Seconda puntata La quiete, dopo la tempesta? Missione: Impossibile Le giacche nere
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Episodio 2 - Seconda puntataLa quiete, dopo la tempesta ? Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57020.8 15 gennaio 2380 "Diario del Capitano, data stellare 57020.8 . Continuano le riparazioni e, danni permettendo, la sfilza di test operativi programmata dal comandante Priestly. L'equipaggio sta iniziando a prendere confidenza con la nave, e stanno arrivano nuove proposte dagli ufficiali. Ho incaricato il comandante Blackband di supervisionare ogni progetto di migliorie tecniche." Blair si accinse a entrare nella sala briefing con in mano i progetti per modificare il teletrasporto da mostrare al Sig. Blackband. Una volta entrato richiamò i dati da mostrare sullo schermo presente nella sala, in modo da fornire una dimostrazione grafica e sonora di ciò che i cambiamenti avrebbero comportato. Non appena il suo superiore arrivò disse: "Eccomi pronto per la dimostrazione, Signore" Blackband rispose: "Bene, vediamo un po' di che cosa si tratta, sono piuttosto incuriosito...." Blair lo interruppe euforico:"Non si preoccupi, ecco qua ciò che ho intenzione di fare. Attualmente il sistema di smaterializzazione funziona nel seguente modo: gli scanner molecolari ricavano in tempo reale un'immagine a risoluzione quantica del soggetto da trasportare mentre le bobine principali e le bobine di transizione di fase convertono il soggetto in un flusso di materia disintegrata a livello subatomico, e questo ultimo passaggio sarà modificato con l'aggiunta di un piccolo campo di forza che servirà a contenere la materia per il tempo necessario al trasferimento, perché la materia verrà disintegrata a livello subspaziale da bobine che genereranno un piccolissimo campo di curvatura, della dimensione di 1 micron, contenuto anch'esso dal campo di forza. Le altre apparecchiature saranno modificate in modo da poter gestire il nuovo tipo materia disintegrata. Questo tipo di teletrasporto avrà l'inconveniente di utilizzare più energia, ma si potrà utilizzare per un raggio di ben 80.000 km. Ai tempi dell'accademia creai un prototipo in laboratorio e funzionò bene." Blackband obiettò: "Per quanto riguarda la sicurezza del teletrasportato? Saremo in grado di generare tutta l'energia necessaria senza compromettere la sicurezza della nave?" Blair era pronto a rispondere: "La probabilità di errore da parte del nuovo sistema non varia. L'energia potrebbe essere un problema se si smaterializzano molte persone alla volta o troppo materiale." Blackband rispose: "D'accordo, ma voglio parlarne anche col Sig. Barrent prima di decidere." Blair annui':" Certamente, mi troverò con lui per discuterne." Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57049.9 18 gennaio 2380 Riker tirò una vigorosa manata (nonostante l'ora antidiluviana, si sentiva nervoso e perfettamente sveglio) su un pulsante della Poltrona In Pelle Romulana della plancia. "Diario del Capitano, data stellare 57049.9: 20 giorni di noiosissimi test dei sistemi e di altrettanto interminabili riparazioni e messe a punto. Gli unici che sembrano divertirsi sono il signor Blair, che è felice come un bambino perché gli abbiamo concesso di sperimentare il suo nuovo teletrasporto, e il Primo Ufficiale che sta giocando con le attrezzature del Signor Priestly (che per contro si sta stressando oltre ogni limite)" Lanciò un'occhiata preoccupata al ragazzo, che continuava rigidamente a lavorare, sforzandosi evidentemente di tenere gli occhi aperti e traendo brevi sorsate di caffè dal bicchiere - l'ottavo degli ultimi venti minuti. Poi proseguì. "Mentre i turni di guardia si susseguono ai turni di guardia, non riesco a vedere la fine di questo sconfinato mare di noia. Fine registrazione." Poi si alzò dalla poltrona, e chiese a Priestly: "Allora?" Priestly con voce roca e un po' assonnata gli rispose: "Pronti per esercitazione numero 4132, signore." Riker, impietosito, gli ordinò: "Comandante, vada a dormire." "Ma signore..." "VADA!" "Sissignore." Raccolte le sue membra, il giovane uscì, ordinando con un cenno al suo sostituto di piazzarsi in consolle operazioni. Riker toccò il suo comunicatore: "Signor Gorr, vorrei che mi facesse rapporto in merito alle sue indagini sul sabotaggio. E gradirei me lo facesse di persona." Poi si rivolse all'ufficiale tecnico in plancia: "Tenente Sabik, sa qualcosa dello stato d'avanzamento delle ricerche del signor Blair?" Il vulcaniano si girò: "Si, signore." Riker attese per 40 secondi prima di realizzare che la mente letterale del vulcaniano pensava di aver completamente risposto ai suoi dubbi. "A CHE PUNTO SONO LE MODIFICHE ?" sbottò, troppo stanco e annoiato per affrontare la logica Vulcaniana. "Approssimativamente al 73.56% del lavoro, Signore" rispose il Vulcaniano, evidentemente stupito dall'irritazione del comandante "mancano 12 ore, 46 minuti..." "Grazie, tenente" concluse iroso Riker, chiedendosi perché diavolo la flotta non aprisse in accademia un corso di Linguaggio Figurato e Comunicazione Interpersonale per i Vulcaniani... Approfittando delle modifiche che il comandante Blair stava apportando al teletrasporto, il tenente Barrent decise di affrontare il colloquio con il signor Blackband che era saltato a causa dell'emergenza. "Signore, ha un minuto ?" chiese al comandante che si stava rilassando al Ten Forward. "Certo, Tenente. Dica." Kyle gli espose subito la sua idea :"Avevo pensato, signor Blackband, di inserire una serie di codici d'emergenza nel computer in modo da attivare procedure di teletrasporto inter-nave precedentemente programmate. Mi spiego meglio, ogni ufficiale superiore potrebbe avere uno o più di questi codici che gli permetterebbero di raggiungere una qualsiasi parte della nave. Potremmo per esempio stabilire una procedura che permetta agli ufficiali in plancia di raggiungere subito un hangar navette, oppure di passare dalla sezione a disco a quella di combattimento. Che ne pensa?" Blackband soppesò l'idea un istante: "Francamente mi sembra un ottima idea, ma non so se possa essere realizzabile senza problemi. Pensa di poter risolvere le difficoltà date da cose stile gli scudi attivi o il fatto che la sezione disco sia distaccata da quella di combattimento? Se è sicuro di riuscire a superarle, mi sembra veramente il caso di provarla! Facciamo così: lei ci provi, quando è pronto prima facciamo un test io e lei e poi andiamo dal capitano e lei gli fa questo regalo, che ne dice?" Starfleet GHQ - Sistema di Vulcano, Data stellare 57048.9 18 gennaio 2380 Una giovane donna bajoriana sorseggiava un drink sola ad un tavolino dal quale si gode la vista dei cieli di Vulcano. Un giovane Vulcan in divisa le si avvicinò: "Lei è il tenete comandante Lenarys Rhyn, il nuovo capo ufficiale medico della Sovereign?" "Si'." "Sono il guardiamarina Tamlik, la devo accompagnare sulla Sovereign con una navetta. Purtroppo il teletrasporto è momentaneamente fuori uso. Ci sono stati dei problemi tecnici". "Va bene, andiamo." Lenarys si alzò e lo seguì, stanca di aspettare. Navetta Calimero, Data stellare 57050.0 18 gennaio 2380 Dopo alcune ore di viaggio, finalmente dalla navetta si poteva ammirare la Sovereign in tutta la sua maestosità. "Una bella nave, vero?" "Già. Per che genere di problemi siete in riparazione?" "Credo sia meglio se è il Capitano a parlargliene". "Le dispiace se attracco io?". Tamlik la guardò inarcando un sopracciglio, ma le lasciò i comandi. Lenarys gli sorrise e, con qualche mossa un po' azzardata atterrò sulla pista dell'hangar navette. Il vulcaniano un po' stupito le chiese: "Posso chiederle se ha il brevetto di pilota?" "Non precisamente". Lenarys gli sorrise e si alzo'... Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo. In plancia, l'ufficiale in postazione tattica avvertì: "Signore, sta attraccando la "Calimero" col nuovo ufficiale medico." Riker si guardò intorno, disperato, alla ricerca di qualcuno che lo sostituisse, e vide il consigliere, che osservava il ponte annotando le piccole distrazioni che andavano moltiplicandosi in quegli ultimi giorni; Vornak notò lo sguardo, fece due più due, e facendo finta di niente iniziò ad arretrare verso la sala tattica. Riker gli disse: "Vornak, mi sostituisca!" "Si Signore, ma... ehm, io veramente, volevo farle sapere che.... " iniziò l'ufficiale. Riker inarcò minacciosamente un sopracciglio; solo grazie al suo quarto-di-sangue Vulcaniano lo psicologo represse il moto di stupore e rispose compostamente: "Sissignore..." Uno spontaneo sorriso, per quanto "Emozionalmente Scorretto" si fece strada sull'impassibile espressione del Consigliere mentre si avvicinava alla Poltrona di Comando. Riker si diresse verso la porta del turbolift, poi si arrestò, si guardò indietro, scosse la testa, alzò gli occhi al cielo in una silenziosa preghiera ed attivò il comunicatore: "Comandante Blackband, mi raggiunga all'hangar navette 1" Vornak Sabhil al T'mek si assestò comodamente al suo Nuovo Posto di Comando. Si sistemò ancora meglio e si scrocchiò le dita... Ora poteva controllare un paio teorie sull'efficienza del personale in stato euforico. "Check diagnostico sulla sala macchine, signor.. signor..." Si voltò per osservare la postazione scientifica: "Ha, è lei" "Ma, signore..." "Obbedisca agli ordini, prego. La sua postazione Scientifica deve essere in grado di analizzare ogni parte della nave." "Rilevo dei problemi ai tubi di Jeffries, Signore" rispose l'ufficiale. "Ottimo. Qui Facente Funzioni di Comandante, Vornak a capo Ingegnere Blair" "Qui Blair. Vornak che sta dicendo ......... è impazzito?" rispose l'ingegnere capo, evidentemente incuriosito. "Soprassederò al suo linguaggio, ma la informo che avete dei problemi ad uno dei Tubi di Jeffries, posizione 14.35, si suggerisce l'uso di un controllo congiunto dal pannello di controllo" "Senta Vornak, non cosa cavolo ci faccia su quella poltrona, ma qua sotto i miei giunti li sistemo da me, se non le spiace." rispose stizzito il capo ingegnere. "Se non ci saranno altre interruzioni prevedo l'ottimizzazione in 12 minuti..." "Bene Capo Blair, così potrà dare il benvenuto al nuovo membro dell'equipaggio al Bar di Prora." "Non si distragga, Facente Funzioni di Comandante, chiudo" rispose Blair con una voce da cui si intuiva un sorriso. "Vornak a Bar di Prora, vi prego di portare in plancia sette cocktail. Non alcaliodi. Accesso alla plancia Autorizzato" "Computer, aumentare le luci sui comandi di fattore 0.2 attenuare le luci di plancia di 0.6, attivare programma musicale Vornak52 volume 06/100" Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo. "Diario del Capitano, supplemento. La flotta, con una graditissima sorpresa, ci ha assegnato un ufficiale medico più esperto, che rileverà il giovane dottor Malaux. Ci prepariamo ad accoglierLa con tutti gli onori." Pochi istanti dopo il Gatto e la Volpe osservavano una navetta atterrare in maniera non proprio ortodossa sul ponte dell'hangar, provocando le proteste acute dei sistemi direzionali del computer. Quando il portellone si aprì e la dottoressa Rhyn uscì, seguita da un (comprensibilmente) preoccupato vulcaniano, i due le andarono incontro. "Benvenuta a bordo, dottoressa." disse il Capitano, tendendole la mano. "Il capitano Riker, suppongo" chiese la donna, stringendola. "Esatto. Il mio primo ufficiale, Peter Blackband..." "Incantato dottoressa. Se permette, io..." iniziò Blackband adocchiando la valigia poggiata a terra. "... adesso deve correre in plancia a sostituirmi..." concluse il capitano con un sorriso sornione. Peter lo guardò malissimo e allora Riker aggiunse: "Visto che in questo momento al comando della nave c'è uno psicologo..." Blackband impallidì vistosamente e quindi si chinò verso il capitano e gli sussurro' in un orecchio: "Grazie mille capitano! Ma non esistono più i turni di riposo?", quindi salutò "alla polacca" la nuova ufficiale medico e con un sorriso le disse: "Mi scusi dottore ma ora devo proprio scappare. Posso sperare di vederla più tardi, magari al Bar di Prora?" "Ma certo comandante" rispose la dottoressa, accorgendosi che meno di un decimo di secondo dopo la sua ultima sillaba il massiccio comandante era già svanito di corsa fuori dall'hangar navette in direzione del turbolift più vicino. Riker le sorrise: "Mi permette di farle strada fino al suo alloggio dottoressa?" Dopo una manciata di secondi dal comunicatore del capitano rispuntò la voce di Blackband. "Sono in plancia, Capita... Ma... cosa...." si interruppe per un attimo, poi con una voce gelida continuò "Rilevo il comando della nave, signor Vornak". "Sissignore" si udì la risposta. Dopo qualche istante, Blackband continuò "Signore, è giunto un messaggio criptato dal GHQ della flotta, probabilmente i nostri nuovi ordini di missione. Quando desidera la attendo sul ponte per aprirli. Blackband, chiudo" Il capitano picchiò sul comunicatore che lo aveva distolto dalla sua manovra d'abbordaggio e disse a Blackband "Arrivo appena possibile comandante. Chiudo." Poi si scusò sorridendo: "Dottoressa, temo che dovremo rimandare una conoscenza più approfondita a un altro giorno..." E scattò verso la plancia, pensando: "Accidenti, peggio della mia Imzadi, questo comandante è una palla al piede..." Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57050.1 18 gennaio 2380 Con il calore umano di un iceberg il capitano chiese a Blackband: "Rapporto, comandante." Blackband, con un sorriso sornione del tipo "chi la fa l'aspetti" che andava da un orecchio all'altro rispose: "Signore, sono arrivati i nuovi ordini di missione dal GHQ della flotta. Se volesse abilitare l'LCARS alla traduzione..." "Computer, identificare" ordinò il capitano. "Riker, William Thomas, Capitano" rispose l'interfaccia sonora della nave. "Abilitare alla decodifica, seclar 6" "Inserire codice prego" "Omicron omicron alpha yellow, abilitare" "Abilitato. Prego, inserire seconda abilitazione" chiese il computer. I due ufficiali si fissarono sorpresi. Gli ordini in codice erano già fuori dalla routine, ma addirittura una doppia codifica. Blackband si avvicinò al computer: "Computer, identificare" "Blackband, John Peter, comandante" "Abilitare alla decodifica, seclar 5" "Inserire codice prego" "Charlie tango alfa blue, abilitare" "Abilitato. messaggio decrittografato" "Computer, accesso al messaggio, visualizzalo nella mia sala Tattica." ordinò il capitano facendo cenno a Blackband di seguirlo. "Consigliere, a lei la plancia ancora per qualche istante..." disse il capitano provocando un debole ma ben avvertibile gemito di Blackband. "Si, Signore " un leggero brillio apparve negli occhi dello stratega. Il solito sorriso si fece strada sull'impassibile espressione del Consigliere mentre si avvicinava alla Poltrona Di Comando. "Signori", disse non appena il Comandante e il primo ufficiale furono usciti "come da precedente esperienza, ed essendovelo meritato, potete richiedere una bevanda." "Computer, Programma Vornak53" Le luci sui comandi aumentarono leggermente di intensità, quelle della Plancia decrebbero, una leggera musica cominciò a suonare. Un lieve aroma di Cioccolata si diffuse, captato solo dagli olfatti più sensibili. Dopo un po' Blackband rientrò dalla Sala Tattica, visibilmente sconcertato. Alzò gli occhi e si sconcertò ancora di più. "Computer, ripristino plancia. Annullare Programma Vornak53" iniziò il consigliere un attimo troppo tardi. Blackband gridò: "COMPUTER ! Ripristino di tutti i valori standard per la plancia e termine dei programmi musicali attualmente diffusi dagli altoparlanti, e per favore, via quest'odore di cioccolata! È pur sempre una plancia!" "Dio, come adoro questo posto" pensò il consigliere alzandosi a malincuore dalla Poltrona di Comando. Blackband sedette sulla maledetta poltrona del comandante e guardò il log della plancia: "Signor Blair, ha avuto dei problemi ultimamente?" chiese preoccupato. "Comandante, ci si mette anche lei adesso? Non bastava Vornak?" rispose l'ingegnere abbastanza alterato. Abbastanza interdetto, Blackband stava per chiedere spiegazioni, poi rinunciò e disse: "No, no, Signor Blair, non si preoccupi, ho solo letto il log di plancia... ovviamente se ha dei problemi mi aspetto che chiami me o il capitano, no? Altrimenti do per scontato che se c'è anche solo un dado svitato lei sia più che in grado di aggiustarselo da solo, no?" cercò di medicare la ferita. "Ecco, appunto. Qui di sotto va tutto bene, ok?!!" rispose ancora immusonito Blair. "Benissimo Blair. da lei non mi aspettavo altro! A dopo" rispose Blackband, che ancora non sembrava averci capito molto. Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo. Dopo una breve influenza, il tenente comandante Gloval era tornato ad occupare il suo posto di Ufficiale Scientifico. Tornare al lavoro significava smistare tutti i messaggi accumulatisi nel frattempo, e questo voleva dire un lavoro alquanto noioso... "Computer: elencami i messaggi che non ho ancora ascoltato, in ordine di priorità." Il computer iniziò a leggere una lunga lista di appuntamenti (saltati), rapporti dei sottufficiali e così via. Una cosa però saltò all'orecchio dell'ufficiale: un messaggio da parte di Roy Hayes, un suo vecchio compagno d'accademia; e sul video vide chiaramente, nonostante la sue incredulità, ciò che da anni aspettava: From: Lt. Roy Hayes (USS Avager) [!] Subject: Ho portato a termine la ricerca sul codice di comunicazione Borg. "Erano anni che studiava il codice di comunicazione Borg, ma non credevo che ce l'avrebbe mai fatta!" pensò Gloval mentre apriva il messaggio. Dopo averlo letto, in uno stato di febbricitante eccitazione, prese il comunicatore e disse: "Capitano: sono il tenente Gloval. Dovrei parlarle. Urgentemente. Chiudo." Inaspettatamente il capitano rispose con una voce alquanto perplessa: "In effetti, signor Gloval, stavo per dirle la stessa cosa." Missione: Impossibile Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57050.2 18 gennaio 2380 "Diario del capitano, data stellare 57050.2 . Spero che il colloquio con il FSO possa chiarirmi gli ordini più oscuri e nebulosi mai visti in quasi 30 anni nella flotta." Blackband ancora stava eliminando gli ultimi residui di odore di cioccolata dal ponte quando l'ufficiale scientifico si presentò privatamente a rapporto dal capitano... "Comandante." disse Riker che fissava perplesso lo schermo del suo computer. "Capitano, io..." "Mi può spiegare cosa significa questo messaggio, secondo cui LEI mi potrebbe spiegare la prossima missione?" "Ecco signore; ho appena ricevuto un rapporto da un mio collega d'accademia con cui stavo conducendo una ricerca sul linguaggio Borg, e, ecco, è incredibile ma siamo riusciti a trovare un algoritmo di codifica/decodifica per il loro linguaggio! Capisce signore? Possiamo intercettare le loro comunicazioni, infiltrarci nel loro sistema di difesa... Be' certo, solo in teoria... Ci sarebbe bisogno di effettuare dei test sul campo... capisce, vero?" chiese Gloval confusamente. "A dire il vero no... cosa intende fare di preciso, e cosa c'entra la mia nave?" chiese Riker, che invece iniziava a farsi un'idea piuttosto precisa e ben poco confortante di quale sarebbe stata la prossima missione. "Be' ecco signore... avrei bisogno del suo permesso per modificare alcuni sistemi di bordo, fra cui almeno uno dei phaser, poi avrei bisogno di alcuni tecnici, e infine di alcune attrezzature che dovrei richiedere sulla terra... So che le sto chiedendo molto, ma credo che si renderà conto dell'entità della scoperta e delle sue possibilità di applicazione..." "Mettiamola così, comandante. Mi è stato ordinato con tutti i possibili bolli e sigilli della flotta" e gli mostrò lo schermo del computer "di dare a lei e al suo collega tutto l'appoggio, compreso l'imbarco delle attrezzature su Marte. Non posso certo negarglielo. Però mi ascolti con attenzione, molta attenzione: se in un momento, in un solo momento dovessi ritenere che esista la minima possibilità che la Sovereign venga assimilata dai Borg" e una luce di rabbia lampeggiò negli occhi del capitano "sospenderò immediatamente la missione, invertirò la rotta e riporterò il suo collega e i suoi dizionari Borg sulla terra. E pretendo che lei, in quanto ufficiale scientifico, non si faccia trasportare dal suo legittimo desiderio di sperimentare la sua invenzione, ma valuti correttamente rischi e sia il primo a insistere per l'interruzione del test in caso di pericolo. Sono stato chiaro, comandante?" "Si..sissignore..." balbettò Gloval, non capacitandosi di tutta quella rabbia. "Bene, allora si prepari un bel discorso per spiegare ai suoi colleghi quello che intende fare senza violare il segreto militare...." Riker toccò il suo badge: "Riker a ufficiali superiori, a rapporto in sala Osservazioni tra 5 minuti." Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo. Lenarys si sedette alla scrivania di camera sua ed accese lo schermo sul tavolo: "Computer, registra questa lettera in uscita per Lenarys Tikal." Lenarys si sistemò davanti allo schermo e cominciò parlare con voce diversa, più bassa e rilassata: "Cara mamma, ti scrivo dalla mia nuova astronave, la "Sovereign", dove sono stata promossa ufficiale medico capo. Lo so, non sarai contenta della mia nuova assegnazione, ma ho voluto cambiare anche perché i miei compiti sulla Galeno mi ricordavano troppo la vita che facevamo su Bajor ... tutte quelle epidemie... Anche quella contro le malattie è una guerra e il nemico è anche più infido dei Cardassiani. È' per questo che ho preferito accettare questo assegnamento. Almeno qui probabilmente avrò a che fare con nemici in carne ed ossa e non con stupidi virus in grado di sterminare interi pianeti. Una nota curiosa: su questa nave sono l'unica donna fra gli ufficiali superiori. Mi sembra che l'essere stati a lungo in un ambiente maschile abbia creato fra loro quello che credo si possa definire "spirito da caserma". Tu sai che fra gli umani tradizionalmente le donne erano considerate più fragili. Certo che per noi donne Bajoriane tutto questo è molto strano, ma tutti sono assai galanti con me. Credo sia solo perché ancora non mi conoscono bene. Comunque per ora è abbastanza piacevole. Raccontami di te, ma se hai altre notizie di mia sorella, per favore non riferirmele più. Da quando si è unita ai Maquis, temo sempre di doverla incontrare in combattimento, e così preferisco non sapere niente di lei. Spero che tu capisca. Ti voglio bene, Rhyn chiudo." Appena chiuse lo schermo, dal commbadge uscì la voce di Riker che chiamava a rapporto. "Lenarys, arrivo" rispose pronta la dottoressa. Nave federale U.S.S. Sovereign, sempre nel frattempo. Kyle Barrent ricevette il messaggio mentre stava controllando (probabilmente sarebbe stato più corretto dire, smontando) un collegamento da sotto la console della sala teletrasporto 3 e dopo aver sbattuto la testa per la sorpresa si affrettò a rispondere "Qui Barrent, ricevuto. Arrivo in cinque minuti, chiudo". Quindi si sbrigò a rimontare la console più in fretta che poteva. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57050.3 18 gennaio 2380 Appena tutti gli ufficiali si furono accomodati in sala osservazioni il capitano attivò il monitor alle sue spalle che mostrava il diagramma dei quattro quadranti della galassia nota con le rispettive sfere di influenza delle varie alleanze. Tetramente tratteggiata in violetto, era riconoscibilissima la zona di influenza Borg, estesa a quasi tutto il quadrante gamma e che si protendeva minacciosamente verso i pianeti federali. "Signori, vi do lettura degli ordini della flotta stellare, nella parte che vi posso comunicare: la federazione sta portando avanti nella massima segretezza un progetto scientifico di importanza capitale. Vi basti sapere che e' in parte classificato a SECLAR 9 e che ha ricevuto priorità 1. La U.S.S. Sovereign è stata assegnata a tale esperimento scientifico. La ... necessità di una nave stellare ammiraglia ai fini dell'esperimento e la presenza a bordo di uno degli sviluppatori del progetto ha imposto la scelta della nostra nave. Ora, signor Gloval, se vuole darci qualche delucidazione..." L'ufficiale scientifico si schiarì la voce, rendendo evidente che stava cercando di compiere una non indifferente acrobazia verbale per spiegare ciò che poteva e tacere ciò che doveva. "Signori... Credo che sia il caso di riassumervi brevemente il motivo di questa convocazione. Ho da poco ricevuto notizia che un mio collega ha terminato, con successo, una ricerca che avevamo iniziato alcuni anni or sono. Di questa ricerca, in quanto adesso coperta da segreto militare, posso dire ben poco, se non che essa e' finalizzata a una completa analisi della struttura Borg, in ogni suo aspetto. La prima fase del progetto, legata all'analisi del loro sistema di comunicazioni si è conclusa; la seconda fase richiederà la messa in pratica delle scoperte e la verifica di alcune teorie. La terza e ultima fase richiederà il contatto diretto con i Borg. E tutto quanto posso dirvi... Se avete dubbi in proposito..." "Solo uno, comandante" lo interruppe il capitano "QUALI di queste fasi dovrà portare avanti la Sovereign?" "Ecco... sarò onesto: noi dovremmo eseguire la seconda parte ma il comando ha dato ordine che, qualora ve ne fosse la possibilità, venga eseguita, in parte o completamente, anche la terza fase. Voglio comunque rassicurarvi sul potenziale di rischio della missione; noi dovremo penetrare, di poco, nel territorio Borg ed effettuare lì alcuni test. Se saremo fortunati quei bastardi non li vedremo nemmeno." poi, vedendo lo sguardo cupo del comandante si schiarì la gola: "Ehm... Mi scusi il termine signore... Dicevo: cercheremo di evitare il contatto diretto con i Borg, anche se non è da escludersi che ciò si possa verificare, forse anche in risposta di una possibile intercettazione dei segnali di particelle Omega che dov- " Il capitano interruppe l'ufficiale scientifico: "Basta così, signor Gloval! Credo che abbia detto fin troppo. Le devo ricordare forse che il progetto ha Seclar 9?" "No, certo signore..." si scusò l'ufficiale. Poi tornò a rivolgersi ai presenti: "Comunque signori, sono fiducioso nella vostra collaborazione e soprattutto nella vostra più assoluta riservatezza sull'argomento. Grazie. Altre domande?" Blackband, decisamente nero, guardò Gloval di sbieco e soggiunse: "Io ne ho due, signor Gloval: primo, dovremo emettere campi decifrabili dai Borg e/o comunque segnalare in qualche modo la nostra presenza lì a quei gentili signori? Secondo... di che colore preferisce i crisantemi?" "Gradirei un po' meno di sarcasmo... capisco comunque la sua preoccupazione e, mi creda, sono anch'io del parere che si tratterà di una missione pericolosa, ma cerchi di non esagerare: ci limiteremo allo stretto necessario; per essere onesti, si, emetteremo delle onde decifrabili dai Borg, ma secondo i nostri calcoli dovremmo ottenere risposte..." cominciò Gloval "Comandante!... " intervenne Riker alzando gli occhi al cielo come a chiedere scusa tacitamente per tanta sfacciata violazione del SECLAR, poi rivolgendosi agli ufficiali disse: "Signori: il comando ha già mandato alcuni mesi or sono, una sonda in aperto territorio Borg. Questa sonda ha trasmesso per più di due giorni prima che i Borg si rendessero conto che il segnale era artefatto. Da allora sono state apportate parecchie migliorie, e comunque il rischio che corriamo è calcolato. Vi invito inoltre a dare il buon esempio ai vostri sottoposti: cercate di non essere voi a diffondere preoccupazione a bordo poiché avere un equipaggio spaventato renderebbe tutto più difficile. Signori, mi rendo conto che la missione, nonostante i buoni propositi del comandante Gloval, sia molto rischiosa. Voglio che sappiate due cose. Primo, che non è valso a nulla chiamare l'ammiragliato per discutere gli ordini. Questi sono e questi rimangono, e sapete tutti che non ci è consentito discuterli, per quanto possiamo e dobbiamo essere prudenti nell'eseguirli; secondo, al minimo segnale di pericolo, per la nave o per l'equipaggio, mi assumo personalmente la responsabilità di interrompere immediatamente la missione. Questo deve essere chiaro a ognuno di voi. Se foste al comando, e la nave o l'equipaggio fossero in pericolo, farete rotta di ritorno alla massima curvatura. Questo e' quanto, signori. Penso che potrete discutere poi col signor Gloval gli aspetti che riguardano più specificamente le vostre competenze. Per intanto, faremo rotta verso Marte, Utopia Planitia R&D center. Signor Blackband, ci porti là. Signor Gorr, segnali al quartier generale di Vulcano che interrompiamo i test. Priestly, Blair, Barrent: voglio questa nave in forma perfetta. Dottoressa, mi spiace metterla subito al lavoro, ma l'infermeria dovrà essere in piena operatività durante tutta la missione. Potete andare... ah dimenticavo: questa sera è programmato un party di benvenuto per la dottoressa... non penso sia saggio togliere all'equipaggio questa distrazione, pertanto..." Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57050.4 18 gennaio 2380 Gorr uscì assieme a tutti gli altri ufficiali dalla sala Tattica, praticamente sommerso nei propri pensieri se ne andò quasi in automatico verso la sua postazione tattica. "Borg! Ancora loro!" Poi sollevò la testa giusto in tempo per vedere Lenarys, la nuova arrivata, che se ne andava con Riker e Blackband alle calcagna. Un sorriso mosse lievemente i margini della sua cicatrice. Nave federale U.S.S. Sovereign, più tardi Un tenente una volta disse: "Non c'è niente di meglio che battere un guardiamarina con i Borphal Klingon, dopo il turno." Cinque minuti dopo il guardiamarina Gorr gliene stava puntando un dritto sul pomo d'adamo, dopo averlo steso e disarmato. Da allora, e forse anche da un po' prima, il Tenente Gorr faceva un punto d'onore nella sua conoscenza di molteplici strumenti di offesa, e, qualche sera, quand'era in vena di ricordi, spolverava le sue tecniche. "Computer, un borphal klingon ed un pugnale." chiese all'holodeck. Le armi apparvero di fianco a lui, sospese a mezz'aria, lui le impugnò e le fece roteare con maestria, per controllarne il peso ed il bilanciamento, soddisfatto continuò: "Computer, tre guerrieri klingon, arma bianca, atteggiamento aggressivo. Posizioni a caso, sicurezza livello 1, o minore se possibile." I klingon apparvero, delle macchine da guerra inferocite, ognuno con in mano il bat'leht. Cominciarono ad urlare ed uno di loro si fece avanti verso Gorr, tentando un affondo, ma non riuscì a prendere il bersaglio, Gorr si abbassò e, con migliore fortuna, lo prese in pieno sul piede di appoggio. La figura olografica rotolò, e mentre si stava rialzando anche il secondo dei tre decise di farsi avanti. Allora Gorr arretrò di due passi poi stampò un calcio volante sul volto del nuovo arrivato, che gli prese la gamba al volo. Usando la caviglia imprigionata nelle mani del klingon come perno, con l'altra gamba lo prese in piena faccia, buttandolo a terra. Si fece avanti anche il terzo. "E vai!" sussurrò Gorr a denti stretti. Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo. Kyle credeva di essere un uomo felice: grazie anche al suo intervento erano riusciti a superare una situazione critica. Quindi si era recato alla riunione in sala briefing con una certa dose di ottimismo solo per vedersi crollare il mondo addosso. I Borg, stavano per entrare in territorio Borg. Questa notizia lo aveva lasciato interdetto. No, interdetto era poco, era letteralmente sconvolto, ma fortunatamente fece in tempo a riprendersi quel poco che serviva a non fare trasparire il suo sgomento dall'espressione del volto. Rimase però per tutto il tempo della riunione con il pugno chiuso stretto e non fu in grado di replicare niente all'ufficiale scientifico quando questi chiese se qualcuno aveva domande. E Kyle le aveva, nella sua mente turbinavano un sacco di domande ma non ne fece nemmeno una e non soltanto perché sapeva di non poter ottenere risposte per l'alto livello di seclar, ma anche perché non era sicuro di poter tenere un tono di voce che non tradisse la sua incertezza. Rimase lì ad ascoltare cupo le due domande che seguirono e le risposte quindi, quando la riunione terminò uscì dalla sala e si diresse verso la sala teletrasporto 1, la sua seconda casa. Fra alcune ore ci sarebbe stata la festa per il nuovo ufficiale medico: bene, questo sarebbe servito a calmare la tensione, per quanto a Kyle non piacessero troppo le feste troppo affollate e rumorose. In quel tempo fece un controllo completo del sistema e organizzò i turni dei suoi uomini lasciando che la sua mente si immergesse nel lavoro, in questo modo riuscì a calmarsi. Quando il signor Blair chiamò al comunicatore aveva ripreso il controllo di sé e per il momento era riuscito quasi a dimenticarsi dove erano diretti. "Signor Barrent, sono impaziente di provare il nuovo sistema di teletrasporto. Quando crede che sia possibile testarlo?" Kyle sorrise, una sfida era quello che ci voleva per tirarlo su di morale. "A dire il vero per il momento il sistema é piuttosto occupato e visto il consumo energetico che il nuovo sistema necessita credo sia meglio effettuare il test in condizioni ottimali, senza cioé che il sistema sia impegnato in altri compiti. Che ne dice di provare dopo la festa al Bar di Prora?" Dal comunicatore giunse la voce un po' delusa dell'ingegnere capo: "D'accordo, faremo come vuole lei. A dopo allora". Dopo questa breve distrazione Kyle finì il suo lavoro e decise di informare il comandante "Barrent a Riker, sistema teletrasporto operativo e funzionante al 100%, uomini e macchinari pronti ad agire al suo comando. Barrent chiudo" "Grazie tenente, ma ora le ordino di prendersi una pausa" gli rispose il capitano, molto soddisfatto. "Si, signore". Mai ordine piu' piacevole aveva ascoltato ! E si diresse verso la Festa... Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57051.4 18 gennaio 2380 Mancavano appena un paio d'ore alla festa che stanno preparando per lei al Bar di Prora, ed ancora Lenarys era in infermeria a familiarizzare con la nave. Ad un certo punto, mentre stava parlando con un'infermiera, udi' il "gssss" della porta giungere dalle sue spalle. L'infermiera di fronte a lei sbiancò e lei, vedendo la faccia si girò di scatto. Sulla porta dell'infermeria, si trovava il tenente Gorr, con la divisa del tutto strappata. Il suo braccio destro sembrava visibilmente più lungo di quello sinistro, aveva tagli un po' dappertutto per il corpo. Eppure la sua faccia, come sempre, era seria ed impassibile. "Per tutti i profeti ! - esclamo' Lenarys - Come ha fatto a ridursi così?" Gorr per tutta risposta grugni': "Allenamento pesante sul ponte ologrammi, le tralascio i particolari!" "Si sieda." ordinò la dottoressa, poi prese il tricorder medico e analizzò la ferita. "E' lei la nuova dottoressa?" Lenbarys fece un cenno affermativo: "Allora, si può sapere come si è lussato la spalla?" "Le ho detto. Mi stavo allenando sul ponte ologrammi." "Allenando. E l'indice di sicurezza? Non poteva stare un po' più attento?!" "Dottoressa, mi risparmi le prediche e mi curi." abbaio Gorr. Lenarys gli puntò la siringa a compressione sul collo e gli iniettò qualcosa; poi fece segno all'infermiera di aiutarla: "Lo tenga fermo." Gorr guardò le due donne perplesso, poi Lenarys gli prese il braccio slogato e con un'unica mossa reinserì l'omero nell'articolazione. Gorr trattenne l'urlo che stava per lanciare. Talvolta l'orgoglio è più forte del dolore ! Disse a denti stretti: "Dottoressa! Ho sentito male!" "Mi scusi." gli rispose, poi, mentre passa il tricorder medico sulla lussazione di Gorr, gli chiese: "Che indice di sicurezza ha usato sul ponte ologrammi?" Gorr, ancora stupito per il trattamento ricevuto, rispose sibilando: "Uno". "Beh, io ho usato un grado di anestesia equivalente all'indice di sicurezza uno, cioè assolutamente inadeguato." Gorr le lancia un'occhiataccia: "Carino, molto carino, non mi avevano detto che su Bajor l'umorismo era così sviluppato!". Lenarys gli rispose: "Tenente, stiamo andando a combattere con i Borg e lei poteva ferirsi in modo più serio di una semplice lussazione. Le sembra il momento per simili giochetti!?" "Non c'era momento migliore per allenarsi al combattimento." disse ancora a denti stretti Gorr. La Dottoressa riprese la siringa e gli iniettò ancora qualcosa nel collo. "E adesso?" chiese Gorr preoccupato. "Adesso, le ho fatto una anestesia un po' più forte". Poi, rivolta all'infermiera: "Ci pensa lei a ricucire il tenente Gorr? Grazie." Sorridendo disse a Gorr: "Mi scusi, ma c'è una festa e non vorrei fare tardi. Se finisce in tempo, ci raggiunga anche lei". Fece per dargli una pacca sulla spalla, ma di fronte agli occhi sgranati di Gorr, si trattenne e ridendo fece per uscire dall'infermeria, e fu quasi investita da una barella antigravitazionale che stava entrando di volata. Gorr si girò verso l'infermiera: "Ma è sempre così o solo quando ricuce i graduati?" Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo. "Allora, questo è l'ultimo tubo di Jefferies da riparare, guardiamarina Giax, lei ripara quel pannello ed io questo." "Mi scusi ma, che cos'é questo?" - chiese Giax porgendo al capo ingegnere uno degli attrezzi "E' un saldatore laser, ignorante!" - rispose Blair - "Ehi, attento cosa....AHHH!, cosa hai fatto assassino!" - esclamo' Blair dopo essere stato colpito dal saldatore alla gamba destra. Nella sala macchine si sentirono tuonare le agghiaccianti urla del Capo Ingegnere in preda al delirio. Tutti corsero a soccorrerlo, e quando arrivarono lo videro sanguinante con le mani attorno al collo del giovane Guardiamarina, e subito li separarono. Mentre lo portavano in infermeria Blair urlò: "Quando tornerò voglio tutte le riparazioni terminate, o il capitano ci uccidera' tutti !!" "Presto emergenza! Il Capo Ingegnere e' ferito !" esclamò uno dei tecnici che spingevano la barella. All'istante il viso di Lenarys Rhyn si affacciò nella visuale di Blair dicendo: "Stia calmo è in buone mani" Blair con espressione soddisfatta disse:" Wow, sa che solo la soave visione del suo viso mi ha fatto passare il dolore, è incredibile non sento più nulla!" "No, veramente quello è l'effetto dell'anestesia locale alla gamba." - disse la dottoressa - "e se non la pianta le farò un'anestesia totale!" Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57051.5 18 gennaio 2380 Al termine la dottoressa ordinò all'ufficiale: "Allora, lei rimarrà qui per 24 ore a riposare, poi potrà tornare a lavorare." Blair, soddisfatto di restare lì ad ammirarla disse: "Sarà un piacere per me poter guarire ammirando una tale bellezza al lavoro, anzi mi farò male più spesso!" La dottoressa innervosita minaccio': "Veda di dormire piuttosto, se non vuole vedere i coltellacci che usavano i chirurghi del 20° secolo volarle addosso, signor Blair!" Blair sconcertato arretrò: "Ok ora ho afferrato il concetto, benissimo... ma mi perdero' la sua festa..." "D'accordo allora..." disse Lenarys "per la festa le do un permesso speciale..." E uscì in fretta, diavolo, ancora una volta era riuscita ad essere in ritardo partendo in anticipo... Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57051.7 18 gennaio 2380 "Diario Personale del Capitano, data stellare 57051.7 . La nave sembra un cimitero. Bisbigli accorati e occhiate cupe, tutto l'equipaggio si sta deprimendo incontrollabilmente, e anche io risento di questo clima." Al bar di prora, quella sera stessa, si tenne la festa di benvenuto per Lenarys Rhyn, ma l'atmosfera non era di certo allegra. Intorno a Lenarys c'erano Blackband e Riker. "Avrei preferito arrivare in un momento più tranquillo." disse la dottoressa "Già" - disse Blackband buttando giù tutto il contenuto del suo bicchiere. Poi si allontano' per cercare qualcos'altro da bere. Rimasta sola con Riker Lenarys gli disse, seria: "Capitano, deve fare qualcosa per il morale dell'equipaggio. La notizia che stiamo per entrare nello spazio Borg si è diffusa. Tutti sono convinti di stare andando verso la morte." "Non ci deve pensare il consigliere al morale dell'equipaggio?" chiese Riker, di pessimo umore. "In certi casi ci deve pensare anche il capitano. A meno che anche lei pensi che stiamo andando veramente verso la morte." Riker la guardo' infastidito, ma Lenarys non era certo un tipo facile da intimidire: "So a cosa sta pensando: ecco l'ultima arrivata che si permette di dare lezioni." "Non sapevo avesse sangue betazoide nelle vene" disse sarcastico Riker. "Infatti non ne ho, ma so cosa può fare la disperazione." rispose la donna glacialmente. "Un'altra volta un'altra donna mi dette un consiglio simile al bar di prora di un'altra astronave." disse Riker un po' più calmo. "E aveva ragione?" "Mi scusi, dottoressa" disse, e se ne andò. Subito dopo Lenarys venne avvicinata da Blair che le porse un bicchiere tutto festoso. Lenarys sembrò divertita e lo prese. "È bello averla a bordo dottoressa." disse Leonard. "Grazie Comandante" "Mi chiami Leonard" "Voi umani consentite alle persone di chiamarvi con il vostro nome privato con troppa facilità. Probabilmente la chiamerò Leonard un giorno, ma è ancora presto." "Ed è possibile fare qualcosa per avvicinare quel giorno?" "Temo di no". Blair, che si era avvicinato alla dottoressa mentre parlavano, si allontanò: "OK, ho capito, mi scusi". "E di cosa, comandante?" In quel momento dall'altro capo della stanza Riker richiamò l'attenzione di tutti: "Un attimo di attenzione prego. Mi sembrava che a questa festa mancasse qualcosa, e allora..." Un applauso e grida di giubilo coprirono le sue ultime parole. Riker si era presentato con la sua tromba e con altre tre persone dotate anche loro di strumenti musicali. Quindi cominciarono a suonare. Mentre suonava, Riker sorrise a Lenarys, che a sua volta ricambiò il sorriso e sollevò il bicchiere accennando un brindisi al capitano. Un altro applauso si levò, mentre Blackband, afferrato un contrabbasso, iniziò a duettare col capitano in uno stupendo pezzo di Jazz. In quella entrò il tenente Barrent, intravide la dottoressa e si diresse subito da lei. "Salve, sono Kyle Barrent, ci siamo già visti in sala briefing ma non abbiamo ancora avuto modo di presentarci" Lenarys era sul punto di replicare qualcosa quando Kyle continuò: "Credo di doverle le mie scuse, vede é anche colpa mia se non abbiamo potuto teleportarla a bordo e si é dovuta sorbire chissà quaante ore di noia a bordo di una navetta. Spero di averle arrecato troppo disagio" Lenarys lo guardò in faccia e quindi fece una piccola risata. Kyle, stupefatto non riusciva a capire il motivo di tanta ilarità: "Cosa...?" "Mi dica signor Barrent, é sempre così apprensivo nei riguardi degli altri? Non ci siamo nemmeno presentati e si sente già in dovere di scusarsi per qualcosa che non poteva neanche prevedere. Si rilassi, non mi sono affatto annoiata sulla navetta, era da tanto che non ne pilotavo una e devo dire che é stato più divertente di quanto ricordassi. Piuttosto, cosa ne pensa del capitano, suona bene vero?" Solo in quel momento Kyle si rese veramente conto di chi stava intrattendo la gente in quel momento e dovette ammettere la bravura del capitano, malgrado anche lui non fosse privo di qualsiasi senso musicale. Un'improvvisa sete si impadronì di lui e Kyle si scusò con Lenarys per dirigersi verso il bancone del bar. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57051.8 18 gennaio 2380 Gloval arrivò in ritardo alla festa per l'arrivo del nuovo ufficiale medico. Avvicinandosi a lei disse: "Non lo trova buffo?" "Oh! Non mi aspettavo piu' di vederla..." rispose Lenarys "Cos'è che dovrei trovare buffo?" "Il gruppetto che sta suonando e... Mi scusi. Voglio dire, devo averle fatto una brutta impressione, ma ero così preso dalla notizia giunta dal comando di flotta che non le ho nemmeno dato il benvenuto!" "Non si preoccupi... La capisco, sa? Vede, il comandante mi ha parlato della sua... della sua..." "Ossessione?" "No, avrei detto 'avversione' per i Borg. Deve essere felice, no? Adesso andremo tutti a studiarli e chissà che questo non sia il primo passo verso la loro distruzione..." poi abbasso la voce e sospirò "e forse anche verso la nostra..." Gloval cercò di sembrare allegro: "Non dovrebbe essere così pessimista! Non crederà certo che io abbia voglia di morire?" "Credo che nessuno qui ne abbia, ed è proprio per questo che sono tutti così preoccupati..." rispose lei. Gloval disse a bassa voce: "Siamo noi il nostro peggior nemico..." "Cosa? Non ho sentito." fece Lenarys. "Dicevo che così non va... c'è troppa preoccupazione, troppa mancanza di fiducia... Mi farebbe una cortesia? Verrebbe un attimo con me lontano da questo baccano? Ho da mostrarle qualcosa..." Lenary si fece un po' sospettosa: "Veramente io non lo considero baccano, a me piace. E poi cosa dovrebbe mostrarmi?" "Almeno lei! Un po' di fiducia!... Scherzo! Mi segua." La dottoressa era riluttante a lasciare la sua festa: "Va bene, ma cerchiamo di fare presto..." "Questione di pochi minuti!" la rassicurò Henry. Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo. Kyle era così immerso nei propri pensieri che solo a metà strada si accorse di essere stato maleducato a non chiedere alla dottoressa se per caso non gradisse qualcosa da bere. Si girò, pronto a rimediare a questa sua mancanza, giusto in tempo per vedere Lenarys uscire dalla sala insieme al signor Gloval. "O beh, pensò, avrò certo modo in futuro di farmi perdonare da lei...sempre se ci sarà un futuro" pensò. Questo pensiero cupo si era infilato nella sua mente eludendo tutti i tentativi di Kyle di essere ottimista e bastò per rovinargli il buon'umore. Tutt'ad un tratto non aveva più voglia di synthalcool e optò per un buon cappuccino caldo che bevve seduto ad un tavolo vicino alla finestra da cui poteva vedere le stelle muoversi nella loro lenta ed infinita danza. Dopo dieci minuti passati lì al tavolino si sentì inquieto e capì che stare ancora lì non sarebbe servito a calmarlo, così decise di andare a fare del sano movimento fisico. Nave federale U.S.S. Sovereign, sempre nel frattempo. I due arrivarono alla cabina di Gloval. L' esobiologo prese dalla sua scrivania un piccolo oggetto e lo mise in mano a Lenarys. Era un antico pezzo di carta, lacero e sbiadito, messo fra due sottili lastre di Plasteel: una scritta danneggiata diceva " Still, we must fight or face defeat, we must keep going and not retreat. With our strenght we'll find the might, there's no fight we can't fight, together." "E' una poesia terrestre del 21° secolo... Forse dovrei spiegarle..." disse Henry. Lenarys lo prese in contropiede: "È "We will win", vero?" Gloval ne fu piacevolmente stupito: "Non credevo la conoscesse! Voglio dire ... lei è bajoriana". "Forse lei non sa che mi piace cantare e conosco molte canzoni, anche terrestri." rispose Lenarys sorridendo Gloval si avvicinò a Lenarys e le disse sottovoce: "Mi piacerebbe sentirla" Lenarys si allontanò da lui, ma gli sorrise: "Ce ne sarà l'occasione." Gloval riprese in mano la pergamena: "È stata scritta proprio durante una guerra, per incitare gli uomini a non arrendersi mai, nemmeno nei momenti più bui... E credo si adatti alla perfezione alla situazione attuale..." disse Henry. "La vuole sapere una cosa? Prima di essere assegnata qui già ero a conoscenza che l' equipaggio di questa nave fosse eccezionale, ma credo che chi me lo avesse detto si riferisse ad altro. Sto avendo una sorpresa dopo l' altra: prima il capitano, poi lei..." Gloval si mostrò sorpreso. Lei continuò: "Beh, diciamo che non mi aspettavo una cosa del genere, soprattutto dopo il discorso che ha tenuto questa mattina..." "La ringrazio... lo prendo per un complimento... Comunque mi creda, il rischio che corriamo è minimo, e poi..." soggiunse ridacchiando "beh mi dispiacerebbe proprio non vederla più... D' altra parte i ruoli che abbiamo a bordo della nave ci offrono moltissime possibilità di collaborazione nei tempi a venire e" poi, notando uno sguardo dubbioso, si affrettò a soggiungere " Ah! Non penserà mica...? No, no! Non si preoccupi! Parlavo solo professionalmente! Giuro! Non sono come quei due..." "Cosa vorrebbe dire?!?" fece Lenarys sorpresa. "Beh, lo sanno tutti che quando cammina dietro di lei ci sono sempre due ombre, oltre alla sua, intendo!" "E con ciò cosa..?-" iniziò la dottoressa inalberandosi. "Io? Niente, niente! Anzi, che ne dice di tornare di sotto? Devo ammettere che quelle ombre suonano proprio niente male..." Gloval si avvicinò alla porta che si aprì, ma Lenarys non lo seguì: "Aspetti. Restiamo ancora un po' qua, da soli". Gloval torno' vicino a Lenarys, che sembrava di colpo impacciata: "Henry, in questo momento lei ... tu hai una storia con qualcuna?" "No" rispose lui sinceramente. "Neanch'io ... Beh, siamo soli e stiamo andando incontro alla morte ..." Gloval la abbraccio' e Lenarys ricambiò baciandolo. Nave federale U.S.S. Sovereign, .poco dopo "Computer" ordinò Kyle nel vasto cubo vuoto che era la sala ologrammi non in funzione "Attivare programma Barrent 0013" In risposta a questo comando si materializzò sotto i suoi piedi un trampolino e davanti a lui una piscina lunga cinquanta metri. Alla sua sinistra altri sei uomini erano pronti a tuffarsi al segnale dello starter e una tribuna gremita di gente era col fiato sospeso aspettando l'inizio della gara. Lo starter diede il via e Kyle si tuffò rispuntando pochi metri dopo dall'acqua e iniziando a nuotare freneticamente per competere con gli altri concorrenti. Questa volta era sicuro di farcela, sarebbe arrivato primo battendo il suo avversario di sempre, un nuotatore russo del XX secolo chiamato Popov. Arrivò secondo. Stranamente calmo stette qualche tempo a riprendere fiato e quindi fece una vasca sott'acqua per rilassarsi. Una volta emerso uscì dalla vasca e quardò il suo avversario salire sul gradino più alto del podio. Sorrire e disse quasi più rivolto a se stesso che all'ologramma: "Per ora goditi pure la tua vittoria, la prossima volta sarò io a salire su quel podio, ne puoi star certo." Quindi si girò e disse "Computer, attivare programma BarrentRelax2". Una piccola isola tropicale apparve al posto della piscina, il mare sconfinato la circondava da ogni lato, l'unica cosa presente su di essa erano due palme messe li apposta per sorreggere un'amaca. Kyle si sdraiò e si lasciò dondolare con una gamba a penzoloni ascoltando il rumore regolare del mare e dei gabbiani. Solo allora lasciò fluire i suoi pensieri senza tentare di frenarli. Era a bordo di una delle migliori navi della federazione, era a capo della sua sezione e si trovava sotto il comando di una leggenda vivente, cosa si poteva volere di più? "Il futuro" si rispose. Era ridicolo, sin da quando era stato assegnato al suo primo incarico era conscio della possiblità di poter morire e lo aveva accettato di buon grado, era un giusto prezzo da pagare per poter fare la vita che faceva, viaggiare tra le stelle, incontrare nuove civiltà, muoversi su un piccolo guscio metallico nell'infinità vastità del cosmo a caccia dell'ignoto. Allora perché questa volta era diverso?, perché era così inquieto? "Perché ci stiamo cacciando da soli in bocca al lupo, ecco perché" si rispose nuovamente. Sorrise a questa consapevolezza: "Ammettilo Kyle, hai paura; é una cosa del tutto naturale, prima la accetterai e prima riuscirai a conviverci!". Questa presa di coscienza non sembrò servirgli a molto, tuttavia in qualche modo si sentì più leggero: un nuovo pensiero si formò nella sua mente, a bassa voce disse "beh, se proprio questi devono essere i miei ultimi giorni vediamo di sfruttarli al meglio e di dare il meglio di me e se i borg vogliono farmi la pelle dovranno sudare prima di riuscirci". Sorridendo Kyle uscì ordinando al computer "Fine programma" e si diresse verso la sala tt 1 pronto ad affrontare quello che il futuro gli avrebbe lanciato contro. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57051.9 18 gennaio 2380 Era una notte buia e tempestosa quando Leonard Blair si trovava nella Torino della seconda metà del 20° secolo, con l'intento di infiltrarsi nello stabilimento FIAT. Giuntovi davanti decise di scavalcare le alte mura perimetrali, superare il campo minato, le tagliole, il filo spinato, le guardie e infine il complicato sistema d'allarme presente all'interno dell'edificio. Una volta dentro accese la torcia elettrica e si addentrò alla ricerca dell'autosalone. Lo trovò subito e, non appena vide al centro una vettura coperta da un grosso telo nero, i peli cominciano a drizzarglisi dall'emozione, passando attraverso l'attillata tuta alla Diabolik, e a mano a mano che si avvicinava la gioia cresceva. Con un colpo secco tolse il telo e dinanzi a quello splendore gli occhi cominciarono a lacrimargli, si trattava del suo sogno, del modello più raro e prezioso che a lui, appassionato collezionista d'automobiline, ancora mancava: la FIAT Duna. Con gesto istintivo provò a rompere il finestrino, ma si rese conto di non poter rovinare un'auto così cara, quindi con tono nervoso gridò: "Computer! Dammi subito le chiavi di quest'auto!", e mentre si materializzavano nel palmo della sua mano destra si accorse di avere uno strano tic al labbro inferiore di cui né lui né nessun altro s'era mai accorto. Con estrema gioia si sedette al posto di guida, mise in moto il veicolo e a folle velocità sfondò la vetrina di vetro antiproiettile, stirò due guardie e se ne andò scorrazzando per le strade della città. Ignaro di ciò che stava per accadere, entrò in autostrada sempre col sorriso sulle labbra, ma subito dopo aver inserito la quinta la leva del cambio si spezzò e gli restò in mano, dallo specchietto retrovisore centrale si accorse di strane fiammate provenienti, presumibilmente, dalla marmitta e quando la ruota posteriore sinistra si staccò, Blair si schiantò con l'auto contro un muro. Preso dallo sconforto si accasciò sulle ginocchia in lacrime, pensando si trattasse di un segno del destino avverso che non voleva permettergli di realizzare il suo sogno, poi realizzò la possibilità che il computer abbia effettuato una rappresentazione troppo fedele alla realtà dell'epoca, poiché questo era il motivo che rese raro il modello di quest'auto. Si ricordava, però, di aver volontariamente omesso questa caratteristica al momento in cui aveva inserito il programma nella memoria del computer, perciò decise di verificare: "Computer, come mai l'esecuzione del programma differisce dagli schemi originali?" "Il programma ha subito le necessarie modifiche in seguito all'inserimento della nuova subroutine specifica per il realismo delle rappresentazioni, durante la periodica manutenzione dei sistemi del ponte ologrammi compiuta dal Guardiamarina Giax". Blair inferocito come un cinghiale uscì esclamando: "Computer chiudi programma, lo modificherò dopo!", e si diresse verso il proprio alloggio con l'intenzione di prendere il cric della Ferrari Testa Rossa, che la sua famiglia si tramandava di generazione in generazione come un trofeo, per disintegrare a livello submolecolare il guardiamarina Giax. Nel tragitto vide uscire la dottoressa Lenarys e il Sig. Gloval dall'alloggio di quest'ultimo, mano nella mano per poi bruscamente separarsi non appena si accorsero della sua presenza, ma era troppo innervosito per puntualizzare la situazione. Non appena entrò nel suo alloggio vide dinanzi a se tutta la propria collezione nel suo splendore, e subito gli passarono dalla mente i cattivi pensieri. Spolverò qualche modellino, controllò lo spazio riservato all'unico pezzo mancante posto tra la Ferrari e la Lamborghini fino a quando il sorriso gli si stampò nuovamente sul viso. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57052.0. 