Dopo il viaggio di poche ore dalla stazione 106 al pianeta Yridia, lo scintillio del teletrasporto mise fine alle ricerche di Stonewall.
Si trovava su uno dei pochi insediamenti rimasti sul pianeta dopo che, se così si può dire, il Capitano Rudy Ransom aveva scoperto che gli Yridiani non si erano estinti come invece tutti credevano.
La popolazione non era mai tornata a rivendicare il suolo natio e Stonewall supponeva anche il perchè, visto le spiacevoli condizioni atmosferiche che si abbattevano sulla penisola che sarebbe stata sede del luogo di appuntamento.
Yridia era divenuto un porto di commercio, un luogo dove Ferengi, Klingon, Cardassiani e moltissime altre razze del quadrante si trovavano per discutere dei loro affari.
Il guardiamarina Eleniaka aveva compiuto il suo lavoro in un tempo incredibilmente breve grazie ai suoi contatti misteriosi.
La cittadina dove si era fatto lasciare era un incredibile guazzabuglio di stili architettonici differenti... la pioggerella fastidiosa e calda, gli sbuffi di vapore che uscivano da alcune strutture sotterranee e l'aria afosa davano al posto un aspetto surreale... e umido.
D'accordo con Winter avevano deciso di entrare uno per volta nella struttura, il boliano sarebbe arrivato al locale in altra maniera per poi guardare le spalle al suo superiore.
Dentro sembrava anche più cupo che all'esterno e molto affollato... lo sguardo del Primo Ufficiale della Princess spazzò la sala memorizzando i volti degli astanti e cercando una descrizione che potesse combaciare con quella che gli era stata data... e alla fine la intravide.
Una donna di colore con i lunghi capelli bianchi che se ne stava sola ad un tavolo con le spalle rivolte alla parete... cosa molto conveniente in un posto del genere.
Sebastian si mosse con la sua solita irruenza dirigendosi direttamente verso il tavolo del suo contatto... fu urtato una volta da una giovane bajoriana che gli rivolse un sorriso di scusa per poi scivolare via nella folla.
Si fermò brevemente per gettare uno sguardo ai tavoli vicini.
Alla destra, in un tavolo pieno di bottiglie vuote, un giovane umano e un oroniano cercavano, senza molto successo di svegliare il loro compagno dai tratti felini molto simili a quelli di un caitiano, ma allo stesso tempo la creatura non assomigliava molto al sottoufficiale della sicurezza che aveva conosciuto.
Dall'altra parte una tellarite cercava, senza molto successo, di conquistare le grazie di un klingon che invece lo fissava in cagnesco, forse riconoscendo in lui gli inequivocabili tratti di un mezzosangue.
Non era possibile dire quanti degli uomini dell'equipaggio della donna seduta di fronte a lui fossero presenti nella sala, ma una di loro fece comunque la sua comparsa... una splendida vulcaniana fasciata in abiti di pelle nera che si sedette accanto al suo superiore dopo aver poggiato due boccali di un liquido ambrato sul tavolo.
"Sono Stonewall... lei è Aldea?" si sedette dopo che la donna gli fece un cenno di assenso "Eleniaka vi avrà già detto cosa sto cercando..." Inutile girare intorno alle cose "Potete aiutarmi?"
Il primo passo era fatto... adesso doveva solo scoprire quanto gli sarebbe costato.
La donna chiamata Aldea sorrise con fare seducente, anche se i suoi occhi rimasero freddi e calcolatori. - Andiamo in un posto piu' discreto - disse, alzandosi e facendogli segno di seguirla.
Stonewall esito'. Rischiava di perdere il contatto con Winter.
- Allora? - Il tono della donna assunse una sfumatura ironica - Non avrai paura di me, spero.
- No di certo! - Il sangue klingon del primo ufficiale della Princess ribolli' alla sola idea.
Stonewall segui' Aldea fino ad uno dei separe' che si trovavano in fondo al locale. Era piccolo e soffocante e le pareti imbottite accentuavano questa sensazione.
La donna tiro' la pesante tenda che fungeva da porta.
- Qui staremo tranquilli - affermo' con sicurezza sedendosi su uno dei divanetti macchiati ed invitando Sebastian prendere posto di fronte a lei.
- Eleniaka non e' stata molto prodiga di particolari. Tutto quello che mi ha detto e' che ti serve una nave per cercare il tuo capitano, che e' scomparso, presumibilmente morto, e che il compenso sarebbe stato adeguato. Ma entriamo un po' nei dettagli: quanti dei tuoi uomini dovro' imbarcare sulla Minerva?
"Saremo in cinque..." rispose poco convinto il federale in incognito sperando che la voce della missione di salvataggio non circolasse troppo fra gli uomini della Princess. Aveva forti sospetti che se avesse detto quali erano le sue intenzioni avrebbe potuto diventare milionario vendendo i biglietti d'imbarco.
- Qualcuno di loro appartiene a razze con esigenze particolari di ambientazione o di cibo?
"No, non abbiamo nessuna esigenza..." rispose Sebastian guardando negli occhi la donna. Che avesse sangue klingon nelle vene? Non aveva mai visto nessuno con uno sguardo così pericoloso.
- Ottimo; la mia non e' una nave da crociera.
Aldea si avvicino' leggermente a lui e gli chiese: - In che circostanze e' sparito il tuo capitano?
Adesso le cose si facevano complicate... era il caso che un pirata sapesse i fatti della federazione? No... indubbiamente sarebbe stata una pessima scelta tattica, inoltre dubitava che la donna avrebbe aiutato dei federali.
La cosa migliore da fare era cercare di essere più vago possibile sperando che il guardiamarina centauriana non fosse stata troppo prodiga d'informazioni.
"Stavamo seguendo una rotta commerciale nei pressi di Xerantine quando una nave da guerra romulana è sbucata fuori dal nulla!"
Sebastian vide passare un'ombra nello sguardo del Capitano della Minerva e si affrettò a proseguire: "Siamo stati assaltati da un contingente di umani e romulani, quindi non si trattava dell'impero... forse il mio Capitano aveva dato fastidio a qualcuno... non lo so... so solo che lui mi ha salvato la vita un paio di volte e quindi cercare di ritrovarlo è una questione d'onore per me!"
Sebastian ritenne che quella doveva essere una spiegazione credibile.
