Ritorno a casa

Apple

Data Stellare 58369.86

U.S.S. Crusader

Sala macchine

C'era un discreto silenzio che dominava la nave dopo la tempesta che si era abbattuta su di essa poco prima c'era molto da fare, molto da risistemare, e non si poteva restare con le mani in mano sino all'arrivo ad Utopia Planitia, anche perchè ovunque c'erano dei danni contingenti da riparare, spesso danni fin troppo consistenti per attendere di essere nell'imbragatura spaziale dei cantieri marziani. Ne andava della sicurezza della nave, che era pur sempre una macchina, e come tale poteva rompersi per una quisquilia! Satie stava governando al meglio la sala macchine, in visibile affannamento, affrettandosi nel far svolgere agli ingegneri rimasti a sua disposizione dei controlli a tappeto sui computer. Dopo la guerriglia ingaggiata con i ribelli, parecchie persone non erano più a bordo della Crusader, e nessuno aveva ancora avuto il tempo di seppellire i propri morti! <<Diagnostico livello 3 per tutte le apparecchiature ho detto livello 3, chiaro?>>, incalzava Satie, che era visibilmente nervosa qualcosa non andava bene, ma non era facile in quel marasma capire cosa stesse per saltare e cosa soltanto per smettere di funzionare! Il sesto senso di Satie, però, funzionava meglio di qualunque diagnostico.

 

Plancia

Trieste stava pulendo alla meglio la poltrona del Capitano dalle macchie di sangue dell'usurpatore non c'era tempo per distrarre nemmeno un soldato dal suo lavoro, in quel momento, e la poltrona era solo un vezzo il comando non è una poltrona, ma uno status. Apple stava armeggiando con alcuni DiPadd, cercando di ovviare a dei vuoti di programmazione nella consolle tattica, mentre Kogash era indaffarata a metter ordine nelle notizie che sulla consolle operazioni continuavano ad arrivarle incessanti la nave era un perfetto disastro, e francamente non si riusciva nemmeno a disperare era quasi una situazione comica!

<<Potremmo usare i seals per farci dare una mano almeno servirebbero a qualcosa!>>, disse Belladelli mentre si ergeva trionfante da sotto un pannello nei pressi del monitor che

aveva appena ripreso ad inviare immagini delle stelle, anche se in bianco e nero.

<<Una volta ho visto un film così... finiva che il colpevole era il maggiordomo!>>, disse Apple, notando il quadro in chiaroscuro.

<<Spiritoso! Di meglio non si può fare ho collegato il monitor ad una rete sensoriale, poi ad un elaboratore ottico, quindi c'è una identificazione dei dati, i quali...>>

<<Tenente!>>, l'interruppe Trieste, con aria piuttosto chiara non era il caso di stare ad elencare una prodezza scientifica in un momento come quello. Artahan sorrise e disse

<<Forse i seals sarebbero lieti di sentirla mentre illustra loro come ha fatto a risistemare il monitor, Tenente!>>, e Belladelli tornò al suo monitor in tutta fretta, mentre in plancia tornò il sorriso. Trieste ripose il liquido pulente e stava per assaporare la poltrona di comando, quando ad un tratto la nave tremò, per un attimo si spensero tutte le luci... Trieste si ritrovò accanto a Belladelli, per terra, mentre Apple si precipitò sui comandi delle luci d'emergenza. Tornò la luce in plancia.

<<Porco giuda... ma nemmeno scherzare si può?>>, disse il tattico.

<<Rapporto, Kogash!>>, disse Trieste.

<<Sembra che ci sia un problema in sala macchine... qualche botta per l'equipaggio, ma niente di più!>>, esaurì la klingon, mentre si udì un tonfo, poi un altro ed un altro ancora.

<<Cosa vi è sembrato?>>, chiese Belladelli.

<<Qualcuno che è forse caduto!>>, aggiunse Artahan.

<<Qualcuno che sbatte qualcosa contro qualcosa!>>, disse Trieste.

<<Qualcuno che ha bussato!>>, aggiunse Samak, e tutti capirono e si precipitarono verso la porta della sala tattica.

<<Capitano!>>, urlò Trieste, e nuovamente si sentì un colpo sulla porta, ed a questo punto tutti capirono.

<<Uffa... Sadek è rimasto chiuso dentro! Ma non funziona proprio nulla su questa nave!>>, commentò Belladelli.

<<Nemmeno il monitor!>>, gli fece notare Artahan, e Belladelli, in preda alla disperazione, tornò dal suo monitor prediletto.

<<Faccio saltare i contatti... tanto, danno più o danno meno, ad Utopia Planitia mi sa che ci fermeremo a lungo!>>, disse Apple, e mise mano al phaser facendo saltare i contatti della porta. Sadek venne liberato dalla sua "prigione".

<<Ma cosa diavolo è successo, adesso?>>, disse Trieste, mentre Sadek usciva dalla sala tattica senza batter ciglio.

<<[Qui sala macchine...]>>

<<[Dica, Satie!]>>, fece Sadek.

<<[E' saltata la curvatura all'improvviso, ed è fuori linea anche il processore che regola gli interruttori inerziali possiamo procedere ad impulso con qualche scossone, ma non garantisco!]>>

<<[No, niente impulso Satie, dia disposizioni e ci raggiunga in sala riunioni! Chiudo!]>>, e Sadek si incamminò verso la sala riunioni, poi si arrestò in plancia non c'era

nessuno oltre gli alti ufficiali, così sorse un dubbio a chi affidare il comando?

<<Trieste... ma il personale di plancia?>>

<<Morti, signore! I sostituti sono al lavoro per la nave, non li ho voluti distrarre!>>

<<Tutti morti gli effettivi oltre noi?>>

<<Non lo so... se non sono morti, allora son feriti... se son vivi, come ho detto, sono in giro per la nave a metter toppe alla meglio!>>

<<Capisco... signor Lewis a lei il comando!>>, e Lewis guardò con fare incredulo il suo Capitano, e rispose

<<Si...!>>, ma in realtà non capì molto bene quel che disse. Era al comando di una nave senza monitor, in una plancia deserta dove non funzionava niente... ma era sempre

al comando! Mentre ancora era incredulo, un turbolift si aprì e Satie entrò in plancia, si diresse in sala riunioni e raggiunse gli altri.

 

Sala riunioni

<<Rapporto, Satie!>>, disse Trieste, appena l'ingegnere entrò in sala riunioni apprestandosi a raggiungere la sua poltrona.

<<La curvatura non c'è... potremmo procedere ad impulso, ma non garantisco nulla!>>

<<Ci può riportare a casa?>>, chiese Apple.

<<La Crusader è veramente in pezzi... c'è poco da fare possiamo tornare a casa, questo si... ma dobbiamo risolvere dei problemi!>>

<<Quali?>>, chiese Trieste.

<<Serve molta più energia stabile in sala macchine un ulteriore sbalzo potrebbe intaccare il nucleo a curvatura! ...e poi dovremo viaggiare a curvatura 1, al massimo curvatura

1.5, e dovremo tenere su gli scudi anteriori, per precauzione il deflettore di navigazione ho detto "goodbye"! Inoltre ho bisogno di personale aggiuntivo in sala macchine non posso mai sapere cosa si romperà e mi serve gente che sappia subito metter una pezza, e nulla mi sembra affidabile in questo momento ho bisogno di gente che stia a controllare le consolle!>>

<<Insomma... stiamo uno schifo!>>, commentò Apple.

<<Già!>>, disse Satie.

<<Proposte?>>, fece Sadek.

<<Dirottiamo l'energia superflua sulla sala macchine e sui motori e spegniamo gli accumulatori dei phaser per metter su gli scudi!>>, disse Apple.

<<E se ci attaccassero?>>, disse Belladelli.

<<Tenente nelle condizioni in cui è la nave, persino uno starnuto di Kogash sarebbe sufficiente a metterci a terra! A cosa servirebbe un mezzo colpo di phaser? Pensiamo a tornare a casa... siamo ai confini dello spazio federale, e non mi va di restar qui così!>>, rispose il tattico.

<<La solita praticità alla Apple!>>, commentò Sadek.

<<Ma è una buona idea!>>, aggiunse Trieste.

<<Uhm... di quali sistemi la nave può far a meno?>>, chiese Sadek a Belladelli.

<<Possiamo chiudere alcuni ponti, possiamo ridurre le luci ed il supporto vitale, possiamo spegnere le consolle doppie!>>

<<Non basterà!>>, disse Satie.

<<A mali estremi, estremi rimedi!>>, disse Apple, ed aggiunse

<<Siamo nei pressi della base stellare 474...>>

<<Non sono attrezzati per poterci aiutare!>>, disse Sadek, interrompendo il suo ufficiale.

<<Lo so, Capitano...>>, riprese parola Apple e continuò <<...però potrebbero venire a prelevare i seals e portarli da loro.. provvederanno loro a riportarli alla base su Marte. Potremmo così chiudere il ponte dei seals, e potremmo usare le loro razioni d'emergenza per mangiare nei prossimi giorni e chiudere così i replicatori, che di energia ne consumano parecchia. Chiuderemo le sale teletrasporto tranne una, che può tornarci utile in caso di necessità! Inoltre, la plancia può andare avanti anche con poco personale

tutto il personale con qualifica scientifica necessaria può esser dirottato in sala macchine e sulle consolle che necessitano di controllo!>>

<<E' una buona idea questa!>>, commentò Satie. Trieste guardò il Capitano, che disse

<<Ok... non vedo altra soluzione!>>

<<Quanto tempo occorrerà per ripartire?>>, fece Trieste a Satie.

<<2 giorni!>>

<<Intanto possiamo far venire a prendere i seals dalla base stellare 474!>>, disse Kogash.

<<Disponga!>>, fece Sadek, ed aggiunse

<<Io mi rendo disponibile per il lavoro in sala macchine! Vorrei sapere chi fra voi non ha la qualifica necessaria?>>, e gli risposero solo in 2 Apple e Kogash.

<<Bene... Kogash lei terrà la plancia durante il periodo della mia assenza!>>, e la klingon guardò Apple con un tono di vittoria, come dire "A me la plancia ed a te no!"...

<<[Capitano, qui Lewis!]>>

<<[Dica, Tenente!]>>

<<[Comunicazione da Starfleet!]>>

<<[La passi sul monitor, qui!]>>

Il monitor della sala riunioni era ancora intatto era un vero piacere vedere qualcosa che funzionava a bordo! Apparve prima il logo di Starfleet, poi il volto dell' Ammiraglio Bergman.

<<Salve Ammiraglio!>>

<<Salve Sadek, e complimenti al suo equipaggio avete fatto un ottimo lavoro!>>

<<A cosa dobbiamo il piacere, Ammiraglio?>>, ed il volto di Bergman divenne serioso.

<<Questa è l'ultima volta che lei mi chiama Ammiraglio! Mi ascolti dopo l' accaduto, in Starfleet c'è aria di rinnovamento, forse anche aria di caccia alle streghe... da domani mattina io non sarò più Ammiraglio, ma verrò retrocesso a Capitano...>>

<<Mi spiace, Amm...>>, ma Sadek fu interrotto era una prerogativa dei superiori!

<<No, non si preoccupi è stata una mia scelta! Però, in qualità di Ammiraglio quale adesso ancora sono, debbo comunicarle che da domani mattina lei non sarà più al comando

della Crusader!>>

La notizia rimbalzò per un attimo fra le pareti della sala riunioni, poi Sadek riprese subito il controllo della situazione e disse, dando voce a quanto di vulcaniano in lui c'era

<<Perchè?>>

<<Nel suo caso è una promozione, o almeno credo... è stato assegnato al Corpo Diplomatico della Federazione dei Pianeti Uniti... l'unico neo è che non può rifiutare! Mi capisce, vero? Ciò che è successo sulla Crusader non è roba da poco!>>

<<Si... capisco! La burocrazia... a chi verrà assegnata la nave?>>

<<Questa comunicazione ufficiale vi verrà fatta dal mio sostituto l' Ammiraglio Daniels... Sadek, equipaggio della Crusader noi ci salutiamo qui!>>, disse Bergman e così

dicendo si alzò dalla sua sedia, uscì di scena per sempre e lasciò il posto ad una donna discretamente giovane, che si sedette e disse <<Salve, io sono l'Ammiraglio Daniels. Sono qui per comunicarvi che dalle ore 000 la Crusader sarà sotto il comando del Capitano Trieste... la promozione sarà automatica all'ora disposta!>>, e Sadek guardò Trieste facendo lui i complimenti con gli occhi, poi tornò verso il monitor.

<<Capitano Sadek, quale è la situazione della Crusader?>>

<<Abbiamo appena preso disposizioni in merito domani sbarcheremo i seals sulla base stellare 474, poi inizieremo delle riparazioni ai motori... per tornare impiegheremo...>>,

e Sadek si voltò verso Satie, che disse

<<Un mese circa... dipende dalla velocità di crociera!>>

<<Un mese... è troppo!>>, disse Daniels, ed aggiunse

<<Si rechi sulla base 474 con i seals disporrò per far in modo che vengano a prenderla di lì e la portino al QG serve la sua presenza qui e deve inoltre relazionare con me

dell'accaduto! Trieste il suo compito adesso è riportare la Crusader ad Utopia Planitia. Si scelga un Primo Ufficiale e comunichi la sua scelta a noi... e ci comunichi un elenco del personale che le servirà dopo questa missione, la Crusader ci sta molto a cuore! Ha carta bianca!>>

<<Si, Ammiraglio! ...grazie!>>

<<Bene... ancora una cosa Tenente Comandante Apple?>>, chiese l'Ammiraglio Daniels.

<<Mi dica!>>, rispose il tattico.

<<Complimenti per aver condotto con la dovuta discrezione la sua missione di infiltrato... anche se ha fatto molti più guai del previsto, volevo comunicarle che Starfleet ha

deciso di assegnarle la Croce Blu al valore militare... congratulazioni è un riconoscimento importante, e se non mi sbaglio, questa è la seconda per lei!>>

<<Si fa quel che si può!>>, disse il tattico. Daniels aggiunse

<<Sono queste sue risposte che la rovineranno, Apple!>>, e dopo un attimo di silenzio continuò <<Però, in Starfleet, bisogna che tutti, e dico "tutti", rispettino i regolamenti sono costretta a comunicarle che lei è stato degradato a Tenente con efficacia dalle ore 000 venture. Inoltre, appena possibile, dovrà presentarsi a me per un rapporto dettagliato dell'accaduto. Ovviamente, oltre a ciò, appena sarà possibile ci sarà la cerimonia di consegna per la sua decorazione!>>

<<Mi hanno sempre dato prurito troppi gradi sul colletto!>>, disse Apple, ma Daniels fu perentoria non aggiunse altro con Apple e disse

<<Trieste, ci faccia sapere! Chiudo!>>, e finì il suo discorso.

<<Non ha il senso dell'umorismo... complimenti, Lennon!>>, fece Apple.

<<Complimenti a lei, Apple già avere una Croce Blu è difficile...!>>, rispose Trieste.