18/19 gennaio 2380 "Diario personale del Capo operazioni. Data stellare 57052.0. Tutti si divertono e io no. Certo che la vita e' ingiusta..." Il tenente comandante Priestly stava svolgendo il turno di notte sul ponte, un po' arrabbiato per la festa, ma rassegnato ("Tanto, prima o poi, sara' qualcun altro a fare il turno mentre io sarò al bar di prora... pazienza... ma avrei proprio voluto salutare la nuova dottoressa..."). Poi il timoniere McKnight si voltò verso il giovane e gli disse: "In avvicinamento al sistema solare, signore." "Ridurre a metà impulso" "Sissignore" disse il timoniere eseguendo. "Messaggio in subspazio in arrivo dal centro di Utopia Planitia, signore." avverti' il tenente JG alla console tattica. "Sullo schermo" disse Priestly alzandosi. "Solo audio, comandante, è cifrato e trasmesso su frequenze non convenzionali." Priestly inarcò un sopracciglio e fece un cenno con la testa. "Sovereign, qui Hayes, siamo pronti per il trasferimento. Vi mando le coordinate e i piani di carico." "Ricevuto, signor Hayes, saremo in posizione tra pochi minuti. Sovereign chiudo" Poi si rivolse al guardiamarina:" Timoniere, orbita standard." Toccò il pannello di comunicazione sulla poltrona: "Priestly a Blackband, mi spiace importunarla, signore, ma volevo informarla che siamo arrivati a Utopia Planitia e stiamo per iniziare l'imbarco di materiali e ufficiali." "Si figuri Priestly, anzi, deve! Arrivo subito in plancia." rispose Blackband con sottofondo di tromba. Priestly accusò il suo disappunto inarcando un sopracciglio. Poi impartì altri ordini: "Priestly a sale teletrasporto e stive di carico, eseguire la sequenza di teletrasporti secondo l'ordine ricevuto. Priestly a sicurezza, una squadra ai teletrasporti 1 e 2 per scortare il personale imbarcato ai rispettivi alloggi. Priestly a Gloval, penso le farà piacere andare ad accogliere il suo amico Hayes al teletrasporto 1" Poi si sedette in poltrona e chiese all'ufficiale operazioni: "Mi informi non appena avremo completato il carico." Sospirò annoiato, e si sedette di nuovo nella poltrona di comando, appena illuminata dalle luci soffuse del turno di notte. Nel frattempo Blackband, dopo essersi scusato con tutti al Bar di Prora, arrivo' in plancia sgranocchiando un paio delle sue immancabili e micidiali noccioline blu. Stephan impallidì non appena s'avvide che glie ne stava offrendo una... "Rapporto signor Priestly" disse ridendo l'ufficiale. "Stiamo prendendo a bordo il signor Hayes e la sua attrezzatura, dovremmo metterci un tempo relativamente breve, ho chiesto ai teletrasporti di avvertirmi appena terminato. Il messaggio di contatto è arrivato criptato e su frequenze inusuali" "Senta un po', Stephan, ha per caso notizie relative alla stabilità del wormhole bajoriano?" si informò il comandante. "No, ma posso informarmi in breve tempo signore" risponde Priestly inarcando vulcanianamente un sopracciglio. "Posso chiedere perché?" "Mi stava venendo una mezza idea di quelle un po' folli... da quello che ne sappiamo il wormhole bajoriano dovrebbe avere l'altro capo sul lato del territorio borg più lontano dalla federazione no? Ed allora, se attualmente è stabile ci sarebbe da pensare un paio di cosette del tipo: primo, se i borg dovessero aspettarsi visite difficilmente se le aspetterebbero dal loro lato più lontano dal nostro territorio, no? E se anche ci aspettassero di certo non si aspetterebbero però di vederci comparire dietro un sistema di occultamento visto che solo una nave della federazione ne ha uno a bordo, no? Però prima di parlarne col capitano vorrei pensarci un attimino per il suo verso...." rispose Blackband. "Signore, posso ricordarle che il trattato di Algeron impedisce alla federazione di sviluppare e/o utilizzare tecnologie di occultamento?" risponde Priestly. "Beh, a parte il fatto che qualsiasi vascello in grado di sviluppare velocità di curvatura è di per se un sistema di occultamento, non mi sembra che i borg abbiano firmato trattati con noi, no? Comunque dovrà poi decidere il capitano, a noi spetta dargli suggerimenti, no?" "Certo, signore." rispose il giovane, poi, rivolto al computer, ordinò: "Computer, accesso di sicurezza, codice Operatore Priestly, ro-pi-gamma-2-7-3-abilitare" "Accesso di sicurezza garantito." "Funzioni LCARS, recuperare e integrare dalla banca dati federale di Memory Alpha e dai diari della stazione Deep Space Nine ogni notizia riguardante il tunnel spaziale Bajoriano. Limitarsi alle nozioni accessibili fino a SECLAR 6" "Lei non ha accesso a SECLAR 6" rispose seccamente il computer. "Certamente, computer. Codifica le informazioni per seclar e richiedi verifica seclar prima di aprire il rapporto." "Questa procedura non le consentirà di visionare l'output dei suoi comandi. Vuole procedere secondo i parametri attuali?" "Affermativo, computer. Esegui con priorità 2" "Ordine accettato. Il rapporto sarà disponibile nella banca dati di sicurezza del computer della nave appena completato lo scaricamento delle informazioni e il loro ordinamento." Il Consigliere si alzò dalla sua poltrona, guardò i Monitor, si voltò, guardò il Comandante Blackband dritto negli occhi: "Signore, credo sia meglio parlarne in sala tattica non appena avremo avuto i dati sul Wormhole, comunque le ricordo che ognuna delle navi Klingon possiede un dispositivo occultante, ed essendo parte integrante della federazione, i loro dispositivi sono noti alla Mente Borg, anche se ho un alcune idee che potrebbero comunque suffragare la sua idea dandoci ottime possibilità di successo." Il comandante, dato che la notizia della cioccolata aveva fatto il giro della nave, lo guardò in maniera leggermente perplessa, spingendolo a puntualizzare: "Sono un esperto di strategia, anche se non ha mai avuto occasione di avvalersi dei miei servigi su questa nave, signore." Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57052.3. 19 gennaio 2380 Blair entrò nella sala teletrasporto n.3 dove ad aspettarlo si trovava il Sig. Barrent che aveva ultimato l'imbarco di materiali e ufficiali. Blair salutò l'ufficiale e gli disse: "Bene, stabilisca le coordinate di teletrasporto per la distanza massima di 80.000 km sulla superficie del pianeta, e si prepari a dare energia." Mentre diceva le ultime parole andò a disporsi sulla pedana. Barrent disse: "Coordinate calcolate", poi alzò lo sguardo verso il capo ingegnere e sconcertato disse: "Ma, Signore la normale procedura di collaudo prevede l'utilizzo di oggetti prima di provarlo su esseri viventi" "Non si preoccupi" rispose il comandante "per evitare la perdita di tempo ho deciso di provarlo subito su di me perché sono sicurissimo che funzionerà" "Ma come può esserne così sicuro?" "Si calmi, la mia esperienza e bravura m'impediscono di fallire, perciò sono sicuro di aver eseguito tutti i lavori alla perfezione e sono certissimo di tornare indietro intero." "Se proprio insiste lo farò, però sia chiaro che non me ne assumo la responsabilità." "D'accordo, non si preoccupi e cominci la sequenza" Barrent preoccupato incrociò le dita ed eseguì l'ordine tenendo fisso lo sguardo sul pannello di controllo per non assistere ad un'eventuale decomposizione del suo superiore. Quando il teletrasporto fu ultimato, si accertò tramite sensori che tutto fosse andato per il verso giusto, poi Blair lo chiamò con l'intercom: "Sig. Kyle, tutto OK, come può vedere avevo ragione, ora mi riporti su." Barrent, che dopo il messaggio aveva tirato un sospiro di sollievo, si preparò a riportarlo indietro, sempre un po' preoccupato. Attivò il raggio del teletrasporto, ma sulla pedana non comparve nulla. Verificò le letture sul pannello di controllo le quali però sostenevano che tutto si fosse svolto nel modo giusto e che il trasportato si fosse materializzato correttamente. I suoi pensieri cominciarono ad essere sommersi dal terrore, non sa che cosa fare, né come reagire, né come dire ai suoi superiori che il capo ingegnere era disperso in forma subatomica sotto, attorno o dentro la Sovereign. Non appena sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla destra sobbalzò sul posto, poi si girò e vide il Sig. Blair, sempre sorridente, che se ne stava lì tranquillo a osservare le sue reazioni: "Non deve preoccuparsi, sono qui sano e salvo. Non mi dica che per un momento ha pensato che fossi morto? Come vede, quando dico che funziona, è così." Barrent balbetto': "Ma....come.....lei...." "Ora le spiego: vede questo?" disse Blair alzando la mano sinistra contenente un oggettino delle dimensioni di poco più piccole di un phaser "prima di essere agganciato dal teletrasporto ho inserito qui le nuove coordinate, non appena ho cominciato a materializzarmi ho spinto questo pulsantino che le ha inviate, attraverso il raggio del teletrasporto, al pannello di controllo in modo che nessuno se ne accorgesse. Così sono comparso dietro di lei senza che se ne rendesse conto." Barrent rimase pietrificato senza spiccicare una parola, mentre Blair se ne usciva contento, con un sorrisone sul viso, e quasi saltellando, dalla stanza dicendo a Kyle: "Ora avvisi pure il Capitano che tutto funziona correttamente" Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57052.7. 19 gennaio 2380 Il comandante Blackband sedeva ancora sulla poltrona di comando quando entrò il capitano seguito dal Tenente Hayes, dal Comandante Gloval e da un giovane cadetto dell'accademia, probabilmente figlio di Hayes, a giudicare dalla somiglianza. "Buongiorno, comandante. Vedo che il concetto di "turno di riposo" non rientra nel suo vocabolario..." "Signore" rispose con deferenza Blackband "avrei un'idea da sottoporle in merito alla nostra missione..." "Benissimo, comandante, allora ci segua in sala tattica, volevo giustappunto discuterne i particolari con i nostri scienziati... Signor Priestly, so che il suo turno è finito, le dispiacerebbe prendere il comando ancora per qualche minuto." "Naturalmente no, signore." rispose Priestly alzandosi dalla consolle ops. Si girò e incrocio lo sguardo del giovane cadetto. "PRIESTLY?" esclamò questi. "Charles Hayes, che sorpresa !" esclamò con un sincero sorriso il giovane comandante. "Vi conoscete, voi due ?" interloquì Hayes. "Si, papa, frequentavamo insieme le Scuole di Secondo Grado, nella divisione che l'accademia riserva ai figli degli ufficiali." "Prima che io bruciassi le tappe" completò mentalmente con un po' di ironia Priestly. Hayes si rivolse al capitano: "E lei lascia la sua nave nelle mani di un CADETTO, signore?" Priestly, che su Utopia Planitia era noto per tutto tranne che per la tolleranza al sarcasmo, si rivolse gelido al comandante Blackband: "Signore, se vuole sostituirmi lei, forse il tenente Hayes troverebbe più rassicurante la cosa..." Blackband divenne prontamente di un bel color paonazzo, perfettamente intonato con la sua divisa; si girò lentamente verso Priestly e, con un tono che faceva ricordare i mari di ossigeno gelato di saturno, rispose: "Tenente Comandante Stephen George Priestly, non solo mi torna dai suoi documenti che lei sia pienamente abilitato al comando, ma non mi sembra che questa nave abbia mai avuto dei problemi quando è stata affidata a lei, cosa che peraltro è già avvenuta, come lei ben sa, più di una volta. Pertanto MI RIFIUTO di infrangere un'ordine diretto del mio UNICO superiore a bordo di questa nave, soprattutto perché lo considero corretto! Lei ora è al comando e ci resta. Per quanto riguarda lei, Tenente" e si girò verso Hayes "non mi sembra proprio che abbia nessuna qualifica per permettersi di offendere in questo modo nessun membro dell'equipaggio di questa nave, TANTOMENO UN SUO SUPERIORE,CHIARO??????!!!!!!!" Concluse la frase quasi urlando, poi tornò a un tono più quieto: "Per come la penso io lei ha infranto il regolamento della flotta, permettendosi di offendere ben tre suoi superiori in grado nell'esercizio delle loro funzioni, cioè il capitano Riker che avrebbe dalle sue parole affidato nientepopodimeno che l'ammiraglia della flotta ad una persona non adatta a questo compito, il sottoscritto che non avrebbe eventualmente rilevato l'errore, ed il signor Priestly non solo affermando erroneamente che il suo grado fosse quello di cadetto quando dalla sua uniforme risulta chiaro essere un tenente comandante, ma anche mettendo in dubbio le sue capacità!" "Gradirei farle cortesemente notare, egregio signore," prosegui' implacabile Blackband "che secondo il regolamento della flotta lei e' passibile di corte marziale immediata per: art. 22 comma 7 e comma 8, insubordinazione nei confronti di superiori al comando, con pene che vanno dal semplice richiamo verbale alla fucilazione immediata; art 147 comma 2 , offese ad un superiore nell' esercizio delle sue funzioni, con pene che vanno dai 15 giorni di consegna senza iscrizione al curriculum ai 5 anni di prigione militare, la degradazione e l' espulsione con infamia dalla flotta. E non creda che stia scherzando, anche perche se per caso si gira e da' un'occhiata alla faccia del signore alle sue spalle coi gradi di capitano (sempre che lei sia in grado di riconoscerli, quei gradi), vedrà che è riuscito a fare imbufalire anche lui tanto quanto me, il che è quasi un record nei pochi minuti da cui è a bordo, e le faccio presente che dalla risposta che quell'ufficiale mi darà dipende la sua pelle, chiaro?" concluse la sua tirata il comandante. Poi si girò verso il Capitano: " Signor Capitano, devo instaurare una corte marziale di campo per i reati or ora spiegati al tenente Roy Hayes o pensa che siano sufficienti delle scuse?" E si girò a guardare Riker, che dallo scintillare degli occhi sembrava se la stesse godendo un mondo, ma si trattenne e con l'espressione più seria che riuscì a trovare disse: "Penso che il tenente Hayes abbia capito di aver sbagliato, e quindi vorrà riconoscerlo e scusarsi con il signor Priestly." Più che un pensiero era un ordine, quindi Hayes, ormai color pansé, dovendo decidere se perdere la faccia di fronte al figlio o perdere i gradi di fronte a una corte marziale optò per la prima: "Sissignore!" disse. Poi si voltò verso il ponte e pronunciò con uno sforzo encomiabile: "Mi scusi, signore, ma ecco, io... mi sono ingannato... la sua giovane età..." Priestly fece un cenno con la testa: "Lasciamo stare, signor Hayes... sono certo che è stato solo un errore..." Il capitano cercò di spezzare il ghiaccio saturniano di Blackbandiana fattura: "Ehm, signori, forse è il caso di recarci a quella riunione..." Il raggelato Hayes e Gloval (che ancora sembrava essere su un altro piano d'esistenza, vista la gioiosa espressione beota stampata sul suo viso) si diressero alla volta della sala tattica, mentre Priestly (appena furono usciti) si stiracchiò e ordinò: "Iniziare turno di giorno" Le luci della plancia si riattivarono e i sistemi di supporto vitale ricominciarono a ronzare a pieno ritmo. Gorr (che aveva preso posto dietro la sua consolle) iniziò i controlli di routine. Stephan, in attesa di ordini, chiese al timoniere: "Guardiamarina, calcoli la rotta iperbolica di uscita per la stazione Deep Space Nine; poi calcoli un'altra rotta di uscita, direzione 090.135; si tenga pronta a inserire l'una o l'altra a richiesta." "Sissignore" rispose la disciplinatissima Rough. Frattanto, Priestly decise di cercare di raccattare la mascella dell'esterefatto Charles Hayes, che osservava sbalordito il suo ex-compagno di classe impartire ordini dal ponte di comando. Il capitano, il Comandante e i due ufficiali Scientifici si riunirono in sala tattica. Il capitano si accomodò nella sua poltrona mentre il comandante, ancora non troppo calmo, si posizionava in piedi di fronte all'acquario. "Mi permetta di ripeterle quello che ho già spiegato al suo collega, tenente" disse Riker, non molto caloroso in verità "questa missione non mi fa piacere. Non ne vedo i veri motivi e questo mi sconcerta." Bloccò con un gesto le proteste del signor Hayes: "Non penso che la federazione metterebbe a repentaglio una Galaxy II per una banale ricerca. Non sono stupido, anche se l'ordine generale 4 mi impone chiaramente il mio dovere di eseguire gli ordini del Comando, non appena scatterà una direttiva prioritaria, io invertirò la rotta e me ne tornero' qui. Tutti i miei ufficiali superiori, COMPRESO IL SIGNOR GLOVAL" e guardò l'ufficiale scientifico espressivamente "hanno l'autorità e l'ordine di farlo." "Signor Hayes" intervenne gelidamente il comandante "i nostri ordini sono di trasportarla nella zona controllata dai Borg. Ha per lei qualche differenza COME ci arriviamo?" "N-nossignore, Comandante." "Allora, capitano, suggerirei una tattica di questo tipo." L'ufficiale mostrò i diagrammi sul tunnel bajoriano al capitano, e gli illustrò le sue teorie sull'occultamento. Riker era scettico, e mosse la stessa obiezione del consigliere Vornak "Sono d'accordo riguardo il tunnel di DS9,Comandante, ma per l'occultamento...sa che i borg hanno una tecnologia superiore... persino noi abbiamo modi per tracciare, un po' rozzamente, navi occultate mediante scan con fasci coerenti di tachioni... non crede che saprebbero farlo anche loro?" "È probabile capitano, ma tanto vale tentare..." "Provi a parlarne con Gorr per vedere se possiamo utilizzare l'occultamento come vantaggio tattico istantaneo, però. Ah, e si metta d'accordo con Blair per realizzare un dispositivo delv genere... senza però oltrepassare le linee degli accordi di Algeron, mi raccomando." "Signore" intervenne Hayes "se mi consente le vorrei ricordare che abbiamo a bordo un prototipo di nuova arma, la dobbiamo collaudare, in caso se ne presenti l'occasione " Blackband e Riker inalzarono simmetricamente un sopracciglio. Gloval chiese incuriosito:"Di che si tratta?" Blackband invece disse in tono scandalizzato: "COLLAUDARE ? COLLAUDARE ?!?!?" e guardò' il tenente con una espressione di incredibile stupore. Riker stesso intrecciò le dita sul tavolo: "Hayes, quante altre cose che mi sono state nascoste dovrò scoprire in seguito?" Hayes balbettò:"Ma, signore, era segreto militare..." Riker alzò la voce di un filo, ma chi lo conosceva avrebbe saputo benissimo riconoscere la rabbia che andava montando in lui: "D'accordo, Hayes. Voglio che lei mi dica cosa c'è sulla mia nave. Voglio sapere cosa possiamo fare. Voglio sapere cosa VUOLE fare. E voglio saperlo adesso, maledizione!" "Io...ecco, uh, le nostre apparecchiature si basano su emettitori E-M modificati di tipo W-3..." Gloval interloquì, incapace di trattenersi: "Hai portato QUEI prototipi ? Ma i Borg si accorgeranno sicuramente della presenza di particelle Omega..." "Non necessariamente, ricordi il simulatore di dispersione di particelle?" ribattè Hayes, incavolato col suo compagno di studi così indiscreto. "Ma è un progetto che era stato abbandonato più di 10 anni fa..!" "Non proprio, solo che anche quello era caduto sotto segreto militare..." Riker e Blackband si scambiarono un'occhiata significativa. Gloval notò le manone del primo ufficiale stringersi a pugno per la frustrazione e la rabbia, e deglutì pensando al bruttissimo quarto d'ora che gli aveva fatto passare in palestra venti giorni prima... e allora era calmo! "D'accordo, signori. Segreto militare a parte, posso pretendere di sapere quello che farà per proteggere il mio equipaggio?" chiese il capitano, ora abbastanza scocciato da quel dialogo. "Credo ... credo sia giusto signore..." balbettò Hayes sotto l'occhiata furente del capitano "Prima di entrare in territorio Borg, lanceremo dei siluri modificati. Si muoveranno a curvatura 9 ed emetteranno una scia di particelle, scorie e molecole sature tale da simulare una nave di classe galaxy che si muova a velocita' curvatura..." Blackband sogghignò a sentire quello strattagemma da accademia: "Non credo che funzionerà..." disse. "Mi creda, signore, in dieci anni di sperimentazioni abbiamo fatto progressi enormi..." Gloval intervene prontamente a salvare Hayes da una triste fine: "Capitano, se vuole scusarci, i tecnici di laboratorio ci attendono per una riunione tra pochi minuti..." Riker lo guardò male, poi capì, e disse: "Andate" segnalando a Gloval con un cenno la sua approvazione. I due scattarono in piedi, salutarono rigidamente e volarono verso la plancia... Riker si volse verso il primo ufficiale che era incredulo: "Possiamo andare?" chiocciò, imitando l'ufficiale scientifico. Poi tornò al suo tono abituale: "La disciplina non sembra essere il forte di quesi due... sono preoccupato, Peter. Cosa pensa di questa storia ?" "Che stiamo andando al macello" disse Blackband tetro "e che Hayes, nonostante la sua sicurezza, non ha mai visto lo spazio, capitano." "Allora, cerchiamo di cambiare strada" rispose Riker "qualche idea, Numero Uno ?" "Svariate signore, ma non credo che le piaceranno... no, non credo proprio..." disse Blackband scuotendo la testa. "Basta che non mi proponga un'ammutinamento... per il resto se ne può perlomeno discutere, no? Peter, non credo che stiamo andando a fare una partita a Parisse's square, e se ha una qualche idea di come uscirne - vivi, è il momento buono per tirarla fuori dal cilindro." "Non lo so signore... mi sembra che questi beoti ci vogliano far fare il bis di Lacus Solis, e francamente non mi va, per cui .... vabbe' , sono soluzioni un po' estreme, ma stavolta preferirei prepararmi ad aspettarmi il peggio. C'è il registratore