- Cosa ti fa pensare che sia ancora vivo? - chiese la donna dopo aver riflettuto sulle sue parole.
"Non ho nessuna prova... Abbiamo anzi una registrazione che mostra il nostro Capitano combattere contro il Capitano della nave avversaria e..." -
Sebastian strinse i denti per la rabbia e la frustrazione ripensando a quella scena - "... e morire. Abbiamo fatto esaminare la registrazione da degli esperti e ci hanno assicurato che e' autentica, ma non ha senso che chi ci ha attaccato ci mostrasse quello che succedeva sull'altra nave. Ho forti sospetti che il tutto sia stato adeguatamente preparato."
- E come mai ti serve noleggiare una nave? Quella del tuo Capitano che fine ha fatto?
"Abbiamo subito parecchi danni quando ci hanno assaltato, il nostro mercantile, la Calipso, e' ormai un rottame, senza contare che adesso appartiene agli eredi del nostro capitano. Anche se cosi' non fosse se vogliamo salvare il nostro Capitano ci serve qualcosa di veloce e armato... e subito. Il tempo potrebbe essere di vitale importanza, se e' ancora vivo."
Sebastian era a disagio. Questo interrogatorio iniziava ad essere seccante.
Aldea sembro' non accorgersene e continuo' con le domande: - Dove inizieremo le ricerche?
"Da Xerantine direi... ormai le tracce di curvatura dovrebbero essere sparite, ma spero di riuscire a scoprire qualcosa dai rottami che ancora galleggiano da quelle parti... qualche colpo fortunato l'abbiamo dato anche noi... e spero anche nei vostri contatti"
- Mi sembra una mossa ragionevole - assenti' Aldea. - Ed ora veniamo al compenso... Cosa hai da offrirmi per mettere a repentaglio la mia nave e la vita dei miei uomini?
"Il Capitano e' molto ricco... Se lo ritroviamo sono sicuro che sarebbe estremamente generoso con chi ha reso possibile il suo salvataggio. Se e' veramente morto, cosa che non credo assolutamente... non so... non disponiamo di molto denaro... se mettiamo insieme tutto quello che abbiamo possiamo arrivare all'equivalente di un paio di barre di Latinium."
La donna ci riflette' sopra: - Mi stai chiedendo di puntare su di te, in sostanza. Se la tua sensazione e' giusta ed il tuo capitano e' vivo ci guadagnamo entrambi, altrimenti perdiamo... Voglio visionare il video in cui il tuo Capitano viene "ucciso" prima di darti una risposta. Qual'e' il suo nome? Voglio fare qualche domanda in giro.
La mente di Sebastian corse velocemente... doveva fare in modo che la storia raccontata ad Aldea reggesse: appena uscito da li' doveva subito mettersi in contatto con PK, lei sarebbe riuscita a mettere insieme un passato credibile in un battito di ciglia.
Scosse la testa accigliato "Il video è in mano ai federali... per loro è comunque un appiglio per un eventuale diverbio con i romulani... non avevamo pensato a farne una copia e non c'è rimasto molto sulla Calipso per ricostruire il video, ma farò del mio meglio per farvi avere qualcosa... Il Capitano della Calipso è Alex Kusaak ma non so quanto vi possa essere utile, i nostri settori commerciali sono molto lontani da qui" sospirò rassegnato senza perdere d'occhio la donna. "Comunque non ho tempo da perdere!" sottolineo'.
Non dovette faticare a dimostrarsi preoccupato ed irritato; lo era davvero. "Ogni secondo potrebbe essere prezioso. Voglio una risposta adesso altrimenti mi rivolgerò ad altri... non ci siete solo voi nello spazio!"
Un luccichio divertito brillo' negli occhi della donna. - D'accordo... accetto il rischio.
Computer, inizia la registrazione:
=^= Diario del Capitano =^=
=^= Data astrale... =^=
Aldea lancio' un'occhiata distratta alla data segnata sul computer. Spazio, tempo, tutto era relativo. Erano passati pochi giorni da quando avevano imbarcato i loro "passeggeri" ma le sembravano mesi, e da allora era andato tutto storto o quasi.
Quello che Eleniaka le aveva proposto era apparentemente un lavoretto semplice: portare un gruppetto di tizi in giro nello spazio alla ricerca del loro capitano perduto. Aveva pensato che fosse l'ideale per togliere le ragnatele dalla Minerva - alias Lionheart alias Drakan - e tenere occupato l'equipaggio in attesa di un'occasione migliore, invece...
=^= ...Data astrale... 59606.45 =^=
=^= La Base Stellare 106 e' stata attaccata di sorpresa da un Falco Romulano e distrutta. I nostri passeggeri, che si trovavano all'interno della Base, sono stati recuperati prima dell'esplosione. =^=
Se fosse stata puntuale e non in anticipo - preferiva sempre dare una controllata preventiva alla zona dove doveva operare - quei cinque sarebbero stati polvere stellare... come il resto degli sfortunati che si trovavano in quel momento sulla base. Avrebbero almeno potuto dimostrare un pizzico di gratitudine invece di crearle continui problemi.
=^= Alla Base era attraccata una nave federale, la Princess, che pero' e' riuscita a staccarsi in tempo dagli ormeggi. =^=
Era passato troppo poco tempo tra l'attacco e l'esplosione perche' fosse stato possibile usare le capsule di salvataggio. Il Falco Romulano voleva fare una strage... ma perche'? Era improbabile che l'equipaggio della Princess fosse tutto a bordo della nave... sicuramente c'erano stati anche federali tra le vittime. Anche se Sorellina aveva rilevato tracce di teletrasporto difficilmente la nave federale poteva essere riuscita a salvare tutti.
=^= La Minerva ha immediatamente fatto rotta verso il sistema di Xarantine, come precedentemente concordato con i passeggeri. =^=
Ormai la stazione era collassata, non aveva senso rimanere a fare da bersaglio. E poi c'era la nave federale... Un nuovo nome e dei nuovi codici di riconoscimento potevano non essere sufficienti a tenere quegli impiccioni ficcanaso fuori dai suoi affari.
=^= I passeggeri sono risultati essere cinque, piu' un ologramma. =^=
Un dannato ologramma... Non avevano detto che ci sarebbe stato anche un ologramma...
