pensò a tutta prima che fosse saltato un correttore visivo sullo schermo principale, ma quando la Falco da Guerra deviò di 60 gradi sulla rotta d'attacco e fece per inserire i propulsori curvatura per allontanarsi. Notando l'immobilità della Sovereign si fermò.
"Capitano Riker" giunse inaspettata la voce del Comandante Romulano "pensavate cadessi nel vostro bluff? Illusi!"
"Signore, stanno armando i siluri " disse l'ufficiale tattico.
"Timoniere, imposti la rotta di all..."
"Niente energia, signore" lo interruppe il tenente. Ma Riker pensava ad altro che alla disciplina: "Blair, andiamocene da qui" urlò.
"Qui sala Macchine a ponte ! Non so cosa abbiate intenzione di fare ma vi avevo promesso due balzi e due balzi avete avuto. Se rivolete al curvatura dovrete aspettare che abbia finito le riparazioni o qui va tutto a carte quarant'otto" disse Blair.
"Sta per esploderci una micronova sotto la chiglia, ci dia energia, ORA!!!"
"Sissignore, ma dopo questo non rispondo dei motori."
Le luci della sala comando si spensero e si attivarono quelle di emergenza.
"Cos'altro c'è adesso ?" disse Riker
"Qui Ghost Rider 1 cosa diavolo sta succedendo, Signore, perché avete alzato gli scudi?"
"Allontanatevi alla massima potenza, il pianetino sta per trasformar...."
"Vornak ad equipaggio: Allarme di collisione"
"Mapporc…" fecero eco gli altoparlanti con la voce del comandante dei caccia "ragazzi togliete il cu..."
Poi il collegamento con i Ghost 1 venne commutato, e pochi istanti dopo si videro le strisce dei post bruciatori delle navette sullo schermo. Pochi istanti dopo, il planetoide era diventato una piccola sfera infuocata, e dopo un'ulteriore contrazione esplose come un enorme fuoco d'artificio. Un fulgore di gas imprigionati improvvisamente si propagò nello spazio sospingendo una catastrofica onda d'urto.
"Qui sala macchine: Energia " e la Soverreign si mosse per 1.32 secondi a velocità curvatura, propulsa probabilmente dalle preghiere di tutto l'equipaggio. L'onda d'urto la investì solo parzialmente, nel momento di passaggio al subspazio. Il Ponte tremò e due degli ufficiali furono scagliati attraverso la plancia, Talbot finì contro Priestly che sbattè violentemente contro i comandi.
Le stelle sul visore principale sembravano impazzite.
"Signor Talbot fermare l'abbrivio" disse Riker.
"I motori non rispondono, Signore" rispose il sottufficiale tornando al proprio strapuntino.
"Ci penso io signore" disse Vornak raggiungendo l'ufficiale di rotta. "Priestly, rapporto danni"
"Gli scudi non hanno retto, consigliere, abbiamo segnalazione di danni da tutte le sezioni, molti feriti, ma nessun danno al nocciolo o alle gondole"
"Ecco vede?" disse Vornak all'ufficiale di rotta "Se usa i motori di manovra esterni a quelli danneggiati e una controspinta..."
Le stelle si fermarono, e di fronte all'equipaggio comparve la nave romulana e una nube di gas dove pochi secondi prima c'era un pianeta e neanche un'ora prima si era trovato un Cubo Borg.
Sulla plancia fu lanciato un urlo di giubilo, subito interrotto da Riker.
"I Romulani?" chiese ansioso il capitano.
"Sono stati investiti molto più di noi, scudi al 7 %, varie avarie ai ponti, ma armi efficienti" rispose Priestly.
"Capitano Riker" tuonò la voce della Romulana sul visore principale "ora mi ha proprio stufato. Non avremo fatto a tempo ad analizzare la vostra nuova arma, ma la sua nave adornerà la mia collezioni di trofei."
"Ci provi, se crede. Riker a Ghost Rider. Posizione di attacco. Vornak vada alla postazione tattica ed armi i siluri." disse Riker, assicurandosi che la comunicazione restasse inserita "per errore".
"Ridicoli, la vostra nave cade a pezzi." rise sullo schermo la figlia di Tasha.
"Siluri armati, signore!" disse Vornak.
"Hanno armato i siluri, signore" si sentì dallo schermo.
"Ghost Riders, portarsi in prossimità del nemico e aprire il fuoco. Vornak, fuoco."
I Riders mossero rapidamente verso la Falco da Guerra. Alcuni siluri partirono dal lanciasiluri prodiero della Sovereign.
Il comandante romulano si guardò intorno con occhio clinico, lesse rapidamente i rapporti poi gridò rabbiosamente un ordine.
"Non è finita qui, ci incontreremo!" disse rabbiosamente rivolta al comunicatore.
"Sarà un piacere, comandante" disse Riker.
"Ma cosa... " disse il Romulano, poi soppiò a ridere "contaci Riker. Joh'lhan truh."
E chiuso il canale, la nave descrisse una elegante curva a 180 gradi.
"Tornano verso lo spazio romulano signore. Si stanno occultando ora." rispose Gorr, tornato al proprio posto.
Anche Blackband era rientrato, con un sorriso a trentasei denti per lo scampato pericolo.
"Bentornato Numero Uno" fece Riker.
"Grazie, signore. Non mi ricordavo che fosse così faticoso far parte della fanteria. Forse adesso capisco il motto del mio vecchio sergente maggiore..." sorrise il Primo Ufficiale.
"Quale?"
" <<Sono troppo vecchhio per queste str...>> cioè, stavo dicendo, distrazioni, signore"
"Spero che questo contribuirà a farle apprezzare di più la Flotta in futuro..."
I due ufficiali smisero di scherzare e si guardarono intorno. Le luci si riattivarono disattivando quelle di emergenza. Parecchi pannelli erano bruciati e parecchie scintille dei cortocircuiti stavano ancora brillando, il personale medico stava portando via due feriti gravi. Spie di controllo e allarmi si facevano vedere praticamente su qualunque quadro.
"Priestly, rapporto danni. chiese Riker al giovane che aveva un braccio fasciato al collo dopo lo scontro con Talbot.
"Forse faccio prima a dirle ciò che funziona, signore..." rispose il ragazzo stringendo i denti.
"Blackband, coordini il rientro dei caccia"
E iniziò a scorrere la lista dei danni con il capo OPS.
"Ghost Rider1 a Sovereign, rispondete prego"
"Qui Vornak, avanti."
"Ghost 3, 5 e 9 non rispondono, io, 2 e 6 siamo privi dei motori di manovra"
"Ricevuto, vi mandiamo le navette per trainarvi a bordo" rispose Vornak
"Quando riusciamo a trovare i comandi per aprire gli hangar, ovviamente" sospirò Priestly.
"Un'altra cosa, le interferenze ci hanno impedito di sentire i vostri ordini fino ad un secondo fa, cos'erano quelle strisce che abbiamo visto puntare verso i Romulani?"
"Sonde, semplici sonde" disse il Quasi Vulcaniano con un accenno di sorriso sulle labbra. "Rimanete in attesa delle navette. I caccia in grado di muoversi vadano in coppia con quelli fermi."
"Sissignore."
"Vornak, un ultima cosa" disse Blackband "mi vuoi spiegare che ci fanno delle sonde nei tubi di lancio dei siluri?"
"È una lunga storia."
Blackband non sorrise, mentre pensava ai caccia.
"Ghost rider 1, ripetere l' analisi danni, prego"
"Ghost 1, 2 e 6 con i motori di manovra danneggiati, 3, 5, 7 e 9 dispersi, 4, 8, 10, 11 e 12 illesi. Siamo in formazione a circa... dunque.. (ma sto cacchio di sensore..) si, circa 300.000 km da voi, a 210.170 "
"Ok, allora. Vi mandiamo tre navette a trainare 1, 2 e 6. Appena arriva in hangar venga subito quassù capitano. La frequenza del vostro vice?"
"Ghost rider 12 è sul canale 156"
"Ok, coordineremo le operazioni di soccorso con lei. Rientri a bordo al più presto capitano, mi serve il suo tacval."
"Sissignore. Ghost Rider 1 chiude, Op passa a Ghost Rider 12"
"Signor Priestly, ha idea di quante navette siano in condizioni di operare?"
"Dal rapporto danni direi tutte e quattro quelle imbarcate signore. Ho appena trovato il comando ausiliario del portellone"
"Qual'è quella con i sensori messi meglio?"
"Direi la Magellano"
"Bene. La mandi il più vicino possibile all'ex Cubo Borg in missione SAR, gli dica di trovarmi quei 4 caccia, o almeno i loro piloti. Se non mi ricordo male il migliore pilota di navette a bordo dovrebbe essere lei, Gorr."
Il tenente fece un cenno affermativo e lasciò la plancia.
"Le altre tre mi riportino a bordo quei tre poveracci" disse Blackband.
"Aye Aye Sir.." ironizzò Vornak, che si era rimesso alla consolle tattica, sentendosi ancora euforico per la vittoria contro i romulani (per quanto un vulcaniano possa sentirsi euforico e/o possa fare dell' ironia, ovviamente).
"Non sapevo si interessasse di storia antica, consigliere" rispose gelido Blackband che aveva ben poca voglia di scherzare. Poi toccò il comunicatore: "Ghost Rider 12, qui Sovereign"
"Sovereign, qui Ghost Rider 12, avanti"
"Posizione, prego"
"Siamo in esplorazione in missione SAR, Sovereign"
"Negativo Ghost, tornate indietro subito"
"COSA? Maggiore, le è dato di volta il cervello?"
"TENENTE, RIPORTI IL CULO INTORNO A QUESTA BAGNAROLA, CHIARO?"
"Ma .. e i miei compagni?"
"Se tornano quei romulani noi siamo completamente con le braghe calate Tenente. Pensa di riuscirci ad appoggiare quel trabiccolo su DS9?"
"Negativo signore... non abbiamo abbastanza carburante"
"Geniale vero? E mi dica... la schermatura dei suoi Needle regge le radiazioni di una nova?"
"...non so John..."
"Cindy, io lo so e penso che tu ci tenga a poter fare ancora dei figli. E ti ho ordinato chiaro e tondo di restare in copertura di questa nave , chiaro? Non voglio discuterne più"
"...sissignore"
"Signor Vornak, apra un canale con DS9 o con la Defiant. Priestly, inizi a scandagliare lo spazio con tutto quel che ci resta di sensori."
"DS9 ancora è in opposizione alla nova, la Defiant è in arrivo."
"Qui la Defiant. Dite pure Sovereign" rispose il Capitano Worf.
"Capitano, abbiamo 4 caccia dispersi intorno a quella nova, potete darci una mano in una missione SAR?"
"Certamente Comandante. La vostra nave adesso è libera dai naniti?"
"Si direbbe di sì ma siamo veramente conciati malino. Credo che un mesetto in un dock non ci farebbe certo male."
"C'è qualcosa che dovrei sapere su questi caccia, signor Blackband?"
"Le uniche cose che possono servirle per trovarli Capitano. Sono leggermente top secret. Quando sono interi sono inindividuabili dai sensori quanto se non meglio della Defiant perché sono più piccoli. La frequenza delle boe IFF è 105.4 MHz sulle onde radio e sul canale subspaziale 45. Quella delle boe di salvataggio dei piloti 103.5 MHz e 43. La portata delle radio direzionali èdi circa 10.000 km in spazio libero"
"Faremo del nostro meglio comandante.. ma a voi non conviene iniziare l' avvicinamento a DS9?"
Blackband guardò Riker: "Speriamo abbiano un buon dock. Questa signora non è propriamente la nave più piccola della flotta..."
Riker scosse la testa: "Non c'è alternativa, dobbiamo solo mettere qualche pezza e poi tornare a Utopia Planitia. Blair, quanto ci serve per mettere la nave in condizioni di fare rotta per il settore 0-0-0, Sol IV?" fece Riker.
"Tre settimane" rispose l'ingegnere capo "o finchè qualcuno non verrà a rimorchiarci via."
"Impensabile. Ci vorrebbe una Galaxy per portare via la Sovereign. Dovrà fare quello che può."
Da li a poco il capitano dei caccia arrivò in plancia, con un vistoso plastobendaggio al polso che si era fratturato. Nel giro di un paio d'ore i 4 caccia dispersi furono ritrovati tutti. Putroppo di uno si ritrovarono solo i rottami, fusi dalla micronova. Degli altri uno era troncato a metà ed il pilota aveva dovuto eiettarsi, esponendosi così ad una dose di radiazioni di poco inferiore ai letali 800 rad, gli altri due erano stati completamente disabilitati dall'enorme flusso di radiazioni gamma che aveva bruciato la loro elettronica passando le schermature come se fossero di burro e fermandosi solo contro la pesante corrazzatura dei cockpit, lasciando comunque i piloti in condizioni pietose. Reimbarcati i caccia la Sovereign si diresse verso DS9 per le riparazioni più urgenti.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57070.1 28 Gennaio 2380
Tutti gli ufficiali della U.S.S. Sovereign si stavano preparando a dare l’ultimo saluto di addio al Tenente Roy Hayes, alcuni erano già pronti davanti all’entrata della sala ologrammi 3 in attesa del Capitano e del Primo ufficiale.
