Aldea ha portato la sua nave, la Minerva, sulla stazione indipendente di Almira per eseguire le riparazioni necessarie. I tecnici della stazione trovano nel computer di bordo un'area a cui non riescono ad accedere. Aldea sospetta che Jolar'Nat abbia nascosto proprio li' le misteriose infomazioni che i suoi nemici stavano cercando.
Durante la sua permanenza sulla stazione, Aldea conosce Lily, una Mewoyana che vive sulla stazione dopo l'incidente che ha distrutto la sua nave, la Kayen, e pensa di ingaggiarla insieme ai suoi compagni.
Lanaari, accompagnata da Gas, torna alla sede della Maddaki per prendere quello che Aldea ha richiesto, oltre a cose che non erano nella lista. Scoperta da Onikawara gli rivela che ha intenzione di imbarcarsi con Aldea.
T'eyan, su incarico di Aldea, raggiunge un remoto avamposto in una colonia federale al margine della zona smilitarizzata, per contattare Farouk, un contrabbandiere, che e' stato rinchiuso nel campo di prigionia romulano di Dahaan. Lo cerca in un bar di cui e' in parte proprietario, e dopo uno "scambio di idee" con alcuni dipendenti del locale, lascia al barista un comunicatore per Farouk, chiedendogli di contattarli.
Aldea, parlando con Farouk, scopre che SonMot e altri pirati catturati durante l'attacco a Togartu, il planetoide che era la base dei pirati della Fratellanza, sono rinchiusi proprio a Dahaan. Farouk le dice anche il nome della guardia che ha corrotto per fuggire.
Lanaari e Gas tornano a bordo della Minerva e si presentano a rapporto da Aldea. La donna e' impegnata nel vano tentativo di decifrare i file trovati nascosti nel computer della nave. Lanaari si dimostra in grado di decodificarli e Aldea la recluta.
Toshiro Onikawara contatta Dirk Sandeker, che si trova ancora a bordo della Minerva, e gli chiede di rimanere ancora con i pirati per vegliare sulla figlia adottiva Lanaari.
Farouk mette al corrente un misterioso orioniano dell'interesse di Aldea per il campo di prigionia di Dahaan e per SonMot.
Con le poche informazioni a disposizione che hanno trovato sul campo di prigionia romulano di Dahaan, Aldea ed i suoi uomini studiano un piano per liberare SonMot.
La missione si presenta impossibile. Il campo di prigionia di Dahaan e' una stazione spaziale, un tempo destinata a uso commerciale. La base e' circondata da asteroidi di ghiaccio scuro e da parecchie boe di segnalazione. Solo uno dei quattro ganci d'attracco e' operativo e le uniche navi autorizzate ad attraccare sono tre vecchi ma ben armati falchi da guerra usati per il trasporto detenuti.
La stazione, che orbita attorno al pianeta Dahaan II, ricchissimo di minerali, e' utilizzata come base estrattiva. I prigionieri sono costretti a lavorare le rocce grezze che vengono teletrasportate direttamente dal pianeta. I minerali ricavati, una volta al mese, sono teletrasportati da un'area ad atmosfera zero in cui nessuno potrebbe sopravvivere, su un cargo civile. Durante questa operazione di carico tutti i prigionieri sono chiusi nelle loro celle.
Dirk Sandeker espone il suo piano: T'eyan si fara' arrestare e si mettera' in contatto con la persona da liberare, e poi aggiunge ridendo che sara' il conte di Montecristo a farli evadere.
I pirati continuano a discutere nel tentativo di trovare un piano efficace per liberare SonMot. Alla fine decidono di chiedere la collaborazione dei ferengi che commerciano abitualmente con la stazione. I ferengi sono in possesso del relitto di uno scafo Jem'Hadar, destinato alla demolizione.
T'eyan si avvicina alla stazione dove si trova il campo di prigionia. E' nascosta a bordo di una navetta della Maddaki, agganciata al relitto dello scafo Jem'Hadar trainato dalla nave dei loro temporanei alleati ferengi.
I pirati seguono con il fiato sospeso le manovre di avvicinamento, fino a quando la vulcaniana raggiunge la stazione.
I romulani agganciano alla stazione lo scafo Jem'Hadar portato capitano ferengi Vaas.
Lomak, il direttore della prigione, sale a bordo del relitto insieme ai suoi uomini. Vaas gli mostra un contenitore contenente piccolo mutaforma, che al contrario di altri tre, e' miracolosamente sopravvissuto.
Lomak pensa di consegnare il mutaforma alla Tal' Shiar, per ottenere come ricompensa il sospirato trasferimento e una promozione, cosi' accetta le condizioni e il prezzo del ferengi.
T'eyan ascolta la conversazione, agganciata all'esterno della stazione. Il loro piano finora e' riuscito. Vaas e' riuscito a far credere a Lomak che il mutaforma e' reale, mentre e' un semplice ologramma. Ora lei salira' sulla nave civetta dal portellone di carico e poi uscira' al seguito degli uomini di Lomak infiltrandosi nella stazione.
C'e' un imprevisto. Uno dei pirati prigionieri, Vassili, che lavora come cuoco, riconosce T'eyan e pensa che sia venuta a liberarli tutti.
T'eyan cerca di risolvere il problema di Vassili. Intanto Lomak decide di andare a vedere il piccolo mutaforma.
Lomak torna sullo scafo Jem'Hadar, ma non e' solo. Uno dei suoi uomini, Jaro, lo ha seguito, e si rivela come appartenente alla Tal Shiar.
SonMot nella sua cella medita vendetta.
T'eyan, grazie a Vassili, incontra SonMot e insieme studiano un piano per far evadere il pirata e i pochi sopravissuti del suo equipaggio.
Usando uno dei veleni di Aldea simulano un'epidemia tra i prigionieri e approfittano della confusione per imbarcarsi sulla nave ferengi utilizzando un dimenticato tunnel di servizio.
Jaro scopre la loro fuga, ma ordina a Lomak di lasciarli andare. SonMot e' a conoscenza di alcune informazioni che possono portare alla scoperta del mitico tesoro di Flint, ma parte del segreto era custodito dal suo amico Jolar'Nat, e Jaro spera che una volta libero SonMot recuperi le informazioni mancanti e lo conduca al tesoro.
SonMot, arrivato sulla Minerva, racconta ad Aldea ed ai suoi compagni la storia del tesoro di Flint.
L'orioniano rivela ad Aldea che ha intenzione di vendicare i pirati uccisi dai romulani durante l'attacco a Togartu e quelli morti sulla stazione di Dahaan, prima di cercare il tesoro, e chiede alla donna di unirsi a lui. Aldea rifiuta e le loro strade si dividono.
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