=^= L'ologramma ha l'aspetto di una femmina umana e risponde al nome di PK. Gli altri passeggeri sono: =^=
=^= Sebastian Stonewall, incrocio klingon umano =^=
=^= Melisande Koudelka, incrocio bajoriana-cardassiana =^=
=^= Ryo Hunt, umano =^=
=^= Karl Winter, boliano =^=
=^= Henry McMenox, umano =^=
Bella accozzaglia di bastardi mentitori...
Chissa' cosa stavano combinando sulla Base Stellare quando li avevano prelevati? Un pigiama party?
Il boliano sembrava uno di quei geni delle antiche leggende arabe della Terra del passato. Blu, grasso, calvo, barba nera, sopracciglia cespugliose, con addosso una specie di pigiama bianco e delle babbucce dalla punta rialzata.
La mezza cardassiana invece era infagottata in una tuta da ginnastica azzurra di almeno due misure piu' grande.
Uno dei due umani, McMenox, sembrava appena uscito da un olofilm ambientato del XIX secolo con quell'impermeabile stazzonato ed il berretto floscio. Che dannato motivo c'era per indossare impermeabile e cappello su una Base Stellare?
Avrebbe dovuto dare retta al suo istinto e scaricarli nello spazio appena li aveva visti conciati cosi'.
Kalt, il "genio blu della lampada", aveva chiesto con apprensione quale era stato il destino della Princess. Stonewall era subito intervenuto spiegando che la moglie ed i figli del boliano erano stati imbarcati sulla Princess per essere rimpatriati, e si era allontanato in fretta, troppo in fretta, come se temesse delle domande piu' mirate.
Avrebbe dovuto inchiodarlo subito e fargli un terzo grado ma in quel momento la priorita' era salvare la pelle, non perdere tempo in chiacchiere.
=^= La prima rata del pagamento concordato risulta depositata presso un istituto di credito interstellare. Gli accordi erano che una volta arrivati nel sistema di Xarantine mi sarebbero stati comunicati i codici per confermare la transazione =^=
Appena finito di registrare il diario sarebbe andata da quel mezzo klingon e gli avrebbe fatto sputare i codici... se ne stava dimenticando con tutto quello che era successo... d'altronde la sua parte dell'accordo l'aveva mantenuta... piu' o meno.
=^= I passeggeri sono stati accompagnati nei loro alloggi =^=
E i commenti si erano sprecati quando Sorellina aveva trasmesso sullo schermo della plancia Ryo Hunt che faceva la doccia e poi si aggirava nel suo alloggio senza preoccuparsi di indossare qualcosa.
Melisande invece era stata meno esibizionista: una doccia veloce e si era avvolta subito con un grande asciugamano, anche se il successivo spettacolo di lei che si provava un'infinita serie di completini attillatissimi aveva interessato sia il pubblico maschile che femminile per motivi diversi.
Quel malefico ologramma invece aveva schermato la cabina che condivideva con Stonewall e poi aveva trasmesso delle false immagini di lei e del mezzo klingon che si "davano da fare".
Gas se ne era fatto fare subito un migliaio di copie da Sorellina.
Aldea sogghigno'. Se lo conosceva bene quell'infido gattaccio le avrebbe vendute a peso d'oro al primo scalo. Materiale del genere aveva sempre un vasto mercato. Ben gli stava a quei due traditori.
=^= Due ore dopo l'imbarco e' stato fatto con i passeggeri il punto della situazione. =^=
In quell'occasione aveva esplicitamente spiegato che nessuno degli "ospiti" era autorizzato ad andarsene in giro per la nave da solo, regola che si erano ben guardati di rispettare. Purtroppo erano troppo pochi per sorvegliarli e gli ologrammi che poteva generare e controllare Sorellina erano piuttosto primitivi; piu' che altro servivano per mascherare l'effettivo numero di membri dell'equipaggio e nascondere il fatto che era Sorellina a controllare i sistemi della nave, non loro. Una steamrunner di solito aveva all'incirca 480 persone a bordo, anche se per governarla potevano esserne sufficienti molto meno. Loro erano rimasti cosi' pochi...
=^= Una volta arrivati sul luogo dove e' avvenuta la battaglia la zona abbiamo fornito loro un mezzo adeguato per portare avanti le loro ricerche. =^=
Ovvero la navetta Afrodite, un'"occasione" che avevano comprato in un deposito di rottami per sostituire il runabout Revenge, rubato da quel disonesto di West. D'altronde cosa poteva aspettarsi da un ex-federale. Loro non avevano avuto il tempo ne' di riverniciare la navetta ne' tantomeno di metterla in condizione di volare. Stonewall e gli altri erano riusciti a ripararla; almeno quello...
=^= Hanno effettuato delle ricerche per tre giorni nella zona dello scontro e sembrano sicuri che le tracce portino verso Theta Eridani, una zona a circa venticinque anni-luce da Xarantine, vicino al confine klingon e ad un anno-luce dalla stazione abbandonata K-7 =^=
=^= In seguito c'e' stato un piccolo contrattempo. I nostri passeggeri hanno mentito sulla loro identita'. Abbiamo scoperto che sono ufficiali della Flotta Stellare =^=
Che idioti... Avrebbero dovuto immaginare che prima o poi li avrebbero scoperti.
Era bastato del gas narcotizzante nel sistema di ventilazione per catturare i federali ma l'ologramma aveva addosso ben quattro emettitori olografici portatili, uno con l'aspetto di un bracciale, due sotto forma di orecchini, e uno nella fibbia della cintura. Gli emettitori erano collegati tra loro da un sistema di sicurezza che ne attivava automaticamente uno quando un altro veniva disattivato. C'era voluto un bel po' per metterla fuori combattimento.
Sorellina sapeva lei non approvava le uccisioni inutili, e cosi' l'aveva avvertita che la memoria dell'ologramma non era permanente; spegnendo tutti gli emettitori portatili l'avrebbe praticamente uccisa; cosi' aveva chiesto e ottenuto di poter trasferire la memoria di PK nei suoi sistemi in modo da poterla ripristinare in seguito.
=^= Abbiamo discusso civilmente e abbiamo chiarito i motivi per i quali ci hanno tenuto nascosto questo particolare =^=
Il primo ad essere interrogato era stato Ryo Hunt, l'ufficiale medico capo della Princess. Aveva mentito spudoratamente dicendo di essersi invaghito di lei la prima volta che l'aveva vista e di voler cambiare bandiera. Questo gli aveva procurato un accurato pestaggio da parte di Liam. Povero Liam, cosi' irragionevolmente geloso, come se lei potesse anche solo pensare... Eppure gli aveva raccontato quasi tutto del suo passato, doveva sapere che...