Lì fuori ad attendere c’erano addirittura l’ammiraglio Dreyfuss, responsabile del suo assegnamento temporaneo a questa nave e di tutta la storia, Charles Hayes e l’ufficiale scientifico Gloval.
Sembrava che i tre stessero avendo una piccola discussione e se ne stavano appartati. Del resto loro erano le tre persone che conoscevano meglio il tenente Hayes e fu proprio Gloval ad incaricarsi di effettuare tutti i preparativi della cerimonia, la quale sembra essere un antico rito cristiano.
Durante l’attesa, che non durò molto, si cominciava a sentire un’atmosfera triste. Lenarys disse:" Poveretto, non avevamo ancora fatto in tempo a conoscerlo meglio quando proprio a lui è successo l’indicibile. E per di più è stato il mio primo paziente che non sono riuscita a salvare e ho dovuto vederlo passare le pene dell’inferno".
Presa dal ricordo di quell’esperienza, che subito le balzò alla mente, non poté fare a meno di commuoversi. A quel punto Barrent nel tentativo di esserle di conforto aggiunse: "Questa esperienza dovrà servire da esempio per tutti, dagli scienziati ricercatori fino agli ammiragli, che devono rendersi conto dei rischi che possono corre loro e coloro che devono subire le conseguenze dei loro atti."
Blair, facendo un cenno al gruppo con Gloval, disse: "Se anche l’ammiraglio è qui probabilmente si sente responsabile dell’accaduto, gli ammiragli non vanno spesso ai funerali dei loro subalterni."
La conversazione fu interrotta dall’arrivo del Capitano e del Primo Ufficiale, anche loro come tutti, con la divisa per le occasioni importanti, e dopo aver salutato l’ammiraglio la porta della sala ologrammi si aprì. Stephan Priestly, inamidato anche lui nell’alta uniforme di colore Verde che gli competeva, strinse il braccio di Charles e lo accompagnò nella sala.
Apparve una cattedrale immensa in stile gotico, e sull’altare si poteva scorgere un sacerdote pronto alla cerimonia. Man mano si entrava tutti andavano per accomodarsi, ma il sacerdote sembrava non gradire qualcosa nel loro comportamento finché, un po’ alterato disse: "Signori, se volete entrare nella casa del signore dovete farvi il segno della croce attingendo dall’acqua santa!"
Da coloro che avevano già raggiunto i posti più vicini all’altare si poté udire il sacerdote bisbigliare il resto della frase: "…e siete fortunati che non vi obbligo a fare l’inchino, branco di barbari incivili. Con quei pigiami poi….tsk tsk!"
Gloval, che aveva preparato il programma se ne era dimenticato, e anziché chiedere al computer di saltare la parte del programma, per rispetto al defunto mostrò a tutti come si fa.
Finalmente si poté iniziare la cerimonia, e a parte qualche altra piccola situazione in cui il sacerdote provò disgusto, si arrivò al momento dei discorsi. Il primo fu Charles Hayes, seguito da Gloval, dall’ammiraglio e infine dal Capitano.
"Non posso dire molto sul tenente Hayes, in quanto non ho avuto il tempo di conoscerlo e di averlo sotto il mio comando. Posso dire che la sua morte non è stata vana, e che egli ha compiuto il suo dovere di ufficiale della flotta. Sono ben altri" e il suo sguardo si posò significativamente sull’ammiraglio Dreyfuss "coloro a cui spetta interrogarsi sui motivi che hanno condotto a questa disgrazia, e a chiedersi se veramente nel loro impegno a servire la Flotta Stellare, molti di noi non finiscano per dimenticare che servire la Flotta significa prima di tutto rispettare la vita nelle sue infinite varietà. Ma non sta a noi riflettere su questo. A noi non resta che rimpiangere un brillante scienziato e un buon ufficiale. A noi non resta che prendere coscienza, coraggiosamente, che esistono ordini che non devono essere eseguiti, e regolamenti che devono essere infranti, per avere il diritto di fregiarci dell’alto titolo di ufficiali della Flotta Stellare."
Nessuno fiatò, ma era chiaro che l’equipaggio la pensava come il capitano. E che presto – molto presto – sarebbe stato il caso di mettere in discussione la struttura e le finalità della flotta.
Un nuovo inizio
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57109.5 17 Febbraio 2380
"Signor Blackband" fece Riker "vuole portarci a casa? Rotta per il settore 0-0-0, Sol IV"
"Sissignore." rispose Blackband "Signor Talbot, impostare la rotta... 183.015... Sol IV. A tutto impulso, e curvatura a sua discrezione appena possibile."
"Non oltre curvatura 3, mi raccomando" si lagnò il tenente comandante Blair.
"Non si preoccupi, signor Blair" sogghignò malignamente Blackand.
"Diario del Capitano, data Astrale 57109.5. Le riparazioni fondamentali sono state completate, e la nave procede a curvatura 3 verso il sistema Solare, in modo da sbarcare i caccia e i commandos e da poterci godere una piccola licenza di sbarco mentre i drydock di Utopia Planitia fanno il resto. Dio volendo, i Borg sono stati respinti. Per questa volta."
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57109.8
Dopo aver finito in turno di lavoro in sala macchine, l'ingegnere capo si recò nel suo alloggio per riposare. Finalmente un po’ di pace e tranquillità era proprio quello che ci voleva, ultimamente con tutti i casini incontrati nella missione sembrava di essere all'inferno. Prima di piombare sul letto che sembrava chiamarlo, diede un'ultima spolverata alla sua collezione di automobiline, contento di essere riuscito a riportarle a casa sane e salve.
Gli venne alla mente come un bagliore il pensiero di vedere le sue macchinine pilotate da dei terribili nano-Borg, che si schiantavano l'uno contro l'altro. Poi tirò un lieve sospiro di sollievo e si catapultò, dopo previa rincorsa, sul letto.
La sua testa era piena di confusione, gli sembrava di sentire la nave scricchiolare, e non poté fare a meno di rivedere tutta la missione dall'inizio. Alla conclusione tentò di immaginarsi quale sarebbe stata la reazione degli ammiragli, ora che ci vedevano tornare con la nave ammaccata dentro e fuori, l'equipaggio diminuito di numero, la distruzione di una nave romulana, la guerra contro gli indipendentisti Borg ormai ufficializzata, la scoperta da parte dei romulani dei nuovo missili Genesis e soprattutto una missione fallita.
Effettivamente le cattive notizie erano di più delle buone, ma dopotutto non potevamo essere al corrente di tutti gli imprevisti che abbiamo affrontato, a maggior ragione per il fatto che gli stessi obiettivi della missione originale ci erano stati tenuti nascosti. Alla fine Blair concluse che qualcosa di buono era stato fatto, a partire da come abbiamo salvato la pellaccia e dagli studi che si potranno fare su quella creatura trovata sul pianetino formatosi dalla collisione del missile genesis con un cubo borg e lo stesso Borg-Ferengi.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57129.3. 27 Febbraio 2380
Stephan Priestly era in sala computer, quando un messaggio su un pannello iniziò a lampeggiare informandolo che la nave stava procedendo all'attracco nella docking bay di Utopia Planitia. Stephan sorrise, spense la consolle con un pugno sui controlli, e uscì di corsa, dirigendosi verso i portelli stagni.
Dieci minuti dopo, terminate le procedure di decontaminazione, i portelli doppi della nave e della base si aprirono, senza che nemmeno un minimo flusso d'aria fosse avvertibile, dal momento che la pressione dei due ambienti era stata attentamente parificata.
Tra le prime persone a salire a bordo, c'era un giovane vulcaniano con un sorriso innaturale stampato sul volto. Mentre Stephan strabuzzava gli occhi per la sorpresa (e con lui anche un giovane guardiamarina vulcaniano lì vicino) il vulcaniano, con i gradi da tenente tese rigidamente una mano in avanti, che stephan strinse d'istinto.
"Bentornato a casa, amico mio" scandì il vulcaniano sempre sorridendo. Poi passò velocemente ad una compunta espressione impassibile e chiese: "Ho studiato bene i rituali d'accoglienza della tua gente, Stephan? Ho avuto difficoltà con questa smorfia... che voi chiamate sorriso."
"Perfetto" esclamò Stephan. E questa volta fu lui a sorridere.
Riker era impegnato a controllare il rapporto che avrebbe dovuto presentare di fronte all'inquiry board della Flotta Stellare. Ad un tratto una voce fluì dal comunicatore: era Blackband. "Capitano sul ponte, prego".
"Arrivo, numero uno."
Dieci secondi dopo Riker era sul ponte. Blackband disse: "Navetta classe Danube con i contrassegni dell'ammiragliato in avvicinamento rapido. Sta chiamando."
"Stia a vedere che vengono in ispezione proprio adesso. Sullo schermo" ordinò Riker.
Un uomo sulla sessantina comparve sullo schermo. L'espressione compunta e seria smentita dagli occhi allegri, la voce formale, ma rilassata, l'uomo, che portava la tunica Rossa del comando e i gradi di contrammiraglio, salutò: "Capitano Riker..."
"Signore" rispose William, sorpreso.
"Le chiedo il permesso di salire a bordo, Capitano" disse l'uomo.
"Accordato senz'altro, signore. Sala teletrasporti uno, agganciare il passeggero della navetta e teletrasportarlo direttamente in plancia."
"Signorsì." rispose Barrent.
Alcuni istanti dopo, l'uomo si materializzò al centro del ponte di comando. Riker era già in piedi, e ordinò "Ponte, at-tent !"
Subito gli uomini scattarono.
"Rendere gli onori all'ammiraglio."
Tutti gli uomini attesero.
"Riposo" disse con approvazione l'ammiraglio.
"Ammiraglio Picard" disse Riker "benvenuto a bordo della Sovereign"
"Grazie, William." sorrise l'ammiraglio.
"Non è il giorno adatto per fare un giro della nave, signore" disse Riker, mentre accompagnava il suo ospite in sala tattica.
"Lo immagino, William, non si preoccupi, è finito il tempo in cui doveva preoccuparsi di preparare la nave alle mie ispezioni" sorrise Picard.
"Da bere, signore?" chiese William, un po’ più rilassato dalla battuta dell'ammiraglio.
"Sì, la ringrazio"
William si avvicinò: "Tè, Earl Grey, caldo, per due"
"Annullare, computer. Lei non è aggiornato, William. Tè, verde giapponese, con ginseng e miele."
William si sentì mancare, era una certezza che crollava. Ebbe la forza di aggiungere "per due." e poi dovette sedersi, lasciando che fosse l'ammiraglio a porgergli una tazza.
"Ebbene, Numero Uno?" sorrise stancamente Picard "cos'ha da raccontarmi?"
Mentre Riker stava conversando con Picard nella sala tattica del capitano, la voce di Priestly fluì dall'intercom: "Capitano, un messaggio per lei dalla flotta. Visivo, criptato"
"Ricevuto, me lo passi qui"
Il terminale blippò.
"Identificazione dei presenti" chiese la voce femminile del computer.
"Capitano William Thomas Riker" rispose William.
"Ammiraglio Jean Luc Picard" rispose Picard, con il suo accento da attore inglese.
"Identificazioni valide, il messaggio può essere visionato da entrambi" disse il computer.
Sullo schermo comparve un uomo di corporatura massiccia, vestito nell'uniforme dell'Accademia:
"Qui è l'Ammiraglio Kaminsky dell'Accademia della Flotta Stellare. Le invio questa lettera riservata, riguardo al Tenente Andrè de Gerets. La preghiamo vivamente di imbarcare questo giovane elemento, che pur senza essere risultato fra i migliori del suo corso, pensiamo potrà rivelarsi esserLe molto prezioso, durante lo svolgimento delle vostre missioni. Tale Tenente è già solo biologicamente un soggetto molto interessante e con una storia personale molto particolare; infatti egli è il risultato di alcuni esperimenti segreti della Federazione, un ibrido di 4 razze: è infatti per 1/4 umano, 1/4 vulcaniano, 1/4 klingon ed 1/4 betazoide; in origine avremmo voluto "selezionare" le migliori caratteristiche di ognuna delle 4 razze, ma i risultati sono stati sempre quantomeno deludenti, tranne in questo caso. È in realtà l'unico che sia riusciuto a superare i conflitti interiori relativi ad una mancanza di una razza d'appartenenza e all'"Essere il risultato di un esperimento".