<<Bene... auguri a lei, Trieste!>>, fece Sadek, e continuò

<<Ed ora basta con le strette di mano trovo inutile aspettare domani per questi particolari sul comando... annoterò adesso nel diario di bordo che le cedo volontariamente il comando da subito. Per quel che riguarda noi tutti, credo sia bene salutarci qui, adesso, senza formalismi la nave ha bisogno di voi, e non di una cerimonia. Kogash mi faccia sapere quando dovrò lasciare la nave!>>, e Sadek si alzò la sua parte vulcaniana prendeva il comando dell'uomo.

Sadek uscì in plancia, seguito dal suo ex-equipaggio, che non osò contestare quello che non era un ordine, ma un desiderio di Sadek! Lewis si alzò dalla poltrona del Capitano, ma Sadek passò oltre lasciando perplesso Samak... Trieste prese posto sulla poltrona, Sadek si avvicinò ad una consolle d'accesso al computer, l'attivò

<<[Computer qui Sadek!]>>

<<[Riconoscimento vocale effettuato]>>

<<[Annotare che con decorrenza immediata cedo il comando al Comandante Trieste!]>>

<<[Passaggio di comando annotato!]>>, ed udito ciò, Sadek si recò in sala tattica per prendere le sue cose. Il momento era denso, ma non c'era tempo da perdere, così Trieste si

alzò dalla poltrona che aveva appena conquistato e disse <<Kogash, a lei il comando! Tutto il personale di plancia tranne Apple mi segua per un'assegnazione temporanea in sala macchine!>>, e la plancia si svuotò. Artahan si infilò però in sala tattica, la cui porta era rimasta aperta e bloccata... si udì cioò che i due si dicevano.

 

Sala tattica

<<Capitano... forse ha bisogno di parlare!>>

<<Artahan, la ringrazio, ma non credo serva!>>

<<So che in questo momento lei non voglia esprimersi, ma in realtà le servirebbe poter parlare con qualcuno... in fin dei conti, le hanno appena tolto il comando della nave!>>

<<Lo so... mi rendo conto che la promozione è un modo gentile per pormi un amaro calice, ed in parte sono contento di poter far parte di un corpo diplomatico per me la diplomazia è importante, ed era con questo intento che mi ero presentato sulla Crusader...>>

<<C'è un "ma"!>>, intuì Artahan. Sadek sorrise e dopo un attimo di esitazione parlò

<<Mi spiace dover lasciare la Crusader... ho sempre pensato che la diplomazia possa servire a poco quando la si lascia ai margini della vita reale! Qui, su una nave da guerra, la diplomazia aveva ben altro peso... è qui che bisogna costruire la pace, sul campo... e non a tavolino! Ecco perchè mi rammarico spostando un diplomatico da qui, Starfleet mi fa capire che non intende in realtà perseguire una vera politica di pace, e questo mi mette a disagio, molto a disagio!>>

<<Capitano... so che non è facile per lei accettarlo, ma la politica d'attesa, spesso, non è la soluzione migliore... e soprattutto, non servirà metter diplomatici in prima linea per poter porre fine alle guerre sono le persone che più invece desiderano la guerra che dovranno esser messe in prima linea! Solo quando loro vedranno il sangue, solo allora capiranno cosa significhi la parola "guerra"!>>, e con ciò Artahan smise di parlare. Sadek continuò a prendere le sue cose, poi disse

<<Può andare, Tenente!>>, ed Artahan uscì dalla sala tattica.

 

Plancia

Appena il Consigliere fu fuori, Apple lo apostrofò <<Ehy, Gene... è bello vederti camminare da solo!>>

<<Uhm... a dire il vero credo che la tua sia invidia!>>, gli rispose pronto il trill.

<<Perchè?>>

<<Mi sono informato ho stabilito un record galattico! Sono la persona che ha fatto il viaggio più lungo pur restando in coma!>>, e subito fece per uscire, ma il tattico lo

richiamò

<<Guarda che mi devi una cena!>>

<<Dimenticavo imperdonabile! Ti farò sapere... razioni seals in agrodolce!>>, e questa volta il turbolift partì gli scontri dialettici con Apple lo appassionavano.

Dopo qualche secondo anche Sadek uscì dalla sua sala tattica ed imboccò il turbolift, in silenzio. Kogash non occupò la poltrona di comando ma rimase alla sua postazione come Apple c'era troppo da fare. Disse <<Complimenti per la tua decorazione!>>

<<Grazie... ed ora non sono più un tuo superiore, contenta!>>

<<Moderatamente!>>, e mentre Rei diceva ciò, le luci della plancia si abbassarono, alcune consolle si spensero. Apple disse

<<Ecco fatto... iniziamo a risparmiare energia su questa carretta dello spazio!>>, e si avviò verso il monitor che Belladelli con fatica tentava di ripristinare, ci trafficò un po ' ma il monitor continuava ad emanare uno sfarfallio... diede un calcio sul pannello di controllo e dopo un attimo il monitor si spense completamente.

<<Una situazione claustrofobica!>>, disse Kogash... la sua metà umana aveva parlato.

<<Ci conviene abituarci, Shiva ci resteremo almeno per un mese, così!>>

<<Un mese di claustrofobia e razioni seals... che schifo!>>

<<Un mese di claustrofobia limitata, e non di razioni seals!>>

<<Ma come? ...hai appena disattivato i replicatori e distrutto il monitor!>>

Apple sorrise e si avvicinò a Kogash, giocherellò con qualche contatto sotto la consolle operativa e dopo un po' il quadro di controllo iniziò a ricevere gli input di navigazione un panorama stellato!

<<Non è il monitor di plancia, ma almeno è una finestra cui affacciarsi!>>, disse il tattico, tornando alla sua consolle. Kogash sorrise, poi disse

<<Ma i replicatori li hai disattivati!>>

<<Tutti... tutti tranne uno!>>, disse Apple avvicinandosi al replicatore nel piccolo corridoio di raccordo fra plancia e sala riunioni, e disse

<<[Cioccolata calda, 2 tazze una alla menta, una al cocco!]>>, poi prese le due tazze e si avvicinò a

Kogash, che lo stava aspettando con un sorriso velato.

<<Sei pazzo!>>, ed Apple le mise la cioccolata alla menta avanti.

<<Vorrà dire che mi degraderanno a Tenente!>>

<<L'hanno già fatto!>>

<<Ah... allora posso berla senza timore, la mia cioccolata!>>, e Shiva rise.

Apple pensò che era la prima volta che guardava Kogash ridere.

Trieste

Una luce sfrigolante ballonzolava scomponendo in coriandoli di luce la sala tattica. Lennon si guardò intorno, passando lo sguardo sulla superficie delle pareti, per fermarsi poi a scrutare lo spazio al di là del finestrone. Posò il libro che aveva sotto il braccio sulla scrivania che era stata del Capitano Sadek, ormai pronto per partire alla volta della Base 474. Aprì il volume e osservò qualche riga a caso, richiudendolo rabbiosamente con uno scatto improvviso. Kogash gli aveva appena consegnato il DiPadd con la lista delle vittime.

Troppe.

<<Computer, blocca la porta.>> sussurrò.

Blrp.

<<E spegni le luci.>>

Il tremolio giallastro cadde in silenzio. Lennon si sedette alla scrivania, e spense il computer.

Ancora morti. Ancora. E questa volta non era solo un timoniere. Era il Primo Ufficiale. Ed altre persone erano morte. Durante l'attacco non se era bene reso conto: aveva altro a cui pensare. Aveva altro. Ma con i nomi in mano, forse quell'altro non era poi così importante come la vita di quattro ufficiali e di numerosi appartenenti alla truppa. Mentre sulla Crusader si combatteva lui fuggiva su una navetta. In fondo qualcuno doveva farlo. La navetta...il fuoco dei nemici. Satie e Yug.

Lennon estraette dalla tasca il DiPadd dei caduti, e cercò velocemente.

Ecco Yug. Morta sulla navetta.

Satie non era riuscita a salvarla...lui non era riuscito a salvare nessuno. Almeno lei ci aveva provato. Lui non aveva fatto nemmeno quello. Lanciò con odio il Padd in un punto imprecisato della stanza, facendolo scintillare nel buio.

Toccò il comunicatore.

<<Trieste a Satie.>> urlò dal pozzo.

<<Qui Satie. Coman...Capitano?>>

<<Tutto bene?>>

<<Le riparazioni vanno avanti.>>

<<No, non la sala macchine. Come st... Fra un dieci minuti torno giù a dare una mano. Trieste chiude.>>

Questa era la seconda volta.

<<Basta!>> gridò all'oscurità.

La Gandhi e tutto il suo equipaggio gli balenarono intorno, con una danza grottesca e ancestrale. Erano quasi tutti morti.

<<Computer luci!>>

Brlp. La sala venne invasa da un'ondata di chiarezza, poi uno scoppio e di nuovo il buio.

Lennon si alzò dallo schienale della poltrona e accese il monitor.

<<Computer, apri un canale con...>>

Si fermò, immobile, poi lo chiuse.

<<Computer, sblocca la porta.>>

Lennon si alzò ed imboccò la luce della plancia.

Artahan

Alloggio di Artahan

<Satie, come va in sala macchine?>

<Stiamo lavorando senza sosta Consigliere, non so quando riusciremo a sistemare questi dannati...>

<Mi perdoni se la interrompo> intervvenne Artahan con un sorriso...tanto attraverso il comunicatore la bajoriana non avrebbe potuto vederlo <Ma come lei ha ben anticipato, io sono il Consigliere e le mie competenze per quello che riguarda i sistemi, come dire, meccanici, non così elevate...>

<Ah...beh...in questo caso temo di non aver capito...> disse l'ingegnere con tono leggermente interrogativo.

<Ecco vede> riprese divertito Artahan <Come Consigliere mi occupo, come dire, di 'apparati', per usare un termine piuttosto pittoresco, che si discostano normalmente dal tipico funzionamento di una sala macchine...non so se mi sono spiegato> sapeva perfettamente che Satie era sottoposta a uno stress notevole. Ma erano almeno due giorni che lavorava ininterrottamente, e conoscendo la dedizione al lavoro della bajoriana, non si sarebbe fermata. Perciò era suo preciso dovere, in quanto Consigliere, di 'imporre' una

pausa. Per quanto breve fosse.

<Gene, non credo di seguirla...ora vede, io avrei piuttosto da fare. Non se se è al corrente della situazione in cui ci troviamo...> un velo di nervosismo. Che si stesse arrabbiando?

<Lungi da me il solo pensare di volerla distrarre dai suoi compiti...> il Trill caricò questa ultima frase con un certo sarcasmo <Ma come le dicevo, io mi occupo di cose...uhm...meno materiali, ecco. Ed è mio dovere informarmi, soprattutto in questo momento...Riesce a capire?>

Seguirono diversi secondi di silenzio, interrotti solo da qualche rumore di sottofondo, proveniente dalla sala macchine.

Poi la comunicazione venne bruscamente interrotta.

Non credo sia un guasto... disse tra sè e sè Gene, sorridendo.

Probabilmente Satie stava ancora imprecando per quell'interruzione 'stupida' e assolutamente fuori luogo.

Ma ora che il clima si era un po' alleggerito, occorreva creare distrazioni, anche solo per qualche minuto. Qualche piccola valvola di sfogo, opportunamente piazzata, poteva fare miracoli. Con Sadek era stato più difficile trovare i punti giusti. Un po' per il suo retaggio, in parte vulcaniano, un po' per il controllo autoimposto che il suo ruolo richiedeva. La concezione di 'sfogo agevolato da altri' non rientrava nella serie di opzioni che il carattere di Sadek avrebbe vagliato.

Per diversi minuti nella stanza regnò il silenzio più assoluto. Nella penombra del piccolo ma confortevole alloggio, la figura di Gene Artahan rimaneva immobile, animata solo dal movimento della mano destra del Trill, che si accarezzava lentamente il pizzetto. Aveva pensato di svolgere il suo 'compito', per così dire, muovendosi per la nave. Ma al momento, visto il grande impegno che ogni membro dell'equipaggio stava mettendo nelle riparazioni, la sua presenza fisica avrebbe posto un ulteriore ostacolo alla comunicazione. Invece, restando nel suo alloggio e sfruttando il sistema di comunicazione, poteva 'colpire' qua e là, dove ce ne fosse bisogno, cercando a tastoni e, se era fortunato, aprendo, le piccole valvole di sfogo. Mosse un mano e attivo il terminale alla sua sinistra. Quando finì di leggere, si alzò.

Chissà cosa starà facendo Joshua.... si disse.

La porta del suo alloggio si chiuse sulle note fischiettanti del Guglielmo Tell.

Apple

Artahan raggiunse Apple dopo averlo individuato con il computer Apple era in plancia! Prese un turbolift e salì fino al centro di comando.

<<Qual buon vento!>>, disse Apple vedendo entrare il trill.

<<Veramente non è stato il vento, ma il turbolift!>>

<<Ma va?>>, esclamò il tattico. Gene parlò

<<Pensavo ad una cosa!>>

<<Perchè quando tu pensi ad una cosa, allora io mi preoccupo?>>

<<Forse perchè sai che le cose che penso io, solitamente si traducono in problemi per te!>>

<<Guarda che non c'era bisogno di rispondere lo sapevo già!>>

<<Oh, non è colpa mia se son pignolo!>>, esclamò il Consigliere.

<<[Computer... prendi nota devo uccidere Artahan!]>>, ed il computer esitò un attimo, poi si espresse

<<[L'uccisione di un Ufficiale di bordo comporta la corte marziale con conseguente...]>>

<<[Disattivare!]>>, disse Apple, mentre Artahan scoppiò a ridere.

<<Cavolo nemmeno si può scherzare in pace! Gradisci qualcosa da bere?>>

<<Ero venuto sin qui proprio perchè pensavo che dovresti invitarmi a cena!>>

<<Ah!>>

<<Si... per la tua decorazione!>>

<<Si... hai ragione!>>, disse il tattico, poi però aggiunse

<<Ma allora, come la mettiamo con la degradazione?>>

<<Vorrà dire che, dopo aver festeggiato, mi curerò di vomitare il tutto!>>, disse il trill con noncuranza... Apple lo guardò sorridendo, poi andò verso il replicatore che aveva lasciato in funzione di nascosto ed ordinò <<[Succo d'arancia rossa con una spruzzata di seltz tre bicchieri!]>>, e ne prese uno per sè ed uno per Artahan, lasciando sulla consolle di Kogash il terzo. Il trill nemmeno badò al replicatore ancora funzionante era pur sempre un consigliere di bordo, e sapeva bene che con Joshua era ovvio aspettarsi un giochetto del genere! Chiese di Kogash

<<Eh eh... è in bagno!>>

<<Ah... e ti lascia solo soletto in plancia?>>

<<Un po' di privacy, ogni tanto non guasta!>>

<<Già... e allora? Questa cena?>>, replicò il trill.