Il secondo era stato il boliano, Kalt Winter. Un passato non proprio cristallino ed un grado decisamente inferiore a quello che poteva avere uno con la sua anzianita' di servizio. Anche lui aveva dichiarato di volersi unire alla ciurma, in un primo momento. Poi aveva parlato di narcotrafficanti, di droga... di una raffineria orbitale a Sagrantia distrutta. Aveva dichiarato che lui ed i suoi compagni volevano disertare e impadronirsi della droga per arricchirsi; un'altra bugia... I federali non facevano certe cose.
Sebastian Stonewall era stato apparentemente il piu' sincero. Aveva raccontato che la Princess aveva scoperto che su una colonia veniva prodotto un nuovo tipo di droga e ne avevano fermato la produzione; subito dopo erano stati attaccati dal Falco romulano ed erano stati abbordati da un equipaggio formato da romulani ed umani; il loro capitano era stato rapito, portato sul Falco, e ucciso, come dimostrava il video che Sebastian credeva fermamente un falso.
Melisande Koudelka aveva confermato in parte la versione di Stonewall ma non aveva aggiunto nulla di utile.
=^= Anche se il loro ologramma ha causato dei malfunzionamenti al computer di bordo... =^=
Quella dannata PK aveva interferito con Sorellina... Le aveva riempito la testa di sciocchezze romantiche distraendola quel tanto che bastava per mandare un messaggio alla Princess che rivelava la loro destinazione. Probabilmente a Theta Eridani avrebbero incrociato la nave federale.
Ora l'ologramma era stato riattivato e chiuso insieme ai suoi compagni ma non aveva idea delle conseguenze che la sua influenza poteva aver avuto su Sorellina. Sorellina controllava la Minerva e tutti i suoi sistemi o quasi; ormai considerava la nave come il suo corpo e la vita di tutti loro dipendeva dai suoi capricci. Sperava che il discorsetto che le aveva fatto avesse in parte rimediato ai danni provocati da PK.
=^= ...abbiamo raggiunto un nuovo accordo =^=
Avrebbero raggiunto Theta Eridani e avrebbe permesso ai federali di continuare le ricerche, anche se qualcuno di loro sarebbe rimasto sempre in ostaggio per evitare altri scherzi.
In qualche modo avrebbe ricavato qualcosa da quel maledetto viaggio! - penso' con rabbia.
Un messaggio di T'eyan interruppe le sue riflessioni. La sua presenza era richiesta immediatamente in plancia. Che diavolo stava succedendo adesso?
Aldea era furibonda. Quei maledetti federali si erano serviti di lei, l'avevano cacciata in un mare di guai ed erano scappati!
L'emergenza per cui T'eyan l'aveva chiamata in plancia si era rivelata una trasmissione di soccorso da parte di una nave da trasporto cardassiana, la Renidok. Il messaggio era molto rovinato e da quel poco che erano riusciti a decifrare sembrava che fosse stata attaccata da due navi romulane di classe D'Drenin.
Avevano fatto rotta sulle coordinate dalle quali era partita la trasmissione - un campo di asteroidi - e avevano localizzato il trasporto. Era ancora intero, nonostante fosse gravemente danneggiato e con gran parte dei sistemi fuori uso.
Non erano stati rilevati segni vitali ma i federali avevano insistito per salire a bordo a dare un'occhiata.
Melisande e PK erano rimaste sulla Minerva come ostaggi ma quando il Falco romulano, che era in agguato occultato, li aveva attaccati erano riuscite a fuggire con la navetta Afrodite.
Come se non bastasse la Princess era appena uscita dalla curvatura!
Non avevano piu' ostaggi con cui trattare con i federali, i romulani sembravano fermamente decisi a distruggerli, e la Minerva era stata gravemente danneggiata dal loro primo attacco. Non avevano avuto altra scelta che fuggire.
- Ho fatto delle ricerche sul Falco romulano che ha attaccato la Princess e la stazione - disse T'eyan, calma e controllata, facendo dimenticare per un momento che erano impegnati in una disperata fuga per la sopravvivenza. - Ha un preciso modus operandi. Attacca una nave, l'abborda, uccide il capitano e si allontana disinteressandosi del resto dell'equipaggio, del carico e della sorte della nave.
L'ologramma che si era scelta Sorellina per interagire con loro - una giovane sirena - apparve in plancia fluttuando a mezz'aria. - Davvero? Vuoi dire che se mi fermo, li lascio salire a bordo e uccidere Aldea, mi lasceranno in pace? - chiese.
Aldea, che stava visionando le informazioni passatele da T'eyan, annui' distrattamente: - Probabile. Qui pero' c'e' una cosa interessante; anche se in tutti i casi la morte del capitano e' stata data per certa non c'e' mai stato nessun cadavere da seppellire.
- E' logico supporre che l'intuizione di Stonewall fosse corretta: per qualche ragione rapiscono i capitani simulandone la morte per essere sicuri che nessuno li cerchi - asseri' T'eyan.
- Sorellina, fingi dei danni piu' gravi di quelli effettivi e rallenta - ordino' brusca Aldea. - Ci lasceremo abbordare.
La sirena volteggio' intorno a lei. - Ti sacrifichi per me? Grazie!!! - trillo' felice e svani'.
- Non posso permettertelo! - Liam era sconvolto.
- Non preoccuparti per me, ma per te, "Capitano" - sogghigno' la donna. - Mettiti in ghingheri, sarai tu l'esca.
ooo
Piu' tardi Liam, nel suo alloggio, stava finendo di prepararsi; aveva indossato i suoi abiti migliori e guardo' con un certo compiacimento la sua figura riflessa nello specchio. Era un buon giorno per morire, e poi lo avrebbe fatto per lei - penso' con un misto di orgoglio e rimpianto.
Ricordava come se fosse ieri il giorno in cui l'aveva incontrata per la prima volta. Aldea era entrata nel bar dove lui stava festeggiando con alcuni amici. Si era diretta al bancone senza neppure dare un'occhiata in giro ed aveva bevuto piu' alcolici di qualsiasi essere umano che lui avesse mai conosciuto.