Di conseguenza lo riteniamo un elemento molto valido, in quanto è stato indirizzato verso studi molto vari qui all'Accademia; ha difatti seguito tutti i corsi sperimentali, e specialmente, viste le sue capacità particolari, quelli sulla Comunicazione nei quali a tra l'altro ottenuto i risultati migliori e dove ha ottenuto la specializzazione. È infatti preparatissimo sia in campo fisico (Principi e tecniche di comunicazione), sia in campo tecnico (Utilizzo, Manutenzione e Riparazione di Sistemi di comunicazione), sia in campo umanitario (Principi di esocomunicazione e linguaggi alternativi). Queste sue capacità le rendono, secondo il parere mio e degli altri Ammiragli dell'Accademia della Flotta Stellare, un elemento molto utile sulla sua Astronave. Si ricordi comunque che anche se è l'unico che è riuscito a superare i traumi dovuti alle sue "Origini", è un elemento tendenzialmente introverso, anche se ha la capacità di farsi volere molto bene. Noi dell'Accademia lo consideriamo un nostro "figlio", e siccome consideriamo Lei uno dei migliori Capitani di tutta la Flotta Stellare, abbiamo deciso di affidarglielo perché speriamo che Lei sia in grado di aiutarlo a "farsi le ossa".
Si ricordi anche che questa è la sua prima missione nello spazio, faccia si che non la dimentichi."
Riker inarcò un sopracciglio. "E cosa me ne faccio di un secondo consigliere? Computer, curriculum completo del cadetto Gerets."
"Non esiste nessun cadetto di nome Gerets negli archivi della Flotta Stellare"
"Ricercare Gerets, Andrè de."
"Gerets, Andrè de. Tenente. Curriculum disponibile"
Riker scorse rapidamente il curriculum. Poi pensò a Gorr, che in quelle settimane si era lamentato della mancanza di un sostituto per i lunghi periodi di morta in cui doveva "fare da centralinista". Forse questo de Gerets...
"Computer, invia all'ammiragliato una risposta affermativa e richiedi l'imbarco del tenente Gerets."
"L'imbarco è già stato approvato dal comando di flotta. L'assegnazione finale del Tenente è mancante."
"Assegnalo come sostituto dell'ufficiale Tattico."
"Eseguito".
Riker spense con un gesto lo schermo. Picard sorseggiava pensoso il te. "Esperimenti eugenetici..."
"Già."
"Ricorda il colonnello Green, vero?"
"Come potrei dimenticarlo? Non l'ho solo studiato a scuola, se si ricorda..." disse Riker, ripensando alla missione straordinaria in cui aveva conosciuto nientemeno che Zefram Cochrane, l'uomo che aveva creato i motori di curvatura. E non lo Zefram Cochrane sorridente del lancio della "Phoenix", no, lo Zefram Cochrane provato da secoli di fuga solitaria... da una follia che era nata così. Con i programmi di eugenetica.
Riker sospirò. Non era più tanto sicuro che fossero i Borg la minaccia peggiore per l'umanità.
"Talvolta penso che siamo noi" disse ad alta voce.
E Picard, come se avesse potuto seguire il filo dei suoi pensieri, annuì.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57130.2
Era stato imbarcato sulla Sovereign, la nave ammiraglia. Questo avrebbe riempito qualsiasi giovane ufficiale della flotta di orgoglio e di un po’ di timore. Dravic no. Da buon vulcaniano, non era preda di simili stupide sensazioni. Egli sapeva benissimo di meritare quel posto per il suo soddisfacente curriculum accademico, e sapeva di avere tutte le doti necessarie a svolgere le sue mansioni di supporto all’ufficiale scientifico.
"Computer, localizza il comandante Henry Gloval" chiese Dravic.
"Il comandante Gloval è nel laboratorio di Esobiologia 2".
Dravic si diresse al laboratorio l’ufficiale scientifico in capo era solo e indaffarato ad esaminare i campioni prelevati dall'essere catturato sul pianetino creato dai missili Genesis.
Dopo aver atteso qualche istante, il tenente si schiarì educatamente la voce: "He-hem. Signore…"
"Chi... Salve. Tenente.....?"
"Dravic, signore. Secondo ufficiale scientifico della USS Sovereign. Appena arrivato a bordo."
"Ah. Capisco... mi sembrava di non averla riconosciuta..."
"Indubbiamente."
Gloval guardò le orecchie a punta: "Già..."
"Cosa?"
"Niente.. solo che mi coglie in un brutto momento... stavo analizzando i campioni prelevati dall'essere che…"
"Ho letto il suo promemoria, signore. Indubbiamente un soggetto interessante."
"Già.. in effetti sto effettuando una ricerca sul suo DNA per cercare di capire cosa potesse essere prima di venire trasformato dai Genesis in quella... cosa ... che abbiamo pescato!"
"Interessante. A quali conclusioni è giunto?"
"Ecco... il computer finora ha rilevato delle somiglianze con il DNA Ferenghi, ma allo stadio attuale ci sono ancora molti controlli da fare e…"
Dravic iniziò ad armeggiare al microscopio e al computer. Il monitor evidenziò in rosso alcuni segmenti di DNA.
"Credo che queste sequenze siano di DNA Klingon. Non le sembra?"
"Ma come diavolo ha fatto? Non mi venga a dire che ha riconosciuto la sequenza del DNA a colpo d'occhio!!?!"
"Le sembra strano?"
"Certo!!"
"Ho una spiccata capacità in questo settore..."
Il comunicatore di Dravic squillò, mentre una voce lo richiamava: "Tenente Dravic a rapporto nella sala tattica del capitano!"
"Se mi vuole scusare..." fece Dravic.
"Hem... quando ha finito in plancia tornerebbe a darmi una mano qui?" sorrise Gloval.
Frettolosamente Dravic raggiunse la plancia ed entrò nella saletta tattica, dove il capitano ed il primo ufficiale lo stavano attendendo. Il vulcaniano rimase in piedi innanzi il tavolo: "Tenente Dravic a rapporto signore, chiedo scusa per non essermi presentato anzitempo ma ho ritenuto di dover presentarmi al mio diretto superiore, e nel frattempo…"
Riker lo interruppe: "Non importa tenente, il comandante Gloval mi ha riferito della sua "scoperta" riguardante l'esperimento in corso al laboratorio 2… spero che proseguirà su questa strada!"
Il tenente replicò: "Non ne dubiti capitano, ed è appunto di questo che volevo parlarle, i miei ordini sono di supportare in tutte le sue mansioni il primo ufficiale scientifico qualora ve ne fosse bisogno o in caso di richiesta diretta, ed egli mi ha espressamente richiesto di aiutarlo nell'esperimento in corso, inoltre....."
Riker lo bloccò: "Tenente, non l’ho chiamata per farle la prima ramanzina del suo nuovo incarico…"
Dravic inarcò un sopracciglio assumendo un espressione interrogativa, il capitano sorrise, Blackband (che finora era rimasto in piedi silenzioso ed inquisitorio come una statua) alzò gli occhi al cielo come per dire: "ci mancava solo il vulcaniano scemo!"
Riker soggiunse: "Semplicemente, volevo conoscerla e darle di persona il benvenuto a bordo della Sovereign, come è consuetudine per tutti gli ufficiali del ponte…"
Dravic riteneva che quella fosse solo una consuetudine delle più inutili, ma era abbastanza disciplinato da tenersi simili osservazioni per sè: "La ringrazio, signore. Con il vostro permesso, desidererei sistemare il mio bagaglio prima di prendere servizio."
"Naturalmente. Si consideri dispensato dalla prima ora di turno, se le serve." Aggiunse Riker.
"Grazie signore, penso che non sarà necessario." Rispose asciutto il vulcaniano. E salutando i superiori uscì.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo.
"Diario di bordo, supplemento. Ore 18, inizio turno serale. Registrato dal Tenente Comandante Priestly, attualmente in plancia"
Al cambio del turno, il tenente Tàlbot suonò alla porta della sala tattica.
"Avanti!"
"Capitano, permette una parola?"
"Dica pure, tenente!"
"Signore, ho saputo che verrà imbarcato un nuovo elemento, André de Gerets."
"Si, è vero, ho appena finito di leggere il suo curriculum, ...un tipo bizzarro."
"Beh, se mi permette di essere franco, conosco André da molto tempo e sono sicuro che la Sovereign ha acquistato un elemento valido."
"Bene, sono contento che vi conosciate, almeno il signor Gerets avrà meno problemi ad ambientarsi."
"Oh... non credo che avrebbe avuto dei problemi comunque... è un tipo in gamba."
"Bene, la ringrazio di avermelo fatto notare."
"Dovere, signore."
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57130.3
Dravic si aggirava nella plancia con fare indaffarato osservando la consolle scientifica ma anche tutte le altre prendendo contemporaneamente varie annotazioni sul suo padd.
Era anche molto incuriosito dall'esperimento che il suo diretto superiore stava conducendo su quelle sequenze di DNA, ritenne che si sarebbe occupato di tali esperimenti dopo essersi un attimo organizzato, quando ad un tratto un'idea lo folgorò: "Computer, accesso ai dati sul DNA relativi all'esperimento condotto dal primo ufficiale scientifico Gloval!"
"Identificazione richiesta."
"Tenente Dravic codice di accesso alfa-beta-zulu 006!"
"Identificazione eseguita."
Velocemente le sequenze di DNA scorrevano lungo il monitor.
"Computer stop! Verificare origine sequenza 13'423, analisi e conclusioni dell'ufficiale scientifico!"
Il computer tardò di qualche secondo nel fornire la risposta: "Origine sequenza: soggetto attualmente sotto esame nel laboratorio 2. Identificato come DNA Klingon dal primo ufficiale scientifico tenente comandante Gloval. Tempo da ultimo rilevamento 2.5 ore."
Era proprio il DNA che Dravic aveva identificato come Klingon poco dopo essere arrivato a bordo.
Il vulcaniano continuò: "Computer, mostrare sezione della sequenza di DNA 13'423 e verificare particolari anomalie!"
"Anomalie riscontrate: legami di DNA Ferengi e DNA vegetale."
Dravic sembrava incuriosito: "Computer, mostrare sezione della sequenza di DNA 13'423 48.6 ore prima dell'ultimo controllo, ed elencare particolari anomalie."
"Anomalie riscontrate: legami di DNA Ferengi."
Reinterrogò il computer: "Computer, accesso agli archivi scientifici della flotta stellare, visualizzare rapporti relativi alla protomateria."
Dravic lesse velocemente i dati che scorrevano pensando fra se e se che poteva essere la protomateria la causa di queste unioni casuali di DNA nel tentativo del codice genetico predominante (quello Ferengi) di ricostituire la propria integrità strutturale, ma dov'era la protomateria?
Dravic non ne aveva riscontrato la presenza, e gli strumenti della plancia non erano adatti a questo tipo di analisi; ciò che però aveva osservato finora rappresentava un possibile punto di partenza per ulteriori indagini di laboratorio, indi si recò da Gloval per spiegargli le sue ipotesi. Il primo ufficiale scientifico rimase sorpreso di quello che aveva ascoltato, c'erano delle possibilità che ciò che Dravic aveva teorizzato avesse un fondo di verità.
Runabout "LaGrange", Nel Frattempo.
Finalmente stava per giungere alla sua destinazione.
Stentava ancora a crederci... Dopo tutto quel tempo passato all'Accademia. Tempo, pensò, più che del tempo ci ho passato tutta la mia vita. Non sapeva se ghignare della sua involontaria battuta, o se piangere, e anche sul pianto, stentava a capire se era liberatorio e gioioso, per la sua finalmente raggiunta, insperatamente, Libertà, o più triste e malinconico per aver abbandonato tutto ciò che aveva avuto fino ad allora...
La sua parte vulcaniana iniziò a riflettere, quella betazoide s'immedesimò in se stessa cercando di capirsi e confortarsi, quella klingon emise uno Sgrunt, e la parte umana, vedendo tutto quel daffare, ne approfittò per riposarsi e per riderci un po’ su!
"Ma dannazione, proprio io dovevo venire fuori" esclamò, cercando di rimettere insieme tutta l'attività che stava fervendo dietro l'accenno di placca ossea simil-klingon che si portava in fronte, e più precisamente fra quelle due orecchie a punta giusto ai lati del cranio che aveva deciso avrebbe tenuto sempre scrupolosamente rasato e luccicante come una "palla da biliardo", vecchia espressione terrestre, relativa ad un gioco di tanti secoli prima che, gli avevano detto, non era consigliabile fare a bassa gravità... Fra l'altro, tale espressione gli si era appiccicata addosso, e molti lo chiamavano così, da quando...
Già, da quando all'Accademia un certo Jhon Tàlbot l'aveva chiamato così per la prima volta! Ne era seguita una scazzottata storica, quella sera fuori da un bar nei pressi dell'Accademia; senza rituali klingon, senza usare tecniche betazoidi per vedere l'animo dell'avversario, senza logiche contromosse vulcaniane. Una sana pestata nel miglior stile umano! Dopo esserci procurati escoriazioni, contusioni, lividi e ammaccature varie, eravamo però diventati buoni amici ed avevamo cominciato ad andare a "caccia di ragazze" insieme. Forse fu anche per questo che l'Ammiraglio Kaminsky liquidò la faccenda semplicemente con una delle sue "Ramanzine Galattiche", oltre al fatto che Tàlbot era uno dei migliori del suo corso, ed io...