<<Facciamo così mando Kogash a dormire questa notte e tu vieni su in plancia mangiamo qualcosa! Qui non viene a rompere nessuno... Trieste era qui ma si è scocciato delle luci della sala tattica che continuano a non funzionare a dovere!>>

<<Uhm... buona idea!>>

<<Possiamo giocare a scacchi, se ti gira!>>

<<Non so... vedremo al tempo debito, non credi? Abbiam la notte avanti a noi!>>

<<Già... peccato che Rosito sia scesa poche ore fa!>>

<<Eh eh... serata per soli uomini s'intende serata con tante donne!>>, disse il trill, e Joshua non replicò! Che doveva dire? Era giusto quel che diceva Artahan! Il consigliere imboccò il turbolift mentre Joshua diceva

<<Ti avviso io per dopo!>>, ed intanto Kogash apparve nuovamente in plancia.

<<Per cosa devi avvisare chi?>>, chiese.

<<Nessuno...!>>, e mentre Apple rispondeva, lei notò il bicchier di succo d'arancia e disse

<<Hai molte attenzioni per me, ultimamente!>>

<<Già!>>, si limitò a rispondere Apple.

Belladelli

La plancia era relativamente tranquilla a quell'ora della notte. Lui e il tenente comandante Apple stavano parlando tranquillamente, mentre la nave sfrecciava velocissima verso il sistema Sol.

Sullo scafo si notavano ancora vistose le macchie scure causate dalle esplosioni della battaglia, che avevano anche distrutto le postazioni scientifiche di riserva.

Le luci erano sommesse, di un colore tendente al rosso, che si adattava nella sua tranquillità alle ore che trascorrevano. Sulla console del timone, lasciata vuota a causa della tranquillità del momento, lampeggiava la scritta della velocità della nave

[WARP FACTOR 7.4].

<Questa volta ne siamo usciti per un pelo > ironizzò Apple.

< Beh, tu saresti sopravissuto comunque, avresti iniziato a dannare col tuo dannato umorismo qualcun altro > rispose sarcastico Belladelli.

La sola risposta di Apple fu quasi una linguaccia, che prontamente ritrasse quando il turbolift si aprì a lui, lasciando passare il neo capitano Trieste.

<Comandante Belladelli, la rilevo dal comando > disse tristemente Trieste.

Belladelli e Apple non riuscivano a capire il comportamento del Capitano, sembrava spento, i suoi occhi erano privi di vita.

<Le rimetto il comando, capitano > rispose Belladelli,avviandosi verso il turbolift, prontamente seguito da Apple.

Nello stesso momento le luci aumentarono vistosamente, segnalando l'inizio del turno di giorno, e alcuni guardiamarina entrarono in plancia.

<Ponte 6>dissero all'unisono i due ufficiali superiori.

<finalmente si dorm .> gia pensava festoso l'ufficiale scientifico, sennonché venne raggiunto da una chiamata

<[Satie a comandante Belladelli]>

<QUI BELLADELLI >rispose quasi innervosito Belladelli.

<[Può raggiungermi in sala macchine, ho bisogno di un suo aiuto]> rispose incredula del comportamento di Belladelli.

Si sentì il rumore della chiusura della comunicazione.

<Non ridere, te lo consiglio > Disse perentorio Belladelli

<Chi io.mah no, io non..>Rispose Apple, trattenendosi.

 

SALA TATTICA

ORE 1702

<Signori.ora mai vi potrei chiamare compagni, come sapete, dopo la partenza del capitano Sadek e la mia promozione a capitano, dovrò "eleggere" un nuovo primo ufficiale.>disse Trieste.

<Ma va.!!!>sussurrò Apple, subito guardato con occhi minacciosi da Trieste.

<.Bene, la scelta è stata difficile, perché ritengo che ognuno di voi sia ottimo nel ruolo che ricopre, ma dopo attenta riflessione, ho preso la decisione di scegliere Belladelli come nuovo primo ufficiale della USS Crusader > terminò Trieste.

<La ringrazio, signore, per la fiducia che ripone in me e spero di esserne meritevole.>rispose Belladelli.

<Signori, d'ora in poi Belladelli dovrà organizzare i turni, quindi per ogni lamentela rivolgetevi a lui.>disse scherzoso Trieste.

Questa aria scherzosa era necessaria in una nave che era andata tanto vicina alla distruzione.

L'unico a non sorridere più dopo quelle parole era Belladelli, conscio del lavoro che lo aspettava.

Nihil

Cantiere Navale di Utopia Planitia
Alloggio del Tenente Nihil


Il Tenente Lawrence Nihil, aspirante ufficiale scientifico, se ne stava tranquillamente sdraiato nel suo alloggio, in pace con se stesso, e, cosa più importante, con il mondo.
19 ore continue di lavoro alla strumentazione scientifica della nuova nave avevano lasciato il segno su Nihil.
<<Da quanto tempo non facevo una cosa simile... più o meno dal mio ultimo incarico nello spazio profondo...>>
Che strano restare in silenzio...aveva nelle orecchie ancora il ronzio delle conversazioni della plancia... che Casino!
<<[Computer, attiva il replicatore e dammi una coca... no, errore, cancella, una... limonata... no, aspetta, perlamordiddio, non lo fare!!! Una cioccolata, grazie]>>
Mentre stava aspettando calmo e tranquillo l'arrivo della cioccolata, il computer gli ruppe le uova nel paniere:

<<[Impossibile eseguire]>>
<<E perché, stupido ammasso di ferraglia?>>, era sempre così gentile con tutti...
<<[La rete dei replicatori è stata momentaneamente disattivata]>>
<<Inizia col dirmi il chi e  il perché, eh?!>>
<<[L'ammiraglio Daniels, la subsezione 93, settore 4h ha riportato lievi danni durante la sperimentazione delle bobine di curvatura. l'ammiraglio ha ritenuto più saggio chiudere ogni nodo di controllo di ogni sistema]>>
<<Eppure ha lasciato in funzione te... mi chiedo se con l'età non stia perdendo lucidità...>>
<<[Secondo gli ultimi dati medici, l'ammiraglio Daniels è in ottime condizioni, e non presenta rilevanti segni di senilità. inoltre, i nodi neurali del sistema computerizzato sono stati bypassati attraverso la sezione ingegneria del ponte 13]>>
<<Grazie mille... ho capito, se devo avere una cioccolata devo alzarmi!>>
Scendendo dal letto, Nihil si strinse la testa fra le mani... non avrebbe voluto vedere un computer fino al prossimo turno giornaliero... ma se voleva la sua bevanda... che diavolo, se la doveva guadagnare!
<<Computer, accesso matrice principale, codice Nihil-omega8-nontiscordardime16>>
<<[Codice accettato, impronta vocale confermata. benvenuto nella Rete Principale della Matrice di Controllo, Tenente Nihil]>>
<<Ciao... computer, gli alloggi del ponte  12 sono ancora vuoti?>>
<<[Affermativo. i futuri occupanti degli alloggi si presenteranno a rapporto il...]>>
<<Grazie, fermati. allora, voglio che tu crei una derivazione subneurale della rete dei replicatori attraverso il condotto dati dell'alloggio... vediamo... dell'alloggio 25. lo puoi fare?>>
<<[Affermativo. derivazione attivata]>>
<<Ottimo!allora, ti ripeto l'ordine, eh?! voglio una cioccolata calda, grazie!>>
[impossibile eseguire. non è consentito l'accesso alla rete dei replicatori>]
<<Computer, qui è il tenente Nihil. avvia la procedura di replicazione! Maledizione!>>
<<[Impossibile eseguire. istruzione in contrasto con gli ordini dell'ammiraglio Daniels]>>
<<Per dirla molto finemente, computer, non me ne sbatte un accidenti!! Io VOGLIO quella cioccolata! a costo di smantellare la rete neurale e di fare la derivazione con le mi e stesse... >>, con suo sommo dispiacere non poté finire la frase il suo badge trillò, e pochi secondi dopo il Tenente Nihil si ritrovò a fissare l'Ammiraglio Daniels.
Si alzò di scatto, e per poco non finì sul tavolino che aveva davanti.
<<Riposo, tenente. le ho lasciato un messaggio, ma evidentemente non l 'ha ricevuto... molto probabilmente era impegnato a fare altro…>>
<<Sì, no, cioè,... volevo dire, Cap... Ammiraglio Daniels, stavo... ehm... sistemando alcuni piccoli guasti nella rete neurale…>>
<<Vedo... un comportamento encomiabile, Tenente: non è da tutti portarsi il lavoro a casa.>>
<<Ah... veramente, lei mi attribuisce meriti che non ho: il guasto mi è stato riferito dal computer, e... allora... ho pensato di dare un'occhiata. Tutto qui.>>
<<Vedo... Bene, tenente, non sono venuta qui per parlarle di replicatori e di derivazioni pirate. Lei conosce il Capitano Trieste?>>
<<Uhm... non personalmente. mi pare sia il capitano della... vediamo... Crusader. E' giusto?>>
<<Ha ragione. La U.S.S. Crusader, di classe Prometheus II. Tenga.>>, gli porse un DiPad,

<<Questi sono gli schemi della nave. Voglio che li studi. Li impari a memoria, se necessario. Quando la Crusader ripartirà da qui, voglio che lei sia a bordo>>, si girò per andarsene.
<<Aspetti, Ammiraglio! mi sta per caso dicendo che... mi ha assegnato alla Crusader?!>
<<No, Tenente, le sto dicendo che lei è assegnato alla sezione idroponica della nave con la mansione speciale di zappare la terra! E' ovvio e sottinteso che la sto assegnando alla nave. A loro serve un ufficiale scientifico. E a me... un combinaguai in meno sulla mia stazione. Arrivederci.>>
Era arrivata alla porta, quando il tenente arrivò a capire le sue parole.
<<Aspetti, Ammiraglio! Che cosa intendeva, prima?! >>
<<Stia attento, Tenente. Col suo bel caratterino e il suo tono leggermente spregiudicato, rischia di passare dei guai. Grossi guai.>>
<<Mi scusi. Starò più attento. Io...>>
<<Non deve scusarsi. Mi piace, tenente. Ma sia ben chiaro: qui lei è il tenente e io l'Ammiraglio. Spero di non dovermi ripetere.>>
<<Nossignora. Stia tranquilla, ammiraglio. Ma...>>
Ma le porte della stanza si chiusero prima che potesse terminare la frase.
<<"Cominciamo bene...">>

Lewis

Data Stellare 58388.8(22/05/2381)

Ore 22:45

Utopia Planitia


Era una sera più fredda del solito sulla superficie di Marte.
Fortunatamente all'interno del Cantiere Marziano la temperatura era accogliente, ma si sentivano, se ci si accostava ai grandi finestroni della sala, le forti raffiche di vento che trasportavano grandi quantità di sabbia rossa e ghiacciata.
Ormai la Crusader era a metà del suo viaggio affannato nonché disperato.
Quella sera il Tenete Nihil era sdraiato sul letto del suo alloggio e studiava sul DiPad gli schemi della Crusader, quali trovava molto interessanti.
Un attimo andò avanti con lo sguardo ed arrivò alla sezione equipaggio.
<<Guarda qui...e' anche arrivato un nuovo timoniere, uhm...Tenente Samak H. Lewis, beh almeno non sarò proprio l'ultimo arrivato!!>>
Ormai l'ora era tarda e si assopì con il terminale sul viso...

USS Crusader


Nel profondo ed oscuro spazio che divideva la Crusader dal cantiere marziano le cose non andavano così tranquille. All'interno della nave rumori di ferraglia e scoppiettii derivati da corti circuiti,
rompevano quello che ormai era un silenzio devastante...
Il Comandante Belladelli aveva pianificato i turni in modo da dare a tutti un ragionevole tempo per riposare.
Oramai il fulcro della vita sulla nave era incentrato in sala macchine dove l'unico era di rendere il più efficiente possibile l'energia per i motori e gli smorzatori inerziali che, per qualche strano fenomeno sembravano perdere  l'allineamento in continuazione.
L'ingegnere capo Satie si era predisposta una branda nella sala macchine anche se le era stato consigliato di riposare nel suo alloggio, ma diceva che doveva essere sempre presente per ogni evenienza.
Il Tenente Lewis era di turno in quel momento, il suo compito, quando non prestava aiuto in sala macchine, era di andare il plancia per controllare la rotta, ed effettuare le dovute correzione se necessario.

Tutti gli ufficiali erano stati dotati di una torcia per attraversare i corridori al buio nave, le luci di emergenza funzionavano, ma quasi ovunque erano saltate anche loro.
Il Tenente Lewis stava uscendo dal turbolift che era arrivato alla plancia proprio in quel momento, e, sgranando gli occhi rimase per un attimo atterrito davanti alla plancia o quello che era rimasto, poggiò la mano su di un pezzo bruciato ed annerito della sua consolle seguendone con le dita tutte le increspature ruvide, poi si accostò la mano al viso e ne senti l'odore acre del fumo, chiuse gli
occhi e gli tornarono in mente quei momenti devastanti e tristi che aveva vissuto fino a poco
tempo fa.
Poi riprese lucidità, controllò i dati sulla consolle:

<<Devo ricalibrare la rotta>>, "bip, bip, bip, blipr..." al suo comando di conferma la nave ebbe un sobbalzo.
Lewis si ritrovò in terra:

<<[Sala macchine, rapporto,che succede?]>>
<<[Accidenti abbiamo di nuovo un disallineamento degli smorzatori..reggetevi finché non disattivo la curvatura..]>>, e continuò:

 <<[Capitano devo procedere a velocità sub-luce finché non riallineo gli smorzatori]>>il capitano stava riposando in quel momento, ma il colpo già lo aveva fatto scendere in sala macchine:
<<[Ricevuto Satie, proceda pure]>>.
La nave tornò alla quiete.

<<[Tutto bene Capitano??]>>

<<[Si Belladelli grazie, abbiamo ancora un problema con quegli smorzatori,]>>

<<[Sala macchine quando potremmo riprendere a curvatura?]>>, riprese.

<<[Stiamo lavorandoci, Capitano, c'è stata una carenza energetica ma non ne trovo la fonte]>>, disse Satie, poi aggiunse:

<<[Lewis mi senti?]>>

<<[Si, posso fare qualcosa dalla plancia?]>>, domandò il vulcaniano.

<<[C'e' stata una carenza di energia ma non ne trovo la fonte, guarda se da lì riesci ad arrivare al problema, io intanto cerco di riallineare i nostri "amici"]>>

Lewis si mise subito al lavoro.
Fece un rapido diagnostico sui principali nodi energetici della nave:
SUPPORTO VITALE [limitato alla plancia, turboascensore principale, sala teletrasporto primaria, infermeria, sala macchine, alloggio ufficiali, ponti dal 9 al 14.]
SALE OLOGRAMMI [Nessuna operativa]

<<[Bene, andiamo avanti]>>
<<[Lewis trovato niente ?]>>, chiese Satie.

<<[Non ancora, sto controllando tutti i nodi energetici della nave, ci sono quasi, lì sotto come va?>>, chiese.

<<[Ho più difficoltà rispetto

 alle altre volte per il riallineamento ma ci dovrei quasi essere, chiudo]>>

Lewis continuò la sua ricerca:
REPLICATORI [1 Replicatore operativo].