Quando si era accorta che la stava fissando lo aveva squadrato con un certo interesse, e quando si era avvicinata al loro tavolo e gli aveva chiesto di andare con lei in una delle camere riservate del locale... beh, non aveva avuto dubbi su quali fossero le sue intenzioni e l'aveva seguita, spronato dal rumoroso incoraggiamento dei suoi compagni.
Ma Aldea voleva solo parlare, alleggerire la sua anima condividendo il suo dolore con un perfetto sconosciuto.
Era cosi' diversa, cosi' vulnerabile, mentre piangeva i compagni morti; traditi dall'uomo di cui si fidavano, e la pura attrazione fisica che aveva provato per lei si era trasformata in qualcosa di piu'.
Quando se ne era andata Liam aveva capito che la vita gli sarebbe sembrata vuota ed inutile senza di lei; l'aveva rintracciata e da allora era rimasto al suo fianco, sopportando i suoi capricci e i suoi sbalzi d'umore.
Aveva giurato a se stesso che l'avrebbe protetta a costo della sua vita; ed ora quel giorno era arrivato.
- Coraggioso come sempre, - lo derise una voce famigliare.
Liam si chiese da quanto tempo Aldea fosse entrata e lo stesse osservando in silenzio.
La donna gli aggiusto' l'armatura, poi prese un orecchino identico a quello che portava lei da una scatoletta, e glielo mise: - Non perderlo e non separartene per nessuna ragione - gli ordino'.
Liam non resistette alla sua vicinanza e la strinse in un abbraccio disperato. Si aspettava che si divincolasse e lo colpisse come sempre, resa folle dai suoi ricordi, ma stavolta non accadde.
- Tu non morirai - gli sussurro' la donna con sicurezza. - Non lo permettero'.
Come in un sogno senti' le labbra morbide della donna sfiorare le sue.
ooo
La Minerva si trascinava nello spazio come un grande uccello ferito. Il Falco romulano l'aggredi' con spietata efficenza. Romulani ed umani invasero i ponti combattendo contro gli uomini che tentavano di sbarrare loro il passo.
Non ci volle molto per raggiungere il loro obiettivo; la plancia ed il capitano.
La lotta fu feroce e molti di loro caddero per non rialzarsi, ma alla fine riuscirono a stordire il grosso klingon e a portarlo con loro sulla nave, insieme ai compagni morti e feriti.
Non si accorsero del runabout che si era ancorato al loro scafo durante la battaglia e ripresero il loro viaggio. Il prossimo bersaglio sarebbe stata la nave federale, la Princess. Dovevano capire perche' non era "morta". Eppure l'avevano privata del suo capitano... La mente aliena che si era impadronita dei loro corpi non riusciva a spiegarsi quella contraddizione.
Luogo: A bordo del Falco romulano
I loro nemici trascinarono il corpo svenuto di Liam lungo i corridoi del Falco fino ad una stanza separata da una lastra di vetro in due aree, una completamente vuota e l'altra piena di macchinari.
Dopo averlo spogliato completamente lo adagiarono sul pavimento dell'area vuota ed armeggiarono sulle consolle finche' il corpo del klingon non fu sospeso a mezz'aria, poi se ne andarono.
Lazarus, nascosto in uno dei condotti di areazione, segui' tutta la scena immobile e silenzioso senza capirci nulla. Lui ed Aldea si erano teletrasportati nel Falco subito dopo aver agganciato il runabout allo scafo, approfittando della confusione; poi si erano divisi. Lazarus aveva localizzato Liam grazie al trasmettitore nascosto nell'orecchino che gli aveva dato Aldea, ma ora non sapeva proprio che fare; con suo sollievo Aldea lo raggiunse poco dopo.
- Allora? - gli chiese.
- Credo che sia ancora vivo - rispose lui spiegandole cosa era accaduto.
Uscirono dal loro nascondiglio ed entrarono nella stanza dove c'erano i macchinari; Aldea diede un'occhiata distratta al klingon dall'altra parte del vetro e ando' subito ad una delle consolle: - Sembra che si tratti di un sistema di deprivazione sensoriale - disse corrugando la fronte.
- E perche' lo hanno messo li' dentro? - chiese Lazarus sbirciando i grafici colorati e le scritte che apparivano sullo schermo senza capirci nulla.
- Non ne ho idea, ma a quanto pare e' la loro procedura abituale - rispose lei indicandogli una serie di dati. - Queste informazioni sono relative ad individui di razze diverse; scommetto che riguardano i capitani rapiti... Vediamo l'ultimo... Soggetto Alfa 27; razza umana; data inizio trattamento... data fine trattamento... - lesse, - scommetto che si tratta proprio del nostro capitano perduto. Ma guarda quante informazioni gli hanno spillato - disse con un sorriso da lupo.
Prese il suo DiPadd e comincio' a scaricarle.
- Vediamo se dice anche che ne hanno fatto dopo... dunque... relazione finale... il soggetto ha dimostrato un'insolita resistenza al trattamento... eccetera eccetera... si, qui dice che al contrario di altri soggetti e' sopravvissuto... almeno fisicamente... e dice che e' stato "smaltito" nel modo standard. Vediamo un po' qual'e'...
Fece appena in tempo a leggere le coordinate del pianeta dove era stato abbandonato Weaver che risuono' l'allarme.
Aldea ripose con calma il DiPadd. - Ce ne hanno messo di tempo a scoprirci - commento'. Rapidamente disattivo' i controlli della stanza di deprivazione sensoriale.
Liam cadde a terra con un tonfo e si rialzo' confuso e stordito. - Ma dove...
- Muoviti, non abbiamo molto tempo - gli ordino' Aldea aprendogli la porta e facendogli segno di raggiungerli. - E lascia perdere i vestiti; non e' il momento di pensare a quelle sciocchezze - lo rimprovero' quando lui si mosse per andare a recuperare i suoi indumenti.
Aldea si mise tra Lazarus e Liam: =^= Gas, teletrasportaci a bordo =^= ordino'.
I tre si smaterializzarono due secondi prima che i loro avversari invadessero la zona.
Luogo: A bordo della MorganA
Quando si materializzarono a bordo della MorganA Gas sogghigno' alla vista della tenuta adamitica di Liam.