Io ero semplicemente uno dei pochi sopravvissuti, con un equilibrio mentale stabile, di un accidente d'esperimento genetico della Flotta Astrale teso a dare origine ad un assurdo ibrido formato dai codici genetici "selezionati", almeno così dicono Loro, di Umani, Klingon, Vulcaniani e Betazoidi...Sgrunt!
Un accidente d'esperimento... chissà se poi l'avevano classificato come riuscito o fallito? Sta di fatto che non aveva più sentito parlare dell'Esperimento Integrazione, causa della sua "nascita". Uno dei pochi ad essere nato già orfano di padre, madre e tutto il parentado, era cresciuto circondato da medici, ricercatori, insegnanti, consiglieri, ammiragli di vario grado e provenienze, tutti lo adottavano, ma nessuno gli dava l'affetto di cui avrebbe avuto bisogno... A parte forse l'Ammiraglio Kaminsky, che lui vedeva come un buon padre. Il giorno che cominciò a seguire personalmente il suo "caso", gli si presentò con un regalo alquanto singolare, che influenzò poi la sua vita: una riproduzione di carta del cielo del 19° secolo. Passò ore ed ore ad osservarla, giorno dopo giorno. Fu da allora che nacque la sua passione per le stelle, e fu in quel giorno che adottò l'Ammiraglio come suo padre...
Si iscrisse all'Accademia, c'era nato!, frequentò con buoni risultati molti dei corsi, anche senza eccellere, e si appassionò alle comunicazioni in tutti i loro settori, specializzandosi in quelle.
Raggiunto il grado di Tenente, gli venne assegnato l'incarico di Ufficiale Responsabile dei Sistemi di Comunicazione dell'Accademia della Flotta Stellare. Ma lui sognava le stelle, e ci voleva andare. E finalmente ci stava arrivando!
Quando avevo chiesto all'Ammiraglio Kaminsky il trasferimento su una nave, dubitavo che il caro vecchietto (se si fosse anche solo lontanamente immaginato che pensavo a lui in questi termini... non osavo pensare a quanto tempo mi sarebbe costato in punizioni-studio all'Accademia!), mi avrebbe concesso il permesso di partire; "sentivo" quanto affetto l'Ammiraglio provasse per me, e quanto dispiacere avevo sentito che provava mentre gli dicevo: "Ammiraglio, la prego, mi lasci andare. Vedrà che riuscirò a dimostrare quanto valgo. E quanto da Lei e da tutti Voi dell'Accademia ho appreso."
Conoscevo bene Kaminsky, e sapevo quanto ci tenesse a dimostrare all'Universo intero il valore e la preparazione di quanti erano "cresciuti" sotto la sua ala protettrice, ma severa ed esigente... Vabbè, era un gioco un po’ sporco far leva su queste debolezze del Vecchietto, ma volevo partire.
Non immaginavo però che conoscesse così bene me: "Tenente, se non fosse che la conosco bene, direi che Lei sta cercando di far leva sul mio orgoglio di responsabile dell'Accademia...". Ok, mi ha beccato! "Ma visto che so che non farebbe mai una cosa del genere, vedrò cosa si può fare!".
Parte vulcaniana, a te il controllo: faccia impassibile, ma compiaciuta e speranzosa, con un tocco di gratitudine. Ehi, guarda che non sono/siamo mica un mutaforma con la faccia di gomma...Sgrunt.
"La ringrazio molto, Ammiraglio Kaminsky. Vorrei solo esprimerle...".
"Vada Andrè, ma si ricordi che le ho detto solo che vedrò cosa si può fare. Le ho detto vada Tenente. E questo è un ordine!"
"Si, signor Ammiraglio!", e voltandosi di scatto per raggiungere la porta dell'ufficio, inciampò nel tappeto, maledisse l'entusiasmo umano, si ricordò che il vulcaniano stava ancora controllando la mimica dei muscoli facciali, ringraziò la placca frontale per avergli evitato una commozione cerebrale nello sconto con la porta, e cadde con una faccia impassibile, ma compiaciuta e speranzosa, con un tocco di gratitudine.
Ma adesso era lì. A soli 5 minuti dall'attracco della sua navetta alla bagnarola spaziale, come l'aveva chiamata Kaminsky... La U.S.S. Sovereign, del Capitano Riker! (al timone quella vecchia rana di Tàlbot! Speriamo che le sappia manovrare le Galaxy II, altrimenti cadiamo dritti dritti in un buco nero anche se riuscissero a farlo luminoso come una supernova! Accidenti a quella vecchio ubriacone).
Sarebbe diventata la sua nuova casa.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57130.4
"Navetta in avvicinamento al portellone poppiero, comandante" annunciò compuntamente il tenente Dravic, che aveva sostituito Priestly alle operazioni.
Priestly rispose "Le dia il permesso d'attracco."
"Sissignore" rispose Dravic, l'unico dell'equipaggio che riusciva a non dare al termine "signore" un'inflessione strana, quando era riferito a Priestly.
Il giovane secondo ufficiale annotò l'arrivo sul diario di bordo, e presunse che...
"Allarme: scansione di codice genetico alieno rilevata a bordo della Sovereign" annunciò il computer.
"Computer, verifica." rispose Dravic.
"Verificato. Il DNA non coincide con nessuna forma vivente conosciuta."
"Ehm..." si schiarì la voce Talbot.
"Attivare procedure di isolamento bio-1" ordinò Dravic mentre le sue dita volavano sulla consolle eseguendo i protocolli di sicurezza.
"EHM!" tossì Talbot.
"Dica tenente" lo incitò Priestly.
"Computer, prova a controllare se il genotipo alieno corrisponde a quello del tenente Andrè de Gerets."
"Verificato."
"Computer, annulla procedure di sicurezza, autorizzazione di sblocco Priestly - gamma - 2" sospirò Stephan.
"Procedure disattivate. I portelli dell'hangar navette sono funzionanti. Comunicazioni ristabilite".
"Plancia a tenente de gerets" disse sorridendo Priestly.
"Accid... ehm, qui de Gerets, cosa dia... cos'è successo?"
"Niente di preoccupante, Tenente, ma passi dall'infermeria e faccia inserire il suo biotipo nello scanner di sicurezza, o rischiamo di decontaminare le aree dove passa, la prossima volta..."
"Sì, signore."
"….e si presenti in plancia, appena può."
"de Gerets, ricevuto."
Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo.
Tutto l'equipaggio della nave stava passando un periodo di riposo, alcuni erano andati a trovare i propri familiari e i vecchi amici, altri se la passavano nel ponte ologrammi o davano dei party nel bar di prora.
Poi c'era chi faceva passare il tempo, in attesa di ripartire per nuove avventure, giocando a carte in sala macchine, oppure usando le pedane anti gravità come skate-board nelle stive di carico. Blair li lasciava fare benché non fosse certamente un comportamento corretto mentre si è in servizio, ma era sicuro che erano comunque pronti per un qualche tipo di emergenza o ordine impartito.
Ogni tanto si univa ad un gruppo per giocare a briscola o tresette, i due giochi di carte da lui preferiti, in cui vinceva spesso grazie alla tecnica del bluff che lui usava e nessuno se l'aspettava in giochi simili.
Nella sua squadra di briscola c'era Giax, che nonostante la sua incapacità di comprendere il gioco, eseguiva a bacchetta tutto quello che gli diceva Blair.
Elemento molto utile perché nemmeno lui capiva i bluff e la sua ignoranza disorientava gli avversari. Ma fu triste capire in quel momento in che modo uno così tonto era entrato nella flotta: l'astuto Donkurt ha cominciato a minacciarlo, dicendo che gli avrebbe incendiato l'alloggio.
Così Giax divenne improvvisamente un'altra persona.
Per la prima volta era serio e senza tutti quei tic strani, ed iniziò a dare ordini su cosa giocare!
Il fatto è che si è rivelato essere molto astuto, anche per un po’ di tempo dopo la partita era stranamente normale. Tutti stavano fermi a fissarlo senza credere ai propri occhi.
"Ehm... tutto ok Giax?" disse Blair
"Certo, come sempre" fu la risposta
'Beh come sempre non mi pare ' pensò.
E decise di metterlo alla prova: "Vediamo se mi sai dire cos'è... l'antimateria", domanda semplice alla quale più di una volta non aveva saputo rispondere.
"Suvvia, le sembra il momento di farmi queste domande stupide!? Comunque le rispondo. L'antimateria è materia composta da atomi con particelle di carica invertita. Per esempio un atomo di anti idrogeno è composto da un protone di carica negativa, quindi si chiama anti protone, e un elettrone di carica positiva, quindi anti elettrone. Quando materia e anti materia si toccano, si annullano generando una incredibile quantità di energia elettromagnetica. Contento?"
Tutta la gente non potè fare a meno di applaudire per la risposta.
Dopodiché riapparvero lentamente i tic e le smorfie, l'umore di tutti precipitò nuovamente.
"Giax sei mai stato dal consigliere?"
"Nooo, quello è matto, mi farebbe impazzire. Mi sono sempre chiesto perché non lavora in un manicomio"
"Quelli li hanno chiusi ormai"
"Oooh nooo! Davvero? Ma è terribile!"
"Già, a chi lo dici"
La conversazione cambiò poi argomento, e si iniziò a parlare del nuovo tenente Andrè de Gerets; non appena Blair fu informato delle sue caratteristiche biologiche, rimase un po’ a riflettere. Quale appassionato della vita del leggendario capitano Kirk, non poté fare a meno di pensare a Khan, anche lui frutto di un esperimento genetico. Subito non fu molto turbato, ma finché non lo conoscerà di persona rimarrà un po’ diffidente.
Mentre uscì dalla sala macchine gli venne un sorrisetto ed esclamò: "Accidenti, ma è un casino vivente!"
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57130.9
Come da ordini ricevuti, il tenente de Gerets si presento in infermeria...E vi trovò Lenarys Rhyn...
"Buongiorno Dottore..."
"EEEEHHHIII...E lei chi, o che cosa, sarebbe?" chiese Lenaris stupita, senza mostrare più tatto del minimo sindacale; cosa questa che non andò molto giù ad Andrè, che la guardò con furia omicida, al che l'ufficiale medico si affrettò a replicare, visibilmente confusa: "No, mi scusi, volevo dire...Chiedere...Insomma, mi scusi, non volevo offenderla, ma il suo aspetto è quantomeno singolare, non avevo mai visto niente, no mi perdoni ancora...Nessuno simile a lei...".
Vedendo la confusione e l'imbarazzo della giovane dottoressa, De Gerets sfoderò il suo "fascino", se di fascino si può parlare, visto l'aspetto poco rassicurante del Tenente; afferratale delicatamente la mano, gliela baciò, facendo un inchino: "Tenente Andrè de Gerets, per servirla, signora..."
"Lenaris Rhyn, Ufficiale medico in capo, di Bajor. E lei da dove spunta fuori?".
"Dall'hangar navette, dove ero stato rinchiuso credendo che volessi infettare la Sovereign, con il mio "DNA Alieno"...Ero infatti venuto a farlo inserire nello scanner di sicurezza, altrimenti decontaminere la nave ad ogni mio passo..."
E si lasciò sfuggire un sogghigno; le aveva spiegato chi era, da dove veniva e cosa ci faceva li senza dirle in pratica niente; tattica da bel tenebroso, pensò fra se e se, si appioppo’ un bel 3-, tecnica troppo sfruttata, questa me la dovrò lavorare in un altro modo...Vecchio balordo, non puoi vedere una gonnella senza provarci...
Lenaris a questo punto stupì Andrè: "Senta, se vuole provarci, possiamo vedere cosa fare dopo al bar di prora, ora devo lavorare! Mi faccia prendere un campione del suo DNA, e se ne vada!"
Ahi, ahi Andrè, hai preso un granchio grosso come un asteroide...Questa mi sa che non ci sta... Dovrò informarmi da Talbot...
"Va bene, mi scusi dottoressa Lenaris, faccia il suo dovere." Dopo alcuni secondi il medico disse: "Io ho finito, può andare!"; ma quando de Gerets era già sulla porta, essa aggiunse: "Mi raccomando, si ricordi di venire al bar di prora. Mi dovrà dire molte cose..."
"Non mancherò, non ho mai deluso le aspettative di una signora..." e si avviò verso la plancia.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo.
Il suo turno era finito da un pezzo ormai, tuttavia Barrent era ancora nella sala TT1, intento ad arbitrare una sfida fra due suoi uomini su chi conosceva il maggior numero di centri ricreativi in vari sistemi scelti da lui. Stava per dichiarare il vincitore quando sulla console apparve un messaggio riguardante l'arrivo di un nuovo membro dell'equipaggio all'hangar navette.
"Bene" pensò "abbiamo un nuovo arrivo. Chissà chi é".
