Nome | Talia (n) figlia di Talvok | |
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Grado | Capitano | |
Assegnazione | USS Marconi - NCC 29303 | |
Mansione | Ufficiale in Comando | |
Data di Nascita | 21/12/2341 ~ Stardate: 18973.0 | |
Luogo di Nascita | Qo'noS - Impero Klingon | |
Razza | Vulcan / Klingon (F) | |
Altezza / Peso | 175cm, 70Kg | |
Occhi | Castani | |
Capelli | Castani | |
Segni particolari | Orecchie a punta e sopraccigli inclinati. Creste ossee praticamente invisibili. Fronte spaziosa che rivela la parziale ascendenza klingon. | |
How To |
Talia non è una vulcan e non è una klingon. In lei la commistione delle due razze ha portato veramente ad una miscelazione anche delle peculiarità psicologiche oltre che fisiche. È stata educata alla logica e le è stato insegnato a tenere sotto controllo la sua emotività, ma questo non le riesce in modo completo, rendendola di fatto un'impulsiva. Probabilmente qualcuno la definirebbe "terrestre", perché di fatto il suo equilibrio tra logica ed emotività somiglia molto a quello dei terrestri. Fermo restando che può prendere decisioni al limite in un senso quanto nell'altro. Ha un forte legame con la famiglia, più di quanto abbia un vulcaniano, esprimendo in questo il retaggio klingon di una società basata sui Clan. Dopo la morte del fratello ha accolto nella sua vita la nipote T'Vaes, che vive con lei e che la segue nelle sue assegnazioni. La ragazza è più vulcan della zia, ma è anche lei portata a colpi di testa emozionali, soprattutto ora che ha raggiunto l'adolescenza. Talia ha avuto alcune difficoltà nella carriera dovute prevalentemente alle sue decisioni "impulsive", tanto che spesso gli equipaggi delle navi dove ha prestato servizio temevano quello che poteva succedere con lei in servizio. In realtà la fortuna, in cui lei non crede, ha sempre fatto in modo che tutte le sue decisioni, seppure al limite della logica e spesso ai limiti del regolamento, portassero sempre a soluzioni positive. Non ha un compagno, più per concomitanza di eventi che per libera scelta. Fondamentalmente vorrebbe una persona che la stupisca costantemente e che sia in grado di veicolare i suoi momenti klingon tanto quanto di accettarla quando si rifugia nella meditazione isolandosi dal mondo. Questo genere di accettazione l'ha trovata al momento solo all'interno del nucleo familiare.Non è quindi chiusa all'ipotesi, ma semplicemente conscia della difficoltà di trovare il genere di persona che esige per sé stessa. La nave che comanda è sua, tale la sente. Con difficoltà cede il comando e quando lo fa, lo fa perché si rende perfettamente conto di non poter fare altrimenti. Ciò nonostante la cosa non le piace. Non è mancanza di fiducia nel suo equipaggio, ma feroce attaccamento alla nave in quanto per lei quello è il suo regno... quasi casa. |