- Ehi, amico, Aldea ti ha interrotto durante qualcosa di interessante? - gli chiese.
- Niente chiacchiere - ordino' brusca Aldea. - Tre secondi alla fase 1; tenetevi forte.
- Che cos'e' la "fase 1"? - chiese Lazarus.
La risposta fu un forte scossone. Il Falco usci' dalla curvatura e rallento' fino quasi a fermarsi.
- Quattro secondi alla fase 2; Gas tienti pronto.
- Yie - rispose il gattone armeggiando con i comandi. La MorganA si stacco' dallo scafo romulano e si porto' in prossimita' degli scudi.
- Ora!
Come in risposta al comando di Aldea gli scudi si abbassarono permettendo al runabout di passare.
Quando furono lontani, osservando il Falco alla deriva Aldea commento' soddisfatta: - E' incredibile quanto possano essere efficaci degli esplosivi nei punti giusti, ma non ci metteranno molto a capire che cosa e' successo ed a riparare i danni per cui leviamoci di torno.
- Rotta per? - chiese Gas.
- Theta Eridani II. - Aldea gli diede le coordinate del pianeta dove risultava essere stato abbandonato Weaver. - Chissa' se i capitani federali sono cosi' duri come dicono ed e' ancora vivo.
Luogo: Theta Eridani II
- Sembrano api intorno al loro favo - commento' Lazarus quando, molto tempo dopo, arrivarono a destinazione, descrivendo in modo appropriato le navicelle che giravano nei dintorni dell'anomalia spaziale.
- Quel passaggio non e' segnato, almeno non nelle nostre carte - disse Gas grattandosi la testa pelosa. - O abbiamo delle carte troppo vecchie o quel passaggio non dovrebbe esistere.
- Qual'e' il pianeta dove dovrebbe essere il capitano? - chiese Aldea.
- Quello laggiu' - disse Gas indicando un puntino sullo schermo - E' di classe M per cui c'e' qualche probabilita' che sia ancora vivo.
- Andiamocene e passiamo l'informazione alla Princess, che se la sbrighino loro - propose Liam di pessimo umore.
Il klingon aveva scoperto con sgomento che sul runabout non c'erano vestiti della sua taglia e si era dovuto arrangiare con quello che aveva trovato. Quello poteva anche essere un buon giorno per morire, ma all'idea di presentarsi davanti ai suoi antenati con indosso solo un perizoma e una camicia troppo stretta... beh, avrebbe preferito rimandare.
Aldea scosse la testa. - No. Scommetto che quei taccagni dei federali non scucirebbero un credito per una semplice informazione, anzi, cercherebbero di estorcercela. Se invece avessimo nelle nostre mani il loro capitano, e vivo, potremmo trattare da pari.
Guardo' l'andirivieni delle navette. - Sembrano molto occupati, forse con un po' di attenzione e fortuna riusciremo ad atterrare inosservati.
Erano arrivati in prossimita' del planetoide quando tre delle navette cambiarono improvvisamente rotta puntando dritto contro di loro e, senza neppure un tentativo di comunicazione, aprirono il fuoco contro la MorganA.
Gas cerco' febbrilmente di evitare i colpi.
- Non rispondere al fuoco, ma tenta di atterrare sul pianeta - gli ordino' Aldea. - Non ha senso ingaggiare battaglia. Attireremo solo altre navicelle.
Luogo: Planetoide di classe M, qualche tempo dopo
- Siete fortunati che i gatti hanno nove vite e che cadono sempre in piedi - ridacchio' Gas soddisfatto scendendo dal runabout.
Liam, tutto ammaccato e pieno di lividi, si trattenne a stento da afferrare il gattone per il collo e strangolarlo, infatti la navetta piu' che atterrata era precipitata rotolando su se stessa piu' volte, e solo per caso quando si era finalmente fermata era dritta.
La folta vegetazione tropicale aveva attutito la caduta e gli unici danni visibili sullo scafo erano le striature dei colpi nemici e del fumo poco rassicurante che usciva da alcuni punti.
- Danni? - chiese Aldea.
- Niente che non possa riparare - affermo' ottimisticamente Gas, impegnato a spegnere un principio d'incendio. - Perche' hai voluto atterrare proprio su quest'isola?
Aldea consulto' il tricorder. - Mentre atterravamo ho rilevato qualcosa... potrebbe essere una costruzione. Lazarus, Liam, andiamo a dare un'occhiata.
I tre erano arrivati a poca distanza dal punto segnalato dal tricorder quando all'improvviso la voce di Gas gracchio' attraverso il trasmettitore facendoli sobbalzare: =^= Attenti! Abbiamo visite =^=
- Chi? - chiese Aldea.
=^= Una navetta dei federali =^=
- Dannazione, sono gia' qui... - impreco' la donna. - Dobbiamo trovare quel maledetto capitano prima di loro.
Aldea era di pessimo umore, non bastava la fastidiosa pioggerellina che ormai aveva inzuppato lei ed i suoi compagni fino alle ossa e gli scheletri che avevano incontrato lungo la strada, ci mancavano anche i federali...
Erano arrivati ad una costruzione regolare ricoperta quasi completamente dalla lussureggiante vegetazione, quando il suono di una voce roca e sgradevole li raggiunse.
"Quindici uomini, quindici uomini sulla cassa del morto... per un barile di rum..." stava cantando qualcuno a squarciagola.
- _e_ un barile di rum - corresse automaticamente Aldea.
La canzone cesso' all'improvviso. Forse li aveva sentiti.
- Ascoltatemi bene. Abbiamo di fronte un federale, probabilmente non in possesso di tutte le sue facolta' mentali, dobbiamo catturarlo ed in fretta.
Liam rimase fuori di guardia mentre Aldea e Lazarus si addentravano nella costruzione che portava gli evidenti segni del tempo.
I due accesero le torce e scesero una scala che portava nei sotterranei, seguendo le orme inconfondibilmente umane di piedi scalzi che spiccavano nella polvere.
Lo spettacolo che si presento' loro quando giunsero nell'ultima stanza era grottesco.
Un tempo quella doveva essere stata una sala di controllo, i cadaveri mummificati degli scienziati di una razza sconosciuta erano ancora li', ai loro posti.
In mezzo a loro una creatura macilenta con la barba lunga ed i capelli arruffati saltellava da una consolle all'altra, schiacciando tasti e tirando leve.