"Allora ragazzi, chi risponde a quest'ultima domanda sarà il vincitore e si aggiudicherà quel turno di riposo in più che chissà come é spuntato fuori. Allora come si chiama..."
Un allarme risuonò per tutta la nave facendo balenare delle luci anche sulla console comando. Tutti si scordarono della gara in corso e si schierarono alle console, pronti ad ogni evenienza, ma pochi secondi dopo l'allarme fu ritirato e tutti fecero un sospiro di sollievo. Dopo tutto quello che era successo l'ultima cosa che serviva ai suoi uomini era affrontare un'altra emergenza, nel sistema Sol III per giunta!
Dall'intercom giunse la voce della dottoressa "Lenaris a Barrent, se ha un attimo la vorrei in infermeria"
"Arrivo subito dottoressa". "Mi spiace ragazzi, finiremo la gara un'altra volta"
Avviandosi verso l'infermeria Kyle notò che i corridoi erano molto più affollati del solito, gruppi di persone andavano in ogni direzione, la maggior parte verso i ponti ologrammi, altri probabilmente verso le zone di sbarco o al bar di prora. L'atmosfera era abbastanza allegra e questo era un bene. Arrivato all'infermeria salutò la dottoressa e le altre persone presenti.
"Bene dottoressa, mi voleva ed eccomi qua"
"L'ho chiamata per darle questo" Lenaris gli porse un datapad "contiene le informazioni riguardanti il nuovo membro dell'equipaggio che deve inserire nel database del sistema teletrasporto"
"Come mai ha voluto darmelo di persona ? Non era più semplice trasferire le informazioni direttamente sulla mia console ?"
"Ero sicura che non avrebbe creduto a quello che c'è lì dentro e che sarebbe venuto da me per avere una conferma, così ho deciso di accelerare i tempi e di farla venire adesso"
Incuriosito dalla risposta della dottoressa Barrent scorse le informazioni sul datapad rimanendo in effetti sconcertato: "Accidenti, mai visto niente del genere, é sicura che un tale guazzabuglio d codici genetici possa stare insieme?"
"Direi proprio di sì, é passato di qui appena pochi minuti fa, e il suo <<guazzabuglio>> stava insieme proprio bene"
"Chiedo scusa per l'espressione poco felice, ma non ero preparato a vedere due codici genetici così str...ehm, così particolari in così poco tempo"
"Come sarebbe a dire due ?"
"Beh, deve ammettere che anche la creatura che abbiamo portato su dall'ex Cubo Borg, non era proprio l'essere più diffuso della Galassia!"
"Ha ragione" rispose la dottoressa leggermente soprappensiero.
"Se adesso vuole scusarmi, dottoressa, vado ad inserire i nuovi dati così posso finalmente sfruttare a dovere il mio turno di riposo"
Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo.
Il tenente Tàlbot placcò il suo vecchio amico mentre camminava lungo un corridoio del ponte 13.
"Andrè! sei proprio tu?"
"Jhon! Vecchia rana...quanto tempo...allora come ti va?"
"Io sto bene, ma tu? So che hai creato un bel po’ di scompiglio al tuo arrivo..."
"Sì, beh, in effetti c'è stato qualche problema...ma ora sembra essere tutto risolto!"
"Lo spero bene! Sei appena stato in infermeria ? Dì un po’, ma la flotta non aveva mandato il tuo codice personale alla Sovereign?"
"Sembra di no.....in effetti appena salito a bordo, ho rischiato di far depressurizzare l’hangar navette e di venire "decontaminato"!"
Tàlbot sghignazzò: "Scusami, ma devi ammettere che è stato divertente! Stavo andando in plancia, devi venire anche tu?"
"Beh, si... devo ancora presentarmi al Capitano…"
Tàlbot premette il pulsante del turbolift: "Andiamo allora."
Appena la porta dell'ascensore si spalancò e De Gerets entrò in plancia, tutti si voltarono a guardarlo. E ci fu un momento di confusione fra i presenti...
"Tenente Andrè de Gerets a rapporto. Sono lieto di essere a bordo, anche se mi avete chiuso nell'hangar navette." disse sorridendo il Tenente rivolto a Blackband che lo guardava con un pizzico di stupore.
La tensione dei presenti calò di 2 punti, mentre l'addetto alla sicurezza nel lato cieco della visuale del nuovo venuto, ripose molto lentamente il phaser. L'arma era ancora accesa. Massimo Stordimento, diceva la spia.
Il capitano Riker uscì in quel preciso istante dalla sala Tattica, e seguendo lo sguardo attonito e divertito di Blackband incrociò lo sguardo di De Gerets.
"Benvenuto a bordo" disse il capitano, tendendogli la mano, affascinato dalle fattezze esotiche del viso del nuovo ufficiale "e ci scusi per gli inconvenienti…"
"Nessun problema Capitano, però immagino che il responsabile di tutto ciò sia stato un umano", e pronunciò quest’ultima parola in modo piuttosto ironico.
Priestly si voltò con un’espressione interrogativa che Blackband non mancò di cogliere. Riker sembrava non aver bisogno di voltarsi per percepire la necessità di spezzare la tensione: "Mi segua in sala tattica, la prego. Signor Blackband, a lei la plancia."
Appena furono in sala tattica, Riker gli indicò una sedia. Il tenente aveva già iniziato a parlare: "Signore, non vedo l’ora di potermi rendere utile. Ho già in mente un paio di cosette che potrebbero migliorare l’efficienza del sistema di comunicazioni…"
Riker, lievemente infastidito dall’interruzione, proseguì: "Mi sono giunte notizie molto favorevoli sul suo conto, e il suo curriculum sembra ottimo. Ho avuto l’ultima parola sul suo incarico, e vorrei che le fosse chiaro che se si trova qui è per mia decisione, e non per altro. Non le nascondo che prevedo che la sua … origine inconsueta possa creare curiosità e imbarazzo a bordo. È suo dovere rendere ai suoi colleghi il più semplice possibile accettare la situazione."
"Signore, se l’equipaggio è perplesso nei miei confronti, non vuol certo dire che io a mia volta agirò di conseguenza con loro. È un comportamento assolutamente illogico e che porterà certamente a spiacevoli conseguenze sull’efficienza dei suoi subalterni; immagino che vorrà prendere dei provvedimenti al riguardo…"
Riker bloccò il tenente con un’occhiata: "Per essere ULTERIORMENTE esplicito, le spiego cosa intendo: desidererei che evitasse commenti come quello di cui sopra."
Sentiva nella sua parte betazoide che il capitano cominciava ad arrabbiarsi… Ma non riusciva a capire perché, aveva fatto un ragionamento logico e secondo le procedure. Ma poteva anche percepire che il suo superiore era sinceramente preoccupato che LUI si trovasse bene nel suo nuovo ambiente di lavoro.
Il capitano aggiunse: "Naturalmente io farò tutto quanto sarà in mio potere per evitare ogni possibile imbarazzo."
A Riker non dispiacevano del tutto le maniere irruenti di De Gerets, ma il giovane doveva essere addestrato a stare su una nave e a seguire il protocollo. Quindi si costrinse ad attendere in silenzio.
De Gerets, che voleva mettere le mani sui sistemi di comunicazione al più presto per vedere se le sue idee funzionavano, anche se ne era sicuro, ruppe il silenzio creatosi dicendo: "Signore, se abbiamo finito, chiedo il permesso di andare."
Il capitano, che si aspettava giusto una reazione del genere, rispose con tono falsamente attonito: "Ma, certo, perché no? Si ricordi di passare dal Consigliere per l’abilitazione al servizio in plancia…"
Prima di uscire de Gerets aggiunse: "Certamente signore, conosco le procedure."
E se ne andò.
Riker, uscito, si sedette sulla sua poltrona accanto al primo ufficiale e sentenziò: "Credo che per un po’ su questa nave ci sarà… Molto movimento. Chissà cosa gli farà Vornak… Povero ragazzo."
Blackband sogghignò, gli sarebbe piaciuto vedere la scena…
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57131.6 28 Febbraio 2380
Era arrivato il giorno prima e ne aveva già sentito parlare. Aveva causato più problemi lui, o esso o come cavolo ci si poteva riferire ad un esperimento genetico, che tutti i sistemi sotto revisione messi assieme.
Salito a bordo, dopo poco era stata attivata una procedura anti intrusione aliena con conseguente innalzamento dei campi di forza (un gioiellino nascosto dei codici di Priestly, supponeva). Per poco non era stato depressurizzato. Poi si era recato dal Capitano Riker ed aveva trovato il modo di insultare sia lui che le procedure della flotta stellare usando al massimo una decina di parole.
Il Comandante, leggermente spossato dalle recenti avventure, nelle quali aveva rischiato la vita nell'esplosione di un pianeta terraformato di fresco, e in altre quattro occasioni leggermente peggiori negli immediati tre minuti successivi, era stato semplicemente ignorato in quanto giudicato "non utile".
Cos'altro era riuscito a fare... ah si!
Aveva usato una formula di corteggiamento del rinascimento terrestre sulla Dottoressa Lenaris... si è quasi fatto sparare dalla guardia di sicurezza del ponte di comando, ha suscitato una rissa al bar di prora. E quando l'amante o compagno o come cavolo si chiamano su Bajor, saprà della situazione... pensò il Consigliere della Nave.... Temo sarà una lunga settimana, concluse mentalmente.
E ancora non si è fatto vedere. Chissà come sarà!
Il consigliere disattivò la registrazione del diario personale, ci pensò alcuni secondi e poi attivò il computer:
"Computer"
Con un leggero trillo il terminale si accese.
"Accesso video abilitato. Curriculum del personale, soggetto Tenente de Gerets, attuale assegnazione USS Sovereign. Accesso valutazioni psicologiche."
"Consentito."
I dati iniziarono a scorrere a video:
"Il soggetto ha subito forti pressioni psicologiche nell'infanzia, a causa della sua origine "particolare", e al luogo in cui è cresciuto, all'assenza di compagnie adatte ad un "bambino" di siffatto tipo. Unico soggetto dell’Esperimento "Integrazione" ad essere riuscito a superare però brillantemente l'adolescenza ed i suoi problemi, mentre altri "soggetti" arrancavano per formarsi un carattere. Altamente introspettivo, talvolta eccessivamente autocritico, ha trovato in questi stati d'animo la chiave per riuscire a superare crisi esistenziali, uscendone arricchito. Attualmente altamente affidabile, appare talvolta emotivo e circospetto, analizza attentamente i comandi alla luce dei regolamenti della Federazione e tende alla logica vulcaniana nell'ascolto, con forte spirito critico, ma votato alla lealtà secondo lo spirito klingon, alla giustizia e all'empatia.
Talvolta esagera in comportamenti, ma solo per mettere in luce eventuali pecche nell'animo altrui, per farlo tendere al miglioramento dello spirito umano. Diffidente nel cominciare relazioni amichevoli, diventa, una volta che possa aver fiducia negli altri, un ottimo compagno."
"Maledetti scaldasedie della Federazione." pensò il Consigliere "mai che facessero un lavoro fatto bene. Accidenti, speriamo non si tratti di un altro progetto fallito coperto dagli psicologi con i loro bei paroloni."
quot;Computer, aprire file personale - Inserire valutazione e commenti . Trascrivere. Porre sotto SECLAR - valutazione psicologica preliminare"
"Accesso SECLAR abilitato e pronto"
"E adesso vediamo di guadagnarci la paga e tradurre i paroloni." Pensò Vornak.
"Computer, riproporre il Curriculum"
Il computer fece scorrere di nuovo il testo: "Il soggetto ha subito forti pressioni psicologiche nell'infanzia, a causa della sua origine "particolare", e al luogo in cui è cresciuto…"
"Ok, vediamo un po’... direi che il testo reale suoni più o meno come... è nato in laboratorio ed è stato trattato come un esperimento genetico e sottoposto a stress da laboratorio, al quale ne’ lui ne’ i "fratelli" hanno resistito.
all'assenza di compagnie adatte ad un "bambino" di siffatto tipo. per cui i 2 Fratelli non andavano d'accordo fra di loro, vista la parte betazoide e Klingon, potrebbe essersi innescato un circolo vizioso di reazioni violente, percepite dalla parte betazoide, trasferite alla parte klingon etc.. Unico soggetto dell'esperimento "Integrazione" ad essere riuscito a superare però brillantemente l'adolescenza ed i suoi problemi, mentre altri "soggetti" arrancavano per formarsi un carattere.
"Visto che non ne avevo mai sentito parlare, direi che i fratelli sono stati eliminati per instabilità.... bene!
Altamente introspettivo, talvolta eccessivamente autocritico, ha trovato in questi stati d'animo la chiave per riuscire a superare crisi esistenziali, uscendone arricchito.
"Eccoci, ecco il punto. Il più intelligente della covata, ha visto cosa stava succedendo e ha infinocchiato i dottori responsabili. Dio, gli psicologi vanno a nozze quando si sentono dire da qualcuno che ha dei problemi e ha bisogno del loro aiuto."