Lewis comiciò la sequenza di disattivazione del replicatore per convogliare l'energia alla sala macchine,

<<[Qui Lewis. Satie, ho scoperto un replicatore in funzione, sto convogliando l'energia alla sala macchine]>>.

<<[Ma non mi dire, ce ne era scappato uno?!? Bene mi sta arrivando, sono online di nuovo, Lewis reimposta la rotta e vieni giù]>>.
Il Capitano che era in sala macchine insieme a Satie si rallegrò del lavoro compiuto:
<<Mi dica Ingegnere, come può essere rimasto un replicatore ancora attivo?>>
<<Non so che dirle Capitano>>, disse Satie mentre si prestava a fare gli ultimi aggiustamenti.
In quel momento entrò Lewis in sala macchine e salutò il Capitano: <<Mi dispiace che si sia svegliato Capitano, credo che si possa tornare a riposare ora, la rotta e' stata reimpostata, la velocità ora è ripristinata.>>

<<Ed aumentata, Capitano>>, disse Satie con orgoglio: <<Ora viaggiamo a 2.3 Warp!>>

Il Capitano Trieste si rallegrò nel sentire le novità, ma un pensiero gli tormentava la testa.

La nottata, o quello che ne rimaneva passò tranquillamente...

Data Stellare 58389.89 (23/05/2381)

Ore 7.30 a.m.


L'indomani mattina il Capitano convocò in sala tattica tutti gli ufficiali.
Era una decisione che prese alla sprovvista tutti, in quanto non specificò la natura della riunione.
La sala tattica era intrisa della luce azzurrina delle luci d'emergenza, tutti trovarono posto seduti intorno alla grande tavola.
<<Bene Signori, buongiorno, vi ho convocati per una semplice questione>>, disse Trieste con aria seria:

<<Non metto in dubbio l'osservanza agli ordini da parte di nessuno, quindi vorrei sapere, per non ricadere nell'errore, come abbia fatto un replicatore a sfuggire al nostro controllo. Un replicatore che poi si è reso colpevole del non perfetto funzionamento della nave, compromettendo di conseguenza il nostro viaggio per il Sistema Sol>>.
A tali parole tutti nella stanza si guardarono l'un l’altro con stupore ed interrogazione.
Lewis notò tutti quegli sguardi intorno a lui ma la sua attenzione si soffermò su due in particolare, Apple e Kogash: la loro preoccupazione era palese ed intensa, Apple si accorse dello sguardo scrutatore di Lewis e raggelò.
Shiva annuì lievemente guardando Apple il quale fece per parlare ma, non fece nemmeno in tempo a pensare cosa dire che Lewis prese la parola:
<<Capitano, credo di avere la risposta al suo quesito>> L'attenzione di tutti nella stanza si incentrò in un sol punto.
<<"Accidenti il vulcaniano ha capito......">>, pensò Apple che voleva interromperlo per confessare lui stesso il suo torto ma Lewis già aveva cominciato....
<<Questa notte Capitano, facendo il controllo dell'energia disponibile sulla nave ho notato che i nodi neurali in plancia, ed intorno ad essa, erano schermati da un campo magnetico a bassa intensità causato dalle bobine energetiche stesse che avevano perso la schermatura: evidentemente a causa di un danno, rendendo inefficace il controllo dettagliato dell'energia disponibile sui vari terminali. Per questo è stata possibile una svista del genere>>.
<<Bene,>>, disse il Capitano, <<credo che il problema si sia risolto, in futuro vi esorto ad essere più attenti, il danno alla nave è grande e non possiamo farci sopraffare da qualche bobina energetica capricciosa>>

Con un sorriso il Capitano congedò tutti.
Samak fu l'ultimo ad uscire dalla sala dopo avere scrutato per un attimo lo spazio oscuro dai grandi finestroni ovali.
Appena si aprirono le porte si trovò davanti Kogash e più indietro Apple, che lo fissava.
<<Qualcosa non va Tenente?>>, chiese Lewis.

<<Volevo solo ringraziarla, per quello che ha fatto lì dentro intendo>>, sussurrò Shiva celando un sorriso.

 <<Non credo ci sia niente di cui dovermi ringraziare, ho fatto quello che dovevo fare, la soluzione più logica nella nostra situazione attuale>>, disse Lewis allontanandosi e sparendo nel turboascensore...

Kogash

Data Stellare 58389.3 (23/05/2381)

ore 02:33 a.m.

USS Crusader

Alloggio del Tenente Comandante Kogash

 

La consolle dell’alloggio di Rei mandava sprazzi di luce verdognola intermittenti, ma non era proprio tutto da buttare. Le sue specializzazioni in “sistemi di comunicazione &intelligenza artificiale” erano serviti a qualcosa, dopotutto, altrimenti non si sarebbe trovata a quel punto della sua carriera.

Ma dov’era, in fondo?

Un trillo improvviso la risvegliò dai suoi pensieri: il monitor si era aperto di scatto:

<<[E’ in arrivo un messaggio subspaziale dalla sede dell’Alto Consiglio Klingon su Q’Nos]>>

Rei spalancò gli occhi:

<<Nonno?>>, disse tra sé, per poi aggiungere con voce più impostata: <<Accetto la comunicazione!>>

Sullo schermo sfrigolante per le intermittenze dei contatti, apparve poco distintamente il volto di un vecchi klingon, di razza pura, con la cresta molto evidente e i lunghi capelli bianchi sparsi sulle spalle, quasi a confondersi con la barba. Il suo aspetto non era proprio sereno, con le sopracciglia aggrottate e lo sguardo aggrottato, tuttavia un che di dolce traspariva dagli occhi vagamente acquosi.

<< Qapla', nipote. Abbiamo saputo che avete appena concluso una missione molto impegnativa, che ha visto coinvolti anche membri rinnegati del nostro popolo. L’Alto Consiglio ha ufficialmente porto le sue scuse alla Federazione, e anche la Federazione stessa si è rammaricata dell’accaduto. Riteniamo che si trattasse di un acuto piano messo a punto dai Romulani, tanto per dimostrare la loro continua incombenza nel nostro quadrante.>>

Rei era sempre rimasta impressionata dalla magniloquenza del nonno, sempre fin troppo ligio all’etichetta. Da giovane era stato un klingon molto impetuoso, aveva condotto numerose missioni di guerriglia, ma, dalla morte del figlio Ranek, poco dopo la revoca del ripudio, aveva perso quasi tutta la sua baldanza. Solo ogni tanto si faceva vivo per ricordare alla nipote che si trattava di un membro dell’ “onorato popolo klingon”.

<<Quapla’, Karnia, figlio di Gytra. A cosa devo l’onore della tua chiamata?>>, il tono i Rei era tra l’ironico e il serioso: sentiva l’etichetta, ma cercava di non darle troppa importanza.

<<Credi che la tua famiglia si sia dimenticata del tuo genetliaco? Siamo qui per augurarti una morte onorevole e per assicurarci che tu abbia combattuto con onore durante l’attacco. Quanti nemici hai ucciso?>>, chiese con vivo interesse.

Rei abbassò gli occhi. Ricordava distintamente di aver piazzato il suo qutluch nel cuore ancora palpitante di due uomini, ma era talmente piena di furore che non si ricordava nemmeno di che razza fossero. Ricordava solo che le avevano sbarrato il passo e che potevano attentare alla vita del suo, ormai ex, Capitano.

Non rispose.

<<Non lo ricordo, nonno. Non importa, no? Io sono qui, ora. Ti ringrazio per esserti ricordato del mio compleanno>>, in fondo non si era mai aspettata che Karnia, figlio di Gytra, si presentasse come tutti gli altri nonni terrestri, con il cappellino colorato, torta e qualche bambola! Sua madre per la sua ascensione, a quindici anni, le aveva regalato una meravigliosa orchidea nera Kylix, frutto di uno dei suoi innesti, mentre dal nonno aveva ricevuto un più consono battleh. Come non sentirsi estranea a entrambi quei mondi?

Lanciò uno sguardo al vaso fiorito accanto alla porta: fortunatamente non aveva risentito della distruzione che aveva colpito la nave!

Karnia lanciò un’occhiata di disappunto:

<<Forse non era quello il giorno giusto per morire. Quapla’>>, e lo schermo tornò a sussultare tra le righe di trasmissione, mentre Rei sospirava.

Apple

Data Stellare 58389.04 (23/05/2381)

ore 08:00 a.m.

U.S.S. Crusader

Plancia

 

            Kogash entrò in plancia, in quel che restava della plancia, e mentre prendeva posto alla sua consolle salutò Apple, che in plancia, da quando la situazione era quella che era, aveva allestito una specie di lettino e passava così la notte fra i vari bip delle consolle. Solo in un paio di occasioni gli era stato dato cambio da Belladelli e da Trieste. Kogash, invece, solitamente andava a dormire nel suo alloggio, salvo poi concedere ad Apple qualche momento libero durante la giornata.

                Fra i due si era instaurato un dialogo silente, ed entrambi sembravano esser contenti di ciò, pur non dimostrandolo mai, anche se qualche tempo prima si erano lasciati un po' andare in un improvviso esplodere di sensi...

<<Buongiorno, Rei!>>, fece Apple.

<<A te!>>, rispose nervosa Kogash, ed iniziò a picchiettare sui tasti della sua consolle.

<<Cosa c'è di nuovo?>>, chiese la mezza klingon.

<<Satie continua a far migliorare i motori: siamo a curvatura 2,9 e tutti i sistemi sono stabili: di questo passo saremo ad Utopia Planitia fra 16 giorni e poco più. Starfleet ci ha comunicato che ci è stato assegnato un nuovo ufficiale scientifico... un tal Nihil, e poi si è avuta notizia che serviranno circa 75 giorni per rimettere a posto la nave nei cantieri marziani!>>

<<Da chi hai avuto notizia?>>

<<L'Ammiraglio Daniels ha inviato un messaggio in cui concedeva 30 giorni di licenza a tutto l'equipaggio... gli altri 45 presumo li passeremo negli uffici di Starfleet o cavolate analoghe!>>

<<Odio il lavoro a terra!>>, commento Kogash, ed aggiunse.

<<...ed odio ancor più le licenze!>>

<<Non me lo dire... l'ultima volta che son stato sulla Terra non ho avuto niente di meglio da fare se non scoprire che il mio Maestro era morto e che il mio amico più scapestrato aveva avuto un bambino!>>

<<Questa è la tua "noia"?>>

<<Questa è la mia vita, e non la disprezzo... e per questo non disprezzo nemmeno la tua: buon compleanno, Rei!>>, disse Apple, alzandosi dalla sua consolle, dirigendosi verso Kogash e porgendole un pacco regalo.

                Kogash rimase un attimo esterrefatta: non era da klingon accettare un regalo... ma lei non era solo klingon, e ad un certo punto le sfuggì un sorriso. Prese il pacco, poi si irrigidì:

<<Rei... auguri! Non essere nervosa... è solo un pensiero per te!>>

<<Perché? Apple... se pensi ancora a quanto accaduto fra noi...>>

<<Fra noi non è successo niente! Questo è un regalo per te perché io ne ho voglia! Non è un ringraziamento o un modo per aver qualcosa da te... è solo un regalo!>>, le chiarì Apple. Kogash si lasciò andare, e prese a scartare piano il regalo, senza rovinare la carta, poi di colpo si fermò ed esclamò:

<<Ma Josh... già una volta Lewis ci ha scoperti, con il replicatore in funzione... adesso non potrà coprirci ancora, e verrà fuori che...>>

<<Calma... calma! L'ho replicato molto tempo fa... non chiedermi perché! Goditelo, e basta!>>, e dicendo ciò, Apple tirò fuori anche una bottiglia di champagne e disse:

<<Anche questa è replicata da tempo, quindi è sintalchool... però dovremo attaccarci alla bottiglia, perché pensavo di replicare al momento i bicchieri!>>, e sentendogli dire ciò, Kogash rise e diede uno strappo secco al suo pacco. Lo scartò e disse:

<<Ma... è... è...>>

<<E' un karategi!>>, intervenne Apple, ed aggiunse:

<<...spero tu voglia allenarti con me, ogni tanto! Magari potresti venire con me durante la licenza a terra: ho un amico che ci ospiterebbe volentieri sia nella sua casa, che nel suo dojo!>>

                Kogash rimase un attimo in silenzio, mentre Apple fece saltare il tappo della bottiglia e la porse a Rei, che la tenne un attimo in mano, poi buttò giù un'abbondante sorsata, sempre occhi negli occhi con Apple, e poi disse:

<<Grazie per tutto!>>, e passò la bottiglia a Joshua.

<<E' un gran piacere, Rei... davvero!>>, e bevve anche lui.

                I due restarono un po' a guardarsi, poi un bip, un maledetto bip attirò la di lui attenzione... si portò nei pressi della consolle e disse:

<<Hanno rimesso in linea un banco di sensori laterali ed il computer ha appena analizzato una specie di rottame... esaltante!>>

<<Non sempre si ammazza qualcuno o si salva la Federazione, Josh!>>, disse Rei, scherzosa.

<<Ah... non dirlo a me! Resterei volentieri nel mio alloggio per qualche millennio, se potessi!>>, e poi disse:

<<Forse è meglio tu porti le "cose" nel tuo alloggio, prima che gli altri siano qui per il briefing giornaliero!>>

<<Ah... si: hai ragione!>>, disse lei, e si alzò per uscire dalla plancia... quando il turbolift si aprì, rivolse un'occhiata a Josh: lui aveva gli occhi sulla consolle, ma le sorrise comunque.

Belladelli

Data Stellare 58389.1 (23/05/2381)

ore 8:53 a.m.

Diario personale del Tenente Comandante Belladelli

 

Abbiamo completato la revisione del condotto EPS 4a e ripristinato l'energia ausiliaria sui ponti 15 e 16.

Quasi a farlo apposta, subito dopo la nave ha subito un guasto in quattro sistemi diversi, dai processori secondari ai reattori a fusione, lasciando addirittura i ponti dal 4 al 14 con le sole batterie di riserva.

Questo ritorno a Utopia Planitia minaccia di essere un vero inferno.

Il mio turno iniz...

 

In quel momento il monitor si spense di colpo, insieme alle pur fioche luci della stanza.

<<Computer, che succede?>>, chiese Belladelli.

Nessuna risposta.

<<Computer, eseguire diagnostico livello 5 sui processori secondari>>, Ridisse Belladelli

Nessuna risposta.

<<Sara una lunga giornata!!!>>, disse malinconico il Primo ufficiale.

 

Data stellare 58389.19 (23/05/2381)

ore 9:47 a.m.

 

In tutta la nave risuonò all'improvviso la sirena:

<<[ALLARME ROSSO, TUTTI GLI UOMINI AI POSTI DI COMBATTIMENTO]>>.

 

Plancia

ore 9:47 a.m.

 

<<Apple, che cavolo hai fatto!!?>>, Chiese Kogash.

<<Eh che cavolo ne so, stavo eseguendo una lettura sui sensori interni, ho richiesto un dato al processore primario ed è successo questo casino>>, Rispose il Tenente.

<<Spegni subito quell'affare!>>

<<Ci provo, ma non ci riesco!>>.