del computer acceso?" chiese l'ufficiale. "Certo..." Blackband si avvicinò alla console e spense il registratore: "Allora, mi può giurare su quanto ha di più caro al mondo che per nessun motivo quanto sto per dirle uscirà di qui?" "Peter, mi preoccupa un po', ma... va bene! dica pure" disse Riker, inarcando un sopracciglio. "Conosce la DSS signore?" mormorò il primo ufficiale. "La Divisione Sicurezza Speciale della federazione, meglio conosciute come "le giacche nere"? Almeno di nome, si... ma per fortuna non ho mai avuto contatti con loro, perché?" "Perché io invece contatti con loro ne ho avuti, e parecchi, ed il loro capo, l'ammiraglio Elisabeth Shaeffer, mi deve tanti di quei favori che non è neanche il caso di enumerarli, e penso che sia venuto il momento di riscuoterne alcuni" "Come?" "In cinque modi: primo, se viene 'per caso' riattivato il mio profilo interno alla divisione e, sempre 'per caso', lei viene attivato come "agente temporaneo in effettivo parziale", noi diventiamo , per un lasso di tempo definito e per una missione in particolare, ufficiali della DSS, il che comporta per me la riattivazione come Tenente Colonnello della DSS e per lei con un grado 'a scelta' da parte dell'ammiraglio... il che significa accesso automatico a SECLAR 9! E così ci togliamo dai piedi i vari "segreti militari", visto che è proprio la DSS che stabilisce sia i gradi di SECLAR degli ufficiali che la classificazione delle informazioni, e visto che le altre due scelte sono o continuare con questa storia del "non ha da sapere" o che io e Priestly hackeriamo il sistema, cosa un tantinello illegale... ah, ovviamente c'è da considerare che una cosa del genere si paga, e salata, con un'antipatica serie di annotazioni a seclar 9 sul proprio curriculum vitae. Secondo, sbarchiamo tutte le navette e ci facciamo prestare 10 navette Needle XL-10 dalla dss,e, se ci riusciamo, anche i 10 piloti. Sono dei caccia monoposto strasegreti ed incasinatissimi da pilotare, ma hanno ognuna una potenza di fuoco pari alla Sovereign per intero, sebbene debbano fare base su una nave supporto, e sono armati con il meglio del meglio del reparto armamenti della federazione. Terzo, 'chiediamo in prestito' all' esercito una decina dei miei ex commilitoni... e ci facciamo una squadra da assalto ed infiltrazione in grado di entrare in un cubo borg e di farlo saltare per aria in un amen. Quarto, sappiamo che ogni stratagemma coi borg funziona una volta sola,e che quei bravi bambini conoscono la tecnologia di occultamento 'classica' basata su fasci di particelle omega in risonanza sugli scudi... Ma se noi, in caso di contatto e di guai estremi, procediamo a velocita' di curvatura facendo 'oscillare' il campo warp , invece di aprirci 'a forza' la strada nel tessuto dello spazio otterremo il maledettissimo 'effetto tunnel', cioè entreremo ed usciremo dallo spazio normale a frequenze folli e totalmente casuali, il che è decisamente scomodo per noi, ma ci rende totalmente irrintracciabili per qualsiasi tecnologia: staremmo troppo poco tempo in ciascuno dei due "spazi". Quinto ed ultimo, se non mi ricordo male quel che ho letto a suo tempo tra le righe di quello che c'era scritto sui curricula, il nostro buon Gorr ha già avuto in passato occasione di confrontarsi coi borg ed è sopravvissuto.. forse farci quattro chiacchiere al di fuori dei problemi di seclar non sarebbe male, no?" Decisamente pallido dopo aver esposto una teoria di idee così folli e 'fuori dai regolamenti' Blackband si avvicinò al replicatore, si fece servire una vodka stolichnaya gelata pura, senza manco prendere i suoi immancabili quoist, ne scolò metà, si lasciò cadere nella sua poltrona , e piantò gli occhi azzurro ghiaccio in quelli del capitano: "Ed adesso mi tagli pure la gola per avere infranto una marea di regolamenti di sicurezza parlandole di cose che non doveva sapere...." Riker, il cui sorriso si era andato allargando durante il discorso del primo ufficiale, disse: "I caccia... i marines... mi sembra un po' troppo... dopotutto, i servizi segreti non sono così liberi, e la nostra missione è stata coordinata ad altissimi livelli, non credo che la sua amica avrà molta voglia di mettersi in luce... pero' riguardo al'accesso a SECLAR 9 penso proprio sia il caso di provare, e non credo sia così difficile da tener nascosto... per quanto riguarda l'occultamento, sarà meglio verificare con Blair, se è applicabile alla Sovereign. Riguardo a Gorr, penso sia decisamente il caso di consultarci con lui, sia riguardo Wolf 359" e lo sguardo di Riker sembra intristirsi per un attimo "sia per la questione dell'occultamento e di come inserirlo nei nostri schemi di tattica. Lei contatti la sua amica. Io intanto cercherò di sondare al comando di flotta per capire chi sostiene Hayes. Purtroppo non possiamo trattenerci qui ulteriormente senza destare sospetti. Dobbiamo metterci in rotta al più presto, come da ordini... quindi sarà il caso di muovere alla volta di DS9, mi sembra che l'idea del tunnel sia decisamente la più praticabile..." "Di certo la DSS non può combinare tutto questo, però .... dunque: gli accessi, i caccia ed i piloti possono darceli loro di sicuro, per i reparti d'assalto ci penso io per un' altro canale, l'occultamento sarà un problema di Blair e Gorr ce lo abbiamo a portata di mano... non mi sembrano cose irrealizzabili o complesse.. se riesce a darmi 24 ore sono quasi pronto a scommettere di riuscire a sistemare almeno le prime tre cose in maniera perfettamente pulita, legale e senza smuovere le acque da nessuna parte. Pensa di potermele concedere?" Il capitano lo guardò combattuto poi scosse la testa. "No, comandante. Non so perchè, ma gli ordini che ho ricevuto in allegato intimano che la nostra missione abbia priorità assoluta. Ora, se questo non ci impedisce di indagare via subspazio, ci impedisce l'imbarco dei caccia e dei suoi militari. La ringrazio per questo tentativo, Peter, ma non siamo davvero in una posizione tale da poter giustificare un ritardo operativo. Abbiamo avuto 20 giorni per revisionare tutti i sistemi... non possiamo ricorrere al classico "Guasto dei propulsori a curvatura" " e le labbra di entrambi si incurvarono in un sorriso alla citazione dei diari dell'ingegner Scott. Il capitano schiacciò un pulsante riattivando il registratore. Poi si portò la mano al comunicatore "Signor Priestly, facciamo rotta per la stazione Deep Space Nine, curvatura 5" In plancia Priestly stava conversando con Charles Hayes, che era ancora un po' a disagio, ma erano stati amici ai vecchi tempi e avevano parecchie cose di cui discutere. Appena udì l'ordine di Riker inarcò un sopracciglio: "Warp 5? Ma non era urgente ?" Però rispose semplicemente: "Sissignore." Poi si rivolse a Rough: "Guardiamarina, inserisca la rotta precalcolata per DS9, e inizi l'iperbolica di uscita a 1/10 d'impulso, prepari per Warp 5 appena fuori dal pozzo gravitazionale del sole. Mi dia il tempo d'arrivo prego." "Dieci giorni, 7 ore, 43 minuti, 26 secondi, signore" "Tempo stimato di arrivo: dieci giorni e 8 ore, capitano" disse Priestly nel comunicatore "Grazie, comandante, Riker chiude" Poi il giovane comandante si accomodò sulla poltrona, sistemandosi la giacca dell'uniforme, e fece cenno a Charles di sedersi su quella a fianco, momentaneamente libera. L'amico, emozionato, lo ringraziò, e si godette la vista della plancia da quella posizione per lui insolita.. Appena furono ragionevolmente all'esterno dell'orbita affollata di Marte, ordinò a Rough "Aumentiamo a metà impulso, Guardiamarina." "Sissignore" rispose lei. Nella Sala Tattica anche Blackband si sorprese sentendo l'ordine: "Warp 5?" chiese. "Non mi hanno dato l'autorizzazione a superare la Barriera di Curvatura imposta 5 anni fa... se ne sono scordati, e in casi normali io lo avrei presunto e avrei fatto bene... ma questa volta ci serve tempo, no? Eccolo guadagnato, almeno finchè i burocrati del comando non leggeranno i rapporti di domattina..." "Ma signore.. a quella velocità faccio in tempo a fare imbarcare chi ci pare! I caccia ci potrebbero raggiungere in un lampo ed i miei ex commilitoni potrebbero tranquillamente aspettarci su Deep Space Nine...." Nave federale U.S.S. Sovereign, 57053.7. 20 gennaio 2380 Lungo la strada fra il ponte e il laboratorio approntato nell' hangar 2 si svolse un conciliabolo concitato tra due vecchi compagni di studi: "Ma che stavi combinando? Vuoi finire in cella?" chiese Gloval non appena le porte dell'ascensore si furono chiuse. "No, no, è solo che c'è stato un brutto malinteso... ma cos'è quell'espressione? E cosa significava quel terzo grado? Sembrava che ti fossi schierato contro di me!" disse Hayes. "Dovresti saperlo!" rispose Gloval, poco conciliante "Cos'è che NON mi hai detto su quella sonda che avete mandato in territorio Borg?" "Veramente non dovrei dirtelo... È seclar 6..." Gloval sbuffò:"Segreto militare! Ma non mi dire! Non voglio sentire storie! Ho appena finito di esaminare l'attrezzatura che hai portato a bordo... e i progetti di quella sonda non ci sono!" "Motivi di sicurezza... sono nella memoria del computer... solo il capitano ed io abbiamo accesso... e il capitano non completamente..." Gloval si infuriò: "Qui non stiamo giocando! Non puoi tenere nascoste certe informazioni!" "Va bene, però abbassa la voce e troviamo un posto più tranquillo dove parlare..." disse Hayes, dal momento che erano usciti dal turbolift e camminavano lungo il ponte 8. "Va bene, ma voglio sapere tutto di quella dannata sonda...." disse Gloval, e si interruppe mentre incrociavano un giovane guardiamarina che li salutò. Arrivati all'hangar 2, Hayes continuò sottovoce: " Vedi... la sonda è rimasta in pieno territorio Borg per 12 giorni e..." "12 Giorni?!? Ma non è questo quello che ho letto nel rapporto!" rispose Gloval. "E non è la sola cosa che differisce dal rapporto ufficiale, credimi... purtroppo per motivi di sicurezza le informazioni del rapporto ufficiale sono state... corrette." "Falsificate, vorrai dire!" Gloval iniziò ad arrabbiarsi davvero. "Henry, non dire così... sai benissimo che..." "No! Adesso come adesso non so proprio nulla! Avanti! Cos'è successo alla sonda? E NON RISPONDERMI SEGRETO MILITARE!" "Ecco... temiamo che i Borg l'abbiano lasciata lì di proposito... che l'abbiano studiata..." "Prevedibile... va avanti..." "Dopo averla 'assimilata' nella mente Borg, l'hanno usata per mandarci un messaggio... diceva: "Noi siamo i Borg. Arrendetevi senza condizioni. Adatteremo le vostre caratteristiche biologiche e tecnologiche alle nostre. La vostra cultura si adatterà a servirci. Ogni resistenza è inutile." "E non mi hai detto nulla?!?" "Ora sai tutto!" "Dopo mezz'ora di interrogatorio! Va bene... ma cerca di evitarmi altre sorprese, in futuro. Io sarò nel laboratorio n°1 a lavorare sul decoder. Se hai bisogno di me, contattami..." Ma invece di andare subito a lavorare, Henry passò un attimo a trovare Lenarys in infermieria... "Posso parlarti un minuto?" le chiese. "Dimmi." rispose la dottoressa. "Non qui, è importante." I due si spostarono nel deserto laboratorio di esobiologia (tutti i sottoposti di Gloval erano nell'hangar 2 ad aiutare Hayes) "Allora?" fece lei, spazientita. "Ci sono cose che devi sapere..." e le fece un breve riassunto del discorso con Hayes. Lenarys, cupa, rispose:"Allora rischiamo di cadere in una trappola dei Borg..." "Lo temo anch'io... non l'ho voluto far notare ad Hayes, ma credo che se ne sia reso conto anche il capitano... Ti prego di non parlare con nessuno di quanto ti ho appena detto.. rischio la corte marziale..." "Sarà difficile tenermi dentro una notizia così nera... comunque no, non ti preoccupare... non lo dirò a nessuno.." "Sapevo di poter contare su di te... Ma avrei bisogno di chiederti un favore..." "Cosa?" "Hayes ha portato a bordo dei rapporti sui Borg... non sono un esperto, ma credo che la federazione abbia una analisi, seppur parziale, di un Borg..." "Cosa vorresti fare?" "Cerchero' di convincere Hayes a darmi quelle informazioni... o proverò a sottrargliele..." "Così rischi veramente la corte marziale..." Henry rispose sorridendo: "Starò attento..." "Ascolta," continuò lei "ho appena finito di studiare tutto quanto la Federazione sa sui Borg. Le informazioni mediche, intendo. Se vuoi posso darti una mano ..." "Grazie. Speravo che tu ti offrissi di farlo." Lenarys fece un sorriso triste e gli passò un dito sulla guancia: "Forse però dovremmo parlarne con il capitano." "Vedremo." ripose Henry, mentre lei lo salutava per tornare in infermeria. Nave federale U.S.S. Sovereign, Nel frattempo. Blair arrivò in plancia con una valigetta per gli attrezzi, mentre il Capitano e il Primo ufficiale erano ancora in sala tattica. Si collocò di fronte ai comandi della sala macchine per controllare il collegamento con la plancia. Aprì il pannello posto alla base della struttura da cui fuoriuscì uno sgradevole odore. "Ma che diavolo è?" chiese a voce alta l'ingegnere. Priestly, dalla poltrona di comando, si voltò e, vistolo annusare con aria esterrefatta una consolle, gli disse: "È cioccolata, comandante..." "Vedo che vi divertite quassù. Magari se vado a vedere sotto l'imbottitura della poltrona del Capitano, trovo una bottiglia di grappa." "E' stata un'idea del consigliere, mente il capitano ed il primo ufficiale non c'erano..." "Sembra che abbia consigliato una di quelle strane diete olfattive, quelle in cui si annusa l'odore del cibo fino a sentirsi sazi per non mangiare. Bel consigliere..." "Il motivo per cui l'ha fatto lo sa solo lui. Pensi che c'era pure la musica in sottofondo." "Vabbé, lasciamo perdere" rispose Blair riprendendo a lavorare, e Priestly tornò a lavorare e a chiacchierare con Charles. Ad un tratto l'attenzione di Priestly venne attratta dalla strana canzoncina che stava canticchiando a bassa voce l'ingegnere. Allora si voltò verso di lui, inarcando un sopracciglio. Blair dopo essersene accorto disse, a mo' di scusa: "Ah, mi scusi, se le da fastidio me lo dica che smetto." Priestly rispose: "No, nessun fastidio, è solo che è la prima volta che sento qualcuno canticchiare mentre lavora." "È una mia piccola abitudine. Serve a mantenere attive le funzioni cerebrali mentre faccio lavori prettamente manuali." Passato qualche minuto la voce dell'ingegnere si levò dal pannello semiaperto: "Mi può dare una mano? Metta un dito sopra quella piccola vite che sporge dal pannello qui sopra" Priestly si alzò dalla poltrona e eseguì: "Ok, fatto" Il dito venne pervaso da una lieve scarica elettrica. "Ma cosa... è impazzito? " chiese l'ufficiale. "Si calmi, era solo una sottile scarica elettrostatica, niente di pericoloso. L'avrei fatto io ma avevo le mani impegnate." Il giovane scosse la testa, rassegnato al modo poco ortodosso di procedere dell'ingegnere. Nuovamente Blair lo stuzzicò: "Secondo lei cosa stanno combinando il gatto e la volpe in sala tattica?" "Staranno discutendo della missione" rispose Priestly, poco brillantemente. "Non è neppure un po' curioso?" "No. Non appena avranno terminato ci faranno senz'altro sapere l'esito della discussione" "Si. Siamo in buone mani. Hanno entrambi il pelo molto lungo." "Come dice, scusi?" disse il ragazzo. "Intendevo dire che la sanno lunga. Sono in gamba." precisò l'ingegnere, spazientito... "Ah. Non avevo afferrato." "Ragazzo, se continui a smanettare col Computer presto ti spunteranno le orecchie a punta." "Magari bastasse così poco per diventare vulcaniani..." rispose Priestly. "Non credo di volerlo, nemmeno..." puntualizzò Blair. Priestly, passandosi pensierosamente una mano sul coppino, confessò: "Neanche io, a pensarci bene..." Poi tornò a prendere posto sulla poltrona di comando, accanto a Charles che sogghignava come un pazzo per la strampalata conversazione. Stephan lo guardò male, e Charles guardò un cronometro su una consolle: "Oh, s'è fatto tardi, avevo promesso a mio padre che sarei passato dal laboratorio a dargli una mano." "Ci vediamo al Bar di Prora stasera ?" disse Stephan. "Ok, per me... ma stai attento, a furia di mangiare e di star seduto su questi divani comodi diventerai un tribble..." rispose l'altro, e scattò per schivare il PADD che Priestly gli sventolò dietro. Quando il collegamento tra la sala macchine e la plancia fu completato, tutti i dispositivi del pannello di controllo si accesero con un prolungato e acuto "bzzzzzz!" elettrostatico. Priestly, che era immerso nel proprio lavoro scattò in piedi dalla poltrona di comando e si voltò. Blair sogghignò: "Se ti impaurisci per così poco, ragazzo, non so come eviterai l'infarto quando avremo a che fare con i Borg..." Poi, fraintendendo l'espressione di Priestly, continuò: "Su, non si abbatta, Comandante, si faccia aiutare dal consigliere e dal medico. Tutti, prima o poi dobbiamo affrontare la morte. Vedrà che ne ricaverà fiducia in se stesso e in chi le sta attorno, e coraggio." Priestly lo guardo' furente: "Comandante, le faccio rispettosamente notare che 1 anno fa, durante l'attacco a Utopia Planitia condotto dall'alleanza Ferenghi, io ero l'unico ufficiale presente su questa nave, ancora mezza smontata. La morte l'ho vista molto da vicino, e nelle poco pietose vesti di un incrociatore Romulano guidato da un pugno di Ferenghi senza onore... I borg mi fanno paura. A chi non ne fanno, di grazia ? L'apatia è il nemico peggiore. Non puoi nemmeno sperare di scalfirlo col tuo odio e il tuo disprezzo... è questo che mi spaventa nel loro tetro grigiore metallico... se a lei non fa paura tutto ciò, beh, forse è lei ad aver bisogno di un consulto col consigliere..." Senza replicare, Blair ritornò verso il turbolift e tornò in sala macchine, mentre Priestly tornava al suo lavoro. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57053.8. 20 gennaio 2380 Blackband sorrise: "Dodici ore? Più che sufficienti... forse. Le chiedo scusa, ma ora devo proprio scappare nel mio alloggio... sa, penso di avere un problema allo stomaco che mi renderà inabile al servizio per circa... diciamo dodici ore?" E con un sorriso sornione Blackband si premette una mano sullo stomaco e corse via... Vornak, che ancora stava aspettando che il Gatto e la Volpe lo chiamassero a consulto, vide uscire a scheggia Blackband dalla sala tattica. Mentre si dirigeva al turbolift, il comandante gli disse: "Consigliere, può darsi che il capitano abbia bisogno di lei... provi a bussare per favore..." Ma mentre si accingeva a bussare, il capitano uscì dalla sala tattica rendendo inutile il tentativo. "Ah, consigliere, giustappunto lei, penso che avrò bisogno del suo aiuto tra poco..." Priestly si alzò per cedere il posto al capitano, e vista la precipitosa ritirata del comandante Blackband, pensò che non fosse ancora il momento di andarsene a riposare, e si spostò sulla poltrona del primo ufficiale. Pochi minuti dopo il tenente Gorr annunciò: "Ssignore, c'è una chiamata in arrivo dalla flotta stellare. Codice... 