"Attualmente altamente affidabile, appare talvolta emotivo e circospetto, deve aver visto accadere delle brutte cose nel laboratorio genetico, non vuole fare errori. Analizza attentamente i comandi alla luce dei regolamenti della Federazione e tende alla logica vulcaniana nell'ascolto, con forte spirito critico, ma votato alla lealtà secondo lo spirito klingon, alla giustizia e l'empatia."
" Ok, mio buon tenente, sembri un gioiellino. Non ti credo. sei troppo perfetto, ma ogni tanto ti fermi a pensare... a cosa?"
"Talvolta esagera in comportamenti, ma solo per mettere in luce eventuali pecche nell'animo altrui, "
" Bene, così ti hanno fornito di capacità genetiche superiori ma non hai mai avuto una famiglia. Quello che vuoi è dimostrare di essere superiore a te stesso, o vuoi fare carriera silurando i colleghi ? Credi di essere superiore o è un atteggiamento?"
"per farlo tendere al miglioramento dello spirito umano."
"Troppo infiorettato. sembra una reclame di un detersivo. Cosa volevano coprire? Un ammanco di fondi? Un progetto fallito?"
"Diffidente nel cominciare relazioni amichevoli, "
"Posso capirti e non ne dubito."
"Diventa, una volta che possa aver fiducia negli altri, un ottimo compagno."
"Un manipolatore? Possibile che usi la parte betazoide per percepire il pericolo?"
"Computer Trascrivere su schermo, eliminare intercalari, convertire con programma Rapporto 7."
"Eseguito"
"Computer: Precedenti incarichi, a voce."
"Precedenti incarichi soltanto all'interno dell'Accademia. Ultimo incarico come Responsabile delle comunicazioni. In precedenza assegnato a capo del Laboratorio R&D Comunicazioni. Assistente come insegnante in diversi corsi dell'Accademia."
"Computer, in base ai dati in possesso, calcolare l'età biologica massima standard alla quale il soggetto può arrivare"
"Indeterminato. Troppi parametri variabili."
"Età attuale del soggetto?"
"28 anni"
"Un po’ giovane per esser già stato a capo di un R&D ed aver insegnato…" disse Vornak, poi però pensò a Priestly e sospirò "Mah, neanche troppo dopotutto. Eventuali acelerazioni di crescita effettuate in laboratorio?"
"Sconosciuto, il progetto è coperto a livello SECLAR superiore."
"A che età è uscito dall'accademia?"
"Il soggetto è uscito dall’accademia a 24 anni"
"Titoli di studio riconosciuti?"
"Storia delle civiltà; Informatica Avanzata; Sistemi d'arma e puntamento; Medicina delle razze Umanoidi; Archeologia e paleontologia delle razze Umanoidi; Costruzioni speciali ed in ambienti ostili; Principi e tecniche di comunicazione; Utilizzo, Manutenzione e Riparazione di Sistemi di comunicazione; Principi di Esocomunicazione e linguaggi alternativi. Altri corsi e specializzazioni minori e sperimentali."
"Computer, controllare e confermare i dati" disse Vornak.
"Confermati."
"Comunicazioni ...mi sfugge qualcosa .... perché comunicazioni?"
"Dati incompleti, impossibile congetturare…"
"Non era una domanda rivolta a te! Dimmi piuttosto le motivazioni trasferimento da R&D a insegnamento"
"Causa trasferimento: specifica richiesta del soggetto."
"Specificare cause del trasferimento su questa nave"
"Nota dell’ammiraglio Kaminsky, Direttore dell'Accademia della Flotta della Federazione: ha ritenuto il soggetto in questione un elemento prezioso per lo svolgimento delle missioni dell'Ammiraglia della Flotta."
"Computer! Programmare ambiente per procurare il massimo della comodità e rilassatezza nel soggetto. Iniziare elaborazione."
"Dati discordanti. Accuratezza elaborazione: 38%" rispose sconsolato il computer.
Vornak sospirò. "Computer individuare posizione Tenente de Gerets"
"Il tenente stà uscendo dal turboascensore 3 di questo ponte"
"Shakkra!" imprecò Vornak.
"Prego specificare comando."
"Computer valutazione comportamentale: in base ai dati in tuo possesso, il soggetto in esame come risponderebbe ad un ordine imposto d'autorità senza motivi apparenti?"
"Negativamente. Considererebbe illogico il comportamento e tenderebbe a scavalcare la procedura gerarchica."
"Accuratezza analisi?"
"46%"
Vornak si toccò rapidamente il comunicatore. Potè sentire lontano sul ponte il trillo di chiamata. Appena in tempo.
"Tenente de Gerets"
"Signore?" fu la disposta.
"Il suo appuntamento è stato rinviato alle ore 20.30. Si ripresenti a quell'ora."
"Vorrei farle notare che sono all'esterno della sua porta, e sarebbe assolutamente inefficiente farmi tornare una seconda volta."
"Signore." Aggiunse seccamente Vornak, durezza nella voce e un sorriso sul volto.
"Prego?" rispose gelidamente de Gerets.
"Sarebbe inefficiente farmi tornare, SIGNORE" disse il Comandante Vornak aprendo la porta e trovandosi davanti l'umanoide del quale aveva appena studiato i rapporti.
Aveva degli occhi acuti, orecchie a punta, una placca ossea frontale poco accentuata e una corporatura tutto sommato, media. Aveva l'aria di un Ingegnere Di Campo che tenta di spiegare qualcosa ad un cadetto. Una mente betazoide? Bene!
"Tenente, il suo appuntamento è stato spostato da impegni molto più importanti della sua presenza a bordo" disse con molta durezza ed una nota estremamente formale nella voce "Torni alle 20.30."
Il nuovo acquisto passò il peso da un piede all'altro, impercettibilmente.
"Un ultimo avviso, tenente, non provi ad entrare in servizio prima della mia autorizzazione. Può andare."
Vornak richiuse le porte, mantenendo un rigido autocontrollo. Un piantagrane a bordo della Sua nave?
No, un altro umano, nonostante tutto, da plasmare.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57132.6
Il campanello della porta del consigliere squillò. Vornak, senza neanche chiedere, rispose: "Avanti, Tenente, la stavo aspettando…"
De Gerets si trovò in uno studio molto più spazioso di quanto si fosse immaginato, il tono era abbastanza cupo, il colore Rosso. Poteva essere tratto da qualche pianeta che non conosceva. Un solo piano di cristallo con dietro il consigliere ed una poltroncina sul davanti, costituivano l'unico arredamento.
Una parte di Lui reputò la situazione studiata e pensò che il mezzo Vulcan lo volesse mettere a disagio. Come sempre, ecco un altro che mi vuole studiare, immaginò André…
Una tazza fumante sul tavolo lasciava uscire un leggero aroma di bacche o di qualche altra erba.
"Veramente, credo mi stesse aspettando anche prima… Ma poi ha giustamente deciso di rimandare l’appuntamento per avere il tempo per prepararsi meglio a questo Primo contatto. Signore."
Vornak non si lasciò andare: "Si accomodi, de Gerets, non rimanga lì in piedi. È sempre così brusco con i propri superiori? Non ho alcuna intenzione di mangiarla, almeno non subito."
Una leggera aura di divertimento permeava dalla mente del Consigliere, captata dalla parte Betazoide dell'ufficiale.
Il tenente fece marcia indietro "Mi scusi, Signor consigliere, non succederà più; volevo soltanto esporLe il mio punto di vista per sapere da Lei cosa ne pensava riguardo al mio comportamento in questo senso…"
Il Tenente era in difficoltà, ma aveva superato prove anche più difficili con i consiglieri all’Accademia, ma questo forse si sarebbe rivelato particolarmente ostico… La sua parte Betazoide sentiva diffidenza e anche ostilità nella mente del Consigliere dalle orecchie a punta…
"Lo sa vero, Tenente, che senza la mia autorizzazione non potrà prendere servizio su questa nave?"
"Si Signore, conosco le procedure."
"E sa anche, Tenente, che quello che è sul suo profilo non è molto incoraggiante, almeno per me, anche se il suo è un curriculum modello? Sulle sue schede di valutazione ho trovato alcune anomalie... per caso qualcuno nei precedenti incarichi non la trovava simpatico?"
"Perché signore? Il mio non è un curriculum modello?"
"No, non esattamente. Il suo curriculum forse si, ma le valutazioni sono parecchio diverse."
Con una parte della mente addestrata all'imprevedibile, il Tenente notò che il soffitto stava assumendo una tonalità più scura e che le luci si stavano leggerissimamente abbassando, dando maggiore risalto al rosso delle pareti, che ora era leggermente striato. Lo annotò fra le innumerevoli sensazioni e lo classificò come non importante. La sua attenzione tornò a quello strano nemico che aveva davanti.
"Lo posso immaginare, ma se mi permette, Signore, io vorrei sapere perché per Lei è così difficile accettare a bordo uno come Me? Sono un buon elemento, come dimostra il mio stato di servizio presso l’Accademia, inoltre sono motivato e qualificato per svolgere servizio, non ho turbe psichiche che mi impediscano di svolgere le mie funzioni, e potrei essere utile, con le mie conoscenze sulle comunicazioni per le future missioni di questa astronave."
"Mi consenta... Non volevo interromperla..." Uno stretto sorriso mentale affiorò sul QuasiVulcaniano " Permetta che sia io a decidere se ha turbe mentali e insieme alla valutazioni dei miei predecessori, a permetterle di accedere al cervello di questa nave. Non tutti sono qualificati per il servizio di plancia."
"Secondo Lei cosa potrebbe impedirmi di svolgere il mio servizio…"
De Gerets sentiva che se non avesse ricevuto una risposta onesta ed esauriente avrebbe anche potuto decapitare il Consigliere…
"Il mio Infuso di pera/verbena si è raffreddato. Computer, infuso vornak 6. Gradisce qualcosa?"
"No signore, grazie, non mi sembra il momento." Non aveva risposto. Se lo aspettava.
Vornak si alzò, andò a prendere il suo nuovo infuso fumante e si accosto al suo piano di cristallo, dalla parte del tenente.
"Immagino che lei si attenda la mia completa sincerità verso uno sconosciuto e per di più di grado inferiore, vero tenente?"
Andrè fu preso leggermente di contropiede: "Prego signore?"
"Lei vorrebbe sentirsi dire che lei non mi piace. Che non credo che potremmo mai diventare amici. Che la sua origine, il suo "sviluppo" è qualcosa che non riesco a concepire. Esatto?"
"Concepire e sopportare", finì per Lui il Tenente.
"Tenente, ha notato le mie orecchie a punta? Suppongo di si. Lei ha una parte vulcaniana, addestrata ...."
Le parole si persero leggermente come scavalcate da una strana eco di ricordi di quando era piccolo su un pianeta con i ......
Lui non era mai stato piccolo su un pianeta lo avvertì la parte klingon. Era nato in laboratorio. Il "cielo" della stanza si stava schiarendo di nuovo e le striature sulle pareti stavano cambiando lentissimamente in un viola. ....e .. i miei com... . scherzavano ... Era la parte betazoide! Il Consigliere stava trasmettendo emozioni che l'avevano colto impreparato. I Vulcaniani non trasmettevano emozioni!
"Tenente, si sente bene?"
"Vede Consigliere," continuò de Gerets "se mi consente, è una cosa che mi è già successa in passato, non so se mai diventeremo amici, ma mi basterebbe che il nostro rapporto si basasse sulla correttezza e sul rispetto reciproci. Io la rispetto, rispetto il suo grado, la sua esperienza, ed il fatto stesso che Lei esista e sia un essere vivo e senziente."
Il tenente si stava infervorando, notò il Consigliere.
"Secondo gli standard attuali, benché IO sia il risultato di un esperimento, che IO non ho fatto e per il quale IO ho dovuto passare una vita sotto osservazione, sono anche IO, esattamente come Lei vivo e senziente. Il fatto di non piacerLe, è un altro paio di maniche, come dicevano una volta…"
Il tono era leggermente troppo alto. Si concesse un altro sorriso mentale, di soddisfazione, questa volta.
"… per cui La pregherei di valutare le mie possibilità di impiego al servizio di questa nave, dei suoi ufficiali e della Flotta della Federazione. Discuteremo in altra sede la possibilità o meno di divenire in un futuro amici, possibilità che Io non personalmente non vorrei negare ne a me ne a Lei; e se adesso potessimo e volessimo procedere…"
"Adesso capisco molte cose della valutazione che le hanno fatto. Tenente lei parla sempre così tanto?"
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57133.6 1 Marzo 2380
Alla fine del proprio turno si è sempre psicologicamente un po’ stanchi, ma questo non valeva per Dravic.
Finalmente aveva anche il tempo per potersi presentare a rapporto dal consigliere Vornak che doveva esaminarlo, la metà vulcaniana di Vornak prometteva un discorso serio tra due menti razionali, e non i soliti trucchi che i consiglieri "umani" adottano per cercare di trarre l'illogicità dalle menti dei loro pazienti.