<<Anche le comunicazioni interne sono saltate, non possiamo avvertire gli altri che è un falso allarme>>, relazionò Kogash.

Apple digitò diversi comandi, ma l'unica risposta della consolle fu un odioso “BLRP” che indicava che si era disattivata.

 

Alloggio del Capitano

ore 9:47 a.m.

 

Trieste era intento a cambiarsi l'uniforme, quando la sirena risuonò.

<<E che succede ora???>>, si chiese il Capitano.

<<"Nello stato in cui siamo anche una nave Lysiana sarebbe perfettamente in grado di farci a pezzi">>, pensò ancora Trieste, mentre si dirigeva verso l'uscita.

 

Alloggio del primo ufficiale

ore 9:47 a.m.

 

<<Evvai, ci mancava solo questa!>>, disse Belladelli dirigendosi all'uscita.

Dovette percorrere poco più di quindici metri di corridoio, prima di raggiungere il turbolift, dove entrò.

<<Ci manca solo che si blocchi il turboascensore>>, disse tra sé e sé, divertito, Belladelli.

In quello stesso momento all'interno di quell'ambiente le luci si spensero e ci fu un violento scossone.

<<Sarà una lunghissima giornata!>>, disse ancora il Comandante.

 

Plancia

ore 9:50 a.m.

 

<<Rapporto, Tenente Apple>>, Disse il Capitano, mentre usciva dal turboascensore 2.

Apple era incredibilmente intimorito, quando, con un filo di voce iniziò a parlare.

<<Capitano, è un falso allarme. Mentre stavo conducendo un analisi di routine deve essersi attivato qualcosa nel computer che ha fatto scattare l'allarme rosso...>>, rispose Apple.

<<UN FALSO ALLARME???!>>, gridò Trieste, innervosito.

In quel momento l'allarme cessò.

<<[Sala macchine a Plancia, abbiamo disattivato l'allarme rosso e abbiamo ristabilito le comunicazioni]>>, disse  Satie.

<<Ottimo lavoro, Plancia chiude>>, rispose sbrigativo Trieste.

<<A proposito, dove è finito Belladelli?>>, Chiese Kogash.

<<Non so... Plancia a Comandante Belladelli>>, Disse Apple toccando il suo comunicatore.

Nessuna risposta.

<<Computer, dov'è il Comandante Belladelli?>>, chiese Trieste, ancora più innervosito.

<<[Il Comandante Belladelli è nel turbolift 1]>>, Rispose il computer.

Apple si diresse alla consolle tattica e richiamò i dati dei sensori interni su quel turbolift.

<<Confermato...oh cavolo, il turbolift è bloccato tra il ponte 3 e il ponte 4, energia disattivata, comunicazioni fuori uso, supporto vitale primario fuori uso, supporto vitale di emergenza attivo>>.

<<Tiratelo fuori di lì, presto!>>, Ordinò preoccupato Trieste .

Satie

Data Stellare 58389.91 (23/05/2381)

USS Crusader

Sala Macchine

Diario personale del Capo Ingegnere Ten.Satie

 

Perché diavolo non sono morta nella missione?! C’è un tale daffare in questo periodo che avrei preferito di gran lunga la Pace Eterna. Per ora sembra l’unico miraggio di serenità.

Sinceramente mi piacereb…

 

<<Tenente, è saltato un relais! Non capiamo la causa. >>

<<Computer, analisi!>>

<<[Sovraccarico nei circuiti di canalizzazione a livello 3.]>>

<<E visto che non si possono aggiustare automaticamente… chi si offre volontario?>>

<<Tenente, ho qui le analisi che aveva chiesto.>>

<<Samak, per favore se ne può occupare lei? So di mettere tutto in ottime mani!>>

<<Certo!>>

<<La ringrazio infinitamente!>>

Il guardiamarina porse il Padd al Tenente Lewis, <<Grazie, dunque…l’energia si mantiene costante, ma non sono convinto che…>>

<<Tenente Satie, i motori potrebbero non reggere la curvatura…>>

<<Ecco, lo sapevo! Pareva troppo bello perché durasse! Allora, caliamo a Warp 2 per il momento. Vediamo cosa succede.>>

<<Tenente, si è oscurato uno schermo! Non capiamo la causa!>>

<<Tenente, c’è un piccolo problema meccanico…>>

<<Per i Profeti, ma questa nave è un catorcio! Potevano distruggerla! Ci avrebbero evitato tante di quelle noie che…>>

La giovane Bajoriana si arrestò dopo aver visto gli occhi sbigottiti di tutti puntati su di lei. Le mani le tremavano. Le sue guance stavano assumendo piano piano il colore dei suoi capelli.

Uscì di corsa dalla sala macchine in lacrime.

Non pensava ad altro che al desiderio di scomparire.

La Crusader le pareva solo una prigione. Le luci azzurrine le ricordavano tanto quelle di un ospedale terrestre.

Un flash: Yug.

L’unico rumore che spezzava erano i singhiozzi della ragazza. ”Ma che sto facendo?!”

Il suo alloggio (cui aveva rinunciato da ormai due giorni) le sembrava lontanissimo.

Brlp!

Si tuffò sul letto esausta, ma non frenava il pianto.

Meditava… si sentiva incapace di fare il suo lavoro. Niente funzionava come lei voleva.  E poi non riusciva a superare il blocco: aveva forse dimenticato Yug?! Come aveva potuto non pensare più a lei? “Sono un mostro. Sono un vero mostro” .

Qualcosa si mosse sotto il cuscino.

<<Squuiiiit!>>

<<Ohmammamia! Carbone! Scusami, topino cicciottoso!>>, il suo tono cambiò alla vista del suo adorato animaletto. <<Stavo uccidendo anche te? Muoia Sansone con tutti i Filistei, eh?!>>. Si sollevò a sedere e raccolse in mano il piccolo batuffolo bianco. Lo accarezzò dolcemente. <<Voglio anch’io un po’ di coccole! Ti odio! Tu sei sempre servito e riverito a ogni cenno! E io?>>, disse lei sorridendo tra le lacrime. <<e adesso?>>. Con lo sguardo smarrito guardò il replicatore spento. Anche una tazza di tè le era negata! E per colpa sua!

 

<<Consigliere!>> “che vergogna! E adesso che gli dico?”

<<Non vedo il suo solito sorriso…>>

<<E come potrei averlo?>> “eccomi, in tutta la mia debolezza”

<<Posso entrare?>>

Gli occhi lucidi di Maimie si illuminarono.

Lewis

Data stellare 58389.8116 (23/05/2381)

Diario personale del tenente Samak H.Lewis

Alloggio del Tenente Samak

 

Il tenente Lewis si svegliò di soprassalto dal suo turno di riposo, il suo sonno fu leggero ed agitato, si svegliò sudato e con il cuore accelerato....

<<Computer luci soffuse per favore>>, "blrp" socchiuse gli occhi gonfi a quella tenue luce e si diresse in bagno.

Dopo la doccia se sentì meglio e si diresse come sua consuetudine al bar per consumare il suo primo pasto giornaliero, era tutto una desolazione, se la prese comoda, il suo turno in sala macchine cominciava solo mezz'ora più tardi.

Si diresse con molta calma  verso il turbolift, intanto scrutava i corridoi anneriti della Crusader;

<<Sala macchine>> disse, il computer obbedì.

Uscito dall'ascensore si diresse alla sala macchine, pochi passi lo separavano ormai quando udì delle voci dall'interno:

<<Tenente, è saltato un relais! Non capiamo la causa.>>

<<Computer, analisi!>>
<<[Sovraccarico nei circuiti di canalizzazione a livello 3.]>>

Lewis accelerò il passo ed entrò quasi di corsa....

Ancora nessuno fece caso alla sua presenza, ovviamente occupati a risolvere i guasti imminenti della nave...

Lewis si avvicinò al gruppo per farsi vedere,

<<E visto che non si possono aggiustare automaticamente. chi si offre volontario?>>, disse Satie nervosissima, Lewis fece un cenno come di saluto, Satie rispose con un mezzo sorriso ma poi riabbassò gli occhi sulla consolle piena di luci.

<<Tenente, ho qui le analisi che aveva chiesto.>>, disse il Guardiamarina,

<<Samak>>, disse Satie, <<Per favore se ne può occupare lei? So di mettere tutto in ottime mani!>>, concluse.

Lewis rispose prontamente: <<Certo!>>

Satie lo ringrazio infinitamente ed il guardiamarina porse il Padd al Tenente.

Lewis non fece in tempo a terminare la sua analisi che venne interrotto dagli assistenti di Satie sui continui problemi della nave..... capì che non era il momento di  aggiungere carbone sul fuoco, ed analizzò il Padd da solo.

<<Per i Profeti, ma questa nave è un catorcio! Potevano distruggerla! Ci avrebbero evitato tante di quelle noie che…>>, urlò infine Satie.

Lewis e gli altri la guardarono impietriti e lei divenne rossa un po’ per l'ira un po’ per l'imbarazzo, singhiozzò e corse fuori dalla sala macchine.

Lewis fece cadere a terra il Padd e fece per andarle dietro ma si fermò appena fuori dalla Sala macchine e la seguì con gli occhi  mentre correndo sparì nel lungo corridoio.

Tornò dentro e trovò il suo Padd sul tavolo raccolto da quel qualcuno che adesso lo squadrava con aria interrogativa, <<Tornate ai vostri posti signori>>, disse Lewis e prese il Padd.

Mentre fissava i dati da analizzare  pensò a Satie e a come gli ultimi avvenimenti stavano debilitando tutto l'equipaggio. <<Povera Satie>>, pensò quasi ad alta voce gettando l'occhio sulla branda che in quei 2 giorni aveva dato alla bajoriana un riposo latente.

Quei 2 erano tornati ai loro posti di lavoro, Lewis si avvicinò alla branda, la guardò, le coperte non erano per niente sfatte, poco era il tempo in cui Satie aveva riposato, e ne aveva bisogno.

Si sedette sulla rete dura della branda e fissò il Padd: non riusciva a pensare a niente, i dati sembravano scritti in una lingua a lui sconosciuta in quel momento.

Socchiuse gli occhi un attimo, la stanchezza si cominciava a sentire anche per lui.

 

In tutta la nave risuonò all'improvviso la sirena:
<<[ALLARME ROSSO, TUTTI GLI UOMINI AI POSTI DI COMBATTIMENTO]>>.

Il soprassalto fece cadere Lewis dalla branda dove si era addormentato....

<<Accidenti mi sono addormentato, che idiota..>> disse tra sé e sé , subito si alzò e si diresse verso la consolle.

<<Ma che succede???>>, disse, <<Ci attaccano di nuovo ?!?, Siamo troppo vulnerabili in questo momento!>>.

Diede una rapida occhiata allo status della nave, i scudi erano abbassati, le armi non funzionanti...

<<Capitano, qui Lewis rispondete!>> ...........

 <<Tenente Satie risponda>>.........

“Niente da fare”, pensò,

 <<Accidenti sono saltate le comunicazioni.>>

Lewis uscì dalla sala macchine per dirigersi verso la plancia, corse verso il turbolift, stava per raggiungerlo quando si aprì e ne uscì Satie correndo.

<<Tutto bene Tenente?>>, disse Lewis quasi preoccupato,

<<Si, ora va meglio, grazie. Lei vada in plancia, io intanto cerco di ripristinare comunicazioni e scudi dalla sala macchine>>, rispose Satie.

Lewis era quasi arrivato in plancia quando uno scossone molto forte fece fermare un il turbolift prematuramente.

Le porte si aprirono lentamente, Lewis si diresse verso la Plancia di corsa.

<<Lewis mi senti ?>>, uscì la voce di Satie dal comunicatore del tenente.

<<Felice di sentirti, le comunicazioni sono di nuovo tutte operative ?>>, domandò Lewis.

 <<Certo>>, rispose il capo ingegnere.

<<Bene, chiamerò il Capitano, chiudo!>>.

<<Capitano sto arrivando in plancia, purtroppo ho avuto delle difficoltà col turbolift e sono costretto a raggiungerla a piedi>>

<<La ricevo Tenente>>, disse Trieste, <<ma non venga in plancia, era un falso allarme causato dal mal funzionamento dei processori del computer,ci raggiunga invece al ponte 4, abbiamo bisogno di una mano per far uscire il comandante Belladelli che è rimasto chiuso nel turboscensore>>, concluse il Capitano.

<<E' in funzione il supporto vitale nell'ascensore Capitano ?>>, chiese Lewis.

<<Solo quello d'emergenza perciò credo che dovremmo fare in fretta a tirarlo fuori da lì >>.

Artahan

Data Stellare 58389.92 (23/05/2381)

U.S.S. Crusader

Alloggio del Tenente Satie

 

<<Consigliere!>> "che vergogna! E adesso che gli

dico?"

<<Non vedo il suo solito sorriso.>>

<<E come potrei averlo?>> "eccomi, in tutta la mia

debolezza"

<<Posso entrare?>>

Gli occhi lucidi di Maimie si illuminarono.

 

Gene osservò la bajoriana per qualche secondo, giusto il tempo di ricevere un 'Sì' come risposta, e poi scivolò agilmente all'interno dell'alloggio.

<<Satie, mi permetto di importunarla…sempre che non abbia già altri impegni ?>> nel farle questa domanda il Consigliere si voltò verso di lei.

<<No, no…>> rispose debolmente ma con convinzione la donna <<Le offrirei qualcosa ma, come sa, i replicatori non sono funzionanti…>> concluse con tono leggermente colpevole.

<<Non si preoccupi. A volte riavvicinarci a una vita priva ti troppi agi non può che giovare…non crede?>>

<<Beh…immagino di si…>>

<<Uhm…non credo di riconoscere l'animale che tiene tra le braccia…un criceto forse?>>

La repentina serie di cambi di discorso di Artahan sconcertava leggermente l'Ingegnere Capo: <<Ehm…un topo per la precisione…i criceti sono più grandi, e stupidi>> si concesse un sorriso.

<<Sorprendente. Sono indietro con la biologia terrestre…non le dispiace vero se mi siedo? Sono ancora un po' provato dalla mia…diciamo…assenza forzata. Per carità, estremamente costruttiva dal punto di vista della crescita personale, ma fastidiosamente debilitante…>> Gene attese un gesto di assenso da parte della sua ospite che non tardò a venire.

La poltroncina sulla quale si era sistemato era molto confortevole. Lentamente incrociò le gambe e iniziò a massaggiarsi il sottile pizzetto mentre i suoi occhi rossi guizzavano da una parete all'altra dell'alloggio. Un ultimo salto e il suo sguardo incrociò quello di Satie. La bajoriana, nel frattempo, si era seduta a sua volta, mentre accarezzava dolcemente il piccolo mammifero.

<<Come si chiama?>>

<<Carbone>> rispose affettuosamente.

<<Curioso>>.

Il Trill smise di accarezzarsi il volto.

<<Lei è mai stata in coma, Satie?>>

Lo sguardo interrogativo della donna scagliò l'ombra di un sorriso sul volto del Consigliere.