39, signore. Priorita' 1. Solo testo." "Me lo passi sullo schermo della poltrona, e mandi la copia per il comandante Blackband nel suo alloggio." rispose Riker, incuriosito. "Sissignore" rispose ordinatamente il CTO. Riker lesse e si accigliò. Notevolmente. Poi toccò il comunicatore e disse: "Tenente Hayes in sala osservazioni. SUBITO." Poi si rivolse al timoniere:"Guardiamarina, aumentare a curvatura 8.5, attivazione." "Sissignore, eseguito." rispose Evelyn Rough. Priestly e Vornak, che si erano entrambi stupiti per l'ordine di procedere a fattore 5, si scambiarono un'occhiata perplessa, ma non potevano chiedere nulla al capitano in quanto codice 39 significava: solo per gli occhi del capitano e del comandante. Alcuni secondi più tardi arrivano in plancia da due turbolift diversi Blackband (miracolosamente guarito dal mal di pancia) e Hayes. Il capitano, una maschera di granito sul volto, indicò ad entrambi la sala osservazioni. Sospirando, Priestly tornò ad occupare la poltrona di comando, mentre il trio spariva nella saletta dietro la plancia. Riker e Blackband fissarono furenti il tenente Hayes, che non si scompose. Aveva dalla sua l'appoggio del comando, e quei due retrogradi militaristi non gli facevano paura. Chiese, con tutta la dissimulazione e il rispetto falso di cui era capace: "Si, signore?" Riker stavolta era fuori di se. "Come si è permesso di scavalcarmi, Hayes? Me lo vuole spiegare?" Hayes lo osservò ostentando incomprensione. Riker gli sventolò sotto il naso un PADD su cui aveva registrato il messaggio, che gli dava l'ordine di procedere alla massima velocità consentita dai propulsori della Sovereign, e dava al comandante l'ordine di esautorare il capitano nel caso avesse anche solo una volta portato la nave al di sotto di curvatura 8 tranne che in caso di un pericolo imminente che minacciasse l'integrità dell'intera nave. Blackband non avrebbe certo eseguito l'ordine, ma quel dispaccio esponeva entrambi alla corte marziale se avessero ridotto la velocità senza un comprovato motivo. Hayes gongolava, ma non lo diede a vedere: "Signore, le assicuro che io non c'entro... ma d'altronde l'ammiraglio Dreifuss, capo delle operazioni di difesa contro la minaccia dei Borg, ha assegnato al progetto la massima priorità e avrà voluto ribadire..." Riker lo azzittì con un cenno. "Ho ordine di portarla in braccio ai Borg. E va bene. Ora ho l'ordine di andarci a tutta velocità. E va bene. Ma nessuno - NESSUNO - mi può ordinare di essere LIETO di questo stato di cose, mi capisce? Ho anch'io molte conoscenze nello stato maggiore. E se per sbaglio - se per sbaglio - uno solo dei 1043 membri dell'equipaggio della Sovereign si graffierà - io faro' in modo che lei e chi la appoggia, fosse anche il Padreterno, siate additati come responsabili. E adesso la prego di uscire da questa sala e di togliersi dalla mia vista, per quanto possibile". Hayes si girò ed uscì. Blackband chiese a Riker: "E adesso?" "E adesso obbediamo, cosa vuol farci, Peter? Prenda il comando. Io devo parlare a quattr'occhi con Gloval." "Sissignore" egli rispose. Un incazzatissimo Blackband ritornò sulla plancia e, con una faccia che assomigliava sempre di più ad una nube temporalesca, rilevò Priestly dal comando. Dopo circa un paio di minuti un nuovo messaggio arrivò dal quartier generale sulla terra, nuovamente con codice 39. Priestly, che stava per uscire, tirò un plateale sospiro e si fermò dietro alla potrona del capitano, proprio mentre Blackband stava per alzarsi: "Signor Priestly, le disp.." "Certo, signore, vada pure" sospirò il giovane, ed il comandante tornò a bussare alla porta della saletta osservazioni. "Si?" rispose Riker. "Capitano" annunciò Blackband "un altro messaggio". "Entri pure." Con il consueto sibilo le porte della sala riunioni si chiusero dietro le spalle del gatto e della volpe. Le giacche nere Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57053.9. 20 gennaio 2380 "Dica pure numero uno" "Non l' ho ancora letto signore.. ma non mi stupirebbe se provenisse dalla DSS" "Èstato così veloce, Peter?" "Beh, sa... un vecchio detto delle mie parti recita che a volte una telefonata può allungarti la vita... e tra un antico telefono ed un comunicatore non c'è poi grossa differenza, no?" rispose Blackband, provocando un critico innalzamento di sopracciglio di Riker:"vediamo un po' cosa ci dicono. Computer..." Dopo la consueta litania per l'apertura di un documento riservato il seguente messaggio comparve agli occhi dei due ufficiali, ormai talmente assuefatti alle sorprese da non mostrare più nessun segno esteriore... neanche fossero stati due vulcaniani... "FEDERAZIONE DEI PIANETI UNITI - CONFIDENZIALE - SECLAR 5" DA: DIVISIONE SPECIALE DI SICUREZZA - Alto Comando -HQ Cmdr. E. Shaeffer QUARTIER GENERALE DELLA FLOTTA STELLARE - Alto Comando - Flt. Adm. T. Komodachi QUARTIER GENERALE DELLA FLOTTA STELLARE - Sez. Spec. Borg - Adm. J. Dreifuss A: USS Sovereign - Capt. W.T. Riker USS Sovereign - Cmdr. J.P. Blackband Oggetto : Riclassificazione Missione Beta 5 mirante al field test di apparecchiature di spionaggio da impiegare contro la minaccia Borg, attualmente in corso, impiegante la USS Sovereign. A seguito degli ordini impartiti alla USS Sovereign relativi alla missione in oggetto siamo a notificarvi che tale missione è stata riclassificata come nissione di spionaggio attivo e non più come missione di field test. A seguito di tale riclassificazione pertanto la direzione della missione passa alla Divisione Speciale di Sicurezza, come previsto dall'Intelligence Act. Essendo però la DSS al momento impossibilitata all'impiego di una propria nave, ed essendo comunque già impegnata in tale missione la Sovereign si è stabilito quanto segue: 1) La sovereign viene momentaneamente riassegnata alla DSS per tutta la durata della missione. Pertanto da ora al termine della missione suddetta non dipenderà più dalla flotta ma direttamente dalla DSS, sotto il comando del Capo di Stato Maggiore E. Shaeffer 2) Il Capitano W.T. Riker viene insignito dei gradi di Colonnello della DSS per tutta la durata della missione. Tale carica dovrà essere segnata sul ruolino di servizio del medesimo. 3) Il Comandante J.P.Blackband viene ripristinato nei suoi gradi di Tenente Colonnello della DSS per tutta la durata della missione. Tale reintegrazione dovrà essere segnata sul ruolino di servizio del medesimo. 4) Il grado di SECLAR di entrambi gli ufficiali viene pertanto portato a SECLAR 9 per tutta la durata della missione. tale carica dovrà essere segnata sul ruolino di servizio dei medesimi. Tale livello di SECLAR sarà relativo a esclusivamente ai dati relativi alla missione in corso, ed in caso di dubbio i due ufficiali dovranno prima di accedere ai dati in merito chiedere parere all'HQ Cmdr. E. Shaeffer. Ogni abuso di tale livello di seclar sarà punito. i SECLAR di tutti gli altri ufficiali della USS Sovereign restano invariati, così come i relativi gradi. 5) Presso la stazione Deep Space 9 la Sovereign sbarchera' le proprie navette e imbarcherà il 101° stormo Caccia della DSS "Ghost Rider", equipaggiato con Caccia Monoposto Needle XL-18. Il comandante di Stormo Capitano Richard Follard resterà agli ordini del Col. Riker e del T.Col. Blackband per tutta la durata della missione. Il 101° stormo sarà in attesa di imbarco presso gli hangar della DS9 entro 12 ore dalla ricezione del presente messaggio. 6) Viene data facolta' al Col. Riker di imbarcare una squadra composta fino a 10 elementi di incursori della DSS. Nel caso il Col. Riker desiderasse esercitare questa facoltà lo si prega di notificarlo il prima possibile al HQ Cmdr. E. Shaeffer, in modo tale che egli possa predisporre l'imbarco immediato di tale personale e del relativo equipaggiamento. In merito si notifica che tale squadra potrebbe essere disponibile all'imbarco su DS9 entro 36 ore dalla ricezione del presente messaggio 8) Il Ten. Hayes entra a far parte dei quadri della sezione Esobiologia della USS Sovereign per tutta la durata della missione. Tale carica dovrà essere segnata sul ruolino di servizio del medesimo. 7) Si prega di dare notifica della riclassificazione della missione a tutti gli ufficiali in servizio sulla Sovereign al momento. 8) In caso a giudizio del Col. Riker e del T.Col. Blackband potesse essere utile qualsiasi altra risorsa a disposizione della DSS sarà premura degli ufficiali suddetti richiederlo immediatamente all' HQ Cmdr. E. Shaeffer. Tale richiesta verrà valutata solo se l' imbarco di tali risorse non ritarderà l' avvio della missione di più di 48 ore dal momento della ricezione del presente messaggio 9) Il riassegnamento dell' unità alla Flotta verrà notificato alla flotta dall'HQ Cmdr. E. Shaeffer. Da questo momento e fino a quel momento qualunque ordine proveniente dalla flotta stellare sarà da considerarsi improprio e quindi non vincolante. 10) Si ricorda che la Sovereign ed il suo equipaggio, non facendo più parte per la durata di questa missione della Flotta Stellare, momentaneamente non sono più da considerarsi sottoposti agli Ordini Generali impartiti alla flotta, bensì al regolamento di servizio della DSS. Distinti Saluti DIVISIONE SPECIALE DI SICUREZZA - Alto Comando - HQ. Cmdr. E. Shaeffer QUARTIER GENERALE DELLA FLOTTA STELLARE - Alto Comando - Flt. Adm. T. Komodachi QUARTIER GENERALE DELLA FLOTTA STELLARE - Sez. Spec. Borg - Adm. J. Dreifuss" Dopo essersi letti gli ordini più inusuali mai visti nelle loro lunghe carriere i due ufficiali trovarono due messaggi personali a seguito di questo tenore. "Nota personale dell' Ammiraglio di Flotta Tetsuo Komodachi al Capitano William Thomas Riker con preghiera di distruggere dopo la lettura Signor Riker, non so trovare parole per potermi scusare per l'assegnamento della sua unità ad una missione suicida senza la minima preparazione. Posso solo dirle che tale assegnazione era stata preparata dall'ammiraglio Dreyfuss senza minimamente consultarmi, cosa che ha avuto l'effetto di mandare in bestia il sottoscritto ed un mio carissimo collaboratore che mi chiede di portarle i suoi saluti, l'amm. J.L. Picard. Spero che questa breve permanenza sotto la DSS le possa dare i mezzi per tornare intero da questa follia assolutamente necessaria. Le esprimo comunque il mio più vivo consiglio di considerare comunque prioritario il ritorno della sua nave all'interno dello spazio federale il più intatta possibile e non assimilata. I miei omaggi. Tetsuo Komodachi" "nota personale dell'Comandante in capo Elisabeth Shaeffer al Tenente Colonnello John Peter Blackband con preghiera di distruggere dopo la lettura John, bentornato fra noi. Spero che il casino che ho imbastito con la flotta sia sufficiente a darvi tutto lo spazio di manovra che quel deficiente di Dreyfyss vi stava negando. Scusami per la rapidità della cosa ma Dreyfuss mi ha fatto proprio incavolare nera! Come si permette quel cretino di scienziato mezzo cotto di mettersi a giocare a fare l'operativo! Ah, se porti a casa il culo anche stavolta IO mi aspetto una cena coi fiocchi come ringraziamento, Cindy che passi con lei la tua prossima licenza e la DSS di andare in pari per la storia di Lacus Solis... Portate a casa i vostri pesanti culetti marinai, e se avete bisogno di una mano chiedete a mamma Beth. Ciao. Beth" Blackband dopo aver letto la nota della Shaeffer scoppiò a ridere fino alle lacrime sotto lo sguardo interrogativo del capitano, quindi , dopo essersi calmato disse, a mo' di scusa: "Beh capitano... avevamo chiesto di essere integrati noi due nella DSS e questi ci hanno preso l' intera Sovereign... direi che questo significa chiedere un dito e ricevere un braccio! Temo proprio che sta storia mi costerà la mia prossima licenza sulla terra! Allora, che ne pensa?" Un ghigno malefico (innaturale per il pacioso capitano) illuminò il volto di Riker: "Penso che lei potrebbe andare a rilevare Priestly, riportare questa signora a una velocità accettabile, e preparare il rendez-vous con le squadre speciali... io intanto vado a parlare con Gloval... e ovviamente a dare la BUONA notizia a Hayes... Del resto gli sarebbe potuta andare peggio... se lo avessero messo nella divisione informatica sarebbe stato sotto il comando di Priestly..." Blackband, con una mezzavia tra un ghigno mefistofelico ed un'espressione da volpe con la gallina in bocca, scattò sugli attenti in perfetto stile anni duemila e rispose: "Agli ordini... signor Colonnello!" Ed evitando di misura la pallottola di carta tiratagli dietro da un ghignante "ex capitano" uscì sulla plancia. "Signor priestly, spero proprio che questa volta il tira e molla sia finito, può anche iniziare il suo turno di riposo se desidera" E mentre passava di fianco al giovane tenente comandante gli sussurrò, in modo che gli altri non sentissero ".. ma se vuole farsi quattro risate le consiglio di rimanere vicino alla plancia ancora per un po'...." Priestly, incuriosito, sedette alla consolle operazioni. Blackband si sedette sulla poltroncina del comandante: "Signor Blair, qui Blackband" "Dica comandante" "La prego, si prepari a sbarcare tutte le navette su DS9, e faccia approntare la sala riparazioni tre come santabarbara" "????... Certo, signore" "Signor Blair, per favore.. faccia in modo che sia pronta per il nostro arrivo su Deep Space Nine" "Aye aye sir... appena può mi potrebbe spiegar.." "Appena posso si, Blair, non ora" "Certo comandante" "Signor Gorr, prego, faccia preparare una serie di dieci alloggi per ufficiali, una saletta briefing ed una sala cartografica sul ponte navette, ed un' altra serie di locali identici vicino alla sala teletrasporto 4, grazie" "Ormai mi sono abituato alle sue sorprese, signore.. aspettiamo ospiti?" "Esatto signor Gorr, vediamo di accoglierli al meglio" "Certo signore, certo" "Guardiamarina, prego, ci porti a velocità di curvatura 8.5. rotta immutata per Deep Space Nine" "Sissignore. ETA 41 ore circa, data stellare 57057.5" "Computer, inserire e registrare nel diario di bordo il contenuto dell' ultimo messaggio ricevuto dal quartier generale della flotta, eliminare le note personali in appendice e apportare le relative modifiche ai diari di bordo ed ai ruolini di servizio così come richiesto nel messaggio medesimo" "Attendere prego... Attendere prego... Attendere prego... programma terminato tenente colonnello Blackband. Pregasi attivare al più presto la procedura di reinizializzazione di tutti i diari di bordo" Al che tutti gli ufficiali in plancia restarono decisamente di stucco! Mai visto il sistema LCARS impiegare tanto per un'operazione così banale come registrare un messaggio, e la procedura di inizializzazione dei diari di bordo si fa solo una volta al primo imbarco su una nave appena uscita dai cantieri navali! Priestly disse: "Computer, prego, ripeti ultimo avviso a voce" "Ultimo avviso in memoria: Pregasi attivare al piu' presto la procedura di reinizializzazione di tutti i diari di bordo" "Direttiva assurda, computer, controlla." Il computer blippò e ronzò, e rispose "Direttiva confermata" Blackband disse "Non si preoccupi, Stephan, nessun errore... direi di avere fatto tutto...ah, signor Priestly, sa mica dove posso trovare un paio di divise nere e oro?" Priestly che ormai aveva fatto due più due, rispose: "Programmerò i replicatori, se ho ben capito presto ce ne serviranno un po'..." Riker uscì dalla sala Osservazioni e si diresse verso il turboascensore 1. Blackband si alzò e Riker gli disse "Resti pure lì, Numero Uno..." "Mi piacerebbe assistere" rispose Blackband, sogghignando. "Lo so, numero uno, ma la sua presenza è necessaria sul ponte." "Ha ragione signore" concordò Blackband. "Signor Priestly, so che è interessato ai nuovi sviluppi, ma le ordino di concedersi qualche ora di sonno..." "Sissignore. Nel frattempo mi dedicherò alle divise in nero e oro" Riker guardò malissimo Blackband che se la godeva un mondo. Poi tocco un comando sulla consolle tattica aprendo le comunicazioni interne della nave: "A tutto gli ufficiali in comando, un attimo di attenzione prego. Si richiede la vostra presenza per una riunione alle ore 12.30 in sala Osservazioni. Vi prego di organizzare il lavoro delle vostre sezioni in modo tale da essere presenti. Grazie." Quindi Riker uscì, seguito da Priestly. "Hangar Navette 3" ordinò il capitano. "Ponte 4" aggiunse Priestly. I due rimasero in silenzio per i 15 secondi necessari, poi quando il turbolift s'apri Priestly disse: "Con il suo permesso, signore..." Riker lo guardò male: "Lei è troppo formale ragazzo mio." Priestly lo guardò e sorrise. Poi uscì. Il turbolift si richiuse, e Riker gongolava. Quando si riaprì, il capitano ne uscì, e rimase momentaneamente disorientato. Il ponte era indicato dalle specifiche tecniche come "adattabile", ma ora era davvero irriconoscibile. Numerosai macchinari erano stati impiantati senza ritegno sullo scafo lineare della Sovereign. Riker appoggio la mano a un pannello che si intravedeva ancora. "Computer, localizza il tenente Hayes." "Il tenente Hayes è nella sala 8-90a, adibita temporaneamente a - servizi non meglio specificati" Riker vi si diresse. Arrivato davanti alla porta attese l'apertura elettronica, che non funzionò. "Computer, apri porta." "Accesso di sicurezza confermato." La porta si aprì scivolando e lasciò vedere allo stupefatto Riker un piccolo laboratorio di biomeccanica e bionica, dove facevano mostra di se' alcune componenti cibernetiche Borg. Si sentì mancare. "Hayes?" disse. "Si, capitano?" rispose Hayes emergendo da un colossale apparecchio analizzatore. Il ghigno di Hayes era così esasperante che Riker fu molto brusco: "Mi vuole spiegare CHE COSA è tutto ciò?" "Temo di doverle ricordare il segreto militare..." "Temo di doverla informare che da questo momento io e il comandante Blackband siamo in servizio presso la DSS. A tale scopo, abbiamo ottenuto per questa missione autorizzazione all'accesso di tipo 9." Hayes sbiancò. "Pertanto," continuò impietosamente Riker "le ordino che tutti i documenti e i registri siano resi disponibili sul database principale di modo che io e il comandante possiamo accedervi. Inoltre, voglio un rsoconto dettagliato e completo di TUTTO ciò che c'è a bordo della nave, e di ciò che viene interfacciato al computer principale. Lei farà riferimento al signor Gloval." "Capitano" si inalberò Hayes "non credo che lei sia nella posizione di darmi degli ordini." "Io credo di si. Dimenticavo di dirle" e Riker sorrise dolcemente mentre assestava la mazzata finale " che lei è stato temporaneamente trasferito nella divisione Exobiologica della Sovereign. Penso sia opportuno che ne prenda atto e si comporti di conseguenza signor Hayes." "Sissignore" rispose a denti stretti Hayes. Riker si incamminò verso la porta. Poi si fermò come se gli fosse tornato in mente qualcosa: "Ah, Hayes..." "Si, signore?" "Dia una riassettata a questo ponte. È un laboratorio, non un macello." "Sissignore" disse Hayes, mentre il capitano usciva allegramente dalla sala. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57055.1 21 gennaio 2380 Vornak si fermò davanti all'Holodeck 3. "Computer: elenco simulazioni sul ponte ologrammi degli ufficiali superiori." "Richiesto codice di accesso e motivazione per gli archivi" rispose il ponte. "Vornak Sabhil al T'mek , Consigliere. Valutazione psicologica sugli svaghi degli ufficiali superiori" "Accesso consentito - Due simulazioni - Lt.Cmdr L.Blair - "Blair Duna2" - Lt. Gorr - "File07854" " "Note particolari a fine simulazioni ?" chiese il consigliere. "Lt.Cmdr Blair: ha richiesto come mai il programmma differisca dagli schemi originariamente programmati." "Imposta simulazione Vornakblair14: Ripetizione ultimi trenta secondi simulazione Blair Duna2 aggiungendo il comandante Blair." "La simulazione presenta per parametri di sicurezza abbastanza bassi data la particolare natura della simulazione. Portebbe esserci un fermo continuo" "Parametri di massima sicurezza. Solo ologramma e sonoro, non impiegare replicatori o campi di forza. Simulazione basata sul punto di uscita del Comandante" "Programma completato, entrare quando pronti" rispose con la formula di rito il computer. Il ponte ologrammi si animò davanti a Vornak. Il cielo apparve e si scurì. Raffiche di vento fecero muovere le foglie, dei tuoni si udirono accompagnati da lampi e un temporale fortissimo s'abbattè sulla strada dove si trovava il Consigliere. Quasi davanti a lui, in leggera lontananza ma perfettamente visibile, si stagliava un grosso edificio, decisamente brutto. La strada era molto larga e con un traffico abbastanza rapido con dei veicoli a combustione interna. Inizio del XXI secolo, probabilmente. Una sola scritta si stagliava a differenza delle altre: FIAT, diceva. "Latino?" si chiese Vornak. D'improvviso, una grossa vetrata si ruppe ed uscì un veicolo che sbandò paurosamente per immettersi sulla strada nella quale i veicoli potevano passare su parecchie corsie parallele. Uno degli altri veicoli sbandò vistosamente per evitare la collisione. "Nessun uso di calcolatori anticollisione, deve essere temporalmente precedente al 21mo" pensò Vornak. "Logico, vorrà provare la propria abilità senza l'uso di accessori meccanici. Ottimo." Il veicolo di Blair accelerò producendo uno strano rumore, diverso da quello degli altri. Una leva venne scagliata dal finestrino dell'abitacolo. Ora Vornak vide i dettagli del volto. "Sta decisamente imprecando, probabilmente la simulazione non sta procedendo come previsto." Strane fiammate si levarono improvvisamente dal sotto del veicolo. Sbandò vistosamente, perse una delle ruote e slittò in direzione del semivulcaniano. Lo sorpassò e si schiantò contro un muro. Grazie ai parametri di sicurezza, il Comandante Blair si alzò ed uscì da solo dalla carcassa del veicolo. Alcuni pezzi incominciarono a cadere al suolo. Il comandante era vestito in maniera alquanto insolita: una attillata tutina nera con un passamontagna che faceva uscire solo gli occhi "Computer relazionare l'abbigliamento del Comandante Blair: è un abbigliamento consono all'epoca del veicolo che guida ?" "Negativo, l'abbigliamento non è consono allo standard dell'epoca, sono richiesti parametri più specifici" rispose l'AI. Blair, preso dallo sconforto si accasciò sulle ginocchia in lacrime, ci ripensò un attimo e disse "Computer, come mai l'esecuzione del programma differisce dagli schemi originali?" "Il programma ha subito le necessarie modifiche in seguito all'inserimento della nuova subroutine specifica per il realismo delle rappresentazioni, durante la periodica manutenzione dei sistemi del ponte ologrammi compiuta dal Guardiamarina Giax". Blair inferocito come un cinghiale se ne uscì esclamando: "Computer chiudi programma, lo modificherò dopo!" "Fine simulazione" annunciò il computer. "Capisco" disse pensieroso il QuasiVulcaniano. "Seconda Simulazione, Stessi parametri, solo immagini Olografiche e suono" "Prego specificare file." "File07854, ultimi trenta secondi, includere azione e audio del Tenente Gorr" "Uscire e rientrare o swap di programma sul ponte?" chiese l'AI. "Swap, prego." "Pronti. Esecuzione." Comparve la simulazione del tenente Gorr che in plancia affrontava tre Klingon, due dei quali a terra. Però mentre si preparava ad affrontare baldanzoso il terzo, uno dei due gli si buttò addosso e lo ferì, anche se il vero effetto fu più quello di farlo arrabbiare e di danneggiargli l'uniforme che di fare scorrere vero sangue. Gorr si lanciò contro il terzo, che stava aspettando un occasione ma quello che lo teneva fermo gli diede uno strattone con una mossa B'khat che lo fece volare facendolo finire contro una consolle dei comandi. Un dolore lancinante sembrò pervadere l'ufficiale di sicurezza. Il braccio non rispose ai suoi comandi. Il Klingon si scagliò contro di lui per finirlo ma lui si spostò e con un abile mossa di aikido gli fece fracassare una delle consolle comandi con la testa. Il klingon cadde in mezzo ad una pioggia di scintille. Guardò il terzo che lo ricambiò e si fermò senza portare l'attacco. O il Computer aveva calcolato il codice d'onore klingon, oppure l'istinto di autoconservazione. "Computer fine programma" disse la voce del Tenente Gorr con un grande sorriso sulle labbra. "Computer fine programma" fece eco Vornak "Computer, parametri di sicurezza del programma "File07854" " "Uno: procedura autorizzata sub codice sicurezza ten. Gorr" rispose il computer. "Sarà meglio che parli un pò di più con questi due" pensa Vornak uscendo dal Ponte Ologrammi 3. "Salvare copia dei programmi- File di accesso riservato, suffisso Vor: aggiungere data corrente e mie note" "Confermato. Sessione terminata. Holodeck 3, benvenuti. Prego, identificatevi e selezionate uno dei programmi..." Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57057.1 22 Gennaio 2380 Nel suo alloggio, il tenente Gorr si sentiva inutile. Aveva passato gli ultimi giorni a controllare e ricontrollare con precisione maniacale le difese e le tecniche di difesa della nave, aveva sottoposto i suoi uomini a sessioni di allenamento intensivo, aveva, insomma, fatto il suo dovere. Eppure, sapeva di non essere pronto, i documenti arrivati dalla flotta, in relazione ai Borg, erano qualcosa da far accapponare la pelle, non che Gorr avesse lo stomaco debole, ma questi sembravano proprio inarrestabili. Anche i Klingon lo erano ed abbiamo scoperto persone dietro le macchine da guerra, anche i romulani lo sembravano ed abbiamo trovato i valori per cui lottano. Dei Borg?....Niente, tabula rasa. Il tenente decise di sgranchirsi le gambe, pensando: "Sono già un paio di giorni che la spalla non fa più male, Lenarys è una buona dottoressa, anche carina, un po' sadica, ma carina. Gli altri membri dell'equipaggio sembrano avere i nervi a fior di pelle, l'unico traquillo sembra Priestly, con quella faccia da giovinetto spensierato. Voci corrono che Riker e Blackband abbiano spinto più tasti di Beethoven nella quinta Sinfonia per fare arrivare rinforzi, e che Gloval abbia spinto un solo tasto per fare venire Lenarys. Così è la vita, forse un giorno di questi dovrei fare qualcosa per la cicatrice, no, mi serve a ricordare." Senza volerlo finì al Bar di Prora dove scorse, guardando fra la folla, il capitano Riker che stava bevendo qualcosa, stranamente solo: "Signore" disse Rogan rispettosamente. "Tenente" disse Riker "si sieda, la prego." "Grazie, signore" "Tenente" disse Riker non appena Rogan si fu seduto "ho letto alcuni rapporti sulla sua presenza a Wolf 359." "Con rispetto parlando, ne ricordo poco e tutto quello che ricordo è che ho salvato la pelle con le unghie e con i denti, quella volta." Rogan si ricordava bene quell'infame scontro, dove un Cubo Borg aveva sbaragliato la flotta della federazione. 40 Navi erano andate perse, 30.000 persone e più morte nello spazio. E questo massacro era stato permesso in gran parte dalle conoscenze strategiche e tattiche della metà umana di Locutus, lo spettro di carne e metallo che i Borg avevano tratto dal corpo del benemerito capitano Picard. La Melbourne, la Saratoga, la Gage, e naturalmente la sua Wellington. Rogan fissò Riker, nel suo sguardo si poteva leggere l'odio per quella razza. "Lo so, signor Gorr. Lo so. Neanche per me è stata facile, quella battaglia" e William pensò al suo amico, al suo capitano, l'unico uomo che stimasse incondizionatamente, che dallo schermo visore dell'Enterprise-D gli diceva "Ogni resistenza è inutile, Numero Uno". "Però" prosegui' il capitano "dobbiamo pensare a questa come a una missione scentifica, non una vendetta personale. Ciononostante, credo che sarebbe estremamente importante se lei collaborasse con i reparti Speciali che imbarcheremo" ormai era inutile farne mistero, lo sapevano anche le paratie "Dio non voglia, ma nel caso fossimo costretti a difenderci..." "Con le truppe speciali il problema non sarà difendersi ma anche impedire a quei pazzi di attaccare per primi, signore. Io non so chi ci manderanno però so che se vogliamo fare più danno possibile ai Borg l'unico sistema è la tattica un po' suicida di intrufolarci dentro e farli esplodere dall'interno, tanto più che in questa nave non c'è quello che il comandante Shelby chiamava, "l'elemento catalizzatore", Locut.....mi scusi, il Capitano Picard." si interruppe Gorr notando un lampo negli occhi di Riker. "In definitiva, signore," riprese "non so se sia una buona sceltà quella di andare dentro quella zona bardati e pronti all'attacco, potrebbe costarci molto di più che una semplice difesa. A proposito, signore, chiedo l'accessso ai dati delle squadre speciali, voglio utilizzare quei dati per preparare delle squadra all'incursione dei Borg, in sala ologrammi. Ho sentito che il Capitano Sisko ha adoperato delle tecniche del genere per evitare l'assalto da parte dei changeling del Dominio, ma non siamo così fortunati da avere un Borg a disposizione! Signore." Gorr fece segno di alzarsi, e Riker gli fece un cenno affermativo. Il tenente si allontanò dal tavolo. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57057.3 Tutte le navette erano state posizionate negli hangar pronte a sbarcare. I lavori però non erano terminati per Blair che, dopo aver organizzato delle squadre per compiere al più presto tutte le faccende, si trovava a dover allestire una nuova santabarbara là dove si trovava la sala riparazioni n.3. Il personale sotto il suo comando era preoccupato in seguito a quel misterioso ordine impartito. Erano nervosi perché intimoriti dal motivo che poteva aver portato alla necessità di creare un nuovo deposito di munizioni, e dalla strana mutazione subita dal ponte dell'hangar navette tre sul quale sta lavorando il Sig. Hayes. Il Capo Ingegnere tentava di rassicurarli dicendo loro che la questione si sarebbe chiarita al briefing delle 12.30, e che molto probabilmente tutto ciò serviva come difesa e perché no anche per distruggere qualche bel cubo Borg. Certamente il comportamento del Sig. Hayes non era molto professionale, dal momento che non era in grado di lavorare senza mettere in mostra i suoi strani attrezzi in stile Borg. Alcuni tecnici erano giunti a definirlo una spia o un drone addomesticato insinuando che è in comunicazione con loro. Leonard zittì Queste affermazioni estreme rammentando ai suoi subordinati che si trattava di una persona normale, non abituata a stare su navi stellari. In ogni modo, come suo solito, dimostrò di non aver alcun timore riguardo a ciò che sta avvenendo, e ispirò a tutti il proprio buon umore. Quando si accorse che sono ormai le 12.28 mollò tutto ed uscì fischiettando dalla porta per andare alla sala briefing, pur essendo consapevole di avere la divisa un pò sudicia. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57057.4 Quando tutti ormai si erano accomodati nelle comode poltroncine della sala Osservazioni, anche il comandante Blackband e il Capitano fecero il loro ingresso, e andarono a piazzarsi nelle rispettive posizioni a capotavola e a destra-del-capotavola. Riker prese in mano un PADD e lesse agli ufficiali superiori i nuovi ordini, nella misura in cui li dovevano conoscere. Le espressioni piuttosto sbalordite dei presenti erano piuttosto logiche, considerando che si trattava di ordini invero strani. Terminata la lettura, Riker informò brevemente gli ufficiali anche di quanto era successo in precedenza, pur non dicendo tutto (non era mai bello mettere gli ufficiali al corrente di screzi così vistosi nelle strutture di comando... un vecchio consiglio di Deanna che applicava ancora scrupolosamente). Finito che ebbe di discutere la situazione si interruppe e chiese agli sbalorditi ufficiali lì intorno: "Avete osservazioni da aggiungere prima che in ottemperanza agli ordini disattiviamo il registratore del diario di bordo e passiamo al nuovo diario temporaneo?" Il Sig. Blair subito intervenne: "Signore, vorrei ricordarle il rischio che corre non solo questa nave col suo equipaggio ma tutto il genere umano. La U.S.S. Sovereign è la nave più avanzata e in seguito all'imbarco di nuove unità da combattimento anche la più forte della flotta. Se il nemico ci annientasse recherebbe un notevole danno alle forze di difesa della Federazione; se ci assimilassero acquisirebbero tutte le nostre innovazioni tecnologiche sviluppate dall'ultima volta che hanno analizzato una nave della Flotta Stellare, cioè con il primo contatto avuto dall'Enterprise D. Potrebbero dirigersi verso la terra con la nostra nave, oltrepassando così tutte le difese senza essere scoperti. Con questo non voglio dire che dobbiamo rifiutarci di compiere la missione, ma sottolineare che in caso di estremo pericolo la fuga non sarà considerata un reato, perché così facendo salveremmo noi e la Federazione. Un altro problema è il dispositivo d'occultamento. Io consiglio di utilizzarlo pur consapevole dell'esistenza dei vari modi per trovare una nave occultata, e che, non conoscendo come funzionano i loro sensori, può sembrare arrogante tentare, perché per loro potremmo essere visibili normalmente. Sempre in caso di emergenza possiamo utilizzare lo scudo metafasico per nasconderci nella corona solare di un sole." Blackband rispose al suggerimento del signor Blair: "Signor Blair, se la cosa la conforta le dirò che il consiglio di fare più attenzione possibile a tornare a casa come umani ci è arrivato anche dall'ammiraglio di flotta. e personalmente ci terrei abbastanza a seguirlo. Comunque personalmente penso che il rischio maggiore non sia tanto quello di una distruzione della nave quanto quello di una possibile assimilazione, che a mio personale avviso deve essere evitata in ogni caso ed a qualunque costo. Credo abbia perfettamente ragione quando dice che non crede che la Federazione possa permettersi di vedere le sue tecnologie più avanzate in mano ai Borg, ed a dire il vero mi preoccupa molto il fatto che mi sia stato riferito che a bordo siano state viste componentistiche borg, sulle cui funzioni e rischi vorrei francamente essere informato fino in fondo dal signor Gloval. Ah, signor Gloval, nel caso che quanto richiesto cozzasse con il livello generale di Seclar della riunione attuale la inviterei a fermarsi un attimo a fine briefing, e se non è stato ancora messo a conoscenza dal signor Hayes con risposte stile "segreto militare" lo chiami pure quassù. So che probabilmente mi considererete pedissequo e prolisso, ma vorrei ricordare a tutti che la Sovereign momentaneamente non è più una nave della flotta, pertanto nessuno di voi è più legato ne' alla direttiva primaria ne' agli altri ordini generali per la durata di questa missione. Parlando per esperienza personale vi avverto che in merito il problema è duplice e vi pregherei di farci molta attenzione: vi troverete portati comunque a seguire quelle regole anche nel momento in cui una loro infrazione potrebbe essere di vantaggio per la missione, perchè le regole adottate per una vita non si "dimenticano" così facilmente, per poi magari infrangerle per sciocchezze perché vi è improvvisamente venuto in mente che non vi siete più legati. Fateci attenzione perché è un rischio notevole. personalmente vi consiglio di considerarvi ancora facenti parte della flotta finché non saremo dall' altra parte del wormhole bajoriano e rincomincerei a pensare in quel modo quando ritorneremo qui". Riker rispose: "Ottime osservazioni, Signori. È per questo che è imperativo che, in caso di pericolo, chiunque di voi sia al comando di questa nave interrompa la missione e attui le manovre più adatte a sfuggire all'attacco. Inoltre, in caso di assimilazione della nave, dovremo senza esitazione procedere all'autodistruzione, per evitare i rischi suddetti. Altre osservazioni?" Il silenzio degli ufficiali superiori fu per Riker la conferma che tutti avevano capito e accettato gli ordini federali, quindi ordinò: "Computer, riconoscere Riker, William Thomas." "Riker, William Thomas, Capitano. Vuole inserire un comando?" rispose il Computer. "Autorizzo esecuzione della reinizializzazione temporanea del diario di bordo." "Il primo ufficiale concorda?" "Computer, riconoscere Blackband, John Peter." "Blackband, John Peter, Comandante." "Confermo l'ordine, computer." "Ordine confermato... in esecuzione ... eseguito. Diari reinizializzati nel formato criptato della DSS." "Bene, signori. Credo sia tutto. Signor Gorr, sono stati allestiti gli alloggi per le forze speciali?" Gorr rispose: "Si, signore. Sul ponte 14 come ordinato." "Signor Blair?" "Hangar pronto, stiamo cercando di adattare una sala a santabarbara." "Benissimo. Peter, lei organizzerà un centro di comando ausiliario sul ponte 14, per coordinare le forze speciali; provveda al briefing dei comandanti appena li avremo imbarcati. Signor Priestly, a lei il comando, ci porti a DS9. Signor Gorr, studi con il comandante degli opportuni adattamenti dei nostri schemi tattici per coordinarci con le forze speciali. Signor Blair, signor Barrent, eseguite i vostri test, ma i sistemi teletrasporto devono tornare efficienti prima del nostro passaggio attraverso il tunnel. Signor Gloval, voglio una valutazione obiettiva dei rischi degli esperimenti, e SOPRATUTTO voglio sapere cosa sono e quanto sono pericolose le componenti Borg a bordo della nave. Mi faccia rapporto appena è pronto. Dottoressa, prepari l'infermieria a emergenze mediche di primo grado e a prestare assistenza a eventuali vittime dei tentativi d'assimilazione borg. Ah, signor Blair, dedichi una delle squadre di ingegneria a adattare le nostre armi a sparare rimodulando la frequenza. Sia le armi principali che i faser personali." "Si, signore. Ho già controllato la banda di frequenza delle armi e dato che è molto ampia sarà possibile sparare molti colpi prima che i Borg si adattino. Comincerò a modificarle al più presto." "Bene Comandante. Buona fortuna a tutti, signori. Nei prossimi giorni ne avremo bisogno." concluse Riker. "Bene signori, in bocca al lupo... Signor Blair, per favore, mi porti a vedere come avete organizzato le cose sul ponte 14. Signor Gorr, venga anche lei, cosi' appena abbiamo finito faremo quattro chiacchere..." disse Blackband mentre gli ufficial iniziavano ad alzarsi. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57057.5 Tutti e tre si diressero nel luogo dei lavori, uscirono dal turbolift e attraversarono il ponte immerso dai congegni del Sig. Hayes. "Ma che belle lucine! Sembra una nave Borg con gli addobbi natalizi." disse ironicamente Blair. Vedendo gli sguardi sconcertati dei due aggiunse: "Avete presente quella festività chiamata Natale che ricorreva molto tempo fa sulla Terra, no?" "Non mi sembra il caso di paragonare certe cose orribili come queste con qualcosa di festoso" intervenne Gorr. "Volevo solo sdrammatizzare." Dopo aver scavalcato qualche strano congegno col rischio d'inciampare giunsero alla nuova santabarbara in fase di completamento. "Come vedete stiamo per finire. Non occorre che vi spieghi come funzionano le varie sezioni completate che vedete, perciò se non avete domande mi rimetto al lavoro." "Ottimo signor Blair, solo un paio di domandine veloci: ha previsto una camera foderata in nemourlon comprensiva di capsula di petri? Alcuni dei droni delle navette Needle non sono proprio molto standard, ne' tanto tranquilli. da quel che ne so mi sembra che uno dei tipi utilizzati siano spore germinative virali collegare ad un campo genesi... se poi può, faccia preparare una saletta buia lì vicino alla sala briefing per l'adattamento dei piloti alla visione notturna" "Veramente no. Non sapevo che si trattasse di armi non convenzionali. È sicuro che siano ammesse? Per quello che so le armi batteriologiche e chimiche sono bandite da secoli. Spero che il Capitano...ehm...il Colonnello ne sia al corrente. Comunque, dato che ci stiamo ancora lavorando, non ci sarà alcun problema per l'allestimento di tutte le misure necessarie. Per curiosità, che bisogno c'é che i piloti si adattino alla visione notturna?" "Blair, le ricordo che la DSS segue regolamenti e costrizioni MOLTO diverse da quelle della flotta, ed in più non credo che quei sistemi possano venire definite armi batteriologiche o chimiche. In quanto alla visione notturna le ricordo che lo spazio è maledettamente BUIO e che i piloti di caccia hanno una necessità quasi disperata in combattimento di vedersi intorno anche a visione naturale e non solo tramite sensori. spesso è l'istinto in un pilota a permettergli di portare a casa la pelle, ed un needle è maledettamente piccolo rispetto ad una nave...." Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57057.6 Lenarys passò in rassegna l'infermeria un'ultima volta. I suoi assistenti avevano allestito l'infermeria secondo le sue direttive e adesso era in grado di accogliere un gran numero di feriti. Ormai sicura di aver approntato tutto, Lenarys ordinò ai suoi assistenti di andare a riposare. Anche la dottoressa era stanca e l'infermeria cominciava a sembrarle opprimente; così decise di fare una passeggiata. Le stelle sfrecciavano via veloci. La nave stava correndo verso il suo pianeta natale, Bajor, ma non ci sarebbe stato tempo per una visita. Erano anni che non tornava a Bajor e scoprì di provare emozioni contrastanti riguardo a quel pianeta. Quando Blackband vide Lenarys guardare lo spazio profondo da un oblò del corridoio, pensò che, anche se aveva mille cose da fare, forse era il caso di fermarsi a parlare un po' con la dottoressa: "Cattivi pensieri?" Lenarys, che non si era accorta dell'arrivo di Blackband, trasalì. "Mi scusi comandante, non l'avevo sentita". "Non occorre essere così formali" le disse Blackband sorridendo "E' preoccupata per i Borg, vero?" "Veramente stavo pensando che non sono più tornata su Bajor da molto tempo.." "Capisco. Ma non ci fermeremo adesso su Bajor. Forse al ritorno." "Deve essere tutto cambiato, adesso ... Quando me ne sono andata la mia città era distrutta. Non ho più nessuno là. Non saprei neanche dove andare se mai facessimo sosta a Bajor." "Be', io non sono mai stato su Bajor e sono curioso di vedere i vostri oceani verdi. Lei potrebbe farmi da guida e mostrarmi le zone più belle del suo pianeta." Lenarys sorrise e annuì: "Non credevo che avrei mai potuto provare nostalgia per il mio pianeta". "Vedrà: dopo la missione, ci fermeremo su Bajor e lei potrà scoprire se vale la pena provare nostalgia per il suo pianeta o no." Lenarys sorrise un po' imbarazzata e disse: "Spero proprio che ci sia quest'occasione. E lei? Da quanto tempo è che non torna a casa, Peter?" A quella domanda Blackband si rabbuiò visibilmente, costretto a pensare alla sua storia dalla domanda "innocua" della dottoressa. Dopo alcuni secondi di silenzio rispose: "Francamente non so cosa risponderle, Rhyn. Il problema è decidere che cos'è casa. Se per lei è casa l'appartamento che ho a Moden, su Sol III, ci ho passato la mia ultima licenza prima di imbarcarmi sulla Sovereign, ma francamente non c'è più nessun tipo di affetto che mi lega a quel luogo. I miei genitori e mia sorella Eleanor vivono su Formahoult III da una vita, mio fratello James e' in servizio nell' esercito da 5 anni e non lo vedo da lungo tempo, sebbene ci sentiamo spesso,e la mia ex moglie ora vive a San Francisco con la madre, per cui là non c'è nessuno che mi aspetta. Se per 'casa' intende "la ove c'è il cuore" me l'hanno distrutta 8 anni,6 mesi e 17 giorni fa i romulani, e se invece intende "il luogo naturale del tuo esistere" attualmente ci tengo i piedi sopra" Lenarys annuì: "Già, la capisco. Sulla Terra ho letto una frase... in un saggio sull'esilio. È l'ideale di essere umano secondo Ugo di San Vittore: "Chi trova dolce la sua patria non è che un tenero principiante; colui per il quale ogni terra è come la propria è già un uomo forte; ma solo è perfetto colui per il quale tutto il mondo non è che un paese straniero". E con un sorriso triste, Lenarys si allontanò da Blackband. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57057.7 Dopo l'irruento e anticonvenzionale esperimento del capo ingegnere, Kyle rimase qualche tempo a pensare alle differenze di carattere fra loro due, di come in barba al regolamento avesse provato subito su se stesso una procedura sperimentale senza alcuna paura, sicuro che la sua esperienza e le sue capacità gli avrebbero garantito il successo. Era un atteggiamento che non gli piaceva, denotava una eccessiva fiducia in sé stessi e una imperdonabile leggerezza nel mettere a repentaglio la vita umana; però doveva ammettere che aveva coraggio, forse troppo. Comunque, adesso era il suo turno di condurre un esperimento. "Barrent a Gorr, avrei bisogno del suo aiuto per verificare una mia teoria" "Qui Gorr, mi dica Tenente, cosa posso fare per lei?" "Dovrebbe far erigere un campo di forza attorno alle coordinate che le invierò. Dovrebbero essere sufficienti trenta secondi. Le invio le coordinate" "Coordinate ricevute, attivo il campo" "Bene" pensò Kyle mentre attivava la procedura di teletrasporto di alcune attrezzature, controllando la console vide però che il segnale non riusciva ad arrivare a destinazione, quindi invertì la procedura e fece rimaterializzare le attrezzature sulla pedana da cui erano partite. "Così può bastare, signor Gorr. Ora se volesse per favore attivare un campo per sigillare il mio alloggio per altri due minuti eviterò di procurarle altro disturbo" "Nessun disturbo, tenente, solo vorrei che mi spiegasse cosa sta combinando." "Non si preoccupi, le farò sapere appena avrò finito con i miei test. Barrent chiudo" Ancora una volta Kyle ripeté la procedura di teletrasporto e ancora una volta il segnale non riuscì a giungere a destinazione. Kyle riportò indietro le attrezzature e attivò il suo comunicatore per mettersi in contatto con i suoi uomini all'interno del suo alloggio sigillato dal campo di forza. "Barrent a Baioul, attivi le modifiche al replicatore" "Modifiche attivate" "Bene, carico in arrivo." Per la terza volta Kyle teleportò le apparecchiature e questa volta, finalmente, il segnale riuscì ad arrivare a destinazione. Dal comunicatore giunse la voce del guardiamarina Baioul: "Carico arrivato, signore" "Bene, analizzatelo e fate rapporto" Dopo qualche secondo giunse il rapporto che confermava l'integrità strutturale delle apparecchiature e il loro perfetto funzionamento. "Bene" disse Kyle mentre finiva di regolare dei comandi sulla console e saliva sulla pedana "Allora arrivo" "Come dice, signore, non..." Ma prima che il guardiamarina Baioul potesse finire la frase Kyle si materializzò accanto alle apparecchiature. "...non ho capito" concluse con un filo di voce il guardiamarina. "Ho detto <allora arrivo> e come vede sono arrivato" poi si guardò e aggiunse quasi più a se stesso: "Sano e salvo" Scaduti i due minuti il campo di forza si disattivò e la voce di Gorr giunse dal comunicatore: "Tempo scaduto signor Barrent. Allora, come é andato il suo esperimento?" "E' riuscito in pieno, grazie. Se vuole saperne di più può venire con me quando andrò a rapporto dal signor Blackband alle ore 19, in fondo quel che ho da riferirgli può interessare anche lei. Barrent chiudo" Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57058.8 Il tenente Barrent entrò in sala briefing leggermente in anticipo e salutò il signor Blackband che già lo aspettava seduto a capo tavola. Kyle ebbe appena il tempo di trasferire i dati del suo PADD allo schermo che entrò il signor Gorr, puntualissimo. Quando anche il capo della sicurezza si fu accomodato Blackband si rivolse al signor Barrent: "Bene signor Barrent, se ci siamo tutti può cominciare il suo rapporto". Kyle annuì e cominciò a commentare i dati che scorrevano sullo schermo al suo fianco relativi all'esperimento condotto dal signor Blair, il capo ingegnere. Alla fine aggiunse le sue considerazioni "Come può vedere le modifiche proposte dal signor Blair effettivamente funzionano e consentono di raddoppiare la portata del raggio teletrasporto, tuttavia ritengo che non sia il caso, per il momento, di adottare questo sistema come uno standard, non solo per il suo alto consumo energetico che consente di teleportare contemporaneamente solo il 60% del carico normale, ma soprattutto perché ritengo che questa nuovo sistema possa rivelarsi un vantaggio tattico non indifferente. Ho fatto delle ricerce e da quello che posso constatare questa, finora, é l'unica nave della federazione ad aver condotto esperimenti del genere con successo. Il mio suggerimento é quello di modificare una o più sale teletrasporto con questo nuovo sistema così da poterne usufruire in situazioni particolari e di continuare a usare il sistema standard in tutte le altre occasioni. Ma naturalmente " disse guardando in direzione del signor Gorr "questo é solo un suggerimento, studiare come sfruttare le capacità della nave per ottenere un vantaggio tattico esula dalle mie funzioni, e questo é uno dei due motivi per cui volevo che fosse presente, signor Gorr" "Suppongo che il secondo motivo riguardi l'esperimento da lei condotto con i campi di forza, non é vero?" Il signor Gorr ora sembrava più interessato, o almeno questa era l'opinione che si era fatto Kyle, perché l'espressione sul volto del capo della sicurezza non era mutata, era sempre composta e attenta. "Indovinato. Ho condotto degli esperimenti sulla possibilità di adottare un programma di teletrasporto intranave in locazioni precedentemente programmabili attivabile direttamente dal computer in risposta a dei codici vocali personali. Il problema principale che ho dovuto affrontare era quello della possibilità di campi di forza attivati all'interno della nave. Come sapete, un raggio teletrasporto non può passare attraverso un campo di forza, ed é anche per questo che non possiamo teleportare delle persone direttamente nelle celle, per esempio, tuttavia sono riuscito a risolvere parzialmente il problema. Apportando delle modifiche al replicatore alimentare del mio appartamento sono riuscito ad usarlo come "ponte" per fare arrivare il segnale all'interno del locale che il signor Gorr aveva sigillato con un campo di forza. La modifica non é stata difficile poiché il replicatore, come anche la sala ologrammi, funziona con lo stesso principio del teletrasporto. Il sistema funziona ed é sicuro anche per gli esseri viventi. In ultima analisi ritengo quindi possibile teleportarsi in pratica in tutti gli ambienti della nave in condizioni normali ed eventuali modifiche ai replicatori permetterebbero di raggiungere ambienti sigillati dai campi di forza dove siano presenti replicatori o macchinari affini; tuttavia non sono ancora riuscito a trovare un modo per teleportarsi dalla sezione a disco a quella di combattimento, o viceversa, nel caso una o entrambe esse avessero alzato gli scudi. Questo é quanto. Nel caso ricevessi la vostra autorizzazione a procedere non mi rimarrebbe altro che accordarmi con il signor Priestly per rendere il tutto operativo. Ho concluso". Kyle spense lo schermo al suo fianco e rimase sul posto aspettando il responso dei due ufficiali. "Ottimo lavoro" rispose Blackband decisamente soddisfatto "Personalmente sono d' accordo con lei sull' idea di non utilizzare come standard il nuovo teletrasporto esteso, anche perché potremmo trovarci poi in situazioni per cui l'energia richiesta potrebbe non essere disponibile, bloccandoci quindi all'interno della nave.a mio avviso potremmo trasformare in tal senso una sola sala teletrasporto almeno per ora. Sono invece decisamente più preoccupato per quel che riguarda una tecnologia di teletrasporto in grado di bypassare gli schemi di forza interni alla nave, in relazione alla missione attuale. Mi spiego: se noi siamo in grado di farlo e qualcuno di noi venisse assimilato dai borg, anche questi ultimi ci riuscirebbero, ed un loro eventuale attacco dall'interno della Sovereign diventerebbe molto più difficile da fermare. Insomma, sarebbe una specie di arma a doppio taglio, in questa situazione. Penso che la cosa migliore sia parlarne al capitano e lasciare decidere a lui. In quanto tempo pensa che potrebbe modificare i sistemi della Sovereign in tal senso? Abbiamo ancora meno di 36 ore prima di arrivare a Deep Space Nine..." "Modificare la sala tt3 per farla funzionare secondo i nuovi schemi del signor Blair richiederà circa tre ore. Per quanto riguarda le sequenze di teletrasporto intranave, da parte mia impiegherò non più di dieci minuti per programmare ogni singola coordinata d'arrivo che mi sarà fornita dagli ufficiali superiori" rispose Kyle, poi sembrò riflettere un attimo, quindi proseguì: "naturalmente, se qualcuno non volesse farmi conoscere l'ubicazione del segnale, sarei ben disposto a spiegare loro come programmarlo da solo, in modo da mantenere il segreto. Il grosso del lavoro spetterà poi al signor Priestly che dovrà rendere operativi i comandi vocali e far funzionare il tutto." "Ok per quello che riguarda la saletta TT3, provveda pure a farla modificare. Per quello che riguarda il trasporto internave... facciamo così: io ora esco di qui per andarmi a prendere un caffe e ritornero' tra... diciamo 5 minuti. Parlatene tra voi due e decidete se vorreste avere questa possibilità su questa nave durante una missione coi borg fuori dalla paratia. Qualunque decisione prenderete la sottoporrò al capitano e la difenderò a spada tratta. Mi fido di voi." Dopodichè Blackband si alzò ed uscì con un sorriso... In plancia c'era il solito Priestly, che faceva il suo solito (doppio) turno. Il comandante si diresse al replicatore situato in un angolino imboscato della Plancia e prese un caffè. "Ne vuole, Stephan?" Priestly rispose: "No, grazie, sto cercando di smettere..." "Potrei aver bisongo della sua consulenza tecnica tra qualche istante." "Agli ordini, signore." Pochi istanti dopo il suo comunicatore blippò "Cadetto Hayes a comandante Priestly" "Dimmi Charl... oh, per la miseria !" esclamò il giovane. "Sei in DF, comandante ? Neanche più gli impegni, ti ricordi?" chiese il giovane, tra l'irritato e il divertito. "In diode failure sarai tu, PLEBE" rispose Stephan, sottolineando il termine che si usava in accademia per i cadetti del primo anno. "Sono di turno... e sono occupato facciamo domani?" chiese. "D'accordo capo" fu la risposta di Charles "come vuoi tu. Ti informo intanto che ti stai perdendo un bellissimo panorama... cavoli, non sapevo che il timoniere Rough fosse così carina senza divisa... Sensors locked ! Hayes, chiudo." Stephan sorrise vedendo l'espressione sconvolta del guardiamarina McKnight che faceva da tempo il filo al bel timoniere. Ma il giovane, che a sua volta era al timone, si mantenne saldo ai comandi con una freddezza encomiabile. Nave federale U.S.S. Sovereign, Data stellare 57059.7 23 Gennaio 2380 Lo studio del consigliere era buio, come al solito, una luce proveniente dall'alto illuminava un divanetto, o forse una insolita versione di lettino. L'oscurità, puntellata da alcune luci che sembravano stelle toglieva la sensazione dei confini della stanza. Un fruscio continuo ricordava il mormorio del vento. "Tenente Gand'ha si accomodi." "Qui Consigliere?" "Si, certo. Lei non è terrestre, vero?" "No, sono nata da coloni terrestri ma, sono sempre vissuta su Galanril IV" "Io prendo un Shim'tek Mak? Ne vuole uno?" "Grazie consigliere, è la mia bevanda preferita di quando sono nervosa, come lo sapeva?" "Calma i nervi, e mi piace quel suo sottile aroma alla menta. Spesso lo prendo di sera prima di andare a dormire" Il consigliere, con un mano due bichieri, uscì dall'oscurità e andò a sedersi di fianco all'ufficiale del Teletrasporto. "Permette?" "Prego" Ci fu un momento di silenzio che durò più di qualche attimo. Sul soffitto, invisibile per l'ocurità, alcune luci passarono da un lato all'altro della stanza. La luce si affievolì, anche se inpercettibilmente "É la prima volta che la vedo da quando sono a bordo" "È vero, ma sa... ero intimorita dal fatto che lei fosse vulcaniano. Pensavo di trovarmi davanti uno di quei mostri freddi e razionali. Oh Scusi. Non Volevo.... io." "Non si preoccupi. Non sono un calcolatore più di quando non sia un vulcaniano. Si tratta solo di un nonno." "Si trova bene a bordo, signore ?" "Non mi chiami Signore, ora sono qui in veste di consigliere, magari di amico." "Capisco. Quello che dirò rimarrà fra queste mura, vero ?" "Certo, ha la mia parola" "Vede, sono preoccupata. Alla mia sezione stanno succedendo cose strane. Il nostro capo, Barrent, sta facendo degli esperimenti personali su qualcosa che ha a che vedere con l'interazione degli scudi e l'amplificazione della gamma portante." "La spaventa? Si tratta di migliorie tecniche, dovrebbe essere normale per un capo sezione, non crede?" "Si, cioè no... sarebbe normale, ma il Capo Barrent ha bypassato i sistemi di sicurezza teleportando un essere umano con una tecnologia a rischio. E se fosse andata male? E se andasse male la prossima volta? E se fossi io ai comandi ? Non ha mai visto un essere umano ricomposto con un'alterazione del sistema ? Con gli organi all'esterno, o con il sangue ad una temperatura diversa ? IO si, molti anni fa, su una nave da trasporto. Non me lo sono ancora dimenticato." "Ha fatto rapporto?" "Si signore... consigliere... ma non credo che al comandante importi molto. C'è questa faccenda di Borg. Tutti pensano che la Federazione ci abbia mandato avanti come cavie. Non torneremo più indietro. E poi questo nuovo annuncio. Non siamo più una nave della Federazione. Cosa vuol dire? Siamo spariti? Questa è una missione suicida?" "No, non lo è" La luce era ormai molto bassa. le luci sul soffitto avevano assunto ormai un significato ben preciso. "Lo sa, consigliere? mi sembra di essere sul mio pianeta. Avevamo delle notti così, calde. Ho passato delle estati sognando che avrei cavalcato le stelle." Un orecchio attento avrebbe notato che, nascosta fra i fruscii del vento, una flebilissima musica sembrava giungere da lontanissimo e scavalcava l'orecchio, giungendo direttamente alla mente inconscia "Ora siamo tutti spaventati" Il Consigliere la cinse con un braccio. "Non c'è motivo" Rimasero in silenzio per quasi tutto il restante dell'ora a guardare le stelle e i loro giochi di luce. "Grazie Consigliere" disse in un sussurro uscendo.
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