L'illogicità, gli umani vivono di questo e la considerano negativa solo quando essa non è conforme ai loro vantaggi.
Abbandonando presto queste elucubrazioni, la mente di Dravic si concentrò sul nuovo arrivato De Gerets (nuovo arrivato come lui d'altronde). E quello che tutto l'equipaggio vedeva come uno scherzo dell'ingegneria genetica, per Dravic era un interessantissimo oggetto da laboratorio.
Mille domande si sovrapponevano: come è nato, che percentuale di codice genetico possiede di ogni razza, come sono potuti scomparire gli inevitabili conflitti fisio- e psicologici, se sono realmente scomparsi, e altre ancora.
Probabilmente Dravic sarebbe stato il primo amico di De Gerets, se la si può chiamare amicizia.
Vornak cominciò: "Prego tenente inizi pure col dirmi come ha trovato la vita di bordo in questi primi giorni passati sulla nave!"
Con estrema serietà (essendo incapace di assumere diverse espressioni) Dravic ribattè: "Ho la massima fiducia nelle capacità del comandante, il suo cursus honorum, per dirla con un antico idioma terrestre, è impareggiabile, e l’efficienza dell’equipaggio dimostra quanto ho detto!"
"Sono lieto, tenente, che la nave corrisponda a ciò che si aspettava, ma ammetterà che negli ultimi tempi sono avvenuti dei fatti inconsueti. A parte una missione molto lunga che ci ha fatto confrontare con razze ostili, c’è stato l'arrivo di un nuovo membro dell'equipaggio, De Gerets. Mi interesserebbe molto sapere effettivamente lei come la pensa riguardo a questa persona da codice genetico così.... insolito."
"Insolito???!!" Pensò Dravic, certo De Gerets non lo si poteva definire normale, ma tutto questo cosa poteva avere a che fare con lui; non ci rifletté di più e rispose al Consigliere: "Evidentemente signore, comprendo che un individuo del genere possa destare delle preoccupazioni in una mente impulsiva, ma NOI siamo dei Vulcaniani, e sappiamo che non vi è stranezza che non possa essere spiegata razionalmente, inoltre mi permetto di aggiungere che la Flotta Stellare è una di quelle poche organizzazioni nella galassia, che garantisce un livello di affidabilità dei suoi equipaggi tra l'ottantacinque e il novanta percento degli effettivi. E questo lo possiamo considerare un buon grado di percentuale oggi come oggi!"
Vornak alzò gli occhi al cielo capendo immediatamente la definizione di Blackband : "Ci mancava solo il vulcaniano scemo! Se penso che avrei potuto essere così!" Poi proseguì: "Come da regolamento, ho visionato il suo curriculum, non voglio farle domande sulla sua permanenza sulla "Devenport", ma capirà che la sicurezza, l'integrità e un buon grado di affiatamento dell'equipaggio sono uno dei miei doveri!"
"Logico!" Lo interruppe Dravic. Riprendendo il discorso Vornak cominciò ad insistere: "Spero che qualsiasi cosa sia avvenuta non rappresenti un pericolo per la sua efficienza sulla nave!"
"Assolutamente no, se il comando avesse ritenuto la mia presenza pericolosa per me stesso o per la nave, non mi avrebbero inviato!"
"Logico!" Rispose sornione il mezzo vulcan: "Ma credo che la sua evidente efficienza sia una risposta a tutte le domande che non le ho ancora espresso. Ottimo. Penso che questa nave troverà un ottimo ed efficiente elemento in lei."
Lasciò un attimo di pausa.
Se i vulcaniani avessero avuto un'espressione di sorpresa, questo sarebbe stato il momento.
"Ora, " riprese il consigliere "c'è un altro ruolo che spetta al Consigliere. Ha delle domande a cui posso rispondere?"
Sorpreso Dravic disse: "Non credo che sia mio compito porre delle domande, dopotutto è il mio primo colloquio e non so se......"
Vornak era inamovibile: "Non vorrà che venga meno hai miei doveri non svolgendo parte del mio incarico, vero? Il Consigliere è preposto dalla Federazione per aumentare l'efficienza della nave in tutte le forme possibili. La domanda?"
"Certamente, signore! Ecco, vorrei sapere se il primo ufficiale, il comandante Blackborn..."
"BlackBAND." Lo corresse il consigliere.
"Sì, Blackband, ha qualcosa contro noi vulcaniani, logicamente essendo un ufficiale in comando non manifesta nessun tipo di atteggiamento nei confronti dei suoi subalterni, ma durante il colloquio che ho avuto con il capitano era immobile a fissarmi come una statua, e non lo si poteva definire uno sguardo amichevole!"
Vornak, con l'aria di chi la sapeva lunga pensò che mister "guanto di velluto" avesse colpito ancora, poi con aria paterna rispose a Dravic che sembrava aver perso quella sicurezza con cui era entrato: "Vede tenente, il comandante Blackborn può sembrare un po’ burbero di primo assaggio, le faccio un esempio pratico: quando ci riunimmo per il nostro primo meeting in sala tattica, il primo ufficiale trovò il modo di spaventarci a morte con domande affilate come rasoi e minacciandoci tutti con un faser!"
"Un faser?" Rispose il vulcaniano a metà tra il preoccupato e il curioso.
"Si un faser, Quella è stata la prima volta in cui ho dubitato della sua salute mentale. Col tempo ho scoperto che è un temerario, ma mette sempre la propria vita in pericolo per prima, molto prima di quella di qualunque altro elemento dell'equipaggio. È pronto a pagare in prima persona i propri errori anche fatti per la difesa della nave. Imparerà presto che questo è il modo di fare di Blackband, anche se a volte manca di Tatto, e di tattica, finora ha tenuto la sua posizione in maniera eccelllente."
"In che senso signore?"
"Lei non si preoccupi. Blackband vigila sulla nave, ed io su di lui. Una sola cosa, non gli dia consigli, davanti al resto del personale, la prenderebbe come un insulto personale, qualcosa a che fare con il sentimento tutto umano dell'orgoglio."
"MA, signore, e se ci trovassimo in una situazione pericolosa?"
"Allora faccia rapporto al suo diretto superiore, se non può o la cosa dovesse dimostrarsi inefficiente, faccia rapporto a me."
"Si, Signore"
"Ha altre domande da pormi?"
"No, signore!"
"Bene, allora ci aggiorniamo ad un'altra seduta più in là nel tempo, approfitti della nostra permanenza alla base per socializzare un po’, non so se una volta partiti ne avrà il tempo!"
Dravic non aveva ascoltato ciò che il consigliere gli aveva appena detto e così rispose: "Grazie, signore, pensò che andrò al laboratorio 2 per dare un occhiata ai campioni … mi scusi non l'avevo ascoltata cosa mi stava dicendo?"
Vornak, un po’ rassegnato: "Niente tenente, niente, vada pure!"
"Si signore! Grazie signore!"
"...Dravic!!!!"
"Signore?"
"Tai Nasha No Karosha!"
"Tai Nasha No Karosha, signore!"
Appena la porta si richiuse Vornak non potè non abbandonarsi ad una piccola risata, era felice che un elemento come Dravic fosse entrato a far parte dell'equipaggio, il capitano ne sarà sicuramente soddisfatto, il divertimento arriverà con Peter.
Peter ...
Il solo pensiero fece allargare il sorriso che già aleggiava nella sua mente.
"Computer, Luci al 25/100"
Le luci si abbassarono.
"Bevanda Riker v15"
Un bicchiere si materializzò di fronte a lui.
"Sollevare paratia di sicurezza dall'oblò. Suona, J.S.Bach , Organo , Toccata e Fuga in Re minore, BWV 565. Volume Molto alto."
La musica d’organo invase l’alloggio, mentre il Consigliere portava alle labbra il Cocktail, un Kafhanhir Romulano.
Il Tenente JG Ruoli, timoniere della U.S.S. Lexington, allontanandosi dalla stazione Orbitale, a passando di fianco alla semidistrutta nave classe Sovereign, ebbe come una fugace visione. Da uno dei ponti superiori un vulcaniano stava ridendo di gusto. Poi inserì la curvatura e se ne dimenticò.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57135.6 2 Marzo 2380
Come una delle tante mattine, stava per cominciare il turno giornaliero di Blair, ma questa volta c'era una novità.
La sera prima aveva programmato una nuova sveglia a causa della sua difficoltà nel svegliarsi.
Arrivò così l'ora prestabilita ed il computer attivò la sveglia. Ad un volume esageratamente alto cominciarono a sentirsi rumori striduli sovrapposti l'uno all'altro e di continuo, come lo stridio del gesso sulla lavagna e la forchetta sul piatto.
Di scatto Blair fece catapultare via dal letto le coperte, il suo corpo cominciò ad irrigidirsi, tutti i peli ed i capelli sembravano elettrizzati. Tentò di spegnere il casino con un comando vocale, ma fu inutile perché lo aveva programmato in modo che si potesse disattivare solo utilizzando il pannello dall'altra parte della stanza.
Era così obbligato ad alzarsi.
Con le movenze di un primitivo Robot si alzò dal letto e si diresse verso il pannello, e qui si ricordò di un altro nodo da sbrogliare. Per verificare se Leonard si era svegliato il computer lo sottopose a due semplici quesiti scelti a caso. Si trattava di semplici tabelline ma, con tutto quel frastuono ed una lieve sonnolenza dovette sforzarsi per rispondere. Finalmente la sveglia si spense, e Leonard esclamò un "alleluia!" di piacere.
Dopo circa 30 minuti era pronto a prendere servizio ma, proprio nel valicare la soglia del suo alloggio si accorse che le sue mani e gambe stavano tremando e non riusciva ad impedirlo. Pensò di fare un salto in infermeria e dato che la dottoressa ancora non era arrivata chiese aiuto ad un'infermiera:
"Presto mi aiu aiu aiuti!" rimase un attimo perplesso accorgendosi che stava pure balbettando.
L'infermiera subito lo analizzò.
"È gra grave? Che co co cos'ho?"
"Accidenti, tutti i muscoli del suo corpo sono incredibilmente tesi" disse l'infermiera.
"Tu tu tu tutti? Può fare qu qualcosa?" disse Blair preoccupato.
"Ora le do un tranquillante, ma anche se non so quali siano le cause… potrebbe trattarsi di un fattore psicologico, come qualcosa provocato da un incubo. Ne ha avuti?"
Dopo i primi effetti del tranquillante cominciò a controllarsi meglio: "No non ho avuto nessun incubo. Forse è meglio se facccccio un salto dal consigliere. Ho un presentimento"
Uscì dall'infermeria e si diresse subito nello studio di Vornak.
Forse era un po’ presto per ricevere una visita per di più senza appuntamento, e Vornak ci teneva alla precisione.
Dopo due minuti di attesa fuori dalla porta finalmente aprì.
"Buon giorno Leonard, non mi dica che ha avuto un incubo e vuole essere consolato?" disse con uno strano tono ironico il consigliere.
Una volta entrato Blair disse: "Beh, veramente temo di essere..... masochista, sa dirmi se è grave?"
Vornak rimase con un'aria pensierosa come se stesse pensando: "Ma che fa trae le conclusioni per conto mio?'" poi disse:
"Ad essere sinceri un po’ lo si poteva capire dalle sue precedenti azioni, tipo l'esperimento nella sala teletrasporto e la sua simulazione nel ponte ologrammi, ma tutto sommato era celata dalla sua eccessiva sicurezza di sé".
"Quindi sono inconsciamente un masochista? Ossignur!" esclamò Leonard con aria sconsolata.
"Comunque, mi dica tutto dall'inizio" disse Vornak "Ecco, siccome ho un sonno pesante e non riesco a svegliarmi nemmeno con le esplosioni nucleari tipo Nagasaki, ho avuto la malsana idea di settare una sveglia parecchio efficace ma spappolatrice di cervelli, vuole sentirla?" propose Blair
"D'accordo però per non correre rischi usiamo un volume basso. Sa, non sapendo cosa mi aspetta non vorrei trovarmi, come dice lei, col cervello spappolato."
"Computer attivare programma sveglia Blair 30 01 a volume basso"
Vornak ascoltò quei rumori con molta attenzione e subito gli si chiarirono molte cose.
Vornak interruppe il computer "Computer spegni il programma!" poi spiegò "dunque... immagino che dopo qualche minuto si è accorto di una notevole rigidità del suo corpo e per di più in preda a incontrollabili tremarelle, vero?" chiese il consigliere.
"Esatto, poi quando sono andato in infermeria mi sono accorto che balbettavo" rispose Blair.
"Bene bene bene. Presumo che l'abbiano imbottita di calmanti, vero?"
"Esatto. Chissà da cosa l'ha capito" rispose Leonard.