<<Naturalmente no…che sciocco. Beh…io si, ma credo lo sappia. In realtà questa era la seconda volta. Può sembrare che io ne parli come se si trattasse di un'esperienza comune e niente più che abitudinaria, ma non si faccia ingannare dalla mia facile eloquenza. In realtà è piuttosto sconcertante…>>

<<Beh…posso immaginare…>> commentò Satie. Quell'uomo era strano.

<<Ma sa qual è la cosa più strana?>> attese l'ovvia risposta.

<<…no…>>

<<E' l'immediato risveglio. Per due principali motivi, in verità. Il primo è che, contrariamente alle credenze cardassiane (ma quel popolo è sempre stato poco ricettivo per quanto riguarda le questioni filosofiche), lo stato di coma non è assenza di pensiero. Personalmente, e mi pare di ricordare che alcuni filosofi bajoriani condividano questa tesi, ritengo che le normali percezioni subiscano una modificazione particolare…ma sto divagando. La sto annoiando?>> chiese preoccupato Gene.

<<No Consigliere, davvero>> ed era vero. Però non era proprio in vena di confidenza…ciononostante…

<<Meno male, a volte tendo ad essere un po' pedante. Comunque, il secondo motivo è che incredibilmente ci si trova ad affrontare al propria coscienza, al risveglio. La consapevolezza di essere stati a un passo dalla fine di tutto, la comprensione del rischio che si era corso, scatena implicazioni 'coscienziali', se mi passa il termine, dai risvolti imprevisi>> il Trill si alzò <<Ed è quello che è successo a me. Probabilmente aveva già intuito il motivo di questa mia visita…anche se preferirei non lo dicesse in giro. Un Consigliere che si alleggerisce dei suoi fardelli di coscienza con l'Ingegnere Capo (con immenso rispetto per la sua mansione) perderebbe qualche punto. Soprattutto nei riguardi del nostro copro di Marine…ho notato che sono poco fiduciosi nell'efficacia e nelle scientificità della psicologia, condivide?>>

<<Più o meno…>> il Consigliere che si sfoga con ME ? <<Ma continui la prego…>> però era incuriosita.

<<Il fulcro di tutto il mio ragionamento, Satie, è il passato>>

La bajoriana provò un fitta. Il Passato. Yug. Fissò con sospetto il Trill. Dove voleva arrivare ?

<<Non le nascondo…>> Gene non pareva essersi accorto del momentaneo disagio della donna, e continuò con tono tranquillo <<…che nemmeno io, per quanto sia difficile immaginarlo, sono sempre stato quella meravigliosa persona che sono ora>> strappò un lieve sorriso all'Ingegnere Capo <<C'è stato un periodo, quando ancora vivevo a Xerv Primula (un lungo periodo ad essere sinceri) nel quale ogni giorno era indipendente dagli altri. Mi riposavo aspettando con ansia il mattino seguente, per buttarmi alle spalle il lavoro del passato, per lanciarmi verso il futuro>>

Si fermò un attimo e fisso Satie, leggendo sul suo volto un'espressione di complice comprensione.

<<Non è un bel vivere. La cosa fastidiosamente tragica è che sul momento l'orizzonte e la portata della cosa tende a sfuggire. Personalmente ritengo che ognuno dovrebbe dedicare almeno un'ora al giorno nel ripasso di ciò che ha fatto e ciò che è accaduto. Viviamo perché c'è stato un passato no? Non perché ci sarà un futuro…comprende?>> non attese la risposta <<Comunque sia…questi erano i fatti. Non avevo nemmeno una considerazione molto elevata dei miei ospiti, a dire il vero li vedevo come il mezzo attraverso il quale conquistare il mio futuro…>>

Questa volta Gene si fermò per diversi secondi. Leggeva una strana curiosità negli occhi di Satie, e anche una profonda comprensione.

<<Poi la mia vita cambiò radicalmente…proprio in seguito a un grave incidente, che mi lasciò in coma. E al mio risveglio, paradossalmente, mi ritrovai addosso tutta la responsabilità di ciò che ero stato e di ciò che avevo fatto.

<<La vita dei 'nostri' ospiti è fatta di molteplici sacrifici, mirati al fine ultimo, che è quello di 'accoglierci' E io, all'epoca, negai l'essenza di coloro che mi ospitavano, cancellando quanto di più nobile, per la nostra tradizione, ci possa essere. In un certo senso, vanificai la loro esistenza…>> un’ombra di pura tristezza si specchiò negli occhi di Gene e di Artahan. Quello era uno dei legami più forti che univano quella formidabile coppia di esseri viventi: la consapevolezza della reciproca entità.

<<Ciononostante, devo essere in qualche modo grato al mio passato, poiché se ora sono ciò che sono, lo devo soprattutto a quello…e non al desiderio di inseguire una vana perfezione futura, priva di errori, priva di compromessi e incanalata in un facile percorso di fittizia rettitudine…>> come sua abitudine il Consigliere concluse con un gesto apertamente teatrale, prima di ricadere sulla poltrona.

Per un paio di minuti restò il silenzio nell'alloggio.

Artahan stava fissando Satie, il cui sguardo era perso nel vuoto. O forse nel passato.

Nella mente della donna si susseguivano diversi pensieri…

<<Consigliere, io…>> iniziò la bajoriana….

Satie

Data Stellare 58389.92 (23/05/2381)

USS Crusader

Alloggio del Tenente Satie
 
Per un paio di minuti restò il silenzio nell'alloggio.

Artahan stava fissando Satie, il cui sguardo era perso nel vuoto. O forse nel passato.

Nella mente della donna si susseguivano diversi pensieri.
<<Consigliere, io...>>, iniziò la bajoriana.<<… io non ho un buon rapporto col mio passato. Provo del risentimento verso me stessa. Sa, Consigliere, io ho avuto solo paura.>>.
Lo sguardo lievemente mefistofelico del Trill si era puntato su di lei, attento.
<<Certamente mio padre è orgoglioso della mia carriera e di come mi sono comportata in ogni situazione. Ma mia madre avrebbe voluto che tornassi su Bajor, per continuare quanto interrotto da mia nonna. Io provengo da una nobile stirpe: la mia famiglia, o meglio, quella di mia madre, era nota per la sua tradizione di Vedek. Ebbi in dono l'orecchino di mia nonna. Lei è stata fatta fuori dalle Teste a Cucchiaio.>>.
Artahan sorrise.
<<Mia madre si salvò per miracolo. Continuava a ripetermi che io ero predestinata. Dovevo tornare su Bajor, alla fine di tutto -perché tutto sarebbe finito, prima o poi- e ricambiare la fiducia che la nonna aveva riposto in me.
Per contro, io mi sono interessata a tutt'altro. E ho fatto quanto di più spregevole per un appartenente alla mia razza. Ho soffocato le Visioni. Io ho avuto paura. Non sono voluta tornare sul mio pianeta. Non me la sono sentita. Io, che solo per sbaglio ho avuto a che fare coi Cardassiani.>>.
Forse era riuscita a stupire il Consigliere, che la osservava impensierito.
<<Capirà quindi lo shock che ho provato quando Yug mi è morta tra le braccia. I fantasmi del passato si sono materializzati di colpo. Avevo quasi rimosso tutto. E invece. Ecco la punizione!>>. Maimie si sentiva esausta e insieme svuotata di tutto. Ma era la prima volta che parlava così francamente.
Una catarsi.
<<E la sua metà umana?>>, il Consigliere era ottimo nel mettere in buca le persone!
<<Forse dovrebbe arrivare a un compromesso. Non faccia il mio stesso errore. Non sacrifichi una parte di se stessa pensando che l'altra sia migliore. Deve solo.>>

<<[ALLARME ROSSO!ALLARME ROSSO!]>>
<<Temo che dovremo rimandare!>>
<<Dannazione, e con che faccia torno in Sala Macchine!?!>>, e mollò Carbone tra le mani del Consigliere, mentre si precipitava all'uscita del suo alloggio.
<<Con quella di Capo Ingegnere! È il bello di essere a capo di qualcosa! Non doversi giustificare!>>, Artahan accompagnò la frase con un sorrisetto malizioso.
<<Già, è vero! Vediamo di sistemare 'sto ennesimo casin… erhm, mi scusi, incidente!>>, e scomparve dietro le porte.
Gene si trovò solo nella penombra della stanza della ragazza e, sentendo uno strano calore tra le sue mani:
<<Carbone, eh?!>>.

Data stellare 58389.8116 (23/05/2831)
Uss Crusader
Corridoio.

Lewis uscì dalla sala macchine per dirigersi verso la plancia, corse verso il turbolift, stava per raggiungerlo quando si aprì e ne uscì Satie correndo.
<<Tutto bene Tenente?>>, disse Lewis quasi preoccupato.

<<Si, ora va meglio, grazie. Lei vada in plancia, io intanto cerco di ripristinare comunicazioni e scudi dalla sala macchine>>, rispose Satie. E sorrise, quasi imbarazzata. Ma Samak era preoccupato e si rasserenò alla risposta positiva di Maimie, non lasciando spazio a toni biasimanti o inquisitori.
"Grazie Lewis per aver capito!", sussurrò felice la giovane Tenente tra sé.

Trieste

Data Stellare 58398.89 (26/05/2381)

Ore 14:20

USS Crusader

Plancia

 

Trieste si appoggiò con stanchezza sulla poltrona di comando, la sua poltrona. Tempo era passato, Sadek ripartito, la nave in balia ai malfunzionamenti: non era certo questo quello che si aspettava di trovare al suo primo vero comando di una nave stellare. Tutto sarebbe dovuto essere immerso nel tepore di qualche missione di ricerca scientifica o esplorativa, oppure nella lieve tensione di un viaggio diplomatico. Ma non questo; non cospirazioni, non phaser nello spazio, non soldati in tenuta di sbarco. Non era questo che sarebbe dovuto accadere.

Alzò lo sguardo. Il grande schermo, riparato alla meglio e ancora sfrigolante di pixel irati, era dipinto del buio tratteggiato del subspazio. Almeno la curvatura funzionava, lenta, ma funzionava.

<<Lento lo spazio va, lento va...>>, mormorò sotto il silenzio della plancia, cercando di esorcizzare i nefasti pensieri che tintinnavano inquietanti in mezzo a pensieri di speranza.

Si alzò dal tepore e passò gli occhi sulla plancia: Samak era apparso al timone senza che nessuno lo notasse. Tutti erano stanchi, e nessuno si voleva occupare della stanchezza altrui.

<<Tenente, non la avevo vista entrare in plancia.>>

Il timoniere si voltò verso Lennon facendo ruotare il seggiolino su cui poggiava.

<<Sono giunto dalla Sala Macchine qualche minuto fa Capitano>> rispose il vulcaniano.

Lennon si avvicinò al timone.

<<Come è la situazione laggiù? L'ultimo turno che ho passato laggiù è stato abbastanza inquietante.>>

<<Dopo gli ultimi malfunzionamenti, la situazione si sta stabilizzando. Nelle ultime sei ore non ci sono state problematiche degne di nota.>>

<<Meglio. Sono in sala tattica. Se ci sono problemi mi avvisi.>>

 

Sala Tattica

 

La porta si spalancò con un soffio malandato, e la luce non si accese.

<<Dannazione! E' morta di nuovo!>> sbraitò.

Rimase fermo.

<<E' di nuovo rotta...rotta.>> si corresse.

Rimase fermo.

Alla fine qualcosa doveva fare. Non poteva stare fermo.

Era stanco.

Alla fine qualcosa doveva fare.

Si mosse con uno scatto violento, come un razzo che vince la forza di gravità che lo trattiene a sé.

Accese il terminale. Il logo federale s’incuneò nella stanza, illuminandogli il volto di blu.

<<Computer, è disponibile un canale di comunicazione in tempo reale con la Terra?>>

<<Affermativo>>

<<Apri un canale con il Comando di Flotta a San Francisco. Comandante Mann, del Coordinamento Flotta.>>

<<Eseguo>>

Apparve un riquadro sullo schermo, mostrando il tentativo di connessione.

Dieci secondi dopo il volto di una donna di mezza età di carnagione scura e capelli castani venne illuminato negli occhi di Lennon.

Il Capitano iniziò a muovere le labbra ma si fermò.

Riprese: <<Eh....mi scusi ci deve essere stato un errore. Intend...>>

<<[Nessun errore]>>, s’intromise la donna, e continuò:

<<[Il Comandante Mann ha lasciato la Flotta Stellare. Lei è?]>>

Lennon s’irrigidì sulla sedia. Mann non era più nella Flotta. Lo aveva visto per l'ultima volta prima di imbarcarsi sulla Crusader, in quel nebbioso giorno di Londra. Lo conosceva dai tempi dell'Accademia, ed erano stati imbarcati insieme sulla Red Cloud, la nave su cui Lennon aveva prestato servizio prima di imbarcarsi sulla Crusader. Prima della Crusader.

<<Capitano Lennon Trieste. Mann ha lasciato la Flotta?>>

Si illuminò un sorriso in faccia alla donna.

<<[Oh! Lei ha prestato servizio con Frank sulla Red Cloud.]>>

<<Lo conosce?>> si sciolse Lennon.

<<[Abbiamo lavorato insieme fino alla sua partenza. Eravamo buoni amici.]>>

<<E' difficile non essergli amici. Perché ha lasciato? Adorava stare tra le stelle.>>

<<[Già. Mi ha raccontato di quanto gli piacesse stare lassù. Lassù, non quaggiù. Non sopportava questo lavoro al Comando.]>>

<<Anche io mi ero stupito quando accettò l'incarico al Coordinamento di Flotta. Ma perché non ha chiesto il trasferimento? Sarebbe benissimo potuto tornare a bordo di una nave stellare.>>

Lennon si avvicinò alo schermo, quasi per cercare una risposta sul pannello trasparente. Aggrottò le ciglia, e aspettò una risposta.

Le poche rughe della donna risaltarono improvvisamente in solchi scavati dai fiumi del tempo, e Lennon si appoggiò allo schienale della sua poltrona.

<<[Non ne ho idea Capitano. Gli ultimi tempi era abbastanza nervoso... si lamentava di tutto e di tutti. E' stato un periodo difficile.]>>

<<Sa dove posso trovarlo? Comandante?>>

<<[Zenib. Comandante Zenib. L'ultima volta che lo ho visto, ha assicurato che sarebbe tornato a casa, a Londra.]>>

Lennon sospirò, poi incrociò le braccia.

<<Grazie mille Comandante. Lo saluterò da parte sua. Trieste chiude.>>

Pigiò un tasto del terminale, e il logo federale sostituì il volto della donna.

<<Computer, apri un collegamento con la Terra, Londra, abitazione di Frank Mann.>>

Lennon si fermò ad aspettare qualche secondo.

Apparve un messaggio di errore.

<<Non reperibile?>>

Lennon rimase sorpreso per qualche attimo, poi si alzò dalla scrivania. Che fine aveva fatto Mann? Poco importante. La Crusader stava tornando sulla Terra, e ci sarebbe rimasta tutto il tempo necessario per andare a cercare Frank. Ora Lennon doveva pensare alla nave.

Uscì dalla sala tattica ancora immersa nel buio.