- Il capitano Nathan Weaver, suppongo - disse Aldea con un sogghigno avido.
L'uomo si fermo' di colpo e la fisso' con occhi febbricitanti. La sua mente per sopravvivere si era rifugiata in un vecchio libro che aveva alimentato i suoi sogni di ragazzino, "L'Isola del Tesoro". Ora lui era Ben Gunn, l'uomo lasciato da capitan Flint a guardia del tesoro, e quello era Long John Silver venuto a rubarlo. Ma c'era qualcosa di sbagliato. Long John Silver non aveva quella voce morbida e seducente, e tutte quelle curve...
Guardo' Aldea avvicinarsi senza riuscire a staccare lo sguardo dal seno ben poco nascosto dalla camicia bagnata, fino a quando il profumo penetrante di quella donna non lo avvolse... e qualcuno gli diede una botta in testa.
- Preso! - disse Aldea soddisfatta.
ooo
Gas storse il suo sensibilissimo naso quando li vide tornare con Liam che portava in spalla qualcosa di sporco e puzzolente.
- Hai riparato il runabout? - gli chiese Aldea.
- Si, certo, - e poi aggiunse guardando schifato l'uomo svenuto che il klingon aveva posato a terra. - Non dirmi che questo e' il famoso capitano Weaver?
- Per il suo bene spero di si'. Dove sono i federali?
- La navetta che hanno mandato ha cercato di atterrare ma e' stata attaccata come e' successo a noi, cosi' la Princess ha ingaggiato battaglia per coprirla. Saranno qui tra poco.
- Allora muoviamoci!
Le astronavi erano troppo impegnate a combattersi per notare la MorganA che lasciava di soppiatto il pianeta, ma la cosa non sfuggi' a Kalt Winter, ai comandi della navetta federale, che riconobbe subito il runabout dei pirati.
Luogo: Sconosciuto
Gas guardo' sorpreso la distesa di erba gatta che si estendeva fino all'orizzonte, attraversata da fiumi di latte candido, e i teneri e saporiti coniglietti che saltellavano qua e la'.
L'ultima cosa che ricordava erano i suoi disperati quando inutili tentativi di impedire che la MorganA finisse inghiottita dall'anomalia, dopo che la provvisoria riparazione che aveva fatto sul pianeta aveva ceduto, lasciandoli in panne. Come diavolo era finito li'? si chiese grattandosi la testa.
ooo
Liam era furibondo. Quel maledetto gattaccio li aveva ammazzati tutti con la sua imperizia e sbadataggine, ed ora lui si trovava sulla barca dei morti, diretto verso il Gre'thor, il mondo sotterraneo in cui erano confinati i klingon morti senza onore, perche' non era morto in una valorosa battaglia, strappando a mani nude il cuore di un nemico per proteggere la sua adorata Aldea, come avrebbe desiderato, ma per uno stupido guasto!
ooo
Lazarus stava camminando da ore nel deserto. Era sulla Terra, almeno cosi' gli sembrava; era difficile esserne sicuro in mezzo a quel nulla sabbioso dove non c'era anima viva, pero' indossava la sua solita uniforme e aveva l'equipaggiamento standard per quelle zone.
La cosa strana era che, per quanto si sforzasse, non ricordava nulla riguardo la missione che gli era stata affidata o come era arrivato li'.
Ricordava pero' di essere stato scagliato nel futuro e di essersi unito a dei bizzarri ed inverosimili pirati spaziali, per finire poi inghiottito da un vortice o qualcosa di simile.
Forse aveva preso un colpo di sole e aveva avuto delle allucinazioni, penso' nel tentativo di trovare una spiegazione razionale. Non aveva altra scelta che proseguire e sperare di trovare un'oasi o un posto qualsiasi per ripararsi dal sole. L'acqua che aveva con se' gli sarebbe bastata per pochi giorni.
ooo
Nathan Weaver, o meglio il bucaniere Ben Gunn, stava tornando finalmente a casa, e ricco. Con le lacrime agli occhi, sulla tolda della Hispaniola, stava scrutando il mare calmo in spasmodica attesa di vedere delinearsi la costa inglese.
ooo
Aldea si trovava in una radura interrotta da alti alberi. "Gabra... Sono a Gabra... Gabra come era nel passato" penso' con una stretta al cuore.
C'era un orso dalla pelliccia nera sdraiato ai piedi di uno degli alberi. Aldea tocco' istintivamente l'orecchino che portava, su cui era inciso proprio il muso di un orso. L'orso era l'animale totem del suo clan, il loro protettore e capostipite, secondo le antiche leggende.
Si avvicino' ad esso senza alcuna paura. - Dove sono? - chiese all'animale.
- Dove il tuo spirito desidera essere - rispose l'orso.
- Questo non e' reale. Gabra era cosi' molto tempo fa, ora... invece... hanno distrutto tutto...
Mentre pronunciava quelle parole la scena cambio'; gli alberi rinsecchirono e diventarono polvere e la radura si trasformo' in un deserto grigio e polveroso.
Anche l'orso era cambiato, era diventato vecchio e aveva un aspetto malato.
- Si - ammise l'animale con tristezza - Nel tuo tempo e' cosi'. Ti trovi su un altro livello di esistenza - le spiego'. - La tua mente sta ricevendo stimoli e sensazioni totalmente sconosciute che non ha la capacita' di elaborare, cosi' attinge a ricordi ed esperienze passate per costruire qualcosa che ti sia comprensibile.
- Siamo dentro l'anomalia? - chiese Aldea.
- Al di la' - la corresse l'orso. - Siete nella dimensione da dove sono venute le creature che hanno invaso la vostra realta'.
- Dove sono gli altri?
- Vicini, anche se la mente di ognuno di loro interpreta questa dimensione in modo diverso.
- Come possiamo tornare indietro?
L'orso scosse la testa. - Non potete. L'anomalia e' stata chiusa. Il passaggio non esiste piu'.
Luogo: A bordo della Minerva
T'eyan, a bordo della Minerva, attendeva ormai da giorni l'arrivo della MorganA alle coordinate stabilite da Aldea per l'appuntamento.
Le trasmissioni dei federali dicevano che l'anomalia era stata chiusa e l'invasione aliena sventata, ma neanche una parola sul capitano Weaver o sulla MorganA ed i pirati. Cosa era successo laggiu' realmente?