"Dunque stia a sentire la mia diagnosi. Lei è sotto shock per via di una risveglio troppo rapido e traumatico. Per oggi non presterà servizio, e si dedicherà ad attività rilassanti, tipo leggere un buon libro, dormire oppure utilizzare il programma 'Vornak terapia 5' sul ponte ologrammi. Potrà starsene sdraiato su un'amaca in una spiaggia, dove ci sono solo il suono delle onde marine e qualche uccellaccio che sorvola la zona. Non si preoccupi, informerò io il Capitano."
"Grazie mille consigliere. Farò uso del suo programma. Ma.... domattina come mi sveglio?" disse Leonard più rilassato.
"Dunque...per ora non ci pensi. Le dirò io questa sera che tipo di sveglia usare. Ora vada pure a rilassarsi. Se nelle sue condizioni andasse in sala macchine vibrerebbe tutta la nave" ironizzò Vornak.
"Grazie a stasera allora!" disse Blair andandosene.
"Ah, c'è ancora una cosa da curare, il suo masochismo" intervenne il consigliere.
"Beh, lasci stare, sarà per la prossima volta" disse l'ingegnere sorridendo.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57155.6 12 Marzo 2380
La Sovereign era stata rimessa in grado di operare. Non era ancora in perfetta forma, ma avrebbe potuto svolgere missioni di routine mentre i tecnici sarebbero andati avanti a modificare e sistemare gli inconvenienti minori. L'alternativa, due mesi ai cantieri, oltre alle due settimane già passate, era fuori discussione, visto poi che l'efficienza dei sistemi principali era tornata al 100%, per quelli secondari e di riserva ci sarebbe voluto ancora un attimo, ma non erano necessari durante le missioni standard.
Il personale Tecnico avrebbe continuato il normale lavoro, parecchio personale di manutentori si era aggiunto alla nave, i ricercatori ed altro personale addetto alle esplorazioni sarebbe stato sbarcato, almeno per qualche tempo. La Sovereign lasciò il Bacino di Carenaggio e si trovò nuovamente libera dagli ormeggi. Piccole navi, i rimorchiatori, la lasciarono e smisero di accudirla, per dirigersi verso una seconda nave che era arrivata in quei giorni rientrando da una difficoltosa missione.
Le porte della Sala Osservazioni scivolarono l'una sull'altra aprendosi.
"Capitano" disse Vornak entrando, "Comandante" facendo un cenno con la testa agli unici presenti nella sala. Di solito ci sarebbe stato anche Gorr, ci sarebbero voluti giorni per abituarsi alla sua mancanza. Solo temporanea, del resto. Ferito nella battaglia contro i borg, era stato temporaneamente ricoverato nelle strutture di Utopia Planitia, sicuramente superiori all’infermeria di una nave stellare, peraltro non ancora dotata di un medico.
Andò a sedersi al suo consueto posto. Poco dopo entrarono gli altri ufficiali superiori. Non molti a dire il vero.
"Signori, vedo che ci siamo tutti" disse Riker.
Parecchie sedie erano vuote.
"Il comando vuole che ci diamo da fare come corrieri interni nella federazione finchè la nave non avrà raggiunto di nuovo la piena efficienza."
Un ringhio molto basso sembrò giungere da uno degli ufficiali.
Vornak aguzzò le orecchie, dal Capo della Sicurezza o dalla Bajoriana se lo sarebbe aspettato... Chi era stato?
Riker continuò: "Abbiamo sbarcato la Dottoressa Lenaris, la flotta ha bisogno di lei per le valutazioni e le ricerche che ha condotto sui feriti e sull’essere ricuperato dall’astronave borg. Stiamo aspettando un suo sostituto che imbarcheremo durante la missione, e stiamo imbarcando personale tecnico e materiale per le sostituzioni. Per quanto riguarda Gorr, il suo ruolo sarà momentaneamente ricoperto dal tenente De Gerets per quanto riguarda le comunicazioni, mentre invece la sicurezza della nave sarà demandata al Comandante Blackband. Il nostro consigliere sopperirà infine come Ufficiale Tattico. Signor Blair si prepari a fare gli straordinari per un lungo tempo e veda di sistemare questa nave. Data l'attuale efficienza operativa della nave e a causa della serie di incarichi noiosissimi che ci stanno per arrivare addosso, dietro suggerimento del Consigliere, è stata data la prorità al ripristino di tutti i ponti olografici. La nostra prossima missione sarà trasportare una delegazione Barelliana che in questo momento si trova sulla stazione, su centauri B-II da dove poi procederemo per Sol III per lasciare del materiale che stiamo imbarcando in questo momento."
"Signori, se non ci sono altre domande, partiremo domani alle ore 1800. Signor Vornak, spero abbia dimestichezza con i Barelliani. La voglio con me a riceverli poco prima di partire alle 15.00. Comandante, per lei Alta Uniforme. Signor Blair, crei un ambiente favorevole per i nostri ospiti. Signori è tutto."
Poche ore dopo i Motori della nave, dopo tanto torpore, ripresero a ronzare.
Nave federale U.S.S. Sovereign, Data Stellare 57158.2 13 Marzo 2380
La dr.ssa Momusu era pronta per essere teletrasportata sulla Sovereign per prendere servizio e assumere il suo nuovo incarico.
Anche se aveva ripreso servizio da due anni, dopo un lungo periodo di "isolamento" volontario, aveva mille dubbi, si chiedeva se sarebbe stata in grado di svolgere bene i compiti che le erano stati assegnati e se il rapporto coi suoi colleghi sarebbe andato bene. Si era preoccupata di leggere i ruolini di servizio dei suoi colleghi, ed era curiosa di conoscere quasi tutti.
Sapeva che Riker era stato informato del suo arrivo e che sarebbe stata la prima persona che avrebbe conosciuto sulla Sovereign. Fece un profondo sospiro e dette l'ok per il trasporto.
Appena si materializzò ci mise poco a capire che il suo arrivo era stato personalmente condotto da Barrent e si sentì lusingata da ciò.
"Dottoressa benvenuta a bordo. Ho l'ordine di accompagnarla in plancia, e poi di affidarla a Vornak per un rapido giro della nave e per farle vedere i suoi alloggi e la zona medica"
Momusu ringraziò con un sorriso e si apprestò a seguire Barrent.
All’ingresso della dottoressa Riker le andò incontro con un ampio sorriso, e le strinse con calore la mano: " Benvenuta a bordo! Mi spiace non essere potuto venire ad accoglierla personalmente, ma come sa stiamo per partire per una nuova missione e ci sono mille cose da fare. A nome di tutto l'equipaggio le comunico che siamo felici di averla a bordo. sentivamo la mancanza di un medico qui."
Momusu rispose: "Grazie comandante, spero di non deludere l'aspettativa di voi tutti. Ci metterò un po’ di tempo a prendere dimestichezza con la nave e con le procedure, ma le prometto che farò del mio meglio. Sono a sua disposizione per qualunque cosa avesse bisogno".
"Sono io a sua disposizione. Immagino che sarà desiderosa di prendere possesso dei suoi alloggi e di vedere la zona medica. Chiamo subito Vornak per farla accompagnare. Se non è troppo stanca, mi farebbe piacere che questa sera cenasse con me e l'equipaggio in modo da conoscerli tutti"
Momusu sorrise e accettò volentieri l'invito. La curiosità superava qualunque stanchezza.
Mentre diceva ciò, una voce da dietro intrloquì: "Consigliere Vornak al suo servizio, dottoressa" disse un personaggio esibendo una formale etichetta.
Le orecchie lo tradivano immediatamente come vulcaniano per quanto un sottile saluto di cortesia lo identificasse invece come mezzosangue.
"Dottoressa Momusu, piacere" disse tendendo la mano anche se, come notò l'abile psicologo, in modo leggermente timido. "Mi hanno detto che mi mostrerà i miei alloggi e la nave.."
"Ne sarei lieto, dottoressa, ma sarà un giro abbastanza veloce, purtroppo in questo momento ho del lavoro da svolgere con massima priorità." Tolse rapidamente la mano e la mise insieme all'altra dietro la schiena, un altro tipico atteggiamento vulcaniano di impazienza.
"Da dove viene Vornak?"
"Comandante Vornak, o Consigliere, se non le spiace."
Lei si sentì leggermente a disagio. Che uomo freddo, non era come immaginava, anzi, per quel poco che aveva sentito, avrebbe dovuto essere caldo e cordiale, e poi come Consigliere, AVREBBE DOVUTO essere caldo e cordiale... o no?
"Ecco, dottoressa, questo è il suo alloggio, ponte 12, prego, dopo di lei" entrarono dentro un alloggio semplice e non arredato
"Computer, luci al 60% musica Solfachana, volume 2. So che la prima impressione è importante, e sono spiacente la sua cabina sia così spoglia, ma su questa nave, abbiamo un ricambio molto alto di ufficiali medici"
"Oh" disse Momusu.
"Computer, riconoscimento vocale"
"Vornak al Sabhil, tenente comandante, consigliere nave stellare Sovereign"
"Le impronte vocali del dottore sono state trasferite?"
"Caricate e abilitate"
"Bene, dottore, può chiedere al computer per qualsiasi cosa. Ora devo lasciarla, mi aspetta una valutazione molto difficile, passerò più tardi per la visita della nave"
"Si, va bene...ma.."
Le porte si chiusero dietro al consigliere uscente.
Rimase un attimo di sasso. Il consigliere l'aveva scaricata? ma... non era ancora salita a bordo!
Una dolce musica, leggermente caramellosa pervadeva l'aria "e spegni questa maledetta musica !"
La musica si zittì. Momusu rimase seduta sul bordo del letto, con la valigia appoggiata su un altro angolo.
"Accidenti" disse la dottoressa "non so neanche dove si trova l'infermeria"
"Ponte 14 prendere il turboacensore 4"
"Beh grazie" un tenue sorriso riaffiorò sulle sue labbra.
Si guardò intorno.... effettivamente dire che il suo alloggio era spoglio era un eufemismo.... c'era solo il minimo indispensabile.
In quel momento le venne in mente un vecchio film recuperato in cineteca.... come avrebbe voluto essere Mary Poppins e poter cacciare dalla valigia non solo i suoi oggetti personali ma anche altro. Meno male che le cose a cui teneva erano già state imballate e pronte per essere "spedite" sulla nave.
Mentre disfaceva i bagagli ripensò alle poche persone che aveva avuto modo di incontrare... praticamente nessuno. Sperava di poterli incontrare a cena, anche per sentirsi meno spiazzata. Il pensiero le corse al "Comandante Vornak, o Consigliere" come aveva sottolineato. Certo che tipo un consigliere che metteva queste distanze! Però doveva essere niente male.... nonostante odiasse il contatto fisico (se n'era resa conto nel momento in cui aveva rapidamente tolto la mano da quella di lei).
In men che non si dica disfò la valigia, fece una rapida doccia e si apprestò ad andare in infermeria. Voleva conoscere il personale a lei assegnato, nonchè le apparecchiature di cui disponeva. Non poteva permettersi di partire senza che nulla fosse a posto.
Uscì sul ponte e, chiese: "Computer, guidami all’infermeria"
"Segnale guida rosso sul pannello di fronte a lei."
Seguendo pedissequamente le indicazioni del computer, Momusu giunse davanti a una porta con su scritto infermeria.
Entrò rapidamente e si ritrovò in un posto superiore a ogni sua migliore aspettativa. L'ambiente aveva livelli microclimatici invidiabili, e un filtro che portava alle stanze di degenza dell'ultima generazione.
Sulla destra notò una targa che indicava "Ufficiale medico", entrò e ancora una volta rimase meravigliata. C'erano libri rarissimi, una biblioteca da far invidia a chiunque. Accese il computer e notò con estrema gioia che poteva accedere a tutte le informazioni di cui avrebbe avuto bisogno. Sembrava un sogno.
Uscì dalla stanza, che sarebbe diventata la sua "casa" e si recò nella zona ricovero. Non c'era nessuno, così si mosse liberamente. Anche le apparecchiature erano di quanto di meglio si potesse desiderare. C'era tutto!
Ad un certo punto sussultò, qualcuno era entrato dietro di lei.
Si girò impaurita e disse: "Chi è lei? Non sa che in questa zona è ammesso solo il personale autorizzato e lei non mi sembra lo sia?" ma si pentì subito dopo delle sue parole..... aveva riconosciuto il primo ufficiale.
Blackband: "Immagino sia la dr.ssa Momusu - esclamò serafico lui - immaginavo che si trovasse qui e sono venuto a fare la sua conoscenza. Ma non voglio rubarle altro tempo. Ci vediamo questa sera a cena" e così dicendo sparì come era entrato.
Momusu rimase ancora una volta perplessa. Tanto era rimasta piacevolmente colpita dall'ambiente sanitario, così era rimasta confusa dal personale di bordo. Aveva capito. Doveva farsi i fatti suoi e non sperare che potesse farsi amici a bordo.
Immalinconita si avviò nel suo studio per leggere le note sicuramente lasciatele dal suo predecessore.