 

Plancia

 

Trieste emerse nella plancia luminosa, dove Samak era ancora al timone.

<<Tenente, velocità?>> chiese senza troppa speranza.

<<Curvatura 4.5 Capitano.>> rispose Samak.

Il Capitano rimase allibito.

<<4.5? Da quanto?>>

<<Circa 10 minuti. A quanto pare in sala macchine hanno risolto qualche problema.>>

Sorrise.

<<Trieste a Satie. Cosa è successo?>>

<<[Ah, Capitano. Abbiamo stabilizzato il funzionamento di altri generatori di energia. Aumentato il rendimento degli scudi ora siamo riusciti ad accelerare.]>>, rispose dal profondo il Capo Ingegnere.

<<Ben fatto Tenente. Se mai torneremo sulla Terra sani e salvi, in questa nave tutti noi le offriremo una cena. Tenga duro. Trieste chiude.>>

Tutti a lavorare e il Capitano appollaiato in plancia a distribuire ringraziamenti.

<<Samak, io vado giù in sala macchine a vedere di essere un po' più d'aiuto. Mi tenga informato>>

<<Buon lavoro.>>

Lennon era già andato.

Apple & Kogash

Data Stellare 58416.43 (2 Giugno 2381)

Ore: 9:00 a.m.

U.S.S. Crusader

Sala osservazioni

 

                Erano passate parecchie ore dall'ultima volta che tutti gli alti ufficiali della Crusader si erano trovati tutti insieme a prestar servizio in plancia, come invece avrebbe voluto la consuetudine. Oramai si aveva la possibilità di restare tutti assieme solo durante il briefing mattutino, poi ci si disperdeva per i ponti disastrati, dando una mano dove serviva, soprattutto in sala macchine, lasciando Kogash ed Apple fissi in plancia, tranne quando c'era qualcuno per sostituirli, e questo qualcuno spesso restava solo sulla poltrona del Capitano, mentre il titolare della stessa usava passare parte del tempo in sala tattica, o in quel che ne restava.

                Il briefing di quella mattina aveva però un'aria diversa: era con tutta probabilità l'ultimo da trascorrere in quelle condizioni, e si sentiva nell'aria!

                Trieste si sedette dopo che gli altri avevano già preso posto, poi lasciò come di consueto la parola al suo Numero Uno:

<<Bene... oggi è previsto il nostro arrivo ad Utopia Planitia. Per esser precisi, dovremmo essere in orbita standard attorno a Marte alle 22:00, poi si procederà alle operazioni di sbarco, per le quali l'equipaggio dovrà farsi trovare pronto. Satie: faranno scherzi i motori?>>

<<Non credo proprio... comunque suggerirei di restare a curvatura 3… per sicurezza! Quando mi ha chiesto un rapporto sull'ora di arrivo, l’ho calcolata tenendo presente warp 3!>>

<<Mantenga pure curvatura 3, Satie!>>, le rispose Trieste, e continuò:

<<Ha ancora bisogno di una mano in sala macchine?>>

<<No... solo l'equipaggio standard... però l'aiuto di Samak e di Belladelli mi sarebbe prezioso!>>

<<Belladelli, Lewis: in plancia possiamo cavarcela bene da soli! Restate con Satie!>>, ordinò Trieste ed i 2 ufficiali annuirono.

<<La situazione dell'equipaggio?>>, chiese Belladelli. Kogash prese la parola:

<<Dopo i disastri che ci ha causato Jackson e lo sbarco dei seals, abbiamo 103 persone a bordo, di cui 31 ufficiali! Nessun ferito, ha provveduto a tutti il Dottore, nessun problema per lo sbarco... se le va bene, alle ore 20:00 darò disposizione di far preparare tutti al trasbordo!>>

<<Uhm... preferirei che diluisse gli ordini durante la giornata... così eviteremo concentrazione di persone nei loro alloggi!>>, fece notare Trieste, poi aggiunse:

<<Proceda tenendo conto di ciò!>>

<<Situazione nave?>>, chiese Belladelli ad Apple.

<<Per quel che significa, posso dire che è perfetta: non avremo problemi all'attracco!>>, lapidariamente parlò Joshua. Trieste rimase un attimo in silenzio, poi disse:

<<Allora mi sembra che tutto sia finito: stasera saremo a casa, e tutti potrete usufruire della licenza promessa da Starfleet! Ah... Tenente Apple: lei dovrà immediatamente presentarsi all'Ammiraglio Daniels, ricorda?>>

<<Perfettamente!>>, assentì Joshua.

<<Bene... inutile dire che allo scadere della licenza, vi voglio tutti ad Utopia Planitia, per sovrintendere alla fine dei lavori sulla nave!>>, e qui Trieste si fermò: restò un attimo in attesa di una risposta che in realtà era scontata al punto tale da non arrivare, poi parlò ancora, ma con tono più convinto:

<<Ah... ma che dico? Mi son stufato di prendere in giro tutti, me per primo: godetevi la licenza! Siamo tutti stanchi e schifati da queste diavolo di razioni seals! Sembra passato un millennio da quando indagavamo su un codice morse... spie e controspie, quel pazzo di Apple che mi ha persino teletrasportato nella sala del deflettore e per poco non mi ammazzava!>>, disse con un sorriso Trieste, ma Apple replicò prontamente:

<<No... c'era solo un 10% di probabilità che lei restasse ucciso, Capitano!>>, e tutti sorrisero: la tensione di tante settimane fra navi-cimitero, entità misteriose, codici, spionaggi e ribelli... tutta quella tensione sparì di colpo nel momento in cui si resero conto di aver ormai varcato la soglia della porta di casa loro e di essere prossimi alla loro poltrona!

 

Ore: 11:54 a.m.

U.S.S. Crusader

Alloggio del Consigliere Artahan

 

                Artahan era intento a leggere qualcosa dal suo Padd... probabilmente un libro, o almeno così avrebbe voluto far credere a chiunque... quasi sicuramente dei fumetti o storie un po' più leggere di un trattato di psicologia betazoide: era stanco, il Consigliere, come chiunque sulla nave! Il suo aiuto si era fatto sentire, anche se non in modo materiale... in fin dei conti, dopo tante vicende al limite del possibile, erano tutti tesi come corde di violino, sulla Crusader, ed il ruolo di Consigliere era più che necessario.

                Qualcuno bussò alla porta di Artahan: il rivelatore di prossimità era rotto, così occorreva bussare alla vecchia maniera. Artahan dovette alzarsi e far aprire manualmente la porta. Gli apparve Apple:

<<Oh... sei qui per la cena? Ho delle ottime razioni seals che...>>

<<Ah... che schifo! Ma tu non sei mai giù di morale?>>, gli disse Josh sorridendo. Portava con sé un DiPadd. Artahan gli rispose:

<<Non ho tempo per esser nervoso: troppo da studiare!>>, ed intanto Josh si era avventurato nell'alloggio di Artahan ed aveva messo occhio sulle "colte" letture di Artahan!

<<Chi consiglierà il Consigliere? Forse Mickey Mouse?>>, gli disse, con un tono di sottile ironia. Artahan non batté ciglio e rispose:

<<Non trascendere dall'importanza di quel topo: è stato determinante nello sbarco in Normandia, durante le guerre mondiali del XX° secolo!>>, gli ribatté a tono Gene, sorridendogli. Apple si voltò verso lui e gli pose il suo Padd, e parlò:

<<Su questo Padd è caricata una... scacchiera! A te bianco, prima mossa... consegnamela quando avrai aperto, probabilmente dopo la licenza!>>

<<Giusto... dopo la licenza!>>, disse Gene prendendo il Padd, ed aggiunse:

<<Che farai di bello?>>

<<Forse tornerò a trovare un amico a San Pietroburgo, o forse tornerò nella mia città natale...>>

<<Sei nato sulla Terra?>>

<<Si, in una città del Mediterraneo... un posto che 3 millenni addietro era la culla della cultura del nostro mondo!>>

<<Pensavo tu fossi nato su Marte!>>, gli disse Artahan, e Josh replicò:

<<Nato sulla Terra, cresciuto su Marte, e poi senza casa... non ho una casa, a dire il vero!>>

<<Non hai famiglia?>>

<<I miei sono morti... non ho parenti, né fratelli, e mia moglie è morta da...>>

<<Moglie?>>, disse stranito Artahan.

<<Sono stato sposato.>>, gli rispose Josh, poi fece capire che la discussione era chiusa, ed aggiunse soltanto:

<<Forse una licenza sembrerà un premio per tutti, ma per me è il terrore di poter scoprire quanto niente abbia realizzato io finora!>>, e così dicendo salutò Gene, che era ancora un po' perplesso: aveva letto le schede del personale molte volte, ma solo in quel momento si accorgeva di non conoscere per niente Josh. Mentre Apple usciva, gli disse:

<<Ehi... mi devi una cena!>>, ed Apple sorrise: toccava ad Artahan pagare, ma gli aveva appena rivoltato la frittata! Apple prese la via della plancia, e nel turbolift incontrò Trieste:

<<Oh... Capitano!>>

<<In fuga da Kogash?>>

<<Salutavo Artahan prima dello sbarco!>>

<<Già... lo sbarco!>>, commentò Trieste: nemmeno per lui era una grande notizia, quella della licenza!

 

Ore: 1:30 p.m.

U.S.S. Crusader

Plancia

 

                Dopo troppi giorni passati prigionieri di quelle consolle, spesso anche soli, in plancia, Kogash ed Apple erano giunti… "alla frutta". Forse mosso a compassione, forse solo stufo di star a sentire i continui battibecchi fra i due, Trieste esordì:

<<Kogash, Apple... ormai siamo in prossimità del sistema Sol: potete andare a prepararvi per lo sbarco!>>

<<Capitano... non posso permetterle di restare solo in plancia!>>, disse Kogash.

<<Non sono solo: ci sono, poi io, ed ancora io! ... e c'è anche il computer!>>, disse Trieste, un po' seccato ed un po' divertito, ed aggiunse:

<<E poi, questo è un ordine: non vi sopporto più mentre vi beccate! Ma non vi siete stufati a vicenda?>>, concluse il Capitano con il sorriso sulle labbra, mentre i due all'unisono risposero di sì! Lennon non aggiunse altro ed invitò i due a lasciarlo in pace in plancia e, appena il turbolift si chiuse, tirò un sospiro di sollievo e disse:

<<Un po' di quiete, finalmente!>>, e si stiracchiò sulla sua sedia, accavallò le gambe e rimase a guardare quel po' di schermo che ancora funzionava.

 

Ponte 4

Alloggi ufficiali

 

                Il turbolift si aprì e lasciò venir fuori i 2 ufficiali che per i 4 ponti passati nel turboascensore erano rimasti in silenzio, senza nemmeno incrociare lo sguardo.

<<Mi urti quando fischietti!>>, esordì Kogash, ed Apple la guardò come si guarda un'attrazione da circo, e disse:

<<Le razioni seals ti danno le allucinazioni uditive: non fischiettavo!>>

<<Mpf... Rokoga non mi ha mai dato della visionaria!>>, ed Apple le rispose:

<<Uhm... infatti dal mio alloggio, che è vicino al tuo, potevo udire il silenzio!>>

<<Ah ah ah... che sarcasmo!>>, disse lei, poi aggiunse:

<<Certo non mi cimentavo nelle complicate "posizioni" che tu e la Rosito amavate tanto!>>, e qui il tattico si sentì in dovere di difendere la donna che tante volte gli aveva dato piacere, e disse:

<<Mah... la Rosito è una donna... non aggiungo altro... ah, scusa: non puoi capire!>>

<<Hai ragione: le donne klingon hanno una sessualità molto più sviluppata!>>, e detto ciò, lei si avviò oltre la sagoma di Apple, che però la rincorse con la voce:

<<Si... tanto sviluppata da non usarla praticamente mai!>>

<<Peccato che i tuoi alloggi non confinino anche con quelli di Rokoga!>>

<<A dire il vero, il caro Rokoga vive sul ponte seals, dove ogni tanto, come ben sai, io passo qualche ora, un po' a giocare a carte o spezzandomi le ossa con qualcuno, oppure spiegando le basi del karatè alla Rosito, ed il suo di alloggio, confina con quello di Rokoga...>>

<<Avremo orari che non coincidono!>>, ed Apple non si lasciò scappare l’occasione di punzecchiarla nuovamente, sempre da lontano, mentre Kogash ancora camminava:

<<Mah... io non ero con Rosito soltanto quando Rokoga dormiva... ah, giustamente: dormiva!>>, e detto ciò, Josh aggiunse:

<<E poi, non per fare il solito mio sarcasmo, ma si vede lontano un miglio che sei imbarazzatissima!>>, e qui Kogash esclamò:

<<La mia vita privata son solo fatti miei: tu non c'entri se non per un nanosecondo di quel che è stato... giusto il tempo di diventar la "favoletta" della Crusader!>>, ma Apple insistette:

<<Eppur io so che in questo momento stai mentendo!>>

<<Ti mento? E quali capacità betazoidi latenti te lo riescono a far dire?>>, disse Kogash, girandosi verso Apple e finalmente fermandosi, mentre Apple era rimasto sulla porta del suo alloggio, e da quella considerevole distanza le gridò:

<<Oltre alle residue capacità lasciatemi da Dwandra, mi sembra strano che questo dialogo con me ti abbia messo in difficoltà mentali al punto tale da non farti render conto che il tuo alloggio è passato da un trentina di metri!>>, e qui Kogash venne tradita da uno scatto d'ira.

<<Ti detesto!>>, sibilò lei, e prese a tornare indietro. Apple restava sulla porta, che finalmente si aprì all'avvicinarsi dell'ufficiale, lasciando intravedere l'interno completamente sottosopra. Kogash, una volta che fu vicina all'ingresso del suo alloggio, notò il disordine di quello di Apple e disse:

<< yIntagh!>>, lasciando sbigottito Apple, che però prontamente rispose:

<< yIntagh sarai tu!>>, e Kogash commentò:

<<ah, conosci il klingon? Ma anche se lo conoscessi, il mio alloggio resterebbe comunque più pulito del tuo!>>

<<Non conosco il klingon, ma posso affermare che yIntagh sei tu!>>, disse Apple, cercando di sparire nel suo alloggio, pensando che Rei l'avrebbe ancora trattenuto con qualche risposta, quando all'improvviso la porta si chiuse, lasciando così Kogash fuori dal suo mondo.

 

Alloggio di Apple

Ore: 1:49 p.m.

 

                Apple rimase nel suo alloggio, e sentì subito il vuoto delle risposte di Kogash... notò il disordine che lo circondava, e prese a metter su la sua roba, pensando alle ultime parole di Kogash.

                Dopo che ebbe raccattate le poche cose da portar con sé per lo sbarco, si stese sul letto e pensò ancora a tutte le occasioni perse nella vita, alla sua ostinata voglia di esser sarcastico, di non chieder mai scusa, ed a tutte le volte che aveva negato anche a se stesso la verità... non ci pensò due volte: si alzò, mise mano al phaser ed iniziò a smanettare, poi lo collegò al replicatore e lo alimentò con l'energia non stabilizzata dell'arma stessa: il replicatore sulle prime fece le bizze, poi iniziò ad accettare gli input di Josh...