Sorellina, nella sua forma olografica di sirena, nuotava a mezz'aria avanti ed indietro per la plancia, in una sua personale imitazione della preoccupazione umana.
- Posso cercarli - propose a T'eyan. - Il trasmettitore che ha addosso Liam ha una frequenza molto particolare.
- E' illogico. La portata di quel segnale e' scarsa - rispose la vulcaniana, ma di fronte all'espressione delusa ed imbronciata dell'ologramma aggiunse: - Ma puoi provare.
- O Kappa - rispose felice Sorellina svanendo in una consolle.
T'eyan occupo' la poltrona del comandante e si interrogo' sul suo futuro. Doveva decidere quale era la cosa piu' logica da fare nella probabile eventualita' che gli altri fossero morti.
Le luci si abbassarono fino a spegnersi del tutto, lasciandola nell'oscurita'.
- Sorellina! Rapporto.
- Non ti preoccupare T'eyan. Li ho trovati. Ho solo bisogno di un po' di energia supplementare per raggiungerli.
Prima che T'eyan potesse replicare la nave attorno a lei spari' e per un lunghissimo secondo la vulcaniana si trovo' sospesa tra le luci dell'universo, senza altra protezione che la sua pelle nuda. Prima che potesse realizzare quanto fosse illogica quella situazione si trovo' di nuovo al suo posto, sulla plancia della Minerva, ora illuminata dalle luci di emergenza.
Le stelle erano scomparse e lo schermo mostrava un'informe distesa grigia, su cui si muovevano forme incerte e sfuocate, simili a fantasmi errabondi.
ooo
Aldea grido' di dolore. C'era stato un bagliore improvviso e un rumore simile a un tuono, e qualcosa l'aveva trafitta. Un lampo di energia, penso' stringendosi istintivamente le mani al petto, prima di perdere i sensi.
Luogo: A bordo della Minerva
Quando Aldea si riprese si sentiva peggio dell'ultima volta che si era ubriacata sul serio; aveva la nausea ed un forte mal di testa. Quando i bagliori davanti agli occhi cessarono e riusci' di nuovo a vedere si rese conto di essere a bordo della MorganA, e che non erano piu' nello spazio aperto, ma nella familiare stiva della Minerva.
Liam stava cercando di strangolare Gas, che cercava di difendersi graffiando il klingon; Lazarus stava bevendo come se non avesse visto una goccia d'acqua da mesi, e Weaver si guardava attorno perplesso.
- State tutti bene? - chiese la donna.
Liam, nel sentire la sua voce, lascio' cadere Gas e si volto'. - Temevo di averti persa, e che avrei dovuto passare l'eternita' senza di te - le disse con voce spezzata.
- Anf... Anf... - gli fece eco Gas.
- Io credevo di essere nel deserto - spiego' Lazarus. - O forse c'ero veramente... - aggiunse mostrando perplesso la pelle abbronzata.
- Chi siete? Dove sono? - chiese Weaver.
Aldea lo guardo' con attenzione. - Ricordate il vostro nome? - gli chiese.
- Nathan... Nathan Weaver, credo...
- E ricordate chi siete?
- Sono un... un capitano? - chiese Weaver guardandola incerto.
- Ricordate come siete arrivato qui'?
Weaver scosse la testa. - Ero su una nave, l'Hispaniola, ma non era la mia nave... la mia nave si chiama Princess, almeno credo. Quando siamo arrivati al porto, c'erano tante navi ormeggiate, ma nessuna era la qualla giusta, la mia.
- State tutti bene? - li interruppe T'eyan, che li aveva raggiunti nella stiva.
- Si, abbiamo solo avuto dei problemi ai motori - spiego' Aldea. - Dove siamo?
- Non saprei - ammise la vulcaniana. - Sorellina prima ha portato la nave in una zona dove gli strumenti funzionavano in modo anomalo, e poi qui, ma questo settore non corrisponde a nessuno di quelli riportati sulle carte stellari in nostro possesso.
- Sorellina, dove siamo? - chiese Aldea.
- Ciao Aldea, tutto bene? - domando' Sorellina.
Weaver segui' con una certa perplessita' l'apparizione della sirena olografica ma non fece commenti.
- Si, tutto bene. Si puo' sapere dove siamo? - la voce di Aldea tradiva una certa impazienza.
- Oltre.
- Oltre a cosa?
- Oltre - ripete' l'ologramma alzando le spalle.
- E come siamo arrivati qui?
- Ho seguito le istruzioni.
- Che istruzioni?
- Quelle del libro.
- Quale libro?
- Quello che mi hai dato.
Nelle mani della sirena apparve l'immagine olografica di un vecchio libro di fantascienza dalla copertina azzurra.
- Oltre a spiegare come un computer puo' diventare un essere umano, insegna anche ad andare nei luoghi come quello in cui eravate finiti voi, piu' o meno. I dati del libro erano incompleti e cosi' li ho dovuti integrare con quelli del computer. Solo che, dopo esservi venuta a prendere, non avevo un punto di riferimento verso cui tornare e cosi' ho fatto un balzo a caso - spiego' tranquillamente Sorellina, come se essere riuscita a realizzare quello che uno scrittore vissuto in un lontano passato aveva solo immaginato fosse stata la cosa piu' normale del mondo.
ooo
Piu' tardi, in plancia, Aldea stava guardando pensosa le stelle sconosciute quando Gas la raggiunse.
- Weaver e' a nanna. Gli ho dato del sedativo. Non ricorda quasi nulla del suo passato, e di quello che gli e' successo, ma a parte quello sta bene. Sei riuscita a capire dove ci ha portato Sorellina?
- A grandi linee si, ma ci vorra' tempo per tornare indietro. Sempre che ci convenga tornare. C'e' un settore sconosciuto davanti a noi, potrebbe essere pieno di pericoli ma anche di ricchezze...
- Andiamo a dare un'occhiata allora - propose Gas con entusiasmo. Non si fidava dei federali e gia' si vedeva con una divisa a strisce, una palla alla zampa e un piccone in mano, a spaccare pietre in uno dei loro "luoghi di riabilitazione", se li avessero rincrociati, altro che ricompensa per aver ritrovato il loro capitano.
Aldea sorrise, intuendo i suoi pensieri. - D'accordo. Sorellina, attivare!
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