 

Alloggio di Kogash

Contemporaneamente...

 

                Kogash era furiosamente affannata nell'ordinare le sue cose per lo sbarco. Piegò meticolosamente abiti civili dentro una piccola valigetta, che posò sul tavolino vicino al vaso da fiori, poi staccò il bat'telh dal muro e lo poggiò sulla valigetta stessa, ed in una scatola a parte prese con sé le scorte alimentari che aveva: una bottiglia di Raktajino, qualche porzione di schifezze klingon, e della cioccolata. Prese su anche il karategi che Apple le aveva da poco regalato, e rimase un attimo a pensare a quell'uomo così imperscrutabile... aveva preso ormai tutto: i libri erano già in un contenitore... ed intanto pensava ad Apple... ed intanto pensava al battibecco, l'ennesimo, di poco prima con Apple, e si chiedeva come poteva mai sembrare così diversa a seconda dei punti di vista che l'esaminavano: per i klingon era fin troppo umana, e per gli umani fin troppo klingon…

                Mentre era assorta nei suoi pensieri, trillò la porta:

<<Avanti!>>, disse lei, senza né scomporsi, né guardare. Joshua era sulla soglia, poggiato allo stipite, con in una mano una bottiglia di cui tratteneva il tappo con il pollice, e nell'altra due sottili flute ben ghiacciati. Kogash non si girò, quindi Apple ebbe la felice idea di far saltare il tappo, ed al “POP” del tappo, Kogash rotolò su un fianco e si accostò al bat'telh dall'altra parte della stanza, senza ricordare che l'aveva appena staccato dal muro.

<<Forse quello che cerchi è sul tavolino!>>, disse Apple indicandolo con un cenno del capo. Kogash si alzò, “sgruntando”, e dicendo:

<<Non farlo mai più!>>

<<Ok... vorrà dire che questo buon Dom Perignon lo berrò da me... peccato: l'avevo appena replicato!>>

<<Ma sei pazzo? Non puoi usare i replicatori così impunemente!>>, sibilò lei, prendendo per il bavero dell'uniforme Josh e trascinandolo nel suo alloggio, quasi a non voler far sentire nulla a nessuno: l'avevano già scampata una volta, grazie alla complicità di Lewis che si era dimostrato un vero amico (e non il solito vulcan ligio agli ordini superiori e poco amante del divertimento!), ma non sarebbero stati graziati una seconda!

<<Non l'ho replicato con l'energia della nave... ho usato un phaser!>>

<<Incosciente!>>, disse lei.

<<Uffa... incosciente sì, se son venuto a chiederti scusa per primo!>>, e qui Apple la guardò con i suoi occhioni blu da cucciolo.

<<Tu scusa a me? Forse hai ragione: ho le allucinazioni uditive!>>, disse lei, ed aggiunse:

<<E' meglio che mi sieda!>>, ed indicò ad Apple di sedersi, ma il tattico restò in piedi, versò da bere e porse un bicchiere a lei, ed uno lo tenne per sé, poi alzò il calice verso Kogash e bevve.

<<E tu sei venuto qui solo per questo?>>, disse lei.

<<Sì!>>

<<Non so cosa dire!>>

<<Potresti accettare le mie scuse!>>

<<Non ero preparata ad un evento del genere!>>, balbettò confusamente.

<<Un ufficiale della flotta deve esser sempre pronto...>>

<<...a tutto!>>, completò Kogash, ed aggiunse:

<<Lo so, lo so, ma... da te non me l'aspettavo!>>, e mentre parlava gesticolava freneticamente con le mani.

<<Eh... molte cose da me non sono attese, eppur le faccio!>>, disse lui, volgendole le spalle e sorseggiando ancora mentre dirigeva i suoi occhioni blu alle stelle. Kogash fu presa (quasi) da un rimorso per aver spesso trattato male quell'uomo che ora era accanto a lei...

<<Accetto le tue scuse, Joshua!>>, e continuò:

<<… grazie per il pensiero!>>, e appoggiò finalmente le labbra alla flute. I due rimasero un po' in silenzio, a fissarsi negli occhi, blu di Josh, verdi di Rei... poi, ad un tratto, Kogash si alzò, Josh le si avvicinò, e quel che accadde li lasciò entrambi basiti: già una volta i due si erano lasciati andare ad effusioni, ma era una situazione molto più movimentata... questa volta, invece, il loro bacio fu molto più desiderato, molto più maturo... dopo che le loro labbra si staccarono, lei rimase quasi in attesa di qualcosa... Apple prese le sue mani e le strinse con forza, fino a farle male, e qui Kogash iniziò a fare altrettanto... e il sangue affiorò sottile dalle loro palme, sotto quelle luci tremolanti di una nave che quasi cadeva a pezzi... nessun allarme rosso, questa volta, li interruppe... e sicuramente, non volevano essere interrotti…

 

Ore: 8:03 p.m.

Utopia Planitia

Sala operativa

 

                Il Tenente Nihil si era appena presentato in sala operativa, chiamato a rapporto dal Comandante Hugo. Entrato in sala, cercò con gli occhi il suo superiore, poi lo scorse, gli si avvicinò e si mise sull'attenti dicendo:

<<Tenente Nihil a rapporto, signore!>>

<<Riposo, Nihil!>>, lo rassicurò prontamente il suo Comandante, ed aggiunse:

<<Fra meno di 2 ore è previsto l'arrivo della Crusader: lei sovrintenderà alle operazioni di sbarco da Utopia Planitia... loro hanno i trasportatori disattivati, e comunque preferisco che si usino i nostri! In seguito si presenterà alle ore 22:15 all'Ammiraglio Daniels, che la assegnerà al Capitano Trieste. L'equipaggio della Crusader usufruirà, salvo eccezioni, di una licenza lunga, quindi lei resterà per i prossimi 75 giorni presso il bacino spaziale 3, dove la Crusader verrà ricoverata per le riparazioni: avrà il compito di dirigere le operazioni a bordo della nave!>>, e detto questo, il Comandante Hugo attese la reazione di Nihil, che appena ebbe completamente assimilato il discorso dell'uomo avanti a sé, sorrise e disse:

<<Sì, signore!>>

<<Può andare... e buon lavoro!>>

<<Grazie, signore!>>, e Nihil iniziò a pensare al da farsi: doveva far sbarcare 103 persone praticamente distrutte sia fisicamente che psicologicamente… chissà se l’ingegnere di bordo aveva voglia di dargli qualche suggerimento!

 

Ore: 9:45 p.m.

U.S.S. Crusader

Plancia

 

                Si respirava l'aria delle grandi occasioni: la Crusader navigava presso Giove, e Marte era ormai visibile sul monitor, e tutti gli ufficiali erano in plancia, tranne Satie che vegliava sulle ultime operazioni in sala macchine.

<<Alla fine ce l'abbiamo fatta!>>, esclamò Trieste, voltandosi verso Apple, e poi aggiunse:

<<Josh... la vedo sconvolto... ed a dire il vero... >>, e qui si fermò, mentre lanciava un'occhiata a Kogash, che tentava di nascondersi dietro la sua consolle.

                Trieste tornò a guardare il monitor pensando che in fin dei conti non erano affari suoi... sul monitor Marte era alle porte... Trieste parlò:

<<Apple: contatti il comando e chieda permesso di attraccare!>>

<<Già fatto, signore!>>, e dopo un attimo un segnale di comunicazione apparve sul monitor:

<<Aprire canale!>>, confermò Belladelli sistemandosi la casacca, ed apparve l'Ammiraglio Daniels:

<<Crusader: era ora!>>

<<Ammiraglio... è un piacere sapere che tra pochi minuti potrò stringerle la mano!>>

<<Lo è anche per me, Capitano Trieste! Appena sarete sbarcati, voglio che lei ed il suo Primo Ufficiale veniate a rapporto da me! Subito dopo toccherà al Tenente Apple!>>

<<Si, signore!>>, rispose perentorio Trieste.

<<Bene...>>, replicò Daniels, ed aggiunse:

<<...per le operazioni di sbarco provvederà il Tenente Nihil: userete i trasportatori di Utopia Planitia! Chiudo!>>, e l'Ammiraglio Daniels lasciò il posto alla visione di Marte: casa!

<<Signor Lewis: orbita standard! Ci penseranno loro a "parcheggiare"!>>, disse Trieste, visibilmente soddisfatto!

                La Crusader entrò in orbita. Trieste lasciò a Belladelli il compito di concludere la procedura del caso, ed il Numero Uno soggiunse:

<<Permesso di sbarco accordato: buona licenza a tutti!>>.

Kogash prese il comando delle operazioni, ordinando lo sbarco ai vari gruppi in cui aveva diviso l'equipaggio. I primi a scendere, però, furono Trieste, Belladelli, Apple e Lewis, mentre da Utopia Planitia era partita una navetta per far scendere in modo "manuale" Artahan, che voleva evitare un teletrasporto... fisiologia trill! Satie tirò da ultima un sospiro di sollievo: aveva fatto tutto quanto era nelle sue possibilità (e anche oltre!) per toccare finalmente il suolo… poteva dimenticare per un po’ relais al plasma, nuclei di curvatura e condotti UPS… una meritata vacanza!

<<Maimie, grazie per averci portati tutti a casa>>, sussurrò Shiva alla collega che, sotto il peso di una montagna di valigie traboccanti e malchiuse, ebbe il guizzo di farle l’occhietto dalla pedana del teletrasporto.

 

Ore: 10:17 p.m.

Utopia Planitia

Studio dell'Ammiraglio Daniels

 

                Belladelli e Trieste furono accolti dall'Ammiraglio Daniels con piacere, vennero fatti accomodare, e nessuno dei due resistette alla tentazione di un buon bicchiere di vino, dopo troppi giorni di razioni seals!

<<Non vi facevo così assetati!>>, disse Daniels.

<<Dopo aver mangiato solo razioni... posso permettermi di consigliare un miglioramento della qualità del cibo d'emergenza?>>, scherzò Trieste, poi Daniels parlò:

<<Stiamo ancora indagando su alcuni alti ufficiali federali, in sinergia con l'Alto Consiglio di Klingon... alla fine, la Federazione ha capito che quel che è successo è stata una diretta conseguenza della politica troppo neutrale sin qui seguita... pensare a tutti, non voler mettersi contro nessuno, e trascurare se stessi! La Crusader ha avuto un ruolo fondamentale nello sventare la minaccia dei ribelli, ed alla fine gli unici ad esserne usciti con le ossa rotte sono stati i romulani! Dopo le guerre con il Dominio ed i Borg, i romulani hanno pensato che ci avrebbero trovati indeboliti, ma così non è stato... ma la fortuna è stata determinante!>>

<<Quali risvolti ha avuto questa vicenda sull'equilibrio di Starfleet?>>, chiese Belladelli.

<<La gente si fida di noi anche grazie alle imprese compiute da voi... ma c'è da dire che il vostro interventismo è stato il fattore fondamentale, visto che la diplomazia "alla Sadek" aveva reso la Federazione molto debole agli occhi della gente: lei, Capitano Trieste, è ben stimato da tutti, anche grazie al suo passato sulla USS Gandhi!>>

<<La mia promozione è quindi un gesto... d'immagine!>>, disse Trieste, guardando Daniels, e l'Ammiraglio replicò:

<<No... è un gesto necessario: abbiamo bisogno di voi, adesso, così come siete! Belladelli: da questo momento lei è promosso a Comandante... congratulazioni!>>, e continuò, senza lasciare al neo promosso tempo di parlare:

<<[Tenente Nihil: a rapporto nel mio studio!]>>, e subito la porta si aprì, lasciando commentare all'Ammiraglio:

<<Adoro la puntualità!>>. Lawrence entrò nello studio e venne presentato a Trieste e Belladelli quale nuovo ufficiale scientifico e sovrintendente alle riparazioni della nave. Strette di mano, poi i 3 ospiti fecero per uscire, quando Trieste si limitò a strizzargli l’occhio:

<<Nihil... la chiave è sotto lo zerbino: faccia un buon lavoro!>>, e Daniels aggiunse:

<<Ho formato la "squadra Crusader" per riportare fiducia nella gente... e potete star sicuri che ho scelto i migliori!>>, e così dicendo i 3 ufficiali si congedarono dall'Ammiraglio, lasciando entrare Apple nello studio. La porta si chiuse:

<<Tenente Apple a rapporto!>>, disse Josh.

<<Comodo!>>, fece Daniels, poi versò del vino per Apple, ma questi declinò.

<<A lei son piaciute le razioni seals, forse?>>, chiese Daniels.

<<Irrilevante!>>

<<Beh... è la risposta che mi aspettavo da lei!>>, disse l'Ammiraglio, e consegnò una scatoletta di legno ad Apple.

<<La apra!>>, e Josh eseguì: c'era dentro la Croce Blu al Valor Militare... Josh già la conosceva.

<<Nessuna cerimonia, purtroppo: c'è troppo da fare a Starfleet... e poi, lei è stato anche degradato!>>

<<Lo so!>>, rispose il tattico.

<<Degradato a malincuore... lei, in 14 anni di esperienza, ha fatto sempre la differenza, ha sempre mantenuto la sua parola... purtroppo, come dicevo a Triste poco fa, dobbiamo mantenere un'immagine pulita... lei ha fatto moltissimo per noi, e noi la ringraziamo così, ma mai come in questo momento la Flotta ha bisogno di mantenere un'immagine di rettitudine!>>

<<Signore... non mi sto lamentando!>>, disse lui chiudendo la sua onorificenza.

<<Apple... anche se non ci eravamo mai visti, io la capisco... spero di poterle restituire presto il suo grado, ed anche qualcosa in più!>>, commentò Daniels, ed aggiunse:

<<Ho letto la sua scheda: so che non ha famiglia, né nessuno dove andare... se vuole, fra 10 giorni c'è una nave di classe Nebula, la U.S.S. Prometheus, che partirà per una missione che sembra ritagliata per lei: dovrà far tappa di studio al sistema Gullara, dove sono ricoverate tutte le navi federali in disuso... so che lei è uno storico, quindi...>>, e lasciò a Josh tempo di rispondere.

<<La ringrazio, Ammiraglio... posso prendere un po' di tempo per rispondere?>>

<<Ha 10 giorni... altrimenti, si goda la sua licenza: è Starfleet ad esser in debito con lei, e non lei con noi!>>, e detto ciò, Apple poté congedarsi.

                Uscì dallo studio di Daniels e vi trovò Kogash... lei gli parlò:

<<Joshua... tutto bene?>>

<<Bene... bene!>>, disse lui. Lei notò la scatoletta di legno e chiese cosa ci fosse dentro.

<<Niente!>>, rispose lui, poi aggiunse:

<<Ti andrebbe di mangiare qualcosa? Quando ero piccolo, qui c'era un posto dove preparavano pizza come in nessun altro luogo della galassia... un certo "Geppo"...>>

<<Conosci Marte?>>, chiese lei.

<<Qui ci sono cresciuto!>>, rispose lui, incamminandosi con Rei verso la prima cena dopo troppe razioni seals.